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I giustizieri del Far West
Spietato, caotico e selvaggio, il Far West è un mito che non tramonta mai. Questo libro ci porta a ripercorrere la caccia, la cattura e l'esecuzione della banda dello sceriffo Henry Plummer da parte del governo dei Vigilanti nel Territorio del Montana. Dalla vita dei cercatori d'oro a quella dei banditi e dei desperados, dall'azione dei Vigilanti alla cronaca dei delitti, l'opera di Dimsdale è un resoconto lucido e serrato che mette a nudo l'anima di una terra selvaggia, il West, che ancora oggi affascina e insieme spaventa. -
Zapata l'invincibile
L'eroe dei peones guida la lotta per il riscatto sociale contro tutto e contro tutti. Straordinaria figura e capo di un popolo insorto contro una dittatura militare, espressione del dominio feroce degli hacendados, Zapata, assieme all'esercito di zapatisti, porta la giustizia tra i contadini poveri, protagonisti della rivoluzione messicana. La sua fine si copre dell'alone misterioso riservato alla morte dei grandi. Come nel film con Marlon Brando nel ruolo dell'eroe (Viva Zapata!, 1952), Zapata fatica a cedere, a morire anche trapassato da una scarica di colpi di carabina. Così si crea e si ripete il mito della sua invincibilità. -
Pancho Villa
Un rivoluzionario, un condottiero, un sognatore. Pancho Villa è stato un eroe il cui mito è andato oltre la Rivoluzione messicana del 1910-11. Dietro l'immagine del bandido, c'è un uomo di umili origini, errori comuni e genio militare, che dalle azioni di guerriglia arriva al comando della lotta contro Porfirio Diaz prima, e a fianco di Zapata contro il presidente Carranza poi. La penna e lo sguardo cinematografico di Lansford ne restituiscono le gesta, i segreti, le debolezze, fino al suo tramonto. Nel 1923 muore assassinato. Comincia la leggenda. -
Antropologia e marxismo
Qual è la logica nascosta dei sistemi economici e perché la necessità del loro apparire, riprodursi o sparire nel corso della storia? Coniugando antropologia e marxismo, Maurice Godelier ci offre la chiave interpretativa per l'analisi delle culture precapitalistiche. Scegliere il materialismo di Marx come orizzonte epistemologico del lavoro teorico nelle scienze sociali, significa, per Godelier, imporsi di scoprire e percorrere, attraverso strade da inventare, la rete invisibile delle ragioni che legano le forme, le funzioni, l'articolazione, la gerarchia, la comparsa e la scomparsa di determinate strutture sociali. Un'analisi mai disgiunta dallo studio sul campo delle società primitive, che lo ha visto impegnato per più di vent'anni. -
Dizionario storico e critico: Spinoza
Le sferzanti critiche mosse da Bayle al sistema spinoziano, qui raccolte in forma organica, costituiscono il principale punto di riferimento di tutte le interpretazioni che il Settecento ha saputo dare dello spinozismo. La lunga voce del ""Dizionario storico-critico"""" lascia però trapelare una certa ammirazione per Spinoza: nonostante l'incompatibilità dei due mondi culturali, dietro lo spietato attacco di Bayle si cela una velata simpatia per l'""""ateo virtuoso"""". Con spregiudicatezza e ironia Bayle ripercorre i capisaldi del pensiero spinoziano, regalando al lettore pagine tra le più illuminate ed emozionanti della sua immensa opera critica."" -
La filosofia radicale. Il bisogno di un'utopia concreta e razionale
"Per principio, ogni filosofia è radicale"""". Nonostante la crisi della razionalità, secondo Àgnes Heller, siamo """"sulla via migliore per ridiventare un 'secolo della filosofia'"""". Filosofia che conduce l'uomo, mediante il pensiero razionale, alla conoscenza del dovere, del Vero e del Bene; ma è proprio la tensione tra dovere ed essere, a rivelarne lo spirito utopico. La filosofia dunque, fondata sul pluralismo delle forme di vita e sulla massima della tolleranza universale, è per la Heller, utopia razionale e radicale, la sola in grado di condurre alla via del cambiamento della società." -
Fugger il ricco
L'affascinante storia di Jacob II Fugger detto ""Il Ricco"""", il più importante banchiere e imprenditore tedesco dell'inizio dell'età moderna. Finanziatore di papi, sovrani e imperatori arrivò a foraggiare l'elezione del re spagnolo Carlo I a imperatore del Sacro Romano Impero. Fedele alla Casa d'Asburgo e al credo cattolico, fu duramente criticato da Lutero e da altri riformatori. Ma la sua attività non si esaurì qui, nel 1521 ad Augusta fondò la Fuggerei, il complesso di case popolari più antico del mondo, tuttora abitato. Dalla produzione tessile, il commercio e l'industria mineraria al mondo dell'alta finanza, questo libro offre un suggestivo ritratto a tutto tondo del cittadino di Augusta più celebre di tutti i tempi, fornendo uno spaccato storico della situazione socio-economica europea agli inizi del Cinquecento."" -
La lega spartachista. La rivoluzione infranta di Rosa Luxemburg e di Karl Liebknecht
Nata originariamente in Germania come corrente interna al Partito Socialdemocratico, la Lega Spartachista (Spartakusbund) rappresentò di fatto il primo nucleo del Partito Comunista tedesco. Nel tormentato scenario della Grande Guerra, la spinta rivoluzionaria del movimento mirava a riproporre in Germania un'esperienza simile a quella bolscevica, ma senza le sue derive autoritarie. Gilbert Badia ripercorre gli ultimi anni di vita di Rosa Luxemburg e di Karl Liebknecht, fondatori nonché leader della Lega: dalla carcerazione del 1916 all'insurrezione di Berlino del 1919 fino al loro assassinio ad opera dei Corpi Franchi con la complicità del cancelliere socialdemocratico Friedrich Ebert. -
Crisi della ragione e trasformazione dello Stato
Crisi della razionalità, sopravvivenza e trasformazione dello Stato. Questi sono i temi cardine dei saggi che Horkheimer scrive a compimento dell'elaborazione della ""Teoria critica"""". Emerge, da questi scritti, la profonda discrepanza venutasi a creare tra realtà storica e razionalità, e quindi il carattere irrazionale della società stessa. Nel tempo della crisi della razionalità, la ragione è diventata uno strumento di """"autoconservazione della grande industria"""", la cui vittima, per il sociologo tedesco, è l'uomo stesso, sottomesso a questo sistema."" -
Con Tito a Trieste. Dal fronte popolare italo-slavo all'unione socialista indipendente (1948-1962)
Trieste/Trst è una città straordinaria e complessa, italiana e slovena, socialista per i quaranta giorni seguiti alla Liberazione del 1 maggio '45. Per tre anni il movimento popolare cittadino lotta unitariamente nel Partito Comunista del Territorio Libero di Trieste, poi la rottura tra Stalin e Tito nel luglio '48 frantuma il campo progressista. Una parte di quei comunisti, pur riconoscendo il ruolo fondamentale dell'Unione Sovietica nella costruzione del socialismo e nella Liberazione d'Europa dal nazifascismo, ritiene fondamentale mantenere rapporti solidali e di amicizia con la Jugoslavia, capace di svolgere un ruolo determinante nella Liberazione della regione giuliana e della città e nelle cui file partigiane molti triestini hanno militato. Nel 1955 la spaccatura sovietico-jugoslava si ricompone, tuttavia il cammino coraggioso e per l'eguaglianza di quelle donne e di quegli uomini di sentimenti socialisti che nel solco della Resistenza dal '48 hanno guardato a Belgrado, prosegue fino al '62, prima attraverso il Fronte Popolare Italo Slavo e poi nell'Unione Socialista Indipendente, esaurendosi quando si afferma il protagonismo internazionale della Jugoslavia di Tito nella costruzione di un'alternativa al capitalismo attraverso il Movimento dei Non Allineati e per l'unità delle forze socialiste mondiali. -
Le porte del sogno. Vol. 2: La discesa negli inferi.
"Le porte del sogno"""" custodisce gli ultimi scritti di Géza Róheim. In tal senso questi due volumi possono essere inquadrati come una versione conclusiva del suo pensiero, la sintesi documentata e affascinante di trent'anni di ricerche effettuate """"sul campo"""". L'ipotesi del sonno come ritorno al ventre materno e del sogno come regressione alla madre viene qui presa in considerazione sotto una duplice prospettiva: quella antropologica, che sviscera l'origine onirica dei miti e delle tradizioni popolari, e quella psicanalitica, che scandaglia i sogni nei loro significati più reconditi. Miti, riti magici e cerimoniali religiosi. Un lungo viaggio attraverso il folklore e le tradizioni di culture lontane, alla ricerca delle molteplici raffigurazioni simboliche del ventre materno create dall'uomo per attenuare la paura e l'angoscia del distacco dalla madre." -
Chi ha ucciso il presidente? L'insabbiamento della commissione Warren
Dopo l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy, Léo Sauvage fu tra i primi a contestare il rapporto della commissione Warren che indicava in Lee Harvey Oswald il responsabile dell'omicidio del Presidente. Sauvage, allora corrispondente negli Stati Uniti per ""Le Figaro"""", iniziò a nutrire forti dubbi sulla ricostruzione ufficiale, probabilmente frutto di un'operazione di depistaggio e insabbiamento, e ben presto si convinse che il Presidente era stato vittima di un complotto, così come lo stesso Oswald, arrestato poche ore dopo l'attentato e ucciso due giorni dopo da un agente della polizia di Dallas, mentre stava per essere trasferito alla prigione della contea. Domande scomode, rimaste in sospeso, congiunte a un'analisi serrata e puntuale, che tentano di fare luce sul delitto politico più misterioso del XX secolo."" -
Il tempo degli equivoci
Nella Parigi del fermento sociale e culturale, tra Dada e Sessantotto, poche figure hanno saputo incarnare lo spirito del proprio tempo come Henri Lefebvre. Filosofo e sociologo marxista non dogmatico, Lefebvre, che ha fortemente influenzato l'esperienza situazionista e le idee del Maggio francese, in questo libro ripercorre le tappe più importanti della sua ricerca: dalla critica radicale allo Stato all'alienazione politica, dalla mistificazione alla critica del vivere quotidiano. Costellata di ritratti di personaggi del calibro di Tzara, Sartre, Lévi-Strauss, Breton, Debord, Constant, la narrazione intensa di Lefebvre diviene racconto fedele non solo del crollo dello stalinismo ma di quel periodo storico in cui le idee cambiavano il mondo. -
L' Europa incerta
A un secolo dall'inizio del primo conflitto mondiale e a una manciata di anni dalle guerre che hanno insanguinato i Balcani in tempi recenti, Davide Rossi ha attraversato - partendo da Trieste - Vienna e i Balcani, restituendoci, tra saggio storico e cronaca del presente, la profondità e la complessità di un continente incapace di trovare una strada verso il futuro. Un'Europa incerta, stretta tra le logiche monetariste e consumiste del capitalismo dominante e nuove forme di protagonismo popolare. L'autore legge nei Balcani non una marginale periferia del continente, ma un luogo privilegiato per immaginare il futuro del continente, anche alla luce della storia della Jugoslavia socialista, capace di realizzare l'incontro tra popoli, lingue, religioni, dentro valori di solidarietà, inclusione ed eguaglianza, libera da ogni sanguinario nazionalismo e anzi in grado di guardare al mondo con rinnovata fraternità, attraverso il Movimento dei Non Allineati lanciato da Tito e Nasser nel 1961. In Appendice ""La guerra vista dagli altri: il primo conflitto mondiale raccontato attraverso le immagini dell'esercito austriaco"""". Introduzione di Emilio Sabatino, presentazione di Sergio Mauri."" -
Cartagena
Voglia di una ""noche de rumba buena"""". Sesso, droga e alcool cercando di vivere ogni istante fino all'estremo. Qualcosa però continua a mancare ad entrambi. Quel qualcosa che porta i protagonisti a rincorrersi disperatamente. Marcello ed Elisa. Due storie, un unico amore. Sullo sfondo, i colori e la magia del Caribe."" -
Metropoli. L'autonomia possibile
Il volume raccoglie l'intera esperienza di ""Metropoli"""", storico periodico dell'Autonomia Operaia."" -
Storia della diplomazia. Vol. 2: Dalle rivoluzioni d'America e di Francia alla Comune di Parigi (1871).
Un'opera sulla diplomazia. Dalle origini al 1939, in questo lavoro in cinque volumi, sono raccolte la storia, le strategie e le tecniche che hanno fatto della diplomazia una vera e propria arte, quella ""di trattare, per conto dello Stato, gli affari di politica internazionale"""". L'opera si conclude con il 1939, anno dell'invasione tedesca della Polonia, nonché anno simbolo del fallimento della diplomazia, testimonianza estrema dei rischi in cui s'incorre se al dialogo si sostituisce la violenza. Caratterizzato da chiarezza espositiva, rigore nella trattazione ,l'opera di Potiomkin ci offre pagine dense e incisive che giungono ad affrontare il problema della guerra con ampiezza di informazione e spregiudicatezza."" -
Grecia: dalla Resistenza alla resa
Nel luglio del 2015 l'Unione Europea è stata a un passo dalla rottura. La vittoria elettorale di Syriza in Grecia ha scatenato la reazione dei poteri forti (Unione Europea, creditori, Trojka). Dopo 6 mesi di trattativa e successivi cedimenti, il 6 luglio 2015 il popolo greco ha detto no con un referendum popolare al ricatto del debito e dell'austerità. Nonostante ciò, pochi giorni dopo, il governo di Syriza ha firmato un terzo memorandum che comporta nuovi disastri sociali, privatizzazioni, fine della sovranità politica interna. La parabola di Syriza è in grado di insegnarci molto. Il processo dialettico virtuoso tra mobilitazioni sociali e rappresentanza politica si infrange contra la dura realtà dei rapporti di forza sfavorevoli e sconta l'errore teorico legato a una prospettiva di riforma dell'Unione Europea. La cronologia ragionata degli avvenimenti è qui accompagnata da approfondimenti sulla natura dell'Unione Europea come polo imperialista, sulla necessità di recuperare sovranità popolare come passaggio tattico ineludibile per sviluppare resistenza di classe. Fuori dalle categorie del tradimento e del fideismo, la questione Grecia-Syriza ci spinge a interrogarci su cosa ha funzionato e su cosa è fallito. Non per vizio teorico ma per imparare dagli errori e sviluppare meglio nuove resistenze anche nei nostri territori. -
Storia della diplomazia. Vol. 3: Dalla Comune di Parigi alla Rivoluzione d'ottobre (1871-1919).
Un'opera sulla diplomazia. Dalle origini al 1939, in questo lavoro in cinque volumi, sono raccolte la storia, le strategie e le tecniche che hanno fatto della diplomazia una vera e propria arte, quella ""di trattare, per conto dello Stato, gli affari di politica internazionale"""". L'opera si conclude con il 1939, anno dell'invasione tedesca della Polonia, nonché anno simbolo del fallimento della diplomazia, testimonianza estrema dei rischi in cui s'incorre se al dialogo si sostituisce la violenza. Caratterizzato da chiarezza espositiva, rigore nella trattazione, l'opera di Potiomkin ci offre pagine dense e incisive che giungono ad affrontare il problema della guerra con ampiezza di informazione e spregiudicatezza."" -
Storia della diplomazia. Vol. 4: Dalla rivoluzione d'ottobre alla grande depressione (1919-1929).
Un'opera sulla diplomazia. Dalle origini al 1939, in questo lavoro in cinque volumi, sono raccolte la storia, le strategie e le tecniche che hanno fatto della diplomazia una vera e propria arte, quella ""di trattare, per conto dello Stato, gli affari di politica internazionale"""". L'opera si conclude con il 1939, anno dell'invasione tedesca della Polonia, nonché anno simbolo del fallimento della diplomazia, testimonianza estrema dei rischi in cui s'incorre se al dialogo si sostituisce la violenza. Caratterizzato da chiarezza espositiva, rigore nella trattazione, l'opera di Potiomkin ci offre pagine dense e incisive che giungono ad affrontare il problema della guerra con ampiezza di informazione e spregiudicatezza.""