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I luoghi dell'anima. In viaggio con i grandi scrittori. Nuova ediz.
«Questa antologia compone un viaggio immaginario al seguito di scrittori e poeti, una specie di ipotetico itinerario che mette in scena i luoghi e le emozioni profonde che sono state affidate ai fogli dei taccuini, ai reportage, alle poesie, ai racconti... esperienze inedite, segrete, legate al senso dell'avventura umana che il luogo ha rivelato. Su tutto sfolgora l'intuizione di una naturale disponibilità -a farsi accogliere dal luogo che nel momento in cui si rivela coinvolge intimamente l'esistenza del viaggiatore» (dall'introduzione di Fulvio Panzeri). Testi di Auden, Buzzati, Caproni, Gogol', James, Nooteboom, Rilke, Silone, Soldati, Testori, Volponi, Wharton, Hesse e altri. Nuova edizione con presentazione di Alessandro Zaccuri. -
Poema epico sulla Pasqua. Con incisioni di Albrecht Dürer. Ediz. illustrata
Il carme sulla pasqua è tra i più estesi e potenti di Erasmo da Rotterdam. In esso l'autore, diversamente da altri poeti, dà spazio e rilievo al momento della discesa di cristo all'inferno, da cui uscirà trionfante, e allora risalirà nei cieli da cui discese pietoso e doloroso. Su questo tessuto narrativo e immaginoso, della nuova epica, Erasmo sparge le perle della sua immensa conoscenza della letteratura classica, con riferimenti all'Eneide soprattutto, e alla discesa agli inferi di enea per incontrare il padre Anchise, ma anche alle georgiche, o alle metamorfosi di Ovidio: «la poesia non è solo un lampo d'ispirazione, ma, e forse anche più, uno schieramento e un distillato di fonti e modelli di una lunga tradizione, disposti metricamente in un linguaggio elevato» (Carlo Carena). Edizione di 333 copie con incisioni di Albrecht Dürer. -
Umanesimo per l'era digitale. Antropologia, etica, spiritualità. Nuova ediz.
Uno dei più autorevoli teologi morali italiani spiega i radicali mutamenti indotti dagli sviluppi della scienza e della tecnica che hanno trasformato e trasformano l'esistenza umana in tutte le sue espressioni, incidendo sulle coscienze e rendendo problematica la stessa identità personale. La rapidità di tali mutamenti, tra globalizzazione ed era digitale, provocano uno stato di disagio esistenziale che esige, per essere adeguatamente affrontato, un approccio equilibrato che evidenzi potenzialità e limiti, senza incorrere in sterili tentazioni di superficiale ottimismo o di pregiudiziale rifiuto. Una guida per migliorare con consapevolezza la qualità della vita anche interiore. -
Ritrovare Guareschi. «Mondo piccolo-Don Camillo»
In occasione del 50° anniversario della morte di Giovannino Guareschi sono state studiate le carte letterarie e le sceneggiature inedite dei film dedicati a Peppone e don Camillo mettendo in luce aspetti nuovi della ideazione di un capolavoro tradotto nel mondo e ambientato nella Bassa padana. Testi, immagini e tabelle mettono in luce nuova il valore assoluto sul piano artistico e letterario dello scrittore e gli elementi che lo rendono emblematico e attuale. -
La seconda bellezza. Poesie vegetali
Questo libro sui segreti delle piante e della natura, specchio dell'umanità, è una vera scoperta della «seconda bellezza», una fioritura di parole e storie. Il decano dei poeti svizzeri, Alberto Nessi, ci invita a seguire le impronte vegetali della vita. È un catalogo di volti botanici, «piante vagabonde che non sanno / dove saranno domani», come noi, «sempre in fuga / da noi stessi, alla ricerca di una luce / che non s'accende se non il mattino / quando siamo soli e un ramo s'agita al vento». Il lettore attraversa un prato, costeggia un lago ed entra in un bosco per aiutare il poeta nella sua ricerca, tra un incontro e l'altro: «questa notte ho perso una poesia / è volata via / s'è impigliata ai rami spogli del glicine...» -
Autografo (2022). Vol. 67: Corpo a corpo. Traduzioni poetiche e poeti traduttori
Corpo a corpo con il linguaggio, atto critico supremo, esercizio straordinario e disperante: la traduzione poetica è l'oggetto di studio attorno a cui ruotano i contributi di questo numero, dedicato a uno dei maggiori traduttori italiani del XX secolo, Roberto Sanesi. Le pagine qui offerte oscillano tra la testimonianza di chi ha a lungo percorso i sentieri impervi della traduzione e l'analisi di precisi casi condotta con i raffinati strumenti della linguistica, della filologia e della stilistica. Gli autori e i traduttori chiamati in causa attraversano la modernità, da Baudelaire a Hopkins e a Mallarmé, da Caproni a Orelli e a Raboni, giungendo ai nostri contemporanei: come se, attraverso le esperienze traduttorie da cui la poesia non può e non vuole prescindere, fosse possibile disegnare, con altra prospettiva, la storia della letteratura, suggerendone un divenire costantemente aperto all'altro da sé, caparbiamente in cerca della voce necessaria e sfuggente. -
Nella lingua del nemico e altre poesie sulla guerra in Ucraina. Testo russo a fronte
«Le tue ceneri in mano ho tenuto»: un libro intenso sul tema del rapporto culturale, sociale e politico tra Russia e Ucraina grazie a uno dei maggiori poeti civili ucraini viventi che, usando la «lingua del nemico», da tempo racconta l'occupazione russa della regione della Crimea e la guerra attuale, purtroppo prevista. L'invasione militare viene trattata con un approccio personale che diventa una testimonianza viva e un monito sugli sviluppi futuri della tensione tra Russia e Ucraina con il resto del mondo occidentale. «Qui Kabanov sembra insegnarci che l'utopia della scrittura poetica è sempre uno degli strumenti più forti per (cercare di) arginare la violenza della storia» (Alessandro Achilli). -
Quaderni montaliani. Vol. 2
Assieme alle consuete sezioni dedicate alla pubblicazione di testi e documenti inediti, alla stampa di note e saggi critici e alla rassegna delle recensioni, il secondo fascicolo di ""Quaderni montaliani"""" presenta una importante novità: l'avvio di una rubrica di aggiornamento bibliografico permanente che, a partire dal biennio 2009-2010, aspira a dare conto della pubblicazione delle opere di Eugenio Montale e dei contributi sulla sua opera. Hanno collaborato a questo numero: Andrea Aveto, Stefano Carrai, Franco Contorbia, Andrea Cortellessa, Milo De Angelis, Diego Divano, Jonathan Galassi, Gianfranca Lavezzi, Lucilla Lijoi, Anna Stella Poli, Paolo Senna, Stefano Verdino, Paolo Zoboli."" -
Tra guerra e pace. I Natali che hanno fatto la storia
In un anno in cui la pace è tornata a essere un bene necessario ecco un'antologia sui Natali che hanno fatto la storia e spesso hanno interrotto delle guerre: dall'incoronazione di Carlo Magno nell'800 alla tregua di Natale nelle trincee del 1914 con una celebre partita di calcio tra eserciti nemici, passando per Guglielmo il Conquistatore nel 1066, Francesco d'Assisi a Greccio nel 1223, Cristoforo Colombo nel 1492 e Washington che attraversa il fiume Delaware nel 1776 per l'indipendenza degli Stati Uniti. In quei 25 dicembre la storia si è fatta sentire. Presentazione di Giancarlo Andenna. -
L'invenzione del presepe. San Francesco e Giotto. Il Natale del 1223 tra storia e arte
A 800 anni dall'episodio del primo presepe della storia ideato da San Francesco a Greccio, nel 1223, un libro strenna con i dettagli dei celebri affreschi di Giotto accostati alle più antiche pagine della tradizione francescana: dai fioretti alla vita del poverello d'Assisi scritta da Tommaso da Celano fino ad alcuni testi meno conosciuti. Per festeggiare idealmente il Natale nella basilica di San Francesco ad Assisi. -
1992. L'anno che cambiò l'Italia. Da Mani Pulite alle stragi di mafia
Trent'anni fa una serie di eventi cambiò l'Italia. Si va dalle stragi di mafia di Falcone e Borsellino all'esplosione di Mani pulite, con l'elezione di Scalfaro a presidente in un momento drammatico della Repubblica. Uno storico rivela gli intrecci inquietanti del 1992 con una serie di domande ancora attuali come questa: perché era necessario eliminare chi avrebbe potuto far luce su un rapporto dedicato a mafia e appalti contenente nomi di imprenditori del Nord? Il 1992 è un anno di fratture e di cesure che chiude un'epoca e ne apre un'altra, in cui «c'è tutto un ribollire di episodi che si concentrano in quell'anno» come scrive Enzo Ciconte, tra i massimi storici delle mafie, ricostruendo i retroscena di un momento in cui «la guerra fredda è terminata ma i morti non riposano in pace». -
Le cento più belle poesie d'amore italiane. Da Dante a De André. Ediz. deluxe
«E tu che con gli occhi di un altro colore / mi dici le stesse parole d'amore» canta De André in ""Amore che vieni amore che vai"""", inserita da Guido Davico Bonino in questa raccolta d'autore sul sentimento più intenso dell'uomo. Dalla donna stilnovista di Dante che «tanto gentile e tanto onesta pare» al «pianger d'amore» di foscoliana memoria, le cento più belle poesie d'amore qui raccolte dalla tradizione italiana cullano «le dolcezze amorose» e danno voce anche al momento dell'addio, come confessa Alda Merini dopo che «tu mi hai tutta predata vorticoso / come un vento selvaggio». Ma resta sempre l'illusione che «amore che fuggi da me tornerai»."" -
Dada. Il mistero dei topi di teatro
Siamo ancora nella Belle Époque di provincia quando si apre la stagione del teatro, con il pubblico elegante ed entusiasta e in scena la ""Carmen"""" di Bizet. Dietro alla facciata di divertimento e moda, però, qualcuno ne approfitta per fare fotografie osée alle signorine di buona famiglia. Il commissario Marchini, aiutato dall'immancabile Tina, dovrà fare i salti mortali per evitare uno scandalo che rovini la vita a queste ragazze. In questa avventura troverà un'alleata nella deliziosa e intelligentissima Dada, una ragazza molto moderna per i tempi e decisamente anticonvenzionale."" -
Per esempio. Ediz. critica
Roberto Sanesi (1930-2001) non fece in tempo ad avviare alla stampa il suo ultimo libro poetico, concepito sul finire del secolo scorso. Poté estrarne, bensì, alcune decine di testi per due più esigue raccolte, Arrondissement la vie e Il primo giorno di primavera, e qualche altro per corrispondere a specifici inviti, ma il libro in quanto tale, nonostante fosse pronto per essere consegnato a un editore, rimase nel cassetto. Lo si pubblica qui per la prima volta, in un'edizione critica che rende omaggio a una delle voci più esclusive del Novecento, dando esecuzione testamentaria alle sue ultime volontà. -
Sotto una buona stella. Stelle e comete nell'arte
La stella cometa è uno dei simboli dell’attesa del Natale fino all’Epifania. Il primo a rappresentarla fu Giotto, che vide di persona la cometa di Halley nel 1301, immaginandosi sotto il cielo di Betlemme quando nacque Gesù. Altri artisti furono suggestionati da stelle e comete «lucenti come il sole», da Dürer a Turner, da Van Gogh, con la sua celebre Notte stellata, fino ad arrivare più vicino a noi, con la guerra e il foro di una granata su un muro della Palestina di oggi reinterpretato da Banksy: una stella ferita che scuote le coscienze. Con tavole d’arte a colori e con la collaborazione di Serena Colombo. -
Giuseppe Motta. Una vita per la cartografia
«Da ragazzo sognavo sugli atlanti, vi immaginavo viaggi e avventure» è una citazione di Umberto Eco che piaceva a Giuseppe Motta, singolare figura di geografo proveniente da studi di scienze naturali, e in particolare di geologia, con la passione per l'alpinismo sul Monte Rosa. La dedizione al lavoro, unita alla volontà di aggiornarsi periodicamente e alle innate qualità umane, ne fecero per moltissimi anni il punto di riferimento del reparto cartografico dell'Istituto Geografico De Agostini, che con lui conobbe un periodo di notorietà internazionale che non ebbe pari, segnando nel 1982 il culmine della produzione scientifica di alta divulgazione con il nuovo Grande Atlante Geografico De Agostini. Quando lasciò la direzione cartografica dell'Istituto, tenuta dal 1965 al 1995, annotò che «come in altri campi, anche il cartografo dovrà sempre più trasformare il proprio bagaglio culturale per utilizzare al meglio le nuove tecnologie alla base delle quali tuttavia c'è sempre l'uomo con la sua razionalità ma anche con il suo gusto estetico senza di cui la carta non può essere nel contempo un prodotto scientifico, artistico e tecnico». -
Tremenda è la vita a cui hanno condannato l'Ucraina
24 febbraio 2022, la Russia lancia la sua aggressione militare all'Ucraina. Il bilancio dei primi mesi di guerra è devastante e riporta alla mente le parole che lo scrittore sovietico di origine ebraica Vasilij Grossman scrisse nel 1943 nel suo racconto il vecchio maestro, descrivendo l'inferno vissuto dalla sua città natale, Berdicev, ora fra i primi centri ucraini a essere aggrediti dai russi. Renzo Dionigi ci propone una riflessione, in bilico fra letteratura e tragica realtà, svelandoci come i grandi scrittori come Grossman siano in grado di servirci da guida per aiutarci a meglio comprendere gli eventi. La madonna sistina di Raffaello, cui Grossman dedicò un altro racconto, è ancora presa da profondo stupore e sembra dire «ma cosa state facendo?» -
Scritti filosofici
Nel 1927 Eugenio Montale definiva Mario Novaro «un poeta-filosofo al quale si deve anche uno studio in lingua tedesca sul Malebranche» e quarant'anni dopo, nel 1968, ricordava ancora l'«alto poeta oggi inspiegabilmente dimenticato» e la rivista di Oneglia da lui diretta. Novaro (Diano Marina, 1868-Forti di Nava, 1944) era stato infatti il direttore della leggendaria ""Riviera Ligure"""" (1899-1919) su cui avevano pubblicato molti fra i più importanti poeti e scrittori del primo Novecento, da Pascoli a Pirandello, dalla Deledda a Capuana, da Papini a Gozzano, da Campana a Rebora, da Boine a Sbarbaro, da Saba a Ungaretti; ed era stato il """"poeta-filosofo"""" di un unico e prezioso libro, Murmuri ed echi, accresciuto e limato dalla prima edizione del 1912 alla quinta del 1941 e oltre ancora, in limine mortis: la sua poesia era nata infatti dai suoi interessi filosofici (in filosofia si era laureato a Berlino nel 1893) e di essi aveva rappresentato l'esito ultimo. Nella presente edizione sono raccolti gli scritti propriamente filosofici di Novaro: dalla giovanile lettera A J. Simirenko (1890) alla nota su La teoria della causalità in Malebranche (1893), dalla monografia La filosofia di Niccolò Malebranche (1893, per la prima volta qui tradotta in italiano) al saggio su Il concetto di infinito e il problema cosmologico (1895), dalla Prefazione ai Pensieri metafisici di Malebranche (1911) a quell'Introduzione a Acque d'autunno di Ciuangzè che, accresciuta dal 1922 al 1943, è viva testimonianza del suo lungo amore per il grande """"poeta-filosofo"""" cinese del IV secolo a.C."" -
Novarien (2021-2022). Vol. 51: cattolicesimo liberale di Achille Marazza, Il.
Relazioni introduttive. Domande per l'oggi (Mario Enrico Delpini). Una figura limpida (GIanfranco Astori). La memoria culturale (Giovanni A. Cerutti). Relazioni il cattolicesimo liberale lombardo Novara, Milano e la Lombardia. Legami storici e influenze culturali tra Ottocento e Novecento (Giancarlo Andenna). Il cristianesimo impraticabile di Alessandro Manzoni. Riletture (Angelo Stella). Lineamenti del cattolicesimo liberale lombardo (Alfredo Canavero). Testi e documenti su Achille Marazza. Achille Marazza dal Partito popolare alla Democrazia cristiana (Giovanni A. Cerutti). La lezione civile di Achille Marazza. Lo spazio della democrazia. La riflessione di Achille Marazza negli anni della crisi dello stato italiano. Un'amicizia antica. Il carteggio tra Alcide De Gasperi e Achille Marazza nelle carte dell'Archivio Marazza. Achille Marazza. Album fotografico (a cura di Barbara Gattone). Comunicazioni extra convegno. Attorno a Melchiorre figlio di Giovanni D'Enrico. Documenti e firme (Guido Gentile). -
Inseguo il colpo d'ala. Studi sulla modernità letteraria in onore di Giuseppe Langella
Il volume contiene 25 studi sulla modernità letteraria che altrettanti colleghi e allievi hanno offerto a Giuseppe Langella in segno di stima, riconoscenza, affetto, nell'occasione del suo pensionamento. Venticinque suoi lettori, come per l'amato Manzoni, che con i loro interventi toccano alcuni nodi, aspetti e autori cruciali del percorso critico di Langella. Si va dal Romanticismo agli anni Duemila; da Manzoni, appunto, a Svevo e Pirandello; da Betocchi a Luciano Luisi, le carte del quale sono conservate presso il Centro di ricerca ""Letteratura e cultura dell'Italia unita"""" dell'Università Cattolica, che Langella ha diretto dal 2003 al 2022. A incorniciare i singoli approfondimenti entrano in gioco anche questioni più ampie intorno alla modernità letteraria, all'avvenire della ricerca e alla didattica, che fanno il punto sulla complessità della disciplina cui Langella si è dedicato per oltre quarant'anni, aprendo prospettive di assoluto rilievo.""