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Disparità
"Un'intelligenza che toglie il fiato"""" - The GuardianIl concetto di disparità è stato per lungo tempo oggetto di ossessione e argomento di discussione fra i filosofi, ma per Zizek è proprio negli ultimi decenni che il significato che la disparità e la negatività debbono e possono avere per la nostra esistenza è stato particolarmente dibattuto. Disparità sonda l'argomento in tre ambiti: quello che il mondo è (l'ontologia); l'estetica (le disparità nel bello, la questione del brutto e del disgusto); il bene (la disparità nell'etica e nella teologia). Lo fa esaminando l'opera di alcuni dei più grandi e interessanti pensatori della negatività e del male, da Julia Kristeva ad Alain Badiou, alla luce del pensiero del maestro del negativo, che è per Zizek il grande Hegel." -
Parlami. Piccolo libro dell'ascolto
«Ascoltare è uno dei modi più efficaci per dare senso alla propria esistenza: poiché ascoltando l'altro ne miglioro la vita, rendo migliore un sistema di cui anch'io faccio parte, e quindi miglioro anche la mia vita.»Il libro è composto da settanta capitoli brevi o brevissimi (da una a due pagine), raggruppati idealmente in quattro sezioni. La prima sezione riguarda le caratteristiche generali dell'ascolto efficace; la seconda, le caratteristiche e i comportamenti che l'interlocutore si aspetta da chi lo ascolta; la terza, le cose da fare in alcuni casi specifici (per esempio quando l'interlocutore diffida, attacca, si chiude ecc.); la quarta, alcune possibili ""risposte"""" alle questioni più ardue poste dall'interlocutore (sulla malattia, sulla perdita, sulla morte, sul senso della vita ecc.)."" -
L'intelligenza agonistica. Affrontare le sfide nella vita, nel lavoro, nello sport
Intelligenza agonistica: l'insieme delle competenze insite nella naturale tendenza dell'essere umano a progettare, affrontare, superare e prevedere sfide con se stesso, con gli altri, con l'ambiente.«Tutti gli esseri umani (e forse tutti gli esseri viventi) posseggono questo tipo di intelligenza, fondamentale per la sopravvivenza stessa. Lo sport è un palcoscenico di vita, in cui troviamo concentrate dinamiche e situazioni che sono lo specchio di quelle che viviamo quotidianamente in casa, in ufficio, nel tempo libero. È uno straordinario campo d'osservazione, in cui poter studiare e rilevare il funzionamento e i meccanismi della nostra Intelligenza Agonistica: come agisce, cresce e si sviluppa, come genera nuove strategie, come e da cosa viene ostacolata.""In principio era la competizione"""". Ogni momento della nostra vita obbedisce a questa semplice legge, di cui lo sport è solo una possibile declinazione. Atleti, manager, attori, psicologi, organizzazioni, squadre, in modi diversi affrontano tutti le medesime sfide, e ricorrono quindi a un'unica risorsa: """"l'Intelligenza Agonistica"""", ossia l'insieme delle competenze con cui ognuno di noi affronta, progetta, supera le proprie sfide con l'ambiente, con gli altri e soprattutto con se stesso. Giuseppe Vercelli, psicologo dello sport che ha lavorato, fra gli altri, con campioni di calibro internazionale, propone qui il modello SFERA, uno strumento indispensabile per interpretare il caos e riportarvi l'ordine, per trasformare la """"prestazione"""" in un'esperienza piacevole e i cui autentici traguardi sono la crescita e la ricerca continue. Quando l'Intelligenza Agonistica entra in azione, ritroviamo l'unità di mente, corpo e ambiente: con le parole di Roger Bannister, indimenticato campione della corsa, """"una cospirazione inconscia di anima e corpo che rende possibile un'esplosione di energia""""."" -
Lo splendore del nero. Filosofia di un non-colore
Un breve e intenso trattato filosofico sulla luminosità del colore più scuro e il valore del colore più ambiguo. Il nero non è mai stato così luminoso.«Inchiniamoci all'erede di Platone: Badiou è il più grande filosofo vivente.» - Slavoj Žižek«Il nero simboleggia indistintamente tanto la mancanza che l'eccesso.»Chi, durante l'infanzia, non ha fatto l'esperienza spaventosa di avanzare a tastoni nella notte nera? Alain Badiou, il più celebre filosofo francese, prende le mosse dai giochi infantili nel buio per esaminare, in brevi indimenticabili capitoli, le tante forme che il nero prende nel nostro immaginario e nella nostra cultura: il nero dell'inchiostro sulla carta e quello delle fascette sui volti nelle riviste pornografiche; il nero dei misteri cosmologici e il nero doloroso del lutto... In questo libro di straordinaria intensità, il teatro intimo del grande pensatore diviene così occasione per un'esplorazione filosofica fatta di ricordi, di sottili ragionamenti, di improvvise - è il caso di dirlo -illuminazioni, che coinvolgono la musica, la pittura, la politica, il sesso, la metafisica. Il nero non è mai stato così luminoso. -
Tutta la vita (Notturno di Liliana Montoya)
L'amore di tutta la vita, il tormento del male, la ricerca della verità. Un romanzo indimenticabile sulla passione, l'amore, la violenza, la verità.rnrn«Se questo è il male, le dico, che male sia.»rnrn«Una storia essenziale che nel giro di poco più di un centinaio di pagine accomuna il Messico e il lettore in un viaggio dal mistero alla malinconia... Un romanzo di amore estremo, di crimine e di impunità che una volta letto non smette di crescere dentro il lettore.» - El PaìsrnrnIn una Città del Messico oscura e popolare, Serrano, uno scrittore, cerca nella propria memoria le tracce di una more fatale, una tormentata passione giovanile mai dimenticata. Liliana è la donna di una vita, l'indimenticabile che ritorna. Ma la sua esistenza è segnata da un omicidio avvenuto negli anni Settanta che è diventato il perno delle sue ossessioni e del suo fragile equilibrio, un evento avvenuto in circostanze mai davvero chiarite e che di volta in volta rivive in versioni discordanti. Serrano indaga nella memoria dei protagonisti di quella notte di sangue, alla ricerca di una verità che non vuole servire nessun ideale di giustizia ma può aiutarlo a capire meglio Liliana, le brusche svolte della loro relazione, il suo stesso violento amore per lei. Ciò che trova è una matassa di storie che si contraddicono, di verità ad usco e consumo di una supposta pacificazione, e il giusto grado di mistero che protegge tutti dalla giustizia ma non dai propri tormenti. Con il suo ultimo romanzo, Aguilar Camìn ci conduce nei meandri di una passione ineluttabile, a scoprire la filigrana di tutte le storie che vale la pena vivere e raccontare: l'amore per l'amore per tutta la vita. -
La pienezza del vuoto. Dallo zero alla meccanica quantistica, tra scienza e spiritualità
«Poichè tutto è vacuità, tutto può essere» - NagarjunarnChe cos’è il vuoto? Di che cosa è fatto? Perché ci fa paura? Non è facile per l’uomo, soprattutto quello occidentale, pensare e accettare il nulla. Eppure interrogarsi sulla sua natura pare inevitabile. Lo hanno fatto, e continuano a farlo, filosofi e matematici, scienziati e teologi, poeti e premi Nobel, cercando di tessere intorno all’horror vacui una storia plausibile. In queste pagine l’astrofisico Trinh Xuan Thuan ci conduce in una lunga cavalcata dalle origini ai giorni nostri attraverso la Bibbia e l'I Ching, Aristotele e al-Khwarizmi, la rivoluzione di Newton e le teorie di Einstein, la nascita della meccanica quantistica e la scoperta del Big Bang. La conclusione cui giunge è sorprendente: la fisica e la cosmologia contemporanee propongono una visione del mondo molto simile a quella delle maggiori tradizioni spirituali orientali che, invece di temere il vuoto, lo vivono come possibilità di mutamento, e dunque di vita. È nel dialogo armonico tra gli opposti – Yin e Yang, energia e materia, attrazione e repulsione – che si nasconde il mistero, insieme vuoto e pieno, dell’universo. Un mistero che ha a che fare con la scienza, ma anche con l’etica e con la politica. Perché se è vero che, come le particelle e gli atomi, siamo interconnessi nella grande rete del cosmo, la nostra felicità dipende da quella degli altri. -
Invecchiare in giardino. De senectute in horto
Un manuale di vita, ricco di suggestioni e consigli di Gian Lupo Osti su come vivere in armonia con la natura e rimettersi in contatto con la nostra parte più autentica.Un diario sincero nel quale poesia, natura e storia si materializzano in un giardino amato, dove serenità e vecchiaia creano una semplice e vivace sinfonia di affetti, di ricordi...e di piante.» - Paolo Pejrone«Gian Lupo Osti...è un ex manager, il signore delle peonie. Una specie cinese porta il suo nome. Molti anni fa scoprì i fiori e diede una svolta radicale alla sua vita.» - Corriere della Sera«Osservando la natura, mi lusingo di aver compreso un po' meglio come funzionano le cose del mondo.»Coltivare la terra, prendersi cura di creature viventi, stare all'aria aperta, fare un lavoro manuale, ascoltare i ritmi delle stagioni, comprendere le esigenze profonde di un fiore: gesti che ci fanno sentire bene e ci aiutano a capire meglio il nostro percorso. Sagge e silenziose compagne di viaggio, le piante hanno molte cose da insegnarci. «Definisco il mio giardino, per nobilitarlo culturalmente, arcadico, ma alcuni amici mi dicono che da me ogni pianta è lasciata a se stessa: fa quel che vuole. Se devo definire in modo semplice il mio giardino ideale direi che questo ha come modello una radura piena di fiori in un bosco: si esce al sole dalla selva oscura e la suggestione un po' tenebrosa della foresta viene spazzata via dall'esplosione della luce, dei colori, della bellezza. Lo scopo del mio giardino è di riunirmi, di immergermi nella Natura.» -
Mastermind. Pensare come Sherlock Holmes
Una nuova avventura al fianco di Sherlock Holmes, stavolta alla scoperta del mistero per eccellenza: la mente umana.«Un cocktail ad alto grado di intrattenimento a base di psicologia holmesiana e moderna neuroscienza.» - The New York Times«Brillante e divertente...Incanterà gli appassionati di Sherlock Holmes e avvicinerà molti lettori a uno stile di vita più consapevole.» - Kirkus Reviews«Sherlock Holmes non presenta semplicemente un metodo per risolvere i delitti. Il suo è un sistema di pensiero, una mentalità che può essere applicata a innumerevoli attività, ben oltre le strade nebbiose della malavita londinese. È un approccio derivato dal metodo scientifico che trascende sia la scienza che il crimine e può servire come forma mentis, persino come un modo di essere, tanto efficace ai nostri giorni quanto ai tempi di Conan Doyle. Ed è questo, a mio parere, il segreto del fascino ininterrotto, irresistibile e onnipresente di Holmes.»Qual è il segreto della mente più brillante della letteratura di tutti i tempi? Come fa a risolvere la miriade di casi complicati solo grazie all'osservazione e al ragionamento, liquidando poi puntualmente l'ammirato assistente con il suo proverbiale ""Elementare, Watson!""""? La risposta è in questo saggio della psicologa Maria Konnikova che, da lettrice appassionata delle avventure di Sherlock Holmes, ne studia il processo mentale. Riprendendo una delle metafore più conosciute che il detective usa per illustrare i """"poteri magici"""" della propria mente - il cervello come una soffitta vuota, che va riempita e organizzata - e attingendo alle teorie neuroscientifiche, l'autrice individua in Watson e Holmes i rappresentanti di due sistemi di pensiero contrapposti, di due modi diversi di organizzare la propria """"soffitta"""" e quindi di ragionare. Attraverso un'analisi attenta, Konnikova fa luce sui meccanismi cognitivi umani innati - il sistema Watson - e sulle loro falle, che conducono a scelte e deduzioni erronee; per contro ci introduce al sistema Holmes, aiutandoci a capire come anche noi, con un po' di esercizio, possiamo aspirare a esso, potenziando così il nostro spirito di osservazione e le capacità decisionali in ogni ambito della vita."" -
È giusto obbedire alla notte
Finalista al Premio Strega 2017rnPresentato da Annalena Benini e Walter Pedullà.rnrnrnUn'avventura di dolore e rinascita nel cuore mitologico e moderno di una Roma sconosciuta. L'atteso ritorno al romanzo di uno dei più talentuosi scrittori della sua generazione.rnrn«Un romanzo gagliardo, una narrazione straordinaria» - Tuttolibri della Stampa rn«Grazie, caro Nucci, per questa appassionante lettura» - la Repubblica «Matteo Nucci ci sa fare» - Vanity Fair «Un narratore dal polso sicuro» - Il Messaggerorn«Le lacrime degli eroi è uno splendido saggio-romanzo che mi ha commosso» - La StamparnrnAi margini della Roma che tutti conosciamo, dove il Tevere crea un'ampia ansa prima di correre verso il mare, vivono uomini e donne che sembrano essersi incontrati solo grazie alle rispettive necessità. Fra baracche e chiatte, uniti dalla gestione di una trattoria improvvisata, mentre si alternano in piccoli lavori nei campi e nella guida dei turisti cittadini attratti dai loro lavori arcaici, essi hanno formato una specie di strana comunità fuori dal tempo e dal mondo in cui siamo abituati oggi a vivere. Cesare, uno degli ultimi anguillari romani, suo fratello Guido, un bizzarro lettore di testi sacri, Victoria, una cuoca sudamericana e due ragazze dell'est dal mestiere equivoco, hanno accolto già da qualche anno un uomo in fuga. Lo chiamano tutti ""il dottore"""" perché, se il suo nome non ama rivelarlo, sembra venuto a offire le sue cure a chi vive lì e nei dintorni. Zingari, reietti, osti, piccoli criminali, pastori clandestini, tutti chiedono al dottore di essere curati. Tutti del resto hanno intuito che questo cinquantenne vissuto sempre in città è venuto in realtà a curare se stesso. Ma qual è il suo passato? Quale l'immenso dolore che lo ha strappato alla sua casa? rnMentre il respiro del fiume scandisce il tempo della lettura, veniamo attratti nella storia della sua vita, di sua moglie Anna e di sua figlia Teresa, delle sue perdite, del suo coraggio, del suo terrore. rnAccompagnati da racconti di nutrie, di cani, di animali fiabeschi, dai ritmi della natura che si approfondiscono nel cuore della città, conosceremo tutto di questo indimenticabile personaggio, antico e moderno assieme, e apprenderemo di nuovo come solo il dolore possa spingere l’essere umano alla rinascita. Una rinascita che passa per le mani di donne, e attraversa una notte cui è giusto obbedire."" -
La sala da ballo
Quattro personaggi che intrecciano le loro storie in un affresco originale e carico di significati profondi: i loro dolori e le loro frustrazioni sono anche i nostri, come pure la danza liberatoria, il coraggio di gridare, la voglia di cambiare.rnrn«Un’esplorazione tenera, commovente e profonda dei desideri che sopravvivono negli ambienti più inospitali» - rnSunday Expressrn«Una storia d’amore intensa, ambientata in un manicomio di inizio Novecento, che fa sentire la sua eco ai lettori di oggi» - rnThe Guardianrn«La versione inglese di Qualcuno volò sul nido del cuculo» - The timesrnrn«Un libro che si legge d'un fiato, che trasporta il lettore in un altro tempo, in un altro luogo, dentro la fantasia di un'autrice di enorme talento.» - Irish IndependentrnrnInghilterra, 1911. In un manicomio al limitare della brughiera dello Yorkshire, dove uomini e donne vivono separati gli uni dagli altri da alte mura e finestre sbarrate, c’è una sala da ballo grandiosa ed elegante, con tanto di palcoscenico e orchestra. In questo luogo sognante e raffinato, i pazienti si ritrovano una volta alla settimana per danzare: qui hanno la possibilità di sentirsi liberi, di mostrare i sentimenti, di muovere i loro corpi in libertà. I desideri lungamente messi a tacere tornano ad agitare con prepotenza i cuori dei protagonisti. Proprio nella sala da ballo Ella Fay, una giovane operaia ricoverata contro la sua volontà per una crisi isterica, conosce John Mulligan, un uomo dalla sensibilità fuori del comune, che soffre di depressione in seguito a un trauma. Complice del loro incontro è Clem, una paziente affetta da manie suicide, che aiuta Ella a leggere i messaggi di John. A occuparsi di loro c'è il dottor Fuller, un medico ossessionato dall'eugenetica e fermamente convinto che la musica e la danza possano aiutare nella cura delle malattie psichiatriche.rnQuattro personaggi che intrecciano le loro storie in un affresco originale e carico di significati profondi: i loro dolori e le loro frustrazioni sono anche i nostri, come pure la danza liberatoria, il coraggio di gridare, la voglia di cambiare. -
Liberate il cervello. Trattato di neurosaggezza per cambiare la scuola e la società
Nel nostro cervello c'è molto più di quanto siamo stati finora in grado di creare, ed è solo partendo dalla sua conoscenza che spalancheremo davanti a noi le porte di un nuovo Rinascimentornrn«Memoria, concentrazione e apprendimento... Come potenziare la propria intelligenza grazie alle neuroscienze. Il libro esplosivo di Idriss Aberkane.» - Le Pointrnrn«Idriss Aberkane non si stanca di ricordarci l'importanza di una sperimentazione libera, capace di sfidare certezze, conformismo e gerarchie figlie delle ideologie del passato.» - Dalla Prefazione di Serge TisseronrnrnTutti hanno bisogno di conoscere i propri neuroni. Dietro ogni decisione, nella storia dell'umanità, dietro ogni schiaffo, ogni bacio, ogni canto o marcia militare, dietro ogni assassinio e ogni parto, dietro le ambizioni di Alessandro, le esitazioni di Napoleone, le sottigliezze di Sun Tzu, i colori di Tintoretto, dietro le illuminazioni profetiche come dietro la più umile manciata di cereali, ci sono dei neuroni. Ma per far circolare la conoscenza bisogna renderla appetibile. Gli ingredienti ci sono; quello che bisogna fare è prepararli in modo che mandino un buon profumo, e che siano un piacere per la mente.rnrnrnrnrnNon utilizziamo bene il nostro cervello. A scuola, al lavoro, in politica, noi non usiamo ergonomicamente il nostro cervello. Le conseguenze sono il malessere, la pietrificazione mentale e l'inefficacia. La neuroergonomia è l'arte di utilizzare bene il cervello umano. Come una sedia è più ergonomica di uno sgabello perché distribuisce meglio il peso del suo utilizzatore, noi potremmo distribuire in modo equilibrato ed efficace il peso della conoscenza, dell'informazione e dell'esperienza sul nostro cervello. -
Il coraggio della disperazione. Cronache di un anno agito pericolosamente
La lotta politica è possibile solo al fondo della disperazione? Il pensatore più imprevedibile al mondo;rn il suo libro più radicale e tragicornrn«Pochi pensatori illustrano le contraddizioni del capitalismo contemporaneo meglio di Slavoj Žižek... Uno dei più noti intellettuali al mondo» - The New York Review of Booksrnrn«Il vero coraggio non sta nell'immaginare un'alternativa, ma nell'assumere le conseguenze del fatto che non è chiaramente discernibile alcuna alternativa»rnrn«Žižek è come Socrate sotto steroidi... un'intelligenza che toglie il fiato» - Terry EagletonrnrnQuesto il quadro generale: il capitalismo globale è giunto a un livello di sviluppo che fa disperare non solo per le condizioni in cui vive buona parte della popolazione mondiale, ma anche per il vero e proprio vicolo cieco in cui ha costretto l’umanità, Occidente incluso. Tuttavia, altrettanto senza speranza sembrano le strade di sinistra percorse da quei partiti, movimenti e regimi che tentano di contrapporsi al capitale. Ma davvero la disperazione è riducibile allo sconsolante abbandono di ogni speranza? E davvero serve la speranza per agire? Non è questa stessa disperazione un ottimo esercizio propulsivo per la lotta di classe?rnNel suo libro di analisi politica forse più coraggioso e radicale, Slavoj Žižek tratta i grandi temi di questi ultimi anni con il consueto punto di vista diagonale e turbinoso, ma con un maggiore senso del tragico. Dal terrorismo fondamentalista alle tensioni geopolitiche sullo scacchiere mondiale, dai movimenti radicali di emancipazione in Grecia e in Spagna alle sfide poste dai rifugiati, fino all’incognita rappresentata dalla presidenza Trump e alla possibilità di una nuova guerra mondiale: le tensioni del nostro presente e le inquietudini del nostro futuro sono affrontate senza sconti: perché è al fondo della disperazione che si può trovare il coraggio della lotta. -
Il grande salto. Ovvero come ho capito che l'amore per gli altri rende felici
La mototerapia di Vanni Oddera mette insieme piacere adrenalinico e gioia del volontariato, brivido del vuoto e magia dell’incontro con l’altrornrn«Se si salta da soli è solo un sogno, se si salta insieme è la vita che inizia davvero.»rnUn bambino selvatico e sgraziato, che preferisce la solitudine e l’amicizia degli animali a quella dei coetanei. Un rapporto privilegiato con il nonno, suo maestro e complice, e un profondo legame con il bosco, unico luogo di libertà e armonia. Una «vita spericolata» fin dall’infanzia e dall’adolescenza, sempre alla spasmodica ricerca di un confine da superare, di una regola da infrangere. Questo è Vanni, e questo il suo grande sogno: saltare l’ostacolo, colmare il vuoto insopportabile che è dentro ognuno di noi. La sua è una vita fatta di slanci e rovinose cadute, da cui però sa sempre rialzarsi, mosso da un coraggio e un’energia più forti di qualunque limite. E questo è il suo racconto, frenetico e commovente. Vanni Oddera, campione mondiale di Freestyle Motocross, non è solo il protagonista di spericolate evoluzioni in sella alla sua moto, ma un uomo trasparente che non si vergogna dei propri difetti ed eccessi, e che sa donarsi agli altri con estrema generosità: è la «droga dell’amore del mondo», la felicità di regalare «il vento in faccia» a qualcuno che non ha mai provato una simile ebbrezza. Quel bambino solitario e insofferente ha vinto la sua gara, spazzando via ogni barriera, cancellando la paura. E non ha mai smesso di volare. -
La mazzetta
Prima di Camilleri, De Cataldo, Malvaldi, Lucarelli e Manzini ci fu Attilio Veraldi, il padre della letteratura poliziesca italiana di qualità.rnrn«Se Tarantino leggesse questo libro andrebbe a vivere a Napoli per un po'» - Diego De Silvarnrn""Il più bel giallo italiano che abbia mai letto"""" - Oreste Del Buonornrn""""Veraldi non è stato solo il migliore giallista italiano, ma qualcosa in più."""" - Antonio D'OrricornrnrnIn una Napoli sensuale, disperata e viziosa, una ragazza sparisce portando con sé una cartella di documenti importanti – un appalto truccato. Il padre della ragazza, don Michele Miletti -l’uomo forse più ricco di Napoli, sessantanove anni e «ancora il ritmo di un’Esportazione ogni cinque minuti, il tempo di fumare la precedente» - incarica Sasà Iovine, finto avvocato che si arrabatta con piccoli luridi affari, di ritrovare la figlia difficile e ribelle ma soprattutto di far sparire i documenti la cui pubblica circolazione avrebbe compromesso un giro di mazzette consistenti. Sasà si ritrova coinvolto in un malaffare molto più grande di lui, famigliare e politico. Il malaffare è talmente sporco che Sasà le prende di santa ragione da due omoni grandi come armadi, i Gemelli, ma sopporta tutto perché insegue – come un cane inseguirebbe una salsiccia - una mazzetta, una percentualina che non ha alcuna intenzione, come tutti gli altri, di farsi sfuggire. Tra corruzione, istinti famelici, cadaveri, adulteri e inganni si snoda questo romanzo, capostipite del giallo italiano, così attuale, ritmato e potente che sembra essere stato scritto domani."" -
Finalmente dopodomani! Breve storia dei prossimi vent'anni
Che cosa accadrà di qui al 2035? La lucidissima previsione del più celebre futurologo al mondo. Scenari terribili, soluzioni pacifiche: sta a noi scegliere che cosa fare del nostro futurornDopo ""Breve storia del futuro"""" e """"Scegli la tua vita!"""", Jacques Attali rinnova del tutto il suo sguardo sui prossimi vent'anni, alla luce delle nuove conoscenze - accumulate nei domini della scienza, della demografia, dell'ideologia, della geopolitica, dell'arte - sulle minacce e le possibilità del momento presente. Indagando in mille campi sui «segnali deboli» che preparano il futuro, Attali arriva a conclusioni radicali e sorprendenti su quel che ci attende e soprattutto su quel che potremmo fare. Perché, se è vero che molte nubi si addensano all'orizzonte, non mancano i mezzi per costruire un mondo più sereno, per evitare che la collera e la rabbia si trasformino in violenza planetaria, per sfuggire alle minacce climatiche, al terrorismo, alla degenerazione tecnologica. A condizione di comprendere che il modo migliore di riuscirci, di realizzare le nostre potenzialità è aiutare gli altri a divenire sé stessi, a scegliere la propria vita, a sostituire l'egoismo irrazionale e suicida con un altruismo lucido. Così potremo dire: """"Finalmente dopodomani!""""."" -
Sottovento e sopravvento
«Caso, amore e logica: tempeste e terremoti, pietre filosofali e naufragi, gangster e barbudos, la bella e la bestia, l'isola dei famosi e l'isola del tesoro. Un romanzo filosofico d'azione come il Candide di Voltaire». Maurizio FerrarisrnrnUna mappa del tesoro di oltre due secoli fa è apparentemente indecifrabile; ricorrendo alla crittologia più sofisticata, uno studioso riesce finalmente nell’impresa, ma l’indovinello che ne risulta pare non avere a sua volta soluzione; inoltre, il tesoro sarebbe nascosto nelle Negrillos, isolette nel mar dei Caraibi che dal 1867 in avanti scompaiono inspiegabilmente da tutte le carte nautiche. Un narcotrafficante colombiano indagato dalle autorità statunitensi ha bisogno di trovare il tesoro - ben sedici galeoni stipati d’oro – per giustificare i suoi introiti, e obbliga un caccia-tesori irlandese, Christopher, e una filosofa cubana ma cresciuta a New York, Marisol, a trovarlo in sua vece. La spedizione in barca a vela avviene durante una Settimana Astrale in cui gli dèi che hanno dato il proprio nome ai giorni influenzano gli eventi quotidianamente; a pari passo si procede allo smantellamento del razionalismo, con il fallimento della «cerca» dell’algoritmo elusivo di Marisol, e del materialismo, quando si scopre che l’oro cercato era, in realtà, l’aurum non vulgi sed philosophorum (l’oro non della gente ma dei filosofi). Finalmente il mistero della congiunzione si solidifica nel fine ultimo dell’alchimia. -
Il teatro galleggiante
Sul verde e mitico Ohio, avventure e amori di May Bedloe.rn«L'idea della protagonista di creare la cucitura perfetta trova echi in tutto il libro, negli stratagemmi architettati e nelle metafore, perfino nel salvataggio delle anime.» - The New York Timesrn""Aveva ragione, Comfort, quando diceva che non so mentire. E non è per principio. Per ragioni che non so spiegare, sento un gran bisogno di dare un resoconto diretto e preciso dei fatti. E poiché non sempre capisco le intenzioni che vanno al di là delle parole altrui, mi capita di essere più onesta di quanto sia dovuto auspicabile. (...) In ogni caso, infilare e sfilare un ago in un piccolo spazio non manca mai di placarmi e, mentre il piroscafo virava per far scalo in uno dei pontili periferici di Cincinnati, beccheggiando delicatamente sul ronzio delle caldaie, cominciai a dimenticarmi l'irritazione dei confronti di Comfort.""""rnQuando la giovane sarta May Bedloe rimane sola e senza un soldo sulle rive dell'Ohio, dopo l'esplosione del battello su cui viaggiava insieme alla cugina, trova lavoro nel famoso Teatro Galleggiante che fa il suo giro lungo il fiume. Qui, la vita torna a sorriderle, ha di nuovo un reddito, trova nuovi amici e forse addirittura la promessa di qualcosa di più... Ma navigare sul confine tra il Sud confederato e il Nord """"libero"""" nascone pericoli enormi e May, per colpa di un vecchio debito che deve essere saldato, si trova costretta a trasportare passeggeri segreti, sotto la copertura dell'oscurità, attraverso il fiume e lungo la ferrovia sotterranea. Mentre i segreti di May diventano sempre più intricati e difficili da mantenere, Il Teatro Galleggiante si prepara per la sua rappresentazione più importante. La situazione di May può significare la rovina per tutti i suoi amici a bordo della chiatta, compreso il suo amato Hugo, a meno che non riesca a trovare il modo di incastrare chi la conosce meglio."" -
La bicicletta di Einstein
«Il vocabolario di Klein è poetico, le sue parole e il suo entusiasmo vi sedurranno» - Libérationrnrn«Dalla penna di Klein nasce un Einstein vivissimo, idealista e romantico, un genio con lo sguardo di un ragazzino.» - Lirernrn""Einstein è un personaggio molto celebre, ma quando interrogavo i miei studenti mi rendevo conto che era diventato un fossile. Sanno che fa la linguaccia e che ha scritto e=mc2 ma non sanno cosa significhi e nemmeno che cosa rende unico Einstein nel campo scientifico. Quando ho visto quella foto di Einstein in bicicletta, sorridente, ho pensato che dovevo fare un viaggio sulle sue tracce a velocità umana, per rendere di nuovo vivo il suo passato. Siccome ha rivoluzionato il concetto di spazio e di tempo, anche io dovevo rivoluzionare il concetto riscoprendo Einstein in bicicletta, disfandomi del peso di tutti gli studi e le pubblicazioni che sono stati scritti su di lui e che alla fine lo hanno seppellito, mummificato."""" (Etienne Klein)"" -
Gli uomini mi spiegano le cose. Riflessioni sulla sopraffazione maschile
Con la sua prosa elegante e incisiva Rebecca Solnit mette a nudo alcuni degli aspetti più imbarazzanti, crudi e folli della società maschilistarnrn«La voce della Solnit non ha paura, nel suo arco ha frecce potenti.» - The Independentrnrn«Un libro acuto e audace... tipicamente Solnit.» - Publishers Weeklyrnrn«In questi saggi accessibili a tutti l'autrice affronta i grandi temi del gender e del potere. Una lettura fondamentale per chi vuole approfondire la discussione sul femminismo e sulla società contemporanea.» - San Francisco Chroniclernrn«Gli uomini (alcuni uomini) spiegano le cose, a me come ad altre donne, indipendentemente dal fatto che sappiano o no di cosa stanno parlando. Mi riferisco all'arroganza che, a volte, mette i bastoni tra le ruote a tutte le donne, in qualsiasi settore, che le trattiene dal far sentire la propria voce e che schiaccia le più giovani nel silenzio insegnando, così come fanno le molestie per strada, che questo mondo non appartiene a loro.»rnrnrnrnrnCi sono molti modi per sottomettere una donna. Ci sono molti modi per sentirsi superiori, più forti, più bravi, più colti, più sapienti, più potenti. La sopraffazione non passa solo per la violenza fisica, l'umiliazione, la dipendenza economica, ma anche da meccanismi più semplici, da comportamenti più sottili e socialmente accettati da tutti. La violenza sulle donne comincia proprio da qui, da una conversazione dove le donne vengono messe a tacere. Cosa non funziona in queste conversazioni? Gli uomini pensano di sapere cose che le donne non sanno, e la Solnit spiega perché questo succede e sottolinea l'aspetto ridicolo dell'arroganza degli uomini. Ma il problema diventa serio quando una donna viene messa a tacere da un uomo e quello che aveva da dire è: sta cercando di uccidermi. -
Elogio delle erbacce. Nuova ediz.
Flagello biblico, responsabili di avvelenamenti di massa o simbolo di rinascita postbellica: fin dagli albori l'umanità ha rinunciato a dare una definizione scientifica di ""erbaccia"""", cambiando etichetta a seconda delle mode e della cultura dell'epoca. Prendendo avvio proprio da questo dato di fatto, l'autorevole botanico inglese Richard Mabey scrive la prima storia culturale di queste creature che vivono ai margini della società vegetale, così importanti per il sistema immunitario del pianeta, preziose per le loro proprietà curative, belle per le forme e i colori, eppure così strenuamente combattute dall'uomo che le ha sempre considerate pericolosi invasori dei suoi spazi. È proprio questa visione frutto di luoghi comuni che Mabey intende ribaltare: attraverso pagine colte e raffinate, ricche di informazioni erudite e reminiscenze personali e artistico-letterarie, l'autore compie una riflessione che trascende i confini della botanica e approda alla filosofia, mettendo in luce l'affinità esistenziale tra noi e le erbacce, quel comune spirito di adattamento e quell'istinto di sopravvivenza che dovrebbero indurci a riconoscere in loro delle compagne di vita da amare, dal destino saldamente intrecciato al nostro.""