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Colpita al cuore. Perché l'Italia non è una Repubblica fondata sul lavoro
Se oggi venisse chiamato un costituzionalista, da una qualsiasi parte del mondo, a soggiornare nel nostro Paese e gli fosse chiesto di riformulare l'articolo 1 della Costituzione in modo che corrisponda alla realtà presente, cosa scriverebbe? Volendo aderire alla dura verità dei fatti non potrebbe che sancire che l'Italia è una Repubblica ""fondata sul mercato"""". La costituzione materiale che ha preso corpo nell'ultimo quarto di secolo ha eroso le basi della Carta e, infine, ne ha prodotto il rovesciamento. Ma chi sono gli assassini della Costituzione e dell'articolo 1, che ne è l'architrave? E come è potuto accadere che abbiano avuto mano libera? L'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti tenta di rispondere a tutti questi interrogativi e ripercorre la storia d'Italia - e del lavoro - partendo dai """"trenta anni gloriosi"""" iniziati con la promulgazione della Carta del '48 per arrivare al Jobs Act del governo Renzi."" -
La vita consapevole. La mindfulness dopo la mindfulness
Viviamo in mondi di vita esposti a intensi e imprevedibili cambiamenti. “Essere umani” si pone sempre più come il perno di trasformazioni che richiedono capacità di visione e consapevolezza. La mindfulness può essere per ognuno un riferimento essenziale, che tuttavia richiede scelte ponderate. Negli ultimi vent’anni si sono affermate pratiche di mindfulness ispirate alle neuroscienze e orientate alla riduzione dello stress in senso quasi-terapeutico e, allo stesso tempo, sono emerse prospettive innovative nell’ambito sia di tradizioni antiche, sia di insegnamenti attenti alla dimensione “secolare”. Imperniato sulla dottrina buddhista del “non-sé”, “La vita consapevole” sottolinea la crucialità di aspetti come la sofferenza, l’etica, la “cura”, la mortalità, partendo dall’ipotesi di fondo che, dopo il clamore suscitato da una mindfulness mediatizzata e scientista, sia oggi possibile dare spazio al nostro desiderio di liberazione attraverso pratiche adeguate alla complessità dei mondi di vita e alla profondità degli insegnamenti buddhisti. -
Per una conversione ecologica
La crisi ecologica è la conseguenza dell’antropocentrismo di matrice ebraico-cristiana, e in particolare del tipo di rapporto uomo-Natura del cristianesimo occidentale? O della successiva distorsione del racconto biblico che ha permesso il dominio dell’uomo sulla Natura? “Per una conversione ecologica” si misura con questi temi a partire dal racconto della Creazione nella “Genesi”, dimostrandone le potenzialità a favore di un cambiamento ecologico nel nostro pensiero, nel nostro stile di vita e nella valutazione della nostra responsabilità. Perché per dare avvio a una “transizione ecologica” sono necessari una nuova comprensione della Natura e il riconoscimento delle violenze che ad essa abbiamo inflitto. Convertire la nostra vita potrà sembrarci scomodo, ma renderà possibile che ce ne sia in abbondanza per tutti anche in futuro. Introduzione di Lorenzo Biagi. -
Etica ambientale. Prospettive di ricerca
L’educazione, l’istruzione e la ricerca italiana hanno intrapreso una svolta ambientale, attestata dall’investimento di un piano di rigenerazione culturale che punta a formare nuove generazioni in grado di vivere in maggiore armonia con l’ambiente. Tale piano aderisce agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, che accostano la transizione ecologica e culturale alla transizione digitale con lo scopo di promuoverle entrambe. Attraverso letture di taglio filosofico, pedagogico, antropologico, sociologico, giuridico, economico e tecnico-scientifico, gli autori di questo testo intendono contribuire a una maggiore consapevolezza critica in ambito ecologico, sostenendo la diffusione di buone pratiche da consolidare nelle generazioni a venire. Prefazione e cura di Roberto Bordoli; Postfazione di Matteo Andreozzi. -
In comune. Nessi per un’antropologia ecologica
Di fronte alla drammaticità della crisi ecologica, tra la paralisi e la negazione, c’è spazio per una terza via? Se il mondo moderno ha concepito l’essere umano e la realtà in termini di partizione e dominio, uno sguardo più profondo permette di accorgersi che questo modello non è l’unico possibile. Seguendo una riflessione che parte dalla Grecia antica e arriva alla saggezza mitica, passando per l’affermazione della scienza moderna e del capitalismo, “In comune” rivendica l’assoluta priorità della dimensione relazionale, di una vita “in comune” appunto, onorando la posizione dell’essere umano nella trama del cosmo. Al di là del mortifero realismo capitalista, l’ecologia rappresenta oggi la possibilità di una vera e propria rivoluzione antropologica. Prefazione di Stefania Consigliere. -
Francamente Franco. Il vero volto di Califano
Franco Califano è stato dimenticato da tutti coloro che non lo hanno mai voluto conoscere veramente: un uomo costantemente alla ricerca della verità, braccata nelle canzoni, inseguita con severa introspezione nella vita. Marino Collacciani, suo amico per anni, traccia un ritratto autentico del cantautore: grazie alle testimonianze di chi l’ha frequentato, e ripercorrendo alcune tappe sconosciute della sua carriera, si impegna a rendere giustizia a quel nome così bistrattato dalla critica. Franco, filosofo e poeta della contemporaneità, è stato capace di declinare la razionalità con il sogno, di individuare i fantasmi dell’isolamento e di trasformarli in compagni di viaggio, indispensabili per staccarsi dalla linea sottile della depressione. Diceva: «Si scrive solitudine, ma si pronuncia libertà», un credo divenuto antidoto al dolore sofferto per troppo tempo. Prefazione di Edoardo Vianello. -
L'origine della geometria
La notorietà dell’”Origine della geometria” di Edmund Husserl – pubblicata come appendice a “La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale” (1936) – è fortemente in debito con la lettura che ne ha dato Jacques Derrida nel 1962. In questo modo il testo ha trovato la via per svolgere un ruolo esemplare nel preservare un approccio propriamente filosofico alla riflessione sulla matematica. D’altra parte, proprio il successo del saggio di Derrida rischia di impedire il contatto immediato con lo scritto di Husserl. Questa nuova traduzione a cura di Niccolò Argentieri, contestualizzata grazie all’affiancamento dei primi paragrafi di “La crisi” e corredata da un rigoroso saggio critico, propone una lingua più aderente alla sintassi husserliana, evitando riformulazioni rischiose sul piano interpretativo, nel tentativo di rilanciare la complessità dell’opera. -
Il melonario
Dopo “Il Renziario” (2018) e “Il Salvinario” (2019), ecco il dizionario delle parole e delle locuzioni utilizzate dall’attuale presidente del Consiglio in libri, interviste, comizi e discorsi ufficiali, interventi radiotelevisivi e post sui social network. L’analisi, sempre a cura di Massimo Arcangeli, si estende al linguaggio del corpo, dalla vera e propria comunicazione non verbale, fatta di gesti (con un focus sulle espressioni microfacciali) e posizioni corporee, alle modalità “espressive” affidate agli abiti indossati da Giorgia Meloni nel corso degli anni. Una silloge che mette bene in evidenza quanto ci sia di nuovo nel linguaggio meloniano e quanto sia invece il frutto di una retorica politica di base sostanzialmente (post)risorgimentale. -
Maria Attanasio. Quattro decadi di bifronte scrittura disobbediente
Undici interventi che da prospettive diverse si confrontano sull’opera di una delle autrici più importanti del panorama italiano contemporaneo, pluripremiata in patria, molto amata e tradotta all’estero. Dall’autobiografia alla filologia, dalla traduzione all’archivistica, dalla pedagogia alle arti visive e alla musica: un viaggio nell’officina di Maria Attanasio, attraverso l’analisi dei tratti più salienti della sua «disobbediente» bi-scrittura verticale di ricerca, impegno e bellezza. Una riflessione profonda sull’operazione di parola-azione di un’autrice capace di rendere l’ininterrotta continuità tra passato e presente, senza metafora, in nome della ricerca, dell’ascolto, dell’empatia verso chi ci ha preceduto, verso chi è stato cancellato dalla Storia, verso chi siamo stati e state. -
Il magico recinto. Roma nella narrativa straniera tra Ottocento e Novecento
Il rapporto degli scrittori stranieri con la Roma postunitaria fu problematico: si trattava di creare personaggi moderni e farli muovere in una città leggendaria, fino ad allora argomento di poemi e tragedie, dove il tempo era fermo alle rovine dell'Impero e al Seicento barocco. Una sfida non sempre vittoriosa per questi autori, i cui personaggi, infatti, nutrono spesso sentimenti alterni di rifiuto e amore. Gli scrittori inglesi (Dickens, Thackeray, Eliot) si armarono di understatement; gli americani opposero alla Città Eterna la purezza della loro terra, oppure, come James, la elessero città dell'anima; la vicinanza linguistica è geografica rese meno problematico il contatto dei francesi (Goncourt, Zola, Bourget, Stendhal, Sand, ecc.), che guardarono anche agli aspetti sociali e psicologici. Dopo l'Unità, il viaggiatore diventa turista, speculatori e politicanti diventano i protagonisti dei romanzi. Roma riduce man mano il suo potere e valore simbolico, e ospita una fauna cosmopolita quanto irriverente, che non vive i monumenti ma li usa come fondale a effetto. Il magico recinto racconta la drammatica evoluzione dell'idea di Roma nel vissuto e nell'immaginario letterario internazionale. -
Isocrazia. Le istituzioni dell'eguaglianza. Nuova ediz.
Nel XX secolo, due grandi paradigmi politico-sociali sono stati quello liberaldemocratico e quello libertario (nelle sue varie declinazioni socialiste, anarchiche e comuniste). Il primo poggia sull’idea dell’isonomia (o libertà eguale): l’esclusione di ogni discriminazione non giustificata in quanto la legge e i diritti sono gli stessi per tutti. L’altro si basa sull’idea dell’isocrazia (o libertà degli eguali nel potere): soltanto se le tante disuguaglianze semplici tra chi comanda e chi obbedisce si attenuano, la società si apre alla ricerca del pluralismo e dell’eguaglianza complessa. Nicolò Bellanca analizza le principali istituzioni economiche e politiche di una società isocratica, cioè una società “polifonica” i cui tanti suoni, pur intrecciandosi, continuano a distinguersi senza che s’imponga una voce dominante. Il registro dichiaratamente utopistico diventa tuttavia realistico, quando l’autore argomenta le ragioni antropologiche e strutturali per le quali occorre immaginare e praticare questo orizzonte alternativo. -
Oltre l'impotenza della politica. Il partito, i corpi intermedi e l'isocrazia della cittadinanza attiva
A partire dal contributo di Ardeni e Bonaga, pubblicato su «il manifesto» del 19 dicembre 2020, si è sviluppato un dibattito sull’impotenza della politica, l’importanza dei corpi intermedi, il ruolo dei movimenti, il potenziale dell’isocrazia della cittadinanza attiva e il venir meno del partito come luogo di coalescenza ed espressione delle spinte e dei bisogni della società. Il volume raccoglie ventidue contributi e un’introduzione di Pier Giorgio Ardeni e Stefano Bonaga sul vuoto della politica, di idee e prospettive, che riflette la frammentazione del corpo sociale operata nel tardo capitalismo del XXI secolo, dove la crisi della rappresentanza è la manifestazione dell’incapacità della società post-liberale di evolvere in senso progressivo, ovvero di estendere e garantire diritti e libertà alla società tutta, i cui «corpi intermedi» della rappresentanza sono stati prosciugati e resi innocui. Contributi di Pier Giorgio Ardeni, Filippo Barbera, Franco Berardi, Pier Luigi Bersani, Piero Bevilacqua, Stefano Bonaga, Gianni Cuperlo, Luigi de Magistris, Domenico De Masi, Giovanni Durbiano, Fulvio Fammoni, Antonio Floridia, Andrea Garreffa, Franco La Cecla, Giacomo Marramao, Moni Ovadia, Alberto Pedrielli, Rocco Ronchi, Fabrizio Tonello, Rolando Vitali, Nadia Urbinati. Postfazione di Romano Prodi. -
La promessa
Il tema della promessa costituisce il cuore delle Scritture ebraiche ed effonde la sua luce anche sul Nuovo Testamento. È strettamente connesso con la Terra di Israele e si amplia fino a raggiungere una dimensione universale. Pur essendo unica, la promessa si articola in alleanze diverse che non si sostituiscono l’una all’altra ma si completano a vicenda. Per quasi duemila anni, un’errata lettura dei testi cristiani ha considerato un solo aspetto della promessa, ritenuta totalmente realizzata nella figura di Cristo. È giunto il momento di affrontare questo tema in modo nuovo, tenendo conto delle più recenti acquisizioni del dialogo ebraico-cristiano, per ridare spazio a un contenuto delle Scritture che è stato a lungo dimenticato. Qual è la promessa per Israele? Qual è la promessa per le Chiese? Quale promessa per l’umanità? -
L'impero dentro
«Questa è la storia dell’impero che mai svanisce, il regno che non è sorto, eppure potrebbe tramontare». “L’impero dentro” è un’esplorazione in sette tappe del tema dell’esclusione, come atto di colonizzazione dell’altro e di se stessi: un viaggio di formazione nella Berlino dopo il crollo del muro e uno della disperazione verso Occidente, dalle periferie d’Europa; la discesa nel “sottosuolo” di un soldato e la guerra quotidiana delle minoranze etniche; fino al mistero della più grande esclusione, quella di un vecchio padre che scopre il profondo odio nutrito per lui dai suoi stessi figli. Ribellione all’Occidente, morte di Dio? È qui che la scrittura diventa un dialogo a una voce sola, essendo l’Altro totalmente escluso, al di fuori di ciò che è udibile e rappresentabile, perché «chi racconta è un io multiplo, che ha attraversato lo spazio» e restituisce il suo «viaggio dentro». Un viaggio attorno al mondo, nell’impero fuori, per liberarsi di quello dentro. -
Come vuoi morire? Rapita nella Siria in guerra
Il 3 aprile 2013 Susan Dabbous è stata rapita in Siria insieme ad altri tre reporter italiani. A sequestrarli, a Ghassanieh, un villaggio cristiano, è stato Jabhat al-Nusra, un gruppo legato ad al-Qaeda. Portata inizialmente in una casa prigione, è stata poi separata dai colleghi e trasferita in un appartamento con la moglie di un jihadista: Miriam, la nuova carceriera che si sarebbe occupata della sua “islamizzazione”. Con lei l’autrice ha pregato e ascoltato i discorsi di Osama bin Laden, e riflettuto sulla domanda che le è stata posta più volte: «Qual è la tua morte preferita?». Un quesito a cui ha tentato di rispondere sempre con sincerità, perché «quando sei un ostaggio non dici bugie. Così ho parlato da donna a donna con quel linguaggio assolutamente universale fatto di emozioni». Un diario di prigionia, ma anche un inno al coraggio del popolo siriano, che non ha mai smesso di sperare nonostante l’orrore in cui ha vissuto. Introduzione di Alessio Cremonini; Prefazione di Paul Wood. -
Cercate la pace
David Maria Turoldo, in questa raccolta dei suoi testi più significativi sulla pace, pronuncia parole dirompenti, dirette soprattutto ai giovani, animate da una forza e da una passione genuine e travolgenti. Anche se i riferimenti storici sono cambiati – nelle ballate di Turoldo non si parla dell’Ucraina ma dell’America Latina e delle sue tragedie – non si può non restare colpiti dall’estrema attualità dei suoi scritti e dalla preziosa profondità che offrono alle riflessioni sui nostri tempi. -
Senza sinistra
Dalla svolta del 1989 ad oggi la storia della Sinistra è un rosario di occasioni mancate. «Tutto è banale, scontato, uguale a se stesso. Come se si volesse perdere volontariamente, per una strana e malata coazione a ripetere». Un saggio puntuale e dalle conclusioni amare quello di Gianni Borgna. Che rimanda indietro la pellicola di questi ultimi anni di storia italiana per cercare di dare una risposta alle anomalie e alla fragilità dei vari partiti nati dalla fine del Pci. I cui eredi sono passati in una manciata di lustri da Enrico Berlinguer a Matteo Renzi. Ma senza una bussola con cui orientarsi. La dissoluzione del Partito comunista, sostiene Borgna, avrebbe dovuto favorire «la creazione di una nuova formazione politica, non meno ma più di Sinistra, non meno ma più radicalmente riformatrice». Nei fatti, però, il partito, o meglio, i vari partiti nati da quella svolta (Pds, Ds, Pd), si sono caratterizzati in maniera molto diversa. Ci fu, insomma, un ""grande sconquasso"""", ma non si vide neanche la copia sbiadita di una vera Bad Godesberg. Il Pd, che avrebbe dovuto essere la sintesi di storie diverse, è finito per diventare un assemblaggio mal riuscito, privo di «un vero, coerente, conseguente radicalismo riformatore». Senza nostalgie per il passato - anche se con aperto riconoscimento alle virtù politiche di Palmiro Togliatti, «il più grande leader della Sinistra italiana, l'unico ad avere la statura di un vero uomo di Stato» - Borgna si interrogava sull'attualità. Introduzione di Goffredo Bettini. Prefazione alla prima edizione di Giacomo Marramao."" -
Io sudo
Il mondo si divide in due: le persone che sudano e quelle che non sudano. Le persone che sudano sono quelle che ogni tanto si sentono nel posto sbagliato e nel momento improprio. Alle persone che sudano capita di vestirsi in modo inadeguato. Le persone che sudano sono quelle che certe volte dovrebbero dire di no, ma alla fine non ce la fanno a non dire sì. Le persone che sudano, la vita se la sudano. Le persone che non sudano alcune volte evitano di dire sì, perché valutano il forse. Le persone che non sudano non finiscono nel posto sbagliato perché cercano di capire prima se sia giusto e non hanno paura di essere inadeguate perché se non sudi non puzzi, ma alla fine una vita che non è sporca almeno un po' che vita è? -
Dall'amore cieco all'amore consapevole. Relazione tra la pedagogia e le costellazioni di Bert Hellinger
Le costellazioni familiari evolute in spirituali rappresentano un inno alla vita. Permettono ad ogni persona di diventare vedente, cioè di guardare la realtà così come si mostra, senza filtri dettati da un inevitabile condizionamento ambientale. Le costellazioni familiari spirituali rappresentano un metodo che si fonda sugli ordini dell'amore, i quali sono in grado di liberare la persona dal giudizio e dalla critica. Il presente manuale delinea un quadro chiaro sull'educazione dei figli, la rieducazione dei genitori e degli adulti in cui spesso agiscono ferite ancora aperte del bambino interiore, nascosto e timido ma desideroso di emergere. Ognuno di noi innanzi tutto è un figlio ed è stato un piccolo bambino... -
Sufismo e Islam. L'importanza della donna nella mistica
Il Sufismo è una dottrina unica nel suo genere, non rappresenta solo il rispetto per la predicazione, ma è un mezzo raffinato per arrivare a Dio; è un supporto spirituale fornito alle masse, un fenomeno complesso, un'esperienza mistica caratterizzata dalla meditazione, dalle rinunce, dal digiuno. Impegno e perseveranza contraddistinguono i Sufi, il cui scopo ultimo è imbattersi nella Conoscenza, nell'amore e nella bellezza divina. L'autrice ripercorre la storia della mistica islamica, dall'origine fino agli sviluppi più recenti, prendendo in particolare considerazione la figura femminile, citando mistiche come Fatima An-Nisaburya e Rabi'a Al Adawija detta anche Rabi'a di Basra; donne umili e profonde che fanno di questo testo un libro per le donne, una voce che grida contro la misoginia islamica, si pone a sostegno dell'integrazione e a condanna dell'etnocentrismo e della generalizzazione a tutti i costi. Di questi aspetti il libro vuole essere un'introduzione, un punto di riferimento per chi voglia conoscere dal punto di vista storico e religioso questo fenomeno di cui oggi si parla con sempre maggiore interesse.