Sfoglia il Catalogo feltrinelli024
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6841-6860 di 10000 Articoli:
-
S-Ex
Il bacio più lungo della storia del cinema, quello fra Ingrid Bergman e Cary Grant in ""Notorius - L'amante perduta"""", durava due minuti e trenta secondi. Questo bacio dura sette anni e 429 pagine. Non siamo in un thriller, ma c'è un'amante perduta anche qui. Un bacio che si frammenta in quattro sequenze, raccontato attraverso un pastiche che salta dalla prosa alla poesia, mischiando dialoghi veri e immaginari, la musica di Mozart e quella di Tom Jones, spericolate operazioni di alta finanza e altrettanto spericolate geometrie sentimentali. Tra giochi di parole e deliri erotici, l'io protagonista di """"S-EX"""" lascerà ai lettori il compito di rintracciare, nel vortice dei suoi calembours, la risposta alla domanda che Jeanette Winterson non ha mai smesso di farci: perché è la perdita la misura dell'amore?"" -
Gli implaccabili. Vol. 2
"Gli Implaccabili sono stati - e sono - così tanti che hanno costretto a un sequel. Dicono sia il sintomo di un successo iniziale e tutto sommato è stato proprio cosi. Forse non sarà l'unico perché il pianeta ovale è più grande di Giove, più misterioso di Marte, più ammantato di nebbie da squarciare di Mercurio, più fascinoso del Parnaso dipinto da Mantegna. E così, se il professor Umberto Eco si è lanciato nella classificazione delle terre e dei luoghi leggendari, evenuto naturale proseguire su questa strada di uomini e fatti che leggendari non sono, ma che il trascorrer del tempo sta mutando in ruvidi semidei, in momenti che vai la pena tornare ad accarezzare. La nostalgia non è tristezza, è solo l'amo per ripescare dentro di noi Nelson Mandela che diventa Springbok, Jean Prat che smonta gli All Blacks, Danie Craven che, come lo zio Sam, invita ad arruolarsi, i Natives che giocano una partita lunga un anno e mezzo.""""" -
Vedrai che uno arriverà. Il ciclismo fra inferni e paradisi
Mancavano quattro giorni alla Roubaix. ""Le strade su al Nord sono un disastro. Se il brutto tempo continua, sarà dura. Potrebbe non arrivare neanche un corridore"""". """"Ma no, vedrai che uno arriverà"""". Il ciclismo raccontato attraverso i luoghi resi immortali dai campioni e dalle loro imprese: dalla foresta di Arenberg alle pietre di luna del Ventoux, dal Puy-de-Dôme con i suoi misteri al Gavia che ti cambia la vita; e poi il vento di sale del Poggio, la leggenda del Grammont, i tornanti dell'Alpe d'Huez; ma anche il Sestriere di Napoleone, di Giulio Cesare e di Chiappucci e il Mortirolo, la salita che fa paura soltanto a evocarla. Luoghi che sono entrati nel mito, portandosi dietro i loro campioni: da Merckx a Bugno, da Poulidor a Gimondi, da Massignan a Pantani."" -
L' almanacco dello sport. 365 giorni di imprese e date da ricordare
La parola almanacco è antica, riporta a pubblicazioni di tanto tempo fa, benvolute dalle nostre nonne perché di ogni giorno dell'anno raccontavano storie, parlavano di santi e di astrologia, aggiungevano qualche ricetta e qualche utile consiglio. Il nostro Almanacco invece parla di sport, non di santi ma di eroi in maglietta e pantaloncini, ognuno per la sua specialità. E ricorda, giorno per giorno, un fatto, un personaggio, una vittoria, una conquista. -
#100volteConi. Mille cinguettii per 100 anni di CONI. 9 giugno 1914-9 giugno 2014
C'è un'emozione. Quasi sempre. All'inizio di una storia. Questa volta è una doppia emozione. Perché? Avete provato a cimentarvi con la complessità di cento anni di avvenimenti, intrecci, sport, costume storia e politica per ridurli in coriandoli? O meglio in hashtag e in tweet, di un linguaggio a spot? È la scommessa su cui puntiamo. 1914-2014. Il centenario del Coni narrato in ""cancelletti"""" e """"cinguettii"""". Ma non si tratta solamente di raccontare un secolo di storia del nostro comitato olimpico e dell'olimpismo in generale. Andiamo oltre e scopriamo le origini dello sport, le sue connessioni sociali e politiche e, in fondo, scopriamo anche noi stessi come persone in continua evoluzione. Perché questi cento anni di storia ci ricordano proprio questo: che lo sport è prima di tutto evoluzione."" -
Rigor artis
"Un serial killer. Uno dei pochi che il paese ha partorito. E una missione personale: far rinascere l'arte attraverso la morte. La morte dei falsi idoli. Romania e Bucarest. Ceausescu, Vlad, Ioana, Roxy, Dragana. Esseri che si mescolano in una narrazione che racconta il volto di una Romania poco conosciuta. Ceausescu era un dittatore. Un dittatore che ha ricevuto un premio per i suoi meriti dalla Regina Elisabetta d'Inghilterra. Un Ceausescu che, con le sue milizie, è riuscito a catturare un serial killer in 72 ore. Un'epoca in cui i circoli culturali erano quasi una moda e infiammavano letteralmente i cuori di milioni di giovani. Si era schiavi liberi. La contraddizione resa sistema. A distanza di oltre vent'anni, le carte in tavola sono cambiate solo per il modello sul retro. Si è schiavi liberi. La contraddizione è ancora sistema. E i sexy shop si trovano incastrati accanto ai muri di una chiesa. L'arte è una povertà poco bohème. La televisione è l'unico punto di riferimento. Una Romania creata su modello europeo, alla stregua di un fratello minore che copia solo il peggio dal maggiore. Una matrioska, in verità, con effetti domino""""." -
Manuale di etica marziale. Consigli per affrontare la vita e lo sport secondo la filosofia shindô
Sport da combattimento e vita. Ma ce di più. Che si tratti di lavoro o tecniche di lotta, sfide quotidiane o veri match agonistici ci si ritrova sempre di fronte avversari, quantomeno ostacoli. Muovendo dai principi basilari dello Shindô, filosofia da cui traggono origine le più comuni tattiche di combattimento, questo volume mira a proporsi come un utile strumento didattico e concettuale. Attraverso l'analisi e la ricostruzione anche pratica di tale filosofia, l'autore pone le fondamenta per un'attitudine etica, una corretta prospettiva per affrontare se stessi e fronteggiarsi in ogni contesto competitivo. La scoperta di quelle strategie esistenziali che permettono all'uomo e al discente di arti marziali di coniugare in simbiosi concetti e azioni volgendo verso obiettivi positivi e di vittoria. Perché ogni combattimento ha inizio prima e dentro. Nei nostri pensieri di paura e di successo. Il gesto, l'esecuzione sono solamente il concreto di queste immagini mentali, la loro parte più visibile e immediata. -
Per la libertà. Il rugby oltre le sbarre
Il rugby in carcere. Bisogna conoscerlo... Lo merita. C'è umanità, dolore, coraggio. E c'è voglia di stare alle regole. Otto istituti di detenzione italiani, un viaggio attraverso le attività rugbistiche attualmente esistenti in Italia. Una ricerca su come la pratica sportiva incida nell'animo delle persone. Storie di detenuti che nel rugby cercano il riscatto personale, di operatori che impegnano il proprio tempo libero per andare a insegnare il rugby in carcere. Di uomini della Polizia che queste attività le hanno volute, permesse, promosse. L'autore si è recato nel carcere minorile di Nisida, e negli istituti detentivi di Terni, Torino, Monza, Frosinone, Porto Azzurro, Bollate e Firenze. Lì ha incontrato gli operatori esterni, gli educatori/allenatori, i direttori, i comandanti della polizia penitenziaria e naturalmente i detenuti, per vivere direttamente queste esperienze. Un libro di grande lettura, che vuole essere non solo un'opera di narrativa pura e semplice ma anche un mezzo utile a promuovere un'attività che sonda dal suo alveo sportivo per diventare strumento di sostegno sociale. Con il patrocinio del Ministero della Giustizia, Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, della Federazione Italiana Rugby e del Club Italia Amatori Rugby. -
Una finta a destra, una finta a sinistra. Paolo Rosi, il primo italiano a segnare a Twickenham
Paolo Rosi (1922-1997) ha raccontato alcune delle migliori imprese sportive del secolo scorso: l'oro di Berruti a Roma '60, le sfide tra Benvenuti e Griffith per il mondiale dei Pesi medi, l'epopea dei Mennea, Cova (suo il ""Cova-Cova-Cova"""" di Helsinki '83) e Simeoni. Senza dimenticare la valanga azzurra di sci e il """"Cinque Nazioni"""" in bianco e nero. Prima di entrare in Rai è stato una colonna della nazionale di rugby e della Rugby Roma, con cui ha vinto due scudetti. Tante le mete segnate da Rosi in carriera ma una è indimenticabile perché la prima di un italiano nello stadio londinese di Twickenham, il tempio del rugby mondiale. Il libro è un affresco corale che spazia dalla giovinezza alla pensione di un personaggio riservato che non ha mai approfittato della sua notorietà. Oltre 40 gli intervistati, equamente divisi tra colleghi di televisione (Tito Stagno, Marco Franzelli, Mario Mattioli, Guglielmo Moretti, Augusto Frasca, Attilio Monetti), della carta stampata (Giorgio Cimbrico, Carlo Gobbi, Carlo Bruzzone, Luciano Ravagnani, Gianni Romeo), compagni di squadra (Sergio Barilari, Leonardo Riccioni, Silvano Tartaglini, Lucio Curti, Marcello Martone, Sergio Del Grande) e parenti vari, tra cui la sorella Liliana, il figlio Andrea e il nipote Mauro Papi."" -
Non fare il furbo, combatti
"Amo la scienza del pugilato: la strategia di attaccare e indietreggiare allo stesso tempo. La boxe significa uguaglianza. Sul ring il colore, l'età e la ricchezza non contano nulla."""" Parola di Nelson Mandela. Tutti ad armi pari sul quadrato. Poi si scende giù e si combatte il match più difficile, quello con la vita. Campioni e pugili poco noti. Incredibili avventure. Come quella di Angel Robinson Garcia, il vagabondo del sesso. Fuggito da Cuba, ha boxato ovunque. Sarebbe stato un grande, se solo fosse riuscito a chiudere almeno una giornata senza fare l'amore. Il dramma a lieto fine di Giacobbe Fragomeni, re del mondo dopo avere sfiorato il suicidio. La tragedia del peso piuma Iwao Hakamada. Condannato per un crimine che non aveva commesso, libero dopo 4-5 anni nel braccio della morte. Il misterioso caso di Rubin Hurricane Carter che ha lottato tutta la vita per difendersi da un'accusa di triplice omicidio. Dylan gli ha dedicato una canzone. Il racconto di Ashtabula, la città dei Tomato Can. Perdenti di professione che sotto i pugni esplodono riempiendo di rosso sangue avversari e spettatori. Come una scatola di pomodori, appunto. Loris Stecca, Angelo Dundee, Bundu, Rodolfo Sabbatini, Parisi, Zoff, Kalambay Tiberio Mitri e tanti altri ancora. """"Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso"""" diceva Mandela." -
La partita del diavolo
Bruxelles, Heysel 29 maggio 1985. Gli inglesi attaccano, la rete cede, il muro crolla. Avviene in pochi minuti e sembra frutto di un'atroce fatalità, del caso, dell'incoscienza umana. E se non fosse così? Se dietro si nascondessero un disegno preciso, una regia, un sistema di poteri interessato a un epilogo tragico? È questo il complesso panorama che gli autori scoprono lentamente raccontando di un uomo e una donna, esponenti del teppismo da stadio italiano, che vengono ingaggiati per creare incidenti prima di Juventus-Liverpool, finale di Coppa dei Campioni. È la storia di un piano, di una fuga, di un tentativo di redenzione, di un grande amore narrata a due voci e intrecciata al resoconto di quei giorni, riportato dai servizi giornalistici, dalla polizia internazionale, dai sopravvissuti. Un frenetico viaggio alla scoperta del lato oscuro del calcio. -
Un italiano di nome Kobe. Il nostro amico Bryant: la storia mai raccontata
A sette anni si calava dal balcone della villetta dove viveva per correre verso il campetto all'aperto dei padri Stimmatini di Rieti. A nove costruiva canestri improvvisati in un parcheggio di Pistoia. A undici andava a scuola dalle suore a Reggio Emilia e giocava a biliardino. Come un qualsiasi bambino italiano. Ma Kobe Bryant era nato a Philadelphia il 23 agosto 1978. Poco tempo dopo quell'avventura nel nostro paese sarebbe diventato uno dei miti dello sport mondiale, vincendo cinque titoli NBA e due ori olimpici. Risultato raggiunto grazie anche, o forse soprattutto, al fatto di essere cresciuto in Italia. Assimilando una cultura e un'organizzazione di vita differenti anni luce da quelle in cui erano immersi i coetanei americani. Sui nostri campetti ha imparato i fondamentali del basket, il senso della sfida, ha capito cosa volesse dire sentirsi libero. Come? Ce lo raccontano i compagni di squadra, i coach, gli amici di un tempo. Episodi che aiutano a comporre il ritratto di un grande personaggio. La curiosa avventura per un autografo chiestogli quando indossava la maglia della Reggiana, l'incontro con Clarence Kea in un autogrill. I retroscena di quella volta in cui ballò sul palco al concerto di un famoso rapper. E poi l'approccio con il basket della futura leggenda quando era ai primi passi sul parquet. ""Mi faccia giocare allenatore, io fo canestro"""" implorava con accento toscano. Era vero. Non ha più smesso. Prefazione di Ettore Messina."" -
Cortemilia. La magia di una corsa che attraversa il tempo e regala una nuova vita
Francesco ha 18 anni quando viene chiamato d'urgenza a casa. Il papà Roberto ha avuto un incidente in bicicletta, è grave. L'uomo lotta, resiste, esce dal coma. Ma è un vegetale. Medici e neurologi non hanno rimedi, ma suggeriscono di stimolare Roberto con un'emozione così forte da generare una reazione. Francesco chiede aiuto attraverso i social network. Gli risponde Matteo, amico e avversario del padre quando era un atleta in attività. Propone di ripetere una corsa di tanti anni prima a Cortemilia, paesino delle Langhe. È una gara che ha segnato un momento importante nella carriera del giovane Roberto. Riviverla potrebbe generare le emozioni che servono per risvegliarlo. Francesco si offre di impersonare il padre, ma non è così semplice. Dovrà imparare ad andare in bici bene come il papà perché, per suscitare la scossa emotiva necessaria, la corsa dovrà essere credibile. Inizia un duro periodo di formazione in cui i compagni di Roberto si alternano al fianco di Francesco e gli insegnano tutto quello che c'è da sapere sul ciclismo. Il giorno della gara Francesco è pronto per andare a vincere, sperando di contribuire così al risveglio del papà, ma... -
Dentro i secondi. Jimmy Ellis, Furino, Martini, Di Capua. Lo sport degli ultimi che diventano primi
Protagonisti nell'ombra. Accompagnatori preziosi dei primattori, spesso primattori anch'essi, mai avvezzi però al titolo a nove colonne. Presenze fondamentali al fianco di campioni le cui vittorie sono sovente il prodotto del lavoro degli insostituibili: spalle preziose su cui poggiarsi quando la fatica diventa terribile. Sparring, compagni d'avventura. Oltre un secolo di opere risolutive: alcune entrate con dolce prepotenza nella storia dello sport. Gunboat Smith, pugilatore all'inizio dell'altro secolo: preparava il celebre Jack Johnson, odiato dai bianchi d'America, alla conquista del mondo. E ancora: Carrera e Milano, gli angeli di Coppi; Furino capitan gregario, Lodetti e Bonini che correvano per Rivera e Platini; Bellini che diventò campione del mondo nel '58, lasciando titoli e popolarità a Garrincha e Pelè. Questo libro è nato per raccontarne la vita e le opere. Gli ultimi che diventano primi, e talvolta primi s'inventano davvero. È l'immutabile magia dello sport. -
Avventure di un cronista romanista. Trent'anni con i giallorossi. Da Ago a Totti, le verità nascoste
Per trent'anni ha raccontato la Roma. Piero Torri, cronista romanista, mette in fila ricordi, aneddoti, verità mai rivelate, bugie con le gambe corte. Questo libro è un viaggio dietro le quinte tra un sorriso e la gioia di saperne di più su un mondo che è sempre più restio a raccontarsi. Una partita a briscola con Totti e Ilary. Un tresette taroccato con Luciano Moggi. Carlo Mazzone e la danza del ventre. Al suk con Daniel Fonseca, a caccia di un narghilè per la nonna. Il fantasma di Vinicio Fioranelli. Indovina chi viene a cena, c'è Roger Federer. La matriciana di mamma Aquilani. La carbonara di Pep Guardiola. I bicchieri di Luciano Spalletti. Al Madison Squadre Garden con Aldair, Assuncao, Zago e Poggi. Il cane lupo di Thomas Berthold. Il borseggiatore onesto Gautieri. La torta a forma di pallone di James Pallotta. Il caffè Roma di Belgrado. Il vaffa al presidente della Juventus Chiusano. I dinosauri di Doni. Totti e Cassano che ballano insieme al suono della musica dei mariachi messicani. Fabio Capello con sombrero e qualche birra di troppo in corpo. Gigi Sartor che gioca a carte con il suo cane e a volte perde. La pelliccia di lupo di Diego Armando Maradona, di notte, sulla Piazza Rossa di Mosca. Al porto di Marsiglia con Rudi Voeller. Giuseppe Ciarrapico e le spese aeree per il derby. Lo stecchino di Walter Samuel. E molto, molto altro... -
Aiuto, hanno rubato la musica! La prima indagine dei ragazzi di Lennon
Quattro amici e una sola passione: quella per la musica. La loro vita si svolge in una scuola molto particolare, l'Accademia di musica John Lennon all'Aventino. Un giorno un oboe antico viene rubato e il futuro della scuola è a rischio e Ali, Enrica, Candido e Alice si danno da fare per scoprire il colpevole. La prima indagine dei 'ragazzi di Lennon' tra colpi di scena e disastri che fanno sorridere. Riusciranno a risolvere il loro primo caso? Età di lettura: da 8 anni. -
Dodici leoni. Vinicio e il suo Napoli rivoluzionarono il calcio
Eduardo e Giuseppe i testimoni del tempo. Cantori appassionati di una squadra di pallone e della rivoluzione da lei proposta nel 1973. Due negozi di Napoli, al Vomero, fotografie in bianco e nero, testimonianze conservate come reliquie. Angoli di Napoli dove non si celebra Maradona, dove si pratica il culto del ""Napoli più bello della storia, il più divertente e spettacolare"""". Quello allenato, plasmato e guidato da Luis Vinicio, calciatore idolo di Napoli quando Diego non era ancora nato. Testimoni appassionati provvisti di straordinaria memoria, narratori ricchi e precisi, Eduardo e Giuseppe sono generosi e insieme gelosi custodi e promotori entusiasti di una breve epoca """"sfiziosa e irrepetibile"""". Napoli e Vinicio, il tecnico e la squadra che hanno rivoluzionato il calcio in Italia. Difesa in linea, il libero schiaffato nella pattumiera, il gioco tutto d'attacco a velocità supersonica: il Napoli all'olandese. Un'autentica rivoluzione, quindici anni prima dell'avvento di Arrigo Sacchi sulla scena italiana. Vinicio, 'o lione, e i suoi undici leoni, una squadra da sballo, costruita con pochi milioni. Vinicio ne svela i segreti; Eduardo e Giuseppe ne raccontano con cuore ed enfasi l'epopea. In queste pagine che attraversano Napoli e il calcio semplice e romantico di quarant'anni fa."" -
Pedalando sulla spicciola. Era la bicicletta di famiglia. Dietro ogni curva potevi scoprire guerre e amori
In sella alla Spicciola per le strade del nostro recente passato, pedaliamo insieme alla famiglia Maestrini lungo ""i mangia e bevi"""" della storia italiana degli ultimi settant'anni. La Guerra, il boom economico, le trasformazioni sociali, la contestazione giovanile e operaia fino al disincanto contemporaneo, al crollo di ogni certezza. Una parabola straordinaria che attraversa le vite dei protagonisti, li travolge. In questo memoir a due ruote, una bici diviene testimone che passa di generazione in generazione assorbendo, con diligente pazienza e orgoglioso sacrificio, i necessari mutamenti. Confidente e Cicerone, compagna di viaggio e di lavoro, ma anche messaggera di speranza, la Spicciola è sempre lì, pronta per una nuova fatica. In guerra, staffetta formidabile, non teme alcuna milizia nazista; sulle colline toscane con Bartali e Nencini, tra fango e curve, alla ricerca del riscatto; lungo i Navigli, rincorre una seconda possibilità; in Turchia, fuggendo dalla verità; e infine, di nuovo a casa, a Milano, per ricordare a questo mondo frenetico la bellezza del pedalare."" -
La martingala. Il calcio travolto da una diabolica macchinazione. Fantasia o inquietante realtà?
Fausto Sebregondi, ex calciatore di non eccelsa fama, progetta quello che non è mai stato tentato: manipolare tutte le partite di una giornata di campionato di serie A. Iniziativa folle ma lucida, favorita dai bachi di sistema e dalla complicità di un'istituzione che tutto tollera e metabolizza. Fra colpi di scena a ripetizione, e un finale a sorpresa, il tentativo ""non del tutto impossibile"""" diventa - nello svolgersi - un pretesto per una generale ispezione di uno sport che da gioco è diventato contraffazione, bluff, pratica illegale."" -
I rivali perfetti. Steve Ovett e Sebastian Coe: se amavi l'uno, odiavi l'altro
Mai nella storia dell'atletica leggera ci fu una rivalità più grande. Steve Ovett e Sebastian Coe riuscirono a dividere le folle a cavallo degli anni Settanta e Ottanta non solo per essere i due numeri uno del mondo, ma soprattutto per la loro natura così diversa. Il primo, figlio della classe operaia, cavallo indomabile, sorretto da un insuperato talento, a volte sprezzante nei confronti degli avversari con i suoi finali da mercoledì da leoni. Il secondo, venuto alla luce nei quartieri alti di Londra, ben meno dotato fisicamente del suo rivale, ma con il solo obiettivo di batterlo a tutti costi. Allenato per tutta la sua carriera da un padre inflessibile. L'attesa che si creò alla vigilia delle Olimpiadi di Mosca, nel 1980, con Ovett e Coe che non si sfidavano da due anni sulle loro distanze predilette, gli ottocento e i millecinque, non è mai stata superata da qualsiasi altro duello in pista. Per il Regno Unito, Steve Ovett e Sebastian Coe sono stati davvero come da noi Coppi e Bartali. Se amavi l'uno odiavi l'altro.