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Camminare. Dappertutto (anche in città)
Il mondo è silenziosamente percorso da camminatori. Individui che camminano per la loro felicità, oltre che per andare da un luogo all'altro. Sono sempre esistiti, anche se non tutti pienamente consci di esserlo; alcuni erano e sono anche poeti, scrittori, filosofi, artisti. Tomas Espedal è uno di loro. Per lui camminare, pensare, scrivere fanno parte di uno stesso ciclo vitale che si ripete incessante nel suo destino. Che si tratti di camminare per una città come Parigi, della dolce campagna norvegese o dei sapori forti della Turchia, il viaggio inizia con un imperioso richiamo interiore, e prosegue a fianco di amici vivi o scomparsi, della memoria di compagni illustri come Rousseau o Rimbaud o Satie, di amori finiti o ancora da iniziare; passo dopo passo, con l'aiuto di paesaggi mozzafiato ma anche e forse di più del buio, ci si sente più vicini a sé e alle proprie sensazioni; e poi a un certo punto ecco l'altro richiamo, la nostalgia di casa e, una volta tornati, la gioia di camminare sui propri passi di tutti i giorni. Camminare, alla fine, è un modo di segnare un inizio e una fine, di dare ritmo e senso all'esistenza, anche nei pochi passi da casa all'emporio del quartiere. Per Espedal, per ogni camminatore, il ciclo vitale è quello di un eterno ritorno - per poter, di nuovo, riempire lo zaino e partire. -
The walk
La mattina del 7 agosto del 1974, centomila newyorkesi si fermarono in strada per guardare estasiati un uomo che camminava su un filo che aveva teso clandestinamente fra le Torri gemelle del World Trade Center. Quel puntino che passeggiando e danzando nell'aria a 412 metri da terra attraversò otto volte il cielo fra i due edifici non ancora inaugurati era Philippe Petit, un ventiquattrenne funambolo francese. Questo libro è il racconto appassionante di un'impresa divenuta leggendaria: dalla progettazione meticolosa, con frustrazioni, problemi e infinite difficoltà, al reclutamento dei complici, fino alle perlustrazioni segrete nelle Torri ancora in costruzione. La prosa sorprendente di Petit, euforica e senz'altro funambolica, i suoi schizzi e le fotografie scattate dai suoi amici fanno di questo libro un filo prodigiosamente sospeso tra la terra e il cielo, da percorrere con leggerezza, ""disobbedendo alla gravità"""". Ora che le Torri non ci sono più, la traversata di quest'uomo indocile, geniale e romantico è diventata un simbolo. Il filo e la danza di Philippe Petit riempiono quel vuoto con un messaggio di speranza."" -
Wabi-sabi. Altri pensieri
Questo libro è il complemento di ""Wabi-Sabi per artisti, designer, poeti e filosofi"""", uscito per la prima volta negli Stati Uniti nel 1994: era la prima volta che questo concetto filosofico appariva nel mondo occidentale. Da allora, il wabi-sabi è diventato un paradigma che ha incontrato grande consenso, non solo a livello teorico - si tratta di un vero e proprio sistema estetico, una visione del mondo - incarnandosi in molti manufatti, oggetti di design, architetture, stoffe, mode, acconciature. In queste pagine l'autore prova a indagare le sue antiche origini - da ricercare nella cerimonia del tè e in un'antologia di poesia giapponese, """"Raccolta di diecimila foglie"""", - per coglierne appieno il significato profondo e filosofico: un rasserenante e necessario elogio dell'imperfezione e della sobrietà."" -
La ragione dei fiori. Storia cultura e biologia di una creazione sublime
Da epoche immemori, i fiori garantiscono la sopravvivenza materiale e spirituale degli uomini. I loro frutti e i loro semi permettono ancora oggi la produzione di cibo, spezie, vestiti e farmaci per gran parte della popolazione terrestre. Stephen Buchmann, associando lo sguardo clinico dello scienziato della natura a un bagaglio di conoscenze che abbraccia storia, letteratura, economia e cultura popolare, mette a nudo le segrete alchimie della vita dei fiori e indaga il ruolo cruciale che hanno ricoperto nell'evoluzione della nostra specie, ispirando miti, religioni, arte e architettura, poesia e scienza, in ogni tempo e a ogni latitudine. Se l'irrazionalità che governa l'industria floricola, il ricorso a tecniche di coltivazione che danno esemplari senza profumo e nocivi per l'uomo, la creazione in laboratorio di varietà insolite e accattivanti, come le rose blu e le petunie nere, sta conducendo oggi alla progressiva scomparsa delle specie che crescono spontaneamente in natura o nei nostri giardini, tuttavia ""non tutto è perduto"""", assicura Buchmann: """"Fiori e uomini dipendono gli uni dagli altri e solo insieme possono assicurarsi la sopravvivenza"""". """"La ragione dei fiori"""", con l'ausilio di immagini, ci presenta queste magnificenze colorate sotto una luce inaspettata, svelando l'incantesimo che gettano su di noi mentre spargono la loro bellezza nel mondo."" -
Esercizi di conversazione. Interviste con i protagonisti della cultura e dell'arte
"Esercizi di conversazione"""" è un libro di interviste. Anna Crespi dialoga con alcuni dei protagonisti della contemporaneità. Scrive l'autrice: """"Ormai la gente non si parla più, non ascolta più; ha affidato il proprio cuore alla tecnica"""". Ecco il gesto che Anna Crespi compie: entrare nell'intimità profonda della persona intervistata e in tal modo cogliervi quanto c'è di più autentico, ovvero l'anima stessa. Le domande sono formulate proprio con il desiderio di aprire un varco nell'essenza umana per evidenziarne gli aspetti più caratterizzanti. E così che i profili di tante donne e di tanti uomini eccellenti ci vengono restituiti nella pienezza della loro autenticità. Seguire questi """"Esercizi di conversazione"""" vuol dire rivivere l'esperienza antichissima secondo la quale il domandare esprime l'essenza della vita e delle scelte che la vita stessa impone." -
Sulle mappe. Il mondo come lo disegniamo. Ediz. illustrata
Le mappe, è indiscutibile, non sono solo indispensabili ma hanno gran fascino. Ci permettono di orientarci, e questo non è poco, ma ci restituiscono anche una visione del mondo, la visione di chi le ha ideate. Infatti non sono il mondo , bensì una sua rappresentazione, quindi possono solo descrivere, in modo semplificato, lo spazio. Per capire fino in fondo la loro utilità, bisogna fare lo sforzo di immaginarsi cosa doveva essere viaggiare a progettare un viaggio quando non esistevano: dell'estensione del mondo e della sua forma non vi era alcuna idea, ogni passo era fatto verso l'ignoto. E i luoghi raggiunti non avevano un nome. Questo libro, corredato di un ricco apparato iconografico, ricostruisce la storia delle mappe: quando sono nate e perché, come si sono evolute, come sono state disegnate. Dai Greci fino a Google Maps passando per il navigatore satellitare, un libro pieno di storie che vi lasceranno incantati: esploratori, disegnatori, viaggiatori, cartografi, monaci, mercanti, inventori e filosofi che hanno creato una rappresentazione del mondo perché noi potessimo amarlo e conoscerlo, per poi desiderare di percorrerlo. O anche solo immaginarlo dalla poltrona del nostro salotto. Prefazione di Dava Sobel. -
L' illusione della memoria
È sulla memoria che si basa la nostra identità. Ma come funziona realmente? E possiamo fare davvero affidamento su di essa? Possiamo fidarci?«Il nostro passato è una rappresentazione fittizia, e l'unica cosa di cui possiamo essere veramente certi e ciò che sta accadendo adesso.»La memoria non è immobile, non è statica. Si modifica in continuazione. La puoi modificare tu, ma anche gli altri, un po' come una pagina di Wikipedia. Tutti sanno cosa sia la memoria, ma pochi sanno come funziona veramente. È come possedere una macchina: anche se la sai guidare, non sempre sai che cosa succede esattamente nel vano motore. Abbiamo bisogno della memoria, contiamo su di essa: abbiamo bisogno di una rappresentazione accurata del nostro passato. Abbiamo bisogno di mantenere una traccia dei giorni importanti della nostra vita, delle conversazioni emozionanti e delle informazioni più importanti. -
L' amico ebreo
"Chi salva una vita, salva il mondo intero"""". Questa massima del Talmud si presta perfettamente a descrivere la vicenda miracolosa svoltasi dal 1942 al 1945, a Carignano, paese in provincia di Torino, che Gian Piero Bona rivela in questo romanzo autobiografico. La famiglia Bona accoglie in casa propria Sergej, ebreo quindicenne di origine russa, coetaneo e compagno di conservatorio di Gian Piero, proteggendolo dai rastrellamenti che già colpiscono parenti e amici. Sergej viene fatto figurare come un lontano parente, stratagemma che lo pone al riparo dalle insistenti attenzioni del comandante locale delle SS, Richtel, personaggio grottesco e imprevedibile che dopo l'8 settembre ha deciso di installarsi proprio nella villa dei Bona. Il contatto quotidiano con l'aguzzino e il pericolo cui sono costantemente esposti gli abitanti della villa favoriscono l'instaurarsi di un profondo senso di comunanza tra Sergej e Gian Piero, ulteriormente rinsaldato dalla passione per la musica e la poesia, dall'implacabile crudeltà degli occupanti tedeschi, e soprattutto dagli orrori - già in parte noti - della Shoah. Ma l'intervento di forze misteriose sembra avere ragione della terribile minaccia che grava sul destino del giovane latitante e della coraggiosa famiglia che lo ospita..." -
Nero. Storia di un colore
Per secoli, nella storia dell'Occidente, il nero è stato considerato un colore come qualsiasi altro. All'inizio dell'epoca moderna, grazie all'invenzione della stampa e alla diffusione dell'incisione e della riforma protestante, si è addirittura guadagnato uno statuto particolare, accanto al suo antipode, il bianco. Qualche decennio più tardi, però, la scoperta dello spettro cromatico da parte di Newton ha introdotto una nuova gerarchia dei colori, dalla quale erano esclusi sia l'uno sia l'altro. Giunti infine al XX secolo, grazie all'arte prima, al costume e infine alla scienza, il nero ha riconquistato finalmente il suo status originario. A questa lunga e affascinante storia del nero nelle società europee è dedicato questo libro di Michel Pastoureau. Esso mette l'accento sia sulle pratiche sociali legate al colore (linguaggio, tintura, abbigliamento, emblemi), sia sui suoi aspetti propriamente artistici. Un'attenzione particolare viene accordata alla simbologia ambivalente del nero, che può essere considerato in modo positivo (fertilità, umiltà, dignità, autorità) o negativo (tristezza, lutto, peccato, inferno, morte). E poiché non è possibile parlare di un colore isolandolo dagli altri, questa storia culturale del nero è anche, in parte, quella del bianco, del grigio, del marrone, del viola e anche del blu. -
Filosofia del viaggio
Nell'era di Internet, delle comunicazioni rapide, del turismo low cost, della più veloce tecnologia audio e video, quando il mondo, tutto il mondo, sembra a una manciata di minuti da noi, pronto a essere guardato, toccato e mangiato; in mezzo alla folla, armata di fotocamere per catturare nient'altro che uno scatto di cartoline già viste, calzata con scarpe comode per camminare lì dove non può non aver camminato, e pesante di souvenir riportati a casa come trofei, giunge, inaspettata, una domanda. Esiste ancora il viaggio? E che cos'è il viaggio, chi è il viaggiatore? Ci ricordiamo da dove viene la voglia di aprire un atlante, l'eccitazione di puntare il dito su una qualunque regione del globo, la voce straniera che ci ingiunge di andare? Michel Onfray è qui con questo piccolo libro per aiutarci ad aprire nuovamente gli occhi e guardare alla scoperta, per mostrarci come sia possibile, senza aver programmato il come e il perché, chiudere uno zaino, girare la chiave nella toppa e voltare le spalle alla porta di casa per lasciare spazio ai sensi ritrovati che, soli, liberi da guide e manuali, ci condurranno a scoprire i colori dell'altrove e gli odori dell'ignoto. -
Mafia. Vita di un uomo di mondo. L'autobiografia senza precedenti del più famoso pentito di mafia
La straordinaria vicenda di un uomo che ha fatto ricca e poi ripudiato Cosa NostraAngelo Siino, «pentito» eccellente e collaboratore di giustizia, dopo aver svelato nelle aule dei tribunali i volti e i meccanismi del potere mafioso, racconta qui la sua vita attraverso la penna del suo storico avvocato, Alfredo Galasso. L'uomo conosciuto come il ministro dei Lavori Pubblici di Cosa Nostra, colui che per anni ha gestito da parte mafiosa l'affidamento di molti appalti, ci racconta in prima persona delle sue frequentazioni con i boss Provenzano, Riina, Brusca, Bontate, Ciancimino, e di come questi abbiano arbitrariamente gestito - o manipolato - tutti i gangli del potere alla loro portata. Ma il quadro offerto da Siino si allarga poi a comprendere i lati oscuri della trattativa Stato-mafia e l'espansione degli interessi di Cosa Nostra nel Nord Italia, o quella che è stata piuttosto la discesa degli affaristi settentrionali nei meandri delle dinamiche mafiose. Dietro alla storia di un'organizzazione criminale ci sono storie di uomini che scelgono di farne parte: Siino ci guida anche nella quotidianità di Cosa Nostra, tra grandi manciate all'aperto e lunghi viaggi in macchina per portare a termine missioni segrete, fino a quei fortuiti incontri di paese che con poche parole paiono orchestrare i destini una nazione. La testimonianza di Siino ci mostra dunque tanto il lato straordinario quanto quello per così dire ordinario del potere mafioso, rivelandocene forse l'aspetto più spaventoso: la normalità percepita di un male che affligge sempre più tutta l'Italia. -
Lettera ai contadini sulla povertà e la pace
È tutto lavoro, e niente è lavoro nel senso sociale del termine.«Un saggio scritto nel '38, capace di intuire la crisi del comunismo e i difetti del capitalismo. Assolutamente geniale anche perché mette in crisi l'eccesso di tecnica che sembra dominare l'uomo moderno. E se aveva ragione allora che Internet non c'era, figuriamoci adesso che viviamo nell'era della società globale» – Oliviero ToscaniNon si può sapere qual è il vero lavoro del contadino: se è arare, seminare, falciare, oppure se è nello stesso tempo mangiare e bere alimenti freschi, fare figli e respirare liberamente, poiché tutte queste cose sono intimamente unite, e quando egli fa una cosa completa l'altra.In questo vibrante e poetico scritto, troviamo nella sua forma più limpida e completa il pensiero morale che sottende a tutta l'opera di Giono: la superiorità della natura sulla tecnologia, la salvezza dell'uomo attraverso un lavoro naturale, la celebrazione dell'individualismo spinto fino all'anarchia. Scritto alla vigilia del secondo conflitto mondiale, questo accorato appello costituisce un tentativo disperato di opporre le armi della semplicità, del buon senso e della poesia a un mondo che stava evidentemente prendendo la direzione opposta: quella del profitto e della guerra. L'appello, com'è ed era ovvio, non fu ascoltato. Rilette a più di mezzo secolo di distanza, le parole che Giono indirizza ai suoi ""amici"""" fanno pensare a una grande occasione perduta, nell'ultimo momento in cui forse era ancora possibile non compiere la svolta che avrebbe cancellato per sempre il modo di vivere, la cultura e la saggezza dei contadini. Mai come oggi questo scritto di Giono si presenta attuale e urgente, se è vero che non è mai troppo tardi, e che nella mente e nelle mani dell'uomo non esiste solo il potere di distruggere, ma anche quello di crearsi la felicità."" -
La cucina nazionale italiana
Fatto l'Italia, si sono col tempo fatti gli italiani, anche se questo è avvenuto per la cucina da pochi anni. Oggi le varie tradizioni regionali si sono adattate ai tempi e si sono fuse in un unico, ricco patrimonio condiviso che è giusto definire cucina nazionale. Partendo da questa realtà, i due autori raccontano lo storia delle nostre ricette e ne danno una proposta attuale, alla luce delle esigenze contemporanee degli italiani, sempre ghiotta e soprattutto sempre rispettosa della loro anima. Questo libro è un repertorio, completo ed esauriente, delle ricette di oggi degli italiani. -
Fino a cent'anni. Prevenire, vivere e invecchiare al meglio
La scienza ha senza dubbio reso l'uomo più longevo grazie all'introduzione di cure e procedure diagnostiche più efficaci. Per questa ragione da diversi anni si sta diffondendo una nuova visione dell'invecchiamento, legata a un approccio terapeutico personalizzato e a uno stile di vita volto al benessere fin dalla giovane età: diversamente dalla medicina tradizionale, che interviene solo a malattia già insorta, la medicina anti-aging preferisce rallentare il processo d'invecchiamento mettendo in primo piano la prevenzione, ritardando così il declino dell'organismo umano. Secondo Filippo Ongaro, pioniere in Italia di questa disciplina, lo scopo non è la longevità in sé, ma la qualità della vita. Questa sfida coinvolge la totalità della persona: dagli aspetti più strettamente biologici, quali l'alimentazione e l'attività fisica, a quelli interiori e spirituali. Potremmo quindi definirlo un approccio olistico, ma che nulla ha a che vedere con le medicine alternative o la new age: proprio i risultati scientifici più avanzati dimostrano che l'invecchiamento non è di per sé sinonimo di declino e sofferenza. Al contrario, ""allenandoci"""" alla cura di sé, arriveremo """"a cent'anni"""" vivendo una vita piena e completa, al massimo delle nostre possibilità. Possiamo vivere più a lungo, e insieme vivere al meglio."" -
Tornare al giardino
Cosa ci spinge a fare giardini? Cosa cerchiamo quando attraversiamo la soglia di un giardino, provando ogni volta la sensazione che qualcosa stia accadendo in quell'istante, come se stessimo entrando in un mondo retto da leggi del tutto diverse da quelle ordinarie? Sin dai tempi dei paradeisos persiani, il giardino promette all'uomo un luogo a parte che è allo stesso tempo specchio del cosmo tutto intero, uno spazio consacrato alla ricerca della felicità, fatto di ""ordine"""" e """"bellezza"""". Oggi più che mai, il giardino ci obbliga a riconsiderare il nostro posto nel mondo, a ritrovare il sentimento di fratellanza con le altre forme viventi: le piante, gli animali, l'acqua, la terra. Ci spinge così a riconoscere in noi stessi, e a proteggere, quel margine di umanità che la Storia non ha ancora intaccato, quel bisogno di far corpo con la Terra che ancora non ci abbandona. Nel corso di questa breve meditazione, Marco Martella racconta il giardino con il linguaggio della poesia e del mito, per mettere in luce la sua essenza molteplice e metamorfica, originaria, vitale, primaria se non primitiva. Per guidarci tra il frusciare delle foglie, l'odore di muschio, la semplice, immediata fragranza di una rosa. E tentare di imparare di nuovo la lingua antica della Natura."" -
Il romanzo del cuore e del corpo
Che cosa significa essere vivi e quando possiamo dire di esserlo davvero? Qual è, se esiste, il modo più giusto di vivere una vita? Un regista, nel mezzo dell'esistenza e della carriera, viene bruscamente messo di fronte alla malattia del migliore amico. Un presente imprevisto lo obbliga a interrogarsi su di sé, muovendo incontro ai fantasmi del passato e del futuro. E se già il corpo mostra i segni dell'età che avanza, il cuore ancora riesce ad animarlo di curiosità e di desiderio. ""Sta' con i vivi"""" gli viene suggerito e questo gli toccherà fare, in un andirivieni di ricordi, sensazioni, immagini, facendosi guidare dagli affetti consueti e da una nuova passione amorosa. Il progetto di un film di fantascienza si intreccia così alle impressioni lasciate da un viaggio in terre lontane, alle memorie di esperienze condivise, a dialoghi interrotti, al giovane corpo di una donna, al richiamo dell'infanzia e del tempo trascorso, all'ingombrante pensiero della morte. Philippe Claudel ci conduce alla scoperta di quella impalpabile sostanza di cui siamo fatti e di quel sottile filo che invisibilmente lega gli individui, che prima sono solo estranei e poi finiscono per donarsi reciprocamente senso. Tutto assume allora un significato inedito, sbocciato all'improvviso, e si può guardare avanti un'altra volta."" -
Pensare l'Islam
Dopo i fatti di Charlie Hebdo, una nuova e più sanguinosa strage jihadista fa vacillare i valori fondamentali della Repubblica francese rischiando di innescare una deriva autoritaria in tutta l'Europa; questo mentre la coalizione contro l'ISIS si allarga pericolosamente facendo emergere complicità per troppo tempo ignorate e acuendo le tensioni tra gli Stati coinvolti nella crisi siriana. Nel Corano si predica la pace o al contrario si inneggia alla guerra? Ha senso ritenere che l'Islam, in quanto tale, sia incompatibile con la cosiddetta civiltà occidentale? Ciò a cui stiamo assistendo non è forse il prodotto di un conflitto planetario scatenato più di un decennio fa in nome del profitto, un conflitto che ha armato la mano di coloro che oggi minacciano la nostra incolumità e che quasi ogni giorno seminano terrore e morte in tutto il mondo arabo? Michel Onfray, partigiano del libero pensiero che non ammette compromessi, cerca di rispondere a queste domande cruciali affidandosi alle armi della critica e all'analisi delle fonti, in un libro ""vietato"""" in Francia, dove il dibattito pubblico si sta progressivamente omologando alla narrazione imposta dalle autorità e alle semplificazioni dei media."" -
La famiglia Wang contro il resto del mondo
Una saga familiare, un irresistibile on the road, un indovinato ritratto del sogno americano al declino, un romanzo commuovente sull'eterna ricerca delle proprie radicirnrn«Il romanzo di Chang è intelligente, trascinante e soprattutto gioioso, probabilmente perché il suo argomento principale, nonostante tutte le peripezie, i cambi di ambiente e di classe sociale, è l'amore.» - The Guardianrnrn«Jade Chang è infinitamente intelligente nel suo generoso romanzo d'esordio... Commuovente e brillante.» - The Guardianrnrn«Un esordio così divertente e pieno di energia da far girare la testa.» - Kirkus Reviewsrnrn«Una storia con tutta l'ironia e la profondità di Little Miss Sunshine.» - Vanity FairrnrnrnCharles Wang è emigrato da Taiwan in America tanti anni fa e si è costruito un impero nell'industria dei cosmetici. Ma poi ha rischiato investimenti azzardati, senza sapere che si stava avvicinando una delle più grandi crisi economiche della storia, quella del 2008, e ha perso tutto: fabbriche, negozi, case, macchine. Ma Wang ha un piano. Andrà in Cina, dove non è mai stato, e recupererà le terre della sua famiglia, confiscate al tempo della rivoluzione. Prima deve però attraversare gli Stati Uniti per radunare i suoi americanissimi figli, raccogliere lungo la strada i due minori, una studentessa di liceo appassionata di moda e uno studente universitario che sogna di diventare un attore comico, e arrivare a New York dalla figlia maggiore, artista di successo in crisi sia lavorativa sia sentimentale. L'esordio di Jade Chang è al tempo stesso uno scoppiettante romanzo on the road, una saga familiare e un viaggio alla ricerca delle radici. Non solo della famiglia Wang, ma anche dell'America che gli Wang hanno conquistato e contribuito a costruire e che deve a sua volta riscoprire la propria identità nel subbuglio seguito alla crisi economica. Divertente, dissacrante e capace di commuovere, questo libro è un ventata di freschissima aria cinese nell'epica americana. -
Guerra all'ISIS. Gli errori che abbiamo fatto, perché rischiamo di perderla, che cosa fare per vincerla
Aldo Giannuli, tra i maggiori esperti italiani di intelligence e geostrategia, si cimenta in un'inchiesta sull'ISIS: un ""mostro"""" che tutti dicono di voler combattere, alcuni cercano di pilotare a proprio vantaggio (finanziandolo o contrastandolo timidamente) e, soprattutto, pochi dimostrano di aver compreso a fondo. Dopo quindici anni di guerre e centinaia di migliaia di morti, la """"coalizione dei volenterosi"""", guidata dagli USA a partire dal 2001, ha ottenuto il paradossale risultato di rafforzare o addirittura trapiantare lo jihadismo in tutti i teatri in cui, a vario titolo, è intervenuta. Ne è derivata una centrale del terrorismo internazionale che sembra essere stata partorita dalla mente di un romanziere eccentrico. Un soggetto """"liquido"""" in grado di passare dalla clandestinità al governo di uno Stato nel volgere di pochi anni; di rompere gli steccati fra le nazioni per fare proseliti ovunque, persino nei Paesi occidentali; di promuovere una sofisticata guerra psicologica fatta di atrocità reali e suggestioni simboliche; e di inserirsi a pieno titolo nel """"gioco dei troni"""" che contrappone potenze maggiori e minori nello scacchiere mediorientale. Capire l'effettiva natura di Daesh, i suoi obiettivi strategici di fondo come i suoi ripiegamenti tattici, significa fare fronte al rischio, sempre più tangibile, di una sua catastrofica vittoria. Questo volume vuole suggerire il necessario cambio di rotta in una lotta che interessa tutti, se oggi è troppo presto, domani sarà troppo tardi."" -
La vera vita. Appello alla corruzione dei giovani
Che cos'è la giovinezza? Che cosa è stata per le innumerevoli generazioni che ci hanno preceduto? E che cosa significa essere giovani, oggi? È una condizione trionfante e privilegiata dell'esistenza, tanto che il giovanilismo è diventato il paradigma di vita nelle società neoliberiste (si è giovani finché si è in grado di consumare), oppure è qualcosa di altamente problematico e di falso? Di ""terribile""""? Sono queste le domande che si pone uno dei maggiori filosofi viventi in questo breve ma ricchissimo libro. La giovinezza vi viene considerata come quella fase cruciale della vita in cui si decide se costruire la propria esistenza o bruciarla. Se nelle società attuali, venuto meno il potere che aveva la tradizione di dare un senso alle cose, si è condannati a un'adolescenza infinita, e l'adulto diventa niente più che un adolescente con qualche mezzo in più per consumare, quale idea è ancora in grado di radicarsi nei giovani perché attingano quella """"vera vita"""" di cui Rimbaud, il poeta della giovinezza, diagnosticava l'assenza? Badiou offre una risposta paradossale: bisogna, socraticamente, corrompere i giovani, distoglierli dall'universo luccicante delle merci, creare per loro le condizioni di un nuovo pensiero che sappia farsi fratello del sogno.""