Sfoglia il Catalogo feltrinelli026
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5501-5520 di 10000 Articoli:
-
La banda del formaggio
Ermanno Baistrocchi fa l'editore. Va in giro a far notare le impercettibili differenze tra i suoi libri e quelli delle altre case editrici. Paride Spaggiari fa il libraio. Invita Ermanno nella sua libreria e poi gli fa delle telefonate bellissime, tutte piene di zioboja, ma non sono zioboja d'impazienza, sono come il basso che suona l'un due tre di un valzer, i suoi discorsi sono dei valzer, mettono di buon umore. Poi quando Ermanno ha la possibilità di comprare tre librerie Paride si offre di diventare suo socio, che si trova con una certa liquidità. E per quindici anni Ermanno, tutto quello che fa, ne ha prima parlato con Paride. Poi salta fuori il buridone che i soldi per le librerie a Paride venivano dalla banda del formaggio, come se i delinquenti a Parma fossero tutti della gente che non vedeva l'ora di comprarsi una libreria, come se avere una libreria fosse una specie di status symbol per i ladri. E finisce che Paride si butta giù dal settimo piano, e dicono che sia stato per via dei giornali, per via di quello che avevano scritto sopra i giornali, ma secondo Ermanno non era mica per quello. ""La banda del formaggio"""" è la storia di un editore che un giorno sull'autobus prova affetto per il suo cuore che batte, e gli verrebbe da ricominciare. È la storia di un libraio che il delinquente avrebbe voluto farlo e che ha lasciato a suo nipote, che ancora non c'è, una filastrocca che Ermanno impara a memoria, per lasciarla anche al suo, di nipote, che chissà se mai ci sarà."" -
Fatto di sangue
Un vampiro si aggira per Barcellona, accesa da bombardamenti e sparatorie; lui sta bene nei luoghi dove infuria la violenza, perché può andare a caccia con più comodità. Succhia il sangue dal collo di un bambino, di un sacerdote; uccide a morsi i maiali di un convento clandestino. È superba la quiete tra le mura altissime di questo convento di clausura, che nasconde ventisette monachelle e il vescovo di Barcellona dalla furia anticlericale che impazza là fuori. Suor Concezione ha tredici anni, è una tenera novizia; quando intona il Requiem di Fauré, scende una lacrima a tutta la comunità. Non è solo la forza del suo canto: lei si diverte a riscrivere la musica. Ma quando il vescovo le chiede di comporre da zero uno Stabat mater, suor Concezione trema, non sa da che parte cominciare. E che ripugnanza le ispirano le mani del vescovo, simili a lunghe radici nodose, e il suo alito di vecchio, gli occhi spiritati. Il commissario Muñoz non vuole più dormire, nel sonno gli appare un cane nero che ha il volto di sua madre. La realtà è anche peggio: un bambino e un sacerdote sgozzati per la strada, maiali squartati a morsi in un convento, come se non bastassero i caduti di quella guerra fratricida; e intorno a sé vede solo servi o traditori. Il commissario Muñoz però un amico ce l'ha. Gli soffia il fumo in faccia, a volte è troppo disinvolto, ma lo mette davanti alla bellezza della vita, alla sua giustizia impenetrabile, alla sua energia mostruosa. -
Olivetti, Moulinex, Chaffoteaux et Maury
Come facciamo con quest'uomo che la mattina è una patata lessa, con tutte queste gambe femminili, gambe da gloria per chi le sfiora, da rovina per chi le perde, donne dai visi splendidi che si fotocopiano in giro per Barcellona? Come facciamo con questa lettera terrificante che ci sarebbe da suicidarsi subito se non si fosse già morti stesi con il gas aperto, liquidati in trenta righe dalla tipa che ami... Come la mettiamo poi con questo tizio, sempre lui, questo mezzo eroe che si staglia solo e gonzo con il suo delirio di risalire contromano carrer de Balmes? Come la mettiamo adesso, eh, con i capelli nell'acquaio, le calze abbandonate sul divano, i piedi sul tavolo, i bigliettini nascosti nel berretto, le visite dei parenti rugosi, gli amici saccenti che son tutti numeri uno qui dentro, son tutti fuori di testa a Barcellona, non è vero forse? -
Si fa presto a dire Adriatico
Onde azzurre dell'Adriatico, calamari fritti e birra rossa; l'ispettore Stucky ha desiderio di distanza. In sella alla sua Morini, ricama la costa croata, negli occhi isole di sughero, cocci di terre frantumate. Lungo la strada un guizzo, occhiali nerissimi, perla all'orecchio: ah, le donne. Certe donne. Lei si chiama Ajda e lo scorta in un campeggio naturista; se ne va con la promessa di tornare. Senza costume, è più facile abbandonarsi ai racconti che si scambiano i corpi, seguire i balzi sulla sabbia di Argo, il cane salsiccio, l'animale più fiducioso che ci sia. Contemplando paradisi di curve senza silicone, Stucky aspetta il ritorno della bella. Sarebbe tutto perfetto, ma non dura: anche il sole di Croazia ha la sua ombra. Un delitto irrompe nel suo sogno di vacanza. La corda appesa alla trave delle docce è incrostata di sabbia, di salsedine. Sa di mare aperto, vele al vento, scorribande notturne. Ante Latinski, il commissario incaricato delle indagini, ha scritta sulla faccia la malinconia di Vukovar. Non lo vuole tra i piedi, questo poliziotto italiano. Il morto è un Boscolo, però, e aveva la parlata di Chioggia. Com'è finito a farsi impiccare sul lato B dell'Adriatico? Stucky non ce la fa, a tirarsi indietro. Ispettore clandestino in terra straniera, rivolta cameriere, nudiste triestine, motoscafi troppo veloci. Senza distintivo, è più facile tuffarsi anima e corpo in questa storia di pesca abusiva, documenti che scottano, arrembaggi, tradimenti. -
Cento strappi
Sanno di una terra vibrante e bellissima, di periferie spoglie sotto un cielo terso, di distanze infinite. Fanno parlare gente abituata all'asprezza, che si aggiusta le ferite sorridendo. Raccontano il desiderio, la paura, la mancanza. ""Cento strappi"""" sono cento scatti in Sudafrica: coppie con gli stivali in macchina per scendere nel fango di fattorie disperse, una donna che arranca nel traffico di Johannesburg animata da fami differenti, prove generali d'orchestra dove il primo violino è solo e sventurato, liste della spesa che raccontano la storia di un matrimonio più a fondo di quanto potrebbe fare un romanzo intero. Con la sua scrittura Liesl Jobson coglie gesti e parole che in un attimo svelano stupidità e tenerezza, crudeltà e amore. Abile direttore d'orchestra, muove i suoi personaggi con tempi perfetti di entrata e di uscita, domina i solisti, padroneggia contrappunti e armonie."" -
Il libraio suona sempre due volte
Ora più che mai, la libreria è un faro nell'oceano di un'offerta travolgente, nella nebbia di mille informazioni frammentarie. Ci sono librerie che accolgono, proteggono e si lasciano esplorare, librerie che escono dalle loro pareti e ti vengono incontro: al cinema, in azienda, in cima alla valle. Librai on the road che a ogni tappa del viaggio, lungo o brevissimo, mettono i libri al centro della scena, rendendoli vivi, parlanti, snodi di una mappa tangibile e diversa per ogni lettore. Davide Ferraris e Davide Ruffinengo raccontano dieci anni di Therese - Profumi per la mente, la libreria torinese che fa viaggiare i libri, li porta alla ribalta, li propaga per l'etere. Storia di due ragazzi che hanno scelto un mestiere bellissimo tutto da inventare, di un sogno coraggioso che crea la realtà. -
Le scarpe di Van Gogh
Questa storia comincia con L'origine dell'opera d'arte che Martin Heidegger stila alla metà degli anni '30: che cos'è un'opera d'arte? Quale la sua origine? Heidegger si interroga a partire da un quadro di Van Gogh che raffigura delle scarpe. Uno storico dell'arte americano, Meyer Schapiro, gli contesta l'interpretazione dell'opera e inizia un dibattito che sottende da allora in poi il rapporto tra arte e filosofia, ripreso da grandi del pensiero della seconda metà del XX e qui ricostruito e ripercorso: Jacques Lacan, Jacques Derrida, Fredric Jameson, Massimo Cacciari, Gottfried Boehm... Le scarpe di Van Gogh sono diventate il filo rosso di un vero e proprio racconto filosofico che ci permette di ripercorrere il pensiero degli ultimi decenni, passando per modernismi, poststrutturalismi, decostruzionismi, postmodernismi, neomodernismi e altro ancora, intorno all'arte certo, ma non solo. Sebbene, mutatis mutandis, qualcosa di simile sia in corso anche oggi, non è tuttavia questa la ragione per cui proponiamo di ripartire da Heidegger, piuttosto che buttarsi direttamente nella mischia. È che la proposta di Heidegger mantiene un fondo del tutto originale, che non basta indicare come teorico o filosofico, perché tocca svariate corde del pensiero che sono di tutti. Alla fine è sempre lì che si deve andare a parare: che differenza c'è tra l'oggetto reale e l'opera d'arte? -
Constantin Brancusi
Constantin Brancusi è uno degli artisti più famosi del XX secolo e tuttavia per molti versi ancora poco noto, ridotto a questo o a quello schema concettuale o a una serie di immagini di comodo. Segnato dalla tensione all'astrazione progressiva delle forme, di pari passo con il culto della perfezione nella lavorazione dei materiali come della precisione della forma, Brancusi ha in realtà inventato e sperimentato molto e aperto molti problemi nell'arte seguente. E dunque: quanta importanza ha la tradizione nel suo lavoro? Si può correttamente leggere nei suoi manufatti modernissimi l'impronta di archetipi lontanissimi? Quanta innovazione è presente nelle forme delle sue sculture? Perché i dadaisti lo apprezzavano? -
La voce dei libri. Undici strade per fare libreria oggi
Un gatto seduttore a Pietrasanta, corsi di uncinetto e birre artigianali nel centro di Roma, fotografie di luce nell'acqua e nelle nuvole a Torino: non di soli libri vive la libreria. Hanno ricette di filtri e pozioni magiche certe libraie di Pisa, han dato il nome alla fermata del tram i librai storici di Vicenza. Una libraia di Empoli ha un passato da terzino di spinta, un libraio di Pinerolo si tempra correndo nel deserto. Quando i libri ti si aprono attorno come cento fiori irresistibili, è dolce e anche un po' strano innamorarsi di una libreria a Milano. Se a Palermo vuoi andare in spiaggia con un libro, scegli anche il pareo in libreria. Potrebbe alimentare una centrale elettrica a emozioni una libraia di Messina; battono moneta i librai di Bellinzona. La strada del libro è piena di segreti e meraviglie: la tracciano librai che hanno il mestiere nella testa e nel sangue. Mettiamoci dunque in viaggio: da Torino a Palermo, ecco undici librerie che ce la fanno, in Italia, oggi. Ed è solo l'inizio. È bella e molto vera, la storia delle librerie che hanno le idee e la forza di realizzarle. Continueremo a raccontarla. -
Testo a fronte. Ediz. bilingue. Vol. 48
"Testo a fronte"""" è una pubblicazione semestrale di teoria e pratica della traduzione letteraria. La rivista, che propone articoli, riflessioni, brevi saggi di traduzione, recensioni e segnalazioni, affianca ai grandi nomi sia in ambito saggistico sia in ambito creativo, i nomi di giovani studiosi e poeti." -
La fabbrica della speranza
Anana e un uomo che fa. Come un pioniere, si e aperto la strada in una terra ostile - lo stato indiano somiglia al nostro, invadente e dispotico quando chiede, inesistente quando serve - e intravede finalmente l'orizzonte: la sua è una fabbrica modello, pronta a decollare sul mercato internazionale. Anche i suoi figli gli sembrano un miracolo, mentre la moglie è capricciosa e insicura. Nei sogni Anand accarezza un'altra donna: accanto a Kavika, non è più solo. E quando di colpo tutto si complica, perché politici rapaci lo tormentano con un subdolo ricatto, Kavika è l'unica che lo sa ascoltare. Ma qual è il karma di Anand? Proteggere sua moglie per amore dei figli, o dare ascolto ai propri bisogni più intimi e abbandonarsi tra le braccia di Kavika? Cedere al ricatto che minaccia la sua fabbrica e adeguarsi alla corruzione imperante, o combattere e dire di no? Kamala è una vita che combatte. Ha lavorato nei cantieri con il figliolino al collo, dormendo sul marciapiede in una tenda improvvisata. Fare la serva per la famiglia di Anand le sembra una conquista: ha una casa minuscola in cui tornare la sera, può mandare a scuola il suo amato Narayan. La sua vita è distante mille miglia da quella dei suoi datori di lavoro, che spendono in un pomeriggio di shopping quello che lei guadagna in un anno, ma Kamala sarebbe contenta così. Se non fosse per la speculazione edilizia che minaccia la sua casa. Se non fosse per la calunnia che rischia di distruggere tutto quello che ha. -
Si sente? Tre discorsi su Auschwitz
Per noi, la storia, la storia a noi contemporanea, noi è come se abitassimo tutti in un appartamento al settimo piano che dà su uno snodo ferroviario ma ci abitiamo da tanto di quel tempo che se ci chiedono ""Ti dà fastidio, il rumore dei treni?"""" ci vien da rispondere """"Il rumore dei treni? Che rumore? Che treni?"""" Questo non vuol dire che i treni non facciano rumore. E non vuol dire che a concentrarsi, a tendere l'orecchio, come si dice, non si senta, quel rumore, il rumore che il treno della storia fa in questo preciso momento che noi siamo qui."" -
Venivano da lontano
Campi di erba alta mossa dalla brezza, pareti di tufo dorato, lombrichelli cacio e pepe all'osteria dentro le mura di Tuscania: Alvise Pàvari dal Canal, che ha lasciato Venezia sotto la pioggia battente, al sole della Maremma si sente rinato. Sbocconcella salsiccia sotto la pergola in attesa di rivedere Putzu, l'amico etruscologo che l'ha convocato lì in tutta fretta per chiedergli una conferma importante. Lo rivedrà, sì, ma in circostanze molto diverse da quel che si sarebbe aspettato; e quella che si prospettava come la gita di un giorno si prolungherà, fatalmente, di sera in sera. Prima lo trattiene una morte: smascherare l'assassino celato dietro appunti misteriosi che rimandano a Virgilio e a migrazioni antichissime. Poi si mette in mezzo un amore: una donna riemersa dal passato che sarebbe perfetta se solo non avesse qualcosa da nascondere. Un romanzo che fa viaggiare nel tempo e nella Storia, immersi nella pienezza del presente. -
Testo a fronte. Vol. 49
"Testo a fronte"""" è una pubblicazione semestrale di teoria e pratica della traduzione letteraria. La rivista, che propone articoli, riflessioni, brevi saggi di traduzione, recensioni e segnalazioni, affianca ai grandi nomi sia in ambito saggistico sia in ambito creativo, i nomi di giovani studiosi e poeti." -
Tradurre è un'intenzione
Questo libro, che raccoglie gli interventi degli studiosi e professionisti della traduzione che hanno partecipato al simposio sulla traduzione letteraria organizzato da Nicoletta Dacrema all'Università di Cagliari, è governato dal principio della eterogeneità. I testi presi in considerazione, infatti, coprono un arco cronologico vastissimo, che va dal primo millennio a.C. fino a oggi. Essi sono, inoltre, rappresentativi di generi letterari diversi: poesia, narrativa, prosa d'arte. Una prospettiva tanto ampia, che accoglie poesia antica e poesia contemporanea, istanze e modalità narrative, e in generale prosastiche, con le relative crisi e assestamenti formali, intende non solo dare un quadro mosso della letteratura europea e, più latamente, mondiale, ma anche, e soprattutto, intende marcare la pluralità di strategie che vengono messe in opera, di volta in volta, nella riproposta del fatto letterario, con le sue specificità di macrostruttura e di microstruttura che variano nel tempo e di voce in voce. Esse sono, infatti, espressione della verità individuale di ciascun autore, del suo 'poieîn'. Ogni traduzione è una ri-creazione dell'opera, e dà, pertanto, una versione propria che parte da una ""interpretazione"""": sia del piano semantico, soprattutto lessicale, con tutte le sue sfumature; sia del piano formale. Questa interpretazione è, a suo modo, originale. Nel bene, e nel male."" -
Fratello Kemal
Com'è bella questa mamma tanto in ansia per sua figlia, e che invito quel serpente tatuato che punta sotto l'ombelico: ma il detective Kemal Kayankaya non vede l'ora di ritrovare la ragazza scomparsa e togliersi dalla testa quel profumo assassino. Da dieci anni lui ama solo Deborah e vorrebbe continuare così. Ritrovare la ragazza è anche facile, più difficile evitare di mettersi nei guai. Del resto Kayankaya non sopporta i papponi, soprattutto se mettono le minorenni sul mercato spacciandosi per artisti illuminati, e non resiste alla tentazione di conciare per le feste il losco bellimbusto che ha ingannato madre e figlia. Peccato che i papponi abbiano spesso amici potenti. Kayankaya è già preso da un nuovo incarico, quando capisce di aver messo la mano in un vespaio. Mentre dovrebbe proteggere uno scrittore arabo di larghe vedute da eventuali attacchi di integralisti islamici, si trova a proteggere Deborah e se stesso da minacce molto più concrete. Nei gorghi della Fiera del libro di Francoforte, fra editori vanesi, giornalisti famelici e scrittori con il mal di pancia, Kayankaya è costretto ad affrontare scelte difficili: battersi impavido contro i malvagi o difendere la donna che ama? Affidarsi alle braccia della giustizia o al grilletto della sua pistola? -
Il perché di tutto sommato
Qui si parla d'amore, si salvi chi può: corteggiatori, innamorati, seduttori e traditori fuggono a gambe levate, inseguiti da Quim Monzó. Perché lo sanno bene, potranno ingannare la bella o il bello di turno, il marito, la moglie, l'amante, anche se stessi, ma non lui, che con le sue parole al tritolo manda all'aria maschere e paraventi snidando fantasmi tra le lenzuola. L'effetto è irresistibile, ridiamo fino alle lacrime del calciatore avido di angherie amorose, dell'ammiratrice che sposa il suo scrittore preferito, inaffidabile e squattrinato, lo rende padre responsabile e lavoratore, per poi piantarlo in asso, e innamorarsi di un nuovo scrittore inaffidabile e squattrinato; dell'uomo blu che si fa la moglie dell'uomo magenta e poi gli chiede aiuto per liberarsi di lei; della coppia che si sfascia per eccesso di sincerità. Si ride, certo, con qualche batticuore. Monzó ha sguardi corrosivi, ma non si chiama fuori dalla scena. Ci guarda, lo guardiamo, ci guardiamo e diventa impossibile negarlo, qui non si parla di altri, ma di noi. -
La casa di via Palestro
Quel gusto delle cose - del 'concreto spirituale' che era in Chopin, in Valéry, in Sereni - ha indotto Franco Buffoni a intrecciare alla Storia più cruda del Novecento le storie di alcune persone realmente vissute nel luogo dove è nato, Gallarate, fino a qualche decennio fa la città dalle cento ciminiere, e oggi al centro di un'area che vive di servizi, un polo del terziario avanzato tra Milano e Malpensa. Qui la scoperta dell'omosessualità in una famiglia cattolica e tanto per bene rischia di essere dirompente. E lo sarà: ma in senso opposto a quello temuto, come testimoniano le operaie della ditta Andreazza e Castelli, i pugili della palestra Ausano Ruggeri e il dolce stil novo adolescente, dominato dal Guinizelli col suo enigma tomistico-joyciano. Con le due soglie del testo volte a far rimare Mozart con Gattuso. Riannodando i fili storici, grazie a un procedimento per certi aspetti opposto a quello comunemente messo in atto dal genere memoir, Buffoni riesce a costruire una verità fattuale dentro la verità emotiva dei ricordi. Un romanzo organizzato come un arcipelago di racconti comunicanti tra loro. -
Testo a fronte. Vol. 50
"Testo a fronte"""" è una pubblicazione semestrale di teoria e pratica della traduzione letteraria. La rivista, che propone articoli, riflessioni, brevi saggi di traduzione, recensioni e segnalazioni, affianca ai grandi nomi sia in ambito saggistico sia in ambito creativo, i nomi di giovani studiosi e poeti." -
Toccata e fuga
Wyatt Foster è un uomo che fa innamorare: calmo, sorridente, osservatore, più incline ad ascoltare che a parlare. Tessa Leoni, con lui, vorrebbe mettersi i tacchi, sciogliersi i capelli, ma tutto questo dovrà aspettare. Ora devono indagare insieme, e non c'è tempo da perdere, perché un'intera famiglia è stata rapita: Justin, Libby e Ashlyn Denbe. Anche Justin è un uomo che fa innamorare: forte, sensuale, generoso e persino ricco, promette di regalarti il mondo. Libby si è innamorata e tanto; quando è nata Ashlyn pensava che la sua felicità non sarebbe mai finita. Quindici anni dopo, scoprire che Justin la tradisce con una ventenne è una vertigine. Non bastano una collana di brillanti e una cena romantica per recuperare la fiducia. Come affrontare, adesso, costretti a un'intimità forzata, il terrore di un sequestro? Fuori, nel mondo libero, Tessa e Wyatt cercano indizi a perdifiato. Ci sono misteriosi buchi finanziari nella grande azienda di Justin, e i dirigenti non fanno che mentire. Chi ha rapito la famiglia Denbe in casa sua conosceva i codici per disattivare l'antifurto. Doveva essere una persona vicina, quindi, ma perché non arrivano richieste di riscatto? E soprattutto, si chiedono Tessa e Wyatt, sono ancora vivi, Justin, Libby e Ashlyn Denbe? Noi lettori lo sappiamo bene: sono vivi, in grande pericolo e tutti e tre nascondono segreti...