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Il bilancio degli enti del terzo settore
Il tema della sostenibilità e degli indicatori ESG è sempre più centrale per le imprese di ogni settore. Nel contesto non profit, l’entrata in vigore del Codice del Terzo Settore ha sancito l’inizio di una riforma di tale comparto, evidenziando il ruolo di quest’ultimo come punto di incontro tra le istituzioni pubbliche e il settore privato. Quali sono i mezzi per raggiungere le finalità sociali richieste agli ETS? Qual è l’impatto delle recenti riforme in ambito giuridico e contabile? Quali sono i benefici fiscali di cui godono gli Enti del Terzo Settore, e a fronte di quali impegni? Il presente volume si propone di rispondere a questi e altri quesiti, con un’analisi approfondita sulla realtà degli ETS nel nostro Paese, arricchita dalla presentazione di casi studio. Prefazione di Giovanni Fosti e Davide Maggi. Postfazione di Federico Visconti. -
Agile transformation. Sopravvivere, svilupparsi e competere nell'era digitale
Le tecnologie digitali hanno avuto un impatto enorme sulla nostra realtà. Il mondo cambia più in fretta, e così le richieste del mercato. Nuovi competitor e nuove tecnologie dall’effetto dirompente compaiono sulla scena a ritmo sempre più serrato. Eppure moltissime imprese restano bloccate. Bloccate da metodologie di lavoro sorpassate, in processi decisionali poco orizzontali e che inibiscono l’innovazione, in una cultura aziendale che premia il conformismo e l’efficienza immediata anziché l’intraprendenza e la volontà di imparare. Agile Transformation offre una guida ricca e dettagliata a uno dei più importanti modelli di organizzazione aziendale del terzo millennio. Il testo traccia la strada per creare imprese che sappiano continuamente rimodellarsi sulla base delle esigenze dei clienti e dei loro feedback, che lavorino in team orizzontali e flessibili, supportati dalla tecnologia e che sappiano utilizzare le proprie risorse in modo continuamente adattabile al futuro. Un contributo fondamentale per orientarsi in una nuova era per le organizzazioni. -
Futures by design. Progettare innovazione nella complessità
Progettare innovazione nella complessità guidati dal design. Se ciò che ci caratterizzasse come essere umani fosse la nostra innata capacità di orientare le azioni immaginando le molteplici possibilità che si articolano nel domani? In questa pubblicazione condividiamo le metodologie e gli strumenti che possono permettere alle organizzazioni e alle persone che le compongono di affrontare queste sfide oggi. In un mondo complesso e volatile dove gli schemi dati scricchiolano e le metodologie del design sono diventate una chiave possibile per affrontare l’incertezza e l’ambiguità. Ci hanno accompagnato in questo viaggio 15 campioni dell’innovazione italiana, provenienti da settori molto diversi, ma sempre manifatturieri, di piccole e grandi aziende, ognuna a suo modo leader nel proprio approccio. Ognuno di loro è un testimone di quel “saper fare” che, anche in un mondo sempre più immateriale, rimane un passaggio fondamentale per disegnare futuro. Prefazione di Eric Quint. Postfazione di Angèle M. Beausoleil. -
Il venditore coach. Trasforma i tuoi clienti in alleati
Di libri per vendere di più ce ne sono tanti, forse troppi. Allo stesso modo, ci sono tanti sedicenti guru che raccontano come raggiungere più clienti, come essere più visibili, come essere più convincenti. Ma tutte queste strategie, che si concentrano sulla superficie, portano poco lontano. Per essere venditori migliori, bisogna partire dalle basi, da un nuovo approccio: il venditore, proprio come un coach, deve condividere gli obiettivi del suo cliente, aiutarlo a metterli a fuoco… e aiutarlo a ottenerli. Forte di una lunga esperienza nel mondo del coaching e in quello commerciale, Antonio Sanna racconta come l’unico futuro possibile per i venditori di domani è quello di mettersi al servizio dei propri clienti per creare insieme valore, trasformandoli in veri e propri alleati per la crescita del proprio business. -
Le cattedrali dell'industria. Un'insolita storia di management tra Olivetti, Fiat e Telecom
Dopo un passaggio in Olivetti, Mario Rosso entra in Fiat nei primi anni Settanta. Da allora è stato ai vertici di alcune delle più grandi aziende italiane, e da quella prospettiva è stato testimone degli snodi fondamentali nella storia del nostro Paese. Era nella direzione del personale di Fiat durante il periodo del terrorismo, quando si registravano duemila attentati all’anno. Gestiva a Roma i rapporti di Fiat con le istituzioni e il mondo politico durante Tangentopoli. In Telecom ha partecipato da posizioni apicali al drammatico scontro azionario dell’OPA. È stato amministratore delegato di Tiscali, un’azienda che dalla Sardegna ha fatto la storia di Intenet in Italia. Con uno stile raffinato e tagliente l’autore offre una visione personale e fuori dagli schemi del mondo industriale italiano, dei suoi retroscena e delle sue contraddizioni. -
Problem solving e decision making. Individui, gruppi, culture e soft skill
Ogni giorno risolviamo problemi e prendiamo decisioni. L’individuazione, la definizione e la risoluzione dei problemi sono alla base dei processi decisionali. Nulla è un problema, finché qualcuno non lo considera tale, poiché i problemi non esistono se non in rapporto a un soggetto che li deve affrontare e decidere di risolvere. Ma decidere comporta l’esclusione di alternative e l’intenzione di agire in un determinato modo. Ne consegue che la definizione di un problema, la valutazione delle diverse soluzioni alternative e infine la decisione di quale azione intraprendere sono variabili soggettive e dipendono dai tratti di personalità, dagli atteggiamenti, dalle percezioni e dalle attitudini individuali. Quali sono quindi le soft skill funzionali a questi processi? Come sono influenzate dalle dinamiche di gruppo e dalla cultura organizzativa e nazionale? Per rispondere a questi e altri quesiti il libro offre un’analisi sistematica, scientifica e aggiornata degli studi sul problem solving e decision making, per quanto attiene sia ai principali schemi teorici di riferimento sia ai più rilevanti risultati della ricerca empirica. Particolare attenzione viene prestata alla dimensione applicativa e alle implicazioni manageriali. -
Modamedia. Nuovi scenari comunicativi del fashion system. Società, comunicazione e impresa
Esiste una specificità nel settore della moda per quanto riguarda l’utilizzo dei media, e in specifico della pubblicità? Ovvero, detto in modo icastico: comunicare una collezione è lo stesso che comunicare un formaggino? Da tale questione segue la necessità di analizzare il tipo di rapporto che si è instaurato tra moda e media oggi, nell’epoca digitale. Sono, in realtà, questioni che girano intorno alla domanda centrale: che cosa è la moda oggi alla luce della relazione che intrattiene con i media? E, di converso, che cosa sono i media oggi alla luce della loro relazione con la moda? Il volume analizza lo sviluppo di questo rapporto a partire dagli anni Quaranta del secolo scorso, con l’avvio della pubblicità mainstream classica, ma si concentra soprattutto ai giorni nostri, ai tempi dei social, degli algoritmi e della disintermediazione. Si cerca quindi di comprendere cosa sia la moda oggi da un punto di vista sociologico, soffermandosi anche sulla relazione tra media e potere, sui concetti di consumo di moda e consumo dei media, e sul confronto tra moda e platform society. Si delineano infine le conseguenze della convergenza tra i due ambiti studiati, ovvero la modamedialità. -
La forma della notte. Dino Campana e il Novecento
Ricostruire oggi l'avventura intera del poeta più 'romanzato' del '900 richiede ancora di tenere a bada le mitografie del folle orfico. La sua singolare fortuna, alterna ma in crescita lungo tutto il '900, è in questo modo arrivata all'occhio disincantato di un'epoca che sembrava aver già messo agli atti la morte del genere lirico insieme all'eclissi dell'immagine 'costruttiva' della letteratura. Eppure, un profilo come questo, che ricostruisce il denso background culturale di Campana, non elude il dato della singolare attualità dei Canti Orfici come linguaggio che prova a dire il senso della fine e un sogno di rinascita, la metamorfica (e ancora nostra) apocalissi del vivere, con la voce inconfondibile di un pensiero poetante divenuto opera, 'modernità' in primo luogo italiana, ma che delinea valori formali da collocare ormai nella grande tradizione 'orfica' della poesia europea, fra le voci più alte del '900: quelle di Trakl, di Rilke e di Valery. Ad essere dilucidato è qui il come, la forma di quel canto della fine e della rinascita, la sua grandezza incompiuta, figlia di una tragedia personale e di tutti (la Grande Guerra, la cosiddetta pazzia, l'internamento): una scommessa gettata nel frastuono dell'eccitata Italietta giolittiana con lo spirito del 'tramontare' (nutrito da una personalissima lettura di Nietzsche), che semina ancora una struggente empatia per la sua esemplarità perfino antropologica, quella di un'utopia e di una dissidenza... -
Entrare nel contemporaneo. La lezione di 24, Lost e FlashForward
I tre serial presi in esame in questo libro, 24 Lost e Flashforward, rispecchiano e in parte ricostruiscono la società contemporanea, e l'analisi fatta cerca soprattutto di tracciare un percorso che, dallo studio sulle motivazioni e sulle modalità di produzione, si allunghi all'indagine sui risvolti più propriamente culturali, se non persino morali e filosofici. Le implicazioni filosofico-scientifiche sono infatti innumerevoli nelle sceneggiature di questi serial e l'obiettivo che si propone questo libro è quello di riuscire a rintracciare i fili che le uniscono e analizzarli comparativamente. La scelta di scrivere riguardo alla ""lunga serialità"""" nasce infatti dalla convinzione che essa offre panorami estremamente complessi, che vanno ben al di là dell' ordinaria programmazione, perché nelle storie raccontate - che a volte ci coinvolgono in maniera totalizzante - si racchiude un sapere che va oltre la diegesi."" -
De Pythagoricis numeris. Libri tres
Il pitagorismo occupa un posto di rilievo nel dibattito fra religione e scienza della prima età moderna, sia come metodo deduttivo che corrobora, fra adesioni convinte o pretestuose, le dispute sull’eliocentrismo, sia per il suo intreccio con le arti occulte. A confermarlo è il De pythagoricis numeris, scritto da Federico Borromeo nel 1627, di cui si presenta qui la prima edizione moderna. Approdato ad una stampa provvisoria in due esemplari, conservati in Ambrosiana, il testo sembra destinato, al pari di altri scritti di Federico, a circolare solo fra i collaboratori più stretti. Concepito insieme al De cabbalisticis inventis (1627), nel De pythagoricis numeris Federico vuole distinguere il vero dal falso sulle proprietà dei numeri, ponendoli al riparo da derive magiche e superstiziose. Lungi però dall’essere riconducibile unicamente alle tante dispute di matrice pichiana sulla cabala, contaminando i settori disciplinari attraverso il pitagorismo, e richiamando di volta in volta l’attenzione sul rapporto tra contemplazione ed etica, tra saperi celesti e dottrine magiche e musicali, il volume di Federico consente al lettore di cogliere alcuni snodi cruciali ormai ricorrenti nella storiografia culturale. -
Giustizia e ingiustizia a Milano fra Cinque e Settecento
L’Accademia di san Carlo, ideata da papa Giovanni XXIII e fondata dal cardinale Giovanni Battista Montini nel 1963, ottenne il suo primo statuto nel 1976 dal cardinale Giovanni Colombo e un nuovo statuto dal cardinale Carlo Maria Martini il 26 settembre 1994.Dopo una lunga progettazione il 20 marzo 2008, il cardinale Dionigi Tettamanzi ha fondato la nuova Accademia Ambrosiana, destinata a raccogliere l’eredità scientifica delle due preesistenti Accademie attive presso l’Ambrosiana (l’Accademia di san Carlo e quella di sant’Ambrogio), ma destinata altresì ad allargarsi ad altri ambiti della cultura, come l’orientalistica, la slavistica, l’italianistica, gli studi greci e latini e l’africanistica.La collana, che mantiene inalterato il suo titolo latino, si trasforma nella tribuna ufficiale della Classe di Studi Borromaici dell’Accademia Ambrosiana: resta immutata la vocazione della testata a raccogliere – come dice il sottotitolo – saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima età moderna, ma tutto ciò si proietta in una dimensione più ampia, in un contesto ‘accademico’ che impone sì la specializzazione di ciascuna classe, ma anche il dialogo, il confronto, l’interdisciplinarietà.La Classe di Studi Borromaici comprende circa 90 studiosi e ricercatori italiani e stranieri che si occupano in particolare del periodo culturale dei cardinalati di Carlo e Federico Borromeo.Le ricerche favorite dalla Classe di Studi Borromaici spaziano a tutto campo: dalla storia istituzionale (civile ed ecclesiastica) alla creazione artistica (musica, pittura, scultura, architettura) al variegato mondo letterario (poesia, prosa sacra e profana, teatro, sacra eloquenza), nel contesto scientifico, filosofico e teologico di quei secoli difficili e sempre affascinanti.La Classe di Studi Borromaici vive ogni anno il suo momento celebrativo nel Dies Academicus, un convegno di studio che cade nel mese di novembre e che di regola dura due giorni.Una delle principali ambizioni della Classe è la pubblicazione dell’epistolario di Carlo Borromeo. La documentazione superstite, fino ad ora oggetto di studi ed edizioni molto frammentari e circoscritti, solo in parte inventariata nel suo nucleo più cospicuo che si conserva presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, è di dimensioni vastissime, che di per sé ne fanno un unicum difficilmente eguagliabile; stime attendibili indicano una consistenza di circa 70.000 pezzi per il solo fondo dell’Ambrosiana, ma almeno altri 30.000 si possono congetturare dispersi in un ventaglio di biblioteche e archivi che abbraccia non solo la Lombardia e l’Italia,ma anche molti paesi stranieri. Per interessamento dell’Accademia, e grazie a un finanziamento del Ministero per i Beni Culturali, nel 1999 è nato l’ente “Edizione Nazionale Carteggio San Carlo Borromeo”, che opera all’interno dell’Ambrosiana. -
Il libro degli allievi. per Biancamaria Frabotta
Questo libro, il libro degli allievi di Biancamaria Frabotta, funziona come un piccolo archivio storico meteoclimatico; un atlante di eventi e temperature registrati, nel corso dei decenni, lì dove continuano a incontrarsi le stesse coordinate. Le flessioni e i picchi dei climi qui rubricati si sono verificati su un'identica, tenace geografia: tutti, sulla stessa mappa, abbiamo raccontato la medesima stagione: quasi quarant’anni d’innamoramenti lirici, passioni civili, piani di studio, versi, lettere, chiacchiere e tesi di laurea.Funziona, questa curiosa seduta di spiritismo, come un reportage corale da quei posti e da quei tempi, come una fuga a più voci (oltre trenta) da ascoltare ininterrottamente, movimento per movimento, rincorrendo le molte eco di temi e contrappunti inseguitisi tra le generazioni nelle aule e nei collettivi, negli archivi e nelle cantine, nei libri e nelle dispense. rnScrittrici di fama e blogger, poeti e ricercatrici, giornaliste e autori televisivi, dottorande, fotografi, professori, attivisti: ognuno ha modulato il suo canto di nostalgia e di omaggio rispondendo a una chiamata di gratitudine affettuosa. Come per ogni fuga che si rispetti, infine, c’è anche una coda, un’ultima voce sola con cui tutte le altre si sono intrecciate: la voce della nostra professoressa, trascritta dalla lezione con cui si è congedata dalla sua professione d’insegnante ma non, ci pare, dall’insegnamento in sé, un’arte umana che forse scenderà alla sua stessa fermata, come la poesia -
Teatro e storia (2016). Vol. 37: Segreti di carta.
Mirella Schino, Introduzione all’Annale 2016rnrnEugenio Barba, Ariane Mnouchkine, Le prix de l’expérience. Contraintes et dépassements dans le travail de groupe. Le Théâtre du Soleil rencontre l’Odin Teatret. A cura di Georges BanurnrnDossier. Butoh-fu. Dance and Words. A cura di Samantha Marenzi Samantha Marenzi, Dance and words. Introduction; Akira Kasai, The awareness of the divine in Tatsumi Hijikata; Bruce Baird, Dancing in an Archive of (Digital) Evocation; Takashi Morishita, excerpts from Hijikata Tatsumi’s Notational Butoh. An Innovational Method for Butoh Creation; Stephen Barber, The Performance Archive as Site of Aberrant Disfiguration: Hijikata’s Archive of Butoh in the Work of RichardrnHawkins; Katja Centonze, Critical/Seismic Bodies in Hijikata Tatsumi’s Writing Practice and Dancing Practice; Maria Pia D’Orazi, Building the dancing body. Akira Kasai, from Butoh to EurhythmyrnrnRaimondo Guarino, Shakespeare: mente collettiva e piccole tradizionirnrnFranco Ruffini, Mejerchol’d, biomeccanica, biomeccanichernrnBeppe Chierichetti, Un po’ prima dell’Ista. Lettera a Renzo VescovirnMirella Schino, Ista-balena. Documenti e riflessioni sull’InternationalSchool of Theatre AnthropologyrnrnRon Jenkins, The Overlapping Dialogues of Dario Fo. Lettera sulla decima IstarnrnFerdinando Taviani, Ista 1980. Lettera su una scuola di guerrarnrnRaffaella di Tizio, L’opera da quattro soldi di Vito PandolfirnrnLuca Vonella, I libri sotto il teatro. Dalla Lectio Doctoralis di Ludwik FlaszenrnrnDossier. Gli affari del teatrornMarco Consolini, Il teatro italiano visto da «Comoedia». Sguardi sulla «sorella latina»; Livia Cavaglieri, Trasformazioni nell’organizzazione teatrale in Italia all’inizio del Novecento; Donatella Orecchia, Due mappernrnMarco D’Arezzo, Le prime opere teatrali di Paul Claudel (1890-1912). Alcune considerazioni sul destino del teatro simbolistarnrnStefano Geraci, Gli archivi del Living. La raccolta Cathy Marchand a Roma TrernrnDossier. Luca Ronconi (1933-2015). A cura di Doriana Legge e Francesca Romana RiettirnStefano Massini, Framme -
Collectanea Armeniaca
Il volume è articolato in quattro sezioni: Traduzioni dal greco, Manoscritti ed epigrafi, Cultura e identità armena e Armeni in Italia. L’ultima di esse contiene un articolo pubblicato qui per la prima volta sugli studi armenistici presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, segno di una curiosità e di un interesse continuo e sempre nuovo verso testi, personaggi, vicende e contatti di un popolo dalla storia ricca e singolare.rn Gabriella Uluhogian è stata una delle personalità di maggior rilievo nel campo degli studi armenistici a livello internazionale. Questo libro raccoglie alcuni suoi contributi apparsi in sedi editoriali diverse, a volte di difficile reperimento. Dalla loro lettura emerge il ritratto di una studiosa che partendo dal rigore dell’analisi filologica ha saputo esplorare con profondità e chiarezza i vari settori della storia e letteratura del popolo armeno. -
La campana di vetro. Trasformazioni della camera di compensazione per sogni
Tra tappeti, velluti e mobili in legno scuro, un accessorio era di gran moda nei salotti delle abitazioni vittoriane: la campana di vetro, esposta sulla mensola del camino, proteggeva e sfoggiava modellini di orologi, animaletti impagliati e originali composizioni floreali fai-da-te. Il libro indaga con quali risultati la lente dell’arte, nel corso del Novecento e fino a oggi, abbia nobilitato un oggetto ormai desueto e ne abbia interpretato e aggiornato il contenuto, secondo la sensibilità di ciascun artista e le esigenze comunicative più attuali. Dalle prime opere surrealiste di Joseph Cornell alle composizioni con giocattoli di Bruno Munari, dalle bambole deformi dei fratelli Chapman agli ecosistemi transgenici di Eduardo Kac, ripercorrere gli sviluppi di questa appropriazione permette di comprendere perché la campana, grazie alla peculiarità della sua struttura, sia stata scelta per dare vita a piccoli mondi immaginari. Incursioni nella scienza, nella letteratura, nel cinema d’animazione e nel giornalismo d’inchiesta rivelano la presenza e la rielaborazione di queste suggestioni perfino all’interno del ricco repertorio visivo contemporaneo. -
Miscellanea graecolatina. Ediz. italiana, greca e greca antica. Vol. 4
La collana Ambrosiana Graecolatina è nata per raccogliere i frutti dell’attività accademica ordinaria della Classe di Studi Greci e Latini dell’Accademia Ambrosiana. Giornate di studio, Dies Academici, ricerche, studi e conferenze hanno dapprima generato pubblicazioni unitarie a cadenza annuale, così da consentire l’uscita regolare dei primi tre volumi, tutti di natura, espressa anche dal titolo, di Miscellanea (2013, 2014, 2015).Hanno fatto séguito due volumi dedicati invece a soli atti di convegni: Tradizione trasmissione traslazione delle epigrafi latine (2015) e Omero: quaestiones disputatae (2016).Esce ora il presente nuovo volume, sesto della collana, ancora di carattere miscellaneo. Esso raccoglie un numero particolarmente ricco e variegato di contributi, relativi all’attività accademica svolta negli anni 2015 e 2016.Apre il libro Luigi Lehnus, con un ricordo dell’esimio grecista Martin L. West, recentemente scomparso, che della Classe di Studi Greci e Latini è stato Accademico. Segue una sezione dedicata alle relazioni del Dies Academicus tenutosi il 29 febbraio e il I marzo 2016.... Federico GalloDottore della Biblioteca AmbrosianaDirettore della Classe di Studi Greci e Latini. -
Il dominio
Nel rapporto di dominio in generale, scrive Simmel, “non importa a nessuno di condizionare gli altri col proprio influsso, ma importa invece che questo influsso, questa determinazione dell’altro, abbia un effetto di ritorno sulla persona stessa che tende a influenzare”. Troppo semplicemente, secondo Simmel, il dominio viene considerato come un rapporto che si sviluppa dall’alto verso il basso. Il dominio invece, è un complesso processo di interazioni nel quale entrano pesi e contrappesi, azioni e reazioni prevedibili e imprevedibili. Ciò è più visibile nei periodi di transizione e di fermento sociale e ideologico, quando la realtà rifugge da ogni concettualizzazione settoriale o sistemica che vorrebbe rendere tutto calcolabile escludendo l’imprevedibilità del soggetto agente singolo o collettivo. In queste condizioni è solo la coscienza storica e il metodo tipologico che ci possono avvicinare a comprendere la realtà. E questo metodo trova un’applicazione esemplare nello scritto di Simmel e nelle diverse configurazioni del rapporto di dominio che egli analizza. -
Arte e letteratura nelle società in Asia. Aspetti tradizionali e «Renaissance orientale». Ediz. italiana, inglese e francese
L’ottavo volume della collana di Asiatica Ambrosiana costituisce il secondo momento della trilogia dedicata agli studi e alle ricerche aventi per oggetto la dimensione artistica delle culture e delle società asiatiche. L’intrinseca ricchezza e complessità del tema a cui la Classis Asiatica ha votato le proprie attività accademiche nel triennio 2014-2016 si traduce nell’eterogeneità dei contributi qui raccolti, i cui contenuti, oltre a promuovere la conoscenza di singole forme, particolari prodotti ed espressioni caratteristiche della tradizione artistica delle aree considerate, restituiscono al lettore la consapevolezza di quanto l’arte partecipi ed esprima l’orizzonte storico, culturale, filosofico, religioso in cui è prodotta e concepita. Il dialogo, inaugurato dal VII volume di Asiatica Ambrosiana, con la fondamentale e irrinunciabile dimensione estetica dell’esperienza umana, asseconda in questa sede un ritmo alimentato dall’esplorazione di forme ed espressioni artistiche, di prospettive teoriche, di strategie espressive della cui ricchezza e complessità si rende ragione ricorrendo tanto a letture di carattere storico, filosofico e sociale dei fenomeni studiati, quanto alla voce dei produttori stessi dell’arte. L’articolata complessità della forma d’arte, impalpabile amalgama di senso, significato, materia, personalità individuale, prerogative socio-culturali, è qui tradotta nella struttura stessa del volume, in cui la molteplicità di espressioni artistiche considerate, letteratura, fotografia, pittura, scultura e architettura, la varietà di prospettive metodologiche adottate dagli Autori, la consueta pluralità di aree culturali studiate parlano già del tema del volume, non diversamente da quanto avviene con l’arte letteraria e iconografica indiana in cui la forma non è involucro inerte, ma essa stessa senso e significato. -
Ambrogio e la questione sociale
Fondata nel 2004 dal Cardinale Dionigi Tettamanzi, l’Accademia di sant’Ambrogio nacque per raccogliere intorno alla Biblioteca Ambrosiana di Milano studiosi e docenti universitari di ambito milanese, italiano e straniero, che si occupassero del vescovo Ambrogio e del suo contesto storico-culturale. rnCon la sua costituzione si compiva un desiderio espresso già nel 1975 dal Cardinale Giovanni Colombo, che auspicava la creazione di un centro di studio consacrato alle figure dei Santi Ambrogio e Carlo: desiderio realizzatosi solo parzialmente con la costituzione (1976) dell’Accademia di San Carlo, “sorella maggiore” del neonato sodalizio. L’Accademia nacque vedendo la felice convergenza di studiosi appartenenti alle più prestigiose istituzioni accademiche e culturali milanesi (Biblioteca Ambrosiana, Università degli Studi, Università Cattolica, Facoltà Teologica, Seminario Arcivescovile), ai quali si aggiunsero cultori di scienze storiche, teologiche e patristiche provenienti da tutta Italia, dall’Europa e dagli Stati Uniti. rnUn particolare legame di amicizia e collaborazione unisce l’Accademia al Monastero delle Romite dell’ordine di Sant’Ambrogio ad nemus, al Sacro Monte di Varese. Dopo lunga progettazione, il 20 marzo 2008 il Cardinale Dionigi Tettamanzi fondò la nuova Accademia Ambrosiana, destinata a raccogliere l’eredità scientifica delle due preesistenti Accademie attive presso l’Ambrosiana (Accademia di San Carlo e Accademia di Sant’Ambrogio) e allargatasi ormai ad altri ambiti della cultura, come la slavistica, l’italianistica, gli studi greci e latini, il vicino e l’estremo Oriente, gli studi africani. A partire dalla sua vocazione radicata nella città di Milano, ma aperta a una dimensione cosmopolita, la Classedi Studi Ambrosiani dell’Accademia Ambrosiana si propone come luogo di promozione e riferimento per gli studi ambrosiani, intesi in un’accezione ampia che comprende la patristica, la letteratura, la storia civile ed ecclesiastica, l’archeologia, la teologia, la liturgia e ogni altra disciplina che possa contribuire a meglio conoscere e valorizzare l’epoca e la personalità del vescovo Ambrogio. Nelle finalità della Classe di Studi Ambrosiani rientrano due tipi di attività: quelle di alta divulgazione e quelle a carattere scientifico, tra cui troviamo giornate di studio e conferenze, e soprattutto – dal 2005 – la celebrazione annuale di un Dies Academicus che vede l’investitura dei nuovi membri e una giornata di studio aperta al pubblico, nella quale si coniugano l’offerta di una panoramica sugli studi recenti, l’approfondimento di un tema specifico e la visita archeologica a un monumento di epoca e interesse ambrosiani.L’attività della Classe trova il proprio sbocco editoriale nella Collana “Studia Ambrosiana”. -
Road to nowhere. Il cinema contemporaneo come laboratorio autoriflessivo
Il cinema è ancora qualcos’altro rispetto al suo dispositivo? Se il cinema nel nuovo millennio è sempre più pensato, prodotto, fruito e studiato come medium digitalizzato, softwarizzato, deistituzionalizzato e tendenzialmente musealizzato, come rintracciare ancora un’identità riconoscibile? Dalla recente produzione hollywoodiana alle selezioni sempre più sperimentali dei festival internazionali – le analisi qui proposte spazieranno dai blockbuster americani alle nuove onde sudamericane, cinesi, filippine – si tenterà di riportare al centro della riflessione il film sia nella sua singolarità testuale sia nelle sue interrelazioni con ogni audiovisivo di confine. Domandandosi se il cinema contemporaneo possa ancora essere in grado di produrre teoria, di riflettere su se stesso e sul proprio posto nel mondo, quindi di riflettere sulla nostra mutata soggettività e sui sempre differenti regimi di sguardo filtrati dalla tecnica. E rivendicando così, indirettamente, anche una “rinnovata” identità nel complesso panorama mediale odierno.Con analisi di film come: Il grande e potente Oz, Jurassic World, The Visit, Nemico pubblico, Sils Maria, Adieu au langage, Holy Motors, Jauja, A Lullaby to the Sorrowful Mystery, I Wish I Knew, ecc.