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Risurrezione. Un percorso di vita
Con cinque capitoli intervallati dalle lettere a un amico colpito da un grave lutto, il teologo e biblista Daniel Marguerat affronta il tema centrale della fede cristiana: la risurrezione. L’autore concentra l’attenzione sulle testimonianze storico-bibliche delle donne al sepolcro e dei primi discepoli tenendo altrettanto presente – al fine di evitare rappresentazioni fantasiose della vita dopo la morte – ciò che in proposito il Nuovo Testamento non dice. Un libro che guida la ricerca del senso del doloroso mistero della morte. -
Bibbia e sogno. Sonno e mondo onirico tra Antico e Nuovo Testamento
Facendo riferimento anche alle proprie esperienze oniriche, Comolli esplora le narra-zioni dei sogni e delle ore notturne presenti nella Bibbia: vi troverà quelle parole che la sera ci aiutano a chiudere sereni gli occhi, e a riaprirli di nuovo sereni al mattino. Sono passi biblici che ci dischiudono un mondo nuovo: la meraviglia inattesa del sonno pa-cificato e luminoso. «Esiste una sapienza biblica del buon dormire, una via biblica del coricarsi in pace, disponendosi a ricevere sogni di vita. Insegnamento tanto più prezioso in un’epoca come la nostra, in cui facilmente si dorme troppo poco e anche male, spesso agitati dall’ansia, spesso acquietati soltanto da un sonnifero potente. Mentre nelle Scritture troviamo parole che la sera ci aiutano a chiudere sereni gli occhi, per riaprirli di nuovo sereni al mattino. Occorrerebbe allora andarle a cercare con attenta calma, sia nell’Antico Testamento, sia nel Nuovo Testamento. E forse ne vale davvero la pena. Perché una volta disposte finalmente l’una accanto all’altra, tali parole ci dischiuderanno un mondo nuovo: la meraviglia inattesa del sonno pacificato e luminoso, dei sogni così rigeneranti e speranzosi e consolanti, da farci supporre che siano stati inviati a noi dallo Spirito stesso del Signore». (Giampiero Comolli) -
Diritti, inclusione, integrazione. Percorsi di cittadinanza
Il tema della cittadinanza è cruciale per la tenuta delle odierne democrazie. Di fronte alla complessità dello scenario del nostro tempo, i sistemi di inclusione dei diritti civili e politici si rivelano essenziali per la costruzione di società coese e più giuste. Sull’accesso alla cittadinanza si polarizzano diverse visioni del mondo e si decidono le sorti di individui e collettività. Che cosa vuol dire essere cittadini? Quali sono gli strumenti di cui dotarsi per un’integrazione efficace e relazionale? In questo volume, studiose e studiosi provenienti da diverse discipline si interrogano sul significato della cittadinanza e propongono riflessioni utili all’approfondimento di una questione attuale che ha radici lontane. «L’avversione all’estensione della cittadinanza ci sembra una china pericolosa per una democrazia costituzionale, che deve poter contare su cittadini liberi e responsabili, coscienti dei propri diritti e ligi ai propri doveri, consapevoli, anzi orgogliosi, di essere vincolati gli uni agli altri da un patto tra uguali che è a monte di tutte le dinamiche che legittimamente si svolgono nell’agone politico e che crea un vincolo di coesione sociale nell’adesione a un sistema di principi fondamentali». (Daniele Garrone) Prefazione di Daniele Garrone. Saggi di Ilaria Valenzi, Elena Bein Ricco, Torsten Moritz, Luigi Alfieri, Maria Chiara Giorda, Roberta Ricucci, Debora Spini, Bruna Peyrot, Eric Noffke, Paolo Naso. -
Maria Recupero della Pescheria
Catania, anni Sessanta. Una donna del popolo si ritrova senza marito e con cinque figli a carico. -
Rebecca Town a New York. Ritorno a casa
Rebecca Town, detta Becky, è una splendida newyorkese, modaiola, acuta, passionale, dal passato tormentato e scrittrice di guide turistiche. Ogni romanzo è ambientato in una città diversa, descritta come si confà a una guida: le tappe da non perdere, i locali più trendy ma anche quelli più defilati e che però meritano ""una menzione"""", i luoghi dello shopping, le strade, i cibi... Ogni luogo diventa così l'incantevole cornice ai misteri che Becky, detective per caso, si trova a risolvere. Una città, un delitto. E poi c'è la personale vicenda della nostra esuberante guida.Questa volta Becky non è in viaggio di lavoro, la troviamo in azione nella sua città, nella sua New York, da dove però manca da così tanto tempo che quasi ci si sente straniera. Ogni luogo le evoca un ricordo della sua vita passata, lei stessa è una persona diversa. Dopo Ben. Dopo quei viaggi che hanno scandito il loro amore, e che l'hanno profondamente cambiata. Per fortuna certi affetti restano sempre uguali: l'amica Jes, zia Cecil. Anche la sua predisposizione a ficcare il naso dove non dovrebbe è la stessa. Ma se c'è di mezzo un omicidio, e soprattutto se la cosa coinvolge Cecil, come potrebbe rimanere a guardare? Sullo sfondo della Grande Mela, ancora una volta sarà il suo fiuto a rivelarsi decisivo per le indagini."" -
Ci sei. Diario di una nonna in attesa
Ci avevate mai pensato che anche le nonne sono “in attesa”? Soprattutto quando la futura madre è la figlia femmina! Una sorta di simbiosi scatta con la propria figlia, che a sua volta genererà un/a erede che continuerà la storia della famiglia e del mondo. Un teatro di emozioni e sentimenti si schiude alla “grande notizia” per la giovane nonna e il cuore è un fiume in piena. Quante cose da dire allo sconosciuto in arrivo, quante cose da spiegare, quante da svelare, che mondo ricco ha davanti! Un piccolo libro, un dono per il nascituro: una lieve annotazione quotidiana delle emozioni, le gioie, le paure che hanno accompagnato la sua gestazione e la sua nascita. -
Certe storie...
Certe storie le ascoltiamo. Certe storie le viviamo. Certe storie le narriamo. In questa raccolta di racconti, frutto di un anno di impegno nel corso di scrittura creativa matte da scrivere, ciascuna delle autrici ha portato la propria esperienza e sensibilità per proporci storie di donne, storie di amore, tradimento, violenza, indipendenza, lavoro, autonomia. L'esperienza della scrittura ha dato a ciascuna di loro gli strumenti per esprimere quanto di più profondo era nelle loro anime, un mezzo per conoscersi meglio e conoscere meglio il mondo. Le autrici, donne giovani e non che si sono confrontate con la loro capacità di racconto e con il loro desiderio di imparare la tecnica della scrittura... e ci sono riuscite! -
Cosa siamo disposte a fare per la nostra libertà. Due monologhi
Siamo sicure che la libertà che noi donne abbiamo conquistato sia nostra per sempre? O possiamo tornare indietro? O possiamo proprio perderla? A fronte della nostalgia per una società patriarcale che oggi una certa politica esprime e minaccia, si offrono pensieri ad alta voce. Due monologhi per riflettere. -
Fai la brava! Se il mostro delle favole è mio padre
«Ai bambini si dice che l'Uomo Nero non esiste. Esiste eccome! Solo che, anziché trovartelo nell'armadio o sotto il letto, a volte, purtroppo, te lo ritrovi dentro il letto». E se l'Uomo Nero ha i connotati del padre? E se la bambina ha solo quattro anni, e poi cinque, e poi otto... chi la difende dall'Uomo Nero? Dove sono gli altri? Dov'è la famiglia? Perché Katia una famiglia ce l'ha; ha una madre, due nonni con i quali cresce, persino una bisnonna. Eppure nessuno vede, nessuno si accorge. Quattordici anni di abusi, di stupri subiti tra quelle pareti che dovrebbero tenere al riparo un bambino dalla malvagità e dalle insidie del mondo esterno. ""Perché le altre bambine sono felici?"""", si domanda Katia nella normalità perversa del suo quotidiano. Nessuno sta dalla sua parte quando, finalmente, a diciotto anni, trova il coraggio di dire basta. È la rabbia che la fa reagire per chiudere con quel """"padre"""", sfidando una società pronta a darle della puttana bugiarda, ma soprattutto per non morire. Oggi, con la consapevolezza di madre e forte di una causa vinta contro il padre, l'autrice ha trovato anche la forza di raccontare la sua storia, perché le altre sappiano che non sono le uniche bambine infelici, che solo parlandone si può lenire l'immensa ferita e, forse, guarire. Un racconto crudo, che si attiene alla essenzialità dei fatti, mosso dalla necessità di essere una donna come le altre. In appendice la documentazione del processo contro il padre, che ne ha sancito la condanna."" -
Afro-ismo. Cultura pop, femminismo e veganismo nero
"Afro-ismo"""" è un dialogo serrato fra due sorelle afroamericane che nasce sul web e diventa un libro in cui teoria e prassi si intrecciano. Animalità, animalizzazione, razzismo e supremazia bianca sono alcuni dei temi su cui si articola una proposta politica radicale all'insegna del veganismo nero. Attraverso l'analisi di elementi della cultura pop - video, blog, social network - e l'utilizzo di concetti provenienti dagli animal studies e dagli studi decoloniali, Aph e Syl Ko rivendicano con forza la necessità di sovvertire il dualismo umano/animale, riarticolare la nostra relazione con gli animali e, attraverso ciò, riconsiderare il modo in cui trattiamo la vita intera, arrivando a smantellare il razzismo. In questo quadro, l'afrofuturismo, che dà una radicale priorità all'immaginazione di chi è oppresso - in una società che si sforza perennemente di distrarci in modo da non darci il tempo di pensare e creare - è la chiave per iniziare un processo di rinnovamento, non più prigionieri dei pensieri della classe dominante. Un libro di avanguardia rivolto alla generazione millennial. Quella che utilizza il web e i social media per far sentire la propria voce e stringere alleanze politiche significative, come antidoto all'isolamento sociale di chi vive condizioni di oppressione e marginalità, nonostante le manipolazioni delle élite economiche bianche." -
Il conflitto fra le donne …non è un problemino fra isteriche ma il retaggio di un’antica ferita
Il conflitto fra le donne non è un ""problemino"""" che hanno le donne fra loro. È un fenomeno che accompagna la storia della sottomissione della donna, dell'estinzione della cultura femminile e del conseguente distacco dalla fonte originaria della vita. In una parola, la storia del patriarcato. All'interno del sistema patriarcale le donne difficilmente ricoprono con disinvoltura posizioni di potere e hanno perso la connessione naturale con la loro intelligenza intuitiva. Il conflitto fra le donne è espressione di questa carenza, di questo dolore, di questo disagio profondo e della memoria di un trauma. Si tratta di un argomento politico che crudelmente viene scaricato in ambito interpersonale. Per affrontarlo e riconoscergli il potere che esercita dal suo nascondiglio segreto e l'ingombro che costituisce nella vita delle donne, bisogna tirarlo fuori dalla sua posizione di tabù da cui sussurra: """"Non esisto"""", oppure """"Ma questo è del tutto normale!"""". Bisogna estendere lo sguardo, compiere un giro panoramico che includa istanze sociali e politiche alternative al patriarcato, in modo da rendersi conto della carenza emotiva e spirituale in cui oggi ci troviamo e di come le nostre vite siano determinate da interessi politici e commerciali. L'analisi approfondita del conflitto fra le donne inevitabilmente conduce a riconoscere la necessità spirituale di essere connessi e di fondersi con l'essenza della vita come particelle minuscole e responsabili di un contesto grande, magico e meraviglioso. La complessa esplorazione che questo testo compie offre proposte e visioni di realtà alternative incentrate sulla dignità della donna e in sintonia con la natura, che considerano la Terra un essere rispettabile quanto noi stesse."" -
A proposito di Elena
Personaggio controverso e fascinoso, emblema della bellezza pericolosa, Elena di Sparta è portatrice di una complessità che ci sfugge. Crediamo di conoscerla, eppure, per certi versi, di Elena non si sa niente. Si sa, invece, l’effetto che fa sugli altri, al punto – così si dice – di aver causato una guerra. Chi ha paura di Elena, dunque, e perché? Qual è la verità su di lei? Desiderata e temuta dagli uomini, disprezzata dalle donne, apparentemente Elena non riabilita il femminile, non si presta a essere un’eroina da imitare come Antigone o Ifigenia, donne del coraggio e del sacrificio. Così sembrerebbe. Ma andando alle radici sembra disvelarsi la possibilità di una storia diversa e di un’altra bellezza. Perché fra le pieghe della Storia esiste sempre un’altra storia, soprattutto se il soggetto è donna. -
Contro la maternità patriarcale
«Da sempre depredata e pervertita ad uso e consumo delle regole patriarcali, la maternità sta subendo attualmente l’ultima schiacciante e definitiva negazione ad opera del capitalismo patriarcale. Dopo aver frammentato e ripartito la funzione materna in fisica (l’utero) e di cura, ed averla sfruttata, negando le necessità e la natura delle donne, lo scopo ultimo del capitalismo patriarcale è quello di sbarazzarsi della “madre” una volta per tutte. Il suo corpo e la sua potenza creatrice devono essere eliminati perché al loro posto possa installarsi la “creazione maschile” - stravolgimento profondo della “creatività femminile”.» -
Manifesti femministi. Il femminismo radicale attraverso i suoi scritti programmatici (1964-1977)
"Radicale"""", a partire dal '68 e fino alla fine degli anni Settanta, fu soprattutto il """"soggetto imprevisto"""" del femminismo. Con la sua peculiare combinazione di rabbia e proiezione utopica, il manifesto politico è il genere che meglio si presta a restituire la complessità di quella straordinaria stagione che segnò la presa di coscienza delle donne, attraverso un drastico ripensamento delle relazioni tra loro e della forza che da questo deriva. Riletto attraverso i suoi manifesti, il femminismo radicale sconvolge la banalizzazione corrente di ciò che è stato per riconsegnarci la testimonianza della sua verità e un'immagine in movimento di ciò che potrebbe essere." -
Racconti italiani
Cineasta, architetto, romanziere, François Koltès dedica all’Italia sette racconti, l’ultimo dei quali è un romanzo breve. Sono storie d’amore e disamore. Attimi rubati al tempo, giorni di giovinezza o disincanto. Apparizioni di figure enigmatiche in grado di incarnare il genius loci e le parvenze arcaiche di un Mediterraneo fatto di complessità e di fascini arcani. In questi racconti “Ogni racconto ha una sua cifra, una sua economia perché ogni racconto è il precipitato della suggestione che paesaggi, case e persone hanno esercitato sul viaggiatore Koltès, il quale se ne appropria, filtra il tutto attraverso la sua cultura e la sua sensibilità e ci restituisce quei luoghi - siano essi la città e il porto di Palermo, Torino e le colline toscane, il golfo di Napoli, l’entroterra e la costa siciliani - come la traccia personalissima del suo passaggio e dei suoi pensieri.""""|Libri"" -
Il sentiero della madre. Maternità, matriarcato, economia del dono. Per un cambio di civiltà post-capitalista
Il modello materno e matriarcale può essere il fondamento di una logica umana alternativa, un nuovo ordine socio-politico, un nuovo sistema di valori. Lungi dal rappresentare un'utopia, la tesi di questo libro supportata da plurimi punti di vista rappresenta una reale e saggia alternativa per l'evoluzione dell'umanità. Non più economia capitalista fondata sul profitto, lo scambio e l'accumulazione, ma economia del dono e della sussistenza; non più dominio del transumanesimo, ma rispetto e accoglienza della natura tutta e di tutti gli abitanti dell'universo, umani e non umani; non più individualismo, ma comunità; non più dominio, ma equilibrio e responsabilità, libertà e uguaglianza. I primi segni di questo sviluppo si vedono già ovunque: nella New Age, nelle comuni urbane, nel movimento Occupy, nel movimento delle madri. Prefazione di Genevieve Vaughan. -
Se la felicità... Per una critica al capitalismo a partire dall'essere donna
Il 21 marzo 1992 si incontrano a Roma due grandi donne, esponenti di spicco della politica italiana una e della letteratura internazionale l’altra. Un “incontro al vertice”, al vertice del vertice, due giganti, Rossana Rossanda e Christa Wolf. Due donne ammiratissime e stimatissime, e non solo dal femminismo. Organizzato dal Centro Virginia Woolf, nota associazione femminista, l’evento fu ideato e condotto dall’allora presidente Alessandra Bocchetti. Il tema, fascinoso e audace: la felicità delle donne come strumento per una rivoluzione contro il capitalismo; non dunque la lotta di classe ma la felicità delle donne per cambiare veramente. Christa e Rossana intelligenti, curiose, sincere parlarono dei loro momenti di felicità, della loro vita, del loro amore per la politica, delle loro delusioni e aspettative. Davanti a loro cinquecento donne in perfetto ascolto. Oggi, dopo la morte di Rossanda che ha lasciato un vuoto incolmabile nella politica e nel femminismo, si propone questa preziosa, unica, rara testimonianza. -
Elogio dei corpi delle donne
Per le donne il corpo è spesso un campo di battaglia con la propria autostima. Reggiseni, slip, costumi da bagno, costituiscono il rimando visivo a un’immagine della donna commerciale e idealizzata a cui i loro corpi reali, e soprattutto differenti gli uni dagli altri, non possono adeguarsi. Senza quei riferimenti visivi, standard irraggiungibili fissati dagli altri, invece, ogni singola donna può tornare ad amarsi e a vedere il proprio corpo per quello che è: unico e bellissimo. Dopo aver trascorso qualche giorno in un centro benessere in compagnia di una novantina di donne, Gloria Steinem scrisse ""Elogio dei corpi delle donne"""", un saggio breve ma potentissimo, in parte ode e in parte trattato, scritto in completa adorazione della forma femminile, in tutta la sua straordinaria varietà. """"Elogio dei corpi delle donne"""" è stato pubblicato per la prima volta sulla rivista Ms. nell’aprile del 1982."" -
Perché il patriarcato persiste?
Un'analisi del patriarcato che scopre e mostra all'azione meccanismi psicologici potenti e sotterranei. Nonostante decenni di attivismo sulle disuguaglianze di genere e sull'uguaglianza dei diritti, perché la discriminazione rimane endogena al sistema sociale e politico? Cos'è che rende il patriarcato così resiliente e resistente al cambiamento? Senza dubbio uno dei fattori che lo tengono in piedi è il fatto che alcune persone traggono beneficio dai vantaggi iniqui che il patriarcato conferisce loro. Ma basta questo a spiegarne la persistenza ostinata? In questo libro Carol Gilligan e Naomi Snider propongono una visione diversa, sostenendo che il patriarcato persiste perché ha una funzione psicologica. Imponendoci di sacrificare l'amore a vantaggio della gerarchia, il patriarcato ci protegge dalla vulnerabilità in cui amare ci pone e diviene paradossalmente un baluardo difensivo rispetto al rischio della perdita e dell'abbandono insito nell'amore. -
Il fallimento della famiglia nucleare. Capitalismo, amore e Stato
Cosa c’entrano l’amore e la passione fra due persone con lo Stato? E con il lavoro e l’economia? La coppia può davvero essere la base di un intero ordine sociale? L’istituto della famiglia così come oggi la conosciamo non ha niente di “felicemente naturale”, è una costruzione del patriarcato, che spacciandola come unica forma di convivenza possibile, unica fonte e unico luogo di felicità per uomini e donne, la utilizza a proprio vantaggio, fino al limite delle sue capacità. Cellula germinale dello Stato e caposaldo delle economie capitaliste, non serve altro che a produrre forza lavoro e nuovi contribuenti per arricchire Stati e multinazionali. In un tale sistema in cui il lavoro è centrale, in cui solo il lavoro è importante, la responsabilità della tenuta viene scaricata sulla famiglia e soprattutto sulle prestazioni gratuite delle donne, ulteriormente sovraccaricate con la falsa promessa dell’autonomia. E non c'è felicità in questo surmenage, ma piuttosto sofferenza. Ecco l’inganno, che provoca il fallimento!