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Siamo tutti complottisti?
I complotti esistono? Certo. Ordire trame per creare posizioni di predominio accompagna l'esistenza dell'uomo sin dall'antichità. Innumerevoli accadimenti non sono mai stati chiariti del tutto a dispetto degli sforzi profusi in ricerche o indagini: quali intrighi li hanno resi imperscrutabili? La Storia, però, è altresì intrisa di una moltitudine di teorie del complotto che si sono rivelate prive di ogni fondamento, di tesi affascinanti quanto poco plausibili intorno a vicende e dati di fatto accertati e documentati in modo esaustivo. C'è un collegamento tra la sempre più imponente mole di informazioni che invade il nostro quotidiano e il guazzabuglio di complottismi, negazionismi e false credenze? E c'è una proprietà transitiva tra i meccanismi che rendono vulnerabile il processo cognitivo umano e l'infatuazione per le teorie complottiste? Il complottismo è tema scottante. Questo testo si propone di rappresentarlo in modo neutro, con dovizia di note/riferimenti e un linguaggio accessibile a tutti, senza rinunciare al rigore. -
«Nati dalla parte sbagliata». Osmosi
Osmosi è una tetralogia narrativa che si apre con questo primo volume, “Nati dalla parte sbagliata”. Brigid e Jeny sono come il giorno e la notte: riservata e generosa la prima, sfrontata e impaziente la seconda. Eppure una sorta di legame indissolubile le tiene unite fin dalla prima infanzia sulle scogliere delle coste scozzesi. Negli Stati Uniti, ad Atlanta, sembreranno trovare entrambe la propria dimensione. Accanto alla casetta ai margini della foresta che Brigid ristruttura per farne la propria piccola attività e fattoria vive Charles, affascinante e misterioso vicino che dopo averla soccorsa in un momento di bisogno si sente grato e incredulo di ogni minuto di estrema beatitudine vissuto insieme a lei. È solo col passare del tempo che Brigid realizza quanto non riesca più a fare a meno di quell’uomo sempre pronto a infonderle autostima e coraggio. Così come Charles sentirà presto che il piacere indescrivibile scaturito da quella loro fusione alchemica di corpo e anima è ormai per lui qualcosa di irrinunciabile, che va oltre a qualsiasi suo precedente credo. Rincasando dalle sue lunghe giornate di assenza, Charles condivide con Brigid alcuni degli aspetti più dolorosi e inquietanti del suo segretissimo lavoro: la squadra che guida ha il delicato compito di salvare da fine certa o atroci sofferenze e ingiustizie bambini e adolescenti cui in diverse zone del mondo, fin dalla nascita, non è stato riservato altro che violenza. L’incondizionato coinvolgimento di Brigid nelle disavventure e sfide professionali e umane di Charles durante le sue missioni finirà però per mettere in serio pericolo la loro vita, oltre che l’operato di Charles e dei componenti della sua squadra. -
Liberaci Barabba! Un sottile progetto politico
Fra storia e immaginario letterario e linguistico, nel territorio dai confini fluidi dove l'antropologia incontra gli spazi mitico-teologici delle grandi costruzioni religiose monoteiste, Roberto Finzi torna su uno degli archetipi del ""pregiudizio"""": l'accusa di deicidio mossa al popolo ebraico sulla base della scelta di parte degli abitanti di Gerusalemme interrogati da Pilato. «Volete libero il Nazareno o Barabba?». «Liberaci Barabba!». L'inchiesta è maneggiata con la raffinatezza già sperimentata nella precedente """"quadrilogia del pregiudizio"""", avviata sulla questione ebraica e sviluppata intorno alla questione femminile e alle costruzioni simboliche che diffamano l'""""Onesto porco"""" e l'""""Asino caro."""" Dalla conoscenza profonda di un arco temporale di fonti bi millenario articolate in una sapienza narrativa dotata di lieve patina ironica emerge il paradosso della figura ambigua e storicamente «ectoplasmatica» di Barabba: frutto di un «sottile progetto politico» d'insubordinazione antiromana? Segno della volontà deicida degli ebrei? Oppure, nella trafila linguistica che ne ricongiunge il nome ai barabba milanesi in rivolta nel 1853, colui che alla fine ha vendicato la crocifissione di Gesù? Introduzione di Francesco Magris."" -
Giravolte sul cibo in compagnia di una gatta (sapere per sapere fare)
Queste ""Giravolte sul cibo in compagnia di una gatta"""" nascono dalle competenze professionali di Pierfranco Pucci e Claudio di Lauro, due amici amanti della montagna e degli animali. Ne sono protagonisti Ago e Max, una gatta e un biologo. Essi raccontano le comuni esperienze collegate a nutrizione e a Scienza degli alimenti. Si tratta di vere e proprie giravolte, perché risulta elastico il confine tra scienza, costume, riflessioni, metodologia di comunicazione e contesti sociali coinvolti. Non manca l'accesso a tematiche emergenti."" -
I Sioux. Una storia di migrazioni, trattati e resistenza
Come tutti i popoli indiani americani, anche i Sioux hanno i loro miti e le proprie leggende e fra queste storie, che sono ancora oggi tramandate, ce ne sono alcune che raccontano di come e dove il loro popolo ebbe origine. Sono tuttavia palesi le contraddizioni presenti fra le diverse storie che i Sioux narrano in proposito e che possono essere spiegate solo se si tiene conto del fatto che la storia di questo popolo è fatta di continue migrazioni, alcune intraprese volontariamente, altre forzatamente, dall’est all’ovest del nord America Molti osservatori hanno notato l’obliquità morale che affligge gli uomini bianchi nei loro rapporti con gli indiani. Uomini giustamente rispettati per integrità e correttezza nei loro rapporti con gli altri uomini bianchi non vedevano nulla di riprovevole nel ricorrere a ogni sorta di imbroglio ed equivoco quando si trattava di indiani. Partendo dall’assioma che gli indiani erano i figli semplici e avevano una visione meno illuminata di ciò che sarebbe servito ai loro migliori interessi rispetto al Grande Padre e ai suoi rappresentanti, i funzionari governativi, in particolare i commissari dei trattati, non ritenevano di stare costringendo gli indiani ad accettare i termini decisi dall’autorità superiore. Sapevano, o credevano di sapere, cosa fosse meglio per gli indiani, e il fine giustificava i mezzi. Evidentemente, solo per una singolare coincidenza, ciò che era ritenuto migliore per gli indiani era, invariabilmente, anche a vantaggio del governo, dei commercianti e, soprattutto, dei coloni affamati di terra. -
Blu bisonte
"Poco dopo aver saputo della sua morte, mamma ci aveva detto, a me e a Monique, che era convinta di averlo sentito, quella stessa sera, passare da casa prima di andare a Eastman. Erano quasi le dieci. Si era appena messa a letto e non si era rialzata. Lo aveva sentito scendere nell’atelier. La casa era silenziosa, immobile. Non le abbiamo creduto. Per me era impensabile che Louis fosse entrato in quei luoghi prima di commettere l’irreparabile. Se ci fosse andato, mi dicevo, non avrebbe avuto la forza di uscire la sera stessa per perpetrare il suo ultimo gesto."""" In questo romanzo intimo e delicato, Patricia Godbout racconta la storia di una famiglia scossa dal suicidio di Louis, il minore dei figli, l’eccessivo, il drogato, l’artista talentuoso che dipingeva bisonti. Mélissa, sua sorella, racconta il dopo, l’immenso dolore vissuto dalla famiglia in seguito alla scomparsa del fratello. Come continuare a vivere senza quel bellissimo matto che amavano tanto nonostante la tossicodipendenza? La mostra postuma delle sue opere nella casa di famiglia, lì dove sono custoditi numerosi ricordi, aiuterà fratelli, amici e conoscenti a elaborare il lutto. Cercare di capire, dare un senso a ciò che è accaduto, a ciò che non ha senso: """"Blu bisonte"""" è la storia di questa ricerca." -
Dalla carta agli schermi. Il lungo viaggio attraverso la scuola
L'immagine ha spesso sostituito il testo, è stata di supporto allo scritto, ha affiancato le lettere nei primi libri di scuola per semplificare l'apprendimento della lettura. Dalla fine dell'Ottocento e nel corso del Novecento, attraverso l'illustrazione di abbecedari e sussidiari, è presente sui banchi di una scuola che si rinnova velocemente, ma fa capolino anche tra le pagine dei primi giornali per bambini, nel campo dell'editoria per ragazzi. Si tratta di immagini solo apparentemente semplici, in realtà ricche di contenuto, di vere indicazioni educative. Ogni periodo storico è riconoscibile dall'illustrazione del testo scolastico, come nel libro di testo unico del ventennio. E nel dopoguerra immagini rinnovate ordinate, geometricamente descritte, trovano spazio sui libri di educazione artistica per la nuova scuola media unica. La fine del Novecento e il tempo presente sono invece caratterizzati dall'immersione nell'immagine, dall'esposizione di sé in una nuova cultura della visione che non ammette zone d'ombra. Ma proprio il virtuale ci impone di riconsiderare l'importanza del contatto con la realtà, non mediata, e di rivalutare l'esperienza diretta. Magari attraverso un mediatore didattico antico come il gioco. -
Corpi, identità e fumetto
Rikke Villadsen, Tommi Parrish, Alice Socal, Anke Feuchtenberger, émilie Gleason, Max Baitinger, Alex Bodea raccontano la loro storia, la loro ricerca e la loro poetica in conversazioni pubbliche con Giorgio Vasta, Martina Testa, Emilio Varrà, Giordana Piccinini e Ilaria Tontardini. Autori di fama internazionale riflettono sulla rappresentazione dei corpi e delle identità, tra questioni di genere e stereotipi culturali che il fumetto affronta con la forza della narrazione per immagini. -
Le Le virtù del nobile. Precetti, modelli e problemi nella letteratura del secondo Cinquecento
Campi di battaglia, corti, apparati politico-amministrativi e giudiziari: sono questi alcuni dei principali scenari in cui il gentiluomo può essere chiamato a dar prova delle sue ‘virtù’ nell’Italia del secondo Cinquecento, con differenze anche sensibili in base ai contesti locali. Varie sono però pure le tipologie di scrittura con cui gli autori del tempo cercarono di aiutare i propri nobili lettori ad affrontare i loro compiti in tali ambiti. Nel presente libro, si esaminano alcuni testi per più aspetti notevoli al riguardo, spaziando fra poemi epico cavallereschi e relativi commenti, trattati sul perfetto capitano e sulla virtù eroica, dialoghi sul gentiluomo e sull’idea di nobiltà, lettere morali, riscritture di novelle, capitoli in terza rima, prolusioni universitarie e orazioni laudatorie. Spesso si propongono all’attenzione opere poco note, in qualche caso date per perdute e riscoperte dall’autore. Sebbene gli intenti precettistici ed edificanti facciano chiaramente sentire il proprio peso, soprattutto negli scritti più direttamente rivolti all’institutio, non si deve pensare a un campo d’indagine a-problematico e privo del fermento di dibattiti. Un esempio stimolante in tal senso è offerto dal dialogo tassiano Il Forno overo de la nobiltà (qui considerato nella redazione del 1581), alla cui analisi è dedicata l’ultima parte del volume, con attenzione specifica anche alla prima ricezione dell’opera. Ragionando sul nesso fra ‘virtù’ e ‘nobiltà’, Tasso mostra quanto possano essere labili i confini fra vizio e virtù. Egli giunge persino ad avvicinare il tiranno e l’eroe, nel segno di quella meravigliosa manifestazione delle potenzialità umane che è la virtù eroica. Non è un caso che di lì a poco, nel Seicento, si assisterà al trionfo di eroi tragici e santi che esibiscono la loro eccezionalità e dismisura, di contro alle riflessioni di sapore aristotelico sull’eroismo come ‘eccesso di perfetta moderazione’ presso la più tradizionale trattatistica cinquecentesca. Il volume si articola in tre sezioni. La prima indaga le modalità con cui alcuni poemi narrativi sono utilizzati come fonte di precetti per il nobile cavaliere che voglia diventare ‘perfetto capitano’, nonché quale occasione di riflessioni morali da una prospettiva gentilizia, anche con riferimento ai malcostumi delle corti. La seconda è dedicata all’educazione del gentiluomo nella Repubblica di Venezia, con una speciale attenzione al ruolo assegnato allo studio del diritto, alla filosofia e alla poesia. Nella terza, viene approfondita la questione della nobiltà del tiranno nel Forno overo de la nobiltà di Torquato Tasso, da cui si ricavano considerazioni notevoli sulla virtù di grado ‘eroico’ e sul suo opposto, la ‘ferità’, nonché sulla figura dell’eroe e sul suo rapporto con le passioni. Inoltre, si evidenziano delle corrispondenze significative con la rappresentazione degli eroi nella Liberata e nella Conquistata e si analizzano le reazioni alle tesi tassiane in alcuni scritti sulla virtù eroica pubblicati nei decenni successivi. -
L' arte dei griot e le performance culturali
"L'interesse per le forme di rituali collettivi in diverse società umane, con il loro carattere """"rappresentativo"""" (carico di azioni simboliche, di forme comunicative spesso cifrate, svolte da """"attori qualificati"""", e osservate da un """"pubblico"""" formato da soggetti legati da relazioni sociali intense tra loro e con gli officianti), è stato molto intenso nella tradizione degli studi sociali, e in particolare antropologici. All'interno della rubrica del """"rituale"""" si è costituita una lunga fila di studi teorici e di ricerche dirette sul campo, che hanno avuto - com'è noto - in A. Van Gennep, K. Klukhohn, R. Firth, G. Lewis, V. Turner, i principali protagonisti [...] Questo libro di Vito Antonio Aresta fornisce un ottimo contributo alle riflessioni sull'argomento dei rapporti tra rito e spettacolo, e con un orientamento originale, anche fornendo una documentazione insolita e molto pertinente [...] Egli ha aggiunto una terza dimensione alle due consuete, del rapporto tra mito, memoria e rituale da una parte e spettacolo dall'altra. È la dimensione della migrazione e dell'adattamento sociale e culturale dei migranti in un contesto nuovo, utilizzando proprio le loro tradizioni di riti collettivi e di interpretazione drammatizzata dei processi sociali e politici della contemporaneità."""" (Antonino Colajanni, Prefazione)" -
L' Europa o la lingua sognata. Saggi in onore di Anna Soncini Fratta
Della giovinezza itinerante che l'ha portata in Siria, in Libano o in Giordania, Anna Soncini Fratta ha conservato il gusto del dialogo, dell'incontro con l'Altro. Ben presto la sua ricerca ha rispecchiato questa ampia apertura al mondo, un'apertura progressiva iniziata con l'esplorazione sistematica della letteratura belga di lingua francese, ma che presto si è allargata a tutte le letterature d'Europa - letterature che la professoressa Soncini intendeva classificare all'insegna dell'unità. Organizzatrice instancabile di convegni, ma anche creatrice di corsi internazionali come un Dottorato Europeo e un Master Erasmus Mundus, non solo ha moltiplicato nuovi approcci alla letteratura, ma ha anche messo in contatto le culture più lontane, dall'Africa all'Asia, dalle due Ameríche all'Europa. Ed è proprio questa apertura al mondo che trova oggi la giusta eco nelle testimonianze d'amicizia qui raccolte. Scorrendo l'indice, è possibile vedere fino a che punto i soli nomi dei firmatari suggeriscano di per sé una dimensione internazionale esemplare. Nomi italiani e francesi, indiani e russi, norvegesi e spagnoli, belgi e portoghesi, greci, georgiani e canadesi, senegalesi e bulgari, svizzeri e polacchi ... - tutti riuniti sotto quello di Anna Soncini Fratta - perché, come dice Éluard, «doveva pur esserci un viso con tutti i nomi del mondo». -
Ruggiero. Ediz. critica
Brillante espressione del classicismo seicentesco, il Ruggiero è l’ultimo poema di Gabriello Chiabrera, summa della sua cultura e della sua sapienza versificatoria. Pur presentandosi come una prosecuzione del Furioso ariostesco, infatti, il Ruggiero è un’opera profondamente originale, strettamente connessa ai dibattiti che animavano le lettere, la scienza e la religione nel primo Seicento. La presente edizione, la prima di un poema chiabreresco, si basa sul manoscritto autografo che testimonia una versione differente rispetto alla stampa. La ricchezza e la complessità dei rimandi alle fonti antiche e moderne sono messe in luce nel puntuale commento in calce. Completano il volume un’Introduzione, che ricostruisce il contesto culturale che può aver generato l’opera, una Nota al testo, intesa ad osservare sia i rapporti fra il manoscritto e la stampa che lo smagliante impasto linguistico del poema, e un’ulteriore Appendice, strumenti utili a qualunque moderno lettore che voglia avvicinarsi a questo gioiello della cultura barocca. -
Intorno alla «Galeria» di Marino: scritture ecfrastiche tra '600 e '700
Il volume, edito per i quattrocento anni dalla pubblicazione della “Galeria” di Giovan Battista Marino, si prefigge l’obiettivo di indagare in un’attica interdisciplinare le interconnessioni tra produzione poetica, opere d’arte e gallerie immaginarie e tra la relazione immagine/parola e le implicazioni storico-letterarie, storico-artistiche e filologiche che si sono sviluppate nel corso di due secoli e a partire dall’opera di Marino. La “Galeria” rappresenta, infatti, uno spartiacque decisivo tra la visione e percezione dell’arte e del prodotto artistico rinascimentale e i suoi sviluppi successivi, al punto che la stessa codificazione di alcune nozioni estetiche (una su tutte quella relativa al bello), proprio in virtù della sua scrittura, variano in maniera consistente delineando, nel tempo, nuove intuizioni, visioni estetiche e riflessioni storiografiche che hanno investito sia il principio generale della produzione in genere che la stessa costruzione di biografiche aurorali. -
Tobino e Bologna. Nuovi itinerari tra medicina, letteratura e storia
Sin dal 1933, quando vi si trasferisce per studiare medicina e per allargare le sue prospettive culturali, il rapporto di Mario Tobino con la città di Bologna è sempre stato centrale. La Bologna di Tobino è quella degli studi di medicina, svolti con gli amici di una vita, Aldo Cucchi e Mario Pasi, con cui condividerà la ""passione per la politica"""", ma anche quella del mondo letterario, in un intreccio tra pratica medico-psichiatrica, letteratura e impegno politico, indagati attraverso molteplici percorsi dai saggi raccolti in questo volume, che ancora oggi meritano di essere approfonditi e presi ad esempio."" -
Giallo ma... Polimorfismo e ibridazioni del poliziesco contemporaneo
Il giallo appare oggi come l'oggetto di strenue difese e continui attacchi in quanto riconfigurazione dell'arte del narrare, punto di incrocio tra ripetizione e innovazione, mescolanza tra tradizione colta e generi popolari, luogo di scontro tra singolarità dell'ispirazione e trionfo della serialità. La longevità, la natura proteiforme, la transculturalità e la transmedialità del genere rendono le riprese e le variazioni un campo d'eccezione per indirizzare, destabilizzare, rinnovare o capovolgere l'orizzonte d'attesa, mentre il ricorso agli stilemi e ai paradigmi dei sottogeneri viene intrapreso, a seconda dei casi, con una volontà parodica o un intento euristico. Il volume propone l'analisi di opere e autori contemporanei che si collocano ai margini di questa moda indagandone le possibilità e i meccanismi per piegarli a inchieste di carattere personale, sociale, politico, storico, letterario o poetico. -
Terminologia e interculturalità. Problematiche e Prospettive
La terminologia contribuisce al consolidamento di patrimoni linguistici e culturali mentre la sua diffusione intra- e interlinguistica favorisce la costruzione di dialoghi interdisciplinari, evolvendo in parallelo a nuovi bisogni e contesti. Queste dinamiche si innestano nelle problematiche della comunicazione interculturale, tanto nelle pratiche dell’espressione quanto in quelle della traduzione interlinguistica. In questo volume, studiose e studiosi, specialiste e specialisti di terminologia presentano le loro riflessioni su queste tematiche, indagando la dimensione culturale e interculturale della ricerca terminologica e delle sue pratiche, interrogando tutti i fenomeni relativi all’incontro fra culture in atto nella realizzazione discorsiva di ambito specialistico. Tali riflessioni considerano ogni dimensione della testualità, fino agli spazi digitali, che offrono strumenti di analisi oltre i limiti della materialità, offrendo così un panorama ampio nel dibattito in corso, un terreno fertile per la verifica teorica alle questioni di ricerca in ambito terminologico. I contributi raccolti nel volume approfondiscono le seguenti prospettive: • indagini metodologiche in relazione allo stato dell’arte nella riflessione sull’interculturalità, tramite lo studio di diversi casi significativi che mettono in luce l’importanza della relazione fra terminologia e interculturalità; riflessioni che analizzano le forme di resistenza e di apertura nei confronti delle alterità linguistico-culturali, con un focus specifico sui rapporti fra lingua-cultura di partenza e lingua-cultura di arrivo nella pratica terminologica; pratiche delle attività terminologiche nelle sfide, prospettive e criticità relative all’utilizzo degli strumenti per l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) in contatto con la terminologia culturale. -
Schede umanistiche. Rivista annuale dell'Archivio Umanistico Rinascimentale Bolognese (2022). Vol. 36/1: La novella italiana dal «Decameron» al Rinascimento
«Schede Umanistiche» è una rivista internazionale e pubblica articoli in italiano, inglese, francese e spagnolo. Ogni testo inviato alla Redazione è reso anonimo e sottoposto al processo di peer-review, che consiste nell’esame di almeno due valutatori anonimi (uno interno, uno esterno alla rivista), il cui parere motivato scritto verrà comunicato dal direttore all’autore, insieme al giudizio finale favorevole o sfavorevole alla pubblicazione. I documenti della valutazione sono archiviati presso la Redazione. -
Dalle toiles della legge ai plafonds baudelairiani
Partendo da alcune definizioni lessicografiche selezionate tra moltissime altre meritevoli di interesse, il presente studio si propone di raccontare la storia della parola francese araignée fotografando parte della costellazione semantica che si tesse attorno alla stessa. Il percorso si snoderà seguendo tre ""fili"""" conduttori, i quali rappresentano altrettanti """"stereotipi linguistici"""": anzitutto, ritracceremo la vicenda di una forma sapienziale originaria della Grecia (che chiameremo """"apoftegma di Anacarsi"""" in omaggio a colui che è stato individuato come suo primo enunciatore), la quale ricordava che les lois sont des toiles d'araignée qui n'arrêtent que les mouches et sont rompues par les frelons. Ci soffermeremo poi su un dicton caro ai francesi quale araignée du matin, chagrin, araignée du soir, espoir e, infine, su una locuzione non meno famosa, avoir une araignée dans le plafond, la quale si addensa di echi letterari: è difatti a nostro avviso possibile cogliere un riflesso di questa espressione originaria dell'argot nella poesia """"aracnea"""" di Charles Baudelaire. Vedremo in questo modo disegnarsi una rete (altro termine strettamente connesso al nostro zoonimo) i cui nodi rappresentano altrettanti punti dove si fissano e, non di rado, si sovrappongono valori semantici di portata differente, finanche in contrasto tra loro, i quali mettono in piena luce la ricchezza simbolica e figurativa della araignée."" -
Noi cinque
Cinque amici, cinque compagni di strada, cinque vite antagoniste. Un solo giorno per cambiare i destini. La Storia li porta lontani, il passato, però, chiede loro il conto. Uno ad uno. «Mi piacerebbe che questo libro fosse letto dai giovani di oggi, che scampano da una pandemia per respirare l’aria brutale delle guerre. Per fargli capire che sbagliare abbiamo sbagliato anche noi, e provare a fare qualcosa, senza sapere bene cosa, l’abbiamo fatto. Che amare abbiamo amato, e siamo stati amati. Che ognuno vive il suo tempo, e bisogna farlo con meno paura possibile, anche se a ognuno che si affaccia alla fine della giovinezza il suo tempo gli appare più difficile di altri. Saper certo che anche i ragazzi di oggi, se vincessero la ritrosia a leggere, vorrebbero bene alla disperazione di quei loro coetanei di tanto tempo fa, alle loro pretese, alla loro confusione, perché tra ragazzi ci si capisce. Anche solo a sguardi…». (dalla Prefazione di Toni Capuozzo) -
Nata per difendere. Manualetto di retorica
“Nata per difendere/Manualetto di retorica” è un libro dedicato, in particolare modo, al genere giudiziario e all’arte agonistica che si sviluppa nel discorso pubblico, nella competizione con un avversario reale, nella finalità di quella persuasione che produce consenso senza violenza. Secondo Socrate, la retorica è sempre politica, anzi, rappresenta un eidolon della politica (Gorgia: 462). Le connessioni tra la piazza e il tribunale sono vive fin dalla antichità: chiedere giustizia è forse uno dei più importanti atti politici della società, non di rado esercitato proprio nei confronti di chi ha governato la cosa pubblica. Rispettiamo Montesquieu e la separazione dei poteri (giudiziario, esecutivo e deliberativo), ma la storia ci ha insegnato con Socrate, Dante, Campanella, Giordano Bruno, Galileo, Guglielmo Piazza, il capitano Dreyfus e Enzo Tortora che la messa in stato di accusa spesso maschera, e nemmeno troppo bene, la volontà di perseguitare un nemico personale, del potere o della cultura dominante. Il volume si perfeziona in un manualetto di retorica, tratto dal volume “Trappole per topoi”, arricchito con ampliamenti relativi alle voci “ipotiposi” e “sinestesia”, per riprendere il dialogo costante tra antica e nuova retorica, senza dimenticare le escursioni nell’ambito letterario e i frequenti riferimenti alla dialogicità della vita quotidiana.