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La scena della contraddizione. Omaggio a Gigi Livio
Il libro intende testimoniare una delle stagioni più vivaci e artisticamente alte della scena italiana negli ultimi cinquant'anni, attraverso le parole di chi ne fu protagonista. Nel 1959, con l'esordio di Carlo Quartucci e di Carmelo Bene, prende avvio una ricerca teatrale che, pur nelle differenze di percorso dei singoli artisti, trovò e trova tutt'oggi la sua ragione d'essere più profonda nella poetica della ""contraddizione"""". Contraddire il teatro contemporaneo per contraddire il proprio tempo è stata da allora l'urgenza etica ed estetica che ha mosso questi teatranti; esprimere la contraddizione anche all'interno della propria opera è stata la cifra che li ha caratterizzati più fortemente e che ancora oggi segna il percorso di chi continua nella medesima direzione."" -
Tramonto (e risurrezione) del grande attore. A ottant'anni dal libro di Silvio d'Amico
Tramonto del grande attore di Silvio d'Amico è un libro fondamentale per la storia del teatro dell'altro secolo. Peccato che questa figura, quella del grande attore, che allora, nonostante tutto, continuava a riempire platee spesso adoranti, fosse in via di estinzione, sostituita magari dal regista, che in quel momento - il 1929 appunto - ancora neppure esisteva. Questo libro redatto in anni di ricerche da Andrea Mancini intende celebrarne la ricorrenza, con la pubblicazione di una serie di saggi sulla figura di un grande critico, che preferiva farsi chiamare ""cronista teatrale"""", sugli anni. Il libro si chiude con l'Opera dello straccione di John Gay, andato in scena con la regia di Vito Pandolfi, le scene di Toti Scialoja e l'interpretazione di Vittorio Gassman e di altri allievi dell'Accademia d'arte drammatica di Roma, che allora - evidentemente - non si chiamava ancora Silvio d'Amico."" -
Incendi
Incendi è la seconda parte di una ""tetralogia della memoria"""", avviata con la scrittura e la messa in scena a cura dell'autore di """"Littoral"""" (1997), seguito da """"Forêts"""" (2003) e da """"Ciel(s)"""": una ricerca delle origini che mescola la storia di un popolo, di una famiglia e la formazione dell'individualità. I destini contemporanei immaginati da Mouawad riattivano e interrogano i grandi miti, in questo caso sotto le vesti di un Edipo al femminile. Nel 2010 da questo libro il regista Denis Villeneuve ha tratto il film """"La donna che canta"""" (Incendies), che gli ha valso la nomination agli Oscar 2011 come miglior film straniero."" -
Futurteatro. Saggi sul teatro futurista
Molto del teatro del Novecento, a partire dai pirandelliani ""Sei personaggi"""", non sarebbe esistito, senza la provocazione scenica futurista. Qui se ne racconta la storia segreta, con protagonisti come Marinetti, Achille Ricciardi, Balilla Pratella, Anton Giulio Bragaglia, Prampolini, Depero."" -
Il marito di mio figlio. Una commedia brillante a tinte comiche
Domani Giorgino e Michele (alias George & Michael) si sposano! Presi da uno scrupolo di onestà e d'orgoglio, i due ragazzi decidono di convocare le coppie dei rispettivi genitori per rivelare non solo la propria omosessualità, ma anche l'imminente matrimonio. L'annuncio si rivela esplosivo! Le nozze saltano, le coppie scoppiano e a colpi di corna e di inaspettate gayezze scopriamo che ogni singolo genitore nasconde scheletri pirotecnici nel proprio armadio! -
Stewart Granger. Un divo in calzamaglia
Stewart Granger, famoso attore inglese, di gran moda negli anni '40 e '50. Questo libro racconta la sua storia: la sua vita artistica e quella privata, le sue donne, i suoi matrimoni, il suo carattere difficile, i suoi problemi, i tradimenti, le sue amarezze, ma soprattutto parla dei suoi film. Dagli inizi in teatro, all'esordio nel cinema britannico, in cui si affermò come uno dei migliori attori, recitando spesso in coppia con James Mason, fino all'approdo ad Hollywood, dove riscosse un grandissimo successo emergendo come nuova star internazionale. Straordinario e indimenticabile ""Scaramouche"""", nello splendido film di George Sidney, con il quale toccò la sua vetta più alta. Qui si parla, inoltre, di produttori, di divi, di spettatori, di sogni, del cinema inglese e di quello americano nel loro momento di maggior splendore e grandezza, dove Granger visse i suoi anni più proficui ed esaltanti, divenendo popolarissimo ed amato dal pubblico di tutte le età."" -
Teatro d'oggetti. Appunti, citazioni, esercizi
L'oggetto beve con la bocca dell'animatore, vede con i suoi occhi, tocca con le sue mani. Si muove e si commuove per mezzo suo. L'animatore diventa un accessorio del oggetto animato. Se l'oggetto vuole nascondersi può farlo nelle tasche dell'animatore, sotto le sue ascelle o tra i suoi capelli. L'animatore all'occorrenza può gioire o soffrire per lui, può avvertirlo di un pericolo imminente e in caso proteggerlo amorosamente. -
Consigli per tutti
Consigli per tutti potrebbe suggerire un percorso di lettura ad alta voce, oltre che ad attori, anche a persone comuni, che potrebbero addirittura imparare a memoria le 400 frasi, recitarle per almeno tre volte al giorno e soffermarsi, ogni volta, su una di queste, discutendola e commentandola. Celebrando cioè una sorta di messa laica, in cui noi stessi, in veste di sacerdote, proviamo a sostenere la nostra personale omelia. In una società che elimina il pensiero, che forse lo esclude, provare ad elaborare semplicissimi pensieri su se stessi, può essere davvero stimolante. -
Teatro e bambini di guerra. Idee, riflessioni, contributi su «Cuore Buio», uno spettacolo sul fenomeno dei bambini soldato
"Cuore Buio"""" è una produzione de """"La Città del Teatro"""" realizzata grazie al sostegno dell'Assessorato alla Formazione e Lavoro della Provincia di Pisa nel quadro del progetto internazionale Scream, promosso dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro. """"Teatro e bambini di guerra"""", frutto di un lavoro di azione di tipo collettivo, oltre al testo integrale dello spettacolo, raccoglie contributi informativi sul fenomeno dei bambini-soldato nel mondo e riflessioni critiche attorno al progetto che ha dato vita alla produzione teatrale." -
Gl' ingannati
"Gl'Ingannati"""", subito tradotti e imitati un po' in tutta Europa, fondarono il canone della tragicommedia rinascimentale e barocca di ancien régime e la protagonista Lelia - che, per riconquistare l'infedele Flamminio, si pone al suo servizio travestita da uomo, adattandosi a fare da messaggera d'amore presso la rivale Isabella - offrì a molte eroine inquiete e trasgressive della scena drammatica e musicale un modello destinata a enorme fortuna, fino alla Viola shakespeariana della """"Dodicesima notte"""" e alla Leonora del """"Fidelio""""." -
Atlante del Teatro ragazzi in Italia
Non una storia, neanche la Storia del Teatro-ragazzi italiano ma un contributo da cui partire per rendere merito finalmente ad un teatro spesso dimenticato che ha attraversato con la sua forza creativa la scena italiana per cinquant'anni. Un atlante dunque del teatro-ragazzi italiano che, attraverso gli spettacoli che hanno marcato in senso innovativo un percorso lungo e meraviglioso, in molti momenti capace di influenzare tutto il teatro italiano, possa contribuire ad indicare un sentiero che con gli altri confluisce perfettamente e con onore nella strada maestra della storia dello spettacolo dal vivo in Italia. La scelta ovviamente è in parte soggettiva, compiuta da un operatore, da un appassionato che da quarant'anni segue da vicino questo teatro nonostante tutto ancora vitale e necessario. Scelta dunque senz'altro parziale ma che per la prima volta suggerisce un itinerario credibile in cui è possibile riconoscere stili, contenuti e metodologie di un teatro che ha scelto di definirsi per un destinatario quanto mai speciale: il mondo dell'infanzia e della gioventù. -
«Volta la carta» & «Ecco la casa». Con DVD
Rivedere ""Volta la carta"""" mi ha regalato di nuovo emozioni che non prevedevo avrei riprovato. L'Arca Azzurra si era sbagliata, venticinque anni fa: pensava di rivolgersi al passato e invece lavorava anche per stupirmi oggi, così come ha fatto con molti spettatori giovani, non tutti toscani, che avrei giurato poco avrebbero """"compreso"""" di gorpai e pinze. (dal contributo di Paolo De Simonis)"" -
Città del teatro e dell'immaginario contemporaneo. Teatro dell'arte in-civile
Questo volume documenta la storia i mutamenti e i segni di una esperienza importante di teatro contemporaneo. I passaggi sono affidati a figure sia interne che esterne alla realtà della Città del Teatro, quelle esterne sono personalità di spicco nel panorama della cultura universitaria e teatrale italiana che hanno attraversato o per esperienza diretta o per ragioni di studio la specificità del luogo. A cominciare da Giuliano Scabia, padre nobile e figura di riferimento di generazioni di studiosi e teatranti a cui è imputabile la primogenitura di un modello di teatro nato negli anni Sessanta che ha segnato generazioni di artisti in Italia e nel mondo, a Ugo Ronfani, intellettuale, scrittore e critico letterario che ha attraversato tutta la seconda metà del Novecento cogliendo i segni e i passaggi più significativi con saggi e recensioni dei fenomeni e delle svolte storiche della storia dello spettacolo in Italia e all'estero. Da Lucio Argano il più noto studioso italiano dell'Università Bocconi di Milano di organizzazione dello spettacolo, a Cristina Valenti dell'Università di Bologna, studiosa delle avanguardie storiche. -
San Miniato. Nuove visioni urbane
"La mostra che presentiamo nasce da un'idea, un'esigenza semplice: San Miniato è una città che ha una storia e un'identità, anche formale, tale che ne rende l'immagine che ne percepiamo forte, ma al tempo stesso, debole, stereotipata, parziale. Non è un problema di San Miniato, tante città della Toscana, compresa Firenze, soffrono di questa sindrome di visione: dei nostri paesaggi urbani se ne colgono sempre meno elementi, la visione, come in un invecchiamento organico si riduce ad un cono percettivo progressivamente ristretto, limitato agli elementi formalmente più evidenti. Abbiamo invitato tre fotografi che operano quotidianamente nella documentazione fotografica del nostro patrimonio culturale, collaborando con le istituzioni pubbliche ad esso preposte: hanno pertanto un occhio particolare, abituato all'osservazione meditata, a una lettura lenta di dimensioni nascoste ad altri osservatori. Sono visioni nuove dalle immagini solari, dense di colore, scomposte e ricomposte in una tensione quasi cubista di Ciuffardi dei luoghi più noti, alle visioni di luce che fugge, del sottile confine di luce fra il giorno e la notte di Lupi, alla storia di leggerezza e di vento di Garbari."""" (Saverio Mecca)" -
La notte di Arzamàs (recitazione tolstoiana) e altri testi
"Il venerato e temuto vegliardo nel suo crescente furore evangelico brucia tutte le resistenze umane soggettive, familiari, sociali; a ragione di tutti i rimorsi suoi e di tutte le sofferenze altrui. Proprio questi nuclei di contrasto col mondo ubicati nell'epicentro di ogni pathos, che è la famiglia, la sposa, la prole (""""carne della sua carne""""), costituiscono in sintesi e in essenza il """"drama"""" di Arnone, lo sorreggono nella sua progressione. La recitazione tolstojana assume a mio parere una reale consistenza di teatro dell'anima e della parola - cioè di teatro per eccellenza."""" (Dalla premessa di Mario Luzi)" -
Theophania: Moira Thèon. Il signor altro-psychomedia in quattro atti
Alfonso Silvestro rende omaggio ad Aristofane, si lascia condurre su rivi apparentemente disadatti ad un professore di lingua (nel senso del francese, ma anche, come diceva Dario Fo, con voce di Jannacci: ""nel senso del maiale""""). Ma l'interesse dei suoi testi sta appunto in questo, c'è una dissacrazione, una libertà espressiva che provoca orgasmo, nel lettore ma soprattutto in chi scrive, una libertà che Silvestro va sempre più acquisendo, arrivando ai momenti alti di questa Theophania, un testo oramai da segnalare anche al teatro attivo, quello che nella Grecia antica veniva giocato nelle orge paniche, nei riti dionisiaci, pieni, ci verrebbe detto, di droga sesso e rock and roll. Un teatro attivo che può, non a caso, trovare ben più attuali i classici degli appena scritti. Aristofane nostro contemporaneo si potrebbe dire, e con lui gli altri, persino i tragici, eccezionali nell'assolutezza del loro pensiero."" -
Ora fluente. Dal teatro e del non teatro. L'opera di Alessandro Fersen. Con DVd
Il volume offre uno sguardo d'insieme sull'opera di Fersen, con suoi testi ripubblicati, interviste e inoltre saggi storici sulla sua variegata attività di regista, drammaturgo, teorico, pedagogo: dalla produzione teorica degli anni Cinquanta e Sessanta, all'intervista di Bonnie Marranca del 1984 per ""Performing Arts Journal"""", passando per la realizzazione del testo e della regia delle """"Diavolerie"""" del 1967. La biografia artistica, la bibliografia, il repertorio di immagini costituiscono uno strumento di approfondimento, così come il documentario in DVD """"Alessandro Fersen. L'essere in scena"""", realizzato dall'Università di Roma La Sapienza. Gli interventi di vari autori, fra cui Claudio Meldolesi e Ferruccio Marotti, sono stati raccolti nel corso della giornata di studi dedicata a Fersen nel 2004."" -
La terza vita di Leo
Dedicato alla memoria di Leo de Berardinis, maestro imprevisto del teatro contemporaneo, il volume trae origine da due intensi incontri, promossi nel 2007 e nel 2008 presso il DAMS di Bologna, ma forzando la logica della forma ""Atti di convegno"""" conquista una sua organicità altra. Claudio Meldolesi ne ha inventato la complessa architettura e ha trovato parole forti, a volte misteriose, che incanalano le cento voci dei testimoni: come se Leo lo avesse coinvolto da artista, prima che da studioso, nella regia di un grande spettacolo. Il de Berardinis della terza vita bolognese vi emerge quale protagonista della scena e artefice globale, portatore di istanze rigeneratrici volte all'unificazione dei teatri."" -
La pittura dentro
"Nel rapporto con la mia pittura m'impegno a far emergere in ogni opera il senso dell'umano nella ricerca di valori puri, quei valori che percepisco essere direttamente legati alla vita. Mirare al desiderio dell'essenziale, il desiderio della ricerca innocente. Mi interessa questo farsi continuo del linguaggio, come propulsione, soprattutto come metamorfosi."""" (G. Giolli)" -
Trilogia del Salento, del riso e del pianto. Tre testi teatrali scritti per i Cantieri teatrali Koreja
"La vita non è che ombra, 'na marionettache s'agita dentro al suo teatrino, poco meno de n'oretta...e poi? Ruggiè, l'hai detto: solo silenzio. Na storia piena de furia rumore e ossa rotte in cattiva rima narrata, da 'n deficiente che te racconta cosa? poco più de gniente."""""