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Desde el alma. Un tango per il commissario
Antonio Marongiu è un commissario di polizia che vive a Palermo. Ha superato i cinquant'anni ed è entrato nella fase della vita nella quale si comincia a guardare indietro invece che avanti. Ama la sua città, della quale è profondo conoscitore, e nell'indagare si addentra nella sua storia e nei suoi luoghi. Su iniziativa della moglie, Maria, ha da poco cominciato a studiare il tango. Si trova a dovere risolvere l'omicidio di una giovane maestra della danza rioplatense accoltellata nella sua scuola. La giovane donna, figlia di un senatore della Repubblica, era sposata con un grand commis della Regione Siciliana, incaricato della gestione dei rifiuti nell'isola, che aveva sposato senza grande convinzione. Protagonista della narrazione resta la città di Palermo, con la sua storia terribile, le sue atmosfere e i suoi luoghi, spesso nascosti anche ai suoi abitanti, raccontata al ritmo del tango, tra i ricordi del commissario, la poesia di Alfonsina Storni e la sua storia cantata da ""la negra"""" Mercedes Sosa."" -
Parole di pane
Più che una silloge di liriche, ""Parole di pane"""" è un """"cantico"""" di tono elevato, un inno alla sacralità della vita: nel suo farsi e nel suo divenire; e, dunque, come un cantico va ascoltato e rielaborato nella parte più profonda dell'animo. È un libro compatto, solido e necessario: compatto perché si tratta del diario di un anno di viaggio abbarbicato alla paternità; solido perché poggia su valori etici e bioetici puri e imprescindibili e su una sapienza letteraria robusta; necessario perché colma una lacuna nel panorama letterario nel focalizzare l'attenzione su una manifestazione dell'amore ben poco cantata: quella di un padre per il proprio figlio."" -
Il mare stregato
"In paese di mare il mare è da per tutto. Ovunque s'ode il flutto che ci fa camminare."""" (Marino Moretti) """"Un vero mare stregato, con i suoi misteri, amori, leggende, orrori. La verità di un lontano passato e una lunga, interminabile fila di ricordi. Un borgo che diventa ricco paese rischiando di perdere le sue origini investito dalla modernità, dal progresso e un mare che giorno dopo giorno cerca di ricordare a tutti, anche con violenza, che lui è il vero protagonista in quel pezzo di terra sul quale le onde entrano prepotenti rivendicando la loro signoria."""" (Tommaso Balbi)" -
L' alamaro color cenere
Nella metropoli di Ultra c'è un mercato che dalla primavera all'autunno apre solo di notte. Alla gente piace, per l'aria rassicurante che vi si respira in mezzo alle merci fatte a mano. Sembra davvero di viaggiare nel tempo e anche l'aspetto stregonesco dei bottegai fa parte del gioco. Il fatto che ogni tanto qualche cliente sparisca senza lasciare tracce non fa neppure notizia, vista la pericolosità della metropoli. Quando però l'ennesima sparizione riguarda un ragazzo le cui cugine possiedono poteri magici e che come lui appartengono a una famiglia originaria di Lago Millenario, le abitudini cambiano, soprattutto per una certa bottegaia dall'abito da pipistrello. Eppure, non tutti i castighi vengono per nuocere. Alcuni servono a capire che non sempre un sortilegio sbagliato deve per forza portare danno. -
Ciatu miu
La storia di Giulia comincia con un trauma devastante, un abuso fisico e psicologico, consumato fra le mura domestiche. La cornice è un paese della Toscana a fine anni quaranta. La memoria la protegge, fino a quando, all'improvviso, inizia a tormentarla con flashback inquietanti. I segni delle percosse sul corpo ne nascondono altri, quelli ossessionanti della psiche. Consapevole della sua instabilità emotiva, Giulia riesce a fidarsi solo di Sebastian, un compagno di scuola, che sarà la chiave empatica per affrontare il dolore, fino al momento dell'inatteso distacco. Da adulta, parte per la Sicilia, terra natale del ragazzo, inseguendo ciò che sente pulsare sepolto dalla sporcizia che si è portata dentro per vent'anni. Capirà di avere inseguito e trovato un sentimento, cui non voleva concedersi, e l'importanza del valore di una famiglia siciliana, nel luogo in cui poteva salvarsi ed essere sé stessa. Sebastian era quel luogo. -
Emil Cioran. La filosofia come de-fascinazione e la scrittura come terapia
Nato nel 1911 in un villaggio sperduto fra i Carpazi, Emil Cioran già dal suo esordio letterario con ""Al culmine della disperazione"""" dichiara di aver chiuso i conti con la filosofia. Il pensatore romeno non elaborerà mai una nuova dottrina o una visione del mondo, e rivendicherà per tutta la vita la sua """"inutilizzabilità"""". Una strage delle illusioni e uno smascheramento senza pari nella storia delle idee, volti all'eliminazione del profeta che si nasconde in ogni uomo. Pertanto, la filosofia di Cioran non sarà altro che un esercizio di de-fascinazione e la scrittura si rivelerà una terapia volta a sopportare l'esistenza. Il testo ripercorre e analizza lo stretto rapporto fra biografia e pensiero in Cioran, soffermandosi sui temi teoretici del me phynai, di Dio e del suicidio. In appendice: una lettera inedita del filosofo, un articolo di Carol Prunhuber, e alcuni ritratti fotografici di Vasco Szinetar."" -
Pensieri a piedi scalzi
"E parlare al mondo intero con un pugno di poesie / la voglia di perdermi, le incertezze e utopie / di illusioni o di paure, per dar senso a una realtà / presa in giro con i poi e secchiate di chissà.""""" -
Il nostro cammino in bici. Verso Santiago de Compostela
Il nostro cammino in bici verso santiago non è una semplice narrazione del viaggio dell'autore a Compostela. Il lettore si sentirà portato per mano in un percorso che conduce all'accettazione del prodigioso e dell'incredibile. Lungo il cammino l'autore ha fatto più di un viaggio ed è diventato un hospitalero di pellegrini e un portabandiera dei malati di SLA. Il testo sembra accompagnarci a Compostela, ma anche in diverse ""stazioni di accoglienza"""" lungo il tragitto interiore e reale. Introduzione di mons. Rosario Gisana. Prefazione di Fiorella Ferrari. Postfazione di Maurizio Prestifilippo."" -
Cultura e culture. La pluralità dei centri. Una lettura gramsciana del tempo e dei tempi
Scrivere, parlare, pensare, agire: tutto esprime cultura. Cultura non è solo conoscenza, ma consapevolezza della propria realtà che si apre al confronto con realtà che sembrano lontane. Cultura è rivelare la propria visione che si arricchisce della dimensione dell'altro. Gramsci è maestro e guida in questo percorso; egli intuisce che il ruolo della cultura in una società non è quello di conservare e preservare per sé la conoscenza, ma di fornire gli strumenti per mettersi continuamente in gioco e scoprire il proprio posto nel mondo e nel tempo allo scopo di costruire relazioni tra le persone: «Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto», dice. Solo così cuore, cervello e azione danno senso alla vita. -
Cecco che volava
Cecco è un giovane campagnolo senza storia e senza parola. Sembra essere venuto dal nulla, e nell'eternità del nulla, come nel sole accecante dei suoi campi, è indefinitamente immerso, fin quando la conoscenza di Betta e la scoperta empirica di alcune tecniche oniriche lo porteranno a sperimentare la capacità di dar forma a sé e al mondo. Attraverso il sogno lucido diviene possibile compiere azioni prima precluse (parlare, volare, lavorare) e giungere per la prima volta sulle soglie di un presente. Partito in cerca non di evasione ma di verità, Cecco finirà per vivere nella sua carne una lotta difficile e mostruosa che è forse superiore alle sue forze. -
Barricate
Quando si parla di mafia e di antimafia infiniti sono gli elementi che si contrappongono. Ed è come un ""gioco"""" di luci e ombre in cui ciascun elemento lavora per scardinare le barricate dell'altro. Sono barricate invisibili, non percepibili ad occhio nudo, eppure così reali. Reali come ciascun personaggio che, proprio perché barricato nella propria trincea, lotta quotidianamente per affermare i propri principi, le proprie idee..."" -
La catena dei santi. Le indagini del commissario Profumo
È il primo novembre del 1971. Il giovane commissario Profumo si trova alle prese con tre diversi delitti avvenuti in una cittadina alle falde del Vesuvio. Di fronte al ritrovamento di una donna straziata su una spiaggia, di un uomo ucciso nei pressi di un ufficio postale e di un altro precipitato da oltre trenta metri, Profumo non potrà fare a meno di utilizzare un suo dono molto particolare: in nomen omen. ""La catena dei santi"""" è un romanzo in cui il lettore, sulle orme del commissario, si addentra nell'intreccio poliziesco, ne analizza i personaggi e si appassiona alla storia d'amore del protagonista. Non manca alla trama una certa dose d'ironia."" -
Talis mater
Ci sono tre donne, in quella antica dimora isolata. Sono una vecchia dal passato misterioso, sua figlia Tania, libertina e pericolosa, e la giovane Bea. In paese si dice che siano fantasmi. Ma i fantasmi non esistono. Quando Bea scompare, Tania chiede aiuto a Michele, a Santo, a Gianfilippo. Il suo progetto è perverso: vuole vendicarsi per un torto subìto. Per attirarli nella sua trappola ricatta l'amico Alberto, facendo leva sul suo segreto più nascosto: la sua ""malattia"""". Ma a complicare le cose ci sono Joy Minnelli, abile poliziotta alla ricerca della verità, e quattro suoi colleghi che cercheranno di impedirglielo. Che cosa è successo a Bea? Perché è scomparsa? Chi riuscirà a trovarla? Tutti si chiedono le stesse cose, ma la domanda per scoprire l'inganno è una sola: Bea esiste davvero?"" -
Il mare sommerso
La vita sta chiamando ancora, spinge, struscia, è eccitante non puoi che respirarla con voracità farla entrare. Amante fiera che sbrana, riduce in pezzi il cuore, e tu schiavo d'amore sei libero di viverla. -
Rovesci
I nove racconti che compongono ""Rovesci"""" narrano le vicende di persone comuni che si trovano ad affrontare momenti di crisi e di svolta. Sono cronache di paralisi spirituali, di vite prigioniere della quotidianità, dell'angoscia, della paura del diverso, del disagio psichico, dell'impossibilità di scegliere. Hanno al centro adolescenti spaesati, padri incapaci di reggere il peso delle responsabilità, donne che tentano di ricostruire vite che stanno tradendo le promesse di un tempo, uomini che si divincolano attraverso incredibili vicende fatte di morte, lutti e miracolose rinascite e, ancora, che sfidano la sorte inseguendo desideri di cui forse non conoscono l'intima natura. E tuttavia, dal fondo di tali condizioni emerge, potente, un'irrefrenabile volontà di fuggire la stasi spirituale e morale e non rinunciare alla ricerca del senso e della felicità."" -
Dieci anni
Luca ha appena festeggiato il decimo compleanno con il padre Roberto. Rincasando in auto, uno sconosciuto li affianca e spara. Ma non era Luca il bersaglio del killer, bensì il padre. Il bambino è ferito gravemente, finisce in coma. Al suo capezzale, davanti al figlio tenuto in vita da un polmone artificiale, Roberto inizia a raccontarsi: il doloroso resoconto della sua vita segnata dalla violenza subita da un prete quando aveva undici anni. «Mentre partivamo a sirene spiegate ti ho guardato con intensità e ho pensato che se avessi potuto fermare il tempo, lo avrei fermato a quando avevo dieci anni. Non uno di più.» -
Il gioco interrotto
Dodici anni. Dodici anni sono passati e Rachele è ancora chiusa in casa. Non è più uscita da quel giorno di aprile di dodici anni fa. Sola. Rachele, i suoi libri. E la casa. -
Il sole che brucia
L'assassinio di un giovane, durante una presunta rapina finita male. Un'esecuzione mafiosa la stessa sera. Due eventi apparentemente lontani. Una storia oscura fatta di amore e di dolore narra le vicende di una famiglia che lotta per mantenere un tenore di vita dignitoso nella Sicilia degli anni '90, piagata dai mali di sempre: mafia e miseria. Uno dei primi romanzi della ""sicilianìa"""", riporta il critico letterario Nuccio Mula, dove risaltano """"valori come l'amore (amaro) per la propria terra, la disponibilità verso il prossimo, il rispetto per la famiglia""""."" -
Breve guida per attraversare l'inferno
"Zeno è un nome che dice poco, anzi, basta cambiare una lettera e si rivela uno Zero"""". Con questa frase Zeno Brezza descrive se stesso, o meglio, così lo rappresentano gli altri, quelli che non sopportano il diverso, lui, l'uomo segnato dalla deformità. Scoprirà attraverso il dolore di possedere un potere che va oltre ogni immaginazione: è in grado di traghettare all'inferno chi se l'è meritato. Un'esperienza temporanea dell'abisso, privo di demoni, e colmo di sofferenze estreme. L'inferno non è condanna ma positivo segno di redenzione e muta l'animo di Zeno: non più traghettatore, ma difensore del condannato. La definitiva catarsi di Zeno si realizza in un reparto oncologico, quando s'imbatte in una bambina. Qui avviene il miracolo finale: la rinuncia definitiva al male in ogni sua forma." -
La memoria di Elvira
È possibile avere dei ricordi non nostri? Può succedere che a un certo punto, senza volerlo, ci rendiamo conto che il nostro cervello ospita anche frammenti di una vita che non abbiamo vissuto? Questo è il dubbio che travolge Margherita, giovane donna che lavora come pubblicitaria a Torino dopo una trasferta a Lazise. Che cosa la lega a Elvira, ragazza vissuta in quei luoghi durante la seconda guerra mondiale? Due protagoniste molto diverse tra loro vedranno intrecciare i fili della memoria che porterà Margherita sulle tracce di un passato di cui ignorava l'esistenza. Il passato va custodito in esso si può nascondere la sofferenza e, allo stesso tempo, il rimedio ad essa.