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Le virtù più che virili. Le lettere familiari di Beatrice Caetani Cesi (1557-1608)
L'epistolario di Beatrice Caetani, rara testimonianza di scrittura femminile nel secondo Cinquecento, ci illustra uno spaccato di vita quotidiana in un ambiente di altissimo lignaggio. Le lettere della nobildonna, indirizzate al segretario di casa, ai suoi familiari e al cardinal Niccolò Caetani, riflettono scorci della società dell'epoca: descrivono la sua infanzia, la vivace istruzione nel castello di Sermoneta per mezzo di precettori, il matrimonio combinato dalle famiglie, i balli di corte e i sonetti a lei dedicati. Figura oggi poco nota, ma stimata da chi la circondava - primo fra tutti il segretario di casa Giovan Francesco Peranda - Beatrice divenne nell'età matura una donna apprezzata dai contemporanei anche per l'impegno profuso nell'amministrazione delle tenute di Sermoneta e Acquasparta tanto che il nipote di lei, Federico Cesi detto il Linceo, la definì eroina con «virtù più che virili». -
A tempo debito. Donne, uomini, relazioni di credito a Napoli tra Ottocento e Novecento
È possibile che il mercato del denaro novecentesco possa essere spiegato anche attraverso antichi istituti giuridici come la dote o l'autorizzazione maritale? L'autonomia giuridica e imprenditoriale delle donne può essere un filtro attraverso il quale interpretare i circuiti finanziari delle città in età contemporanea? In questo libro l'autrice traccia la storia del credito tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento seguendo i percorsi e le relazioni di donne e uomini del ceto mercantile di una grande città come Napoli: rapporti economici basati su codificazioni che riconoscono diritti disuguali agli uni e alle altre, e che talvolta si rivelano risorse strategiche per mettere al sicuro un capitale familiare in caso di difficoltà finanziarie. Partendo dalle connessioni sociali e dalle relazioni abituali tra debitori e creditori, questa lettura delle relazioni di credito innesca un ripensamento della storia bancaria italiana, e dell'attuale crisi del credito in Italia. -
Dietro l'eguaglianza. Consumi e strategie di sopravvivenza nella Russia di Stalin, 1927-1941
Tutti coloro che hanno visitato l'Urss negli ultimi decenni della sua esistenza hanno rilevato il paradosso dei negozi semivuoti e dei frigoriferi pieni. Un mistero facile da spiegare: il commercio statale negli anni del socialismo non è mai stato l'unica fonte di approvvigionamento della popolazione. Nel paese ebbero vite parallele un mercato legale e un mercato sotterraneo di merci e servizi. Il libro riporta il lettore alle origini della distribuzione socialista, ai leggendari primi piani quinquennali. Al centro dell'attenzione vi è la vita di tutti i giorni all'epoca dell'economia statalizzata, della distruzione e sopravvivenza informale del mercato. L'opera è stata realizzata utilizzando fonti d'archivio precedentemente inesplorate, ed è illustrata con fotografie originali degli anni Trenta. Scritto in un linguaggio chiaro, il libro susciterà l'interesse di quanti abbiano a cuore la storia della Russia e dell'Unione Sovietica. -
Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco (2015-2016). Vol. 21-22
Riassegnare centralità storica alle ""cose del gioco"""" (ludica, appunto), al senso della festa, al ruolo dello sport: è questo il terreno sul quale intendiamo lavorare. È un lavoro che punta a cogliere momenti sottovalutati della generale vicenda storica, con attenzione particolare ai contesti sociali e antropologici. È un lavoro che si colloca all'intersezione tra forme diverse della ricerca, senza istituire gerarchie o deleghe. È un lavoro circolare, dall'indagine alla documentazione, dalla selezione dei materiali alla cura editoriale. «Ludica», insomma, vuole contribuire a rafforzare lo spessore critico di comportamenti e attitudini che assumono ampia rilevanza in una società connotata da istanze culturali diffuse, da una crescente dimensione del tempo libero, oggi e, ancor più, domani. Gli ambiti troppo spesso classificati come """"poco seri"""" e lasciati ai margini, diventano quelli sui quali l'indagine si annuncia più fertile, la riflessione più urgente. La rivista contiene perciò interventi di carattere assai vario, apparati informativi, saggi in forma monografica su temi di rilievo. I contributi vengono di norma pubblicati in lingua originale, accompagnati da riassunti in tre lingue, così da rispondere alle esigenze del panorama internazionale degli studi, offrendo un comune nodo di relazioni e di scambi."" -
La delegittimazione politica nell'età contemporanea. Vol. 3: Conflitto politico e propaganda elettorale in Europa e negli Stati Uniti (1861-1989).
Negli ultimi anni nel dibattito pubblico si è parlato ripetutamente di delegittimazione dell'avversario politico e l'attualità del concetto è provata dall'emergere di movimenti politici populisti - di destra come di sinistra - e da movimenti neo-nazionalisti e a volte neo- o parafascisti che si rivolgono al sistema politico e alle élite che lo compongono come fossero «nemici». Questo volume analizza le modalità della delegittimazione dell'avversario nelle campagne elettorali, nel XIX e XX secolo, in Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia e Stati Uniti, individuandone la natura di strategia volta a porre l'avversario al di fuori dei valori fondativi della comunità politica e di fenomeno ricorrente nelle democrazie contemporanee, ma con esiti diversi sulla stabilità dei sistemi politici. -
«Par deviers Rome m'en revenrai errant». XXème Congrés international de la Société Rencesvals pour l'étude des épopées romanes
Il volume raccoglie gli atti del XXème Congrès International de la Société Rencesvals pour l'étude des épopées romanes (Sapienza - Università di Roma, 20-24 luglio 2015) e presenta lo stato dell'arte e le ricerche in corso sull'epica romanza medievale propriamente detta, sulla sua posterità nell'età moderna e sulla produzione non romanza a essa correlata, offrendo un panorama ricco - se non completo - degli attuali orientamenti scientifici e dei risultati raggiunti. Per il congresso di Roma - cui hanno preso parte studiosi provenienti dall'Europa, dal Nord e dal Sud America e dall'Africa - sono stati proposti i seguenti temi: I. Rome et l'Italie dans les chansons de geste; II. Phénomènes de cyclisation: grandes et petites gestes; III. Le XVe siècle: proses et renouvellements; IV. L'histoire des recherches sur la matière de France; a questi si aggiungono gli interventi raccolti nella sezione Varia. -
Machiavelli's Prince: traditions, text and translations
One of the high-points of Italian Renaissance humanism, Machiavelli’s The Prince immediately transcended the time and culture from which it had sprung, circulating throughout Europe and paving the road to an astonishing variety of discussions on power and liberty for centuries to come. Indeed, one could hardly think of a literary work whose reception has been more controversial and arguably more crucial to the fashioning of modernity. This volume gathers together the proceedings of a conference held in Oxford, in November 2013, to mark the 500th anniversary of the composition of The Prince. It explores pivotal aspects of the text’s complex identity, focusing on three interrelated areas: 1. The Prince’s own ways of appropriating ancient and modern traditions of political thought and ethics; 2. the textual history and interpretive details of the work; 3. translations of the treatise into foreign languages (including English and other translations), with their cultural adaptations and reconceptualizations of the original. All chapters offer highly original insights by leading experts on The Prince, shedding light on hitherto neglected topics and locating Machiavelli’s masterpiece in an intriguing network of intersecting perspectives. -
Nobiltà palladiana. La famiglia Godi fra Vicenza e l'Europa
Il volume analizza le complesse e intricate vicende di alcuni componenti della famiglia nobiliare vicentina dei Godi, tra Venezia, gli antichi stati italiani e l'Europa, durante il XVI secolo. La documentazione inedita, proveniente in larga misura da un archivio privato pressoché integro, viene utilizzata con lo scopo di descrivere l'ascesa sociale e il network coltivato dai diversi membri della famiglia in alcuni centri strategici: Venezia, Roma, Milano, Torino, Lione, Vienna e le Fiandre. Le vicende giudiziarie, i rapporti di affari e la vita di corte costituiscono i tasselli principali per una ricostruzione storiografica che analizza in profondità le caratteristiche di una casata appartenente a una città chiave del Rinascimento europeo, animata da una élite che praticava un ambizioso e fervido mecenatismo culturale, il cui frutto principale furono le realizzazioni di Andrea Palladio. Questo studio getta anche nuova luce sul complesso rapporto tra il dominio di terraferma e la Dominante, oltre a offrire un profilo a tutto tondo di una delle più influenti famiglie del Cinquecento veneto. -
La cultura senza regole. Letteratura, spettacolo e arti nell'Europa dell'Ottocento
È nel lungo Ottocento che nasce e si afferma una cultura autenticamente europea, grazie alla circolazione di romanzi, opere liriche, testi teatrali, composizioni musicali e nuove idee che raggiunge dimensioni prima sconosciute. Le frontiere politiche e religiose non sono più invalicabili, le censure perdono efficacia, le norme accademiche sono soppiantate da innovazioni e trasgressioni in grado di coinvolgere in modo inedito i generi, le arti, i vari tipi di pubblico. Di questa liberazione culturale, di un'Europa che esportava in tutto il mondo libri, musiche e opere d'arte, ma anche stili di vita e innovazioni tecnologiche, Charle propone un'interpretazione originale, ricostruendone spinte e dinamiche spesso contraddittorie, in cui si trovano a ""dialogare"""" le regole di mercato e le aspirazioni alla libertà creatrice, la volontà di emancipazione e il desiderio di emulazione tra le nazioni giovani e quelle antiche. Frutto di una ricerca più che trentennale, sintesi di sterminate letture, questo volume restituisce la modernità sociale e simbolica di un frangente storico di importanza importanza capitale per il patrimonio culturale di tutti gli europei."" -
Luoghi, figure e itinerari della restaurazione in Umbria
Gli anni che seguono il Congresso di Vienna rappresentano uno snodo complesso al quale gli storici oggi si avvicinano con modelli interpretativi nuovi, tesi a mettere in luce, nel giusto equilibrio, l'eredità della cultura settecentesca, il portato rivoluzionario della dominazione francese ma anche gli intrinseci e non meno fecondi elementi di novità e di rilancio. Con questa prospettiva, studiosi di varia formazione e provenienza si sono confrontati per ricostruire le vicende dell'Umbria, territorio dello Stato Pontificio permeabilmente aperto a dinamiche sovraregionali. L'indagine multidisciplinare ha individuato i punti di forza di processi articolati che, pur non essendo né omogenei né lineari, rivelano tuttavia un tessuto socio-culturale vivace e propositivo dal quale germoglierà l'identità moderna della regione. -
Regional history as cultural identity
This book brings together scholars to reflect upon the significance and meaning of local and regional history, focusing on how these histories impact people’s cultural identity through traditions, culture, language, and politics.Scholars from all over the world analyze the process of communal identity construction ‒ the feeling of belonging to one state or nation regardless of one’s legal citizenship status ‒ by focusing on case studies from North America, South America, Africa, and Europe.By analyzing the cultural and social aspects of community formation through language, religion, symbols, politics, race, and blood ties, these papers reveal that national identity, rather than being an inborn trait, is more often a result of the presence of common elements in the daily lives of individuals. -
Una «questione campana». La prima arte monumentale cristiana tra Napoli, Nola e Capua (sec. IV-VI)
Celebre per le sue pitture antiche, la Campania Felix custodisce monumenti paleocristiani degni dei più noti di Roma e Ravenna: un patrimonio rimasto finora nell'oblio, che si rivela invece cruciale per la conoscenza dell'arte tardoantica. Questo libro, che ha per protagonisti il battistero di San Giovanni in Fonte a Napoli, il complesso funerario di Cimitile presso Nola e quello di San Prisco alle porte di Capua, ricostruisce la nascita e i primi sviluppi dell'arte monumentale cristiana in Campania. Ne emerge un panorama originale, frutto di un contesto culturale plasmato da committenti in bilico tra la ""vecchia"""" aristocrazia romana e la """"nuova"""" gerarchia ecclesiastica."" -
Statuti di Padova di età carrarese
La pubblicazione di questo volume segna una svolta per quanto riguarda la conoscenza e lo studio della storia di Padova e del suo contesto. Infatti vede finalmente la luce l'edizione del più importante documento tuttora inedito quanto all'intero medio evo padovano: le centinaia di carte che compongono il codice statutario della Biblioteca Civica padovana segnato B.P. 1237, contenente gli statuti della città durante la signoria dei da Carrara. A segnare l'importanza del testo non sono soltanto la sua antichità, l'abbondanza di indicazioni che offre e l'ampio raggio delle materie trattate. C'è anche il carattere specifico e fondamentale proprio di tutte le raccolte statutarie. Gli Statuti, nel ricco complesso delle più o meno rilevanti fonti disponibili per la conoscenza del passato, hanno una posizione di rilievo assoluto. Sono infatti il documento-principe tra quelli che una comunità ha prodotto in tutta la sua storia, l'atto ufficiale con cui la società cittadina del tempo ha cercato di esprimere se stessa al massimo livello possibile, nel modo più compiuto, con il maggiore sforzo di autocoscienza e di autorappresentazione. -
Meridiana (2017). Vol. 88: Cause perdute
Il passato ritorna sempre più forte e in forme originali. Negli ultimi anni si è moltiplicato il numero di programmi dei media tradizionali, la produzione di materiali sui social e su internet, l’attività di appassionati di storie locali e regionali, l’impegno di cultori di ricostruzioni storiche. Un fenomeno spinto da tendenze e obiettivi diversi, se non opposti, sempre mosso dalla ricerca, all'interno dei processi storici, di miti ed eroi, momenti gloriosi o primati, episodi importanti o semplicemente fatti colorati dal fascino dell’antico. Negli anni Ottanta e soprattutto nei Novanta, il fenomeno è diventato visibile in grandi dimensioni, stimolato dal declino delle appartenenze ideologiche della guerra fredda e dalla rivoluzione della comunicazione e del digitale, che ha moltiplicato la forza narrativa e di spettacolarizzazione del passato. Lo spazio pubblico è invaso dal recupero, o dallo scontro, sulla memoria. Le cause perdute sono una forma di queste rielaborazioni del passato. Molte società, stati, gruppi politici hanno conosciuto situazioni drammatiche o fratture radicali che hanno segnato la distruzione o la sconfitta irrimediabile di alcuni attori. Per sopravvivere a questa disgrazia, un settore della società reagisce generando strategie di sopravvivenza simbolica che producono una cultura dei vinti e, in maniera più o meno efficace, identità collettive centrate su un trauma fondante. Questo fenomeno complesso di correnti culturali e intellettuali forgia e rielabora immagini e interpretazioni del passato. Prendono così forma le cause perdute: disegni fatidici e aspirazioni frustrate che captano l’immaginazione, accendono le passioni, suscitano simpatie e sviluppano identità collettive. Questo numero si concentra su casi che hanno prodotto strutture retoriche di questo tipo, focalizzando l’attenzione in particolare sulle relazioni tra alcune cause perdute e le guerre civili, vale a dire su esperienze nelle quali la conclusione dei conflitti ha segnato la formazione degli stati moderni, o la loro rifondazione. -
Storica (2016). Vol. 65
"Storica"""" è una rivista fondata in Italia nel 1995, che accoglie contributi, oltre che in italiano, in inglese, francese e spagnolo. La rivista vuole essere un luogo di discussione sulla natura, le regole e le finalità della storiografia, aperto a tutte le discipline interessate alla riflessione sul passato. """"Storica"""" pubblica tre tipi di testi: saggi veri e propri (nelle sezioni Primo piano e Filo rosso), discussioni a proposito di uno o più libri (Questioni) e ampie recensioni critiche (Contrappunti). I saggi sono sottoposti a peer review." -
Italia è cultura. La cultura si mangia
Dopo Torino, i rappresentanti di tutti gli Istituti di cultura italiani si sono riuniti a Conversano, sede della Fondazione Giuseppe Di Vagno (1889-1921). Tre giorni, dall'8 al 10 ottobre 2015, di idee, confronti e proposte sul filo conduttore della parola d'ordine: ""la Cultura si mangia... ed ha anche un ottimo sapore!"""". E partendo proprio da qui, dal """"sapore"""" della cultura, si è ragionato sulla necessità di cambiarne paradigma, affiancando alla tradizionale definizione una nuova e più attuale, connessa ai risvolti economici che le riconoscono un ruolo sempre più rilevante nella nostra società. Di tutto questo se ne è parlato in una terra del Sud d'Italia, la Puglia, dove in questi anni è stato dato un segnale forte per avviare un percorso condiviso, tra territorio, istituzioni culturali nazionali ed europee, per la creazione di un vero e proprio sistema dei beni culturali, tra l'innovazione tecnologica e l'impatto sociale, votato alla ricerca e alla sperimentazione di nuove soluzioni comunicative, con lo sguardo sempre più rivolto all'internazionalizzazione."" -
1945. La transizione del dopoguerra
Settant'anni dopo, il passaggio dal fascismo alla democrazia si conferma una cesura epocale nella storia del Novecento italiano. Tanto più se considerato nel quadro dello scenario europeo, il 1945 fu per il nostro paese il baricentro di una transizione di grande portata, avviata negli anni della guerra e gradualmente conclusasi nel decennio successivo. Al di là delle pur notevoli persistenze, si chiusero i conti con la dittatura fascista e il bellicismo nazionalista e si posero le basi di una lunga stabilità democratica, ricomponendo profonde lacerazioni del tessuto civile e sociale. Si avviò al contempo un passaggio irreversibile destinato a cambiare in profondità i caratteri costitutivi del paese, dalla collocazione internazionale al sistema politico, dall'articolazione della società civile alle culture civiche. -
Oltre il 1945. Violenza, conflitto sociale, ordine pubblico nel dopoguerra europeo
La seconda guerra mondiale concluse una lunga stagione di conflittualità politica, militare e sociale. Eppure al termine delle ostilità le esperienze, le culture, le pratiche della violenza furono lungi dal cessare in Italia come in molti paesi europei. Comportamenti dettati dall'inerzia e nuove aggressività, vendette a lungo covate, aspettative deluse, rivendicazioni antiche e rinnovati antagonismi, nuovi focolai di guerra civile sfociarono in pratiche violente radicate durante il conflitto, ma riattivate nelle forme e nei contenuti dal contesto della guerra fredda e dalla difficile transizione verso la democrazia che segnò il dopoguerra europeo. -
L' Italia dei trovatori
La poesia trobadorica ha influito profondamente sulla cultura italiana, sia perché costituisce il modello principale della lirica amorosa sia perché i trovatori, la cui presenza al di qua delle Alpi si intensifica tra XII e XIII secolo, hanno spesso preso parte alle vicende storiche italiane e hanno cantato non solo d'amore ma anche di politica, di morale, di eventi quotidiani. Con tale ventaglio tematico ben presente, i saggi raccolti in questo volume inaugurano nuove prospettive su alcuni contesti (Genova, Pisa, la corte estense), personaggi (Federico II) ed eventi (le lotte tra le partes nell'Italia del Duecento), nonché su forme letterarie (la poesia storico-politica e comico-satirica), dinamiche di circolazione dei manoscritti e applicazione ai componimenti poetici di categorie interpretative delle scienze storiche, dimostrando come i testi trobadorici costituiscano una fonte di estremo interesse non solo per i filologi bensì per tutti gli studiosi della storia dell'Italia medievale. Presentazione di Stefano Asperti. -
Lucri di guerra. Le forniture di armi e munizioni e i «pescecani industriali» in Italia (1914-1922)
Grazie alla documentazione raccolta e prodotta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle spese di guerra, in questo volume viene esaminato il rapporto intercorso in Italia durante e dopo la Prima guerra mondiale tra le principali istituzioni pubbliche e i fornitori privati di materiale bellico. L’analisi, costellata di alcuni risvolti “inaspettati” – ad esempio per quanto riguarda i guadagni illeciti di quell’industria aeronautica che, durante il conflitto, conobbe un repentino sviluppo per la cooperazione di numerosi settori produttivi (meccanico, siderurgico, chimico, tessile) –, finisce per aiutare non poco a comprendere la politica, l’economia e la società italiana tra il 1914 e il 1922, offrendo un originale punto di osservazione su un importante momento della storia contemporanea nazionale: il passaggio dall’Italia liberale a quella fascista.