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Profili criminali. Ricerca criminologica e investigazione
Il presente volume è composto di cinque monografie che prendono in esame il contributo che il criminologo è in grado di offrire all'investigazione attraverso il criminal profiling. Nel testo, si ripercorrono la nascita ed i primi sviluppi di tale prospettiva analitica; si dà conto delle ricerche pionieristiche condotte in tal senso dall'Unità di Analisi Comportamentale dell'F.B.I.; si applicano le metodiche in esame a un caso criminale che ha visto coinvolto un elusivo e inquietante omicida seriale di cui tutt'ora si ignora l'identità. A quest'ultima analisi si perviene dopo un breve excursus sul fenomeno dell'omicidio multiplo che ricomprende, al suo interno, anche quello seriale. Ciò, allo scopo di sottolineare quanto il tratteggio dei caratteri personologici dell'ignoto autore di un delitto, il tentativo di inquadrarlo entro categorie fenomenologico-comportamentali note, non può che attingere a dati provenienti dalla pregressa ricerca criminologica, pur nell'evidente necessità, per l'analista, di procedere con un approccio privo di dogmatismi e rigidità interpretative. Ripercorrere alcune tappe significative della storia del criminal profiling, prenderne in esame gli aspetti teorici ed i criteri analitici, significa necessariamente ricostruire alcuni, significativi casi criminali, cui tale prospettiva di valutazione è stata applicata e su cui è stata, per così dire, tarata. Un testo di criminologia che persegua questo intento finisce, dunque, per approdare alla cronaca giudiziaria. Questo volume tenta quindi di armonizzare teoria e pratica, enunciazioni di principio e vicende efferate, ricerca scientifica e true crime, rispecchiando e richiamando, anche in questo senso, la poliedricità di approccio dell'analisi criminologica e dell'indagine criminale, complementari strumenti di scandaglio della complessità del crimine. -
Abitare la battaglia. Critica teatrale e comunità virtuali
La transizione da carta stampata a giornalismo in Rete ha messo in discussione molte delle convenzioni relative alla gestione dell'informazione e alla produzione di pensiero. Mentre lo spazio del teatro sulle pubblicazioni generaliste è andato progressivamente restringendosi, la ""galassia Internet"""" ospita numerose costellazioni in cui il ragionamento sulle arti sceniche appare vivo, ancorché reso controverso da un ambiente aperto a un accesso massivo di opinioni e sguardi frammentati. Nel generale declino della critica come mestiere, emerge l'esigenza di riacquistare autorità e autorevolezza. """"Abitare la battaglia"""" è un'indagine sui primi vent'anni di critica teatrale online in Italia e in Europa. Convocando anche contributi teorici provenienti dalle metodologie giornalistiche e dalla filosofia digitale e interrogando i protagonisti, il volume ricostruisce i miti di fondazione e analizza il mutamento dei media fotografando l'evoluzione dei linguaggi di composizione e diffusione del pensiero critico. In filigrana emerge un ambiente vivace, che fa del dibattito online un'opportunità di visione plurale e di conservazione di memoria di un teatro che cambia. Un teatro come arte viva, di cui occorre oggi testimoniare, motivare e ribadire la necessità."" -
Per-formare il sociale. Controcampi. Estetiche e pratiche della performance negli spazi del sociale. Vol. 1
La varietà dei contributi che animano questo volume converge sull'attualità della performance come dispositivo artistico e culturale che genera nuovi orientamenti di campo negli spazi del sociale, specie nelle aree considerate di margine, vulnerabilità ed esclusione. Colta nella sua attitudine ludica di libera improvvisazione del mondo, l'azione performativa si presenta oggi, nella sfera pubblica, come matrice politica di controcampi: spazi conflittuali del possibile in cui riconfigurare e rendere visibili nuove ""forme di vita"""". All'incrocio tra teoria e prassi, il libro interroga e presenta un continuum di esperienze che intrecciano sviluppi eccentrici della pro cessualità artistica e teatrale con pratiche inedite di partecipazione e di governance, modelli alternativi di welfare culturale con visioni ecologiche e ambientali improntate su una concezione sistemica della salute come bene comune, in una prospettiva di cura e prossimità territoriale."" -
Educazione e politica linguistica. Teoria e pratica
Da sempre gli esseri umani hanno avuto la necessità di comunicare con persone provenienti da paesi diversi dal proprio che parlavano lingue differenti ed avevano usi e costumi molto distanti dai loro. Questo bisogno, per quanto in passato fosse forse sentito ""consapevolmente"""" in maniera più forte da alcuni gruppi sociali, trovava riscontro, molto spesso, anche presso i ceti più bassi della popolazione che, come nei contesti meno sviluppati, a seguito di relazioni o personali o sociali, avevano l'opportunità di crescere, in modo del tutto fisiologico e spontaneo, bi- o addirittura plurilingui, per quanto prevalentemente con scarsa consapevolezza della ricchezza di cui erano in possesso. Nella società contemporanea, quello che sembra essere cambiato è proprio il grado di consapevolezza trasversale della necessità del plurilinguismo, come risposta alla sua presenza, più o meno diretta, nel vissuto quotidiano di ciascuno di noi. Inevitabilmente questa consapevolezza comporta l'insorgere di una necessità di riflessione e di sistematizzazione che coinvolge la politica e la pianificazione linguistica, e la loro manifestazione attraverso l'educazione linguistica. A partire da tali considerazioni generali, in questo volume viene delineato un percorso che mira a condurre il lettore verso la scoperta degli ambiti di intervento della politica, della pianificazione e dell'educazione linguistiche, sia mediante l'introduzione di concetti teorici (ad esempio quelli di corpus e di status, di diritti linguistici, ecc.), sia con l'illustrazione di esempi concreti e studi di caso tratti da molte realtà a livello planetario e inerenti alle scelte intraprese in merito a tutti i possibili piani di intervento: dalle lingue nazionali all'immigrazione; dal cambiamento linguistico alle varietàmodello per la didattica delle lingue; dal mondo della scuola alla formazione e all'aggiornamento degli insegnanti, fino alle scelte individuali. Il tutto sempre seguendo il fil rouge della consapevolezza applicata all'educazione linguistica."" -
Gerardo Guerrieri. Cronache e Teatri: 1939-1950
Il volume raccoglie una ampia selezione di articoli, cronache e racconti scritti tra il 1939 e il 1950 da Gerardo Guerrieri (1920-1986), dall'esordio su «Roma fascista» fino alla assidua collaborazione con «L'Unità». Regista, critico teatrale, saggista, traduttore e storico del teatro, Guerrieri, ventenne, esponeva i difficili crocevia che incontravano alcuni giovani appassionati in cerca di un teatro, nel dopoguerra, quando il rinnovamento del teatro italiano era ancora aperto ad esiti diversi, affidava alla sua vena di narratore il compito di indicare il mutare incerto dei paesaggi teatrali, ora cogliendo sintomi inediti, ora denunciando l'inerzia delle abitudini. Allo stesso tempo, si dedicava saltuariamente alla cronaca giudiziaria, d'arte, di cinema, di costume e ai racconti della sua terra, la Lucania. Non ci è apparso opportuno separare i primi dai secondi: anche quando è solo intento a compilare la sua rubrica teatrale, Guerrieri non ha mai l'aria di dimenticare ciò che ha d'intorno, come se le scosse di un lontano terremoto trasmettessero alla sapienza della sua pennasismografo il grafico sotterraneo della realtà. -
Cronache della coscienza positiva. Giuseppe Zagarrio a cento anni dalla nascita
Questo volume celebra il centenario della nascita di Giuseppe Zagarrio, raccogliendo una serie di saggi in suo onore, in parte editi, in parte scritti appositamente per questa occasione. Si tratta di nomi celebri, come Luzi, Macrì, Manacorda, Guccione, Bufalino, scrittori, poeti, critici, artisti che negli anni hanno reso omaggio alla figura di questo intellettuale siculofiorentino; ma anche di critici di generazioni più giovani che hanno indagato sul suo lavoro. E poi amici, colleghi, ex allievi, testimonianze di affetto e di stima. -
Adam de la Halle. Le jeu de Robin et Marion. Ipotesi per una regia
Le jeu de Robin et Marion, è una pastorella della seconda metà del XIII secolo scritta e musicata da Adam de la Halle. È una delle più antiche opere di teatro volgare conosciute in Francia, scritta in dialetto piccardo. Rappresentata probabilmente nel 1283 a Napoli in presenza della corte angioina, racconta dell’amore tra i pastori Robin e Marion disturbato da un nobile cavaliere di nome Aubert. rnrnGià dal titolo del libro “Le jeu de Robin et Marion: ipotesi per una regia” si capisce immediatamente lo scopo di tale pubblicazione: il compimento di un’edizione critica dell’opera di Adam, mediante un lavoro di collazione delle fonti manoscritte, preordinata per un allestimento teatrale. Inoltre, la progettazione di una scenografia, la scelta dei costumi e gli interventi musicali convergono, questi e altri elementi, alla creazione di un’edizione interpretativa che gioca il suo ruolo non solo, ripeto, come oggetto per una vera e propria messa in scena, ma anche come compendio storico, filologico e culturale utile allo studente impegnato in tali ricerche. -
Efesini, Colossesi, Filemone
Per Ralph P. Martin, queste tre lettere attribuite a Paolo contengono numerose verità della fede cristiana, in particolare la dimensione universale dell'insegnamento cristologico e il ruolo della chiesa quale luogo di Dio e agente per la riconciliazione. Tradizionalmente attribuite a Paolo e fatte risalire al periodo della prima prigionia romana, ma considerate pseudoepigrafe da molti importanti studiosi, le cosiddette ""epistole dalla cattività"""" costituiscono per Ralph P. Martin un prezioso repertorio di tematiche teologiche e di verità per la fede cristiana oggi: in particolare la dimensione universale dell'insegnamento cristologico e il ruolo della chiesa quale luogo di Dio e agente per la riconciliazione. Il commento di Martin mette in luce innanzitutto la grande attualità del messaggio di riconciliazione, in primis tra ebrei e pagani, nella chiesa intesa come corpo di Cristo in un tempo di profonde divisioni ma anche di anelito alla pacificazione qual è il nostro."" -
La senti questa voce? Corpo, ascolto, respiro nella meditazione biblica
È facile pensare che siano soprattutto le tradizioni orientali, come lo yoga, lo zen o il tao, a coltivare e proporre l'arte della meditazione. Eppure anche la Scrittura, così come ci insegna a pregare, ci insegna - seppure in filigrana - a meditare. Attraverso ricordi di viaggio fra Oriente e Occidente, ed esperienze personali di meditazione narrate alla luce della Scrittura, l'autore delinea un percorso esistenziale, un cammino di vita - e di fede che il lettore potrebbe far proprio. -
La trasformazione dei conflitti. Un percorso formativo
Benché nell'esperienza umana il conflitto sia un fenomeno costante, siamo impreparati ad affrontarlo come un percorso naturale per il disagio che crea: in realtà il conflitto è una sorta d'incrocio tra pericolo e opportunità che può condurre a scelte costruttive. La prospettiva di Marinetta Cannito Hjort è quella della «trasformazione dei conflitti», paradigma nato alla fine del secolo scorso all'interno della comunità statunitense di fede mennonita, per cui il conflitto è un fenomeno necessario al cambiamento e alla ricostruzione di realtà interpersonali e sociali orientate a pace, giustizia e riconciliazione. Sottolineando la natura complessa del conflitto, tale modello guida verso una comprensione della costruzione di pace che non ne suggerisce l'eliminazione bensì lo considera terreno fertile per lo sviluppo di strutture giuste e rapporti basati sul rispetto della sacralità di ogni individuo. -
L' Evangelo delle donne. Figure femminili nel Nuovo Testamento
In questo nuovo libro Lidia Maggi continua, nel Nuovo Testamento, la ricerca di quei fili sottili che nelle Scritture consentono di narrare le grandi meraviglie di Dio con voce femminile. Qua e là, in una storia coniugata al maschile, fanno infatti capolino donne che, senza occupare la scena principale, testimoniano un Dio che sfugge alle semplificazioni e un libro, la Bibbia, che riserva continue sorprese a chi è disponibile ad aguzzare la vista. -
Il ragazzo dai capelli bianchi. Dialoghi di una vita. Vol. 2
Direttamente collegato a ""Un ragazzo valdese"""", questo nuovo volume della coppia Piera Egidi Bouchard e Giorgio Bouchard ripercorre la parte della vita di Giorgio successiva alla firma dell'Intesa tra le chiese valdesi e metodiste e lo stato."" -
Diritti civili: individui, famiglie, minoranze
Storia, stato, chiesa e modelli culturali di famiglia. -
Cinque minuti prima delle nove
Quello che segue non è il racconto romanzesco di una vita immaginata, ma vissuta: un'infanzia, un'adolescenza e una prima giovinezza tra il '41 e il '56. Il cammino di Giacomo fu segnato dall'essersi trovato, fin dai suoi primi anni, a dover contare troppo pesantemente quasi solo su se stesso. -
Filippo Scroppo (1910-1993). Il pastore dell'arte
Una biografia - costruita intorno alle immagini dalla figlia Erica - del grande e prolifico pittore valdese Filippo Scroppo, critico acuto, instancabile organizzatore di iniziative culturali, come la Mostra d'arte contemporanea di Torre Pellice, assistente di Casorati, in contatto con Calvino e Pavese, Guttuso e Dorfles? -
Dal battesimo allo «sbattezzo». La storia tormentata del battesimo cristiano
Comune ai cristiani di tutte le chiese, il battesimo - come l'eucarestia unisce e al contempo divide la cristianità: a partire da un'articolata indagine storica, Paolo Ricca riflette sui diversi argomenti teologici legati al tema e cerca di collocarlo in un orizzonte ecumenico, indicando, inoltre, in che modo potrebbe unire tutti i credenti in Cristo. -
Bibbia e cinema
Teologo e studioso dei rapporti tra cultura pop e fede, l'autore racconta in queste pagine la meravigliosa storia del proficuo connubio tra cinema e Bibbia che ha fornito all'industria cinematografica una chiave narrativa universale con cui parlare a milioni di spettatori. ""«Sia la luce. E la luce fu». Accade nella Creazione e accade nelle sale cinematografiche quando un fascio di luce attraversa il buio per portare sullo schermo una storia: simbolica coincidenza che induce a riflettere sul lungo e proficuo rapporto tra Bibbia e cinema. Non solo il cinema ha preso a piene mani dal testo biblico storie popolari da raccontare, ma è intervenuto direttamente sull'immaginario degli spettatori, mostrando, per la prima volta in migliaia di anni, il Mar Rosso dividersi e Gesù - il personaggio storico più rappresentato - camminare sulle acque. Ma oltre a essere fonte inesauribile di soggetti, la Bibbia ha dato al cinema archetipi, schemi, trame per altre storie, come nel Western, sostanziale riscrittura della conquista della Terra promessa. Fino a che registi come Dreyer, Bergman, Pasolini, Tarkovskij o Tarantino vi hanno tratto ispirazione per parlare di conversione, redenzione, grazia, speranza."""" (Peter Ciaccio)"" -
Crisi ambientale ed etica. Un nuovo clima di giustizia
Letizia Tomassone delinea il suo discorso sui cambiamenti climatici attraverso il confronto con le riflessioni sulla giustizia ambientale e il ruolo dell'essere umano nella natura, le teologie ecofemministe, con la loro analisi del rapporto tra discriminazione delle donne e disprezzo dell'ambiente, le pagine della Bibbia sul posto della natura nella creazione e nella salvezza, la teologia della creazione di Calvino e le posizioni del dibattito ecumenico internazionale. -
L' ombra del Nazareno
Il romanzo su Gesù dello studioso Theissen. -
Il vero Paolo. Visionario radicale o icona conservatrice?
Com'è possibile che le Epistole di Paolo propongano un messaggio sociale egualitario e al contempo avallino la schiavitù, la subordinazione delle donne o la condanna dell'omosessualità? Marcus J. Borg e John Dominic Crossan rispondono a questa domanda riportando alla luce l'immagine radicale - oscurata ed eclissata nei secoli - dell'apostolo. Una tra le figure più importanti delle origini del cristianesimo e autore chiave dell'esegesi protestante, l'apostolo Paolo resta controverso per molti credenti, la sua immagine positiva e respingente a un tempo. Marcus J. Borg e John Dominic Crossan ne spiegano l'apparente contraddittorietà sulla base di accreditati studi storico-biblici, mostrando come le ultime lettere dell'apostolo furono create dalla chiesa primitiva per smorzarne l'etica egualitaria. Oltre il «Paolo conservatore» delle epistole controverse e quello «reazionario» delle lettere riconosciute come posteriori alla sua morte, riemerge così il «Paolo radicale» dei testi autentici, addomesticato teologicamente per conformarlo alle norme della società imperiale romana.