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L'uomo della posta
Lorenzo, un semplice impiegato delle poste, si ritrova a frequentare le riunioni degli Alcolisti Anonimi ed è lì che conosce Maria Pesce. Si guardano prima con diffidenza poi con sempre crescente curiosità e le loro due esistenze, risucchiate nel gorgo del caos, si ritrovano d’un tratto coinvolte in una serie di coincidenze che si ripetono anche nel tempo che verrà, quello che decideranno di condividere. Un amore che impone il prezzo di scelte difficili, che si scontra con un destino beffardo che pare poter decidere della vita e delle emozioni, persino della morte, e che inizia a somigliare sempre più a un incidente, l’ennesimo che li accomuna. Nando Vitali percorre il sentiero tortuoso del sentire umano e ci conduce nel perimetro di una storia in cui la vita corre, il desiderio le arranca dietro e non lesina trappole e illusioni. -
Vite in tempesta
Bari, 1984. Mara ha diciotto anni, è sensibile e irrequieta. Dopo un anno passato in un istituto privato, ritorna fra le mura del grande liceo classico affacciato sul mare. Ma niente è più come prima: né la sua famiglia, travolta nel tentativo di combattere i poteri corrotti della città, né la militanza politica, un tempo ancora gloriosa e attiva, né le certezze che la rendevano una ragazzina serena e spavalda. In questa dilagante insicurezza, Mara conosce Federico e Danilo, il dritto e il rovescio della stessa medaglia, con i quali intreccia una storia intensa, esagerata, a volte dolorosa, in bilico fra il bene e il male, che rivoluzionerà la sua vita. Sulle strade di una città che sa di sale, i tre ragazzi (e la loro banda di cani sciolti) vivono avventure senza regole e pregiudizi, passioni profonde, imprevedibili come il mare in tempesta, scontrandosi con una società falsa e giudicante, imparando ad essere liberi. -
Al di qua delle mie possibilità
Albert, di anni 29, ma anche 52, da un po’ di tempo non riesce a dormire per via di un bip. Ipotizza che questo suono sia il frutto della sua autosuggestione e, nel tentativo di capirne l’origine, scopre delle risorse che non sapeva di avere, proprio al di qua delle sue impasse, e mentre sullo sfondo si consumano improbabili incontri con improbabili personaggi di uno spaccato di vita invece assai probabile, si racconta di un rapporto simbiotico, per così dire a distanza, tra il protagonista e una figura misteriosa di cui è opportuno non svelarne il mistero. Una storia tragicomica, un flusso di pensiero in una lingua musicale e libera, per scoprire fin dove si può scendere nelle umane debolezze e se vale la pena tentare di risalirne. -
Bianco su bianco
Questa è la storia di tre vite. Matei è un vecchio senza fissa dimora che, partendo dalla Moldavia e sfuggendo ai ricordi di una infanzia difficile e piena di insidie, ha girovagato per mezza Europa prima di approdare a Roma, dove ha trovato il proprio fazzoletto di marciapiede. Nadia è una scrittrice di successo che ricorda il suo primo incontro con il dolore di Matei e l’abbandono di Alberto, un pittore con cui ha convissuto per anni e che l’ha poi lasciata per seguire la propria arte tra le strade di Parigi, dove conoscerà la miseria pur di non sottostare alle leggi del mercato. Nadia perde entrambi: prima Alberto, dal quale si è sentita tradita e abbandonata, poi Matei, verso il quale si sentirà invece in colpa per non essere riuscita ad aiutarlo. Perdite che prova a risarcire scrivendo un romanzo in cui racconta le tre esistenze che si incrociano e che prendono strade diverse: il dolore, le rinunce e la consapevolezza di non riavere più indietro quella vita da cui, nel bene e nel male, ognuno di loro fugge. -
E invece non sei cambiata come me
A causa di un infortunio causato da una caduta da cavallo, Decimo Cirenaica è costretto a casa. Accanto a lui c’è Elica, sua ex fidanzata, che lo sta aiutando nella riabilitazione psico-fisica. Inizia così un dettagliato resoconto della vita di Decimo e soprattutto dei suoi trascorsi amorosi. Decimo sembra non imparare dai propri errori, e il cinismo di Elica maschera un fondo di verità che il nostro protagonista fatica ad accettare. Una lingua poetica e moderna, per una storia di scoperta – della verità e di quanto sia difficile accettare se stessi e i propri errori. Un racconto tenero e cinico, dove i sentimenti scalciano e le parole si fanno pietre. -
Le mie nove vite
Nata a Berlino, deportata ad Auschwitz e poi ebrea errante tra Palestina, Stati Uniti e Italia: Carla Cohn ha attraversato il mondo e il Novecento, ha dovuto passare il confine estremo del dolore e della perdita di sé, ed è riuscita a raccontarlo. Nove vite le sue, «come il gatto dei proverbi», che diventano nove capitoli di un’esistenza messa a confronto con l’orrore della Storia, quello più grande e indicibile, e poi con i tanti piccoli orrori quotidiani prodotti dall’ignoranza, dall’indifferenza, dalla mancanza di comprensione. I suoi non sono semplicemente i ricordi di una sopravvissuta – strappata alla camera a gas per un fortuito scambio di persona – ma la storia di un’identità ricostruita, con fatica, dolore e coraggio, nel corso degli anni. Psicoterapeuta infantile, Carla Cohn tesse la cronaca del proprio percorso di autoanalisi e della lotta senza fine contro la rimozione della memoria e del senso di colpa che abita i “salvati” della Shoah. Il lavoro su di sé – quel modo di ripercorrere il passato che Carla chiama retrospettoscopio – diventa, inevitabilmente, continua rilettura della Storia e sguardo senza veli sulle mutazioni dell’Occidente, le sue ripetute ingiustizie e le sempre risorgenti ombre del razzismo e di ogni forma di esclusione. Prefazione di Bruno Maida. -
Italo Falcomatà. Vita di un visionario inaspettato
Italo Falcomatà, il Sindaco della Primavera di Reggio Calabria, narrato dal poeta Michele Caccamo. Il racconto di una vita intera: le tensioni sociali, la lotta contadina, l'impegno umano di un uomo che non si è risparmiato fino alla morte. Il Sindaco minacciato dalla 'ndrangheta perché ne contrastava il malaffare, colui che ha sbloccato il Decreto Reggio risanando le architetture della Città e il tessuto cittadino. Prefazione di Antonio Decaro. -
Pasolini integrale
L'opera di Pier Paolo Pasolini riletta dalle prime poesie in friulano fino a Salò, per delineare una biografia intellettuale che abbraccia e ricompone i diversi ruoli rivestiti nel corso di una vita: il poeta e il regista, il critico e il narratore, lo scrittore corsaro e il testimone-profeta del suo tempo. Gianni Borgna riesce così a mostrare l'intima coerenza di un corpus complesso e ramificato, e a restituirci un Pasolini «integrale», libero dalle distorsioni ideologiche e dai fraintendimenti a cui è andata incontro la sua figura. Il saggio, ultimato dall'autore poco prima della sua scomparsa e curato da Carla Benedetti, unisce l'ampiezza di visione a una scrittura limpida e diretta, proponendosi come testo di riferimento per la conoscenza dell’intellettuale. Ma a guidare la ricerca di Borgna c'è soprattutto una passione, umana e civile, che trova nell'opera di Pasolini una lucida analisi del presente e il seme di una resistenza possibile. Note a cura di Massimiliano Malavasi. -
In campo la vita sparisce
Diego Armando Maradona è il giocatore dai piedi d’oro, il principe, il re, il dio del calcio, e il demone in caduta libera verso gli inferi. Quella di Maradona è stata più di una storia sola, è stata la favola del talento che riscatta dalla miseria e poi la fiaba nera del campione che perde se stesso fra i cori, l’avventura di un umanissimo eroe popolare e un racconto picaresco con il pallone al centro, infine la tragedia di un titano abbandonato. Dall’Argentina alla Spagna, fino a Napoli, dal Mondiale dell’86 al doping e di nuovo al Sudamerica, con il suo romanzo-tributo Loris Caruso riconsegna la vicenda di Maradona all’epica cui appartiene di diritto. -
Alternative per il socialismo. Vol. 65
Trimestrale diretto da Fausto Bertinotti. Oggi in Italia con il voto si è inaugurata una nuova fase al di là del dopoguerra che potrebbe essere quella di un’Italia a-fascista, novità o ritorno che sia. Essa si innesta, in ogni caso, sulla grande ristrutturazione dell’economia, della società, delle istituzioni e della politica che abbiamo provato grossolanamente a delineare, come a dire il peggio nella continuità. Da qui si dovrebbe ricominciare per inventare una nuova sinistra anticapitalista. Ricominciare da capo, ci siamo detti in più occasioni. Ora lo slogan dovrebbe avere più forza, visto che non averlo fatto ci ha portato a questo esito sciagurato, con la piena metamorfosi della sinistra istituzionale in una formazione liberale e con la condanna all’irrilevanza di chi ha cercato meritoriamente di sottrarvisi. Al contrario la realtà sociale prodotta da questa ristrutturazione capitalistica e dalle politiche di governo chiederebbe una contestazione radicale e di massa. Ma proprio qui si produce una divaricazione tra la condizione oggettiva e quella soggettiva. La prima propone in tutta evidenza la necessità, sia storica che congiunturale, di una nuova sinistra radicale e anticapitalistica, ne propone cioè la condizione di maturità. Ma essa è drammaticamente contraddetta nel campo della soggettività. Eppure non mancherebbero, neppure qua, i materiali su cui lavorare. Anche in queste miserabili elezioni essi si sono affacciati pur in maniera spuria. Il discredito popolare nei confronti dell’attuale politica è stato senza precedenti. L’astensione di massa lo ha confermato, ma ancor più profonda è la separazione tra il popolo e questa politica, tutta questa politica. Sennonché questa critica passiva è tanto diffusa quanto impotente. Vorrebbe ma non può. Ci sono, in essa, aree che vorrebbero uscirne. Se ne possono vedere i segnali, seppur tenui e contraddittori. -
Identità e continuità dello stato. Un’indagine filosofico-giuridica
Le categorie dell’identità e della continuità dello Stato rischiano di non avere un preciso campo di spettanza e di apparire solo come controparte negativa della successione tra Stati. Giorgio Ridolfi mostra come sia possibile trovare uno statuto argomentativo autonomo per tali categorie solo ricorrendo a un’indagine che arricchisca il loro profilo giuridico con uno filosofico. Questo è possibile sottolineando la partecipazione ai discorsi sull’identità e sulla continuità di versanti che possono essere definiti spirituali, quando non esplicitamente metafisici; tutto ciò viene messo in rilievo a partire dall’analisi di significativi casi storici e di particolari posizioni teoriche. -
E Joe prese il fucile. Cronache dell'Impero USA in via di liquefazione
Da ormai un anno, uno dei punti più caldi del pianeta è uno spicchio di mondo posto nell’Est europeo alle soglie dell’Asia, che ha come epicentro l’Ucraina in guerra. Per il governo ucraino, i russi sono il nemico, i barbari invasori; per i russi l’Ucraina rappresenta il pretesto di Stati Uniti e Nato per annientarli, o almeno ridimensionarne la rilevanza geopolitica. E se sottrarre l’Ucraina alla Russia per impedirle di esistere come potenza euroasiatica è un obiettivo di Washington da almeno trent’anni, con l’ingigantirsi di un rivale come la Cina i tempi si sono fatti stretti, e si è passati ai fatti. Gianni Flamini offre una cronaca ragionata degli avvenimenti che coinvolgono quello che lui definisce l’«impero americano d’Occidente», mettendo in luce come, in politica estera, il biennio Biden non sia poi così diverso da quello del suo predecessore, e come l’Unione Europea, ripiegata sulle posizioni americane, si crogioli nell’illusione di essere un giardino in mezzo alla giungla. -
Nonostante tutto. Franco Cascasi: storia di un imprenditore visionario
Franco Cascasi, un imprenditore illuminato, intuitivo e visionario del Vibonese, sognava di trasformare la storia “segnata” di un territorio, lavorando per il futuro e il bene di una comunità diseredata, immersa in quel Sud dallo sviluppo bloccato, ma viene lasciato solo a combattere contro la ’ndrangheta e i suoi affiliati. Ennio Stamile, per due mandati e sette difficili anni referente di Libera, in Calabria, ha consumato chilometri per andare a vedere, ascoltare, annotare, denunciare e raccontare questa storia. Il suo è un reportage ininterrotto per le strade di una terra maltrattata e oltraggiata, il resoconto di una vicenda sconosciuta e terribile di ingiustizia, una fotografia nitida di un grande reato pubblico. Ma soprattutto è la testimonianza di chi lotta, di chi resiste, pronto a farsi ammazzare per non perdere la dignità e la libertà. -
Manifesto per una teoria critica femminista
«Perché orientare la Teoria critica verso il femminismo – o viceversa – all’inizio del Ventunesimo secolo?». Estelle Ferrarese, una delle voci più interessanti del femminismo francese, si confronta con i grandi nomi del pensiero critico – Theodor W. Adorno e Max Horkheimer, Axel Honneth e Hartmut Rosa – per denunciare i residui patriarcali della Teoria critica francofortese e, insieme, mettere in questione certi presupposti del femminismo americano di Judith Butler e Nancy Fraser, tra le altre. In totale controtendenza con il pensiero dominante, il “Manifesto” individua tre grandi temi attorno a cui ripensare una nuova Teoria critica a partire da una prospettiva femminista: la natura, l’emancipazione e i suoi paradossi, lo stile di vita capitalistico. Diventa perciò centrale affrontare la secolare divisione, mai discussa neppure dal femminismo del Novecento, fra mondo naturale, che farebbe capo alle donne, e mondo sociale, che sarebbe invece di pertinenza degli uomini. -
Iran. Il tempo delle donne
Donna Vita Libertà: sono le parole scandite per mesi nelle strade dell’Iran, in una sorprendente stagione di rivolta guidata dalle donne, ma capace di interpretare un’urgenza di cambiamento trasversale a quasi tutti i gruppi sociali. Cominciate il 16 settembre 2022 con la morte di Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale per un velo male indossato, le proteste si diffondono in tutto il Paese e investono la legittimità stessa della Repubblica Islamica. Una nuova generazione coraggiosa e connessa con il mondo, che non ha vissuto i drammi seguiti alla rivoluzione del 1979 e della guerra con l’Iraq, rivendica libertà e diritti basilari, invocando la fine di un regime percepito come irrimediabilmente corrotto e dittatoriale. Il potere politico-religioso, saldato con quello militare e i potentati economici, sembra solo capace di una spietata risposta repressiva. La protesta risuona potente anche all’estero, con una massiccia mobilitazione della diaspora sul piano mediatico, interrogando l’Occidente su come sostenerla. Ma Teheran guarda già ad altri attori mondiali, come la Cina e la Russia in guerra con l’Ucraina, e la causa della #IranRevolution si intreccia con le ragioni della geopolitica. Comunque vada a finire, l’Iran è già cambiato. Prefazione di Lucia Goracci; Postfazione di Farian Sabahi. -
L'avvocato del diavolo
Quando viene inviato in Calabria per istruire quella che sarà la sua ultima causa di beatificazione, monsignor Blaise Meredith sa di essere prossimo alla morte, costretto a fare il bilancio di una vita priva di passioni che ha progressivamente inaridito la sua fede. Il suo compito è valutare l'attendibilità delle prove necessarie per proclamare beato il misterioso Giacomo Nerone, ucciso dai partigiani alla fine della guerra. Attorno a questa ambigua figura carismatica, prende forma una fitta congiura del silenzio che sembra legare tutti gli abitanti del villaggio: da Nina, che ha avuto un figlio da Nerone, alla corrotta contessa De Sanctis, dal malinconico dottore ebreo al mellifluo pittore inglese. Sempre più coinvolto nell'atmosfera del piccolo paese meridionale, Meredith indaga, consapevole che se riesce a portare alla luce la verità potrà forse salvare anche la sua stessa anima. Pubblicato nel 1959 e premiato con il James Tait Black Memorial Prize, ""L'avvocato del diavolo"""" è un libro dove l'indagine sulla vita e sulla morte dell'enigmatico """"santo"""" diventa un profondo percorso di ricerca spirituale."" -
Contro gli opposti pessimismi. Per uscire dal declino e dalla crisi
"Contro gli opposti pessimismi"""" raccoglie i saggi di Luigi Spaventa pubblicati tra il 2002 e il 2011. Accanto ai fondamenti teorici ed empirici delle sue idee, il grande economista espone con estrema chiarezza le linee guida, i criteri e gli strumenti con cui si sarebbero dovute e potute affrontare le questioni cruciali di fronte alle quali si è trovata e si trova tuttora la politica economica italiana ed europea. Le sue critiche pungenti permettono di maturare una migliore comprensione delle ragioni del declino non solo economico, ma anche sociale e culturale, che affligge il nostro Paese. Sempre accompagnate da proposte concrete e dalla continua ricerca di soluzioni praticabili, le analisi di Spaventa sono vitali per capire le trasformazioni profonde vissute dal capitalismo italiano e le principali sfide che dovremo affrontare nel prossimo futuro." -
I segreti della pittura seguito da «Vita e opere di Paul Sérusier» di Maurice Denis. Ediz. illustrata
Artista dal temperamento vivace, Paul Sérusier è stato uno dei pittori che, riuniti attorno a Paul Gauguin, sul finire del Diciannovesimo secolo diedero vita alla Scuola di Pont-Aven. Sperimentatore prolifico e instancabile, antiaccademico ma incline alla riflessione teorica e alla didattica, si fece portavoce della lezione di Gauguin tra gli artisti più giovani, diventando la figura cardine del movimento dei nabis. Si appassionò poi alla concezione mistico-estetica di Padre Desiderius Lenz e sviluppò un metodo compositivo basato sulla sezione aurea. Finalmente, nel 1921, diede alle stampe ""I segreti della pittura"""", un breve trattato, a cavallo tra estetica e numerologia, che rappresenta la summa di tutte le sue ricerche. Diviso in tre parti (A, B e C), il testo illustra i fondamenti concettuali dell'arte pittorica, i principi geometrico-matematici della forma e i criteri di scelta e accostamento dei colori. La presente edizione è introdotta da un saggio di Simona Rinaldi e riprende la versione francese del 1942, nella quale Maurice Denis, amico fraterno dell'autore, offre il suo affettuoso ricordo di Sérusier, che è anche la rievocazione di un'intera stagione artistica."" -
Perché non ci sono state grandi artiste?
Perché non ci sono state grandi artiste? Linda Nochlin ribalta il senso di questa capziosa domanda per denunciare con lucidità e ironia un secolare dispositivo di discriminazionernrn«Pietra miliare della critica femminista alla storia dell'arte» – Gioia!rnrnAttraverso un approccio decostruzionista, Linda Nochlin mette in discussione il concetto stesso di ""grandezza"""" artistica, di cui svela presupposti e meccanismi ideologici. Non solo scava oltre le mistificazioni della cultura patriarcale, ma corregge anche i limiti della prospettiva femminista e dimostra quali e quanti condizionamenti abbiano storicamente precluso alle donne la possibilità di eccellere nel campo dell'arte, ovvero di raggiungere risultati artistici paragonabili a quelli degli uomini. Persino in tempi più evoluti, nei casi di successo, le donne mostrano spesso un'ambivalenza irrisolta, lacerate tra aspirazioni e aspettative sociali, autostima e adesione a una distorta nozione di femminilità. Pubblicato originariamente nel 1971, """"Perché non ci sono state grandi artiste"""" è oggi riconosciuto come testo fondante, un'indispensabile lezione metodologica di storia dell'arte."" -
Friedrich Nietzsche. Dal radicalismo aristocratico alla rivoluzione conservatrice. Quattro saggi di Arthur Moeller van den Bruck
È la stessa cosa leggere Nietzsche quando è ancora vivo il ricordo della Comune di Parigi e leggerlo quando la lotta di classe cede il passo al conflitto tra la Germania e le altre potenze europee? Ed è la stessa cosa leggerlo dopo la guerra, quando una sconfitta disastrosa ha mostrato la fragilità del Reich? Questo libro ricostruisce le interpretazioni nietzscheane di Arthur Moeller van den Bruck, padre della Rivoluzione conservatrice e precursore di Spengler, Heidegger e Junger. Moeller ridefinisce la filosofia di Nietzsche adattandola ai salti della storia europea tra gli ultimi decenni del XIX secolo e la fine della Prima guerra mondiale. Il Nietzsche artista e profeta che tramonta assieme all'Ottocento rinasce così nel passaggio di secolo come il filosofo-guerriero di una nuova Germania darwinista; per poi diventare, nella Repubblica di Weimar, l'improbabile teorico di un socialismo mistico e spirituale. Tre diverse letture emergono perciò da tre diversi momenti della storia europea e stimolano il passaggio dal pensiero liberalconservatore alla Rivoluzione conservatrice. In appendice, la prima traduzione italiana dei quattro saggi di van den Bruck su Nietzsche.