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Memorie e appunti di cinema e di vita
Dal ""montaggio delle attrazioni"""" alla teoria del """"cine-pugno"""", il cinema di Eisenstein ha sempre avuto un scopo principale: quello di scuotere lo spettatore dal suo torpore e stimolarlo a partecipare attivamente alla comprensione - e talvolta alla ricomposizione - di quanto stesse avvenendo sotto i suoi occhi durante lo svolgimento della pellicola cinematografica. In questa autobiografia Eisenstein, considerato da molti il più grande teorico del cinema, racconta i film che ha diretto e quelli che non ha potuto realizzare e raccoglie le sue osservazioni sulla settima arte e le sue tecniche espressive. Una perla per tutti i veri cinefili, ricca di materiale fotografico e schizzi originali di Eisenstein, il cui autentico protagonista è il cinema quale espressione pura ed efficace strumento socio-politico."" -
Filosofia dell'arte. Primi scritti sull'estetica (1912-1914)
György Lukàcs non è stato soltanto un grande teorico di estetica - o della specificità del fatto estetico, come l'autore preferiva definirlo -, ma è stato uno dei massimi filosofi del Novecento. Assieme all'""Estetica di Heidelberg"""", questo libro comprende gli scritti, appartenenti all'età giovanile, in cui iniziano a porsi le questioni che Lukàcs svilupperà nei suoi capolavori successivi fino alla messa a fuoco di un'estetica di carattere valutativo. Tra tutti il rapporto di contrapposizione tra l'opera artistica e l'opera scientifica, divisi dall'imprescindibile tema della forma e la considerazione dell'opera d'arte come """"forma significativa"""" specifica, quale concetto-chiave che troverà definitiva sistemazione nella tarda """"Estetica""""."" -
Estetica di Heidelberg. Primi scritti sull'estetica (1916-1918)
Agli anni trascorsi a Heidelberg risalgono alcuni degli scritti giovanili più importanti di Lukács. Proprio nella cittadina tedesca, infatti, il giovane Lukács segue le lezioni di Windelband e di Rickert e si dedica allo studio di Kierkegaard e di Hegel, che risultano fondamentali per l'elaborazione della sua compiuta teoria estetica. Sono anni in cui per Lukács, non ancora marxista e profondamente influenzato dalla filosofia e dalla sociologia di Simmel, l'attenzione all'arte e al ""fatto estetico"""" ha il sopravvento sugli altri molteplici interessi, tanto da diventare oggetto di penetranti e suggestive riflessioni di cui questo scritto offre testimonianza. Nell'""""Estetica"""" giovanile il filosofo ungherese approfondisce, rettifica e corregge le sue riflessioni sulle problematiche estetiche che, sebbene le indubbie differenze, rivelano però, nelle pagine dedicate all'arte in Platone e nel neoplatonismo, uno stretto legame con l'""""Estetica"""" della vecchiaia."" -
Phantastika. Vol. 1: Euforizzanti: oppio, morfina, eroina e cocaina.
Nel corso della sua carriera il farmacologo tedesco Louis Lewin ha condotto ricerche fondamentali nel campo degli studi sulle sostanze psicotrope e sui loro effetti. Ancora oggi le sue indagini sul peyote - le prime in assoluto rappresentano uno sforzo pioneristico di notevole rilevanza. Phantastika è senza dubbio l'opera più importante di Lewin, un'analisi meticolosa che classifica le droghe in cinque categorie: euforici, fantastici, inebrianti, ipnotici ed eccitanti. Lewin non si limita soltanto a descrivere gli effetti delle sostanze, ma esplora le ritualità di consumo e tenta di individuare nella storia della letteratura alcuni casi strettamente connessi al consumo di droga. Al di là del suo valore scientifico, Phantastika ha rappresentato una suggestione cruciale per la generazione degli intellettuali modernisti come Aldous Huxley. -
Come trovai Livingstone. L'avventuroso viaggio nell'Africa nera alla ricerca dell'esploratore scomparso
Quando il famoso esploratore David Livingstone scompare misteriosamente in Africa orientale, il ""New York Herald"""" incarica Sir Henry Morton Stanley di mettersi sulle sue tracce per trovarlo e intervistarlo. È il 10 novembre 1871 quando il giornalista riesce finalmente a rintracciare Livingstone a Ujiji, nei pressi del lago Tanganica. L'incontro fra i due segna l'inizio di un'avventurosa spedizione nel cuore dell'Africa, diventata celebre grazie alle memorie tramite cui Stanley documentò l'impresa. Non il volo d'Icaro di un giornalista, ma un'entusiasmante impresa che gli valse la fama, quella del ritrovamento dell'esploratore scozzese e della spedizione della regione del Tanganica."" -
Magia e schizofrenia
Pubblicato postumo, ""Magia e schizofrenia"""" trae ispirazione dal periodo di lavoro che lo psicanalista Géza Róheim trascorse presso l'ospedale di Worcester, nel Massachusetts. A partire dall'ascolto prolungato di un paziente, l'autore esplora il rapporto tra pensiero magico e schizofrenia, malattia definita dallo stesso Róheim come """"la psicosi per eccellenza"""". Secondo la concezione dello psicanalista ungherese, la pratica magica è infatti un tentativo di ricostruzione della realtà con mezzi libidici, esattamente come accade nei soggetti che manifestano sintomi psicotici di carattere schizofrenico. Avvalendosi di un metodo complementarista che combina visione antropologica e visione analitica, con questo libro Róheim apre una nuova frontiera dello studio psichiatrico."" -
Il Vodu haitiano. Magia, stregoneria e possessione
Ancora oggi Haiti rappresenta un crocevia del tutto peculiare tra cattolicesimo, credenze popolari e rituali antichissimi. Di origine africana, il vodu - letteralmente ""il segno del profondo"""" -rappresenta il fondamento delle pratiche religiose dei contadini e del proletariato urbano haitiano in cui magia, stregoneria e incantesimi si fondono assieme. Lo scrupoloso lavoro di osservazione condotto sul campo da Alfred Métraux si è rivelato fondamentale per inquadrare il ruolo ricoperto dal vodu nella cultura nazionale. Métraux analizza e ricostruisce le origini, la storia, le implicazioni sociali, gli aspetti magici e le pratiche del vodu in un'accurata e meticolosa indagine che chiama in causa l'etnografia, l'antropologia, la storia e la religione."" -
Marlene Dietrich. L'angelo fatale
"Femme fatale"""" per antonomasia, Marlene Dietrich fu tra le più grandi star della storia del cinema. La sua perversa sensualità nell'interpretazione della canzone Lola Lola, l'ostinazione nel voler indossare abiti di foggia maschile, nonostante i rigorosi costumi del suo tempo e l'ostentazione pubblica della sua bisessualità la resero un'icona sovversiva e scandalosa. Una vera diva, il cui mito crebbe in parallelo e in contrapposizione con la divina Greta Garbo. Ma Marlene fu anche una donna dalla salda coscienza politica, che si oppose con assoluta fermezza alle insistenti lusinghe di Goebbels e Hitler che volevano trasformarla nell'icona femminile del Terzo Reich. In questo libro Charles Higham fa emergere la personalità più autentica della diva, quella a cui perfino il premio Nobel Hemingway non aveva saputo resistere." -
Mata Hari. La spia dei misteri
Danzatrice, avventuriera, donna fatale. Ma anche agente segreto e spia intrigante, capace di mettere in subbuglio l'Europa negli anni tra la Belle Epoque e la Prima Guerra Mondiale. Mata Hari, pseudonimo di Margaretha Geertruida Zelle, nasce in Olanda, ma gli occhi scuri, la carnagione ambrata e una lunga permanenza in Indonesia le conferirono l'inconfondibile esotismo che fece perdere la testa ai potenti di mezza Europa. Corteggiata sia dai francesi che dai tedeschi, durante la prima guerra mondiale, scivolò sul terreno del doppio gioco e questa danza pericolosa le costò la vita. Accusata di essere una spia al servizio dei tedeschi, confessa e viene condannata a morte a Parigi, la città che aveva amato più di ogni altra. Ritratto di una donna coraggiosa e incosciente resa immortale dal cinema e ancora oggi celebrata dalla cultura di massa. -
Le cattedrali di Biancaneve. I tesori meravigliosi delle chiese medievali
C'è stato un tempo in cui le opere architettoniche venivano costruite per essere consegnate all'eternità, restando per sempre specchio della cultura che le ha concepite. Ciò vale senz'altro per le splendide cattedrali gotiche, che sorsero in Europa tra il XII e il XIII secolo. Il libro di Duby, grande storico del Medioevo aderente a Les Annales, parte dalle cattedrali per raccontare i cambiamenti che la società medievale stava attraversando in quella precisa fase della sua storia e mostra come i capolavori gotici che ancora ammiriamo incantati sono il frutto non solo di scelte estetiche e religiose, ma anche, più concretamente, di necessità urbanistiche, ambientali e sociali. L'Europa delle cattedrali è quella di un'arte indubbiamente cattolica, ma frutto anche di resistenze e repressione maturate in una società feudale che mascherava dure tensioni tra le classi in rivolta. Un'arte estremamente ambiziosa e geniale che questo grande classico sull'architettura gotica e sulla società medievale ci restituisce. -
La dottrina del corpo sottile nella tradizione occidentale
Il corpo fisico e il corpo sottile rappresentano rispettivamente la dimensione della materia e dello spirito. Se nella tradizione orientale questi due ""corpi"""" sono generalmente concepiti come collegati, a livello dei cosiddetti """"chakra"""", in Occidente, soprattutto dopo la lezione di Cartesio, è prevalsa una visione dualistica. Il libro di Stow Mead compie un passo indietro e analizza la dottrina del corpo sottile nel pensiero dei filosofi occidentali del periodo tardoantico, a partire dalle correnti misticheggianti e dal neoplatonismo di Plotino. Un'opera per conoscere le radici meno note del pensiero filosofico occidentale. Radici alle quali, sempre più spesso, si sente il bisogno di fare ritorno."" -
Il libro del balletto
Un testo utile per tutti gli appassionati di balletto. Otto Friedrich Regner passa in rassegna le sorti della rappresentazione coreografica nel corso dei secoli, dal balletto antico a quello moderno, dal Ballet de cour al balletto romantico. I palcoscenici più prestigiosi, i grandi danzatori, Lifar, Balanchine, Massin e altri ancora, accompagnati da una ricca documentazione. -
Zenobia, regina delle sabbie. Il regno di Palmira i i suoi templi
Palmira era un regno periferico dell'Impero romano che, in seguito alle rivolte militari del III secolo, si costituì come un vero e proprio Stato secessionista sotto il comando della regina Zenobia. Proclamatasi Augusta e Imperatrix Romanorum, Zenobia non si limitò a portare l'indipendenza nei suoi territori, ma proseguì la sua campagna contro i Romani lanciandosi alla conquista delle zone limitrofe. Al massimo del suo splendore, Palmira venne attaccata dall'Imperatore Aureliano, che ne riprese il controllo nel 272 a.C. Carlo Mochi Sismondi offre un quadro storico della cultura, l'arte, gli usi e i costumi di una civiltà-patrimonio che, come apprendiamo dalle recenti cronache di tutto il mondo, sta rapidamente scomparendo sotto i colpi del fanatismo. -
Uomo e superuomo. Commedia e filosofia
Andata in scena per la prima volta il 23 maggio 1905 al Royal Court Theatre di Londra, ""Uomo e superuomo"""" è senza dubbio una delle opere più conosciute del premio Nobel George Bernard Shaw. Tanner, intellettuale di inizio secolo, viene sedotto da Anna, una ragazza di umili origini alla ricerca di un uomo con cui """"perpetuare la specie"""". È un'interpretazione moderna, in chiave umoristica, del mito del don Giovanni, in cui si mescolano interrogativi etici, religiosi e filosofici. L'autore, difatti, spostando l'attenzione su don Giovanni, dimostra come in realtà la sua abilità ammaliatrice sia succube della forza vitale della donna, unica depositaria dell'arte di sedurre e reale protagonista dell'opera. """"Uomo e superuomo"""" si ispira così al mito del don Giovanni, ma proprio per capovolgerlo e per farsi beffa della superiorità maschile nell'eterno gioco della seduzione."" -
Prometeo liberato
Il Prometeo liberato, ispirato alla trilogia di Eschilo andata in buona parte perduta, è considerato insieme all'Adonais il capolavoro di Percy Bysshe Shelley. Prometeo, dopo essere stato punito da Giove per aver rubato il fuoco agli dèi e averne fatto dono all'umanità peccando di hybris, viene finalmente liberato dalla sua prigionia. Nella rivisitazione di Shelley, però, non può esserci riconciliazione tra Giove e il titano, destinato a ritrovare la libertà soltanto nel momento in cui il suo oppressore perde il potere. Il Prometeo di Shelley è spinto ""dai più puri e più veri motivi verso i migliori e più nobili fini"""", è il difensore dell'umanità che incarna la più alta perfezione morale e intellettuale. Protagonista del poema allegorico di un'altissima ed eterna sollecitudine umana: il tentativo di uscire dalla selva oscura che rappresenta l'eterno viaggio dal male al bene, o meglio, il ritorno al bene della natura umana."" -
Il nuovo politeismo. La rinascita degli dei e delle dee
E se per comprendere la nostra psiche fosse necessario un radicale processo di rimitizzazione? In questo saggio, David Miller mette in luce la natura politeista insita nei territori della psicologia, della cultura e della religione. Sulle orme della tradizione psicologica archetipica introdotta da James Hillman a inizio anni Settanta, Miller sostiene che il politeismo riflette in maniera esemplare le diversità tipiche della natura umana. Al contrario del monoteismo, essenzialmente unilaterale, il politeismo attiva procedimenti dinamici. Un trattato provocatorio che invita a ripensare la nostra visione del mondo. Prefazione di Henry Corbin. -
Shakespeare allo specchio. L'uomo e l'artista
All'interno del quadro bibliografico della critica shakespeariana, il volume di John Middleton Murry si distingue per il suo carattere discorsivo e per il tentativo di eludere le strade già battute dagli esperti del più grande drammaturgo inglese. Raccogliendo un'intuizione del poeta John Keats, l'autore reagisce alla tendenza romantica di privilegiare in Shakespeare gli aspetti inclini all'improvvisazione e si sofferma, più che altro, sui suoi elementi di modernità. Lontano dalle logiche del manuale, questo testo è indicato sia per coloro che cercano un primo approccio ai capolavori di Shakespeare, sia per chi vuole arricchire un bagaglio di conoscenze già acquisite con curiosità ancora poco conosciute e spunti critici originali. -
Storia dell'Africa nera. Una continente tra la preistoria e il futuro
Per molti secoli il continente africano è stato raccontato dalla voce parziale dell'uomo bianco. Sin dai tempi delle prime esplorazioni, le leggende di popoli selvaggi privi di anima sono state predominanti nella narrazione portata avanti da navigatori, missionari e avventurieri. L'opera dello storico burkinabé Joseph Ki-Zerbo è stata una delle prime a mostrare il vero volto del Continente Nero e a contrapporsi agli stereotipi promossi dalla storiografia dell'epoca. Le civiltà dei primordi, gli antichi imperi e le culture millenarie rivivono in una cronaca puntuale che non solo smentisce la grande menzogna perpetrata dai popoli colonizzatori, ma inquadra l'Africa sotto la prospettiva di prima ""culla della civiltà"""". Per dirla con le parole dello stesso Ki-Zerbo: """"L'Europa della colonizzazione ha il dovere di restituire all'Africa quello che ha rubato: soprattutto la sua cultura, le sue tradizioni, la sua storia, oltre che le sue risorse""""."" -
Alfred Hitchcock presenta 22 storie di terrore. I migliori racconti selezionati dal maestro del brivido
"Vi consiglio di cominciare a leggere quando vi trovate soli in casa. Se c'è qualcuno, sbarazzatevene. Il libro è pieno di indicazioni su come farlo. Ora spegnete quante più luci potete, scegliete un racconto e portatevelo a letto. Se volete assaggiarne un altro, fate pure, ma siate prudenti. Una dose eccessiva potrebbe esservi fatale"""". L'indiscusso maestro del brivido torna a una delle sue passioni originarie, il racconto, selezionando ventidue storie all'insegna della suspense. Coltellate, asfissie, cremazioni, randellate all'ultimo sangue, un paio di strangolamenti, qualche morto annegato e un po' di pistolettate, in questo libro Alfred Hitchcock attinge alla letteratura gialla, classica e non, presentandoci le sue storie del terrore e del brivido preferite." -
Stato e società. Scritti sulla libertà
Qual è il fine cui deve tendere l'intera organizzazione statale e quali sono i limiti che devono essere posti alla sua attività? Uno dei primi teorici del liberalismo e dello Stato di diritto, il celebre statista e filosofo Wilhelm von Humboldt, cerca di rispondere in queste pagine ai quesiti fondamentali messi in campo dal rapporto tra Stato e società. Al centro del suo pensiero la ferma convinzione della necessità di limitare l'attività dello Stato e di garantire l'autonomia individuale. Fissare i confini dell'autorità pubblica risulta, agli occhi del filosofo tedesco, imprescindibile: lo Stato, considerato un ""male necessario"""", deve limitarsi a garantirne la sicurezza interna ed esterna.""