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My life
L'aura di leggenda e scandalo che ha avvolto per molti decenni la figura di Isadora Duncan ha offuscato fino ai giorni nostri sia la realtà storica della sua vicenda umana, sia la portata artistica e culturale della sua opera. Solo recentemente studi più rigorosi hanno offerto nuove prospettive, riportando alla luce un profilo concreto di donna e danzatrice pienamente calata nel suo tempo e finalmente adeguata a entrare in rapporto storico col nostro. Seguendo il flusso libero dei ricordi, che porta con sé persone, eventi e pensieri senza soluzione di continuità, si scoprono le sfaccettature di una personalità volitiva e disinibita, ma anche fragile e vittima della propria impulsività; ci si ritrova tra i fasti e le miserie di un mondo scomparso. Pubblicato poco dopo la morte di Isadora Duncan, My Life è la biografia schietta di un personaggio visionario, che ha saputo conquistare il mondo reinventando la danza. -
Orizzonti di gloria
Durante la Prima Guerra Mondiale, sul Fronte occidentale i soldati francesi ricevono l'ordine di assaltare il ""Formicaio"""", una roccaforte tedesca; la mossa appare subito azzardata, perché diretta contro un presidio praticamente inespugnabile. Dopo il prevedibile fallimento dell'attacco, che causa ingenti perdite, viene aperta un'inchiesta con lo scopo di trovare un capro espiatorio al disastro annunciato. Così, un piccolo gruppo di uomini scelti a caso tra i ranghi inferiori viene trascinato dinanzi alla Corte Marziale con l'accusa di codardia. Il processo che ne segue è la farsa agghiacciante di una pachidermica e impietosa macchina di potere, che passa da una forma di orrore omicida a un'altra, guidata in realtà solo dagli astrusi interessi di una minoranza. Scritto nel 1935 e adattato per il grande schermo nel 1957 da Stanley Kubrick, """"Orizzonti di gloria"""" è una storia di coraggio e sacrificio: un romanzo, scritto da un reduce e ispirato a fatti realmente accaduti, che possiede sia il realismo viscerale del diario di guerra che il senso kafkiano dell'allegoria."" -
Storie della Bibbia
Dopo aver raccontato, nell'ormai classica ""Storia dell'umanità"""", gli eventi che hanno segnato l'avventura dell'uomo, Hendrik van Loon scrive quello che può essere considerato il seguito del suo progetto pedagogico-letterario. Pubblicato nel 1923 """"Storie della Bibbia"""" si rivolge principalmente ai giovani lettori, per accompagnarli alla scoperta delle origini culturali e spirituali della nostra civiltà. Van Loon, pioniere della divulgazione moderna, traccia un cammino che si articola attraverso i momenti più importanti della narrazione biblica, dalla Creazione all'esodo degli Ebrei, dalle vite dei profeti fino alla centralità della figura e dell'insegnamento di Gesù. Senza mai cadere nell'erudizione didascalica, né ridursi a un'apologia confessionale, l'autore riesce a far emergere lo spirito e la vitalità del racconto religioso, l'attualità degli avvenimenti e dei personaggi, il contesto sociale in cui le storie sono ambientate."" -
Santa rivoluzione. L'anno di Benedetto e Francesco
Febbraio 2013: Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI, lascia il pontificato dopo il clamoroso annuncio delle sue dimissioni. Marzo 2013: Jorge Mario Bergoglio, col nome di Francesco, viene eletto Pontefice con un conclave lampo, il primo a elevare un gesuita sul soglio di Pietro. Benedetto ha lasciato dopo aver portato a termine la missione che si era posto: fare un po' di pulizia e scrivere un canovaccio per la Chiesa cattolica negli anni a venire. Ratzinger non ha trascinato le folle, ma ha risvegliato le passioni intellettuali dei più attenti osservatori del mondo cattolico, mentre la sua azione e il suo pensiero mettevano in risalto sempre più lo scollamento fra le gerarchie e i fedeli. Francesco, più vescovo del mondo che Vescovo di Roma, dotato di straordinaria sensibilità comunicativa, ha saputo riportare la Chiesa nelle simpatie del grande pubblico e degli intellettuali. Due uomini che hanno cambiato il modo di porsi della Santa Sede nel mondo e verso la propria comunità, facendole percorrere più strada di quella aperta dal Concilio negli anni Sessanta. Questo libro di Lucia Visca, proponendo anche alcune interviste ai maggiori vaticanisti italiani, vuole spiegare perché, dopo Benedetto XVI e Francesco, la Chiesa cattolica non sarà più la stessa. Prefazione di Carlo Nanni, rettore della pontificia Università salesiana. -
Prima e dopo
Nel settembre 1901, Paul Gauguin s'imbarca per le Isole Marchesi, un remoto arcipelago a nord-est di Tahiti. Approdato nell'isola di Hiva Oa, si stabilisce nel villaggio di Atuana, dove acquista un terreno e con l'aiuto degli indigeni vi costruisce una grande capanna. Dovrebbe essere un nuovo inizio, ma la salute sempre più precaria, le angustie materiali e la frustrazione per il cinismo del mondo dell'arte alimentano in lui un'inquietudine crescente. L'artista si sente a un punto di non ritorno. La situazione precipita quando nel 1903 viene incriminato perché, difendendo alcuni nativi, oltraggia un gendarme; multato e condannato a tre mesi di carcere, muore stroncato da alcol e sifilide. Scritto da Gauguin nei suoi ultimi drammatici mesi, ""Prima e dopo"""" è l'estrema confessione di un uomo che vuole mettersi a nudo: un redde rationem in note sparse, nel quale si susseguono entusiasmi e sarcasmi, incanti e disillusioni. Pensieri e ricordi fluiscono rapsodici come nei sogni: la bellezza del popolo maori; le idee sull'arte e sulla religione; la brutalità e l'ipocrisia dei presunti civilizzatori... E poi van Gogh, Manet, Cézanne, la Bretagna, Arles e altro ancora, perché accanto all'arte """"ci sono molte cose da dire e bisogna dirle""""."" -
Cervantes. Il soldato che ci insegnò a parlare
Come quella del suo eroe più celebre, la vita di Miguel de Cervantes fu tragica e comica, un teatro di guerra dove i sogni si scontrano senza tregua con la violenza della realtà. L'autore del Chisciotte - che le generazioni successive avrebbero riconosciuto padre del castigliano e del romanzo moderno - perse una mano nella battaglia di Lepanto, conobbe le prigioni algerine, sopportò le frustranti conseguenze di un matrimonio d'interesse e l'umiliazione del tracollo economico. Questa biografia lo racconta come un uomo solo, costretto a subire le ingiustizie del mondo, ma miracolosamente capace di trasformarle in arte. Così, la prosa vivace e lirica sfuma il confine tra il vissuto e la letteratura, lasciando che la descrizione minuziosa dell'epoca si popoli dei fantasmi dei personaggi creati dallo scrittore. Maria Teresa León Alberti scrive da esule, mentre la Spagna è ancora oppressa dalla dittatura franchista: non vuole limitarsi a ricostruire un'esistenza, ma riesce a immaginarla, a riviverla, fino a specchiarsi nel malinconico ma ostinato desiderio di giustizia e di bellezza di Cervantes. -
Il caso Dreyfus. Cronaca di un'ingiustizia
Parigi, 15 ottobre 1894. Il capitano dell'esercito francese Alfred Dreyfus, di origine ebraica, viene arrestato con l'accusa di aver consegnato documenti riservati a un ufficiale prussiano. È l'inizio di uno dei più celebri e drammatici casi giudiziari della storia europea, terreno di scontro tra le forze nazionaliste e antisemite da un lato e quelle progressiste dall'altro. Condannato per alto tradimento, Dreyfus subirà il carcere e rischierà la pena capitale, mentre attorno a lui la Francia si spacca tra ""dreyfusards"""" e """"antidreyfusards"""" e la prima grande battaglia per i diritti civili viene combattuta. Sarà Mathieu Dreyfus, fermamente convinto che il fratello sia vittima di un errore giudiziario, a dare una svolta alla vicenda, recuperando il dossier segreto che smascherava il vero colpevole. In queste memorie, la battaglia ideologica si mescola al racconto di una lunga e difficile indagine, mentre l'affetto fraterno si carica, giorno dopo giorno, di sincera indignazione verso l'ingiustizia. In appendice, pubblichiamo il testo del """"J'accuse"""" di Émile Zola, l'editoriale che costò allo scrittore l'esilio per evitare il carcere e che rimane uno dei primi e più puri esempi dell'impegno civile degli intellettuali."" -
Il rinnovamento democratico del paese
Nella primavera del 1944, nel pieno della guerra di Liberazione, Palmiro Togliatti, con l'appoggio dell'Unione Sovietica, apre la strada a un compromesso tra tutti i partiti antifascisti, la monarchia e Badoglio. Conosciuta come ""svolta di Salerno"""", questa mossa audace e apparentemente improvvisa del leader comunista ebbe il merito di sbloccare la situazione di stallo in cui si trovava il paese, legittimando definitivamente il Pci. Oltre all'intervento tenuto di fronte ai quadri del partito napoletano l'11 aprile del '44, pubblichiamo in questo volume il discorso tenuto al teatro Brancaccio di Roma il 9 luglio del 1944 e quello pronunciato a Torino il 13 giugno 1960, qui presentato in una nuova e più fedele trascrizione. Nel comizio romano, scandito dagli applausi e dai commenti del pubblico, Togliatti, con innegabile arte oratoria, riesce a dare a un uditorio dai forti sentimenti antimonarchici il senso dell'urgenza assoluta di unire tutte le forze antifasciste; mentre in quello torinese torna sulle ragioni della svolta, riaffermandone la validità. Presentati dallo storico Aldo Agosti, i tre documenti rappresentano i tasselli fondamentali di una strategia politica che per alcuni fu l'atto di nascita di un grande partito nazionale e per altri il segno di una """"rivoluzione mancata""""."" -
Lettera ai lavoratori
A trent'anni dalla sua ""Lettera alla classe operaia"""" e in uno scenario drasticamente mutato, Sandro Antoniazzi torna a scrivere ai lavoratori, analizzando la crisi attuale e disegnando la strada possibile per superarla. Il collante delle ideologie, delle strategie sociali e delle grandi visioni è da tempo allentato, se non scomparso del tutto. Anche la classe operaia ha oggi un volto nuovo: è fatta di lavoratori che faticano a difendere il proprio posto, di precari, di giovani che non riescono a inserirsi, di immigrati che rischiano la vita cercando un po' di fortuna per sé e per la famiglia. Ma è proprio questa classe lavoratrice, cosi eterogenea e frammentata, che ha il compito """"di affrontare l'economia e la società attuali e orientarle verso un assetto più giusto""""."" -
Il giudice e il prigioniero. Il carcere di Antonio Gramsci
"Onorevole Gramsci, lei ha degli amici che certamente desiderano che lei rimanga un pezzo in galera"""". Con queste parole il giudice istruttore del Tribunale Speciale, Enrico Macis, mostra al capo del Partito Comunista d'Italia, detenuto nel carcere milanese di San Vittore, una lettera proveniente da Mosca, di cui è mittente il dirigente comunista Ruggero Grieco. Di qui nascono i timori e i sospetti di Antonio Gramsci che una provocazione contro di lui possa essere venuta dal vertice del suo partito e, a seguire, l'infinita denuncia della pubblicistica e della storiografia - anche recenti alla ricerca del colpevole ispiratore, puntando il dito solitamente su Palmiro Togliatti. Intorno al prigioniero Gramsci, Macis mette in moto una macchina infernale di insinuazioni e menzogne. Ma chi era questo magistrato, accreditatosi come un onesto e indipendente professionista della giustizia? Quale il suo ruolo effettivo nel sistema di potere fascista? Quale la verità del suo giudizio? A questi interrogativi - finora largamente elusi - risponde la ricostruzione di Ruggero Giacomini, frutto di una minuziosa ricerca condotta su molte fonti inedite, nel confronto serrato con la principale storiografia. Ne emerge il profilo di un'anima nera della dittatura, di eccezionale abilità camaleontica, che dà avvio a quel meccanismo di terrore, psicologico e fisico, con cui il regime avrebbe tentato in ogni modo, e vanamente, di fiaccare Gramsci." -
Il tramonto di una generazione. Dalla fine del PCI al Partito Democratico di Renzi
La storia della sinistra italiana dalla svolta di Achille Occhetto del 1989 al presente confuso e incerto del Partito Democratico di Matteo Renzi: quella raccontata da Iginio Ariemma in questo libro è la narrazione dall'interno della vicenda politica del PCI e dei partiti che sono nati dalle sue ceneri, Pds, Ds e, infine, Pd. A venticinque anni dalla Bolognina, l'autore ha ripreso in mano ""La casa brucia"""", aggiornandolo fino al 2014. Ne viene fuori l'analisi disincantata di un fallimento. La generazione della svolta è al tramonto: non è riuscita a fermare il declino e a dare vita a un nuovo sistema politico e istituzionale in grado di affrontare con efficacia i problemi del Paese. Ha fallito anche sul piano del partito. Il Pd è ancora in costruzione, senza un gruppo dirigente definito e una convincente linea politica. Il testimone ora è passato nelle mani di Matteo Renzi: affidare il partito a una nuova generazione è la sua scommessa. Ma il tempo stringe. Perché la vecchia casa è oramai bruciata del tutto, senza che sia stata edificata una casa nuova, solida e sicura per il futuro."" -
L'ideale sociale di Gesù. La vera filosofia del Vangelo
Per Walter Rauschenbusch, pastore protestante nella New York proletaria e multietnica del primo Novecento, la parola di Gesù è una sfida all'ordine sociale ed economico della civiltà industriale. La sua opera è alle origini del pensiero cristiano-sociale che ha attraversato il secolo: una forza che ha contribuito alla definizione del Welfare State, ha aperto la strada ai movimenti per i diritti civili degli anni Sessanta e ha affermato la qualità progressiva, quando non apertamente rivoluzionaria, del messaggio evangelico. Pubblicato per la prima volta nel 1918, e fino ad oggi mai tradotto in italiano, questo libro rappresenta l'approdo del pensiero teologico e politico di Rauschenbusch. Il commento dei passi della Scrittura diventa qui una riflessione serrata sui princìpi di uguaglianza, solidarietà e giustizia sociale estesa a tutta la comunità. Straordinaria, in questo libro coraggioso, è infatti l'apertura al dialogo, il presentarsi come invito a un percorso che deve necessariamente essere condiviso e realizzarsi nell'azione, per rendere la Terra più simile al cielo. -
Canone Divino. L'arte e la regola nella scuola di Beuron
Desiderius Lenz è stato il teorico e fondatore della Scuola d'arte di Beuron, abbazia benedettina nel cuore della Foresta Nera. La sua estetica si basa sulla definizione rigorosa delle proporzioni ideali: partendo dalla sezione aurea, Lenz ritrova le misure perfette, il ""canone"""" della figura umana, che diventa il principio costruttivo per ogni altra forma. Singolare connubio di spiritualità e numerologia, questa mistica geometrica ha rappresentato, nell'arte a cavallo tra Diciannovesimo e Ventesimo secolo, un punto d'incontro fra tendenze anacronistiche e slanci d'avanguardia. Già ospite alla Secessione di Vienna, la Scuola di Beuron ha realizzato negli anni splendidi lavori di decorazione architettonica in vari edifici sacri sparsi per il mondo, compresa l'Italia (nel convento di Montecassino, dove ha lasciato alcune delle sue opere più importanti). """"Canone divino"""" raccoglie le riflessioni di Lenz, unite alle testimonianze di commentatori illustri (Maurice Denis, Giovanni Battista Montini, Hubert Krins), per comprendere a fondo il significato di un fenomeno artistico eccezionale."" -
Trattato sull'anima
Sottratto alle dispute teologiche, il concetto di anima resta al centro di un dibattito capace di riportare l'esperienza dell'uomo contemporaneo al grado zero della civilizzazione, quando, ancor prima che venisse scoperta l'arte di dominare il fuoco, i progenitori della nostra specie alzavano gli occhi al cielo e, come oggi, si domandavano: ""C'è vita oltre la morte?"""". Philippe Lazar affida tutte le risposte possibili a un nuovo modo di intendere l'anima, considerata come entità materiale e non solo spirituale."" -
Augustus
Nel racconto dello scozzese John Buchan, straordinario ibrido di politico aristocratico e popolarissimo scrittore, Ottaviano Augusto è soprattutto l'eroe dell'idea imperiale. La biografia si concentra sul passaggio dalla Repubblica all'Impero, quegli anni di scontro feroce che vedono emergere il genio politico del pronipote di Giulio Cesare. Magistrale nel fondere la ricostruzione degli eventi e dei caratteri con l'analisi storica, la narrazione dipana pazientemente l'intricata matassa delle lotte che dilaniavano Roma. Questo lo sfondo sul quale Ottaviano impara le arti della guerra e del compromesso, fino al gennaio del 24 a.C., quando ottiene il titolo di Augusto e segna una svolta decisiva nella storia dell'Occidente. Lo stratega lascia allora il posto al riformatore rigoroso, all'interprete acuto degli equilibri mondiali e al protettore delle arti. Per Augusto, sensibile nella scelta dei suoi collaboratori e ambizioso portatore di pace, Buchan non nasconde la propria ammirazione. Eppure il suo libro - scritto nel 1937, quando l'autore era governatore del Canada - ci consegna un ritratto sfaccettato del primo imperatore e, insieme, un'attenta e modernissima riflessione sulla gestione del potere. -
Machiavelli scrittore
Un uomo assennato e coerente, capace di scorgere la complessità dell'animo umano e di comprendere come la vita di una comunità politica non possa che svolgersi grazie al compromesso, reso necessario dalla innata corruzione della natura umana. Così Johann Gottlieb Fichte, in questo saggio del 1807, presenta la figura di Niccolò Machiavelli, analizzandone le qualità intellettuali e politiche, soffermandosi sul pregio letterario delle sue opere. Ma il filosofo tedesco non trascura nemmeno di porre in discussione i princìpi che animano la visione politica machavelliana, espressione di un'individualità che agisce in un preciso contesto storico-culturale e non come portatrice di idee astratte. Mentre valuta la vita, le opere e il lavoro politico di Machiavelli, Fichte elabora una sintesi complessiva delle sue idee politiche, oscillanti tra costruzione dell'idea di Europa e affermazione del primato dell'identità nazionale. Inizialmente stimolate da una riflessione sulla funzione epocale della Rivoluzione francese, queste idee giungeranno a piena maturazione nei Discorsi alla nazione tedesca, di cui Machiavelli scrittore può essere considerato come una vera preparazione. -
Scienza e filosofia
La storia del pensiero occidentale nasce con il connubio di scienza e filosofia. Un'avventura intellettuale che ha il suo inizio nella Grecia antica, quando le riflessioni di Talete inaugurano il lungo e articolato cammino della ricerca umana verso una spiegazione razionale della realtà. In questa conferenza pronunciata nel marzo 1932, Alfred North Whitehead ripercorre alcuni passaggi fondamentali dello sviluppo filosofico-scientifico dell'Occidente. Alla ricerca di una filosofia ""organica"""", Whitehead si sofferma in particolare sulla teoria delle idee di Platone e sul sistema della natura di Newton, che condividono l'ambizione di offrire una descrizione definitiva dell'esistenza. In questo sforzo costante e mai compiuto di elaborare un'immagine coerente del mondo naturale, l'ultimo passo dovrà, per Whitehead, essere realizzato dalla filosofia, con un'ultima, illuminante intuizione."" -
Etica e infinito. Dialoghi con Philippe Nemo
Per conoscere Emmanuel Lévinas e imparare ad amarlo, niente è più utile di queste interviste radiofoniche con Philippe Nemo, attraverso cui il pensiero di uno dei maggiori filosofi francesi dell'era contemporanea, uno dei pochi ad aver cercato la formulazione di una morale strutturata per il tempo presente, ci viene rivelato nella massima chiarezza. Lévinas, senza cedere al compromesso del mezzo radiofonico, si è impegnato qui a semplificare la forma espressiva dei suoi argomenti per raggiungere un pubblico più vasto che non quello della stretta cerchia di addetti ai lavori. Il corpo teorico di ""Etica e Infinito"""" è in certo modo rivoluzionario, ci rivela un autore che, nonostante una reputazione di ermetico, è ansioso di farsi capire. I temi toccati da Lévinas sono i più disparati, la Bibbia, Heidegger, il compito della filosofia, i doveri dei filosofi. Le """"digressioni controllate"""", le provocazioni, i paradossi che ci costringe a considerare rappresentano uno dei più stimolanti luoghi del pensiero che il Novecento abbia saputo produrre. Nelle ultime righe di questo testo il filosofo evoca """"l'amore del prossimo"""". Esso equivale a una """"vita veramente umana"""", che """"non può rimanere soddisfatta nella sua uguaglianza all'essere, vita priva di inquietudine"""", senza che """"si risvegli all'altro"""", senza """"disubriacarsi"""", perché per l'umano """"l'essere non è mai - contrariamente a quanto affermano tante tradizioni rassicuranti - la sua propria ragion d'essere""""."" -
Un animale così umano. Come l'ambiente che ci circonda può cambiare la natura umana
Autore del motto ""Think globally, act locally"""", il biologo René Dubos affidò a questo libro il compito di trasmettere una visione creativa, illuminata e rivoluzionaria delle lotte a difesa dell'ambiente, portando la riflessione su terreni nuovi e spesso paradossali, come la miopia evolutiva di un adattamento """"eccessivo"""" alle trasformazioni (""""L'uomo può sopravvivere, moltiplicarsi e generare ricchezza materiale in un ambiente sovrappopolato, ripetitivo e totalmente inquinato purché rinunci ai suoi diritti individuali, tolleri alcune forme di degrado e non si dispiaccia a vivere in un contesto di atrofia emotiva"""") o come il grande potenziale degli """"ambienti umanizzati"""", a discapito dell'inutile utopia degli ambienti naturali incontaminati, la cui devastazione considerava inevitabile. Per quanto deluso dall'inquinamento e dal degrado ambientale provocato dall'urbanizzazione e dall'uso eccessivo delle tecnologie moderne, Dubos era convinto che l'uso responsabile di scienza e progresso potesse invertire il trend distruttivo. """"Un animale così umano"""", che vinse nel 1969 il Premio Pulitzer per la saggistica, ha rappresentato un testo di riferimento per le battaglie ambientaliste dagli anni Settanta a oggi."" -
Piantare uomini. Danilo Dolci sul filo della memoria
Giuseppe Casarrubea ricostruisce il pensiero e l'azione di Danilo Dolci, poeta, educatore e attivista non-violento, protagonista originale e fuori dagli schemi della vita culturale e sociale del Novecento italiano. ""Piantare uomini"""" segue il percorso biografico di Dolci, dall'infanzia al confine tra Italia e Slovenia, alla difficile educazione etica e politica durante il regime fascista, fino agli anni siciliani, in cui si consolidano le forme di lotta non-violenta e l'impegno in campo civile e educativo. Basandosi sull'intensa frequentazione personale di Dolci, Casarrubea ne racconta i tratti umani e personali, legandoli alla complessa situazione politica e sociale sviluppatasi in Italia e soprattutto in Sicilia a partire dagli anni Sessanta. In questa prospettiva, la storia dell'impegno umano e formativo di Dolci diventa il ritratto di una nazione che, recuperando la memoria di alcune esperienze del suo recente passato, può tornare ad essere qualcosa di diverso e migliore da quello che oggi ci appare. Il testo è arricchito da una serie di documenti storici e letterari, alcuni pubblicati qui per la prima volta.""