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Minori e giovani adulti autori di reato. Il complicato intreccio tra salute mentale e contesto penale
Il volume raccoglie contributi di affermati studiosi e professionisti che, a vario titolo, sono chiamati ad un'assunzione di responsabilità nella diversità dei saperi e dei campi di intervento, in risposta al complesso e composito fenomeno della trasgressione e della devianza giovanile. Il manuale, pertanto, è un incontro dialettico e operativo tra la società del diritto e le scienze dell'uomo, volto a offrire degli spunti riflessivi e propositivi dell'agire e dell'essere a quanti operano con gli adolescenti e i giovani adulti autori di reato. -
Adolescenze e famiglie
Le mutazioni della società attuale: quali forme di psicopatologie determinano? Quali aspettative, quali richieste e soprattutto quale dolore producono nei nostri adolescenti? Il termine crisi, ormai in disuso, si delinea come lavoro psichico di destrutturazione, elaborazione e ricostruzione del materiale emotivo sperimentato. I cambiamenti straordinari della famiglia: famiglie allargate, monoparentali, ricomposte, interculturali, quali ripercussioni esercitano sulle nuove generazioni? L'intento è quello di riflettere sui percorsi terapeutici alla ricerca di strategie capaci di contenere e indirizzare adolescente e famiglia verso una riflessione attenta su ciò che entrambi dolorosamente si trovano a vivere, nell'intento di evitare una cronicizzazione del disagio psicologico. Al di là delle adolescenze travagliate si nasconde un'infanzia dolorosamente complessa senza la presenza di legami stabili, capaci di costruire un mondo interno. -
In barca a vela contromano. Brevi storie cliniche di psicologia e psicopatologia della vita quotidiana
Viviamo in un villaggio globale complesso e complicato, a tratti schizofrenogeno, fatto di Jihad e di selfie, di individui e istituzioni che sembrano camminare a piedi nudi su un tappeto di uova, dove è evidente che il pensiero freudiano, se inteso in senso veramente ""laico"""", non può più permettersi il lusso di essere """"lussuoso"""" e neppure proporsi come la visione del mondo di cui avrebbe la chiave (data poi da chi?), una specie di ideologia totalizzante al pari di altre, una sorta di """"scienza delle scienze"""" capace di spiegare """"tutto"""" a partire unicamente dalla realtà psichica che emerge nelle stanze d'analisi, dall'interazione tra due persone, uno """"terapeuta"""", l'altro """"paziente"""". Qual è oggi il ruolo della psicoterapia? Quali sono le sue potenzialità in un universo iper-moderno caratterizzato da legami liquidi? Le brevi storie cliniche presentate in questo libro raccontano scorci di vita, inquietudini, malesseri, sofferenze e percorsi terapeutici. Non vogliono presumere un giudizio valoriale di """"bene"""" o """"male"""", """"giusto"""" o """"sbagliato"""", ma sono intese come modello esplicativo di psicologia e psicopatologia della vita quotidiana."" -
La dimensione estetica nella clinica
Che cosa c'è oltre la parola che possa avere una funzione nella cura e nel cambiamento dei nostri pazienti? Anna O., definì talking cure la sua terapia con Breuer. Freud non ha mai modificato questa espressione, metafora fondante della psicoanalisi. Talking cure è stata declinata come cura ""attraverso la parola"""" e come cura della parola, talking care, lasciando la verbalizzazione come mezzo e insieme fine della terapia. Da questo modello rimane però fuori il non detto e tutti gli aspetti non riconducibili al conflitto, che invece sono gli elementi portanti delle patologie gravi. Freud non è riuscito a pensare l'emotività come il vero motore della sostanza della vita mentale, a sviluppare una teoria in grado di integrare l'importanza dell'altro e della realtà in un modello relazionale della mente. Questo passaggio ha richiesto gli apporti di Winnicott, Bion, Gilliéron, in cui la talking cure è diventata sempre più una cura attraverso la parola e una relazione significativa, in cui la salute mentale e lo sviluppo della mente avvengono attraverso la qualità della relazione intima, tra analista e paziente, bambino e caregiver."" -
La paura, la noia, la rabbia. Contenimento, regolazione, trasformazione delle emozioni nei percorsi delle comunità terapeutiche
Le emozioni sono il ""core"""" degli interventi in psichiatria anche se spesso ci si dimentica di questo. Riconoscere i vissuti emotivi, aiutare a tradurre questi in pensieri, fare esperienze emozionali correttive in un ambiente che consente e facilita questi processi è, infatti, il presupposto di ogni sforzo organizzativo, è il fine di ogni investimento formativo, è la mission inconfessata di ogni istituzione che si prefigge di aiutare migliorandola la condizione umana. Allora perché questo è un tema trascurato? Perché è così difficile parlarne? Perché è paradossalmente più facile fare diagnosi, discutere di meccanismi di difesa, utilizzare modelli riabilitativi complessi? Se la cura della vita psichica è prevalentemente una cura delle emozioni in favore della loro pensabilità, perché è così difficile affermarlo, metterlo al centro d'attenzioni e ricerche? Naturalmente non si possono dare risposte definitive a tale quesito, ma è possibile immaginare che nell'ambiente scientifico parlare di emozioni può apparire più un atteggiamento romantico che clinico, più una questione letteraria che una questione da sottoporre a prove, ricerche e valutazioni scientifiche. Oggi si va delineando un forte interesse che sconfessa l'ipotesi che le emozioni siano una variabile eterea e secondaria, rispetto alla concretezza e alle limitazioni dei sintomi, che invece proprio da quelle direttamente derivano. Il rischio che si paventa è pertanto pensare che parlare di emozioni vuol dire rimanere nell'astratto rispetto al concreto delle abnormità comportamentali e ancora una volta dover costatare che anche quest'ultime da quelle derivano. E cosi di seguito i deliri, gli agiti e i pensieri ingiuntivi. Le emozioni sono il motore della vita psichica e si può arrivare a soffrire anche della loro mancanza, ma effettivamente quando si parla di emozioni, tutto diventa confuso, ci sembra spesso di inoltrarci in una fitta nebbia in cui le cose si confondono alla nostra percezione. Il libro composto da vari interventi sul tema si apre con un'introduzione di Luca GaburrI riguardante il pensiero di Zapparoli che appare, nella letteratura sulle psicosi, come l'unico autore ad aver messo al centro della sua riflessione proprio quelle emozioni legate da un inestricabile vincolo."" -
Uno psicologo alle superiori
Il libro ""Uno psicologo alle superiori"""" non è un manuale di psicologia scolastica, ma un testo per psicologi scolastici. Sono molte le nozioni teoriche che si ritrovano nei libri del settore scuola, ma raramente emergono consigli pratici e immediati. Questo manuale si propone di fornire elementi concreti. La figura dello psicologo scolastico, il cui inquadramento giuridico sta prendendo forma, in molte scuole sta sostituendo poco a poco il vecchio C.I.C. (sportello di supporto) gestito dai professori, dotati di buona volontà, ma talvolta con scarsi strumenti psicologici e finalmente si inizia a parlare di sportelli di sostegno psicologico, di peer education, di partnership con ASL, SERT, consultori, Procura minori, servizi sociali, di sportelli dedicati ai genitori, di lezioni sulla genitorialità, ecc. L'importanza dello psicologo emerge: l'abuso di sostanze, episodi di bullismo, il ricorso sempre più frequente al suicidio, rapporti conflittuali con le famiglie, molestie, maltrattamenti, violenza domestica e non, sintomi ansiosi, disturbi alimentari ecc. sono spie evidenti che questa figura professionale è più che mai utile nel contesto scolastico."" -
Depressione post-partum. Una questione di famiglia
Il libro propone un nuovo inquadramento diagnostico della Depressione post-partum promuovendo uno sguardo clinico che abbandona l'epistemologia positivista orientandosi verso l'epistemologia della complessità che considera l'essere umano come un sistema auto-eco-organizzato che interagisce attivamente con l'ambiente in cui vive. Pertanto la depressione post-partum non è riconducibile al mondo intrapsichico della donna, così come non è assimilabile in modo assoluto al contesto circostante; è l'espressione di queste due esperienze. Da qui è nata l'esigenza di ripensare l'intervento terapeutico, introducendo la tecnica del video-intervento, quale strumento di osservazione dell'interazione triadica in atto. Il video dona la possibilità di auto-osservarsi nell'interazione con l'altro, per riflettere non in corrispondenza a una propria ricostruzione narrativa degli eventi, quanto sulle informazioni tratte dalla visione diretta della registrazione del proprio comportamento e dell'effetto che questo ha sul comportamento altrui e viceversa. Non possiamo pensare di comprendere il post-partum, scomponendo la triade nei suoi ""elementi costitutivi"""", perché il """"sistema famiglia"""" non è riconducibile a una delle singole parti che lo compongono, bensì è frutto dell'intreccio di chi abita quel legame. Solo così può essere colto il significato della sofferenza quale passaggio da un livello di coerenza ad un altro. Famiglia è tessere la propria presenza con quella dell'altro, in uno scambio tri-direzionale volto alla co-costruzione del proprio esserci. Se perdessimo di vista questo, non riusciremmo a comprendere la sofferenza quale espressione di cambiamento."" -
Voglio essere libero! Come sfuggire alle trappole della mente
Essere davvero liberi vuol dire innanzitutto essere liberi da se stessi, dal dolore psicologico auto-inflitto, dal disagio, dalla tristezza, dalla paura. L'antica formula cartesiana ""cogito ergo sum"""" ci identifica come figli del nostro pensiero; quante volta tuttavia proprio il nostro pensiero diviene fonte di sofferenza per noi stessi e per gli altri? Questo breve volume si propone di analizzare le caratteristiche del malessere psicologico e delle più comuni forme di nevrosi, le sue componenti fisiologiche e comportamentali, per poi accompagnare passo passo il lettore verso la scoperta di nuovi orizzonti di benessere e di crescita. Sono presenti anche alcuni brevi rimandi storici al mondo della psicoterapia, nonché qualche panoramica sulle attuali risorse - più o meno funzionali - per le cure della mente. Il tutto viene esposto in maniera chiara, semplice e talvolta ironica, ma con lo scopo ben preciso di aiutare chi soffre a sperimentare l'esistenza di nuovi scenari e di un futuro più luminoso."" -
Il corpo sa. Storie di psicoterapie in supervisione
Il libro propone un nuovo codice di lettura del corpo, per la scoperta del senso intelligente del disagio e del perché siamo la persona che siamo: esso viene presentato dal racconto di alcune storie in supervisione. Il corpo sa perché ha i segni incisi dalla storia; sa, nel senso più alto e profondo, per la sua intelligenza multisensoriale che ""inter-l?ge"""" le comunicazioni e le relazioni, con i sapori e i profumi, con i contatti visivi ed epidermici, con i toni di voce e le atmosfere di campo. L'Intelligenza è il lògos che il corpo ci fa sapere e ci presenta, nella sua bellezza complessa. Il corpo sa e sa essere indicatore significante per l'Io-Soggetto a cui racconta la saggezza della vita. Il corpo sa di futuro e di passato, di gioie, dolori e paure, sa di potenza e tenerezza, sa di apprendimento e di restituzione. La Psicoterapia ha bisogno di apprendere e il grande manuale della Vita, inscritto sul corpo dalla sua Storia Intelligente, offre indicazioni superlative per lo Psicoterapeuta."" -
Contenimento seduzione anticipazione. Il fondamento intersoggettivo delle dinamiche intrapsichiche
Utilizzando convergenze e divergenze tra argomentazioni clinico-teoriche divenute punti di riferimento costanti - ""classici"""" - della ricerca psicoanalitica, il volume propone una ricostruzione dello sviluppo del soggetto umano nel suo essere al centro di una trama di investimenti determinati da desideri, conflitti, rimozioni, inibizioni, sovrainvestimenti. Ne è derivato un percorso che, partendo dalle ipotesi freudiane e ricorrendo in maniera critica alle indicazioni offerte da quattro """"guide"""" (Winnicott, Lacan, Laplanche, Aulagnier), segue le tracce di ciò che si può definire fondamento intersoggettivo delle dinamiche intrapsichiche. Un fondamento all'insegna dell'intreccio tra contenimento, seduzione e anticipazione."" -
L' attesa: un percorso trasformativo per la salute. Incoraggiamo nuovi modi di utilizzare e prendersi cura del tempo e dello spazio di attesa
C'è un luogo unico all'interno dell'ospedale che prende il nome non da una categoria medica ma dal tempo che in esso si vive: è la sala d'attesa, denominatore comune di tutti i reparti e di tutti gli ospedali, nodo di passaggio di ciascuna cura a volte trascurato. Situazioni di attesa accompagnano e scandiscono la nostra vita quotidiana, tempi sospesi proiettati verso il futuro prossimo, dimora di emozioni diverse. Ma che tempo è il tempo dell'attesa in ospedale e che tempo può diventare? Se l'anticipazione di eventi temuti e l'ansia di raggiungere risultati sperati possono rendere non attraversabile lo spazio del limbo, è importante ridefinire l'attesa come attività, processo di cambiamento, come quel raro momento in cui è possibile fare esperienza della sorpresa e del nuovo, in cui tollerato il disagio del non-ancora si accede alla scoperta dell'inatteso. È possibile abitare l'attesa? Rendere il tempo di transito un'articolazione del presente in cui prendersi cura del futuro? Cos'è la cura se non il processo trasformativo in attesa e teso alla guarigione? È pensabile un terreno d'incontro tra l'ansia anticipatoria del paziente sofferente e il ritardo difensivo dell'istituzione di cura? Attraverso il dialogo tra pazienti, familiari, medici, psicologi, operatori sanitari e volontari dell'ospedale Fatebenefratelli di Roma coinvolti nel progetto ""sala d'attesa sala in-attesa"""", questo libro esplora lo spazio e il tempo di attesa in ospedale per aprire nuove possibilità di cura. Un lavoro di ricerca condivisa per lasciarsi spaesare alla scoperta di nuovi significati e incontrare una realtà che non sempre è quella attesa."" -
Sconvolti. Viaggio nelle realtà transgender
"Sconvolti. Viaggio nella realtà transgender"""", si snoda attraverso un itinerario dove la Disforia di Genere appare attraverso il percorso di transizione di Andrea e Sara. Due vite, due transessuali che hanno deciso di andare fino in fondo. L'opera diventa strumento per riflettere su alcuni temi che trovano poco dibattito, discussione e comprensione. Desiderare il possibile, mettere insieme i pezzi dell'intero tra frammentazione e ricostruzione, riempire il vuoto, soffermarsi sulla teoria degli opposti, ondeggiare tra noto ed ignoto, sconvolgersi e acquietarsi, sognare l'altra faccia di sé, è possibile. Andare oltre la zona d'ombra attraverso informazioni utili sulla varianza di genere ed il transgenderismo sono inoltre presenti per un percorso di conoscenza alla luce del modello della Psicologia Funzionale e del protocollo ONIG (Osservatorio Nazionale sull'Identità di Genere)." -
Il romanzo familiare di Freud
"All'inizio dell'estate del 1872 il giovane Sigismund (all'epoca era ancora questo il suo nome) aveva appena compiuto 16 anni ed era un brillante studente liceale, ammirato da tutta la sua famiglia. Perché potesse fare una breve vacanza, lui che raramente ne faceva, si decise che Sigi Freud si recasse a Freiberg, la cittadina dove egli era nato, accettando così l'amichevole invito della famiglia Fluss..."""". Potrebbe essere questo il promettente incipit di un letterario romanzo dell'800 se, realisticamente, la cronaca e l'ambientazione non facessero parte di alcuni personali capitoli del romanzo familiare di Freud. Il 1872 era stato un anno cruciale per Sig(is)mund Freud, per il suo destino personale e per quelli che saranno i suoi indirizzi speculativi e le scelte professionali; dobbiamo risalire a quell'anno se vogliamo comprendere le originali motivazioni che hanno alimentato il suo genio. Capiremo meglio ciò che lo spinse a studiare la natura profonda degli esseri umani, avendo intuito la natura complessa delle relazioni familiari. In questo libro la psicoanalista Gabrielle Rubin ha raccolto e analizzato - con rigoroso metodo freudiano - tutti gli elementi disponibili, sparsi negli scritti di Freud, nella sua corrispondenza e nelle numerose biografie a lui dedicate, per cercare di far luce su alcune parti del romanzo familiare di Freud che sembrano poter alludere all'esistenza di segreti nella sua famiglia di origine. Il libro è costruito minuziosamente, l'autrice procede sulla base di tracce e di indizi tornandovi più volte, come farebbe un bravo detective, per comporre il puzzle che ci darà infine una brillante visione a sostegno di sorprendenti significati. Leggendo questo libro si comprenderà chiaramente perché i grandi interrogativi conoscitivi di Freud abbiano fatto di lui un personaggio emblematico e geniale del '900 e, con sorpresa, si scoprirà come alcune delle sue spinose questioni personali possano oggi apparire straordinariamente vicine alle problematiche che investono le attuali 'realtà familiari'." -
La psicologia del rock. Crescere con la musica in adolescenza
Cosa c'entra la psicologia con il rock? Quali motivazioni psicologiche ci spingevano all'ascolto di un genere musicale a 15 anni? E cosa accade quando il mondo della musica incontra quello dell'adolescenza? A queste e altre domande cerca di dare risposta questo volume, accompagnando il lettore lungo un percorso che conduce in territori inesplorati, attraverso una nuova prospettiva. La musica è per l'adolescente un linguaggio per conoscere e conoscersi. Come attivatore e contemporaneamente recipiente di sentimenti ed emozioni, è una delle espressioni attraverso cui l'adolescente cerca risposte al bisogno di affermazione e costruzione della propria identità. Nel passaggio da ascoltatore passivo ad attivo (heavy music user) emerge la funzione e l'importanza che la musica ha nella crescita e nello sviluppo psico-sociale dell'adolescente: non una realtà lontana e distante, ma uno spazio personale di riflessione rispetto ai tanti quesiti che affiorano in questa fase evolutiva. Così in un gioco d'onda rock, il mondo dell'adolescenza e quello della musica si compenetrano evolvendo in una tensione armonica. Introduzione di Zbigniew Formella e prefazione di Romeo Lippi. -
Attaccamenti a scuola. Lo psicologo nel delicato rapporto tra i protagonisti del percorso educativo
La scuola è il luogo dell'apprendimento e rappresenta una parte importante del progetto educativo. A scuola si lavora per lo sviluppo delle potenzialità personali e collettive ed è importante costruire condizioni di benessere insieme ai suoi protagonisti. Genitori, figli, educatori e insegnanti devono conoscersi, familiarizzare e comprendersi per realizzare il progetto educativo comune. Il libro è composto da una parte introduttiva dedicata alle teorie di riferimento che guidano le autrici (J. Bowlby, V.F. Guidano, C. Rogers), e da cinque capitoli, ognuno dedicato ad un periodo scolastico, dal nido alla scuola superiore. L'opera, che è il racconto della scuola fatto dagli psicologi che ci lavorano, apre una finestra sul delicato rapporto tra scuola e famiglia. Per l'ampio spazio dedicato alle esperienze scolastiche di ogni ordine e grado e per la particolare attenzione posta sulle diverse fasi evolutive e sulla genitorialità può essere considerato una guida per i genitori e un valido riferimento per educatori e insegnanti, oltre a fornire spunti per progetti scolastici. È anche un valido modello di riferimento per giovani psicologi che si avvicinano al mondo della scuola. Prefazione di Maurizio Dodet. -
Scacchi speciali per bambini piccoli. Attività ludico-scacchistiche nella seconda infanzia (2-6 anni)
Questo volume nasce dalle esperienze di oltre vent'anni vissuti nelle scuole dell'infanzia di Roma (Ostia) e Provincia (Ardea, Pomezia, Anzio, Ariccia) da un maestro insegnante di ""scuola paterna"""" ed esperto scacchista, con la collaborazione di due tecnici dell'età evolutiva che da anni propongono il gioco degli scacchi nella formazione didattica e nella ricerca clinica, con particolare riferimento alle diverse patologie dell'apprendimento. Le attività educative ed anche rieducative, con la scacchiera gigante da pavimento, sono qui proposte eccezionalmente anche a bambini piccolissimi (29-42 mesi): dal caos all'ordine, dall'individualità alla gruppalità, dall'angoscia di separazione al gusto del divertimento, è questo il percorso di crescita, in quelli che sono i primi prerequisiti per un sano sviluppo della personalità. Sono conquiste che anticipano quei prerequisiti più specifici degli apprendimenti, che peraltro vengono assai sollecitati in questo curricolo; si tratta di una vera e propria spinta evolutiva per la crescita, perfino dirompente, nei risultati osservati, nella sollecitazione linguistica, sempre presentata in chiave ludica: i bambini hanno imparato, infatti, un uso del linguaggio ben integrato con l'azione, una comunicazione più consapevole, più creativa e pragmatica, """"esportando"""" la crescita oltre la scacchiera e la scuola. Con un approccio mutuato da principi di Reuven Feuerstein sulla mediazione adulta e la modificabilità cognitiva, i piccoli, giocando, sperimentano un percorso di riconoscimento di sé stessi, come menti che sanno agire e, mediante l'azione, sanno pensare la propria mente in funzione, ed anche quella altrui: un percorso complesso, che è nel contempo emozionale, cognitivo e metacognitivo."" -
L' autolesionismo nell'era digitale
L'autolesionismo è estremamente diffuso soprattutto tra gli adolescenti a partire già dagli 11-12 anni. Parliamo di circa 2 adolescenti su 10 che attaccano intenzionalmente il proprio corpo con lamette, oggetti taglienti, che si bruciano, si colpiscono, si feriscono per scaricare un profondo dolore interno che non riescono a gestire con modalità più adattive. Si nascondono nel silenzio della loro stanza, hanno paura di essere scoperti perché si vergognano o si sentono in colpa nei confronti dei genitori. A volte si rifugiano nei meandri della rete, pubblicano il loro corpo sui social network nascosti da un hashtag e condividono le loro sofferenze con gli ""amici"""" virtuali nell'illusione di avere un contenimento emotivo ed un sostegno morale. I genitori spesso non sanno come comportarsi quando scoprono il disagio vissuto dai figli. """"L'autolesionismo nell'era digitale"""" si presenta come una guida per comprendere tutte le sfaccettature dell'autolesionismo, per capire come si manifesta, la relazione con i social media e le comunità online nonché una valido aiuto per i genitori alle prese con le condotte autolesive dei figli."" -
Il senso dell'umorismo è l'espressione più alta della seri. Aforismi, riflessioni, storie, persone, personaggi e ragionamenti sullo stato attuale del mondo
Se è vero che, citando Cartesio, ""La lettura dei buoni libri è una sorta di conversazione con gli spiriti migliori dei secoli passati"""" bisogna allora ritenersi molto fortunati. """"Il senso dell'umorismo è l'espressione più alta della serietà"""" ci permette di dialogare con Pino Caruso senza doverci discostare dalla nostra dimensione temporale. L'autore infatti esplora le mille sfaccettature del nostro tempo attraverso le sue storie e i suoi aforismi che suonano più come risposte a domande che non avevamo ancora formulato. Risposte che sfidano le nostre convinzioni e che non sempre sono quelle che desideriamo ricevere."" -
Se si scopre che sono onesto, nessuno si fiderà più di me. Aforismi, riflessioni, storie, persone, personaggi e ragionamenti sullo stato attuale del mondo
Se è vero che, citando Cartesio, ""La lettura dei buoni libri è una sorta di conversazione con gli spiriti migliori dei secoli passati"""" bisogna allora ritenersi molto fortunati. """"Se si scopre che sono onesto, nessuno si fiderà più di me"""" ci permette di dialogare con Pino Caruso senza doverci discostare dalla nostra dimensione temporale. L'Aatore infatti esplora le mille sfaccettature del nostro tempo attraverso le sue storie e i suoi aforismi che suonano più come risposte a domande che non avevamo ancora formulato. Risposte che sfidano le nostre convinzioni e che non sempre sono quelle che desideriamo ricevere."" -
Il rovescio della biopolitica. Una scrittura per il godimento
La biopolitica asservisce i corpi a colpi di immagini e di slogan. Ma il corpo sfugge sempre alle identificazioni prête-à-porter. Il godimento lo deborda, lo sorprende, lo ""traumatizza"""". La psicoanalisi accoglie questo corpo proprio perché di questo trauma, a partire da questo trauma, parla. L'ultimo insegnamento di Lacan, nel modo in cui Jacques-Alain Miller lo delucida, affronta il godimento al contrario rispetto ai miraggi dell'edonismo. Nell'esperienza di un'analisi si parte dal sintomo che fa soffrire. Si tende a ridurlo tramite il suo senso, la sua storia, la sua logica. Esso può dunque scriversi diversamente, produrre degli effetti di creazione, artistici o meno. È così che Lacan legge Joyce, concependo una lingua atta ad alloggiare il godimento e mostrandone la logica. Una volta situata l'impasse del conformismo e della sua ombra di segregazione, rimane da supportare il corpo che si ha, facendo valere questo avere primario che oltrepassa l'essere, i suoi sortilegi e gli ultimi prestigi del padre.""