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L' attore civile. Una riflessione fra teatro e storia attraverso un secolo di eventi all'Accademia dei Filodrammatici di Milano
A teatro! Una decina di appuntamenti per attori e spettatori in un ideale cartellone a Milano, all'Accademia dei Filodrammatici. Napoleone di fronte alle tragedie della libertà di Vittorio Alfieri; giovani patrioti fra barricate e testi d'evasione; serate di beneficenza per comperare fucili e soccorrere orfani; l'Eroe dei Due Mondi e le vocazioni teatrali che si svelano sui campi di battaglia; Dante esule e la sua Commedia nelle peregrinazioni dell'attore risorgimentale; conversazioni sulla natura dell'atto teatrale e sulla pratica dell'illusione; Eleonora Duse e il suo ""oscuro comandamento"""" fra il passato e il futuro; cure per l'arte in un mondo che si trasforma, mentre sulle scene la magia teatrale accoglie le meraviglie tremolanti del nascente cinematografo."" -
Occidental Express
"Occidental Express"""" contrappone due dinamiche di spostamento: quella dell'Orient Express, il mitico treno emblema del lusso occidentale, e quella dell'Occidental Express, che non è propriamente un treno, ma un formicolante flusso migratorio di corpi e menti verso i più vicini epicentri del modello americano, i paesi della comunità europea. Descrivendo questa folla di identità sradicate e nuovi apolidi, Visniec compone un animato affresco dove appaiono prostitute e soldati, laureandi e professori, musicisti e attori, migranti e prigionieri. La pièce si articola in tredici scene prevalentemente autonome, ma aperte e concluse dalle peripezie di un vecchio cieco che proietta sugli scenari contemporanei l'ombra di Edipo e della sapienza tragica." -
Tre drammi: Variazioni di morte-Sonno-Io sono il vento
Tra Beckett e Fosse c'è la svolta del millennio. I personaggi di Beckett sono piccolo borghesi che parlano e fantasticano come raffinati intellettuali del Novecento; i personaggi di Fosse sono gente comune che parla e fantastica come gente comune, non umili, ma folk, people. Di questo essere e parlar comune Fosse ha fatto grande poesia: i personaggi sono tutti nelle parole che dicono, prive di sottotesto, psicologie o significati nascosti. Nei loro discorsi una disseminazione di così, ecco, cioè, ma, poi: parole di appoggio proprie del parlare quotidiano. L'attore non ha griglie psicologiche o di altro tipo a cui aggrapparsi, deve accogliere i suoni delle battute. Le emozioni nasceranno dall'incontro fra il corpo-voce dell'attore e i suoni e ritmi del testo. Nel suo grande saggio ""Quel buio luminoso"""" (Titivillus, 2012) Leif Zern scrive che in Fosse vi è una idea audace sull'attore. Di questa idea parleranno forse in futuro gli attori che avranno interpretato i testi di Fosse, oggi l'autore più rappresentato del mondo."" -
L' eresia del dolore. Il teatro di Antonio Tarantino
La fulminea parabola teatrale di Antonio Tarantino costituisce ancora oggi, a vent'anni di distanza dalla sua prima affermazione, un enigma solo in parte decifrato. Militante politico, pittore, drammaturgo e infine attore, Tarantino è figura sfuggente e proteiforme, capace di imprevedibili metamorfosi artistiche. La sua opera, dalla ""Tetralogia delle Cure"""" a """"Materiali per una tragedia tedesca"""", da """"Gramsci a Turi"""" a """"La casa di Ramallah"""", ha scardinato le strutture della tradizione, mentre la sua lingua ha rappresentato una sfida per almeno due generazioni di teatranti italiani. Accolto inizialmente come figlio perduto di Pasolini e Testori, il drammaturgo torinese si è ben presto rivelato custode di un universo teatrale inedito e misterioso, popolato da fantasmi metropolitani perduti nel buio tra macerie ideologiche e religiose. La presente monografia ricostruisce per la prima volta una delle più sorprendenti esperienze letterarie e artistiche del teatro italiano contemporaneo, evidenziando le peculiarità di una scrittura indomabile e vorticosa, e le oscure suggestioni di un immaginario in cui il mito e il sacro, l'ideologia e la sofferenza terrena si confondono nel magma della Storia. Un percorso articolato, che attraversa l'analisi dei testi e si arricchisce di materiali inediti, accompagnati dalle parole dello stesso Tarantino e dei protagonisti e testimoni di un irripetibile caso teatrale."" -
Storia cadaverica d'Italia. Dux in scatola, Risorgimento pop, Aldo morto
Mazzini, Mussolini, Moro. Tre protagonisti delle grandi stagioni che hanno scandito i primi 150 anni della storia dell'Italia politica - risorgimento, fascismo, repubblica - ma anche tre cadaveri, tre ""corpi morti del re"""" su cui sono state edificate mitologie laiche, dottrine politiche, retoriche più o meno di parte. Su questa materia scivolosa, con un taglio allo stesso tempo ironico e iconoclasta, Daniele Timpano ha tracciato una sua personale ricerca artistica lungo l'arco di tre spettacoli, i cui testi sono raccolti in questo volume: """"Dux in scatola"""", """"Risorgimento pop"""" (scritto con Marco Andreoli), """"Aldo morto"""". Accompagnano i testi i saggi di esperti del teatro come Antonio Audino, Graziano Graziani, Lorenzo Pavolini, Paolo Puppa, Attilio Scarpellini."" -
Il sangue e l'erba. La strage di Pratale (23 luglio 1944). Con DVD
Una delle tante stragi compiute dai soldati tedeschi in ritirata nell'estate 1944 in Toscana. Ottantatré i comuni colpiti per un totale di più di quattromila vittime, quasi tutti civili inermi. Pratale: poco più di un casale tra campi e boschi, bellissimi. Una radura in quei boschi. Il luogo della strage. E quasi settant'anni dopo, proprio in quella radura il racconto di quella strage assurda e come quasi tutte le altre impunita, per ricordare, per informare, per fissare bene nella memoria i fatti, gli accadimenti, per entrare davvero nei giorni di quel luglio a un passo dalla liberazione, dalla fine delle sofferenze, della paura, che invece sprofondò nell'orrore più grande, più indicibile, più assurdo, più inumano. -
Trust teatrali e diritto d'autore (1894-1910). La tentazione del monopolio
Chi si occupa di teatro italiano dagli albori del Novecento fino agli anni Trenta, s'imbatte obbligatoriamente nei ""trust teatrali"""" e nelle aspre polemiche che suscitarono, in conseguenza dell'influenza che alcuni organizzatori riuscirono a esercitare su gran parte del mercato teatrale fra le due guerre. Ma queste aggregazioni non nacquero solo con quelle finalità anticoncorrenziali che ne causarono la diffusa condanna, furono anche un mezzo attraverso cui capocomici, organizzatori, impresari e agenti teatrali cercarono nuove strade per fare fronte alla crisi del teatro conseguente all'ampliamento e mutamento del settore dello spettacolo. Questo libro va alle origini del fenomeno, risalendo ai primi esperimenti che portano un gruppo di organizzatori (Adolfo Re Riccardi, i fratelli Chiarella, Enrico Suvini, Luigi Zerboni, Enrico di San Martino, Walter Mocchi, Enrico Polese) a progettare annessioni e concertare strategie produttive e distributive nel teatro drammatico e musicale, in accordo anche con la componente artistica. Sullo sfondo è in gioco la gestione del diritto d'autore: inevitabile fu lo scontro fra i trust e la Società Italiana degli Autori, delineatasi come ineliminabile portatrice di vasti interessi grazie alla direzione monopolistica impressale da Marco Praga."" -
Ermanna Montanari. Fare-disfare-rifare nel teatro delle Albe
Ermanna Montanari: il corpo minuto che ingigantisce sul palcoscenico e un volto magnetico capace di intensità femminili come di inquietanti sconfinamenti; la voce che crea figure sceniche e si fa strumento musicale; un linguaggio originale che abbraccia la scena tutta; una precisione orientale e il magma di un'infanzia mai domata, che parla la lingua del sogno e ha il suono enigmatico del dialetto. Laura Mariani, sottile analista del teatro e della memoria, la ritrae nell'intreccio tra arte e vita, in relazione con Marco Martinelli, regista e drammaturgo, col quale forma una coppia dalle complesse alchimie; e ne indaga la figura attraverso testimonianze e immagini, appunti inediti e tracce dei percorsi di creazione. Un viaggio narrativo racconto biografico, ritratto d'artista, cronaca di un diventare - per guardare in filigrana la materia prima di un'attrice e del teatro nel suo farsi. -
Il marito di mio figlio. Una commedia brillante a tinte comiche
Domani Giorgino e Michele (alias George & Michael) si sposano! Presi da uno scrupolo di onestà e d'orgoglio, i due ragazzi decidono di convocare le coppie dei rispettivi genitori per rivelare non solo la propria omosessualità, ma anche l'imminente matrimonio. L'annuncio si rivela esplosivo! Le nozze saltano, le coppie scoppiano e a colpi di corna e di inaspettate gayezze scopriamo che ogni singolo genitore nasconde scheletri pirotecnici nel proprio armadio! -
Il chicco di grano
Una favola dal sapore antico sull'amore per la natura e il ciclo delle stagioni. Si racconta la storia di due formiche, Milli e Molli, che, come ogni anno in estate, partono in cerca delle provviste da raccogliere e conservare per i mesi invernali. Durante la loro ricerca scoprono da due contadini, intenti a parlare tra loro, che è possibile seminare il chicco di grano e farne nascere una spiga... Le due formiche testarde e coraggiose si trovano così ad affrontare tante difficoltà con la terra, la loro Regina e tutto il formicaio, avranno bisogno dell'aiuto di tanti amici della natura come il sole, la pioggia, il vento, le nuvole ed i contadini, per realizzare il loro sogno. -
Memoria. Storia di una famiglia teatrale 1921-2012
Il primo fu Vincenzo Tampone, che generò Assunta: era il 1901. Assunta sposò Fausto Barone, nato nel 1897. Da loro nacquero Augusto e Vincenza. Augusto sposò Maria Ianitelli ed ebbe quattro figli: Giuliana, Fausto, Marisa e Franco. Fausto un giorno diventerà il marito di sua cugina Olga, detta Gabriella, primogenita di Enza. Vincenza Barone, diciassettenne, si unì a Franco Seghizzi (1921), figlio di Dolores Seghizzi, soprano, e di Manlio Manetti, imprenditore teatrale. Franco ebbe una prima moglie a Genova, Vittoria Figurati, sposata il 28 ottobre 1940. Da lei ebbe Federico e Maurizio. Poi ne ebbe una seconda a Caianello, Violante Pettoruto, sposata il 18 novembre 1944. Da lei ebbe Sergio. Quindi mollò tutto e tutti per fuggire, nel 1949, con Vincenza, e con sua madre Assunta. E questo è solo l'inizio. -
Il nuovo teatro in Italia 1968-1975
Se il Convegno d'Ivrea rappresenta l'appuntamento che sancisce di fatto la ""prima uscita"""" ufficiale per la neo-avanguardia teatrale italiana, quello immediatamente successivo può essere definito come il periodo caratterizzato dalla proliferazione di gruppi e formazioni sperimentali che abbandonano la condizione di semi-clandestinità nella quale operava, invece, il teatro di ricerca fino alla prima metà degli anni Sessanta, diventando così un'autentica alternativa' alla scena ufficiale. Questo libro - seconda tappa di un più ampio progetto di """"messa in storia"""" del Nuovo Teatro diretto da Lorenzo Mango - ne racconta un momento cruciale, quello compreso tra il 1968 e il 1975, periodo in cui la neo-avanguardia teatrale italiana manifesta in nome della alterità' la conquista della sua identità e della sua autonomia culturale, oltreché artistica. L'esplosione in qualità di fenomeno, dalla costituzione dell'Associazione Nuovo Teatro alla nascita delle """"tendenze"""" e del Teatro Immagine, decreta la trasformazione del Nuovo Teatro in un vero e proprio modello alternativo sia in termini produttivi, sia operativi con i suoi spazi (le """"cantine""""), i suoi festival, i suoi circuiti."" -
Tante belle cose
Ci sono persone che non riescono a separarsi dalle cose e accumulano tutto nelle loro case finché gli oggetti non li sommergono. Se ne contano a milioni. In America li chiamano ""hoarder"""". E Orsina - la protagonista di """"Tante belle cose"""" - è una di loro. Giocato sul doppio piano della commedia e del dramma psicologico, """"Tante belle cose"""" è un lavoro fresco, vivo, pulsante di energia e comicità. Per la prima volta in Italia veniamo a conoscienza del mondo degli hoarder."" -
Almanacco. I testi di Babilonia Teatri
Una raccolta dei testi più significativi composti da una delle compagnie teatrali più interessanti della scena teatrale contemporanea italiana ed internazionale. Una scrittura quella di Babilonia Teatri pensata per una coralità di voci, dove poesia, attualità ed ironia si mischiano creando delle partiture tanto stranianti quanto efficaci. -
Cronache venete
"Cronache venete"""" raccoglie dodici recenti monologhi di Paolo Puppa. Si tratta di soliloqui mormorati o gridati da personaggi per lo più antichi, strappati alle biblioteche classiche, tra epica e teatro, e inseriti nel quotidiano d'oggi, nella crisi economica e morale della piccola o grande borghesia del Nord-Est italiano, con la deriva puntuale di una sessualità disturbata. Seguendo l'intuizione junghiana secondo cui i miti muoiono nel moderno e rinascono come malattie, viene alla luce il disagio di vivere, tra depressione, solitudine e voglia ricorrente di follia/violenza, non sempre mantenuta nella sfera dell'immaginario. Ecco così Menippo e il volo di Icaro, l'Abramo/Saturno desiderosi di sbarazzarsi del figlio, tutti ridotti a creature ossessionate da ricordi sinistri e alterate dagli psicofarmaci; Caco che invece di lottare con Ercole assale i ricchi che escono dai ristoranti di montagna; la Salomè a Pordenone annoiata e innamorata per capriccio di un talebano; Tersite invaso da cupi abbozzi letterari; il giovane Onan incapace di crescere; Fedra trasferita dal suo Veneto nella Brianza di industriali corrotti; Filemone che dialoga colla sua Bauci nel cimitero di Cortina." -
Berta è scappata
In una Gorizia ancora divisa dalla frontiera tra l'Europa dell'Est e dell'Ovest, una scimmietta sfugge al controllo dei ragazzini con cui vive come un animale domestico e salta oltre la rete di confine. Inizia così una ricerca che, attraversando luoghi diversi e situazioni impreviste, porterà i ragazzi a scoprire e a interrogarsi su altri confini, oltre a quelli geografici e linguistici, che corrono fuori e dentro ciascuno di noi. I confini tra i sentimenti, le età, i sogni e la realtà, quelli tra i paesaggi, le stagioni, il passato e il presente, quelli tra gli esseri viventi, umani e animali. Confini da riconoscere, da percorrere, da superare. A volte semplicemente guardandosi negli occhi. Età di lettura: da 8 anni. -
Teatro laboratorio della Toscana diretto da Federico Tiezzi
Questa pubblicazione non è solo una documentazione puntuale e organica del percorso fatto dal Teatro Laboratorio della Toscana, diretto da Federico Tiezzi, ma si configura come uno strumento utile per formare gli attori. Il Laboratorio, nato al Metastasio di Prato e partito dall'esperienza del Teatro Stabile, è una realtà ""migrante"""" e porta la sua attività di alta formazione nei vari territori della Toscana, intercettando pubblici diversi. Oggi più che mai la formazione è essenziale per riuscire a costruire un sistema culturale di qualità. Solo proponendo un'offerta variegata e di alto livello, il pubblico potrà ritrovare una nuova confidenza con il mondo dell'arte. Spero sinceramente che questo processo possa aiutare tutti noi a ritrovare quel dialogo quotidiano con la cultura, utile alla crescita civile e sociale della Toscana e, in prospettiva, della nostra Nazione."" -
Tracce. Training e storia di un'attrice dell'Odin Teatret
Nel 1973 Roberta Carreri vede La casa del padre dell'Odin Teatret. Ha vent'anni, vive a Milano, studia all'università e non ha mai fatto teatro. Per lei quello spettacolo è una folgorazione. L'anno successivo decide di trasferirsi a Holstebro, in Danimarca, per entrare nel gruppo diretto da Eugenio Barba, di cui fa tuttora parte. In questo libro l'attrice rivive le tappe principali del suo percorso - dalle prime esperienze nel teatro di strada alla scoperta delle tradizioni performative asiatiche, dall'attività pedagogica al processo di creazione dei personaggi, dal confronto con artisti e spettatori di tutto il mondo alla nascita degli spettacoli Judith e Sale -, soffermandosi in particolare sull'importanza del training e della trasmissione dell'esperienza, sul valore dell'improvvisazione, sulla necessità di trovare sempre nuovi stimoli e occasioni di apprendimento. Le parole si intrecciano con un'ampia documentazione fotografica della dimostrazione di lavoro Orme sulla neve, realizzata appositamente per questa edizione, e con numerose immagini degli spettacoli a cui Roberta Carreri ha partecipato. Ricco di notizie biografiche, indicazioni tecniche, riflessioni personali, estratti dei diari di lavoro, Tracce è al tempo stesso un vademecum contenente i segreti del mestiere di una delle attrici più rappresentative dell'Odin Teatret e il racconto di una vita di lavoro, di ricerca, di passione. -
Per un teatro pop. La lingua di Babilonia Teatri
Si sono definiti pop, rock, punk, ma il loro nome dice già tutto: Babilonia Teatri. Hanno vinto il Premio Scenario, il Premio Ubu, il Premio Hystrio, il Premio Franco Enriquez: tutto in pochissimi anni di vita, da quando nel 2007 Enrico Castellani e Valeria Raimondi hanno dato vita alla compagnia. Babilonia Teatri ha saputo marcare questi anni con un'originalità rara nelle giovani formazioni artistiche, inventando letteralmente una nuova lingua teatrale. Con un marchio inconfondibile: l'hanno definito rap, litania, coro, un teatro dove il testo dilaga beffardo e musicale in tirate declamate in modo cadenzato da performer raggelati in una frontalità implacabile. Con il loro spettacolo-rivelazione made in italy hanno raccontato l'italietta avida e razzista dei nostri anni, dalla prospettiva della provincia veneta, fucina di nuove esperienze che stanno riscrivendo la geografia teatrale contemporanea. Lo hanno fatto reinventando lo spazio, la drammaturgia, la recitazione, l'attore e perfino il tecnico, rigorosamente a vista. -
Testa di rame
Tra la terra e il mare sta il palombaro. Nuota, galleggia sospeso in un mondo privo di rumori, muto come un pesce, senza parole. Siamo nel Dopoguerra. È un racconto tra quello che accade sopra il mare e tutto il fantastico mondo che si spande sotto. Il Palombaro Scintilla è il testimone di entrambe le visioni: l'amore per il mare, per la vita e per la sua donna, Rosa. Scintilla troverà un tesoro e glielo donerà superando tante peripezie, come un vero corsaro. ""Testa di rame"""" è anche uno spettacolo che viaggia in giro per l'Italia tra teatri, porti e giardini. Età di lettura: da 5 anni.""