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«Religionari». Protestanti e valdesi nel Piemonte del Settecento
«Religionari» è l'appellativo con il quale, nel Piemonte di antico regime, venivano definiti i sudditi appartenenti alla minoranza protestante. Questo libro si occupa delle loro vicende nel corso di un secolo, il Settecento, ritenuto a torto privo di interesse in quanto privo di eroici episodi di lotta e di resistenza. Sottraendoci all'immagine stereotipata di un ghetto alpino immobile, in attesa della sospirata emancipazione, ma intrecciando invece i fili che conducono da un lato numerosi valdesi (studenti, commercianti, avventurieri) a percorrere l'Europa dei Lumi e dall'altro numerosi protestanti stranieri (studenti, militari, diplomatici, uomini d'affari) a stabilirsi in Piemonte, iniziamo qui a ricomporre un quadro nuovo e sfaccettato che ci illumina sulle dinamiche e sulle profonde trasformazioni in atto in una società tutt'altro che provinciale. In un secolo in cui sembra non accadere nulla, in realtà accadono molte cose, in maniera meno percettibile, più sotterranea, ma anche abbastanza evidente. Nel corso del Settecento cambia la società delle Valli valdesi del Piemonte, cambiano le persone, i comportamenti, le pratiche, i rapporti fra confessioni diverse. I valdesi diventano più europei, si forma per la prima volta un'élite non solo di pastori, ma anche di uomini d'affari che oltrepassa i confini delle Valli per proiettarsi in un mondo in via di globalizzazione. -
Banditi nelle Valli valdesi. Storie del XVII secolo
Il banditismo attraversa la storia valdese del XVII secolo nel Piemonte sabaudo. Le fonti ne documentano la presenza, specie in Val Pellice, sin dai primi anni del secolo, durante la «Guerra dei Templi» del 1624 e nel lungo conflitto che dal 1653 culmina nelle Pasque Piemontesi e nella Guerra dei banditi del 1663 per prolungarsi fino al 1670, periodo in cui la resistenza valdese assume la forma della guerra per bande. Sono stati banditi i due maggiori protagonisti di quella storia, il pastore e moderatore Jean Lèger e il «Capitano delle Valli» Giosuè Gianavello, ma insieme a loro decine di altri valligiani riformati subirono la pena del bando. Questo libro ricostruisce la storia del banditismo religionario del XVII secolo nelle Valli valdesi, indagando, sulla base di una imponente ricchezza di fonti, come si diventa banditi, la composizione delle bande, la loro organizzazione, le forme di resistenza e di conflitto messe in atto, le modalità di approvvigionamento e armamento, i loro obiettivi, la collocazione delle basi operative, le relazioni con le comunità e con i ministri di culto. «Poiché - scrive nel 1689 Giosuè Gianavello nelle Istruzioni - è sempre stato grazie a un piccolo numero che la Chiesa del Signore si è mantenuta nei suoi luoghi, io spero che voi sarete ancora questo piccolo numero di cui Dio si vorrà servire di nuovo per riaccendere il vero candeliere nella nostra patria». I banditi religionari del XVII secolo sono stati tra quel piccolo numero grazie al quale quel candeliere si è mantenuto acceso nelle Valli valdesi. -
Il culto cristiano. Una prospettiva protestante. Ediz. ampliata
In questi tempi di coronavirus, in molte chiese evangeliche l'incontro comunitario pubblico si è come «dissolto» in una pluralità di nuove forme di celebrazione. Il lockdown sembra aver «espulso» dal culto la sua fondamentale relazione col mondo. Si potrà ricucire questo strappo? Riprendendo i vari momenti in cui si articola una liturgia protestante, due questioni stanno particolarmente a cuore all'Autore: riscoprire la dimensione «diaconale» del culto e il suo radicamento nella nozione di «giustizia». Il principio di una ecclesia semper reformanda non risparmia la liturgia. Oggi nelle chiese protestanti si fa strada la ricerca di un nuovo punto focale del culto evangelico per un nuovo equilibrio tra la dimensione della parola e del sacramento. Una nuova concezione del culto evangelico che moderi il «potere liturgico» tradizionalmente assunto dal sermone, a favore di uno svolgimento liturgico più coerente. La «libertà liturgica» che i protestanti rivendicano nei confronti di una agenda prestabilita è alla ricerca di una «partecipazione attiva» dell'assemblea celebrante per una autentica interazione rituale. -
Mito e storia nella Bibbia
L'impunità concessa a Caino e i racconti delle origini d'Israele, l'alleanza di Yahweh con Abramo e l'incesto commesso da Ruben, le figure di Mosè, David ed Esdra costituiscono i precedenti mitici di situazioni storiche quali il ritorno dall'esilio babilonese e l'instaurazione del regime ierocratico, le aspettative politiche della Gerusalemme postesilica e le riforme religiose del II sec. a.C. Un esame dei testi sorretto da solide analisi filologiche consente a Giovanni Garbini di mettere in luce la revisione progressiva a cui già in epoca antica vennero sottoposti gli scritti poi raccolti nella Bibbia ebraica, così come una insospettabile persistenza di credenze mitologiche fino al I sec. d.C., quando venne a delinearsi una particolare figura di messia. -
Cronaca degli ultimi pagani. La scomparsa del paganesimo nell'impero romano tra Costantino e Giustiniano
"Cronaca degli ultimi pagani"""", nell'edizione in lingua francese giunto alla terza edizione, fu al suo apparire una sorpresa sia per la critica sia per il grande pubblico, soprattutto perché l'autore vi racconta - in uno stile chiaro e vivido - il trionfo del cristianesimo nell'impero romano, ma dalla parte dei vinti, i """"pagani"""". Il volume fornisce la cronaca documentata delle misure di prescrizione e di messa al bando che in tempi successivi si adottarono contro i culti politeisti e monoteisti non cristiani, e al tempo stesso fa rivivere le ultime credenze e le pratiche """"pagane"""" dell'antichità classica. Intento del libro di Pierre Chuvin è anche di mostrare come vicende tragiche come quelle del martirio e dell'assassinio di una Ipazia, la celebre filosofa di Alessandria, non abbiano impedito alla parte cristiana d'integrare nelle proprie feste rituali, oggetti e cerimonie """"pagane"""", e come in tal modo l'eredità pagana sia stata fatta propria dal cristianesimo, a dispetto dell'intolleranza, di qualsiasi parte, e in sfida all'ortodossia dispotica, di qualsiasi autorità." -
Domande di vita
Non esistono domande leggere dialogando con un lettore. Ogni domanda, per Paolo Ricca, è im-portante. E lo ha ampiamente dimostrato, per quasi un decennio, curando una rubrica quindicinale d'incontro con lettori e lettrici sul settimanale protestante ""Riforma"""". Qui proponiamo una scelta accurata di domande a Ricca. Le sue risposte offrono una lettura coinvolgente e attuale. Ritroviamo in queste pagine i nostri dubbi e alcuni interrogativi che ci portiamo dentro. Una recente intervista, a cura di Fulvio Ferrario e Cristina Simonelli, proposta in appendice «mette a nudo» il teologo senza praticare sconti. Rivelando la straordinaria biografia di un pastore valdese. «Senza lo studio approfondito e appassionato della Bibbia non ci sarebbe stata la Riforma e quindi neppure il protestantesimo. E se mai dovesse accadere che il rapporto del protestantesimo con la Bibbia, dovesse allentarsi, cessando di essere vincolante e determinante, il protestantesimo lenta-mente si estinguerebbe. Questo rischio c'è stato in passato, e c'è anche oggi. Il protestantesimo sta o cade con il suo rapporto con la Scrittura. Nessuna confessione cristiana ha posto tanto in alto la Bibbia come il protestantesimo» (Paolo Ricca). Con un'intervista all'autore a cura di Fulvio Ferrario e Cristina Simonelli."" -
Gesù di Nazareth. Vita e destino
«La figura fondatrice di Gesù di Nazareth attira sempre più l'attenzione di storici, scrittori, registi. Come mai questo interesse, vivo e mai sazio? Dopo due millenni, non è ancora stato tutto detto, scritto, discusso, predicato al suo riguardo? Le ricerche per ritrovare il ""vero Gesù"""" hanno dato vita a un Gesù rivoluzionario, hippie, rabbi, profeta, femminista, filosofo... Di quale ritratto fidarsi? Questo libro propone ai lettori un ritratto del Gesù storico. Come in un'inchiesta poliziesca, lo storico lavora per indizi. Ricostruire la vita del Nazareno significa riesplorare le testimonianze antiche per scrutare l'oscurità e scoprire chi egli fu, come apparve ai suoi contemporanei. Questo libro non pretende in alcun modo di consegnare ai lettori il """"vero Gesù"""". Ogni descrizione del passato è una ricostruzione e l'esame più obiettivo delle fonti a nostra disposizione resta condizionato dallo sguardo di chi le esamina. Io sono in grado di presentare un Gesù """"possibile"""", probabile, forse anche verosimile. Ho l'ambizione di proporre un Gesù il cui ritratto è stato minuziosa-mente verificato dall'analisi rigorosa delle fonti. Aspiro a condurre un'inchiesta che non arretri davanti alle risposte impreviste o non auspicate. Niente di più. Lo storico onesto rinuncia alle certezze assolute. L'onestà consiste anche nel dire che chi scrive queste righe è un credente e un teologo cristiano». (Daniel Marguerat)"" -
La Riforma incontra Napoli
La Comunità luterana di Napoli per il 500° anniversario della Riforma si è chiesta che cosa accadeva a Napoli nei primi cinquant'anni del Cinquecento. Questo volume racconta questo tuffo nel passato, raccoglie le varie esperienze che abbiamo vissuto, le scoperte che abbiamo fatto e vuole ricordare ciò che ne è emerso (Riccardo Bachrach). «De libri prohibiti ho letto Lutero De servo arbitrio et questo quasi tutto, alchune carte delli commentari alli Galati; une epistola de Calvino, questo l'ho laudata et mostrata a molti, el libro De fugiendis impiorum sacris, el Beneficio de Christo, molte cose del Valdés..., il Valla De falsa donatione, Pasquino in estasi,... qualche pocho delle annotationi di Erasmo, qualche charta dell'alchorano, Martin Lutero de abroganda missa et contra anabattistas qualche carta... Et quasi tutti li ho letti in Napoli» (Giulio Basalù, prima metà del Cinquecento). -
eVangelo, iGod & Personal Jesus. Districarsi tra social, tecnologia e liquidità
L'essere umano connesso a Internet è diverso dall'animale sociale di cui parlava Aristotele? Quanto è consapevole dei cambiamenti avvenuti in così pochi anni? Tra bolle e bulli, tra opportunità e rischi, tra informazioni e bufale, la rete sociale dell'essere umano si è fatta social network. Trovare il modo di starci e restarci è necessario, perché siamo chiamati e chiamate a vivere, testimoniare e amare nel mondo. E questo oggi è il nostro mondo. «Questo libro propone una riflessione sui social network che aiuti le persone a godere della propria libertà. Riflettervi da cristiani significa altresì essere al passo coi tempi. La parola ""Vangelo"""" deriva dal greco euangélion: """"buona notizia"""" o """"lieto annuncio"""", pertanto anzitutto """"comunicazione"""". Se vogliamo continuare ad annunciarlo, dobbiamo adattarci alle attuali modalità di diffusione e trasmissione delle informazioni. Non solo: il cristianesimo non è una fede che può limitarsi a una dimensione personale, ma deve aprirsi alla relazione comunitaria. La chiesa è nata come ekklesìa, ovvero """"assemblea"""", e ha sfruttato le vie di comunicazione dell'Impero romano per creare una propria rete sociale globale. Il mondo non è più quello di una volta, ma è sempre lo stesso mondo». (Peter Ciaccio)"" -
Il Vangelo secondo Jack Kerouac
"«Sono un pazzo che ama Dio», scriveva Jack Kerouac. Una religiosità eccentrica e da riscoprire, la sua, da ricercare nelle apparizioni del suo mondo poetico, nelle estasi che l'accendono, nella solitudine che lo tormenta, nelle cadute che lo trafiggono, nella lotta e nell'affidamento a Dio, nella visione sacramentale della scrittura che lo sorregge, fuori da qualsiasi percorso codificato"""" (Luca Miele). """"Torturato e beat(o). Buddha reincarnato negli abiti di novello Shakespeare. Mistico pazzo cristiano. Spettro inseguito dal senso di colpa e dal peccato. Orfano alla mercé del diavolo. Uomo sensuale innamorato della purezza. Selvaggio viandante perso on the road. Folle di vita, ossessionato dalla morte. Cantore della verità, trafitto dalla disillusione. Alla ricerca disperata del volto di Dio, che incontra, deforma, ama e accusa, bestemmia e prega. Jack Kerouac è elusivo, labirintico. Chi voglia imprigionarne il volto in una narrazione lineare si condanna a una cocente sconfitta. A cinquant'anni dalla morte, il senso della sua opera resta ancora in parte inesplorato. Un filo rosso la percorre incessantemente: l'inquietudine religiosa, l'ansia di Dio"""" (Luca Miele). Postfazione di Antonio Spadaro." -
Evangelici e liberimuratori nell'Italia liberale (1859-1914)
Questa ricerca non ha l'intento di tracciare una storia comparata dell'evangelismo e della massoneria italiana. L'obiettivo è descrivere le reciproche influenze createsi, ponendo particolare attenzione sulle relazioni umane che si intrecciarono, attraverso una ricostruzione prosopografica capace di restituire il percorso religioso e iniziatico di personaggi appartenenti a entrambi gli ambienti. Nell'Italia liberale nacque quello che l'autore definisce «evangelmassonismo», che si basava su una comune avversione al potere della Chiesa cattolica e al suo perdurante influsso nella società civile. Non fu tuttavia un'alleanza con finalità esclusivamente difensive tra minoranze nei confronti di un avversario soverchiante, ma di rapporti cementati da ideali comuni, terreni di incontro e battaglie condivise, portate avanti non attraverso accordi di vertice ma tramite l'impegno di singoli individui. Marco Novarino traccia una storia poco conosciuta, supportata da una rigorosa ricerca archivistica che da una parte evidenzia la presenza di «operai» evangelici in un numero decisamente superiore rispetto a quanto emerso dalla passata storiografia, e dall'altra sfata la ""leggenda"""" della doppia appartenenza di noti esponenti delle denominazioni protestanti operanti in Italia."" -
Il Consiglio d'Europa. Settant'anni al servizio del cittadino
Fondato a Strasburgo nel 1949 per unire un continente devastato dalla guerra, il Consiglio d'Europa ha costruito una vasta area di sicurezza democratica che protegge 700 milioni di persone in 46 paesi. Il suo obiettivo principale è preservare e promuovere i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto. Questo libro ripercorre 70 anni di storia, durante i quali l'Europa è cambiata profondamente e - questo è qualcosa che spesso dimentichiamo - è cambiata in meglio. Il nostro vecchio continente, in rovina dopo la seconda guerra mondiale, ha trovato l'energia per risorgere dalle ceneri. I contributi qui presentati ripercorrono i momenti salienti di questa storia comune, dalla creazione della bandiera europea alla gestione delle crisi democratiche e umanitarie, attraverso l'allargamento ai paesi dell'Europa orientale dopo la caduta del muro di Berlino. Scritto da persone che hanno lavorato per, o strettamente con, l'Organizzazione, dipinge un quadro vivido - combinando aneddoti e svolte storiche - di ciò che il Consiglio d'Europa ha rappresentato dal 1949 e dei valori che deve continuare a sostenere per mantenere vivo l'ideale europeo nei cuori e nelle menti delle persone. La collana ""Consiglio d'Europa"""" propone le più importanti pubblicazioni ufficiali dell'omonima organizzazione europea che promuove la democrazia, i diritti umani e il rispetto della legalità stabilendo standard per tutto il continente tramite convenzioni ratificate dal maggior numero possibile di stati membri. Prefazione di Thorbjørn Jagland e Gabriella Battaini-Dragoni. Postfazione di Emmanuel Macron. In collaborazione con il Consiglio d'Europa."" -
Ospitalità eucaristica: in cammino verso l'unità dei cristiani
In un confronto dialettico con voci rappresentative delle principali chiese presenti sul territo-rio nazionale, nel volume curato da Margherita Ricciuti e Pietro Urciuoli si affronta il tema dell'ospitalità eucaristica a partire da un documento a firma di Paolo Ricca e Giovanni Cereti in cui sono espresse le ragioni a sostegno di questa pratica. Contributi di Enrico Benedetto, Heiner Bludau, Ambrogio Cassinasco, Guido Dotti, Ermanno Genre, Andrea Grillo, Hanz Gutierrez, Ulrike Jourdan, Danielle Jouvenal, Giovanni La Rosa, Enrico Mazza, Carmine Napolitano, Luca Maria Negro, Silvano Nicoletto, Emmanuele Pa-schetto, Antonietta Potente, Edoardo Scognamiglio, Antonio Squitieri, Piero Stefani. -
La musica e le Riforme del Cinquecento
Questo volume, che rappresenta una vera e propria guida completa e inedita allo studio della musica sacra del Cinquecento, analizza in dettaglio - in una prospettiva multidisciplinare e interconfessionale - la musica delle singole chiese cristiane con le loro peculiarità, inserendo l'evoluzione dello stile, delle pratiche e del gusto musicale nel contesto delle dispute teologiche, dei principi estetici e delle dinamiche storico-sociali. -
Mediterranean hope. Disegni dalla frontiera-Drawings from the border
"Disegnare vuol dire entrare dentro se stessi, una volta che riesci a illustrare quello che ti attraversa, quell'immagine diventa una chiave di una porta di un racconto che attraversa le frontiere. Un racconto necessario di storie altrimenti consegnate all'oblio del mare. I disegni dalla frontiera si incastrano fra loro perfettamente, potrebbero essere usati come i tarocchi per costruire un racconto della storia dell'umanità, per leggerne il suo futuro mentre racconti il presente. C'è qualcosa di epico in quello che avviene oggi nel Mediterraneo, qui rinasce e muore il mito fondativo dell'umanità nuova. C'è Ulisse e Itaca, Nettuno e la guerra di Troia, c'è l'Esodo di Mosè e la passione di Cristo che ritornano. I miei disegni non sono curati, sono a presa diretta e non potrebbero essere altrimenti. Nascono e muoiono in poche decine di minuti, mischiano colori vivi che danno speranza con la durezza delle cose che raccontano."""" (Francesco Piobbichi)" -
Maggio 1218: il Colloquio di Bergamo. Un dibattito alle origini della storia valdese
Nel maggio 1218 sei delegati dei fratres Ytalici e sei delegati dei fratres Ultramontani - due gruppi che si riferivano entrambi, ma in modi diversi, all'iniziativa religiosa di Valdo di Lione -, si incontrarono nei pressi di Bergamo nel tentativo (fallito) di conciliare le differenti tendenze e ispirazioni. Il prezioso resoconto dell'incontro, redatto dagli Ytalici e noto come Rescriptum, è fortuitamente sopravvissuto all'interno di documentazione inquisitoriale di area tedesca. I contributi qui pubblicati intendono fornire sia un approfondimento sugli specifici contenuti del colloquio del 1218 così come custoditi nel Rescriptum, sia un inquadramento del contesto storico, religioso, politico, sociale di cui l'incontro di Bergamo fu, a suo modo, una delle vive e originali espressioni. Del Rescriptum il volume offre inoltre per la prima volta la traduzione integrale in lingua italiana (con testo a fronte in latino). Interventi di: Vladimir Agrigoroaei, Maria Teresa Brolis, Lucia Dell'Asta, Francesco Lo Monaco, Francesco Mores, Riccardo Parmeggiani, Riccardo Rao, Angelita Roncelli, Francesca Tasca, Lo-thar Vogel. -
Il Vangelo secondo Dario Fo. Mistero buffo, ma non troppo
A partire da un intenso incontro con Dario Fo, il teologo, scrittore e burattinaio Marco Campedelli - cui Alda Merini dedicò ""La clinica dell'abbandono"""" - ripercorre l'opera del premio Nobel, in primis """"Mistero buffo"""", mettendo al centro la fragile quanto suggestiva ipotesi che Gesù avesse fondato una compagnia teatrale itinerante, fatta di pescatori, ex esattori delle imposte e donne, per trasmettere il suo messaggio rivoluzionario. «""""E se Gesù avesse messo davvero in piedi un teatro? Una compagnia girovaga per raccontare il mondo alla rovescia?"""" Lo chiesi a Dario Fo al Castello di Sorrivoli. Fo, facendo gli occhi grandi, rispose """"E perché no?"""". Un Gesù """"figlio d'arte"""", del più grande drammaturgo dell'universo, un Gesù giullare, che svela i segreti di Dio mentre smaschera la macchina del potere: cosa avrebbe provocato il teatro del vangelo se non fosse stato censurato? Ripercorrendo l'opera desacralizzante di Fo, da Mistero Buffo a Lu Santo Jullare Francesco e non solo, mi sono messo alla scuola del teatro viaggiante del Nazareno, rivendicando uno spazio rispetto a un sistema teologico e a una macchina di potere che hanno continuato a nascondere la forza eversiva e rivoluzionaria del messaggio di Gesù» (Marco Campedelli)."" -
Il Vangelo secondo Erri De Luca
Esponente di spicco della cultura italiana degli ultimi decenni, Erri De Luca si accosta da tempo al testo biblico da lettore, traduttore, esegeta e riscrittore. In questo volume, Luciano Zappella ci propone un articolato percorso finalizzato a mettere in risalto le coordinate della presenza della Bibbia nella multiforme opera De Luca. Narratore, saggista, poeta e traduttore, nel panorama culturale degli ultimi decenni Erri De Luca rappresenta indubbiamente una voce originale. Le sue esperienze biografiche, le scelte letterarie e il suo rapporto con la Bibbia ne fanno un intellettuale senza parentele. Non credente ma non ateo, De Luca si è accostato al testo biblico da lettore competente, da traduttore autodidatta, da ri-narratore e scrittore poliedrico. Lungi dall'essere semplice motivo ispiratore, la Bibbia - che lo accompagna da quarant'anni - funge per lui da testo fondatore e da codice antropologico universale, influenzandone anche lo stile. Luciano Zappella propone un percorso ragionato nella variegata produzione di De Luca mettendo i lettori a diretto contatto con le sue parole. -
Gli ugonotti. Storia, religione, cultura
Con il termine «ugonotti» sono stati designati dal XVI secolo i protestanti francesi che adottarono le idee di Giovanni Calvino. Dopo un periodo florido e di influenza religiosa e politica, la limitazione dei loro diritti ne causò l’emigrazione in molti paesi europei. Oggi gli ugonotti sono considerati il più importante gruppo di migranti dell’Età moderna. Alexander Schunka presenta la situazione religiosa, politica e culturale della Francia a partire dal XVI secolo e illustra la formazione, la forza e la successiva emarginazione degli ugonotti, le loro emigrazioni e la vita nella diaspora, ma anche il loro significato economico e politico dal Settecento in poi. Così, in una prospettiva europea, gli ugonotti appaiono come una comunità che travalica i confini, le cui tracce sono ancora oggi visibili. -
Bibbia della Riforma. Il Nuovo Testamento. Nuova traduzione dal testo greco
La Bibbia della Riforma arriva alla sua seconda tappa con questa nuova edizione del Nuovo Testamento, che nasce dal confronto con i commenti che le chiese e i singoli lettori ci hanno mandato in questi tre anni. Il progetto, inaugurato nel 2017, in occasione del quinto centenario della Riforma protestante, si prefigge di offrire alle italiane e agli italiani una nuova traduzione della Bibbia, nello spirito del richiamo di Martin Lutero alla centralità della Parola nella fede cristiana. Questo Nuovo Testamento (2017), seconda edizione revisionata nel 2020, è parte di una nuova traduzione: la Bibbia della Riforma che la Società Biblica in Italia e le varie chiese evangeliche vogliono offrire al nostro paese. È una traduzione molto vicina all'originale greco, nella fedeltà alla forma e ai vocaboli.