Sfoglia il Catalogo feltrinelli024
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6781-6800 di 10000 Articoli:
-
Raccontare la guerra. Libri per bambini e ragazzi che bisogna conoscere
Come si racconta la guerra a bambini e ragazzi? il saggio, ricco di citazioni, offre un'ampia ricostruzione di come il tema sia entrato nei libri, partendo dalla conclusione del processo risorgimentale per arrivare ai giorni nostri. Da ""Cuore"""" a Capuana, da Vamba a """"Il piccolo alpino"""", passando per la prima guerra mondiale e le tragiche guerre del fascismo fino a giungere ai romanzi di grandi scrittori o illustratori quali Robert Westall, Uri Orlev, Tomi Ungerer, Roberto Innocenti e Lia Levi. A lungo la letteratura italiana per l'infanzia si è mostrata viziata da pesanti condizionamenti pedagogico-morallstici e ideologici. Soltanto verso i primi anni settanta si è cominciato a pubblicare storie che cercano di raccontare la guerra e i suoi orrori attraverso gli occhi dei ragazzi e affidandosi al primato della narrazione. Scrive Walter Fochesato: """"La presa di coscienza del """"non senso"""" della guerra credo che passi attraverso l'esame delle guerre stesse e non in una debole e sovente noiosa perorazione attorno alla pace""""."" -
Canti anonimi
Dall'imagine tesa / Vigilo l'istante / Con imminenza di attesa – / E non aspetto nessuno» sono i versi di chi è in ansia per l'attesa di qualcuno e qualcosa: forse la donna amata, forse la conversione. Clemente Rebora, dopo l'annichilimento e la strage della Grande Guerra, scrive dei Canti anonimi perché vuole cercare nel donarsi anonimo agli altri una ragione per continuare a vivere, per ripartire, per trovare prima o poi chi «Verrà, se resisto / A sbocciare non visto, / Verrà d'improvviso, / Quando meno l'avverto». Per la prima volta un'edizione commentata di un libro fondamentale tra le due guerre. -
L' Entrée d'Espagne
Il Centro Studi Matteo Maria Boiardo accoglie nella sua collana di studi la prima traduzione integrale dell'Entrée d'Espagne, l'ampio poema epico composto nei primi decenni del Trecento da un Anonimo Padovano in un francese reso spesso di non facile interpretazione tanto per le disinvolte deformazioni legate alle esigenze della rima quanto, e soprattutto, per i molti errori di copia dell'unico manoscritto che lo conserva. L'importanza storica del poema nel quadro della letteratura cavalleresca italiana, già rilevata da Antoine Thomas, suo eccellente editore nel 1913, è emersa sempre meglio nel corso degli studi: l'Entrée, ispirandosi in minima parte alla Cronaca dello pseudo-Turpino per i fatti di Spagna precedenti la Rotta di Roncisvalle e inventando il lungo capitolo delle avventure in Oriente, mette in scena un Rolando, suo protagonista assoluto, nutrito dei fermenti culturali e degli ideali dei decenni in cui si formano le signorie italiane del Trecento. La finezza psicologica del Patavian, la sottile ironia, l'ampiezza dell'esperienza umana, se restano trascurate nelle opere che derivano dal suo poema - i Fatti di Spagna, la Spagna in rima e la Spagna in prosa -, sembrano anticipare quelle dei sommi autori delle avventure di Orlando. Il lavoro di traduzione ha dato ai due curatori l'occasione di riflettere sul testo critico e il continuo dialogo con il manoscritto ha permesso di discutere in più luoghi del poema le proposte di Thomas, nonché di suggerire, nelle note di commento, nuove soluzioni. -
Quello che vedo
«Delle cose che il poeta vede e che hanno pari grado di esistenza ma si manifestano diversamente: è ciò di cui parla questo libro di poesia perché è la ragione della poesia stessa. Le visibili passano per i sensi, le invisibili amplificano la realtà, tanto che «la realtà cambia di grado e sale / rapidamente una febbre nelle immagini». È allora una giostra struggente come la vita che, nel suo inarrestabile moto perpetuo, ci restituisce un eterno presente, dove schizzo dal vero e visione convivono: «Vengono a trovarmi gli amici, ma da giovani, / emergono dal permafrost degli anni, / sgranati nel temporaneo disgelo», nella certezza che «il vecchio dio cieco ci vede come ombre» e che, infine, «il grido / che annuncia l'alba pare di un uccello / invece è il tempo che piange ininterrotto». -
Autografo (2021). Vol. 66: Scritture della realtà.
Negli ultimi anni l'ipotesi realista è stata messa in questione da più versanti, nel suo spessore problematico e nelle sue inaggirabili aporie. È in questa cornice teorica che si inserisce il numero di ""Autografo"""" dedicato alle Scritture della realtà: da Carlo Levi (Federico Milone) a Luigi Malerba (Enrico Sinno) e Sebastiano Vassalli (Valentina Giusti), passando per il dibattito letterario nella Napoli dell'occupazione alleata (Lucilla Lijoi), da cui muove anche l'intervista a Raffaele La Capria (Luca Federico). Il racconto del reale nella Vetrina (a cura di Gianfranca Lavezzi) è affidato al codice visuale dei disegni di Giuseppe Novello dedicati all'esperienza della ritirata di Russia e dell'internamento. Ampia l'escursione cronologica delle recensioni: da Rovani (Silvana Tamiozzo Goldmann), a Davide Orecchio (Federico Francucci), dal Gobetti di Bruno Quaranta (Alba Andreini), alla riedizione di Tempo di uccidere di Flaiano (Domenico Scarpa)."" -
Microprovincia (2020). Vol. 55: Letteratura di frontiera. Autori ossolani. Contini, Ramella Bagneri, Mazzi.
«Sono convinto che in periodi anormali, in situazioni storiche come quelli che stiamo vivendo, tutti quanti dobbiamo guardare con fiducia soprattutto a una rinascita culturale, stavo per dire spirituale. Se poi questa rinascita di libertà viene da una provincia di confine, o meglio nasce da una provincia di confine, la soddisfazione è sicuramente maggiore». Per il numero 55 della rivista si è scelto di guardare alla provincia come a una realtà ""micro"""", ma non mediocre, fonte di fermento, stimoli, contraddizioni e ricchezze. Gli intellettuali di cui si raccontano le testimonianze sono tre, con percorsi differenti, ma accomunabili: l'accademico e critico letterario Gianfranco Contini, nato a Domodossola nel 1912 e legato alla provincia fino al momento della sua morte, avvenuta nel 1990; il poeta Giovanni Ramella Bagneri, nato a San Paolo Cervo, provincia di Biella, nel 1929, ma legato all'Ossola e morto nel 2008, autore di numerosi e variopinti poemetti che furono quadri e rappresentazioni, ancora intatte, di paesaggi e allusioni; il narratore Benito Mazzi, nato a Re nel 1938, vincitore e finalista di importanti premi letterari (Selezione Premio Strega, Biella Letteratura, Coni, Bancarella Sport, Cesare Pavese), tuttora giornalista e scrittore poliedrico di saggi, romanzi e racconti. Con testi di Annamaria Azzarone, Giorgio Bárberi Squarotti, Roberto Cicala, Nicola D'Amico, Paolo Di Stefano, Franco Esposito, Raffaele Fattalini, Bruno Gambarotta, Mario Miccinesi, Gianni Mussini, Walter Nesti, Ercole Pelizzone, Giuseppe Possa, Andrea Raimondi, Tiziano Salari, Marco Travaglini, Marcello Venturi, Maria Villano."" -
Verso la ruggine
Questo libro dedicato all'ambiente rappresenta probabilmente il punto più alto, più maturo e più sorprendente della ricerca poetica di Prisca Agustoni, nata e cresciuta in Svizzera ma oggi residente in Brasile. Libro forte, per più di un aspetto affascinante e inquietante, Verso la ruggine trae spunto da una catastrofe ambientale, o per essere più precisi da un eco-crimine perpetrato alcuni anni or sono e seguito a ruota da altri avvenimenti nefasti che riguardano il Brasile ma che per metonimia valgono per tutti noi: nel novembre 2015 crolla una diga nello stato di Minas Gerais e il contenuto tossico di un gigantesco bacino si riversa nel principale fiume della regione, il Rio Doce, devastandolo. Il libro si muove su di un confine fragile e già compromesso: quella frontiera tra la ruggine e il ferro che è suggerita sin dall'inizio. Ma se la ruggine indicherà evidentemente lo sfaldamento, l'usura, lo smangiarsi di ogni certezza, non è detto che il ferro possa costituirsi come polarità positiva e ora sconfitta. Si direbbe piuttosto che i due termini disegnino una morsa atroce, a cui è difficile sfuggire (dalla presentazione di Fabio Pusterla). -
Una vita dalla parte dei poveri. Luciano Piana. Nuova ediz.
«Luciano è stato un testimone esemplare di che cosa significa (e comporta) essere cristiani, aderire cioè fino in fondo a quella logica evangelica che fa del credente un reale discepolo del maestro, che implica innanzitutto l'opzione per la povertà, la quale consente di stare dalla parte dei poveri e di condividere le lotte per la loro liberazione». Giannino Piana, decano dei teologi moralisti italiani, ricorda la figura del fratello raccogliendo anche suoi testi, tra poesia e preghiera, «che si fondono tra loro come due dimensioni interdipendenti e si intrecciano con una costante attività in vari campi della vita sociale ed ecclesiale, rendendo trasparente la possibilità di una stretta congiunzione di mistica e politica». Una lezione di grande attualità: «non aspettare che la vita finisca per decidere come impegnarla». -
Nuova corrente. Vol. 168: metamorfosi di Dante, Le.
Nella varia fortuna di Dante tra Otto e Novecento questo volume di ""Nuova corrente"""" ritaglia aspetti diversi e originali, con una mappatura e una chiave interpretativa di questa presenza dantesca e sul personaggio di carta Dante, sul rapporto con il cinema e su versanti davvero poco noti e sorprendenti: dal Dante criminologo all'uso fantasmagorico della Commedia nel mondo americano tra vignettisti e luna park, fino alla prima ricognizione su esempi di citazione dantesca in un campionario di poeti oggi operanti. Ricco è il corredo delle immagini, spesso rare e non note al lettore italiano; in appendice si riproducono per la prima volta integralmente le dieci tavole originali a tempera, china e pastello, che Gib utilizzò per le sue cartoline dantesche nel 1915."" -
La donna che parlava lentamente
Nei testi che compongono il libro l'autore torna ai temi che gli sono più cari, riflettendo sui legami tra la musica, l'arte e l'uomo, e conducendo il lettore in un inevitabile cammino di introspezione. I personaggi si alternano e si incontrano sulla scena, sfiorandosi senza toccarsi, ognuno come fosse l'osservatore dell'altro e tuttavia legati inevitabilmente dal filo teso dal narratore. I dialoghi sono il fulcro intorno a cui ruotano i protagonisti, giovani che si scoprono anziani e donne che non sembrano invecchiare, nel complesso quadro della precarietà terrena e dei sentimenti umani. -
Un nulla pieno di storie. Ricordi e considerazioni di un viaggiatore nel tempo
Un'autobiografia di Sebastiano Vassalli in forma di intervista. Uno dei maggiori scrittori contemporanei, l'autore della Chimera, offre ai suoi lettori una confessione sulla sua difficile fanciullezza tra fascismo e Repubblica, la Milano degli anni universitari, la nascita delle passioni per l'arte e la letteratura, la drammatica storia del primo matrimonio, gli anni dell'ideologia e del gruppo 63, il Sessantotto, la scoperta delle storie da narrare, la tv e la politica (tra Saviano e Berlusconi). Una memoria biografica fatta di miti, luoghi, case e letture ribadendo che la letteratura «è vita che rimane impigliata in una trama di parole. Vita che vive al di fuori di un corpo, e quindi anche al di fuori del tempo. Vita che si paga con la vita». -
La canzone di Diego
Un romanzo corale in cui le vicende dei personaggi si fondono in un dialogo complesso che spesso lascia spazio alla riflessione introspettiva. Luca prende la parola per primo, passandola come in una staffetta a Marzia, successivamente a Mattia e infine a Ilaria, ognuno narratore e spettatore della vita degli altri, in un intreccio a più voci, tanto inconscio quanto inevitabile. Accanto a loro, però, il vero protagonista è Diego, che appare quasi per caso, e come in una visione scompare poco dopo, lasciando dietro di sé un'onda di mistero, solidarietà e amore, a cui prima Mattia, poi gli altri, dovranno essere capaci di dare forma. -
«Leggi parole di un tempo scomparso». Juan Rodolfo Wilcock
Scrittore del fantastico e dell'assurdo quotidiano, Juan Rodolfo Wilcock (1919-1978) è stato un viaggiatore disincantato tra lingue e culture. La definizione che l'autore ha dato di sé - «poeta e veggente (cioè, vedo un po' più degli altri)» - rispecchia l'anima multiforme della sua complessa personalità artistica: Wilcock è stato poeta lirico e gnomico di sorprendente originalità, drammaturgo sensibile alle sperimentazioni contemporanee, traduttore eccellente e, come prosatore, ha esplorato (scardinandoli) i canoni del romanzo, del racconto breve, dell'apologo, del corsivo d'attualità e dell'elzeviro paradossale. Gli studi qui raccolti intendono delineare un quadro esaustivo della versatile produzione dell'argentino trapiantato in Italia offrendo un contributo di rilievo alla sua integrazione nel canone letterario novecentesco. Una ricca appendice di testi inediti e rari completa il volume. -
Dell'infinito amore
«Fuori di noi, amata, non esistono amori» scrive Gian Luca Favetto in questo reportage tra le parole dell'amore erotico e sentimentale, come stato d'animo e azione fisica che si innescano l'una con l'altra e diventano un unico canto, un unico discorso sulla vita. Così nel libro «di tutto l'infinito amore / che ha corso i corpi i brividi gli umori / qui resta l'eco». -
La lunga notte di Exilles
Agli albori del 1700 la piccola comunità di Exilles è in fermento per la preparazione di una Sacra Rappresentazione in onore di san Rocco da cui tutti si attendono qualcosa: il parroco don Giasset spera di distogliere la sua amante, la vedova Ballon, dalle attenzioni di uno degli ufficiali francesi che presidiano il forte; la locandiera Léontine di aumentare gli incassi con l'arrivo dei forestieri; zia Lionette di maritare sua figlia. Tra preparativi e problemi organizzativi, mentre apparizioni e miracoli non sempre autentici accendono sia la fede sia i pettegolezzi, Laura Mancinelli tratteggia con ironia il ritratto di una minuscola società di montagna, lontana dalle mode cittadine cui però aspira e dai giochi di potere in cui si trova suo malgrado immersa. Ma sarà la Grande Storia a cambiare il destino di ognuno. -
Nel mio futuro non ti porto. Una storia siciliana
È ambientata a Catania la vicenda di un avvocato cinquantenne incatenato a una vita grigia e ripetitiva risvegliata dall'accendersi della passione per una giovane e bellissima collega. È la storia di una vita professionale tra politica e imprenditoria corrotte, entrambe avvolte dalla luce del successo e dall'apparenza della legalità. Così l'avvocato Marcello Nicosia diviene una sorta di Peter Pan dai capelli brizzolati e con un poco di pancetta, scoprendo che una felicità, nel trambusto incomprensibile della vita, è pur sempre possibile, certamente dove non te l'aspetti. -
Una Topolino amaranto. Ricordi di un medico degli animali. Nuova ediz.
«Sulla Topolino amaranto… su, siedimi accanto, che adesso si va» cantava Paolo Conte andando con la memoria all'Italietta che sognava di viaggiare sulla mitica Fiat 500 soprannominata Topolino. La vettura è l'icona di un mondo narrato per la prima volta da Dante Graziosi, medico degli animali che accompagna i lettori sulla sua auto d'un tempo, negli anni a cavallo dell'ultima guerra, tra cascinali, osterie, personaggi e storie della nostra provincia italiana, quando la saggezza contadina insegnava che «si può sbagliare a curare un cristiano ma gli animali no, gli animali devono guarire, non ci sono santi!» Il romanzo, premiato al Bancarella, parla molto di natura, Resistenza e sentimenti, sempre visti dal volante di una Topolino: «meglio che tu apri la capotte / e con i tuoi occhioni guardi in su / beviti 'sto cielo azzurro e alto / che sembra di smalto / e corre con noi». -
Nel sole zingaro. Storie di contrabbandieri
«Il sole zingaro è la tenue luna dei contrabbandieri che li aiuta a muoversi di notte negli impervi sentieri di montagna. Questo sole zingaro è la pietra angolare, l'ennesimo contributo narrativo al grande romanzo della val Vigezzo che un giorno qualcuno dovrà edificare, con i tanti tasselli frutto del lavoro di una vita, per collocare Benito Mazzi al posto che merita nel panorama della letteratura italiana del Novecento»: così scrive Bruno Gambarotta a proposito del capolavoro dello scrittore ossolano, scomparso nel 2022, che con questo romanzo fu finalista al premio Strega consegnandoci lo scorcio di un frammento di natura e umanità tra Piemonte e Svizzera che diventa emblema di ogni universo montano denso di storie ed emozioni. Presentazione di Bruno Gambarotta. -
Fragile bellezza: arte per il corpo. Ediz. illustrata
L'arte contemporanea è chiamata a riflettere sul tema della preziosità e delle sue caratteristiche effimere: artisti e aziende dell'oreficeria di Valenza si incontrano per rinnovare una lunga tradizione di scambi e di frequentazioni, sperimentando nuovi contenuti e percorsi creativi. Il progetto Fragile bellezza - a cura di Lia Lenti e Domenico Maria Papa - è un omaggio alla storia di un distretto produttivo, alla sua sapiente manualità, al suo territorio e, insieme, una testimonianza di costante innovazione estetica. L'edizione 2021 coinvolge artisti e aziende orafe in una ricerca incentrata sul tema dell'arte per il corpo. Gli artisti sono stati invitati ad analizzare il tema del corpo ornato indagando l'idea del gioiello come talismano, amuleto e portafortuna dalle valenze salvifiche e apotropaiche. Un invito alla riflessione che si è estesa dall'individuo, inteso nella sua dimensione corporea, alla dimensione collettiva che investe l'uomo tra gli uomini. Quindi non solo il gioiello inteso come ornamento ma anche come simbolo sociale. -
Gli incanti dell'isola. Guida letteraria all'isola di San Giulio sul lago d'Orta
Chissà perché l'isola di San Giulio, al centro del piccolo lago d'Orta, ha suscitato tempo la fantasia di tanti narratori che si occupano di misteri. Da Umberto Eco a Piero Chiara, da Montale alla badessa Cànopi, il viaggio letterario e artistico è ricco di sorprese, incontrando anche Gianni Rodari, che è nato sulle rive del lago: «L'isola di San Giulio sembra fatta tutta a mano come un gioco di costruzioni. L'insieme è compatto come i pezzi di un rompicapo».