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La didattica per competenze. Presupposti epistemologici e ambientali di apprendimento
Il volume raccoglie saggi sul tema della didattica delle competenze, nel tentativo di contribuire ad elaborare una visione concettuale unitaria e puntuale sul costrutto delle competenze, le cui definizioni appaiono molteplici e che delineano un’evoluzione dell’accezione del concetto stesso, in ordine ora alla prospettiva comportamentista più centrata sulla sfera operativa e prestazionale, ora alla prospettiva ecologica, che riecheggia gli orientamenti del costruttivismo sociale e situato. Si tratta di analizare il dibattito epistemologico e metodologico-didattico degli ultimi anni, al fine di costruire quel cambiamento culturale e sociale che rinnova la professionalità docente e di riflesso le giovani generazioni che debbano sviluppare conoscenze, abilità e competenze per la società della conoscenza lungo l’apprendimento permanente. Per tale ragione, in questo lavoro si presentano: i dispositivi legislativi più significativi sulle competenze, la riflessione sul concetto stesso di competenza, sul portato del costrutto delle competenze e di didattica delle/per le competenze, sia sul piano teorico che pratico, attraverso un’analisi attenta dei suoi impliciti pedagogici relativi alla sua struttura profonda, ai modi di pensare l’apprendimento e l’insegnamento, al fine di consolidare la crescita professionale degli operatori sociali e scolastici; il significato epistemologico della didattica generale e disciplinare e la loro sintesi nella didattica delle competenze fondamentale per costruire una scuola democratica e meritocratica; il ruolo dei processi cognitivi ed operativi nella prospettiva dell’apprendimento per competenze e alcuni riflessi di ciò sulle pratiche didattiche, descrivendo in particolare tre approcci: la didattica metacognitiva, il Visible Thinking e l’apprendistato cognitivo; il nuovo approccio – il Capability Approach – che supera la logica delle competenze etero-determinate, e permette di orientare le scelte di funzionamenti (competenze) liberamente operate per raggiungere i miglioramenti ritenuti validi nel contesto di apprendimento. -
L' aprirsi delle famiglie alla comunità. Mito-realtà-utopia
Parlare della famiglia e ricercare sulla famiglia oggi diviene una sfida articolata e complessa poiché se da un lato, ciò richiede un patrimonio di conoscenze da acquisire sempre più specifico, dall’altro è necessario riconoscere quel sapere educativo e formativo che è parte integrante dei nuclei domestici a da cui bisogna ripartire per poter tracciare una narrazione sulla molteplicità dell’essere famiglia oggi. Parlare di famiglia, inoltre, significa cercare di rintracciare innanzitutto quel legame unitario e condiviso, quella piccola cellula comune che possa costituire una ‘verità’ sulla famiglia che dia senso ad una ricerca dell’unità nella frammentarietà e singolarità dei casi. Se è vero che ogni famiglia ha una sua storia e un proprio sviluppo, è altrettanto vero che vi è una base comune che spinge persone diverse ad aggregarsi, meglio unirsi, in un nucleo famigliare che richiede regole condivise, spazi comuni e in cui si gioca continuamente l’antinomia libertà/responsabilità, individualità/messa in comune. Nell’esigenza di creare una famiglia vi è, pertanto, qualcosa di mitico.rnSe ad un livello ‘mitico’ si guarda alla famiglia come ad un sistema di credenze condiviso, a livello ‘reale’ la famiglia appare come fonte di risorse adeguate per una sicurezza economica, politica e affettiva di base e di supporto psico-sociale fornito in reti di amicizia e parentela estese nella comunità e nei sistemi sociali allargati -
Umberto Eco e gli ipotesti della modernità
Questo studio, risalendo i sentieri del dibattito culturale degli anni Sessanta e confrontandosi con le ideologie della crisi del decennio successivo, intende restituire nella sua peculiarità problematica l’appartenenza dell’autore de Il nome della rosa (1980) all’ancora troppo vago orizzonte del postmoderno. Lo sviluppo a vocazione rizomatica degli interessi estetici e letterari, filosofici e scientifici del giovane Eco, può trovare una interpretazione unitaria e un rinnovato valore euristico alla luce del suo rapporto con taluni ipotesti fondanti il pensiero dialettico moderno, tra i quali la filosofia della praxis di Gramsci. L’origine materialistica a radice marxiana-gramsciana della nozione di segno non poteva che condurre a un radicale ripensamento del significato che la dimensione metaletteraria ha poi assunto nelle sue scritture narrative. Come poter coniugare allora la fine della storia e delle contraddizioni con le strategie metanarrative del semiologo? Insomma, di cosa si sostanzia l’ideologia poetica che sostiene le scelte stilistiche e retoriche dell’autore di Lector in fabula (1979)? -
Carteggio con i discepoli
In questa edizione sono raccolte, tradotte per la prima volta in italiano e arricchite di un apparato critico nuovo e completo le 319 lettere che compongono il carteggio di Schopenhauer con i suoi discepoli, ossia con coloro i quali fecero parte di quella che Kuno Fischer nell’Ottocento ebbe a definire «la scuola degli apostoli e degli evangelisti» e che oggi, per distinguerla dalla scuola lato sensu, si dice «scuola di Schopenhauer in senso stretto». Si tratta di un vero e proprio carteggio, costituito da lettere e risposte – 200 lettere di Schopenhauer e 119 lettere a Schopenhauer – in molti casi pervenutoci senza lacune. Esso è compreso nell’arco temporale tra l’ottobre del 1836, quando il «protoevangelista» Friedrich Dorguth si rivolse per la prima volta a Schopenhauer per chiedergli come doveva fare per documentarsi sulle sue teorie filosofiche, ed il 19 agosto 1860, quando Julius Bahnsen scrisse a Schopenhauer una lettera destinata a rimanere senza risposta, per la scomparsa del maestro, avvenuta il 21 settembre. rnSi tratta non solo di uno strumento indispensabile per indagare sulla scuola di Schopenhauer in senso stretto nel suo complesso, ma anche dell’unica via attraverso la quale è possibile conoscere le personalità dei discepoli di Schopenhauer che non pubblicavano nulla su di lui: i semplici apostoli, come il filosofo li chiamava, per distinguerli dagli evangelisti. rnInoltre, il carteggio con i discepoli rappresenta uno strumento di eccezionale valore per la ricostruzione del dibattito filosofico sviluppatosi soprattutto nell’ultimo decennio della vita del Saggio di Francoforte intorno alle sue opere e permette di seguire, quasi passo dopo passo, il diffondersi della sua dottrina e della sua fama in Germania e non solo in Germania. rnCompleta l’opera un’ampia monografia introduttiva di Domenico M. Fazio dal titolo La scuola di Schopenhauer attraverso il carteggio con i discepoli. -
Brignetti. Il mare ed oltre
Per quanto molti lavori di Raffaello Brignetti costituiscano una prova inconfutabile che egli e «il mare sono i termini di un’equazione divenuta proverbiale nella narrativa del nostro tempo», in alcune opere, il mare è totalmente assente, dimostrando la grande capacità dello scrittore di rappresentare la vita nella sua complessità anche attraverso ampie quanto problematiche esplorazioni in realtà molto diverse tra loro.rnInfatti, gli scritti atalattici, su molti dei quali ha gravato il sorprendente disinteresse della critica, sono la testimonianza dell’eterogeneità dei campi di indagine in cui l’autore spazia liberamente, sperimentando temi e soluzioni stilistiche che, in varia misura e con successive rimodulazioni, rifluiscono nelle opere di maggiore impegno letterario. Pertanto, se è vero che il mare ha sempre rappresentato per l’autore elbano il fondamento della sua vita e, quindi, della sua ispirazione, è altrettanto vero che egli ha saputo cogliere gli aspetti più eterogenei e complessi della vita, che si riflettono in uno stile e in un linguaggio assolutamente originali.rnIl raffronto a doppio binario che si è voluto operare in questo libro, ha pienamente dimostrato come Brignetti – contrariamente a quanti hanno voluto incasellarlo in un ruolo letterario ben preciso e riducente – abbia la grande capacità di cogliere ogni sfaccettatura della realtà, e manipolare la lingua e la sintassi, per rappresentarla sempre in modo diverso, ma mantenendo ferma la sua impronta stilistica.rnÈ indubbio che il mare resti per l’autore elbano la sua cifra esistenziale, il maggior ispiratore delle sue opere, ma egli dimostra di essere condizionato sempre e comunque dalla realtà, dalle sue esperienze talvolta dolorose, da tutto ciò che osserva e che lo coinvolge emotivamente. -
La competenza di ricerca nelle professioni educative
A partire da una argomentazione inquieta e plurale, aperta e problematica, gli autori dei contributi contenuti nel volume si interrogano sul nesso tra ricerca pedagogica e professioni educative. Tale nesso emerge come rilevante in un periodo storico, come quello che stiamo vivendo, dalla temporalità (presente e futura) sempre più fluida e liquida, in cui le professionalità tutte – e in specie quelle dell’educazione e della formazione – costatano la crisi dei tradizionali metodi di lavoro.rnInsegnanti, formatori, educatori e pedagogisti, dunque, si trovano di fronte alla necessità di ripensare la propria identità professionale, sempre più in direzione di una concezione del lavoro educativo di tipo critico e riflessivo ossia di un lavoro educativo che indaga quotidianamente i contesti per progettare nuove soluzioni più adeguate agli emergenti e specifici bisogni.rnAll’interno di questo scenario, la millenaria dicotomia tra ricerca pedagogica e pratica educativa viene messa in discussione per aprire lo spazio di pensabilità formativa a proficue interconnessioni e transazioni. Ne consegue la necessità di una formazione dei professionisti dell’educazione formale e non formale sempre più centrata sulla competenza di ricerca. Il presente volume prova a rispondere a tale necessità attraverso una analisi critica e dinamica di alcuni dei paradigmi epistemologici e di alcune delle cornici metodologiche del lavoro educativo. -
La Quinta Armata U.S.A. nell'attacco alla Linea Gotica.. Il 133° Reggimento Fanteria (34ª Divisione) nel territorio di Barberino di Mugello 11-30 settembre 1944
È questo il primo dei quattro volumi che narrano, in successione cronologica e seguendo l’avanzata territoriale delle Armate alleate, le vicende della Liberazione dell’Italia nel versante occidentale della Penisola. Protagonisti della narrazione sono i Reggimenti di fanteria della 34ª Divisione della Quinta Armata americana, comandata dal generale Mark W. Clark, sostituito in dicembre 1944 dal generale Lucien K. Truscott.rn La fonte della narrazione sono i “Reports of Operations”, cioè i Rapporti delle Operazioni che i Comandanti di Battaglione, di Compagnia e a volte di Plotone dei diversi Reggimenti stilavano quasi quotidianamente alla fine delle operazioni. Custoditi fin ora in “The National Archives and Records Administration”, sono stati quindi trascritti e messi ‘on line’ da poco tempo.rn Fonte inedita e di grande pregio, questi “Reports”, che introducono il lettore nel pieno delle operazioni e dei combattimenti, con un linguaggio crudo, essenziale, senza enfasi. Sembra a volte di assistere a sequenze cinematografiche, anche per la drammaticità degli avvenimenti, la successione incalzante degli scontri, il racconto delle vittime, dei feriti, dei dispersi, dei prigionieri. rnLe vicende dello sfondamento della Linea Gotica, struttura difensiva tedesca, che faceva perno sul Passo della Futa, sono narrate in questo libro attraverso i “reports of operations” del 133° Reggimento fanteria della 34ª Divisione nel breve volgere dei giorni dall’11 al 30 settembre 1944 nell’aspro territorio di Barberino di Mugello. Furono giorni di combattimenti ininterrotti e durissimi, spesso anche notturni, che si conclusero con il successo alleato, raggiunto passo dopo passo, collina dopo collina, nel territorio della Toscana settentrionale al confine con l’Emilia. rnIl sacrificio di un altissimo numero di soldati americani è affiancato dalle eroiche gesta dei combattenti partigiani e dalle stragi di civili, duramente colpiti dalla reazione nazista e fascista. -
Tiromancino. Prove generali di giornalismo digitale locale
Prima di essere un libro, è una rubrica settimanale di approfondimento dedicata a temi economici, sociali e culturali che riguardano da vicino il territorio della provincia di Grosseto. Si tratta di vero e proprio esperimento di giornalismo glocal, che fonde le caratteristiche della comunicazione sul web con quelle del giornalismo tradizionale in modo nuovo rispetto alle logiche delle testate nazionali.rnIl volume, che raccoglie una parte degli articoli usciti dal 2016 a oggi, vuole attestare il buon esito di questo esperimento, la cui riuscita è legata soprattutto alla capacità dell’autore di interpretare il suo ruolo con grande consapevolezza e, soprattutto, con curiosità e capacità di adattamento, cercando – soprattutto attraverso le scelte linguistiche e retoriche – di conquistare l’attenzione del pubblico, senza tuttavia venir meno a un principio fondamentale della scrittura saggistica: la necessità di fondare l’argomentazione su dati documentati. Massimiliano Frascino, infatti, è riuscito nella difficilissima impresa di mantenere la propria veste di progressista democratico, con una formazione di matrice illuminista, in un contesto che spinge sempre più verso la narrativizzazione dell’informazione, fino all’estremo della costruzione di false notizie o, peggio, della semplice messa in scena dei fatti e delle idee. -
Scuola democrazia educazione. Formazione ad una nuova società della conoscenza e della solidarietà
Il volume contiene gli Atti del Convegno Nazionale SIPED tenutosi a Lecce dal 27 al 29 ottobre 2016 e dedicato a: Scuola Democrazia Educazione. Formare ad una nuova società della conoscenza e della solidarietà. I saggi qui raccolti hanno inteso dare un contributo di alta e condivisa riflessione sia teorica e sociale che metodologica e didattica sull’attuale identità della scuola italiana, attraversata da profondi cambiamenti e crescenti malesseri nella relazione educativa tra docenti e discenti, come pure nel rapporto con le famiglie. È una scuola in corso di rinnovamento del proprio corpo docente, che a volte si sente inadeguata sul piano dell’attualizzazione e dell’aggiornamento dei saperi, ma soprattutto circa le proprie capacità di accogliere la diversità e interpretare il malessere che attraversano la nostra società. Ma è una scuola che fondamentalmente ancora crede nel suo ruolo emancipativo e libertario, e nei valori della diffusione dell’istruzione a tutti e a tutte.rnDa ciò deriva la ferma consapevolezza per la Pedagogia Italiana della necessità di impegnarsi e farsi portavoce di un sapere e di un agire critico e trasformativo che possa fare della scuola un luogo di autentico sviluppo umano e comunitario, momento condiviso di incontro e di confronto tra estrazioni socio-economiche e realtà cultuali e antropologiche diverse.rnÈ stata data parola a molteplici voci in rappresentanza del complesso e variegato mondo della ricerca pedagogico-didattica, con la convinta determinazione che all’interno della Pedagogia, con diversi risvolti e anche nuove posizioni, esistano e resistano in forma resiliente irrinunciabili punti di riferimento, primo tra tutti l’etica sociale e democratica, a partire dai quali promuovere teorie e prassi, modelli e strutture del pensare e del fare scuola oggi.rnLa SIPED, con questo importante lavoro di ricerca che ha impegnato tante forze ed esperienze, intende sostenere l’idea che alla scuola, in ogni suo ordine e grado, spetti ancora e sempre un ruolo educativo centrale e di primaria importanza sociale oltre che culturale nella formazione e nello sviluppo umano, di bambini e bambine, di uomini e donne, di cittadini e cittadine, di lavoratori e lavoratrici, mettendoli in grado di realizzare se stessi, partecipando alla crescita materiale, civile ed esistenziale nei contesti di vita a cui appartengono -
Per una pedagogia dell'adolescenza. Società complessa e paesaggi della metamorfosi identitaria
Le trasformazioni sociali e la ridefinizione di tutti i sistemi relazionali comporta un difficile compito di sviluppo per l’adolescente. Il processo di rielaborazione del proprio vissuto infantile, attraversato durante l’adolescenza, oggi avviene in una realtà adulta che mostra una grande fatica a definire percorsi educativi significativi e modalità di accompagnamento delle giovani generazioni verso una maturità esistenziale e sociale. Nella società della Complessità, del Disincanto, della Flessibilità, e di profonde Derive-di-Senso, vivere l’adolescenza si è fatto un iter inquieto, e complicato, motivo per cui l’adolescenza non può essere considerata ancora come una fase transitoria tra l’infanzia e l’adultità, ma un periodo della vita in cui si hanno peculiari processi trasformativi che investono il soggetto nella sua globalità. Questo comporta un mandato molto forte a chi si occupa di definire i processi pedagogici e formativi, poiché la risoluzione del periodo adolescenziale, trova nelle relazioni educative extra-familiari una indiscutibile pregnanza e una ineludibile responsabilità. La domanda a cui non possiamo sottrarci è quindi: quale modello/modelli di formazione dobbiamo ridefinire per offrire all’adolescente che vive la sua trasformazione, in una società che si muove nella liquidità e nell’incertezza, piani di stabilità, di sicurezza e di felicità?rnIl presente lavoro offre un esame sia critico sia progettuale per far crescere una nuova adolescenza e propone una serie di metodologie pedagogiche per accompagnare le nuove generazioni verso la loro adultità. -
Paradigmi della pedagogia
Il volume analizza alcuni degli aspetti più significativi della pedagogia negli attuali e molteplici contesti, partendo dai concetti costitutivi di educazione e razionalità, per poi inoltrarsi nei ruoli e nei campi della moderna ricerca educativa, in cui la pedagogia esercita il proprio ruolo e la propria dimensione scientifica. Dai diversi contributi emerge come la pedagogia contemporanea sia chiamata ad affrontare questioni sempre più complesse e delicate, alle quali non è possibile fornire risposte e soluzioni assolute. -
Dopo il 25 aprile. San Pietro in Cerro. L'ultima battaglia della Liberazione
Questo libro conclude la quadrilogia intitolata “Welcome to the Liberators. From the Gothic Line to the Po Valley. La lunga strada della Liberazione alleata”, che ripercorre le vicende dell’avanzata americana ed alleata in Italia dal settembre 1944 all’aprile 1945. Le fonti per questa ricostruzione sono originali ed inedite in Italia, costituite dai Rapporti sulle Operazioni (”Reports of Operations”) che Comandanti di Battaglione, di Compagnia ed infine di Reggimento della 34a Divisione di fanteria della Quinta Armata Usa stilavano ogni giorno al termine delle operazioni militari. In particolare questo volume ripercorre i giorni immediatamente precedenti e successivi al 25 aprile 1945, che videro gli americani avanzare, dopo la liberazione di Bologna, sulla via Emilia, sino a San Pietro in Cerro (PC) e quindi sino a Bergamo. Nel piccolo comune del piacentino si combatté l’ultima dura battaglia contro reparti nazisti in fuga, che impegnarono le truppe americane con una resistenza accanita, ma senza speranza. Di fatto a San Pietro in Cerro si concludono, con altre vittime americane, il 27-28 aprile, le operazioni belliche alleate per la liberazione della Valle del Po e la conclusione della guerra. Le immagini del regista John Huston, inviato in Italia al seguito delle truppe americane dall’autunno 1943, simboleggiano, in conclusione del volume, la morte e la vita, che, nella guerra di Liberazione, legarono le vicende tragiche dei soldati americani alla salvezza, da questi compiuta, dei bambini e delle popolazioni italiane. -
L' eterno matrimonio dell'onda con il vento
Una favola d’amore come storia del mondo, capace di esprimere il senso di ogni vita. rnIl protagonista Midel è un figlio generato nell’amore che, generoso e audace, vive un’esperienza sensoriale e sensuale, fino a non aver bisogno di fisicità, presente al qui e ora, ed essere pronto per l’Altrove e persistere al Tempo. rnDue amici, come cani fedeli al richiamo della bellezza, si avventurano ogni mattina all’alba su una spiaggia magica e leggono, negli scorci quotidiani, barlumi di saggezza cui tendono in cammino, in volo, in sogno… avanti sulla Via. -
Inclusion, citizenship and intercultural dialogue. Some international perspectives
In today’s pedagogical landscape, reflection on issues relating to inclusion, citizenship and intercultural dialogue becomes a pivotal element for the construction of an inclusive, sustainable and democratic society which, without a common inspiration and a faith resting on the basic values of freedom and justice, could not exist. On these issues, scientific debates started, as early as 1990, both at national and international level; tracing, on the one hand, outlines for the future of school education, with a particular focus on the promotion of personal development and civil values. These include the preservation of the stability of European democracy; the spread of an identity of European citizenship, in the concrete reality of Europe; the problem of cultural identity in a complex multiethnic and multicultural society; the promotion of rights-duties of belonging and coexistence and, on the other hand, concrete educational itineraries inherent in the relationship between education for research and citizenship, which represents the union between theoretical reflection and social commitment. In this work we analyse, without pretending to exhaustiveness, the following categories: citizenship, inclusion and intercultural dialogue, interwoven with the question of the New Democracy in the world, which appears to be the only way to rescue our societies from drifting, and to create stability and security. It is a question of developing, at school, specific competences defined by the European Union as social and civic competences revolving around the following descriptors: recognition of the dignity of the human person; relational identity and membership; otherness and relationship, and participation-active citizenship. The book develops such issues through the contributions and international perspectives of Italian scholars and colleagues from the University of Moscow State University of Psychology and Education. -
La vita dopo lo sport. Orientare le transizioni identitarie
Il volume, a partire da un’analisi di sfondo del costrutto d’identità e del fenomeno sportivo, anche nelle loro criticità e derive postmoderne, si rivolge al tema delle transizioni identitarie secondo una prospettiva pedagogica. Il punto di partenza riguarda il nesso tra sport, identità e punti di svolta esistenziali, allo scopo di proporre una visione alternativa della formazione del soggetto che attraversi l’ambito formale e quello sportivo. Se il transitare al di fuori di un contesto di esperienza molto forte ed intenso sul piano emotivo, come quello sportivo, può rappresentare un momento di crisi per i soggetti, allora la pedagogia è chiamata a riflettere sull’obiettivo di un’efficace riorganizzazione identitaria e sulle relative strategie di intervento. Idea centrale è quella di interrogarsi su come i sistemi formativi e sportivi possano sostenere il difficile momento della ridefinizione identitaria di fine carriera, attraverso protocolli di formazione incentrati sull’orientare alle scelte per la costruzione del proprio progetto di vita. Il supportare le transizioni da una forma esistenziale a un’altra comporta la messa a regime di formule di integrazione tra sport e formazione, cosicché il soggetto possa riuscire ad immaginarsi sotto “altre vesti” già durante il percorso sportivo. -
Valut/Azione
Il volume Valut/Azione nasce con il preciso intento di fornire un framework relativo alle azioni valutative che riguardano i contesti formali di istruzione, a livello micro, meso e macro. La valutazione educativa è divenuta il riflesso della necessità di dotarsi di un metodo “scientifico” capace di guidare/accompagnare il processo di insegnamento/apprendimento dall’analisi dei bisogni alla progettazione, fino alla rendicontazione. La valutazione, intesa come un complesso di azioni intenzionali, è un processo di ricerca che prevede un momento sistematico di raccolta dei dati, a cui fa seguito un momento interpretativo di espressione di giudizio.rnIl testo muove la propria dissertazione intorno a quattro interrogativi chiave del processo valutativo: Perché valutare? Cosa valutare? Come valutare? Quando valutare? È necessario valutare perché è indispensabile progettare in risposta ai bisogni formativi e contestuali, per monitorare il procedere dell’azione formativa e per rendersi conto dell’efficacia delle scelte operate. Il cosa valutare prende in considerazione gli oggetti propri del processo educativo-formativo, ovvero l’analisi dei prodotti per/dell’apprendimento, i processi (progettazione, implementazione, valutazione) e i sistemi. Il come valutare permette di orientarsi di fronte alle diverse scelte metodologiche e ai numerosi apparati strumentali di cui il docente/valutatore può dotarsi per indagare la complessità dei processi di apprendimento. Il quando valutare colloca la valutazione dal punto di vista temporale e specifica la funzione che assume. Dunque, processo formativo, valutativo e azione didattica sono collegati in maniera circolare e ricorsiva; la valutazione accompagna il processo di insegnamento/apprendimento in tutte le sue fasi, poiché “descrive-misura-giudica” (Dewey, 1939) i processi trasformativi verso i fini stabiliti. -
Bambini e ragazzi tra bande e paranze. Pedagogia della narrazione a Sud dell'infanzia
Il volume esamina due emblematiche rappresentazioni letterarie dell’infanzia, entrambe riferibili al difficile contesto del meridione d’Italia, luogo dove sembra più urgente – soprattutto nei disorientati tempi che viviamo – la necessità di riconfigurare l’orizzonte valoriale delle giovani generazioni. Bambini e ragazzi si scoprono – da sempre – ‘impreparati’ di fronte all’ardua scelta che, troppo spesso, li vede propendere per deviazioni, sprezzo di norme e legalità, rifiuto dello Stato e della legge; fino alla deriva verso una sorta di realtà smarrita e alternativa che inghiotte storie e coscienze, anime e infanzie; tra delinquenza, immoralità e malavita.rnLo sguardo pedagogico prende in analisi, quindi, l’infanzia ‘narrata’ come paradigma dell’interruzione di senso: le storie che, a distanza di secoli, ci donano autori come Biagio Miraglia (tra caverne e bande di briganti) e Roberto Saviano (tra vele e paranze di bambini) diventano amaro resoconto di uno spaccato del nostro violento vivere quotidiano. Si tratta di una letteratura che, a ben vedere, ‘fa’ pedagogia, perché pone sul piano culturale un’emergenza di natura sociale ed esistenziale. E richiama con forza ad un maggiore senso di responsabilità nei confronti di generazioni fanciulle che non dovremmo mai più lasciare alla mercé di bande e paranze. -
Fostering learning and innovation skills in Initial Teacher Education
The most important action to take for much better student outcomes is to improve the quality of teaching and learning in classroom. Teachers play such a significant role in building the future generation that with no doubt they are at the core of workplace reform.rnAn effective teacher training can help prepare future teachers for the challenge. Even though teacher training may not completely prepare new teachers for every issue they will face, it can still assist them in feeling more confident about many common problems that arise for teachers in their everyday teaching.rnThe primary purpose of this book is to analyse various studies on initial teacher education and to present findings in the form of an annotated bibliography and a literature review of the methods and models to apply for a more efficient teacher training. It aims to provide future teachers and teacher educators with innovative learning and teaching methods, strategies, digital competences and ideas for a better reflective practice, which can lead them to a well-designed initial training and to combine harmoniously theory and practice in their teaching. -
Didattica universitaria e sviluppo delle «soft skills»
Il desiderio di incrementare la qualità e l’efficacia dell’istruzione superiore induce il docente universitario ad interrogarsi sulle attività che possano offrire agli studenti del proprio corso, stimoli intellettuali ed esperienze operative.rnLa progettazione di attività formative dirette allo sviluppo delle soft skills implica, da una parte l’individuazione delle caratteristiche e delle componenti che le caratterizzano e, dall’altra, l’effettuazione di un bilancio di quelle già acquisite dagli studenti.rnLe attività didattiche proposte, che sono state sperimentate in modalità Flipped, alternando momenti di formazione in presenza e a distanza, sono state progettate per sostenere negli studenti: la percezione di autodeterminazione, cioè il senso di essere all’origine delle proprie scelte e delle proprie azioni; la percezione di avere a disposizione le risorse interne necessarie al conseguimento degli obiettivi desiderati; il sentirsi capaci di gestire se stessi nel portare a termine i compiti affidati o scelti; il senso di progresso, il percepire che attraverso il proprio impegno si può migliorare.rnIl volume si articola in sei capitoli che offrono indicazioni didattiche e orientamenti metodologici, corredati da esemplificazioni operative scaturite da interventi sul campo in cui ci si è avvalsi di modalità di insegnamento-apprendimento prevalentemente induttive e per scoperta guidata. -
Il cancro come campo da gioco, messaggero, ri-scoperta. Gim, paladino di un sogno
L’incontro tra la Fondazione Edo ed Elvo Tempia e la Struttura Semplice Formazione e Sviluppo Risorse Umane dell’ASL BI si fonda sulla consolidata esperienza, della prima, nell’ambito dell’universo della patologia oncologica e sull’attenzione maturata e confermata, da parte della seconda, in diversi progetti e iniziative riconducibili nell’alveo delle medical humanities e di un approccio narrativo nelle pratiche di cura e di formazione.rnLa significativa adesione registrata, anche in questa edizione, al Concorso letterario-fotografico GIM, Paladino di un sogno e gli apprezzamenti incontrati in tanti altri progetti spronano queste due realtà a continuare in futuro questo fecondo sodalizio rivolto ad una pratica di cura considerata, essenzialmente, come pratica di com-prensione. Quando ci si mette in ascolto dell’esperienza di malattia, occorre far esercizio “del prendere con sé”, della comprensione dell’altrui esperienza e, necessariamente, anche della propria. Tutto ciò significa mettersi in gioco, in movimento nella relazione con chi questa esperienza ha deciso di donarla. In questa cornice si propone allora questo libro: per dare spazio alla narrazione di malattia intesa come esperienza di vita significativa e significante, per dare testimonianza della cura praticata dai professionisti in favore delle persone ammalate di tumore. Si è convinti che la lettura di queste narrazioni possa essere arricchente per tutti noi, possa altresì proporsi come uno stimolane materiale didattico, potenzialmente utilizzabile in contesti formativi condotti in una prospettiva di medicina narrativa.