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Il sacramento del Matrimonio come cammino di fede in Joseph Ratzinger/Benedetto XVI
È necessario aver fede per sposarsi in Chiesa? Se questa domanda non è l'oggetto di un trattato articolato nell'opera di J. Ratzinger/ Benedetto XVI, pone comunque una questione che torna spesso nei suoi scritti, nei quali il tema della fede occupa un ruolo rilevante. Lo studio cronologico dell'opera di J. Ratzinger/Benedetto XVI sul matrimonio fa emergere un'evoluzione nel suo pensiero. È, infatti, a partire dalla fede che: 1) la riflessione si sposta dalla questione della ""validità"""" a quella della """"pienezza"""" del matrimonio; 2) è possibile cogliere una maturazione nel pensiero di Ratzinger riguardo la comprensione del concetto di """"natura"""" e della """"Comunione ai divorziati risposati"""". Il volume offre al lettore una raccolta di tutti i testi di J. Ratzinger/Benedetto XVI sul sacramento del Matrimonio, dai quali affiora in modo chiaro che per viverlo in pienezza il cammino di fede è indispensabile."" -
Chiesa sotto accusa. Un commento agli Appunti di Benedetto XVI
"Anteporre Dio, non presupporlo!"""": è questo il forte richiamo che Benedetto XVI ha rivolto alla Chiesa e soprattutto a vescovi e sacerdoti, come unico rimedio a quel clericalismo, indicato da Papa Francesco quale causa della crisi degli abusi sessuali, che come una bufera l'ha investita e scossa. Ritrovare col primato di Dio anche il senso dell'Assoluto nella vita spirituale e degli assoluti morali nelle scelte etiche, riscoprire nella Santa Eucaristia la vocazione e la dignità del corpo, apprezzare di nuovo il celibato sacerdotale, per saper rispondere alle sfide del permissivismo o della logica funzionalistica, che dopo la rivoluzione sessuale del 1968 ha investito l'Occidente. Il volume convoca eminenti personalità ed esperti ad una riflessione che riprende l'eccezionale meditazione del Papa emerito, non per alimentare una inesistente contrapposizione, ma per favorire la valorizzazione di quel testo." -
La sacra rappresentazione della Via Crucis
Questa Sacra rappresentazione è un invito a seguire Cristo sulla via della croce così da vederlo nella sua vera figura e nell'ambiente dove realmente camminava sulla terra e non nella forma di un ricordo, vuoto e insignificante, nelle chiacchiere della storia; vederlo così come è, come fu e come sarà fino al suo ritorno nella gloria: segno dello scandalo e oggetto della fede, uomo umile e tuttavia Salvatore e Redentore dell'umanità venuto sulla terra per amore, per cercare quelli che erano perduti (Mt 18,11), per soffrire e morire e insieme preoccupato di dover ripetere sempre: ""Beato colui che non si scandalizza in me!"""" (Mt 11,19)."" -
Zaccheo. Elogio di una ostinata curiosità
«Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: ""Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua"""". In fretta scese e lo accolse pieno di gioia» (Lc 19,5-6) La vicenda di Zaccheo, considerata con sapienza in questo volume, ci apre al mistero della misericordia di Dio e all'etica della gratitudine e della riconoscenza. L'incontro con Cristo cambia indubbiamente il cuore del capo dei pubblicani di Gerico. Gesù stesso prende iniziativa verso di lui. Egli valorizza questa """"ostinata curiosità"""" che porta Zaccheo a voler vedere Gesù salendo sopra un albero di sicomoro, data la sua bassa statura. La vita cambia anche moralmente quando la libertà asseconda la grazia di un incontro. È questa l'etica della gratitudine e della riconoscenza di cui abbiamo bisogno nel nostro tempo, determinato spesso dal pensiero calcolante. L'etica della gratitudine scaturisce dalla grazia di un incontro che corrisponde a quella ostinata curiosità che il libro di don Sergio Stevan giustamente elogia."" -
Il raglio del somaro. Salmi di un viandante
Cosa farebbe l'uomo che si ritrovasse ad affrontare da solo le domande che gli rosicchiano l'animo? Il raglio del somaro non è altro che il grido, dal profondo del cuore, di chi vive, giorno dopo giorno, il dilemma del Signore che si svela e si nasconde, lungo tutto il pellegrinare dell'uomo verso l'eternità. Un grido che può essere ora di gioia, ora di delusione, di paura, di angoscia, di felicità, di sgomento, di affanno, di speranza, di vittoria, di disperazione o di liberazione. Tutto questo è il riflesso dello stato d'animo dell'uomo in cerca delle risposte esistenziali che lo tormentano da sempre e che, nella sua ricerca, ora inciampa e grida: L'ignoranza è il mio sapere. Gli errori sono la mia verità. I difetti sono la mia ricchezza. -
Fenomenologia del credere. Lineamenti per una Filosofia delle Religioni
Lo studio di filosofia delle religioni, della sua riflessione fenomenologica sull'approccio al sacro e sull'esperienza religiosa, intende offrire le condizioni per tracciare temi e aspetti comuni a tutte le religioni e filosofie di vita, all'insegna di un'analisi incentrata sulla ricerca di una concordanza di valori, di scelte etiche consapevoli e universali, nella dinamica espressiva di coinvolgimento della persona nel suo aprirsi al divino con correttezza interpretativa. Ne deriva l'ineludibilità di un impegno condiviso d'intenti, di aperture di rispetto dell'altro-che-crede-da-me, nella consapevolezza esistenziale e di coscienza morale, di una realtà trascendente, concepita come Essere Eterno (religioni) o sacralità di pienezza (filosofie di vita). Non manca la riflessione per una possibilità d'incontro comunitario tra i rappresentanti dei diversi credi del mondo all'insegna dell'intesa universale, in nome della volontà di scelta ontologica e assiologica, dell'attestazione del trascendente, della dignità dell'uomo, in uno sguardo più ampio di ciò che è l'ideologica strumentalizzazione esistenziale soggettiva del proprio credo. Questo studio filosofico-religioso è sostenuto dall'intenzione di fare chiarezza sugli elementi e sui paradigmi che accomunano le diverse esperienze religiose nel loro intento di unità, nella molteplicità di approcci e di prospettive, per estensioni storico-etiche di rispetto, di pace e per la realizzazione dell'interiorità umana. In questo senso, la trattazione sviluppata offre una prospettiva filosofico-ecumenica. -
Scienziati, dunque credenti. Come la Bibbia e la Chiesa hanno creato la scienza sperimentale
C'è compatibilità tra scienza sperimentale e fede in un Dio creatore? Tra scienza e Chiesa? Se ne dibatte spesso. Lo si farà anche in questo libro, discutendo su Dio, l'anima, i miracoli, la Chiesa. Ma soprattutto si interrogheranno i grandi fisici, astronomi, matematici e si scoprirà che tutti i padri della scienza moderna hanno creduto in Dio. Si scopriranno le preghiere di Keplero e di Pascal; gli interessi per la Bibbia di Newton; la fede genuina di Pasteur. Si apprenderà che un monaco ha fondato l'idraulica, che Niccolò Copernico era un religioso cattolico; che il primo teorizzatore del Big Bang e dell'espansione dell'universo è stato il sacerdote belga Georges Edouard Lemaetre; che il padre dell'aeronautica, Francesco Lana de' Terzi, è un padre gesuita. -
In vece del popolo italiano. Percorsi per affrontare la crisi della magistratura
Il libro raccoglie le relazioni del convegno organizzato dal Centro studi Rosario Livatino il 29 novembre 2019 su Magistratura in crisi.rn«Da segnalare, nel volume, un'interessante «letturarnintegrata» della magistratura italiana attraversorni dati statistici, curata dal presidenterndell'Istat Gian Carlo Blangiardo». - l'Avvenirernrn Percorsi per ritrovare la giustizia. Trae spunto dalle indagini e dai procedimenti disciplinari che nella primavera 2019 hanno scosso la magistratura italiana, colpendo componenti togati del CSM, in carica e appartenenti a precedenti Consigli, ed esponenti di vertice di significativi uffici giudiziari: ciò ha fatto emergere con evidenza quel che era già noto all'interno del ""corpo"""", e cioè anomalie nella attribuzione dei posti direttivi, nelle progressioni in carriera, nella gestione della formazione, nel giudizio disciplinare. Poiché dopo i primi giorni è calato il silenzio sull'intera vicenda, il convegno, e il libro che ne riprende gli atti, pur non celebrando processi paralleli, né prendendo posizione pro o contro le c.d. """"correnti"""" della magistratura, contribuisce all'approfondimento delle cause remote e prossime delle degenerazioni venute alla luce, nella prospettiva di individuare vie di soluzione. Dopo le introduzioni di Vari e Prosperetti, prende le mosse dal corretto inquadramento di quel che sulla magistratura prevede la Costituzione, spesso disattesa dalla prassi (relazione Ronco); prosegue con le caratteristiche attuali dei magistrati italiani, dall'età al sesso (relazione Blangiardo); ne segue l'evoluzione storica a partire dal Secondo dopoguerra e analizza le modalità di accesso alla funzione, comparandole con quelle di altre Nazioni (relazione Guarnieri); ricostruisce la formazione delle """"correnti"""" e le degenerazioni provocate (relazione Airoma); individua le riforme possibili e necessarie, quali vie d'uscita dalla crisi (relazione Mantovano). Completa il volume il discorso che il giorno del convegno Papa Francesco ha rivolto ai componenti del Centro Studi Livatino, allorché, parlando di «una crisi del potere giudiziario che non è superficiale ma ha radici profonde», ha censurato lo «sconfinamento del giudice in ambiti non propri, soprattutto nelle materie dei cosiddetti """"nuovi diritti"""", con sentenze che sembrano preoccupate di esaudire desideri sempre nuovi, disancorati da ogni limite oggettivo»."" -
Undicesimo rapporto sulla dottrina sociale della Chiesa nel mondo. Vol. 11: Popoli, nazioni, patrie: tra natura e artificio politico.
I popoli, le nazioni e le patrie sono aggregazioni di ordine naturale, sono ascrittive e non elettive, e quindi, come estensioni della famiglia, non possono e non devono essere schiacciate dal momento statale o sovra-statale. Non va però dimenticato che anche la comunità politica è originariamente naturale ed essa - se non viene identificata con lo Stato moderno summum artificium - può e deve convivere con i popoli, le nazioni e le patrie. È questa una delle più grandi sfide di oggi. Sfida che va affrontata con la mente sgombra da etichette ideologiche e scevra da interessi di parte. I popoli, le nazioni e le patrie appartengono alle finalità naturali dell'uomo, che però spesso l'artificio politico intende come un individuo astratto e irrelato, una unità numerica da sommare alle altre nel globalismo universale, ma non da integrare. Il principio integratore non può infatti essere convenzionale, ma deve preesistere all'integrazione, sia come sua causa naturale sia come fine ultimo. Questo Rapporto fornisce le coordinate per un compito oggi sempre più ineludibile. -
Ecco perché credo
Un padre che lascia in eredità insegnamenti di vita cristiana, vissuta in semplicità e umiltà. Due figli che lo ricordano, l'uno, con una breve ma intensa e commovente riflessione personale, l'altro, esprimendo sensazioni, considerazioni e ragionamenti sospesi tra fede e scienza. Il tutto costruito, con leggerezza, intorno al ""caso"""" della Sindone e alla preghiera del """"Credo"""" e con un interrogativo immanente: la nostra vita finirà o, semplicemente, cambierà forma e sostanza? Diventeremo oblio di noi stessi o ci trasformeremo in energia cosciente?"" -
Bollettino di dottrina sociale della Chiesa (2020). Vol. 1
Il Bollettino di Dottrina Sociale della Chiesa, è la rivista trimestrale del Cardinal Van Thuân international Network. Viene pubblicato in Italia, in America Latina e in Spagna. Le tre versioni presentano una simile struttura e profondi punti di contatto ma anche un respiro leggermente diverso, poiché oltre ad affrontare importanti argomenti di portata internazionale, si impegnano in riflessioni e indagini legate a particolari contesti. La rivista pubblica articoli di approfondimento e resoconti sullo stato di attuazione della Dottrina sociale della Chiesa nel mondo con uno sguardo particolare sull'Italia. Fornisce anche una serie di strumenti informativi: rassegna delle riviste specializzate, cronaca trimestrale dei principali avvenimenti che riguardano la Dottrina Sociale della Chiesa, recensione di libri e approfondimenti di documenti. Si tratta di uno strumento nato per interpretare e sviluppare con l'aiuto di personalità di fama internazionale le problematiche nazionali e mondiali legate a importanti temi sociali come la giustizia, i diritti umani e la pace. -
Marilyn si salvò da sola
All'interno di una lussuosa casa di accoglienza per anziani un'infermiera e un ex manager ""tagliatore di teste"""", ospite del pensionato, si confidano, raccontando il loro passato, inabissandosi nel labirinto dei propri tormenti. Lietta riuscirà finalmente a svelare il suo atroce segreto, narrando minuziosamente i fatti di una terribile notte trascorsa in discoteca, quando s'imbatté in due 'animali', che rovinarono la sua vita e quella di una comune e tranquilla famiglia del nord Italia, in seguito alla reazione del padre, stimato professore d'italiano. Luigi, invece, espliciterà i suoi grandi sensi di colpa, sentendosi responsabile indirettamente di un terribile suicidio, avvenuto durante gli ultimi anni della sua professione, quando veniva considerato uno dei più importanti tagliatori di testa del settore lavorativo. Il lungo confronto tra i due porterà con molta fatica pace alle loro anime, che riusciranno finalmente a rivedere la luce per camminare verso un futuro nuovo."" -
Caterina da Siena maestra di preghiera
Questo libro nasce dal bisogno di far conoscere in maniera più completa il pensiero di Santa Caterina sul tema specifico della preghiera. Vari sono gli strumenti usati da Santa Caterina per avvicinarsi ed instaurare un rapporto con Dio, tra questi strumenti un posto privilegiato lo occupa la preghiera personale, in cui l'uomo, resosi consapevole della propria realtà, come dell'esistenza di un Dio sommamente buono, desidera stabilire con lui un rapporto di amore, attraverso suo figlio Gesù. -
Chiesa viva. Mater et magistra
«Il mondo sente che la Chiesa ha finito per assumere la mentalità del mondo... Sembra che, invece della propria forza dinamica capace di mettere in discussione il mondo, la Chiesa vada cercando qua e là spazi per accordarsi con il mondo». Sono pagine dense di drammaticità e di vigore quelle in cui monsignor Luigi Negri contesta l'attacco del mondo al Corpo Mistico di Cristo. Facendoci così riscoprire - tanto nelle introduzioni serali alla ""Scuola di comunità"""" del Rosetum di Milano, quanto negli interventi in quotidiani e periodici - la natura e l'origine, quindi anche il destino, di quella che non può non essere, sempre di nuovo, """"mater et magistra"""". Come spiega il professor Francesco Botturi nella sua Prefazione, la preoccupazione di monsignor Negri è quella del «compito primario di annuncio, e perciò di missione, che non può essere commisurato ad altro», tanto più oggi, giunti come siamo in fondo alla parabola secolarizzante."" -
La buona notizia. L'unica in grado di cambiare realmente la nostra esistenza
Nel nostro tempo, gli eventi di cronaca nera superano le notizie positive, la rassegnazione prevale sulla speranza, la paura sembra schiacciare il coraggio, la depressione e la tristezza, molto spesso, hanno la meglio sulla voglia di farcela e di andare avanti, la morte sembra prevalere sulla vita, sia presente che futura. L'autore ha deciso di scrivere queste pagine per annunciare una buona notizia... finalmente una buona notizia! «Il Verbo», che «in principio era presso Dio», con un atto di amore, si fa «carne» per condividere con noi, esseri umani, tutte le situazioni che caratterizzano l'esistenza umana. Per trasmettere la buona notizia Terrucidoro esamina alcune parti del Nuovo Testamento cercando di leggerlo come se a dover essere esaminato fosse un quadro con i colori del dipinto sul davanti e la tela sul retro. Il libro è uno stupendo quadro in cui è possibile ascoltare la voce dell'autore e il sussurrare di Dio. -
L' albero dei diritti e dei doveri umani
L'autore, magistrato e noto studioso e promotore del diritto umano all'ambiente, anche nella dimensione internazionale, prende atto realisticamente, a distanza di anni, che aver puntato sulla categoria dei diritti umani per la promozione del valore ambiente si è rivelata una scelta corretta ma molto più difficile del previsto. Si apre così, in queste pagine, una nuova prospettiva: senza doveri i diritti non possono vivere e svilupparsi con stabilità e coerenza. Quando i diritti hanno un contenuto collettivo, come pace, sviluppo e ambiente, la dimensione personale è importante ma non sufficiente: per assicurare la loro effettività, diventa necessaria una filosofia in positivo di doveri comuni di tutti i soggetti sociali e pubblici coinvolti. Il libro, ispirato all'immagine di un albero, simbolo di vita e radicamento nella realtà, invita ad una lettura critica complessiva della categoria dei diritti umani; sostiene che esiste una crisi di coerenza ed effettività; pone all'attenzione dei governi, delle Nazioni Unite e della società civile una proposta innovativa: una Dichiarazione universale dei doveri dell'uomo e dei popoli, integrativa e rafforzativa della Dichiarazione del 1948 sui diritti umani. -
Un dono profetico del monachesimo del primo Novecento. Madre Geltrude Tumino benedettina del SS. Sacramento
In questo libro si presenta, attraverso la sua biografia e i suoi scritti, per la prima volta al pubblico, la figura e la spiritualità di Madre Geltrude Tumino. Madre Geltrude era una monaca benedettina dell'Istituto delle Benedettine dell'adorazione perpetua del SS. Sacramento vissuta a Ragusa tra il 1876 e il 1953. Madre Tumino ha avviato la rinascita e il rinnovamento del monastero benedettino di San Giuseppe di Ragusa Ibla nel contesto, più generale, di una ripresa della vita monastica e religiosa della Sicilia sudorientale. -
Anthropotes. Rivista di studi sulla persona e la famiglia (2019). Vol. 2: Maternità.
«Nell'orizzonte della generatività è impossibile considerare il concepimento di una nuova vita come una funzione impersonale: è stato così quando, come nel passato, si è ridotto il corpo della donna a ""recettore"""" e custode di una nuova vita che veniva tutta dal maschio. Altrettanto inaccettabile appare l'insistenza sul desiderio del figlio come realizzazione di un """"diritto a essere madre"""", in cui il maschio viene chiamato a svolgere un mero ruolo strumentale. Il singolare rapporto tra madre e figlio nel tempo della gestazione attesta che la """"relazione"""" non solo presiede al principio di ogni nuova vita, ma ne segna tutto il percorso: in esso si anticipa quanto la singolarità irripetibile di ogni umana esistenza non possa mai essere detta e riconosciuta senza mettere in conto il suo essere-in-relazione. La totale dipendenza/appartenenza sperimentata dal figlio nel grembo della madre è la condizione di possibilità affinché egli """"sia se stesso"""", fin dal primo istante del suo concepimento. Il """"nascere da donna"""" si presenta allora come anticipazione simbolica della relazione creaturale che Dio stabilisce con colui che ha voluto creare a """"Sua immagine"""". Per questi motivi il nesso relazione-generazione è in grado di mostrarsi fecondo per una riflessione sulla maternità e di collaborare a illuminare meglio l'identità del femminile. Ci si deve augurare che la riflessione sulla maternità, di cui questo numero della nostra rivista presenta una prima e ricca documentazione, abbia cura e gusto per impegnarsi ad approfondire i temi qui appena evocati, nell'orizzonte tratteggiato dagli interessanti contributi offerti dagli Autori.» (dall'Editoriale)"" -
Adrienne Von Speyr. Una donna nel cuore del Ventesimo secolo
Una donna nel cuore del ventesimo secolo: Adrienne Von Speyr (1902-1967), questa grande mistica con cui Hans Urs Von Balthasar ebbe un rapporto privilegiato, è anche un modello di donna per il nostro tempo. Con la sua vita e opera ella ci prende per mano nella vita quotidiana laddove uno è alla ricerca di senso, ci accompagna nella scoperta del Creatore, mostra la via d’incontro con Cristo nel vangelo, ci aiuta a meglio conoscere il Dio trinitario che egli manifesta, ma anche a riscoprire la chiesa quale focolare di fede, speranza e amore, con la sua missione di riportare al Padre tutto il creato rinnovato. -
Unire le città per unire le nazioni. L'idea e la funzione delle città in Giorgio La Pira
Non si può comprendere la personalità di La Pira se non si pone in evidenza la sua dimensione mistica, il suo confidare totalmente nella Grazia divina e soprattutto il ritenersi strumento di Dio per elargire e programmare la carità anche dal punto di vista politico. Riflettere sulla tematica della città era per La Pira una chiamata divina. Era del tutto convinto che l'umanità è stata intessuta da virtù e valori per mezzo del ruolo e della funzione che alcune città hanno assunto nel corso della storia. Chi vive all'interno della città è responsabile di un patrimonio che gli è stato consegnato per il bene delle generazioni. La metafisica della città dunque portava verso un cammino di unione tra le città per poi avere come effetto più prossimo l'unione degli Stati. Nell'opera di La Pira è possibile intravedere un intervento politico che si è concentrato verso le associazioni che sono fondamentali nella grande società, attuando un'opera chirurgica d'intervento intorno ai mali sociali. Tenendo conto di questo manifestiamo disaccordo verso chi annovera La Pira tra gli utopisti, poiché il suo intento non si è manifestato nel tracciare l'isola della felicità, ma nell'individuare tutto ciò che impediva ai suoi concittadini di indirizzarsi verso di essa.