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Filosofia e stile. Studi settecenteschi
Riferiti alla letteratura filosofica del Settecento francese, termini quali ""stile"""" e """"filosofia"""" non esprimono la tradizionale dicotomia di forma e contenuto, come se la scrittura costituisse l'involucro, più o meno elegante e stilisticamente riuscito, di un pensiero teorico astratto e separato dalle forme nelle quali trovò espressione. Al contrario, nel caso di autori come Fontenelle, Paradis de Moncrif, Voltaire, Vauvenargues, La Mettrie, Duclos, è nella forma stessa della loro scrittura che, al di là di ogni affinità, diversità e divergenza di pensiero, si condensa il sapere filosofico dei Lumi, inteso non come un insieme di idee, dottrine e teorie disparate, bensì come un orizzonte discorsivo plurale e vario, magari ricco di contraddizioni irrisolte, ma comunque unitario. E come tale, gli studi raccolti nel presente volume intendono trattare questo sapere, nella convinzione che esso esiga di essere analizzato, compreso e interpretato, in primo luogo, come uno stile di pensiero."" -
Gli scrittori si traducono. Riflessioni, discorsi e conversazioni sull’autotraduzione da parte di chi la pratica
L’autotraduzione è una cosa strana. È una pratica molto comune e allo stesso tempo merce piuttosto rara, almeno in certi ambienti – su tutti quello letterario. Se chiediamo a un buon lettore di nominarci un autotraduttore, nella migliore delle ipotesi tirerà fuori dal cilindro Samuel Beckett. Nella peggiore, niente del tutto. Anzi, è probabile che ci chieda, stranito: perché, esistono scrittori che si autotraducono? La risposta è sì: questi scrittori esistono. Quando si tratta di parlare della propria esperienza, però, non sono molto loquaci. Le testimonianze di cui disponiamo sono rare e per di più, appartenendo alla produzione non letteraria, meno commerciale dunque, dei loro autori, hanno solo di rado varcato i confini linguistici entro cui erano state concepite. Da questa osservazione nasce l’idea del libro che tenete tra le mani, e che raccoglie una serie di testimonianze di autotraduttori mai pubblicate prima in italiano. La speranza è che il loro incontro-dialogo in un unico luogo favorisca il confronto tra posizioni diverse, espresse in momenti altrettanto diversi da diversi autori, più o meno noti nel nostro paese. -
Schede umanistiche. Rivista annuale dell'Archivio Umanistico Rinascimentale Bolognese. Nuova serie (2018). Vol. 32
Contributi di Patrizia Caraffi, Leonardo Quaquarelli, di Eleonora Carinci, di Rossella Lalli, di Irene Zanini-Cordi, di Merry E. Low, di Alessandra Munari. -
Il corpo d'amore
Il saggio di Giuliano Piazzi dal titolo ""Il Corpo d'Amore"""" è l'ultimo suo manoscritto, redatto e definitivamente messo a punto tra la primavera e gli inizi dell'estate del 2014, grazie anche all'aiuto del figlio Nicola. Il testo, con apposta una dedica commossa dell'autore ai suoi due nipoti e l'aggiunta di alcune pagine conclusive avvenuta con ogni probabilità proprio negli ultimi giorni della sua vita, è stato consegnato personalmente alla figlia Antonia che insieme al figlio Piero hanno poi voluto affidarne la pubblicazione a Giorgio Manfré, l'ultimo dei numerosi e affezionati suoi allievi accademici."" -
Appunti sulla Guerra civile americana. Storia, cinema, teatro
Dopo anni di studi Stefano Jacurti completa un libro a tre volti sulla guerra di secessione. Il volume comprende una corposa parte storica con i profili dei personaggi, gli scontri armati, le campagne e le motivazioni sul conflitto fratricida. Seguono una sezione cinematografica riguardo ai film ambientati nella civil war a cui si unisce la parte finale del libro, il diario di viaggio dello spettacolo teatrale, il primo realizzato in Italia come ambientazione storica: ""Dalla Guerra civile al West"""", con testi di Stefano Jacurti e Alessandro Iori. Insieme a Jacurti interprete per la prima volta in un teatro italiano del generale Grant, si unisce il ricordo dell'incontro sul palco con il generale Lee. Speranze e sogni dietro le quinte dello spettacolo di un artista sulle piste del West fra narrativa, teatro e cinema indipendente. Prefazione di Gian Mario Mollar."" -
1789. Il romanzo della rivoluzione. Forme, immagini, idee
Quel segmento di letteratura francese che comprende il romanzo che si snoda tra la fine del Settecento e il primissimo Ottocento, soltanto di recente è riuscito a scalfire il vuoto storiografico che l'aveva a lungo caratterizzato. L'autrice si propone di approfondire, ampliare e modificare, alcune tematiche affrontate in un suo precedente volume che risale al 1990, ""Forme del romanzo in Francia tra Rivoluzione e Impero"""" (Bologna, B.E.R.F., Edizioni Analisi) e che rappresentò uno dei primi tentativi di analizzare un periodo della Storia letteraria e della cultura francese a lungo trascurato dalla critica. Alla luce degli studi più recenti, per lo più appartenenti ad autori francesi, la prospettiva e l'impianto dell'attuale edizione sono necessariamente diversi da quelli formulati nel primo volume, e tentano di tracciare con maggiore coerenza e profondità alcuni dei molteplici percorsi in cui si dirama il romanzo francese di fine Settecento e che ne caratterizzano l'attualità."" -
Festivaliana. Festival, culture e politiche di danza al tempo del «miracolo italiano»
Espressione di un paese ormai in procinto di vivere il proprio miracolo economico, il Festival Internazionale del Balletto di Nervi e il Festival dei Due Mondi di Spoleto - nati rispettivamente nel 1955 e nel 1958 - assumono due posizioni diverse ma ugualmente importanti nel panorama italiano della danza, che ne ricava aperture internazionali e respiro artistico. Il volume tratteggia le politiche culturali che danno forma a queste due manifestazioni tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta interrogandone l'impostazione complessiva, le forme di auto-narrazione e i criteri di composizione dei programmi, al contempo riflettendo sul tipo di accoglienza riservata agli artisti, specie quando provenienti dall'estero. Collocata nello scenario globale della Guerra Fredda, la trattazione prende le mosse dalla dimensione organizzativa dell'evento-festival per poi aprirsi a questioni di più ampia portata nella storia (non solo italiana) della danza del Novecento: il nodo fra rappresentazione e politicizzazione delle identità nazionali, gli usi strumentali del concetto di ""classico"""", la sofferta rivendicazione di una italianità della danza del secolo scorso. ?"" -
In equilibrio labile. Testo tedesco a fronte. Ediz. bilingue
Nella poesia di Monika Rinck l’esplorazione dell’universo dei significati avviene nella consapevolezza di come la lingua sia stratificata, gravida di una storia che è fissata nell’etimologia delle sue componenti. La lingua è carica non solo dell’immaginabile, ma anche di tutto ciò che non ha superato la soglia dell’indicibilità e trovato una forma linguistica nell’astrazione del concetto. È a fronte di un’attenzione costante per gli spazi apparentemente sottratti alle fissazioni di senso che Rinck paragona il componimento poetico a un filtro che può trattenere così come rilasciare quanto passa attraverso di lui. Cos’è dunque a costituire la poesia? Ciò che resta impigliato nel filtro, o piuttosto quel che vi fuoriesce? -
Fumetto, spaesamento e straniamento. Incontri con Yvan Alagbé, Paolo Cattaneo, Nora Krug, Chris Reynolds Moderatori Paul Gravett, Gianluca Morozzi, Chiara Sambuchi, Ilaria Tontardini, Wu Ming 2
Yvan Alagbé, Paolo Cattaneo, Nora Krug, Chris Reynolds raccontano la loro storia, la loro ricerca e la loro poetica in conversazioni pubbliche con Paul Gravett, Gianluca Morozzi, Chiara Sambuchi, Ilaria Tontardini, Wu Ming 2. Autori di fama internazionale riflettono sulla memoria e sulla narrazione del presente, tra fumetto e illustrazione in un continuo dialogo con altre discipline artistiche e le potenzialità narrative di altri media. -
Dalla ricerca alla pratica: letteratura e pubblicità. Atti di seminario 23-24 gennaio 2020. Diretto da Rossella Elisei, Paola Puccini, Alberto Sebastiani e Anna Paola Soncini Fratta
Questo volume raccoglie i contributi presentati durante il Seminario «Dalla Ricerca alla Pratica: Letteratura e Pubblicità» organizzato dal Master CLE - Culture Letterarie Europee e dal gruppo di ricerca HEAD - Humanities Entre¬prises Annual Dialogue - e svoltosi a presso l'Università di Bologna il 23/24 gennaio 2020. Un percorso mirato all'approfondimento delle dinamiche della comunica¬zione pubblicitaria costruito per rispondere all'evoluzione e al cambiamento culturale in atto negli ultimi anni mostrando la ricchezza che possono offrire, come contenuti e come metodo, la letteratura e la critica letteraria. L'obiettivo è quello di fornire un punto di vista innovativo agli operatori della pubblicità e agli studiosi di letteratura giocando sulla costruzione e sull'analisi dell'imma¬ginario costruito grazie alla cultura letteraria. Il Seminario si iscrive in un più ampio progetto di ricerca che si propone di sviluppare nuovi orizzonti di ricer¬ca e professionali relativi al rapporto tra mondo del lavoro e Scienze Umane. Il volume è dedicato a professionisti della pubblicità, del marketing e dello storytelling, a ricercatori e docenti ambito letterario, linguistico e sociologico. -
Schede umanistiche. Rivista annuale dell'Archivio Umanistico Rinascimentale Bolognese. Vol. 331
Rivista annuale dell'Archivio Umanistico Rinascimentale Bolognese. -
Il silenzio di Ippocrate. Quello che il medico dice e non dice: bugie pietose e reticenze nella cura
Questo libro descrive, racconta, analizza il dialogo medico paziente da una prospettiva molteplice e interdisciplinare. Nel suo farsi ha dovuto considerare un tragico ampliamento della prospettiva perché il dialogo medico-paziente è passato dal privato al pubblico. L'avvento sulla scena mondiale del Covid-2019 ha reso globale l'esigenza collettiva, oltre che individuale, di una risposta sulla salute. Dopo anni passati a parlare di malattie e contagi nei convegni, è successo di vivere una pandemia. Ci siamo così sentiti parte di una narrazione la cui drammaticità tende a riguardarci sempre più da vicino. -
Trappole per topoi. La retorica che non ti aspetti e le prove della persuasione
La retorica subisce la diffamazione dell'espediente ovvero l'accusa di costituire una falsa apparenza. Ogni procedimento ad essa connesso si rivela come una finta, un mezzo architettato in vista di un fine, come le lacrime insincere o i complimenti eccessivi (Perelman, Olbrechts-Tyteca, 1958, trad. it.: p. 485). Paradossale ma vero, questa critica nasce da un argomento retorico di dissociazione, quello tra forma e fondamento, tra artificiale e naturale, verbale e reale (Ivi, 486). La visione della retorica come espediente è motivata dal fatto che talvolta sostenere un'opinione a bassa credibilità può urtare il senso di verità del giudice (genus admirabile) con una tesi logicamente assurda, o peggio, offendere il senso etico perché si pretende di difendere un criminale chiaramente colpevole o di sostenere una tesi schiettamente immorale (genus turpe). Tutto questo agevola l'opinione che la retorica sia solo un mezzo per avere ragione indipendentemente dalla giustizia della causa e che, in definitiva, faccia apparire persuasivo anche ciò che è delittuoso o moralmente insostenibile. D'altra parte, l'oratore si esercita nella difesa di opinioni di bassa credibilità per risultare più facilmente vincente nel patrocinio di quelle a media e alta credibilità. -
Paradigmi identitari e letteratura popolare
Può la cosiddetta paraletteratura essere un veicolo di interrogazione e verifica dell'identità, un mezzo per sperimentare e proporre nuove strategie identitarie? Il presupposto di questo volume è che a partire da alcuni generi considerati popolari, non di rado ibridati tra loro, e dalle perenni trasmigrazioni tra media e codici si possono individuare invarianti e cliché ed esaminarne l'impiego nella genesi (o nel dissolvimento) di processi di identificazione in valori e status. L'analisi di casi paradigmatici in differenti ambiti linguistici permette di scandagliare il moltiplicarsi di strutture ipercodificate, la problematizzazione di immaginari nazionali, la demistificazione di retoriche discorsive e apparati simbolici, le varie forme di distanziamento garantite dalla serializzazione, il mutamento del campo letterario e del mercato editoriale, l'assimilazione e la metamorfosi di modelli provenienti dalle culture altre, le logiche del re-impasto. Autori percepiti come canonici, rappresentanti della letteratura globale o glocale, scrittori più o meno noti di saghe e serie adattano generi e sottogeneri per raccontare i fantasmi di realtà alienate o fantasmatiche, sottopongono canoni e attese di ogni tipo a radicali ripensamenti, impediscono ogni distinzione netta e minano tutte le forme preconcette di gerarchia imponendo di riformulare i parametri di definizione e di valutazione. -
Adolescenza non luogo. Con un'appendice sull'adolescenza al tempo del COVID
Partendo dal parallelismo tra l'adolescenza e il ""nonluogo"""", introdotto da Marc Augé, il saggio si sviluppa attraverso un'analisi di cosa sia, di fatto, l'adolescenza, età di """"transito"""" per definizione. Adolescenza una, nessuna e centomila. Evocata e invocata, ma freudianamente negata quando l'età senile viene definita """"terza età"""" e non """"quarta età"""" come sarebbe ragionevole se l'adolescenza avesse uno spazio tutto per sé. E quindi - per chiudere il cerchio - Adolescenza nonluogo, che per troppe dimensioni non ne ha nessuna: una sorta di calligramma che prende forma solo attraverso la narrazione, per altro estremamente mutevole, che se ne fa. In questo contesto la nostra società riserva all'adolescenza """"troppo"""" o """"troppo poco"""" (spesso sbagliando clamorosamente il """"dosaggio"""") essenzialmente perché non la conosce, non essendo in grado di entrare in relazione con essa. Relazione che, lasciandosi sedurre da una suggestione derivata dalla fisica quantistica, è forse impossibile instaurare. Il libro ha un epilogo dedicato all'adolescenza negli anni del Covid, ovvero all'impatto che la pandemia sta avendo sulla vita degli adolescenti."" -
Schede umanistiche. Rivista annuale dell'Archivio Umanistico Rinascimentale Bolognese. Vol. 35/1: In memoria di Andrea Battistini
Da direttore del periodico cui Andrea Battistini non ha mai fatto mancare in oltre trent’anni il suo impegno nel comitato scientifico e l’offerta frequente e generosa dei suoi scritti. Così abbiamo deciso di fargli omaggio di questo nuovo numero, riproducendo in stampa nella rivista la Giornata di Studio sulle ultime uscite della Collana «Biblioteca del Rinascimento e del Barocco» che avevamo programmato (e che la pandemia ci impedì di realizzare) per il maggio 2020 con la sua approvazione e la promessa di partecipare se lo stato di salute glielo avesse concesso. Ecco dunque la ragione della forma questa volta anomala della sezione Discussioni di «Schede Umanistiche», non per i contenuti – spesso e anche per la Collana, le presentazioni di volumi e gli scambi di idee connessi di studiosi interni ed esterni sono stati riversati sulle pagine di «Schede Umanistiche» – ma per il ruolo inedito di omaggio alla memoria di Andrea Battistini. -
RSA journal. Rivista di studi americani (2020). Vol. 31: American Apocalypse(s): Nuclear Imaginaries and the Reinvention of Modern America.
Forum: Louisa May Alcott's Rhetoric of Love: A Forum on the 13th Meeting of the European Study Group of Nineteenth-Century American Literature. Articles: on Trump, Rocky, and Representations of White American Identity ""Bartleby, the Scrivener"""": An excusatio non petita in the """"Court of Conscience"""". L'inedito: Friedrich A. Sorge."" -
Corpi da paura
Organizzati secondo un criterio cronologico, dal medioevo, all'epoca moderna, alla contemporaneità, i saggi raccontano l'ideazione di un corpo femminile dall'anatomia difettosa, secondaria, imperfetta, che per natura rilascia temibili fluidi. All'origine il desiderio di sapere e l'eccesso di parola di Eva, ritratta nell'antico giardino in una complice vicinanza, al punto da diventarne immagine riflessa, con il serpente dal volto di donna. -
Autotraduzione. Pratiche, teorie, storie-Autotraduction. Pratiques, théories, histoires
Questo volume nasce da una domanda: che cosa vuol dire, per uno scrittore, autotradursi? La risposta si compone di varie parti. Una riflessiva, in cui diversi autotraduttori parlano del loro processo di scrittura; una storico-teorica, in cui si analizzano testi o pratiche specifiche; una meta-discorsiva, in cui si osserva ciò che alcuni autotraduttori hanno detto sul proprio lavoro. Il tutto è preceduto da un'utile introduzione. Contributi / Contributions Chiara Lusetti, L'autotraduzione: uno stato dell'arte - Georges Abou-Hsab, L'autotraduction est-elle de la traduction ? - Lucia Mariani-Chehab, Dalla creazione letteraria all'autotraduzione - Antonio D'Alfonso, Parola per parola - Patricia Godbout, Coexistence linguistique, translinguisme et autotraduction dans quelques oeuvres autochtones canadiennes - Alberto Bramati, Alba de Céspedes: dall'educazione plurilingue all'autotraduzione. Il caso Sans autre lieu que la nuit / Nel buio della notte - Simona Gallo, Attraversare il wen: quattro traiettorie autotraduttive nella letteratura sinofona - Paolo Magagnin, Gli intellettuali cinesi francofoni del primo Novecento tra scrittura bilingue e autotraduzione culturale - Lorenzo Costantino, Stanislaw Bara?czak autotraduttore: il caso della prosa saggistica - Fabio Regattin, Cos'ho imparato dagli autotraduttori. -
Immersi nel verde. Rappresentazioni della foresta nella letteratura finlandese
La Finlandia è il Paese con più foreste in tutta l'Europa. Circa i tre quarti, ovvero 22,8 milioni di ettari (75 %) del suo territorio sono ricoperti di foresta e gli altri tre milioni di ettari sono ambienti naturali caratterizzati da scarsità o assenza di alberi, come nel caso delle paludi o delle zone rocciose. La cultura popolare del paese si è formata in un rapporto lungo e stretto tra la foresta e l'uomo e la natura continua ad essere una parte importante dell'identità finlandese. Nell'orizzonte dell'ecocritica, il presente studio analizza gli aspetti dell'esperienza dell'uomo con la foresta e il suo rapporto con la natura, così come appaiono rispecchiati nella narrativa contemporanea finlandese focalizzata su temi ecologici (già presenti in diverse forme nella poesia popolare e nella letteratura precedente), che rimandano ai miti e alle antiche credenze ugrofinniche, di stampo animistico e sciamanico. Mentre il mito di creazione biblica è caratterizzato dall'antropocentrismo e dall'uomo che prevale sulla natura e sulla donna, i miti e le credenze della visione sciamanica del mondo propongono una relazione diversa tra i sessi, le specie e il mondo naturale. La tradizione e la natura sono entrambi parti fondamentali dell'identità e della cultura finlandese e si riflettono nella letteratura ecologica in relazione all'attuale crisi del pianeta. Una dettagliata analisi è riservata agli elementi della tradizione che costruiscono il discorso ambientale nel romanzo contemporaneo e veicolano una concezione del rapporto dell'uomo con la natura da una parte molto legato alle antiche credenze e dall'altra proiettato verso la società moderna per la quale la foresta è una risorsa economica da sfruttare.