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Sopravvivere a Tinder. Le 10 regole fondamentali del modern dating
In un'epoca in cui è il social a dominare, siamo tutti iperconnessi e ipertormentati da milioni di sollecitazioni digitali. Circondati da un mare magnum di stimoli, ci risulta sempre più complicato districarsi in questa giungla di pungoli esterni. Procediamo per tentativi, aggiustamenti e fallimenti, e ogni tanto ci prendiamo qualche piccola soddisfazione. Tinder, la nuova frontiera del dating 3.0, è un social molto frequentato e allo stesso tempo molto temuto. E allora una giovane donna dallo spirito curioso e avventuroso ha pensato di produrre il primo manuale di sopravvivenza al magico mondo di Tinder, dopo aver constatato, per esperienza diretta e indiretta, come entrare nei suoi meccanismi sia semplice quanto incorrere in errori madornali. E così, dopo vari approcci, alcuni andati a buon fine, altri naufragati miseramente, ha compilato questo rigoroso (e spassoso) decalogo di regole di comportamento tinderiano, a uso della variegata, multiforme e sotterraneamente spaesata umanità social che affolla il luogo più appassionante del web. -
A modo suo mi ama. La manipolazione affettiva nella coppia ufficiale e ufficiosa
Come accade che due persone che si promettono di volere il bene reciproco cadano in una rete accusatoria? La colpa, l'insulto, la svalutazione, il possesso, il silenzio sono alcuni degli abiti che un partner indossa, all'interno della coppia, per prevaricare l'altro, dominarlo, raggirarlo, facendo leva proprio sul sentimento amoroso. Questo si chiama manipolazione affettiva. E perché si sceglie come partner di vita un manipolatore o una manipolatrice? Colui o colei che domina è patologico? Può cambiare? Qual è la strada per uscirne? Questo libro, ricorrendo costantemente all'esemplificazione tratta dalla pratica terapeutica, cerca di rispondere a queste domande e di analizzare i complessi movimenti della “danza” (che spesso si trasforma in lotta) tra il manipolatore e la sua preda. E si propone soprattutto di indicare le possibili vie d'uscita da questi vicoli apparentemente ciechi, attraverso la consapevolezza degli stili manipolatori e l'acquisizione di criteri di comunicazione che mirino a mettere da parte l'orgoglio e a orientare al benessere. -
I love... street art. Dichiarazioni d'amore sui muri
Mazzi di fiori lanciati come bombe. Fidanzati che attendono, eternamente, davanti al portone. Baci che accolgono i pretendenti più fortunati ai quali sono state aperte le porte, anche del cuore. Abbracci e scene di vita a due. Amanti storici, come Giulietta e Romeo, che si guardano negli occhi. Le più belle e poetiche dichiarazioni d'amore corrono sui muri in tutto il mondo. La street art, infatti, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sempre più spesso sceglie temi e soggetti romantici, sentimentali, innamorati. Di artista in artista, di murale in murale, un viaggio attraverso più Paesi alla ricerca delle dichiarazioni più interessanti della scena “street” internazionale. Un'antologia della poesia “di strada”, che prende le mosse dal sentimento per raccontare alcuni dei più significativi o curiosi interventi artistici presenti negli spazi urbani. Ma soprattutto un modo diverso di illustrare, indagare e dichiarare l'amore. Un'esplorazione del “cuore” delle città. -
Prima repubblica football club. Almanacco illustrato 1948-1994
La politica italiana come un campionato di calcio: se è vero, come sosteneva Winston Churchill, che noi perdiamo le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come fossero guerre, è vero anche che, in pieno revival della Prima Repubblica, è possibile tradurne propaganda, vizi e virtù in un linguaggio che riprenda con ironia modalità e gergo del giornalismo sportivo. La struttura di questo esperimento prende in prestito le fasi di una partita: formazioni in campo, primo tempo, secondo tempo, tempi supplementari e Calci di rigore. Nelle formazioni iniziali troviamo brevi identikit dei partiti e dei loro alfieri, corredati da alcune notevoli immagini dei politici in formato figurina; poi si comincia a giocare, con un'appassionante carrellata di vicende e aneddoti che legano partiti e parlamentari al calcio e rappresentano con evidenza il clima di inciucio fra i due mondi. La ripresa vede la fase decisiva dell'incontro, le elezioni: ed ecco una dettagliata analisi di stampo calcistico di sette tornate elettorali particolarmente significative. Nei tempi supplementari vanno in scena una trentina di bizzarre, faziose e complottistiche interrogazioni parlamentari riguardanti il calcio, mentre i calci di rigore finali sono un'imperdibile galleria di immagini d'epoca che chiude in gloria l'opera. -
Revancha. La lunga storia della rivalità fra Inghilterra e Argentina
Due mondi contrapposti, due modi differenti di esprimere se stessi: da una parte il football, lo strumento di una colonizzazione di fatto, dall'altra il fútbol, la risposta di chi rivendica la propria libertà, la propria essenziale anarchia. Una rivalità forte, quella tra Argentina e Inghilterra, che nasce agli albori sugli improvvisati campi ricavati dai potreros, i pascoli della pampa, si sposta sul nobile prato di Wembley nei Mondiali del 1966 e approda infine, con una drammatica evoluzione dal piano simbolico dello scontro sportivo a quello concretissimo della guerra reale, a un vero campo di battaglia. Nel 1982 l'Inghilterra di Margaret Thatcher difende le isole Falkland, il diritto acquisito e l'onore dell'Impero, mentre l'Argentina dei generali in cerca di consenso vuole riprendersi ciò che la storia le aveva tolto, le Malvinas. La sconfitta e l'umiliazione argentina trovano poi la loro vendetta popolare, la revancha, in uno stadio messicano nel 1986, grazie a un semidio del calcio, il simbolo sportivo e identitario dell'Argentina moderna: Diego Armando Maradona. Ma nonostante la vittoria in quella storica partita dei Mondiali la domanda resta aperta: la rivalità tra Argentina e Inghilterra si è davvero conclusa? Quella guerra finirà mai? -
Porchetta regina della strada
La porchetta è un cibo tipico dell'Italia centrale che secondo le testate più autorevoli ha scalato tutte le classifiche del gusto. Per il New York Times è uno dei 5 cibi tipici che andrebbe assaggiato almeno una volta nella vita. In un momento in cui dilagano esotismi e sperimentazioni sempre più audaci questo volume - con un ampio corredo fotografico - ci restituisce una dimensione di autenticità e valori veri. E lo fa attraverso la storia di una famiglia abruzzese - i Venditti - che, assieme ad altri 200mila ambulanti, rappresenta il lavoro sulla strada, la vita vera, nella sua quotidianità, con i mille imprevisti che si incontrano nel lavoro nelle piazze. Che si incontrano con l'umanità che queste piazze popola. Ironizzando spesso sugli avvenimenti e strappando un sorriso vero. Cosi la porchetta che è venduta sui caratteristici food-truck è elemento caratterizzante dei mercati e delle piazze con i suoi banchi itineranti, diventa espressione di creatività e arte. La collaborazione con Chicco e Bobo Cerea, Chef del Ristorante Da Vittorio 3 stelle Michelin, ci regala ricette che rinnovano le tradizione con una ventata di innovazione. ""Street food"""" è un termine che si è imposto nel marketing e nella un termine troppo generico che tuttavia non rende giustizia agli uomini e alle donne che ogni giorno e con ogni clima si alzano all'alba per affrontare la propria giornata di lavoro e di passione."" -
Giuro di dire la verità dalla A alla Zia Mary
Una confessione in piena regola, in cui Scanu ripercorre la sua vita e la sua carriera, raccontando le difficoltà degli esordi e gli inganni del successo.rnrnPiù maturo e consapevole. Pronto a raccontarsi in modo diretto, immediato, senza filtri e senza remore. Valerio Scanu si espone, tra pubblico e privato, come non ha mai fatto prima. Scava nei suoi affetti più intimi, confessa aneddoti curiosi, passa in rassegna le diverse esperienze provate nel corso della sua carriera, senza trascurare le delusioni. E facendolo punta anche l'indice contro il sistema dello spettacolo, rivelando le logiche disumane di un mondo che gli appare ormai quasi totalmente regolato da scambi di favori e vincolanti pregiudizi. Ma non solo: in questo libro Valerio descrive il rapporto quasi simbiotico con i suoi fan, raccoglie i pensieri di chi lo ha incontrato, imparando a stimarlo, e gioca con la propria personalità fino a svelarsi in modo decisamente inedito. Giuro di dire la verità è insomma una confessione in piena regola, in cui Scanu ripercorre la sua vita e la sua carriera, raccontando le difficoltà degli esordi e gli inganni del successo, tra le tentazioni di Cinecittà e i nuovi talenti che non ha timore di mostrare, mettendosi in gioco in modi sempre inattesi, come una sorta di moderno Ulisse approdato alle Colonne d'Ercole della musica e pronto ad andare oltre, senza limiti di rotta. -
Corri. Dall'inferno a Central Park
Un uomo precipita dal quarto piano. La sola scelta che gli è rimasta per smettere di soffrire. Mentre cade esprime l'ultimo desiderio. Il suo corpo si blocca a pochi centimetri dal suolo. Un filo di luce scende dall'alto, lui ci si aggrappa e prova a fuggire dal pozzo buio che lo ha inghiottito: la depressione. Aldo Amedei è un giornalista di successo che ha perso tutto. Anche i sogni. Il passato è rimpianto, il presente è popolato da mostri e fantasmi, ma lui prova a seguire quel filo, quel folle desiderio che lo aveva tenuto in vita: correre la maratona di New York. Non sa nemmeno perché lo ha espresso, lui che prende la macchina anche per fare cento metri. Comincia a correre, come un evaso braccato dai suoi incubi. Cade, si rialza. Cade ancora e si rimette in piedi. E ogni volta fa sempre più male. Ma lui non molla. Per amore e con l'amore di Teresa, la sua giovane compagna. Sputando l'anima lungo strade piene di fatica, angeli e avvoltoi. Tornando alla vita, alla passione, ai sogni. Con l'aiuto di un medico viaggiatore, un coach inaspettato e un nipote più folle di lui. Diventando un altro, stampando altri nel cuore. Tra risate, sorprese e nuove emozioni. Ma i suoi nemici non mollano, lo inseguono decisi a riportarlo nel pozzo. Tutto torna ancora in gioco, nell'ultima sfida, tra la vita e la morte: 42 chilometri e 195 metri. Contro vento e contro tutto. Dall'inferno a Central Park. -
Se menti ti scopro! Manuale di sopravvivenza nella giungla quotidiana della comunicazione
Comunicare bene è un’esigenza che riguarda tutti, nessuno escluso, a prescindere dalla posizione sociale o dal ruolo ricoperto. Come comunichiamo influenza in modo significativo la considerazione che gli altri hanno di noi. Entrare in quest’ordine di idee renderà molti aspetti della quotidianità più semplici da affrontare, gestire e pianificare. Attraverso gli episodi, i consigli, le tecniche e gli esercizi proposti dall’autrice imparerete a “vitaminizzare la vostra comunicazione” rafforzandola nella forma scritta, verbale e sul fronte del linguaggio del corpo. Le pagine di questo libro si trasformeranno nella vostra personale sala attrezzi per allenarvi a fiutare la menzogna, avere la meglio nei duelli verbali, conquistare e mantenere un’immagine affidabile e propositiva in ambito professionale e privato, parlare in pubblico in modo chiaro e convincente. La buona comunicazione interpersonale sarà il vostro strumento sul palcoscenico del successo quotidiano. -
Niente panico! Come sopravvivere alla paternità
Ok, lei è incinta. E ora? Niente panico! Ecco qui una guida rapida e piena di consigli, sotto forma di diario pre e post-parto, scritta da un neopadre che non sa esattamente come funziona, ma naviga a vista, cercando di non affogare. rnrn“Diventare padre è un percorso molto più lungo della gestazione femminile, e molte volte non si arriva a capire di esserlo prima dei diciotto anni del proprio figlio. La gravidanza di un padre si può dividere in tre fasi. Il primo trimestre c’è lo studio matto e disperatissimo: lettura di tutti i libri sulla puericultura disponibili sul mercato, con focus su ogni tipo di argomento, dalla depressione post partum alle famigerate cure omeopatiche per il futuro del pargolo. Il secondo trimestre è dedicato alla cura verso la mamma, che si sta trasformando in una pianta tutt’una col divano. Ogni riferimento alla donna che vi ha accompagnato fino a quel momento sparisce in un buco spaziotemporale, senza apparente possibilità di ritorno. Il terzo e ultimo trimestre è impegnato nell’organizzazione dell’evento: la casa viene stravolta, le cose del papà non strettamente necessarie, cioè tutte, devono far posto a quelle del nuovo ospite. Si comprano mobili, si buttano mobili, si spostano mobili. Poi lui, o nel mio caso lei, arriva, e tutto cambia. Apre gli occhi e te li pianta addosso. Fine dei giochi! Grazie per aver partecipato, papà. Da quel momento sei fregato. Ma niente panico, ce la possiamo fare. Spero”. -
Il miglio inglese. L'impresa di Roger Bannister, il primo «sub four» della storia
Fin quasi alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, medici, fisiologi, allenatori e atleti erano sicuri che per un uomo non fosse possibile correre il miglio in meno di quattro minuti. Nonostante fosse reduce dal deludente quarto posto sui 1.500 alle Olimpiadi di Helsinki, Roger Bannister era altrettanto fermamente convinto che il limite dei quattro minuti fosse solo una barriera psicologica. E con metodo e determinazione si pose l'obiettivo di essere il primo uomo a correre sub four. Erano gli anni del dopoguerra, anni di ricostruzione e di sacrifìci. Anni diffìcili, ma anche pieni di attesa di un futuro da costruire. Nel 1953, mentre a Westminster veniva incoronata la regina Elisabetta, una spedizione inglese aveva conquistato l'Everest. Il record sul miglio era considerato un altro Everest da scalare, e anche altri nel mondo stavano tentando la stessa impresa: l'australiano John Landy e l'americano Wes Santee erano i concorrenti più pericolosi del mezzofondista inglese. Dopo due anni di allenamenti e tentativi falliti, il 6 maggio 1954, a Oxford, la città dove si era laureato in medicina, Bannister corse il miglio in 3'59""4. Il muro era caduto. E a testimoniare che si trattava davvero solo di un muro psicologico, 46 giorni dopo Landy abbassò ulteriormente il suo record. Ma Roger era stato il primo. """"Il miglio inglese"""" è un racconto di tenacia e speranza che ripercorre un momento epico della storia dell'atletica moderna."" -
Merendine. Ricette golose per pause di gusto
Girella, Tegolino, Buondì, Fiesta sono nomi che non hanno bisogno di spiegazioni, capaci di evocare, appena pronunciati, le memorie di pomeriggi d'infanzia passati a guardare cartoni animati, giocare e fare i compiti. Un'emozione che diventa vero e proprio salto indietro nel tempo al primo morso. Dedicato a nostalgici, golosi, appassionati di cucina, ma pure a quanti cercano idee per far sorridere ""bambini"""" di tutte le età, un viaggio alla scoperta della storia di questi dolci e, soprattutto, una serie di ricette ispirate alle merendine che hanno segnato l'infanzia - e non solo - di più generazioni. A partire dalle """"Brioche del Buongiorno"""", omaggio ai Buondì, una panoramica di tributi alle merendine più famose e amate, come Girella, Tegolino, Yo-Yo, Camilla, Nastrine, Flauti, Fetta al Latte, Ciocorì, Bounty, Ringo. Per stupire occhi e palato, sollecitare la memoria, magari cucinare insieme ad amici o bambini, godersi a pieno l'esperienza di tornare piccolo in un istante. E scoprire come il gusto dei più giovani abbia influenzato e cambiato in modo importante anche quello dei grandi."" -
Cristiano Ronaldo. L'ossessione della perfezione
Il più amato e il più odiato. Il più caro. Il più bello. Il perfetto esempio dell'atleta del XXI secolo. Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro è tutto questo, e non solo. Il migliore al mondo per José Mourinho, il secondo dopo il rivale Leo Messi per la giuria del Pallone d'Oro FIFA, in ogni caso uno dei più grandi calciatori del secolo. Un uomo che fa parlare di sé dentro e fuori dallo stadio per le sue vicende di atleta e di amante, di giovane padre e di icona sessuale. La perfetta incarnazione della star a tutto campo, del tipo sociale di riferimento della contemporaneità. Un ragazzo cresciuto molto in fretta in una famiglia modesta di Madeira, che ha dovuto vedersela sin da subito a muso duro con tutto e tutti, e che fin da quando giocava per strada ha voluto essere il migliore. È questo il suo tratto distintivo, l'ossessione per la perfezione: del gesto, del dettaglio, del corpo, della giocata incredibile. Questa è la sua storia: da una piccola isola sperduta nell'Atlantico alla fama planetaria. Una biografia vera, ben lontana dall'agiografia del campione, dura e avvincente come la sua vita. -
Bomber. La storia di un numero nove normale (o quasi)
Se c'è stato un calciatore che ha meritato l'appellativo, spesso abusato, di ""bomber"""", quel calciatore è Roberto Pruzzo. Già idolo della curva del Genoa, per la quale era diventato sin dagli esordi """"O Rey di Crocefieschi"""", passò alla Roma nel 1978 per la cifra record di tre miliardi di lire. La squadra giallorossa era scritta nel suo destino: contro di lei aveva segnato il suo primo gol in serie A, contro di lei, indossando la maglia della Fiorentina, segnerà il suo ultimo, nel 1989, impedendole l'accesso alla Coppa Uefa. In mezzo, per lei e con lei, tre titoli di capocannoniere, quattro Coppe Italia, uno scudetto e 138 gol. Alcuni bellissimi, improvvisi e inaspettati, altri facili e naturali (per lui), molti ancora scolpiti nella memoria dei tifosi: quello contro l'Atalanta che evitò la retrocessione nel '79, quello, proprio contro il Genoa, che valse lo scudetto nell'83, la rovesciata dell'ultimo minuto in casa della Juve nella stagione successiva, la doppietta contro il Dundee nella semifinale della Coppa dei Campioni dell'84, la rete del pareggio nella drammatica finale contro il Liverpool. Si sta parlando, davvero, di storia del calcio italiano. E questa storia, per la prima volta, ce la racconta lui, in prima persona, senza farci mancare nulla: i compagni, i ritiri, i soldi, le donne, i tifosi, gli allenatori, le gioie, le amarezze e le follie di un mondo spesso bizzarro e picaresco, ma ancora strettamente connesso alle emozioni che generava..."" -
L'amore non esiste
Dylan Prince è uno studente newyorkese che vive per un unico sogno: sfondare come regista nel mondo cinematografico. La sua vita è piena di amicizie superficiali e piaceri effimeri, si accontenta di storie senza stimoli e non riesce mai ad andare a fondo nelle emozioni. Il padre, per punire la sua sregolatezza, lo spedisce a fare volontariato in Canada da un amico che dirige un centro di recupero per malati cronici. È lì che incontra Iris Sanders, una ragazza in lotta dalla nascita contro la fibrosi cistica. Iris sembra essere il suo esatto opposto. È timida, sensibile, non si è mai allontanata dal paese e trascorre i suoi giorni tra la terapia e un lavoro come cameriera in un locale della zona. Una sera, Dylan la vede piangere, la consola e le propone un patto: un mese di tempo per farla innamorare del cinema. L’unica condizione che le richiede è quella di non vederla più versare una lacrima. Iris è d’accordo, ma anche lei ha una sua condizione: Dylan in questo mese non dovrà innamorarsi di lei. Il ragazzo accetta, convinto che niente e nessuno smuoverà la sua posizione nei confronti dell’amore. -
Marathon des sables. Inferno e paradiso. L'ultramaratona più dura del mondo
Definire la Marathon Des Sables semplicemente una maratona è a dir poco limitativo. Indubbiamente si corre, tanto e in condizioni proibitive: sei giorni quasi ininterrottamente nel deserto marocchino del Sahara, coprendo in completa autosufficienza alimentare oltre duecentoquaranta chilometri tra dune di sabbia, pietre e salite, nei 52 gradi dell’implacabile sole africano. Ma proprio per questo contesto estremo, oltre che una competizione agonistica, la gara marocchina è anche un modo per misurare i limiti della specie umana. Ora, per la prima volta, questa incredibile avventura sportiva - da molti definita come la più dura del pianeta - viene raccontata in una sorta di diario di bordo da due insoliti protagonisti. Gente normale, verrebbe da dire, se normali si posso considerare due romani ultraquarantenni che decidono di essere fra i duemila che ogni anno si misurano con il deserto. Cristiano e Giuliano si preparano per mesi un primo anno, ma si presentano solo in quello successivo, nell’aprile del 2017, finalmente pronti per gareggiare davvero. Il migliore dei due chiuderà incredibilmente quattordicesimo (ma anche l’amico si piazzerà poco oltre il centesimo posto), mettendosi alle spalle fenomeni arrivati da ogni parte del mondo. Una storia di sport, con gli incredibili paesaggi africani a fare da coreografia, di sacrificio e sofferenza, ma soprattutto di amicizia: il vero valore aggiunto, quello che in nessun posto come nel deserto del Sahara può fare la differenza. -
Lo yoga, le parole e le immagini. Un manuale emozionale
Di che cosa parliamo quando parliamo del corpo? Questo libro vuole rispondere alla domanda considerando il corpo nella sua interezza, come l'insieme complesso di tutti gli elementi e i fattori che lo compongono, quelli che formano l'apparato muscolo-scheletrico e quelli che scorrono attraverso di esso: le idee, i pensieri, le emozioni, i ricordi, le nostre percezioni e il nostro sentire. Il corpo è il luogo in cui noi entriamo in rapporto con ciò che ci circonda, e questa relazione si modifica continuamente lungo il nostro cammino esistenziale. Fabio Furlan, uno dei maestri più attivi nel nostro paese, si propone di illustrare uno Yoga universale, slegato dal ""dogma"""" dello Yogasutra e dalle sue tante interpretazioni e scuole successive. 170 foto illustrano le 60 Asana che, raggruppate nelle categorie delle loro posture, vengono descritte nel dettaglio e restituiscono una visione completa ed essenziale dello Yoga, che potrà essere fatta propria sia da chi lo pratica da sempre, sia da chi gli si è accostato solo da poco."" -
H. Manuale emotivo di rugby
Il rugby è forse lo sport che più di ogni altro ripete l’essenza brutale e meravigliosa del gioco umano. Suscita e promuove valori collettivi, ma è anche contenitore e detonatore di un insieme formidabile di emozioni e sentimenti. H riproduce questa linfa vitale in forme narrative, attraverso cambi continui di passo, chiarezza schematica, incursioni nell’anima, stupore e incanto di fronte alla bellezza delle interazioni emotive che il gioco scatena. E, in un contributo appassionato di gratitudine, restituisce al rugby una delle verità del suo insegnamento: solo insieme, tribolando e prendendoci gusto, si arriva in fondo. H è un libro scritto al ritmo di una partita: tutto il possibile, fino alla fine. Per chi c’è dentro e per tutti quelli che ci finiranno, è un viatico di scrittura che accompagnerà anche il lettore più ritroso verso il piacere che il mondo della palla ovale regala. -
Underground love. Indelebile
Elèna e Henry appartengono a due mondi diversi, eppure parlano un linguaggio comune: quello della passione che li unisce e che li rende indispensabili l’uno per l’altra. Da quando le loro vite si sono incrociate sul vagone di quella metro, niente è stato più come prima. La magia del loro inizio li ha inghiottiti completamente. Ma quando il loro amore si scontra con la realtà, l’universo felice che hanno costruito sembra sgretolarsi di colpo. I dubbi diventano all’istante minacce tanto insidiose quanto imprevedibili, e i silenzi prendono il posto delle parole e degli sguardi. Eccoli allora assorbiti in un vortice di equivoci, gelosie e tormenti, alimentato da una serie infinita di intrighi a opera di chi li vorrebbe tenere lontani. Spetterà solo a loro decidere se andare incontro a una fine inevitabile o dare vita a un nuovo inizio e credere ancora una volta a quell’amore che resiste, capace di perdonare anche le sue stesse imperfezioni. -
Il mio vicino Totoro. Il film icona di Hayao Miyazaki
Totoro è il simbolo dello Studio Ghibli. La sua icona. Perché rappresenta l'immaginario, poetico e senza regole, che contraddistingue l'universo di Hayao Miyazaki. Perché unisce fantastico, memoria e infanzia, temi chiave della ricerca del regista. Perché non trascura alcune oscurità. Uscito nelle sale giapponesi il 16 aprile 1988, ""Il mio vicino Totoro"""" ha cambiato il modo di fare e intendere l'animazione. E non solo. Totoro è diventato un soggetto di arte e moda, un'immagine simbolo, che affascina milioni di persone in tutto il mondo. In Giappone, rappresenta per i bambini quello che Winnie Pooh è in America. Ma il suo “mito” è arrivato perfino nello spazio: un asteroide scoperto tra Marte e Giove è stato ribattezzato 10160 Totoro, in onore del personaggio animato. Ed è un trionfo di omaggi e tributi. Totoro è uno dei giocattoli presenti nel film Disney Pixar Toy Story 3 e compare in episodi di South Park, il Gattobus figura nella serie I Simpson e sarebbe uno degli spunti che ha ispirato a J.K. Rowling il “Nottetempo” della saga di Harry Potter. Il film è citato in manga e serie televisive, l'immagine ricorre su abbigliamento e moda. E conquista artisti in tutto il mondo, tra tele e sculture. Una vera e propria immersione nel fantastico mondo di Totoro e nei suoi tanti misteri, dai segreti del film alla consacrazione del personaggio a icona.""