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Combatti per la tua vita
Nicole è una ragazza indipendente, istintiva, ironica e un po' paranoica. Falsa pessimista, si aggrapperà alla speranza, più di quanto vorrà dimostrare. Dopo aver appreso una brutta notizia, la protagonista sarà sopraffatta da preoccupazioni e scelte per la sua vita e quella di chi la circonda. Insieme agli amici, che non la abbandoneranno, la protagonista scoprirà cosa voglia dire avere attorno persone su cui poter contare. La accompagnerà Christian: enigmatico, riservato e superficiale. Da un’amicizia all’intesa del “vivere il più possibile il poco tempo che rimane”, il loro rapporto diventerà così intenso, da far sì che abbattano la patina di diffidenza che li aveva rinchiusi entrambi. -
Caratterologia, metafisica e saggezza. Lettura fisiognomica di Schopenhauer
Pensatore eccentrico e ribelle, ostile alla filosofia universitaria e ricambiato da quest'ultima con un altrettanto testardo silenzio, Schopenhauer ha goduto tuttavia di una vasta fortuna presso il grande pubblico e ha svolto una funzione decisiva nello sviluppo del pensiero moderno e contemporaneo. Senza di lui non si capirebbero né Wagner né Nietzsche né quella metafisica del pessimismo che tanta parte ha avuto nella formazione dell'anima tedesca e nella cultura europea del Novecento. La presente monografia, uscita in prima edizione nel 2002 con una presentazione di Franco Volpi, è sistematicamente basata non solo sulla sua opera edita ma anche sulle sue carte postume, sfruttandole a tutto campo per lumeggiare da una nuova angolatura l'insieme del suo pensiero. L'ottica ""caratterologica"""" assunta da Gurisatti consente di scoprire che lo Schopenhauer sottile psicologo, fine conoscitore di uomini e """"fisionomo"""" non è affatto un'espressione divagante e magari bizzarra del suo genio esuberante. Essa è piuttosto il coerente punto di sutura tra le due componenti, entrambe essenziali, del suo sistema: la metafisica della volontà e la saggezza di vita, la filosofia teoretica e quella pratica."" -
Un padre per vivere. L'esperienza della figura paterna tra istanze religiose e socio-culturali
Essere padre oggi, con la valenza simbolica che tale ruolo comporta. La problematicità di una figura che appare sempre più spesso incompiuta, talora assente, chiama in causa la difficoltà di rapportarsi all'altro. Nel volume vengono ripercorse le riflessioni sulla figura del padre elaborate da alcune antiche tradizioni religiose e sapienziali, da quella biblica a quella ebraica, dall'esperienza monastica cristiana fino a cogliere le voci più eloquenti della cultura contemporanea. Ne emerge un confronto ricco di spunti, dove si delineano modi diversi di concepire la paternità, in tutta la sua forza emblematica, eppure accumunati dal riconoscimento dell'importanza essenziale che tale figura riveste nella vita di ogni uomo. -
Dall'Eufrate allo Scamandro. Contatti e scambi nel terzo millennio a. C.
Le indagini archeologiche condotte nei territori dell'Alta Mesopotamia, della Siria e dell'Anatolia centro-occidentale, negli ultimi quarant'anni, hanno portato alla luce numerosi interessanti reperti che testimonierebbero l'esistenza di rapporti tra queste regioni già a cominciare dalla seconda metà del III millennio a.C. Attraverso l'analisi di tali oggetti e la loro distribuzione sull'area considerata è stato possibile individuare, tra un'ampia gamma di materiali in ceramica, metallo, pietra e altro, alcuni particolari reperti che risultano essere interpretabili come importazioni. Un ulteriore studio e un'adeguata contestualizzazione di questi manufatti ha permesso di valutare in modo più approfondito il loro ipotetico significato e valore, all'interno di questo complesso circuito di scambi interregionali. Questo saggio si propone di riproporre i meccanismi che possono avere stimolato la nascita di tali relazioni, considerando da più punti di vista il diverso grado di organizzazione sociale, politica ed economica dei vari gruppi coinvolti e offrendo una panoramica dello sviluppo degli insediamenti nei territori. -
Il modello veneto fra storia e futuro
Nell'attuale fase di transizione dell'economia e della politica appare sempre più difficile fare riferimento ad un ""modello veneto"""" dai contorni univoci, mentre nell'opinione pubblica e nei media continua piuttosto a prevalere il richiamo ad un contesto più ampio, quel Nordest evocato negli anni Novanta da un acuto osservatore come Giorgio Lago. I diversi contributi raccolti nel volume, esito della comune riflessione di storici, economisti, sociologi, ma anche di protagonisti del mondo dell'impresa e della vita pubblica, riescono tuttavia a tratteggiare e a sviluppare una serie di peculiarità """"venete"""", un insieme di caratteri e di tendenze che emergono a partire dalla descrizione di un quadro regionale irriducibile ad aree affini come il Trentino e il Friuli e in cui coesistono, per esempio, una storica capitale insulare come Venezia e una terraferma caratterizzata da un fittissimo reticolo di centri urbani e di realtà produttive. Ricostruire una adeguata coscienza storica, rielaborando epoche e avvenimenti, prodigiose trasformazioni e occasioni perdute, è la premessa necessaria per poter delineare meglio le sfide che la classe dirigente veneta sarà chiamata ad affrontare nell'immediato e per avere una concreta possibilità di governare con basi solide gli attuali scenari della globalizzazione."" -
Architettura zero cubatura
Scrive Aldo Aymonino nella sua introduzione: ""Pur essendo delle architetture in cui la quantità non rappresenta il dato cruciale, sono al contempo progetti dotati di grande misura, dei progetti chirurgici in cui la dislocazione degli elementi principali risulta spesso di accattivante chiarezza"""". L'architettura a zero cubatura rimanda a tutte quelle forme che si interpongono tra gli edifici: è l'architettura dei vuoti, l'architettura dello spazio pubblico. Dietro il suo aspetto ludico e l'apparente cordialità essa cela quindi una duplice insidia: la necessità di progettare il vuoto e, insieme, prefigurare il pubblico. Molteplici e complessi sono i riferimenti quando si parla di """"vuoto"""" e di """"pubblico"""". Questo tipo di architettura occupa oggi sempre più un ruolo di mediazione tra il design e l'allestimento, facendo convivere e ibridando due interpretazioni del tempo diametralmente opposte: da un lato l'astratta, levigata a-scalarità del design, che tende a proiettarsi fuori dalla dimensione temporale; dall'altro, un allestimento irriducibilmente segnato dal mutamento. I lavori pubblicati nel volume sono una selezione delle tesi prodotte nel Laboratorio di Tesi di Laurea dello Iuav, sotto la direzione di Aymonino."" -
La semplicità ingannata
Arcangela Tarabotti (1604-1652) entrò giovanissima nel monastero di Sant'Anna di Venezia, dove passò il resto della vita in stretta clausura, scoprendo in realtà ben presto come la propria vera vocazione fosse quella letteraria. Autodidatta, impiegò il proprio talento per rilevare i motivi che erano alla base della monacazione forzata, giungendo ad analizzare il più ampio contesto politico ed economico in cui maturava l'oppressione delle donne e denunciando le ingiustizie perpetrate a loro danno dagli uomini. La semplicità ingannata presentata in queste pagine pur essendo un'opera giovanile, il ""libro dei vent'anni"""", è un prodotto maturo e adulto, probabilmente la più completa e articolata tra le opere che formano il corpus di Arcangela Tarabotti: un duro """"J'accuse"""" che vide la luce soltanto postumo, ma anche un libro-guida per tutte le successive deviazioni intellettuali ed elaborazioni dell'autrice dall'""""Inferno"""" all'""""Antisatira"""" fino a """"Che le donne siano spezie degli uomini"""" in cui convivono tematica """"claustrale"""" e tematica """"femminista"""", denuncia degli abusi dell'autorità familiare nel decidere la sorte della donna e, insieme, piena rivendicazione della sua libertà e della sua dignità, di una emancipazione laica e mondana."" -
La marina militare attraverso l'8 settembre 1943. Il senso dell'onore tra dimensione storica e dimensione retorica
La vicenda della Marina Militare viene riletta e affrontata attraverso una ricostruzione accurata che, in queste pagine, si sofferma su episodi e valenze particolari di uno dei momenti cruciali della storia dell'Italia contemporanea: l'8 settembre 1943. Una serie di interrogativi fanno da cornice al lavoro di ricerca compiuto dall'autrice intorno alle scelte dolorose e alle lacerazioni che segnarono questa fase tragica e convulsa della storia nazionale, a partire dall'alternativa che si poneva subito dopo l'armistizio seguire la fuga del re a Brindisi e aderire al Regno del Sud o cercare una sorta di ""riscatto"""" nella fatiscente Repubblica Sociale Italiana? E ancora: quali furono le peculiarità della Marina Militare durante il conflitto? È possibile sostenere una sua sostanziale """"apoliticità""""? In che cosa consistono, oggi, nozioni come """"diritto"""" e """"etica"""" nell'ambito delle istituzioni militari? Il volume sembra voler fornire una chiave di lettura inedita degli eventi, per giungere ad un¹interpretazione del comportamento delle gerarchie militari al momento dell'armistizio segnata da un concetto particolare: il senso dell'onore. Dopo aver decodificato e decontestualizzato un tema complesso e non univoco, sottoponendolo a vaglio critico, diventa possibile ripercorrere l'8 settembre e rispondere ad alcune delle domande poste in partenza."" -
Nato con libertà. Le lettere di Alberto Cantoni ad Angiolo e Adolfo Orvieto (1882-1903)
L'epistolario di Alberto Cantoni con i nipoti Angiolo e Adolfo Orvieto, protagonisti del panorama letterario fiorentino di fine Ottocento e della prima metà del Novecento, costituisce una privilegiata chiave di accesso per approfondire la personalità e la dimensione narrativa e poetica dello scrittore mantovano. Nell'arco dei vent'anni che caratterizzarono la produzione maggiore di Cantoni, le lettere conservate presso l'Archivio contemporaneo Bonsanti del Gabinetto Vieusseux di Firenze non rappresentano, tuttavia, una semplice testimonianza della comunicazione familiare con il ramo fiorentino della famiglia. Gli interessi letterari dei nipoti Orvieto, di Angiolo soprattutto, ricoprono un ruolo di primo piano negli scambi epistolari e consentono di vagliare le coordinate della formazione del giovane letterato, delineando un quadro preciso della dimensione familiare di Alberto che lo segue e consiglia. Questo epistolario offre quindi la possibilità di osservare da dietro le quinte le fasi di allestimento dell'opera di Cantoni (romanzi, racconti, novelle, ma anche collaborazioni alle riviste dei nipoti come ""Il Marzocco""""?), opera collocabile cronologicamente nella seconda metà dell'Ottocento ma già proiettata verso il Novecento, grazie alle caratteristiche dell'impianto narrativo e al particolare approccio al testo, connotato da un umorismo che trovò in Pirandello un attento estimatore."" -
Viaggio nell'ermetismo del Rinascimento. Lotto Dürer Giorgione
A Venezia il Rinascimento si avvia sulla spinta di una straordinaria congiuntura che coinvolge lettere e arti e vede protagonisti grandi artisti che mettono in scena una pittura innovativa e moderna. Dipinti, disegni e incisioni diventano lo specchio dell'intrecciarsi di committenze colte, fatti figurativi e nuove istanze culturali che contraddistinguono il ricchissimo contesto veneziano. Soffermandosi su alcuni degli snodi cruciali del nuovo corso della pittura lagunare, questo saggio prende le mosse dai primi anni di attività di Lorenzo Lotto per far affiorare le radici intellettuali dell'immaginario del pittore e dei suoi contemporanei, chiamando in causa gli ambiti dell'ermetismo filosofico-religioso, la cui diffusione è favorita in area veneta dalla capillare circolazione di testi a stampa. Sospinte in primo piano si trovano le risposte più innovative del dipingere moderno: le enigmatiche e impenetrabili opere di Giorgione, l'oscuro ritratto di Luca Pacioli e un discepolo, le rivoluzionarie stampe di Albrecht Dürer, capolavori assoluti messi a confronto con i dipinti più simbolici e discussi di Lotto. Attraverso l'analisi di un ampio e raffinato apparato iconografico e di estese citazioni dai testi sono esplorati luoghi, contesti, committenze e occasioni che hanno contribuito alla formazione dell'ermetismo rinascimentale, tratteggiando un sorprendente e articolato excursus storico-critico tra arte e filosofia, astrologia e medicina, magia e alchimia. -
Di silenzio e d'ombra. Scrittura e identità femminile nel Novecento italiano
Per secoli le rappresentazioni della donna nella letteratura sono state simili alle immagini di ""muti fantasmi"""", riflessi di una lunga rimozione della realtà di genere nella nostra cultura. Nel Novecento, epoca di grandi conflitti e di grandi trasformazioni, la ricerca dell'identità femminile ha trovato finalmente nella forma letteraria una possibilità di espressione privilegiata, un territorio condiviso in cui confrontare esperienze, vicende individuali e collettive, luoghi e simboli, progetti di emancipazione e utopie. Nei saggi qui raccolti, l'attenzione è rivolta in particolare ad alcuni romanzi tra i più significativi del Novecento italiano e alla loro funzione nel percorso di scoperta e maturazione della coscienza femminile: """"Lydia"""" di Neera, """"Cortile a Cleopatra"""" di Fausta Cialente, """"Artemisia"""" di Anna Banti, """"Quaderno proibito"""" di Alba de Céspedes, """"l'Iguana"""" di Anna Maria Ortese. Uno spazio di rilievo è infine dedicato alla alla scrittura di una tra le massime autrici del dopoguerra, Elsa Morante, in un'analisi che comprende il romanzo d'esordio, """"Menzogna e sortilegio"""", l'intensa e originale opera poetica e la complessa tematica del materno."" -
Novecento. Architetture e città del Veneto
Con oltre duemila edifici censiti e presentati in queste pagine, con schede, illustrazioni e dettagli tecnici che evidenziano la particolarità di ogni singolo manufatto, il volume rappresenta il primo repertorio coerente e articolato dell'architettura del Novecento in Veneto. Questo atlante, esito del progetto ""Architettura delle città venete del Novecento"""" promosso dalla Regione del Veneto, compie così una vasta ricognizione delle architetture del XX secolo: dalle Dolomiti al Polesine, dal Garda alla laguna di Venezia, città e campagna, capoluoghi e province, attraverso una minuziosa schedatura di edifici e manufatti che appartengono a diverse epoche e tipologie di costruzione, case, ville, scuole, palazzi residenziali, edifici pubblici, quartieri, infrastrutture. Una iniziativa che promuove il recupero e la valorizzazione del patrimonio novecentesco, ma rende nel contempo accessibile ad un largo pubblico lo scenario regionale, nel dialogo con il contesto italiano ed europeo, ma anche nella vicinanza al dibattito sviluppato all'interno della Scuola di Architettura di Venezia (il futuro Iuav, che nasce nel 1926) e seguendo le tracce di nomi come quelli di Gio Ponti, Carlo Scarpa, Daniele Calabi, Giuseppe Samonà, Giuseppe Davanzo, Egle Trincanato, Franco Albini, Aldo Rossi, Giancarlo De Carlo, Edoardo Gellner, Gino Valle."" -
Forme della vita e statuti del vivente. Filosofia e biologia
Nel panorama della cultura contemporanea, filosofia e biologia hanno intrecciato un dialogo costante, in cui indagini, interrogativi e orientamenti di diversa ispirazione convergono nel tentativo di definire il ""vivente"""". Questo numero di «Paradosso» conferma l'esistenza di un ampio sfondo comune tra filosofia e biologia, dove è possibile distinguere temi e aspetti cruciali per entrambe le discipline: le urgenze e i rischi della biopolitica, gli incroci tra teorie biologiche ed economiche, l'influsso del pragmatismo americano sull'evoluzionismo, l'imprevedibilità del vivente evidenziata dalle analisi di Stephen Jay Gould. In questa ricostruzione, il pensiero di Darwin viene accostato ad autori come i pragmatisti d'oltreoceano Chauncey Wright, Peirce, James, ma anche all'approccio genealogico di Nietzsche e, poi, di Foucault. Riemergono così i tratti più originali di un evoluzionismo """"nomade"""", che prelude ad una teoria generale della complessità."" -
Costantino Dardi. Forme dell'infrastruttura
Nella complessa e innovativa ricerca sviluppata da Costantino Dardi il progetto delle infrastrutture della mobilità permane come tema costante, impegnando questo Maestro dell'architettura italiana dai tardi anni Sessanta, caratterizzati dalla costruzione delle reti autostradali nazionali, fino alle successive grandi prove concorsuali. Dapprima a fianco di Giuseppe Samonà, quindi interno al veneziano Gruppo Architettura, poi attivo a Roma, sempre attento interlocutore delle arti visive, del cinema, dell'archeologia, acuto interprete delle nuove scale territoriali dell'architettura, Costantino Dardi riconduce gli elementi costitutivi del progetto infrastrutturale alle radici compositive e figurative dell'architettura, declinandoli entro un'anticipatrice consapevolezza del loro ruolo come elementi della scrittura estetica dei paesaggi culturali contemporanei. La sequenza dei progetti qui presentata è strutturata in due parti temporalmente consecutive. La prima è dedicata alla collaborazione con Agip, intensa nel quinquennio 1968-1973 e aperta dai concorsi aziendali condotti nel segno della ricerca di qualità architettonica e d'innovazione tecnologica come risposta alle nuove condizioni sociali e culturali della mobilità, progressivamente di massa. La seconda, accogliendo sollecitazioni diverse per scala e committenza, indaga il vasto nuovo mondo delle reti e dei nodi infrastrutturali: ponti e strade, stazioni e aerostazioni, depositi e nodi scambiatori... -
Barcellona e Catalogna. Nuova atlante delle infrastrutture
"La calle no es una carretera, la avenida no es una autopista"""". Le parole dell'architetto Josè Acebillo contribuiscono a rendere in modo emblematico il carattere unificante dei progetti di rigenerazione urbana che hanno investito la realtà di Barcellona e della Catalogna, dalle Olimpiadi del 1992 ad oggi. Un processo di rinnovamento profondo, messo in atto attraverso modalità inedite di disegno infrastrutturale, mirando di volta in volta all'arricchimento di una nuova dimensione paesaggistica urbana ed extraurbana, al disvelamento di potenzialità innovative nelle relazioni tra infrastrutture e paesaggio, alla ricerca di un'identità contemporanea per la strada, al riuso di tracciati e manufatti esistenti. I recuperi ambientali, la rivalutazione di non-luoghi come le stazioni metropolitane, l'utilizzo sapiente dei vuoti e la creazione di territori-città rappresentano soltanto alcune delle strategie degli interventi progettati. Il volume raccoglie e presenta cento progetti per i nuovi spazi della mobilità realizzati negli ultimi vent'anni nella regione catalana: dal Paseo Marítimo, che rivela la stratificata, complessa storia della città di Barcellona, fino agli interventi che, nell'Eixample, individuano nuovi spazi pubblici rompendo la rigidità del Piano Cerdà e fino alle strategie adottate negli antichi pueblos, con il tentativo di offrire una precisa identità ai nuovi luoghi d'incontro. In queste pagine, rileggere la peculiare condizione geourbana della Catalogna." -
Echi albertiani. Chiese a navata unica nella cultura architettonica della Lombardia sforzesca
La chiesa di sant'Andrea di Mantova ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione in area lombarda del linguaggio architettonico di Leon Battista Alberti, divenendo polo di significativa attrazione culturale per i territori limitrofi. Un riconoscimento unilaterale del magistero albertiano rischia tuttavia di occultare l'intrinseca ricchezza della cultura lombarda, nell'ambito della quale si stratificarono novità di rilievo già nel corso del XV secolo. L'analisi di un piccolo gruppo di chiese edificate in territorio lombardo tra la seconda metà del XV secolo e il primo decennio del Cinquecento permette di riconoscere un linguaggio aperto a suggestioni e innovazioni eterogenee, consentendo una più ampia riflessione sul carattere variegato della cultura architettonica del ducato sforzesco. Le chiese di san Sigismondo di Cremona, di santa Maria Assunta di Maguzzano, di santa Maria delle Grazie di Soncino e di santa Maria delle Grazie di Castelnuovo Fogliani, edifici monastici situati al di fuori dei centri maggiori, sono qui contestualizzate e analizzate all'interno del panorama architettonico della loro epoca, guardando alla varietà di soluzioni e modelli di riferimento, al rapporto con la tradizione autoctona e con quelle istanze ereditate da Filarete, Alberti e Bramante che rappresentano una componente costitutiva del linguaggio architettonico del secondo Quattrocento lombardo. -
Il genere nella ricerca storica. Atti del 6° Congresso della Società italiana
Qual è il ruolo delle fonti storiche nella riflessione sull'identità, i diritti e l'affermazione delle donne nei secoli, dall'antichità alla contemporaneità? Quali opportunità può offrire la ricerca declinata in una prospettiva di genere? Quali sono gli scenari che si aprono, anche alla luce degli intrecci tra la riflessione storiografica e altre discipline come il diritto, la sociologia, l'economia, l'urbanistica e la tecnologia? Sono molteplici le difficoltà con cui le protagoniste di questi studi - regine e donne del popolo, letterate e illetterate, religiose e scienziate, filantrope e brigantesse - si sono dovute misurare nel corso dei secoli: sopraffazione, violenza domestica, monacazioni imposte e matrimoni forzati, la difficile conciliazione di attività lavorativa e mondo degli affetti, il rapporto problematico e conflittuale con l'universo familiare. Al tempo stesso, tuttavia, numerosi sono stati anche gli ambiti in cui si sono dispiegate le competenze, i talenti e la creatività di queste donne: non solo la famiglia, ma anche lo studio, l'insegnamento, l'arte, la scienza, lo scoutismo, il volontariato, la filantropia, l'attività missionaria. Attraverso memoriali, resoconti, missive, contratti e testamenti, esse sono riuscite ad esprimere la loro volontà, gettando luce su aspetti poco noti, rari, sconosciuti. Le loro voci inascoltate diventano udibili da parte del lettore contemporaneo proprio grazie alle fonti storiche. -
Aldo Rossi, la storia di un libro. «L'architettura della città», dal 1966 ad oggi. Ediz. multilingue
Pubblicato nel 1966 da Aldo Rossi, allora poco più che trentenne, ""L'architettura della città"""" si è da subito rivelato una pietra di paragone con cui la cultura architettonica avrebbe dovuto confrontarsi negli anni a venire, diffondendosi nelle università di tutto il mondo e contribuendo in modo decisivo alla crescita di una generale consapevolezza sull'importanza dello studio della città, non solo nei suoi aspetti economici e politici, ma, soprattutto, in quelli architettonici e formali. I contributi raccolti in questo volume ripercorrono e illuminano, a quasi cinquant'anni dalla sua prima edizione, il contesto storico e culturale da cui il libro trae origine e delineano lo specifico apporto di Aldo Rossi alla ridefinizione di una teoria dell'architettura, rivelando come i temi e le questioni da lui portate in lucesiano ancora la base di discussioni ampie e attuali. Ed è proprio in questa """"attualità"""" del testo - nei suoi effetti diretti, indiretti o collaterali - che si valuta la portata innovativa di un lavoro intellettuale che è anche racconto autobiografico: il tentativo esaltante, ma allo stesso tempo complesso, di ri-nominare un mondo dopo che i presupposti teorici delle passate letture sono venuti meno."" -
Rappresentazioni alle soglie del vuoto. Estetiche della sparizione. Ediz. italiana, inglese e spagnola
Il tema dell'immagine nella cultura occidentale si palesa come centrale sin da epoche remote: il cardine prospettico e l'esigenza del realismo visivo hanno permeato di sé secoli di produzione iconografica, stabilendo un canone cui l'artista - e più in generale colui che rappresenta - si è sentito vicariamente vincolato. Ma l'immagine così costruita riesce ad assumere, nel complesso arco della storia della rappresentazione, un particolare significato ""obliquo"""" allorquando si pone in una condizione liminare, in cui non sempre appare chiaramente il suo significato: scatenando meccanismi associativi, suscitando rimandi all'altro da sé, essa riesce a condurci in prossimità di una soglia oltre la quale compare epifanicamente il """"perturbante"""". Fruizioni stenopeiche, deformazioni improvvise, viraggi cromatici o semplicemente riduzioni """"ad arte"""" di alcuni elementi di riconoscibilità ottica stravolgono la narrazione lineare e continua, associabile criticamente alla prospettiva, introducendo uno iato fruitivo e percettivo che consente di scardinarne il senso. Su questo gap semantico, presente tanto nelle espressioni figurative del passato che in quelle contemporanee, si misurano gli interventi raccolti in questo volume: da osservatori disciplinari diversificati, gli autori offrono spunti di riflessione che spaziano dall'uso della prospettiva nell'opera di Duchamp, alla dimensione immaginativa e percettiva dell'immagine."" -
Gli uffici tecnici delle grandi aziende italiane. Progetti di esportazione di un fare collettivo
Durante il XX secolo all'interno degli uffici tecnici delle grandi aziende italiane disegnatori, capi progetto, direttori dei dipartimenti, tecnici, architetti, ingegneri, geometri hanno esplorato contesti e situazioni molteplici, ibridando i saperi, contribuendo alla trasformazione del territorio, disegnando luci e ombre di un'idea di mondo-azienda. Da allora si è assistito a una generale e progressiva dismissione immateriale di competenze specifiche e, insieme all'attività progettuale di questi laboratori, si è andato perdendo il loro impegno nella diffusione di progetti e idee sul territorio. La vicenda degli uffici tecnici delle aziende italiane è qui ripercorsa con un'attenzione particolare al periodo che va dal 1950 al 1970, quando più intensa è stata l'attività di esportazione di progetti e idee. Attraverso la ricostruzione della vicenda storica, il confronto con i testimoni diretti, la collezione di materiali d'archivio, ma soprattutto grazie a una lettura critica interdisciplinare, vengono restituiti in queste pagine la complessità del fenomeno e gli intrecci, insiti in queste strutture. Il recupero di esperienze provenienti da un passato ciclo produttivo è quindi funzionale al ripensamento di possibili laboratori progettuali contemporanei, al rilancio di un impegno fattivo delle aziende nel territorio e alla riflessione sul ruolo dell'architetto.