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Mozart
"Mi ami? Mi ami davvero?"""" era la domanda ricorrente del piccolo Wolfgang quando veniva sballottato di corte in corte come un bambino prodigio. E la risposta appassionata di Henri Ghéon, due secoli dopo, è stata: """"Sì, Wolfgang Amadeus! Con tutto il mio cuore, più di ogni altro genio umano"""". Scritta nel 1932, Mozart è la principale tra le opere della sterminata produzione di Ghéon. I suoi numerosi saggi musicali dimostrano tanto la sua confidenza con la musica in quanto critico, quanto la sua competenza di pianista, che aveva studiato in modo approfondito le opere di Bach, Mozart, Beethoven e Debussy. In questo libro, l'autore non si limita a mostrare la sua profonda conoscenza del mondo musicale, ma ci porta a """"passeggio"""" con Amadeus, rivelandoci opera e carattere di uno dei più grandi musicisti di ogni epoca." -
La baby aerodinamica kolor karamella
Diretto, avvincente, inconfondibile: è lo stile di Tom Wolfe, considerato, proprio grazie a ""La baby aerodinamica kolor karamella"""", il padre nobile del New Journalism. La """"baby aerodinamica"""" a cui si riferisce il titolo è un modo di personalizzare le automobili, ma si tratta soltanto di uno dei miti moderni affrontati da Wolfe in questa raccolta di reportage, vero repertorio di mode sociali scritto nei primi anni Sessanta. Lucido e implacabile, Wolfe racconta la ricerca dello svago a ogni costo e la guerra di tutti contro tutti, per poter affermare davanti allo sguardo degli altri il proprio desiderio di apparire """"arrivati"""". La penetrante capacità di analisi dell'autore rivela come in questo mondo i valori tradizionali siano stati progressivamente sostituiti da contenitori dai colori brillanti, ma dai confini irrimediabilmente incerti."" -
Io sono Jonathan Scrivener
James Wrexham, trentanovenne pensoso e solitario, è impiegato in un tetro studio legale quando accetta l'offerta che potrebbe cambiargli la vita: diventare segretario del signor Jonathan Scrivener. Assunto senza aver mai incontrato il suo datore di lavoro, Wrexham si ritrova da solo nell'appartamento di Scrivener, riceve vaghe istruzioni attraverso un avvocato e, poco a poco, comincia a sospettare di essere vittima di un diabolico esperimento. La bizzarra serie di ospiti che ha libero accesso alla casa - una giovane dall'eterea bellezza, un playboy, un cinico alcolista, una vedova che potrebbe aver ucciso il marito - non contribuisce di certo a chiarirgli le idee. Spiriti inquieti, tutti questi personaggi hanno una storia da raccontare sul conto di Jonathan Scrivener, ma le versioni non collimano e l'assente padrone di casa appare di volta in volta come un degenerato, un simpatico avventuriero, un misantropo, un attore fallito o un artista di genio. Chi è l'uomo che si nasconde dietro questa personalità multipla? E che cosa vuole veramente dal sempre più perplesso segretario? Prefazione di Henry Miller. -
Il secolo curvo della civiltà capitalista (1914-2014)
Questo libro è un denso racconto della storia della civiltà capitalista nel periodo 1914-2014, fra la Grande Guerra e la seconda Grande Depressione, in cui stiamo ancora vivendo. Secondo Guido Carandini, la nuova situazione di crisi è caratterizzata dall'estrema polarizzazione dei redditi fra un numero ristretto di ricchi e la massa della popolazione che si impoverisce sempre di più. L'autore compie un'analisi critica dei principali avvenimenti degli ultimi cento anni, immergendosi nel corso degli eventi e ripercorrendone minuziosamente l'evolversi storico, per contrastare il predominio delle ideologie neoliberiste, che dal loro punto di vista astrattamente speculativo non tengono in alcun conto l'esperienza passata. Il fallimento di queste politiche, che si sono ripetute in tutte le fasi critiche della civiltà capitalista, dimostra la loro inadeguatezza e la necessità di un'analisi che le collochi finalmente all'interno di un quadro storico ben delineato in tutte le componenti sociali e umane, al di fuori di una prospettiva esclusivamente economico-finanziaria. -
La lunga illusione dell'archeologia
L'archeologia racconta il passato. Ma, di solito, la storia dell'archeologia, quando non si riduce a pura cronaca o a un freddo catalogo di scavi e scoperte, è condotta seguendo la linea verticale del progresso, per dimostrarne l'organico sviluppo e il crescente perfezionamento. Non è questo il metro con cui viene considerata nella Lunga illusione dell'archeologia, un libro che traccia una linea orizzontale della disciplina archeologica e della grande importanza che questa ha avuto per lo sviluppo della cultura occidentale. La storia dell'archeologia viene quindi illustrata non in se stessa, ma in relazione alla spiritualità dell'Occidente, così come si è manifestata nei secoli; quella spiritualità che è il terreno su cui, volta per volta, è germogliata la vicenda della letteratura o delle idee dei pensatori, configurandosi in modi e indirizzi sempre diversi. La lunga illusione dell'archeologia è introdotto dalle prefazioni di Mario Mello e Sabatino Moscati, e presenta una testimonianza di Armando Torno. -
Dalla fraternità alla solidarietà. Verso una politica della liberazione
La fraternità tra gli esseri umani è uno dei principi fondanti della cultura illuministica e della Modernità occidentale, eppure ancora oggi nei Paesi che fanno parte del cosiddetto “Centro del mondo” non è un valore diffuso e praticato, tanto meno nei rapporti con i Paesi della “Periferia”. La questione dell’immigrazione ne è una drammatica evidenza. I concetti di fratellanza e inimicizia elaborati da Nietzsche e Derrida non si dimostrano capaci di rendere ragione dei conflitti politici e sociali emergenti, poiché appaiono astratti, di ordine morale, e comunque appartenenti al pensiero dominante nel sistema. Servono invece azioni concrete di aiuto verso l’Altro sofferente, un atteggiamento solidale. Per Enrique Dussel l’alternativa è dunque la solidarietà, propria della concezione marxista e socialista, che nasce dal riconoscimento dell’Altro, delle sue peculiarità e dei suoi bisogni, perché è la prossimità a consentire di creare una comunità dove gli esclusi, gli sfruttati e gli oppressi trovano giustizia. -
Decolonizzare la storia. Oltre capitalismo, colonialismo e patriarcato
Decolonizzare la storia è per Boaventura de Sousa Santos un’impresa di liberazione intellettuale dalle attuali forme di dominazione colonialiste, capitaliste ed eteropatriarcali. Il pensiero moderno coloniale, ancora oggi dominante «sotto mentite spoglie», è uno strumento che nei secoli ha legittimato l’oppressione e lo sfruttamento di popoli ritenuti inferiori per natura, quando non addirittura subumani. Per una vera liberazione occorre accantonare l’idea di una storia unica, chiusa ed eurocentrica, e dare spazio alle voci provenienti dal Sud, riconoscendo loro pari validità e rilevanza. Serve dunque uno sforzo congiunto di vinti e vincitori disposti a rimediare alle ingiustizie su cui la storia si basa e che nasconde. -
Novecento tedesco. Narrativa, poesia, teatro
Giorgio Manacorda ricostruisce la Germania del Novecento con questa raccolta di saggi dedicati ai maggiori autori di lingua tedesca. Un panorama letterario su una cultura che nella seconda metà del secolo scorso è stata centrale in Europa, sia a livello politico – Sessantotto, caduta del Muro di Berlino, riunificazione della Germania, fine della Guerra Fredda –, sia a livello culturale – dal pensiero sociologico, filosofico e politico della Scuola di Francoforte al Nuovo Cinema Tedesco, e ancora, per la letteratura, a scrittori come Günter Grass, Peter Weiss, Hans Magnus Enzensberger, Uwe Johnson, Ingeborg Bachmann, Heiner Müller, Rainer Werner Fassbinder, Peter Handke. Lo sguardo di Manacorda si allarga ad autori come Hugo von Hofmann-sthal, Paul Klee, Frank Wedekind, Stefan George, Bertolt Brecht, Franz Kafka, Heinrich Mann, Arthur Schnitzler, Jakob Wassermann, Rainer Maria Rilke, Joseph Roth. Se è vero che la letteratura riflette l’anima di un popolo, in questo libro si specchia tutta la Germania del Novecento. -
Non si vedeva il fiorito. Poemetto su Luigi Tenco
"Non si vedeva il fiorito"""" è la vita minacciata di Luigi Tenco, uno scandaglio sin dai giorni della sua infanzia, che già iniziavano a farlo morire. Un percorso crudo dentro una vita rassegnata. Tenco vive in questo poemetto, con tutte le sue tristezze, l'assenza dell'amore, la solitudine; vive negli inganni di un tempo irriguardoso delle sue sensibilità. Michele Caccamo non fa sconti. E accusa, individua, cuce le responsabilità con i suoi fili poetici. Concede un onore di bellezza all'artista meno capito, all'uomo che è nato morente." -
L'invisibile è reale
Walter De Maria è una figura cardine all’incrocio tra Minimalismo, arte concettuale e Land art. Esordisce giovanissimo a San Francisco suonando la batteria in gruppi jazz, rock e d’avanguardia; quindi studia pittura e nel 1960 si trasferisce a New York, dove si dedica alla scultura. Nel corso degli anni Sessanta avvia la sua ricerca di Land art e crea monumentali opere nel deserto; in Europa progetta interventi su scala urbana e nel 1968 invade di terra una galleria d’arte a Monaco. I suoi lavori hanno la capacità di forzare i limiti delle categorie estetiche tradizionali, sollecitando lo spettatore a riflettere sul legame tra percezione e cognizione, presenza e assenza. In questa lunga intervista rilasciata nel 1972 agli Archives of American Art – una rara testimonianza diretta – De Maria ripercorre la propria storia e racconta gli anni più fecondi della sua carriera. -
Ma dove sono le opere d'arte? Un glossario i-espirato dalla documenta 15
L’arte è l’espressione intima – ma concepita per essere condivisa – della sensibilità di alcuni individui che avvertono l’urgenza di manifestare il proprio sentire rispetto al reale, o al non-reale. Gli artisti e, di conseguenza, le loro opere non possono non accogliere le sollecitazioni provenienti dall’attualità che li anima elaborando le complessità del mondo contemporaneo. È quindi necessario intrecciare come in una mappa neuronale lo studio delle opere d’arte con altre discipline, come antropologia, filosofia, biologia, perché una più ampia libertà di indagine consente di strutturare con maggiore armonia la storia e la critica d’arte. Realizzare dialoghi plurimi permetterà così una visione più piena e approfondita dell’arte stessa. -
Il coraggio della domanda. La questione del senso e la «Laudato si’»
L’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco non si può ridurre a una sorta di manifesto ambientalista. Nell’affrontare la crisi ecologica il Santo Padre chiede all’uomo di oggi una profonda conversione interiore, che si può compiere a partire dall’interrogativo sul senso del nostro passaggio su questa terra. È la domanda sul fondamento, radicale e profondissima: perché l’essere e non il nulla? Nell’analizzarne la grammatica attraverso il confronto con alcune delle voci più rilevanti della cultura filosofica contemporanea, Il coraggio della domanda ne chiarisce la centralità nella Laudato si’, la struttura e le implicazioni. Non in cerca di risposte, ma delle vie che aprono al senso dell’intero: l’urto con i problemi-limite, lo sguardo sul mistero, l’istanza della trascendenza nell’immanenza di questo mondo, lo scompaginamento della logica ad opera della vita, la reciproca implicazione di ragione e sentimento. -
Natura e persona nella crisi planetaria
Il dibattito intorno all’antropocene intercetta e rilancia una sfida nata nel cuore della modernità con l’avanzare di una postura antropocentrica, che rivendica un primato dell’uomo sulla natura in nome di un sapere che è anche potere. Rispetto a questa sfida, riproposta su basi diverse dalla crescita impetuosa della tecnoscienza, il paradigma antagonista del biocentrismo rifiuta al contrario ogni dualismo di soggetto e oggetto, invitando a guardare anche l’umano con gli occhi della natura, ma rischiando in questo modo di smarrire il senso e il valore della “differenza personale”. Una svolta in questo altalenante “tiro alla fune” può venire soltanto dallo sguardo relazionale di cui è capace la persona umana, in modo da ripensare l’unità plurale del cosmo e accreditare un’articolazione unitaria e solidale delle differenze. Nella prospettiva di una “euristica della fragilità” possono dischiudersi autentici orizzonti di fraternità planetaria, che la coscienza personale riconosce e traduce nel primato della responsabilità e della cura. -
Critica e utopia. Da Kant a Francoforte
La teoria critica, nelle diverse forme elaborate nel tempo, si presenta essenzialmente come “critica dell’ideologia”, ovvero come smascheramento delle dinamiche di oppressione agenti nella società e giustificate da apparati culturali, normativi ed economici. Tale critica si può intendere come l’analisi storico-filosofica degli effetti alienanti determinati dall’agire umano. Tuttavia, senza prospettare la possibilità di concrete alternative che possano gradualmente modificare e redimere la realtà, la sua efficacia pratica risulta fortemente limitata. Da qui la necessità di coniugare la critica con l’utopia, per ispirare nuove visioni al pensiero politico, che tendano a scardinare le strutture di sopraffazione e costruire una più emancipata versione del vivere sociale. -
Lavoro diseguale. Voci, esperienze e immaginari delle donne
Qual è la concezione che le donne hanno del lavoro e che ruolo ha questo nella loro vita? Quali sono le soddisfazioni e le frustrazioni che comporta? Quale impatto ha avuto la pandemia sulla loro situazione professionale? “Lavoro diseguale” riflette sulla condizione lavorativa femminile nella società contemporanea partendo dalle voci delle donne intervistate, che raccontano le proprie esperienze nel mercato del lavoro, le discriminazioni subite, ma anche la loro quotidianità, gli impegni relativi al lavoro non retribuito così come le attività partecipative in ambito sociale e politico. Ne risulta un quadro articolato da cui emerge, ancora vivida, tutta la complessità dei grandi temi affrontati dalla letteratura femminista e delle rivendicazioni dei movimenti per le donne. Prefazione di Maura Cossutta; Postfazione di Giulia Rodano. -
Pensare il nemico, affrontare l'eccezione. Riflessioni critiche sull’attualità di Carl Schmitt
“Stato d’eccezione”, “democrazia autoritaria”, “nemico e guerra assoluti”, “terrorismo” non sono solo alcuni dei concetti che caratterizzano la riflessione del filosofo giuridico-politico più sulfureo del Novecento, Carl Schmitt, ma sono diventati anche elementi, spesso volgarizza ti, del dibattito quotidiano. La stessa teoria schmittiana consente, ambiguamente, un suo utilizzo come strumento critico o come fattore di legittimazione di politiche regressive. Accentrandosi su questo piano inclinato e assai scivoloso, e incrociando la teoria con l’attualità (il terrorismo, la pandemia, la guerra ritornante in Europa, i populismi, la crisi ecologica), l’analisi di Monod offre codici per la decrittazione del presente e, nel caso del pensatore tedesco, restituisce con equilibrio l’interazione tra pensiero filosofico e politiche concrete, sfuggendo sia alla fascinazione acritica, sia al bando intellettuale. -
E libera sia la tua sventura, Arthur Rimbaud!
L’arte, l’amore, la ribellione, la fuga dall’Europa e la quiete dell’esilio, in Africa, fino a scoprirsi solo e malato e condannato a morte in un deserto in guerra: Rimbaud è un rivoltato alla poesia che molto sbaglia e tutto perde, che tutto prova e tutto estenua. «Et libre soit cette infortune» scriveva da ragazzo. “E libera sia questa sventura”, quindi, e la sventura è la vita di Rimbaud e la libertà è la sua poesia, cominciando da un commiato e finendo con un tesoro mai trovato, l’oro sepolto a Roche di ritorno da Harar, forse inesistente. Un omaggio alla vita e alla poesia di Arthur Rimbaud, un invito a conoscere l’inenarrabile mistero della sua “avventura terrestre”, il segreto dell’uomo «dalle suole di vento», come lo definiva Paul Verlaine. -
Memorie di un badante potenziale
Può capitare che il tempo andato perso, dopo trent’anni, a modo suo decida di tornare. E che certe occasioni mancate si rifacciano vive. Perché è il momento buono. Perché non potrebbe essere diversamente. Oppure, perché quando la vita si impegna a scombinare le carte, anche le soluzioni apparentemente improbabili o azzardate possono diventare una coraggiosa opportunità. Se nella famiglia e nel lavoro le cose iniziano a muoversi in direzioni inaspettate, tutto può essere e tutto può succedere. Perfino che due mondi, professionali e umani, distanti anni luce fra loro, comincino a gravitare in parallelo nella stessa orbita e nella stessa esistenza. Ritrovandosi a fare i conti con dinamiche impreviste e un po’ surreali, cercando di evitare collisioni incontrollabili. In attesa di un cambiamento che potrebbe finire per distanziarli definitivamente. Oppure no. Lungo un percorso di quattro anni, senza traiettorie definitive o approdi sicuri, una serie di ricordi e di esperienze (nuove, intense, complicate, curiose, impensabili) trovano spazio e lasciano tracce che si raccontano da sole. Una alla volta, ma con la stessa voce. -
L'anello della vita. Un libro di racconti
“L’anello della vita” è una raccolta di sei racconti (il racconto omonimo dà il titolo all’opera; “Il giardino della primavera”; “Il combattente”; “Il ritorno a casa del dottor Sievering”; “L’ultima ricetta” e “Quando saremo vecchi”) che fu pubblicata in Germania nel 1909, e che viene qui tradotta per la prima volta in italiano. Max Halbe, scrittore tedesco che amava esplorare tematiche spregiudicate, condensa in questa raccolta un’atmosfera a tratti ironica e nostalgica che risente della grande lezione di Theodor Fontane – insieme a quella di Freud e Nietzsche – e dello scavo introspettivo di Thomas Mann. -
Come candele nella pioggia
Destini diversi si intrecciano tra le mura di una multinazionale e quelle di un corso di scrittura creativa. Enea è un brillante trentenne ipocondriaco che nasconde un oscuro segreto, motivo che lo spinge a non legarsi a nessuno. Tommaso è un uomo infelice in crisi con la moglie e che lascia la vita scorrere lenta. Quando Enea incontra Clara, giovane donna alla ricerca di sé, il passato di entrambi presenta il conto: lui ritrova dopo anni di silenzio un vecchio amore e lei rivive un evento traumatico della propria adolescenza. Sullo sfondo una figura misteriosa confessa la colpevolezza di efferati omicidi. I protagonisti si confrontano con le proprie scelte e con il proprio passato, alla ricerca di una tardiva ma necessaria rivalsa: la vita, in fondo, riserva sempre un colpo di scena.