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Giorgio Strehler. Autobiografia per immagini
Fotografie che ""fermano attimi"""" e didascalie dalla grande forza evocatrice per ripercorrere l'arte e la vita di Giorgio Strehler, regista di inarrivabile genio, cui molto deve la storia del nostro teatro."" -
Graffiare i muri. Cantieri Koreja, storia di un teatro
Raccontare una storia ascoltando storie. Prima c'era una masseria nelle campagne di Aradeo, gli anni Ottanta e tanta voglia di trovare ""voce"""". Operare a Sud, la scelta, dove gli occhi s'erano allenati al desiderio, dentro un margine, un confine che """"paradossalmente"""" non aveva teatro nonostante le """"visioni"""" della tradizione popolare, i modi della festa, le fantasie narrate dalla pietra. Un immaginario che per un lungo periodo non ha avuto scena, riflessione, scrittura drammaturgica. Sentirsi nomadi è essenza d'ogni cercare, d'ogni desiderio di crescere, di confermare nelle pratiche il tentativo. Adulti non si è mai! Si cambia sguardo, la mira sposta gli orizzonti, si cambia casa e, un'altra avventura accoglie. Così è stato per Koreja in un altro margine, la periferia della città barocca."" -
La pinacoteca teatrale (1999-2009). Dieci anni di teatro, musica e scrittura
La cantante Francesca della Monica e l'attore e regista Massimo Verdastro creano nel 1999, la Compagnia a loro intitolata. Questo libro, curato da Massimo Verdastro con la collaborazione di Olga Macaluso e Mascha Bom, documenta dieci anni di intenso lavoro fra teatro, musica e scrittura e si avvale, oltre che della presentazione di Luca Scarlini, di testimonianze ed articoli di scrittori, studiosi e critici, e di una galleria di immagini di importanti fotografi. -
Le mattine dieci alle quattro
Una serie di incontri all'alba alla fermata dell'autobus fra tre giovani: un operaio, un emigrato rumeno e una ragazza. Uno spaccato sulla periferia romana drammaticamente attuale. I tre protagonisti nella loro ruvida semplicità sono struggenti. Fa da sfondo a questa storia d'amore e d'amicizia il mondo spietato del lavoro nero. De Bei affronta il tema scottante delle morti bianche nei cantieri in maniera inconsueta accentuando, attraverso la leggerezza, la drammaticità dell' epilogo. La vita dei tre protagonisti è raccontata con la vitalità del dialetto di borgata che li rende straordinariamente familiari. -
Krypton. Teatri di luce. Spazio, corpo, tecnologia
Giancarlo Cauteruccio ripercorre oltre venticinque anni di sperimentazione in cui ha attraversato il mondo della creazione contemporanea spaziando tra i linguaggi e le discipline, sovvertendo i codici e creando nuove formule e nuovi processi dell'arte. Dagli esordi, quando la critica individua nel lavoro di Krypton i tratti caratteristici della ""Nuova spettacolarità"""", Cauteruccio non ha mai cessato di indagare le forme di un teatro possibile che si confrontasse con la tecnologia, lo spazio, il corpo, la parola. Il percorso di Cauteruccio è illustrato da immagini e documenti d'archivio e dagli approfondimenti di studiosi, critici e artisti che hanno incrociato il viaggio artistico di Krypton, tra gli altri Maurizio Grande, Pier Vittorio Tondelli, Sergio Givone, Cesare Molinari, Renato Palazzi, Giuliano Compagno, Dario Evola, Marcello Walter Bruno, Giuseppe Bartolucci, Lorenzo Mango, Francesco Gurrieri, Marco Palladini, Massimo Canevacci, Antonio Caronia."" -
Ho cavalcato in groppa ad una sedia. Con DVD
Contro una società che brucia le esperienze in un vortice di banalità, che uniforma il sentire secondo canoni pubblicitari, che appiattisce la percezione del mondo secondo schemi opachi, che costringe l'immaginazione a misurarsi col solo manifestarsi della realtà, contro tutto questo salgo su una sedia e mostro l'invisibile. O tento di farlo. Che almeno per la durata di quelle parole, perse in un soffio nel momento stesso in cui vengono dette, ci sia la possibilità di scartare ed entrare in un altro tempo. La battaglia continua e devo poter sempre immaginare che l'esito dello scontro possa essere incerto, che la macchina trituratrice si possa incrinare, un giorno, per il suono di una parola. Fotografie di Enrico Fedrigoli. Con il DVD dello spettacolo ""Kohlhass"""", una produzione Rai Trade."" -
Face à face 2010. Parole di Francia per scene d'Italia
Per il secondo anno consecutivo l'Ambasciata di Francia in Italia e la Titivillus Mostre Editoria propongono all'attenzione dei lettori italiani e degli appassionati di teatro una scelta dei testi inseriti nel cartellone del Festival ""Face à face. Parole di Francia per scene d'Italia"""", in occasione dell'apertura della sua quarta edizione. La rosa di testi qui proposta costituisce una piccola parte del programma 2010, che unisce una ventina di teatri sparsi su tutto il territorio nazionale per diffondere la conoscenza della drammaturgia contemporanea di lingua francese attraverso una serie di spettacoli e di letture."" -
La luce di dentro. Viva Franco Basaglia. Da Marco Cavallo all'accademia della follia
"Avevo conosciuto Gianni Fenzi allo Stabile di Genova, tanti anni fa, quando ho fatto """"Zip"""" con Carlo Quartucci, nel 1965. Non sapevo che lui ci fosse stato all'uscita di Marco Cavallo. Non me n'ero accorto, c'era così tanta gente. È anche per questa strana coincidenza d'anima che ho accettato, con gioia, di curare, insieme a Claudio Misculin, la messa in scena e la drammaturgia del suo breve dramma """"La luce di dentro"""". Abbiamo aggiunto le poesie della Merini (una scritta per Franco Basaglia), le biografie scritte da Dell'Acqua, tutte le operine e i canti del 1973, le coreografie, altri frammenti. Penso che Gianni sia stato contento che sul suo testo ci sia stata una così bella avventura - e di essere risorto a Trieste, insieme al cavallo azzurro, nell'Accademia della Follia.Dalla luce di dentro siamo stati tutti illuminati. Questo è stato uno dei sentieri che ho percorso con la poesia e col teatro per cercare di capire il male della mente e la possibilità di avere gioia - qualche volta."""" (Giuliano Scabia)" -
Scena francese nel secondo Novecento. Vol. 2: Antoine Vitez. Patrice Chéreau.
Non si pretende d'esaurire, attraverso lo studio dei creatori scelti, la problematica di un'epoca, ma di fondarne almeno e documentarne i passaggi decisivi e memorabili, relativi ai suoi determinanti estetici. Con Antoine Vitez si svolge e si chiude, prematuramente, un'avventura fra utopia e sperimentazione, alimentata alle Avanguardie e offerta in continue tensioni progettuali alla ""nostalgia del futuro"""". Con Patrice Chéreau si perseguono diversi obiettivi espressivi, su tre versanti complementari dell'odierna Arte dello Spettacolo. Secondo Michel Corvin, «Vitez è uno scrittore di teatro perché scrive sul teatro e le sue riflessioni forniscono, arricchendolo, il duplicato di ciò che realizzerà in palcoscenico. [...] Con analisi specifiche, dedicate a ogni messa in scena e con un bilancio sintetico, il critico offre il suo punto di vista e ci consegna un ritratto avvincente della personalità complessa, cioè contraddittoria, del grande creatore». Per entrambi, ogni spettacolo si propone come esperienza di un'esperienza e contribuisce a disegnare l'autobiografia dell'artista. In Chéreau, il prefatore rileva la pluralità dei moventi artistici, per i quali la scelta del repertorio indica «l'apertura """"appassionata"""" della sua curiosità, ancor più del suo eclettismo culturale». Quest'opera fornisce riflessione e sintesi sul pensiero e l'espressione d'ogni artista, mediante documenti audiovisivi e iconografici spesso inediti e confronti bibliografici esaustivi."" -
Il pescespada non esiste. Interviste, racconti, frasi fatte, fiori fritti in memoria del tempo presente
Raccolte in un tragicomico volume le diciassette settimane lavorative d'indagini, interviste, interventi in piccoli paesi d'Italia che hanno portato alla creazione dei primi due spettacoli de Gli Omini: CRisiKo! e Gabbato Lo Santo. Gli autori (Riccardo ""OG"""" Goretti, Francesco """"OR"""" Rotelli, Francesca """"OS"""" Sarteanesi, Luca """"OZ"""" Zacchini, i quattro componenti della compagnia) tratteggiano nel libro il quadretto complessivo del lavoro svolto finora """"sul campo"""" con il loro progetto """"Memoria del tempo presente"""". Il volume si configura dunque come un vademecum esplicativo alla metodologia teatrale della compagnia, mostra i passaggi dall'intervista al copione alla scena, ma si propone anche di illustrare in un unico grande """"bestiario"""" gli incontri più interessanti fatti da Gli Omini durante le settimane d'indagine. In questo modo si osserva da vicino il lavoro di una delle compagnie attualmente più interessanti del panorama teatrale italiano, ma si ha modo anche di godere di una lettura scorrevole, divertente, sicuramente onesta e sincera nel suo impietoso mostrare vizi e virtù del belpaese, tramite una struttura composta a capitoli, uno per ogni paese toccato dalle indagini."" -
Il laboratorio di Prato. Con DVD
Questo primo Quaderno del Metastasio documenta l'esperienza del Laboratorio di Prato, ideato e coordinato da Federico Tiezzi nel triennio 2007/09. Collegandosi idealmente al Laboratorio di Progettazione Teatrale tenuto da Luca Ronconi dal 1976 al 1978, il laboratorio diretto da Tiezzi si è sviluppato attraverso l'analisi drammaturgica e la messinscena di due classici - ""La madre"""" di Brecht e """"Romeo e Giulietta"""" di Shakespeare - integrando riflessioni teoriche ed esercitazioni pratiche con alcuni maestri della scena contemporanea. Un dvd ripropone stralci degli spettacoli ma anche dei momenti di lavoro, incontro e confronto con i tanti maestri che hanno contribuito a tracciare una mappa in divenire dell'arte performativa del teatro di oggi."" -
Il colonnello degli zuavi
"Il Colonnello degli Zuavi"""" è la seconda parte della serie """"Robinson"""" cominciata con """"Futur, ancien, fugitif"""". Olivier Cadiot ci invita ad entrare nella follia straordinariamente controllata di un maggiordomo che, per svolgere il suo compito e, proprio perché svolge questo compito, finisce con il delineare uno scenario vaneggiante. Ogni situazione della vita quotidiana (pasti, addestramento dei domestici, amministrazione della casa eccetera) diventa per questo personaggio-narratore un'occasione per perfezionare il suo solerte quanto minaccioso universo, che trae ispirazione dai racconti di spionaggio e da una possibile organizzazione metodica della sopravvivenza in un mondo ostile (come Robinson). L'intero libro, scena dopo scena, capitolo dopo capitolo, sviluppa il monologo interiore di questo maggiordomo, che descrive e commenta per il lettore i suoi atti e il contesto nel quale si svolgono, delineando anche i tratti dei padroni di casa e degli altri domestici a lui sottoposti e che rappresentano il suo mondo. Così, chi legge è in un certo senso in prima fila perché, ancor più che nell'animo del personaggio-narratore, entra da protagonista nel suo discorso." -
Generazioni del nuovo. Tre anni con il premio Scenario (2005-2007)
Qual è il volto dei giovani artisti del teatro italiano? Quale linguaggio parlano? Come lavorano? Come costruiscono i loro gruppi o i loro percorsi individuali? A indagare questo oceano di vocazioni e passioni è un premio dedicato ai nuovi linguaggi e alle giovani generazioni teatrali, nato all'insegna della molteplicità e delle differenze, che ha aperto negli anni ulteriori edizioni dedicate all'impegno civile e al pubblico dell'infanzia e dell'adolescenza. Dal 1987 a oggi il Premio Scenario ha rivelato importanti protagonisti della scena contemporanea, da Emma Dante a Babilonia Teatri. Non solo un concorso, ma un osservatorio nazionale, in grado di monitorare flussi e tendenze di un territorio normalmente sommerso, non riconosciuto dagli interventi pubblici ed escluso dai rilevamenti nazionali. È un premio anomalo, che continua a fondarsi sul sostegno e sul coinvolgimento attivo dei promotori, compagnie e teatri di innovazione, a dimostrazione che è possibile progettare dal basso, e pressoché in autonomia, efficaci modelli di valorizzazione delle nuove generazioni del teatro. -
L' Iliade del teatro de Los Andes. Con DVD
A dieci anni dal successo internazionale dell'""Iliade"""" di César Brie con il Teatro de los Andes, vengono proposti i testi e le immagini di uno spettacolo entrato nella storia della scena contemporanea. Riletto attraverso le vicende delle dittature in America Latina, il poema omerico diviene una interrogazione attualissima sulla violenza e sulla compassione. Il volume curato da Fernando Marchiori, già autore di studi sul regista e attore argentino, raccoglie la riscrittura del testo omerico ad opera di Brie, le sue riflessioni critiche e altri materiali inediti relativi allo spettacolo. Il film """"Hacienda del teatro"""" del regista svizzero Reinhard Manz documenta le diverse fasi dell'allestimento, le ricerche, gli allenamenti, le prove, il montaggio. Due anni di lavoro in Bolivia con un gruppo di nove attori per trenta ruoli, due ore e mezzo di spettacolo, una lunga tournée in Europa, Stati Uniti, Canada, America Latina. Brie viene ripreso anche a Buenos Aires, nei luoghi dei suoi esordi teatrali prima della fuga dalla dittatura militare che lo porterà a lungo in Italia come rifugiato politico."" -
I sogni degli altri. Teatro e cultura a Livorno dal dopoguerra agli anni ottanta
Questo ""I sogni degli altri"""" è un libro importante, con pagine illuminanti sulla vita di Livorno, città unica in Toscana e forse in Italia. Giorgio Fontanelli ne è stato uno straordinario cantore, un giornalista, un poeta, un raccoglitore di canti e testi popolari, uno splendido divulgatore. La città se n'è accorta solo in parte, per questo Fontanelli non ha davvero mai scritto questo libro, o meglio lo ha scritto per tutta la vita, con la fatica tipica dei veri uomini di cultura, quelli che non possono che scrivere, cantare, urlare la verità."" -
Restituzione prospettica
Nello spazio scenico, teatrale, televisivo e cinematografico, la percezione di un'immagine in prospettiva e di un'illusione ottica deve corrispondere alla realtà metrica e geometrica. La percezione della profondità è formata da indizi che permettono di capire e valutare lo spazio tridimensionale. La loro conoscenza e il loro studio consentono di conoscere le regole che costituiscono la base della rappresentazione prospettica. Lo scopo della pubblicazione di Claudia Esposito è quello di far apprendere agli studenti delle scuole di scenografia e agli interessati di teatro le norme e la pratica del lavoro della restituzione prospettica. -
Storia delle marionette e dei burattini in Italia
Gli spettacoli con marionette e con burattini in Italia vantano una tradizione plurisecolare e una tale ricchezza di linguaggi da non avere paragoni. Eppure fino a oggi manca una storia di questo teatro scritta con sensibilità moderna e moderni criteri scientifici. Non solo manca una storia che ripercorra criticamente il passato, ma mancano studi che inseriscano finalmente le marionette e i burattini nel contesto a loro più consono che è il sistema teatrale a tutto tondo e non solo il folclore o una generica tradizione popolare. Manca inoltre una storia che sappia dividersi in due e guardi distintamente alle marionette e ai burattini, perché tra marionette e burattini non vi è soltanto una differenza di struttura tecnica, ma una netta appartenenza a due idee di teatro radicalmente diverse che comportano una diversa fruizione e un diverso pubblico. E manca ancora un'analisi di quel complesso fenomeno che è il moderno teatro di figura, con la sua straordinaria gamma di varianti e di potenzialità. Molto manca ancora, ma lasciateci la presunzione di pensare che, ora, manchi un poco di meno. -
Non io nei giorni felici. Beckett, Adriatico e il teatro del desiderio
Quattro testi di Samuel Beckett passati al vaglio di critici e studiosi che ne mettono in evidenza aspetti poco studiati o del tutto inediti, dall'erotismo al femminile. In questo libro, quattro opere-chiave del drammaturgo irlandese, riprese da periodi molto diversi della sua vita (""Atto senza parole"""", """"Giorni felici"""", """"Non io"""", """"Dondolo""""), sono al centro di riflessioni nuove e stimolanti. Quindi, ecco emergere il valore del corpo e dell'eros, oppure le intime connessioni con le tematiche della scrittura femminile. Ecco un imprevedibile lato kitsch di Beckett o ancora l'interpretazione dei suoi testi come analisi delle crisi della coppia. Il volume nasce da una sollecitazione pratica: la realizzazione di un ciclo beckettiano diretto da Andrea Adriatico nel 2009 in occasione dei suoi 20 anni di attività artistica, che ha aperto ulteriori interpretazioni non canoniche di questi stessi quattro testi di riferimento. Nella prima parte del libro sono raccolti saggi appositamente scritti o tradotti che suggeriscono percorsi di lettura inusuali, scritti da studiosi americani di prestigio nel panorama degli studi beckettiani, come S. E. Gontarski, Mary Catanzaro e Dina Sherzer; e da studiosi italiani impegnati in letture nuove. Nella seconda parte vengono presi in esame gli spettacoli di Adriatico, offrendo anche in questo caso spunti di riflessione che non si limitano solo all'analisi di uno dei registi più originali della nuova scena italiana, ma che si allargano allo stesso Beckett."" -
Edipo. Tragedia dei sensi per uno spettatore. Parte prima della «Trilogia dello spettatore» del Teatro del Lemming
Pensato per un solo spettatore partecipante ma realizzato negli anni per oltre 3500 spettatori, ""Edipo"""" inaugura una stagione del tutto inedita per la scena italiana che condurrà il Lemming a realizzare, con la """"Tetralogia dello spettatore"""", un radicale ribaltamento della prospettiva che fa dello spettatore non più il passivo fruitore della drammaturgia, bensì il motore stesso della rappresentazione. Ciò che viene messo in gioco, proprio a partire da """"Edipo"""", è la possibilità di una trasformazione radicale dello statuto di spettatore che va da un lato a riguardare il suo piano personale, psicologico e soggettivo, dall'altro va anche ad inerire al suo ruolo, alla sua funzione pubblica e sociale."" -
La nascita del nuovo teatro in Italia 1956-1967
L'invenzione di un teatro ""diverso"""", il Nuovo Teatro, caratterizza in maniera fortissima la vicenda teatrale italiana a partire dalla seconda metà del Novecento. Questo libro ne racconta la nascita che si presenta come un lungo periodo di gestazione, caratterizzato da momenti diversi: un primo in cui i processi di trasformazione si diffondono in un ambito ristretto, un secondo in cui, invece, cominciano ad emergere ottenendo un riconoscimento ufficiale. La data di partenza di riferimento è il 1959, anno in cui esordiscono su una """"scena minore"""" Bene, Remondi e Quartucci; mentre quella di arrivo è il 1967, l'anno del Convegno di Ivrea, in cui i primi sperimentatori e i critici più attenti alla innovazione, in particolare gli organizzatori del Convegno Bartolucci, Capriolo, Fadini e Quadri, si riuniscono per dare una prima fisionomia linguistica e politica al """"nuovo"""".""