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Sulla seduzione
Marie Beaumarchais, Donna Elvira e Margherita sono i tre personaggi letterari protagonisti di Silhouettes. In quest'opera Kierkegaard indaga il lato oscuro della seduzione, non interessandosi però, come in altri scritti, alle figure dei seduttori, ma ai fantasmi che suscitano nelle sedotte. Che cosa accade a queste donne una volta che i loro amanti hanno lasciato la scena? Come vivono il loro inganno e abbandono? Tre monologhi immaginari, tre identità perdute nell'idea di un amore mai realizzato, nell'impossibilità dell'amore tradito, Silhouettes ci offre una coinvolgente serie di ritratti in cui Kierkegaard dà voce a tre eroine del passato che mai prima erano state ascoltate. -
Bachelardiana. Ediz. multilingue. Vol. 10
L'acqua e i suoi 'mestieri'. Ecco questo fascicolo, il n. 10 di bachelardiana, dedicato ad un elemento naturale declinato in un ambito particolare, non più esclusivamente filosofico, ma anche applicativo, tecnico, industriale, oggetto di una Giornata di Studio organizzata da Jean-Philippe Pierron presso l'Université de Lyon III ""Jean Moulin"""" il 13 novembre 2014. Si tratta qui dell'acqua 'lavorata' non solo da filosofi e poeti, ma anche da chimici, tecnici, ingegneri, che, novelli alchimisti, manipolano quotidianamente l'elemento acquatico per scopi sociali e civili."" -
Teoria del kamikaze
«Seduto al volante, l'uomo che guida il camion carico di esplosivo non è un killer, né un terrorista; è un attore: l'attore di una scena pirotecnica il cui obiettivo non è tanto la distruzione, quanto la sua possibile visibilità. Il kamikaze è un essere estetico: appartiene al regime delle apparenze, di cui satura per un po' l'intera ecologia, rendendo invisibile tutto, eccetto il flash dell'esplosione che si presume lo porti via in un'apoteosi di luce. Per un kamikaze si tratta di ottenere che l'immagine dell'attentato diventi l'immagine definitoria del momento in cui si verifica: che ne diventi l'icona ». -
Siamo soli nell'universo? Filosofia degli extraterrestri
«Se fosse possibile decidere la cosa per mezzo di una qualche esperienza, io scommetterei tutta la mia fortuna sul fatto che almeno uno dei pianeti che vediamo è abitato. Così non è una semplice opinione, ma una ferma fede (sull'esattezza della quale scommetterei molto più della vita), che mi fa dire che esistono abitanti di altri mondi ». (Immanuel Kant) -
Fichte e la compiuta peccaminosità. Filosofia della storia e critica del presente nei «Grundzüge»
Scopo del presente studio monografico è un'analisi storicofilosofica dei principali nuclei teorici della filososofia della storia sviluppata da Johann Gottlieb Fichte nelle sue lezioni tenute a Berlino dal 4 novembre 1804 al 17 marzo 1805 e pubblicate nel 1806 con il titolo di Tratti fondamentali dell'epoca presente (Grundzüge des gegenwärtigen Zeitalters). In un costante richiamo delle pregresse acquisizioni teoriche fichtiane, delle filosofie della storia anteriori e successive (kant, Schelling, Hegel) e delle più autorevoli voci della Fichte-Forschung, il saggio esamina in particolare le seguenti categorie concettuali: la divisione dei compiti tra storici e filosofi, il nesso tra filosofia della storia e dottrina della scienza, la relazione tra la libertà degli enti finiti e il ""piano del mondo"""" (Weltplan), la concreta periodizzazione della storia universale e la serrata critica del presente, connotato da Fichte come """"epoca della compiuta peccaminosità""""."" -
Metafisica delle mestruazioni
Le mestruazioni rompono l'incanto, c'è poco da fare. Non più che in un horror movie come Carne. Lo sguardo di Satana di Brian De Palma poteva darsi un abbozzo di spiegazione della mestruazione, questo sangue rimosso dalla civiltà. Basta accennarvi perché cada un silenzio imbarazzato, un fastidio malcelato o l'invito maldestro e frettoloso a cambiare discorso. Che sia così, questo film ce lo conferma, sollevandoci da ogni dubbio, attribuendo il mestruo al diavolo più che a Dio. Epperò tutto ciò non è sufficiente: il film, pur con accenni all'altrove di questa storia, continua a muoversi nel perimetro per cui il mestruo è competenza del medico più che del filosofo. Questo libro aiuterà a riflettere sul fatto che tra le crura non vi sia solo l'universo nella sua indecenza primigenia, squadernato da Courbet, ma l'estinzione del mondo, il mistero della sua origine e della sua fine in uno. -
Sessistenza
Io = sesso. io s'esso, tu s'essi, noi sessistiamo. Tutta un'alchimia precede questo montaggio così complesso. alchimia, magia, chimica, processi o manovre o anche incontri fortuiti, combinazioni e ricombinazioni, mutazioni - poco importa. il sesso mostra di per sé fino a che punto esso si preceda indefinitamente (perché dove comincia - e dove finisce - la partizione dentro/fuori?) e allo stesso modo fino a che punto esso si succeda. esso si precede in un'indifferenziazione sessuale del sesso stesso e si succede in una pluralizzazione sessuale che ormai tende anche verso una dissociazione crescente delle funzioni generatrici e degli agenti sessuali. il giorno in cui è stato detto che uno sguardo di desiderio equivale già a commettere adulterio il sesso ha assunto apertamente l'ampiezza illimitata che conteneva. Accompagnato da un frontespizio di Miquel Marceló. -
All'improvviso la pioggia
«Yvonne non conosceva la storia, non sapeva nulla di hutu, di tutsi o di razze, ma la realtà era davanti ai suoi occhi ogni giorno e non vederla sarebbe stato impossibile ». Ispirato alle reali testimonianze dei protagonisti, ""All'improvviso la pioggia"""" è un grido di dolore per una delle pagine più buie della storia recente, il genocidio del Rwanda. Un richiamo a chi non impara dagli errori e dagli orrori del passato."" -
Il filosofo pigro. Imparare la filosofia senza fatica
Questo è un manuale filosofico per tutti, rivolto in particolare a chi è troppo pigro per cercarsi i libri giusti, ma vuole comunque conoscere la filosofia. Un viaggio semplice e piacevole scandito in tre tappe. Si parte dalle tematiche immortali del pensiero occidentale (amore, libertà, ragione, ecc.) intrecciate con tematiche quotidiane (bicicletta, calcio, sigaretta, ecc.). Si prosegue con la sezione ""filosofare in cucina"""", che comprende alcuni temi definiti a partire da oggetti che usiamo tutti i giorni e che spesso si trovano, appunto, in cucina: si può fare filosofia anche a partire da una mela. Il viaggio si conclude con una """"ministoria"""" della filosofia per orientarsi nel mondo dei filosofi. Questo è un saggio che va letto sorridendo, sentendosi più forti a ogni nuova scoperta, liberi di conoscere e di divertirsi con la filosofia."" -
Neuhumanismus. Pedagogie e culture del Neoumanesimo tedesco tra '700 e '800. Vol. 1
La storia dell'Occidente, dell'Europa e della Germania è stata segnata nel corso dei secoli da guerre e distruzioni. Ciò si è riflesso sull'intera storia dell'umanità così come sulla storia di ogni singolo uomo occidentale, europeo e tedesco. Soltanto quando i princìpi asseverativi dell'""umano"""" e dell'""""umanità"""" sono stati rispettati, allora gli umanesimi hanno sostituito i nichilismi. L'epoca a noi più vicina ove ciò è accaduto ha preso il nome di Neuhumanismus: il neoumanesimo tedesco. Ossia, quella particolare età contrassegnata dall'Aufklärung, dallo Sturm und Drang, dalla Weimarer Klassik, dalla Wiener Klassik, dalla Romanlik, dal Kritizismus e dall'Idealismus. Insieme, essi hanno conferito alcuni loro caratteri all'unità complessiva del tempo di Goethe e Schiller, Haydn e Mozart, Hölderlin e Novalis, Kant e Hegel; e poi di Klopstock, Lessing e Herder, di Humboldt, Schleiermacher e Pestalozzi. La presente ricerca - coordinata da Mario Gennari e incentrata sulla categoria storiografica di Neuhumanismus - ricostruisce con questo Primo Volume l'identità di quell'epoca - che va dal 1750 al 1850 - da cui proviene un messaggio umanistico essenziale per il futuro dell'Europa e della Germania, nonché per la storia della Bildung di ogni essere umano."" -
Svenimenti a distanza
La poesia di Mario Fresa si mostra capace di assommare e di confondere le tonalità più disparate, perché pronta ad accogliere, nel suo violento trasformarsi, virate stilistiche improvvise, rigerminanti prospettive, movenze nervose e sorprendenti che sempre la rendono sospesa e obliqua, ponendola in bilico tra la visione paradossale e l'osservazione lucida, disincantata e quieta della realtà. In questo suo nuovo libro, Fresa disegna una scrittura rovente di vita e di energia che mette in fusione, continuamente, il comico e il drammatico, l'onirico e il quotidiano. Gli inauditi accostamenti visionari, le tensioni espressionistiche, le descrizioni formidabili e incalzanti che percorrono, senza sosta, il corpo di questa raccolta fanno emergere, allora, un'inquieta, vitalissima costruzione polifonica, un gioco libero e straniante, sempre felicemente agile e intricato, enigmatico e lieve nel medesimo tempo. -
Quarantanove giorni
Le quarantanove prose di questo libro raccontano la graduale maturazione spirituale di un giovane uomo che, giorno dopo giorno, cerca di chiarire il proprio legame con se stesso, ma anche con la figura della madre e del padre, con la propria fidanzata, la città, il paese e lo Stato. In un periodo assai breve, ma come in un'illuminazione prolungata, egli tenta di radicarsi nella realtà in cui vive cercando di acquisire una solidità che nei tempi consumistici ed egotici di oggi sembra negata. È possibile rafforzare se stessi da se stessi? L'autore ci racconta quarantanove giorni della sua vita tentando di raggiungere ciò che il poeta Giorgio Caproni chiamava ""quello stato profondo di sé che è di tutti"""", cercando di riportarlo alla realtà quotidiana, spingendo la poesia oltre il libro che la contiene."" -
Per la dottrina dello stile
"Per la dottrina dello stile"""" condivide qualcosa della stasi dinamica che precede il gesto atletico o artistico, della quieta concentrazione del danzatore che attende dietro le quinte, ripercorrendo mentalmente quanto ha appreso, ricordando le sensazioni corporee che, come una traccia, daranno la giusta disciplina alla libertà della sua danza. Nietzsche si trovava in prossimità di danzare con la penna il suo più noto assolo, il capolavoro a cui il suo nome sarebbe stato associato: """"Così parlò Zarathustra""""." -
Lo chef filosofo. Cucinare con filosofia
Cucinare è un'esperienza filosofica? Possiamo costruire un discorso filosofico sulla cucina? Se esiste una parola che piace tanto agli chef, quella parola è ""Filosofia"""". Gli chef stellati (da Marchesi a Corelli, da Cannavacciuolo a Bottura, per fare alcuni nomi soltanto) la usano per esporre la propria idea di cucina e non mancano di far notare come ogni piatto sia la rappresentazione di una visione del mondo, di concetti. E allora, se tanti chef non esitano a definirsi filosofi, esiste una ragione che impedisce a un filosofo di cucinare per fare filosofia ai fornelli? No. Ai filosofi spetta il compito di fare filosofia cucinando, di cucinare per fare filosofia, di misurarsi direttamente con i fornelli. Perché la cucina è un'esperienza filosofica a tutti gli effetti, permette di giocare con i concetti, costruire e sperimentare visioni del mondo."" -
Iperomanzo. Filosofia come narrazione complessa
Da Derrida a Lévinas, da Badiou a Sloterdijk, da Givone a Eco, nel corso del Novecento la filosofia si è misurata con il fantasma della letteratura provando ad attraversarlo. Nulla di casuale in tutto ciò. La crisi della razionalità metafisica ha rimesso in discussione l'antica separazione tra filosofia e poesia (intesa come narrazione) proclamata da Platone nella Repubblica, e la filosofia ha dovuto fare i conti con il proprio altro, contaminandosi, in forme diverse, con la letteratura. E tuttavia, l'attraversamento del fantasma non è avvenuto davvero. La filosofia ha indugiato sulla soglia della letteratura, rinviando il momento del passaggio. Detto altrimenti: la filosofia, nell'epoca della chiusura della metafisica e dell'esaurimento del logos, ha lavorato sulla scrittura e sulla forma della propria presentazione, senza però approdare pienamente alla narrazione - vale a dire al romanzo. Se si escludono le eccezioni di Sergio Givone e Umberto Eco, i cui romanzi vanno ripensati come spazio eminentemente filosofico del suo pensiero, la filosofia si è fermata, come Roland Barthes, alla ""preparazione del romanzo"""". Romanzo è dunque il nome dell'impasse attorno a cui è ruotata la questione del superamento della metafisica. È da qui che oggi occorre ripartire, per andare oltre: verso nuove forme di narrazione complessa, verso l'iperomanzo. In un serrato confronto con filosofi (Platone, Schlegel, Nietzsche, Badiou, Derrida, Eco, Givone), romanzieri (Mann, Calvino, il Gruppo 63, David Foster Wallace), critici letterari (Bachtin, Barhtes), l'Autore ci conduce al di là del fantasma: al cuore dell'iperomanzo inteso come """"pensiero a molti mondi""""."" -
La poesia è finita. Diamoci pace, A meno che...
Il rapporto con le parole: nascono dalla nostra bocca, le consideriamo nostre, come un prolungamento del corpo, e diamo loro un significato, considerandole piene di quel significato. Pensiamo a parole ""nostre"""" e """"piene"""", e non accettiamo che ogni parola, invece, ha dentro di sé un vuoto, un silenzio, un'estraneità, un incomprensibile. È questa la grande lezione della poesia."" -
L' ultimo eroe. Filottete, straordinarie fortune di un arciere greco
Sulla scena greca, nel 409 a.C., il Filottete di Sofocle soffre e agisce come l'ultimo, estremo eroe tragico. Ancora pochi anni e il ciclo creativo della tragedia antica si arresterà. L'eroe tragico isolato e possente, il cui carisma condiziona e determina tanto gli altri personaggi quanto il contesto generale e che suscita identificazione emotiva in lettori e spettatori, di qui in avanti non esisterà più. Sarà altro, sarà l'eroe che via via richiedono i tempi. L'arciere Filottete, abbandonato dai compagni sulla rotta per Troia su un'isola deserta perché malato, ripugnante e inavvicinabile, domina interamente l'azione, benché menomato nel corpo e umiliato nell'anima. Prima figurazione letteraria dell'esperienza disumana di chi deve vivere solo su un'isola, egli non comunica, non tratta, non cede se non, alla fine, a un dio. Protagonista di quella che Alfieri definì ""la più bella tragedia greca"""", ha ispirato per tre secoli scrittori, poeti, musicisti."" -
Il boccagentile. Ricette della vita buona
Un libro di filosofia della cucina e del cibo scritto da uno dei più importanti filosofi italiani che, attraverso una serie di ricette, ci conduce alla ricerca del senso della vita buona. -
Paradiso I-XVII. Edizione critica alla luce del più antico codice di sicura fiorentinità
«Quando io apro la Commedia mi preoccupo di aver davanti un testo plausibile (testo critico) della Commedia, non un centone di refusi e un intruglio di orecchiate approssimazioni al testo»: sono memorabili parole di Carlo Emilio Gadda. La presente edizione di Paradiso I-XVII intende assolvere, se possibile, a tale esigenza, offrendo a chi legge il testo del più antico codice di sicura fiorentinità, di non più di un decennio successivo alla morte del Poeta e di circa un decennio più antico del fin troppo a lungo celebrato Trivulziano 1080. Premessa di Federico Sanguineti. -
Il vangelo secondo Bergman. Storia di un capolavoro mancato. Testo svedese a fronte. Ediz. bilingue
Nel 1974, la Rai chiese a Bergman di realizzare un film su Gesù. Il progetto non vide mai la luce perché i dirigenti Rai, dopo aver letto il soggetto di una ventina di pagine presentato da Bergman, lo rifiutarono perché ""troppo protestante"""". La realizzazione dell'opera venne così affidata a Zeffirelli. Per molto tempo non si seppe più nulla del soggetto di Bergman. Recentemente il testo integrale è stato ritrovato negli archivi Rai e viene presentato così da Bergman: """"Trattamento di un film per la televisione sulla morte e resurrezione di Gesù e sulle persone che presero parte a questi eventi"""". Si tratta di una rilettura originalissima della vicenda di Cristo, tutta incentrata sulle testimonianze delle figure che gli sono state vicino. Dall'intreccio di queste diverse voci il grande regista svedese costruisce una figura inedita di Cristo. Per la prima volta il testo viene presentato in Italia in forma integrale con testo originale a fronte.""