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Il poeta, la donnissima e il generale. Il grande amore di Giosue Carducci
La storia d'amore tra Giosue Carducci e Lina Cristofori, moglie del generale Domenico Piva, ha sempre esercitato un notevole fascino sull'autore nei suoi molti anni di studi carducciani: personaggi divenuti così familiari da ""costringerlo"""" a raccontare la loro storia in un libro che potrebbe collocarsi nella categoria manzoniana dei «componimenti misti di storia e d'invenzione». Il """"corpus storico"""" è rappresentato dalle lettere rimaste, quasi seicento di Carducci e una settantina di Lina, e dalle poesie dedicate all'amata. L'invenzione colma i tasselli, spesso volutamente eliminati, di un legame scomodo, di cui si parlava con imbarazzata reticenza: basti pensare che nell'Edizione Nazionale dell'epistolario, tutte le lettere a Lina figurano indirizzate all'immaginaria Lidia delle poesie carducciane. Al centro della storia c'è naturalmente Carducci con la sua personalità vigorosa e passionale, espressa sia negli slanci d'amore più ardente, sia nelle esplosioni di gelosia frenetica, ma sua degna compagna è Lina, per Giosue la «donnissima», signora raffinata e colta che, pur avendo avuto certamente anche altri amori passeggeri, amò davvero soltanto il poeta. Molta attenzione è riservata anche al marito generale, Domenico Piva, persona non di eccelsa levatura che non riuscì mai a farsi amare dalla moglie, ma che seppe mostrarsi nobile e magnanimo, accettando questo legame per amore di lei, per lui degna solo di un amore sublime. Sullo sfondo della vicenda amorosa si intravede poi quell'Italia del secondo Ottocento che si avviava a diventare """"umbertina"""", di cui Carducci sarebbe diventato il cantore riconosciuto e osannato: emergono soprattutto gli ambienti politici e militari con i quali il poeta si trovò ad avere frequenti contatti, specialmente durante la sua storia con Lina."" -
I paradossi del diritto
Il pensiero umano ha elaborato imponenti sistemi concettuali ma poi anche si è soffermato - talvolta con divertita ironia, altre volte con vera preoccupazione - sui loro punti di sofferenza. In questo quadro si inscrive la problematica dei paradossi. Esistono i paradossi semantici che pervengono a formulare frasi, in apparenza sensate, ma quasi prigioniere di un meccanismo interno di autocontraddizione e autodistruzione, i paradossi logico-matematici, i paradossi che sono insieme dell'uno e dell'altro tipo, perché non prescindono da un'autoriflessione della frase su se stessa ma vertono su un non inerte argomento matematico. Meno noti, ma non del tutto trascurati sono i paradossi giuridici. I paradossi nel diritto possono cadere sulla base descrittiva della norma (frastico) o sull'operatore normativo stesso (neustico). Nonostante il cimento dei migliori ingegni nell'escogitare paradossi giuridici inerenti alla detta base descrittiva, questi hanno un ruolo marginale nell'esperienza giuridica, data la condivisibile tendenza delle Corti a considerare nulle o inammissibili norme, clausole, domande che li contengano. I paradossi che cadono sul neustico sono inevitabili e degni di esser meditati. Talvolta affermare o negare in limine una condizione dell'azione sembra problematico, altre volte si rivelano modi di condizionalità necessaria reciproci, difficili da gestire, altre volte si arriva davvero vicino all'irrimediabile auto contraddizione di norme pur apicali... -
Il battello ebbro
Il componimento di Arthur Rimbaud preferito da Verlaine, il poème de la mer che avrebbe dovuto aprire al giovanissimo poeta le porte dell'ambiente letterario parigino: Le Bateau ivre (Il battello ebbro) è una vorticosa giostra di visioni, una traversata straordinaria in cui scompare ogni similitudine e l'imbarcazione diventa la personificazione dell'io lirico. Allegoria a più livelli, Le Bateau ivre è stato proposto in oltre 30 traduzioni italiane: l'esplorazione delle dieci qui presentate, attraverso un arco cronologico di quasi un secolo, costituisce un viaggio fra poetiche diverse, approcci traduttivi, tendenze ed evoluzioni lessicali; un modo nuovo di avvicinarsi o di addentrarsi nell'opera del poeta veggente. -
O capitano! mio capitano!
O Captain! my Captain! (O capitano! Mio Capitano!) è la poesia più conosciuta di Walt Whitman (1819-1892), il grande cantore dell'America dell'ottocento, dei suoi paesaggi incontaminati, delle sue città in espansione, della giovane democrazia aperta al mondo e all'immigrazione. Ma è anche il cantore delle grandi tragedie dell'America, della sua sanguinosa guerra civile e dell'assassinio del Presidente Abraham Lincoln. Al Presidente è dedicata questa poesia, insolitamente ritmata e regolare, quasi un unicum nella sterminata produzione poetica di Whitman; una canzone che è diventata, anche grazie al suo riutilizzo nei film e nei diversi media, la poesia per antonomasia con cui si rende omaggio a una grande figura che se ne va. Ripercorrere la storia della ricezione dell'opera di Whitman in Italia, e analizzare in modo comparato le diverse versione della poesia permettono al lettore di cogliere i cambiamenti del gusto e dello stile poetico in Italia da fine ottocento ad oggi, ma anche di scoprire uno scrittore difficilmente catalogabile, polimorfo e ancora attualissimo. -
Costituzione, pluralismo solidaristico e terzo settore
Nella società italiana, in cui forte è sempre stata la presenza di organizzazioni private espressione del principio pluralistico sancito dalla Costituzione, particolare sviluppo hanno avuto quegli enti che, senza scopo di lucro, sono stati costituiti al fine di realizzare attività di interesse generale per spirito di solidarietà. La legislazione, sviluppatasi soprattutto a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, ha favorito ed incentivato tali organizzazioni, mediante alcuni interventi che da un lato hanno disciplinato specifiche tipologie di enti (organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, ecc.), e dall'altro ne hanno previsto un coinvolgimento nelle attività affidate alla responsabilità delle pubbliche amministrazioni. Più recentemente, il legislatore ha realizzato una riforma complessiva della materia, adottando un «Codice del Terzo settore» (adottato con decreto legislativo n. 117 del 2017), oggetto specifico di analisi nel presente volume. Tale Codice ha in primo luogo definito la categoria dell'«ente del Terzo settore» (che raccoglie al proprio interno ed al contempo supera le diverse tipologie sopra indicate), dotandolo di una propria soggettività giuridica e disciplinando le misure di vantaggio e i relativi oneri. Il lavoro, oltre ad analizzare tali profili, mira a inquadrare la disciplina complessiva nell'ambito dei principi costituzionali, allo scopo di valorizzarne la funzione promozionale e, al contempo, di metterne in luce i possibili profili critici. -
La costruzione del futuro. Il Bauhaus a cento anni dalla fondazione
Il Bauhaus è stato un movimento di avanguardia critica e di rinnovamento culturale dalla marcata cifra popolare, come traspare, tra luci e ombre, dalla sua apertura alla società, dalla relazione con la cultura industriale di massa, dalla considerazione del lavoro manuale e dalla qualità del mondo delle cose, non pensata più come elitaria. Questo volume a più voci vuole ricordarlo nel centenario della fondazione, per testimoniare l'attualità di una Scuola che, tra Weimar e Hitler, nel breve tempo della sua esistenza, ha promosso un grande progetto, un'inedita costruzione, un'ambiziosa prospettiva sull'arte e sulla società. -
Itinerari di riflessione da Pio XII e Giorgio La Pira. Per l'ottantesimo della Lumsa
Avviene non di rado che opere minori, talvolta occasionali, rivelino tratti della personalità dei loro autori non meno di altre opere assai note. È questo il caso, mi pare, dei due scritti che ora la prof. Maria Pia Baccari Vari propone alla nostra attenzione in un'unica pubblicazione, corredandole di sue interessanti riflessioni ""romanistiche"""", quale autorevole studiosa del diritto romano, di cui è professore ordinario presso la LUMSA. Non so se i due testi sono stati prescelti anche per una singolare caratteristica, certo del tutto occasionale, che presentano, di essere cioè come una specie di """"incrocio storico"""". Lo studio di Mons. Eugenio Pacelli, uomo di Chiesa, attinge anche a fonti del diritto romano, segnatamente dei giureconsulti Giulio Paolo e Emilio Paolo Papiniano (entrambi del II-III secolo d.C.): diritto di cui La Pira fu professore ordinario nell'Università di Firenze a partire dal 1934; mentre lo scritto del Prof. La Pira tratta di un dogma della Chiesa Cattolica, proclamato nel 1950 da Eugenio Pacelli come Papa Pio XII."" -
Sentieri virali. Diritto internazionale e politica globale dopo la pandemia: homo sapiens?
"La pandemia da Covid-19, l'ultima e la più grave tra le forme di epidemia che si sono succedute nei primi venti anni di questo Millennio, epidemie che testimoniano lo stato di sofferenza del nostro Pianeta, rivolge un monito alla Ragione degli uomini: senza la pace tra le nazioni, e delle nazioni con la Natura, il genere umano corre il più grave rischio esistenziale della sua storia. Se la Ragione degli uomini non sragiona, come già troppe volte è accaduto, la pandemia del 2020 non sarà una fuggevole contingenza, un qualcosa di transeunte destinato ad essere presto riassorbito dalla normalità, ma sarà la base di un Nuovo Inizio. Questo scritto traccia come su una mappa alcuni dei sentieri, spesso impervi e tutti comunque difficili da percorrere, che Homo Sapiens, guidato dalla stella polare dell'istinto di conservazione, potrà/dovrà seguire sul terreno del Diritto internazionale e della Politica tra le nazioni, al fine di costruire un rinnovato contesto di regole e di prassi che abbia alla base due valori essenziali: il Rispetto - degli uni verso gli altri e di tutti per l'ambiente naturale come elemento determinativo della vita -; e il Rule of Law, lo strumento con cui Homo Sapiens può proteggere sé stesso e la Natura dall'arbitrio del Potere.""""" -
Tempo, prescrizione e Verwirkung
Diritto e tempo hanno costituito oggetto di indagine soprattutto da parte di filosofi e storici del diritto, tra cui Martin Heidegger e Gerhard Husserl. Ma anche Maestri del diritto civile, come Salvatore Pugliatti, si sono soffermati sulla ""continuità"""" e """"discontinuità"""" del diritto nonché sulla dimensione temporale delle norme giuridiche, mettendo in luce la rilevanza del tempo in molteplici articoli del codice civile. Dopo una breve introduzione, relativa al diritto come realtà storica e alla """"struttura temporale"""" dei fenomeni giuridici, il saggio si sofferma sull'istituto della prescrizione, che di recente ha costituito oggetto di riforma in diversi ordinamenti giuridici europei, i quali hanno radicalmente abbreviato il periodo di tempo previsto per la perdita del diritto a seguito dell'inerzia del titolare. Vengono altresì prese in esame le norme - che parimenti prevedono termini molto brevi - presenti nei Principi Unidroit e nel Draft Common Frame of Reference. Le pagine finali sono dedicate all'istituto della Verwirkung, che si distingue dalla prescrizione - tra l'altro - perché non è predeterminato il periodo di tempo necessario per l'estinzione del diritto, e che nell'ordinamento tedesco viene ancora frequentemente utilizzato nonostante l'abbreviazione del termine di prescrizione trentennale."" -
Emozioni-Emotions. Ediz. illustrata
Vuole essere un dono, una coccola, una carezza per te o per chi ami. Nato dal desiderio di mettere le ali al cuore per liberare le proprie emozioni. -
Essere un corpo
Nell'età della chirurgia estetica, delle biotecnologie, delle interfacce informatiche, del controllo farmacologico sulla performatività, la perfusione del corpo nella tecnosfera e parimenti l'infiltrazione della tecnologia nell'organismo assume oggi una rilevanza perspicua. Il volume mira a sondare il rapporto tra soma e techne, relazione che non ha certamente avuto origine oggi, poiché inevitabilmente ogni tecnopoiesi interviene sul vivente cambiando l'ordine dei fattori in gioco e retroagisce sul profilo di chi la utilizza. La tecnica dimensiona l'organo e gli fa intraprendere un nuovo percorso di strutturazione, vale a dire che come un retrovirus essa penetra il vivente e si integra nelle sue componenti. A questo punto, appare evidente come il corpo rappresenti nell'età contemporanea uno dei fulcri di discussione sia per quanto concerne lo sviluppo tecnoscientifico, sia per quanto concerne la sfera dei diritti umani e delle coordinate di interpretazione antropologica e sociale, come già intuito nel concetto foucaultiano di biopolitica. L'intento di questo volume è quello di delineare le differenze significative nell'ermeneutica del corpo tra il pensiero umanista e quello postumanista, differenze che meritano di essere conosciute perché stanno caratterizzando il dibattito odierno e sempre più daranno luogo a progetti antropo-poietici divergenti. -
Juvenilia
Opera giovanile, gli Juvenilia (1850-1860) affondano le loro radici nella prima opera poetica carducciana, ossia le Rime del 1857, dedicate alla memoria di Giordani e Leopardi (un modo, questo, per reagire al tenerume romantico e rivendicare invece un severo ideale artistico). Il titolo, tuttavia, non tragga in inganno: seppur opera giovanile e sorta di apprendistato, ad essa Carducci dedicò tempo e intelligenza, correggendo, sistemando e riorganizzando il volume in modo incessante. Il senso ultimo del libro è tutto nel sonetto proemiale dedicato a Giuseppe Chiarini: conservare e al contempo rinnovare l'eredità di Dante (ossia della tradizione romanza) e di Virgilio (ossia della tradizione classica). L'edizione critica propone il testo degli Juvenilia secondo l'ultima volontà dell'autore, individuata nella seconda edizione delle Poesie (1902), e lo accompagna con l'apparato delle varianti a stampa; fornisce inoltre la documentazione relativa ai materiali preparatori (stesure manoscritte, bozze, prime edizioni in rivista) e una rapida presentazione delle singole liriche. Completano il volume un'Introduzione, una Nota al testo, un Elenco dei testimoni a stampa e una Tavola metrica. -
Teatro drammi
Questo volume raccoglie i drammi scritti da Davide Bulgarelli. Il viaggio (1990), surreale percorso di due solitudini toccate dalla violenza, è andato in scena con la regia dell'Autore nel 1990 al Politecnico di Roma con Maria Libera Ranaudo e Giuseppe Marini. La piscina (1995), parla di amicizia e di passaggio all'età adulta. Il sogno imperfetto (1996) prende spunto dalla figura di Angela Merici per una riflessione sulla fede e sulla vicinanza del clero alle pulsioni civili. Attila (1998) racconta una possibile versione della misteriosa morte del capo unno. Questi ultimi tre testi non sono mai stati rappresentati integralmente, ma solo per estratti nelle varie edizioni di ""Italiani. Rassegna di nuova drammaturgia"""" che l'Autore ha curato dal 1997 al 2017. Epeo nel cavallo (2020), scritto per l'edizione 2020 del Festival della Filosofia di Modena, immagina le ore di attesa dei Greci all'interno del cavallo di Troia."" -
Wertfreiheit. Il postulato di Max Weber sull'avalutatività della scienza
Il postulato di Max Weber sull'avalutatività (Wertfreiheit) della scienza è costantemente oggetto di discussione scientifica. Ancora oggi, tuttavia, circolano su di esso numerosi malintesi e fraintendimenti, che Weber ha cercato di chiarire già nel suo saggio del 1917 sul «significato dell'avalutatività». In primo luogo, Weber non nega che la scelta dell'oggetto di indagine da parte dello scienziato si basi su preferenze molto soggettive. In secondo luogo, non ha mai sostenuto che l'oggetto di indagine delle scienze sociali (ad esempio il sistema economico o quello giuridico) sia privo di valore. In terzo e ultimo luogo, il postulato dell'avalutatività non implica il nichilismo dei valori. Avendo come sfondo il dualismo tra essere e dover-essere, Weber si preoccupa più che altro di effettuare una netta e chiara distinzione tra valutazioni politiche, morali, religiose e di altro tipo da un lato e proposizioni scientifiche dall'altro. L'avalutatività (Wertfreiheit, letteralmente «libertà dal valore») è quindi soprattutto la libertà dalle valutazioni (Wertungsfreiheit). Discussioni razionali sui valori non sono affatto escluse e anzi Weber le considera espressamente possibili, ad esempio sotto forma di analisi del rapporto mezzi/fini o del controllo di coerenza/consistenza nell'elaborazione di assiomi di valore. Solo le ultime e più alte valutazioni, quelle in cima alla piramide, sfuggono al chiarimento scientifico e non possono rivendicare per se stesse una validità oggettiva. Weber prende le mosse dal «politeismo dei valori», dalla inconfutabile possibilità cioè che le valutazioni ultime divergano in modo fondamentale e inconciliabile. In definitiva, il postulato di Weber porta alla domanda circa il significato della scienza in generale, la cui risposta è ""far chiarezza""""."" -
Profili ricostruttivi della collazione ereditaria
La ricerca procede a una rivisitazione completa delle fonti e dei contributi dottrinali e che si sono succeduti in materia di collatio bonorum (definita anche collatio emancipati), di collatio dotis e di collatio descendentium. L'indagine attraverso l'analisi dell'origine della collazione moderna porta alla conclusione che l'istituto attuale trova la sua genesi, non tanto nella collatio classica, ma nella collazione giustinianea. -
Tema su variazioni. Un laboratorio merleau-pontyano
Un libro di filosofia ha quasi sempre la funzione di front office: mette sotto gli occhi del lettore gli esiti, per quanto revocabili e parziali, di una ricerca, di un lavoro creativo. In questo senso, questo libretto non è un libro di filosofia, non è la pelle di una ricerca, né il contorno definito di una teoria o una presa di posizione su qualche tema etico-teorico. Questo libretto ha altre ambizioni: è un meta-libro, il cui contenuto non sono tanto i concetti, ma i processi di creazione e i corpi all'opera in quella difficile arte, sempre esposta al rischio del fallimento, dell'inventare e fabbricare i concetti stessi. Si offre qui al lettore un percorso all'interno di un laboratorio filosofico che ha preso le mosse da un posizionamento teorico ben preciso, la lezione di Merleau-Ponty, per avviare una sperimentazione e per mettere in campo una serie di variazioni dalle quali, e dalle quali soltanto, si è strutturata l'emergenza di un tema. -
Il lato oscuro delle cose. Archeologia del fantastico e dei suoi oggetti
Una ciocca di capelli, un velo nero, una somma di denaro, un fermacarte, un assortimento di occhiali, una gamba amputata, un mobile italiano d'epoca barocca: che cos'hanno in comune degli oggetti letterari così diversi tra loro? Tutti sono dotati di un'aura seducente e inquietante, che li rende ben diversi dai semplici oggetti del quotidiano. Le cose e le merci, nel fantastico ottocentesco, sanno esercitare un'attrazione irresistibile, paralizzare lo sguardo, soggiogare la volontà dei personaggi. Gli interni domestici appaiono trasfigurati dall'atmosfera prodotta da una presenza invisibile, spettrale; ed è per questa via che talvolta le cose più banali e familiari finiscono per mostrarci il loro rovescio segreto, il loro lato oscuro. Nel genere fantastico, le dimensioni dell'auratico e dello spettrale, che la critica stranamente non ha esplorato a sufficienza, hanno una centralità tematica indiscutibile. E perciò la narrativa fantastica di Hoffmann o Poe, Gautier o Hawthorne, Henry James o Maupassant, non può che apparirci fondamentale per ricostruire la genealogia dei concetti di aura e spettralità, così decisivi per comprendere la modernità industriale e iperindustriale. Questo libro non è soltanto un contributo per la storia dell'aura e della spettralità. Il suo obiettivo è anche quello di ripensare il genere ottocentesco considerandolo attraverso gli oggetti; e di mostrare in che modo abbia saputo sopravvivere nella letteratura più tarda (da Kafka a Cortázar, da Pirandello a Savinio). Si vedrà come il fantastico letterario, quando lo sguardo critico si concentra sui suoi oggetti, si riveli piuttosto diverso da come siamo abituati a vederlo. -
Tutti i vestiti della verità. Letteratura e cultura tedesche tra Settecento e Novecento
La riflessione sui linguaggi artistici, sulla scrittura, sul rapporto tra letteratura e altre arti è una costante della cultura tedesca dal Classicismo weimariano fino al Novecento: la teorizzazione di nuove forme, nuovi generi letterari, codici artistici ibridi si innesta sulla persistente rielaborazione critica di modelli estetici e culturali stranieri. Il tormentato processo di acquisizione di una identità nazionale si compie grazie al continuo esercizio di una Kulturkritik fondata su questi presupposti. I saggi raccolti nel volume tratteggiano un panorama inevitabilmente parziale e incompleto nella scelta di autori e temi. La mappa che ne scaturisce, tuttavia, è pensata come un contributo utile a delineare alcune tappe decisive della letteratura e della cultura tedesche nell'arco di due secoli. Parallelamente, i saggi indagano la singolarità di questo modello tedesco analizzandone su vari piani la ricezione: simili prerogative 'spirituali' hanno inevitabilmente condizionato le riletture di diversi classici tedeschi in altre culture e i loro adattamenti in altre forme mediali. -
Le radici culturali dell'Europa. Stati europei e libertà di religione e verso la religione
Lo studio dei rapporti tra Stati e confessioni religiose e della laicità in Europa assume un notevole interesse, considerando che l'identità europea ha più radici culturali: i valori della civiltà ellenica e romana, dell'ebraismo e del cristianesimo costituiscono valori fondanti dell'Europa, ma anche il laicismo, in contrapposizione al clericalismo e al fondamentalismo, ha avuto e ha tuttora una grande importanza per la comprensione e l'attuazione dei diritti di religione e verso la religione. Lo scopo di questo scritto è quello di fornire un'ampia analisi dei principi della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, previsti in particolare nell'articolo 9 di detta Convenzione, offrendo nel contempo un'approfondita impostazione generale di molte questioni rispetto alle quali si pone il problema del rapporto tra coscienza e libertà. La lotta per la difesa dell'individuo dagli arbitri del potere e per la garanzia delle libertà individuali, la protezione dei diritti della persona umana, la tutela del cittadino, rispetto al potere democratico degli Stati e alle burocrazie, il problema della scuola, i diritti dell'uomo che si definiscono diritti della terza generazione sono alcuni degli argomenti trattati, in collegamento con la questione generale dei rapporti tra fattore religioso e diritti delle persone. Sono temi che riguardano la coscienza religiosa del singolo e la sua appartenenza confessionale, ma anche la coscienza di ogni cittadino al di là dell'adesione a un credo religioso. -
Sguardi sulla vita
"Penso che tutto ciò che accade, sia qualcosa di così grande che non può andare disperso nel nulla. A me piace girare e perdermi tra le stelle. Di giorno so che sono appena oltre l'azzurro del cielo, mentre di notte la loro luce mi guida sicura in visioni che mi danno pace. In quella immensità e nell'Infinito cerco il mio punto fermo. Tutti dovrebbero cercarlo nella loro esistenza. È un cammino difficile, ma affascinante. I miei sguardi sulla vita partono da qui per abbracciare gli uomini e il mondo."""""