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Mente seriale
Le perversioni della mente possono essere controllate? L'istinto bestiale che porta a cercare le vittime per sacrificarle sull'altare della pazzia come può essere spezzato? Questi sono i ricorrenti e laceranti pensieri dell'uomo che terrorizza Roma con i suoi efferati omicidi. Alla sua caccia si getta l'ispettore Corelli, uomo dilaniato tra senso del dovere, ricordi indelebili e affetti mai completamente vissuti. Il mondo patinato dello sport e quello becero e ripugnante della pedofilia sono gli estremi dentro i quali si muovono i protagonisti del romanzo. I sentimenti della repulsione e della compassione si intervallano nel cuore del lettore, che prende coscienza dell'esistenza dell'anima anche in una mente malata, consapevole del proprio dramma. Sfogliando le pagine si impara gradualmente a capire come il male sia la normalità e come se ne rimanga perversamente affascinati. L'ondivago alternarsi delle emozioni è la linea conduttrice di questa storia, fino all'imprevedibile e drammatico finale, in cui il lettore si chiederà se esiste mai una fine alle follie umane. -
Ai confini della coscienza. L'aldilà ritrovata. Viaggio intorno alla vita, alla sofferenza e alla morte
Lo studio della coscienza è sicuramente uno dei filoni più affascinanti e stimolanti della moderna ricerca neurocognitiva, l'autore tenta di mettere a fuoco le conoscenze sperimentali che ha accumulato in tanti anni di ricerca in comparazione con le conoscenze metafisiche, le ultime novità nell'ambito della fisica quantistica e le esperienze di premorte o NDE. Capire come la coscienza riesca ad operare svincolata dal corpo, come riesca ad operare nella dimensione ultramondana, è sicuramente un compito molto ardito, ma l'autore utilizza metodi scientifici e si aiuta con le conoscenze epistemologiche per sostenere la sua teoria quantistica sull'espansione della coscienza. -
Quando gli americani scelsero la Libia come «nemico»
Non fu solo una vampata quella notte di fuoco a Tripoli, il 16 febbraio del 1804. C'è la guerra fra la reggenza maghrebina e gli Stati Uniti dal 1801 al 1805, cui partecipano anche napoletani e siciliani. Salvatore Catalano, Stephen Decatur, Yusuf Qaramanli sono i tre protagonisti principali; insieme a loro si muovono marinerie e bandiere diverse; si apre la visuale sul fronte meridionale dell'età napoleonica. Si affrontano i tempi lunghi del Mediterraneo con le sue resistenze e quelli nervosi della modernizzazione atlantica vista nella variante americana. -
Torna da me!
«In queste pagine, una storia commovente, a tratti tragica, che narra di una madre disperata, prostrata dal dolore per la perdita del suo unico figlio, pronta a fare qualsiasi cosa per riaverlo con sé, anche sfidare le leggi della natura, giocando con la magia, in bilico tra morte e vita. L'opera presenta i caratteri tipici del romanzo dell'orrore, del drammatico e persino del thriller psicologico. Attraverso le parole della giovane autrice, veniamo proiettati in un mondo nel quale nulla è ciò che sembra; lo scopriranno presto gli abitanti dell'inizialmente ridente Griefbury (letteralmente ""il dolore seppellisce""""), nome certamente non scelto a caso. Che cosa è disposta a fare una madre disperata? Dove può arrivare la sua cieca determinazione, che sconfina quasi nell'egoismo più puro, anche se non del tutto condannabile? La natura non va sfidata. Mai». (Dalla prefazione di Chiara Stivala)."" -
Una fiaba. Colapesce
Età di lettura: da 4 anni. -
Il drago e la margherita
Nina soffre di disturbi dell'ansia dalla nascita della sua bambina. Questi disturbi aumentano con la morte della madre con cui la protagonista aveva chiuso i rapporti. Spinta da un'intuizione dovuta a un'affermazione della madre in un momento di delirio, Nina cerca nella storia familiare le cause dei suoi disturbi, dovrà per questo compiere un lungo viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio. Sarà solo così che verrà a conoscenza di un terribile segreto. -
Cucina siciliana
Questo libro racconta racconta la scoperta dei sapori perduti, forti e delicati, di una cucina umile e semplice, il recupero accurato e puntuale di tradizioni spesso dimenticate. Un libro intenso ricco di emozioni e immagini che ritraggono la sua Sicilia bella e affascinante, il mare e le coste fanno da cornice ad uno scenario unico come se fosse un quadro, un dipinto dove puoi toccare con mano la realtà che la circonda, la gente che la ama e che spesso è costretta ad abbandonarla per inseguire sogni che purtroppo in Sicilia restano solo miraggi. Attraverso queste pagine si percepisce il ricordo e il pensiero di un tempo che è passato ma mai dimenticato, e il tentativo invano di poterlo fermare riporta lo stesso Davide D'Arcamo indietro nel tempo, raccontando usi e costumi, colori che riempiono vicoli e strade di mercati, i volti di anziani seduti davanti alle loro case che rappresentano la storia di questa terra. -
Don Niluzzu e don Papè
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L' ultima pandemia. 1887: acqua igiene colera a Messina
"Il libro di Arimatea racconta il colera del 1887, l'ultima pandemia, con piglio rapido, con sveltezza, unendo e intrecciando al taglio storico con cui la ricerca nasce, nuovi punti di vista, ora sociologico, ora politico, ora puramente narrativo. Risaltano da questo palinsesto alcune figure, che sono personaggi o istituzioni, come l'arcivescovo Guarino, pastore che soccorre le sue pecore nel momento del più terribile dei pericoli: figura che cozza fragorosamente con quella del suo predecessore Luigi Natoli, che nell'epidemia del '67 aveva dato esempio di bieco egoismo. Di tutti questi aspetti e di molti altri rende conto l'agile libro di Giusi Arimatea, a cui bisogna dare atto di aver fatto compiere uno scarto qualitativo al semplice saggio storico, trasformandolo in un godibilissimo resoconto narrativo"""". (Dalla prefazione di Gerardo Rizzo)" -
Le utopie di ieri e quelle di oggi. Per uno stimolo a una discussione comune sul «come eravamo» e su quello che vorremmo essere
Non siamo figli di nessuno». È l'affermazione perentoria attorno alla quale ruota il racconto di una storia lunga 50 anni, che va dal tanto decantato o contestato 1968, a seconda dei punti di vista, ai nostri giorni. Attraverso il recupero della memoria personale, per grandi linee, ho voluto trascrivere impressioni, sensazioni, analisi che appartengono a tanti militanti della sinistra storica che a distanza di anni si sono ritrovati senza più un referente politico. Ma è anche una scatto di orgoglio di chi ritiene di essere possessore di un patrimonio per troppo tempo dimenticato, che oggi, in una stagione di marcato distacco dalle passioni di una volta, può acquistare grande rilevanza, per il contributo di idee che è stato e che è ancora in grado di proporre. Quindi non più qualcosa da abiurare, ma da mettere in luce e rivalutare (...) Della difesa dei valori etici non gliene frega ormai niente a nessuno, vittime, come siamo, delle leggi stringenti dei mercati, che possono essere condizionati e indirizzati da chi detiene il potere economico verso la direzione desiderata (...) Tale ventata innovativa non può non avere effetti devastanti sulla coscienza collettiva rinfrancata in epoca recente dalla schiavitù, che faticosamente ha costruito la convivenza civile sulla base dei valori di libertà, fraternità ed uguaglianza. La coscienza di un popolo, come quella di un individuo, ha una immensa portata di carattere ancestrale, poiché attinge all'essenza stessa dell'umanità, che affonda le radici nel tempo in cui l'uomo ha deciso di organizzarsi in comunità. Nei secoli si è evoluta camminando di pari passo con l'evoluzione della specie umana. Oggi dovremmo avere tutti paura di ritrovarci in un mondo in cui viene intaccata fortemente la nostra coscienza solidale a favore di assunti economicisti che non potranno non renderci sempre più schiavi, avvinghiati da catene invisibili ma potentissime. Ci vorrebbe un risveglio delle coscienze. Con questo libro si intendono sostenere progetti a favore dei ragazzi affetti di Autismo, a cominciare dalle iniziative previste dalle leggi sul ""Dopo di noi""""."" -
Salvatore Puglisi. Il Sindaco di Francavilla
«Questo libro è nato dalla volontà di pubblicare almeno uno dei manoscritti di mio cugino Salvatore Puglisi, insegnante di Scuola Elementare e sindaco di Francavilla Sicilia per diversi lustri, uomo politico di rilievo della Valle dell'Alcantara. Altra volontà è stata quella di recuperare e mettere insieme, sistemare e pubblicare le relazioni formulate dalle persone che avevano partecipato all'incontro organizzato nella Sala Consiliare ""Falcone e Borsellino"""" il 30 gennaio 2016 per commemorare la sua figura umana, professionale e politica. Pertanto, tra i vari scritti di mio cugino da abbinare con tale raccolta, ho ritenuto di scegliere quello avente maggiore affinità e attinenza con le suddette relazioni, e cioè il manoscritto avente per titolo """"170 anni di vita amministrativa"""" del Comune di Francavilla. A proposito dei suoi scritti, rimasti inediti, faccio presente che, qualche mese dopo la sua morte, mi ero preso l'impegno di pubblicare alcune delle sue opere descrittive, rimaste sotto forma di appunti o di bozza, riuscendo solo nel corso di questi ultimi tre anni a dedicarmi con maggiore assiduità ai 170 anni di vita amministrativa, divenuti poi, come si vedrà, """"centonovanta"""".» (dall'Introduzione di Salvatore Ferruccio Puglisi)"" -
Adorabili versi a quattro mani
«Questo è un libro di ""alta sartoria verbale"""", una cucitura di frasi, e perciò di pensieri che nel risultato finale si intersecano, si trasformano e si unificano per dare corpo a un poetare sì partorito da due menti e da due cuori, ma con una fisionomia unica e originale [...] Lia, poetessa-visionaria, Franco, poeta-filosofo, sono due entità sempre in grado di provare meraviglia, stupore, di guardarsi attorno e oltre l'orizzonte, e in grado di cogliere l'essenza """"celata"""" di ciò che ci circonda. Ed ancora è un libro che ti insegna la condivisione, la tolleranza per la capacità dei due di rinunciare ad esprimere il proprio esclusivo poetare per crearne uno nuovo in collaborazione» (dalla Prefazione di Giusi Carreca). «Gli """"Adorabili versi"""" nascono dalla compenetrazione tra questi due modi di intendere la poesia. Leggendo si scopre, dunque, che i testi non sono di Lia Lo Bue né di Francesco Setticasi, ma di una terza voce, che ha una potenza lirica accresciuta dal connubio armonico tra due """"io"""" che scompaiono l'uno nell'altro in una sintesi perfetta: """"e i versi suoi son fatti miei / e i miei sono fatti suoi."""" (dalla Postfazione di Angelo Campanella)"" -
Ponte di Genova. Diario di una tragedia annunciata
Strazio, dolore, indignazione, rabbia, giustizia. È sufficiente approntare la lista di ponti, strade, cavalcavia, passaggi e sottopassaggi a rischio crollo per mettersi a posto con la coscienza? Basta riunirsi, incontrarsi, esibire competenze personali, meriti e riconoscimenti conquistati dietro comode scrivanie in anni di onorato servizio per parare i colpi mortali di altri ""incidenti""""? Giusto limitarsi a sottoscrivere verbali roboanti, redatti nel solito babbeo burocratese, per costruirsi un sicuro rifugio morale? No, non funziona così. Non è più possibile andare avanti con queste inutili e stucchevoli esibizioni burocratiche del dopo. È arrivato il momento della confessione purificatrice. Della verità liberatoria. Nobilitante. Del riscatto etico. Delle regole da rispettare e fare rispettare. Della riscoperta di valori importanti ammassati nel dimenticatoio dell'egoismo umano. È arrivato il momento di imboccare percorsi di lealtà, verità e bellezza. Di costruire ponti di vita. Di recuperare e conservare dignità, identità e spazi sacri intoccabili di sovranità nazionale nel contesto di un nuovo e virtuoso progetto di collaborazione attiva fra Paesi dello stesso Continente, elaborato per favorire e incrementare una crescita equa e sostenibile. Questa, in definitiva, l'idea nobile di un'Europa unita voluta dai padri fondatori fra cui l'Italia. Un'Europa che sarebbe dovuta diventare il cuore dei popoli, della giustizia sociale, della solidarietà, dell'uguaglianza, della libertà, della responsabilità, della cooperazione, della democrazia. Oggi, con riferimento particolare ad alcuni temi di vitale importanza (austerity, economia, migranti), assistiamo invece allo spettacolo indecoroso di un'Europa supponente, bugiarda, litigiosa e di parte. Nata male e cresciuta peggio. Fermatevi a guardare l'immensa bellezza del creato che è dono meraviglioso, universale, indivisibile. Dono confezionato per tutti: per voi che ve la tirate immaginando di essere lo Stato e per la gente comune, persone umili e coraggiose che sono lo Stato, che lavorano, hanno famiglia, arrancano, soffrono e muoiono senza perdere mai la dignità umana. Fra le tante ipotesi, gli inquirenti stanno lavorando su una in particolare, volta ad accertare se, per far quadrare i conti senza intaccare il profitto, la corda della sicurezza non sia stata tirata troppo. A questo punto ci sta tutto. Compresa l'idea killer che le manutenzioni, le migliorie da fare per prevenire il crollo di ponti, strade, autostrade e viadotti siano state dosate nel corso degli anni con il bilancino del farmacista, alzando l'asticella del rischio fino al limite massimo, con la sciagurata convinzione di non arrivare mai al punto di rottura. Che invece, incosciente, maledetta, assassina sicumera professionale, è regolarmente arrivato, arriva puntualmente e arriverà tragicamente come prima e più di prima se, a salvaguardia della vita umana, non si adotteranno rimedi veri, efficaci, definitivi e immediati combattendo la corruzione a tutti i livelli."" -
La latinité
Questo volume contiene il testo di una conferenza, tenuta da Edgar Morin a San Paolo del Brasile nell'agosto del 2003, sul tema La latinità. Per la specificità dell'argomento e in funzione dei popoli che coinvolge in maniera diretta, è presentata nelle versioni francese, italiana, spagnola, portoghese, rumena e latina. Morin vi sottolinea il ruolo e l'importanza della cultura latina nella nostra storia. -
La scala dei silenzi
«A metà del Cinquecento, nella Contea di Modica, un governatore di origine toscana venne destituito, sottoposto a processo e carcerato. Traendo spunto da tale avvenimento, è venuto fuori il presente lavoro, animato da personaggi storici e da personaggi di fantasia; egualmente, frutto di fantasia sono i fatti e i misfatti sia agli uni che agli altri attribuiti. Benché, dunque, Belnardo del Nero sia realmente esistito, al pari del conte di Modica, gli avvenimenti narrati in questo romanzo sono di pura invenzione letteraria per cui ogni riferimento a persone realmente esistite è puramente casuale, anche se ho voluto lasciare indenni le date, per rispetto della Storia, e i luoghi, per amore della mia terra.» (dalla Nota introduttiva dell'Autore) -
Sbagliando s'impara. Considerazioni sul tradurre
Questo volume non è un ennesimo libro sulle teorie della traduzione, il cui intenso sviluppo degli ultimi anni, ha determinato un notevole cambio nella strategia globale di avvicinamento al fenomeno della traduzione. Esistono ormai eccellenti studi sulla traduzione, ma purtroppo sono rari i libri che oltre agli argomenti teorici riportino anche un inventario, seppur minimo, di esempi. Nato dall'esperienza diretta e d'insegnamento, questo libro vuole essere un sussidio concreto per chiunque voglia apprendere ed esercitare l'attività di traduttore di testi letterari e, più specificamente, per chi intende operare in ambito ispanico. Quello di tradurre è un compito molto complesso che richiede da parte del traduttore, oltre a un perfetto dominio della lingua di partenza e di quella d'arrivo, anche una serie di competenze specifiche e soprattutto un profondo rispetto per l'opera che traduce e per il suo autore. quasi si trattasse di un atto d'amore. Tuttavia il lavoro del traduttore è anche un lavoro pragmatico, in cui necessariamente si sbaglia e s'impara (anche dagli errori altrui). La descrizione delle varie traduzioni analizzate, buone o cattive che siano, e il costante riferimento ai criteri che i diversi traduttori hanno adottato, vuole contribuire a chiarire e definire meglio quali siano le qualità sostanziali che il tradutto¬re deve acquisire e quindi aiutarlo a districarsi dalle insidie del tradurre. -
Dalla Strage di Bologna. Quindici Su Quaranta. Onofrio Zappalà e il dovere della memoria
Prefazione di Nando Dalla Chiesa. -
Il poeta e la bambina. Nino Ferraù poeta siciliano del Novecento
Nino Ferraù, storico poeta messinese del Novecento: uno dei grandi poeti siciliani del Novecento. -
Un poeta della Sicilia. Vol. 1
Questo primo volume si articola in tre sezioni: poesie di teorizzazione letteraria, componimenti d'impegno morale e civile, liriche degli affetti, utili per un approccio scolastico e fruibili anche dai meno giovani. -
Il soggetto e la sua libertà. The subject and its freedom
L'intervista biografico-teorica qui riprodotta, in edizione bilingue, è stata realizzata grazie a una lunga frequentazione (settembre 2002 - settembre 2004, data della sua prima pubblicazione sulla rivista Iride). Ebreo comunista, Toth è stato perseguitato durante la guerra. Nel dialogo con Polizzi descrive le sue ricerche, mosse dallo studio sistematico dei filosofi e dei matematici greci e indirizzate all'indagine sulle questioni geometriche e aritmetiche discusse da Aristotele e Platone. Dimostra come l'indissolubile legame tra matematica e filosofia apra uno spazio trascendentale nel quale tramite il logos il non-essere diviene essere, l'irrazionale penetra nel razionale. Ciò lo conduce a riflettere sul ruolo della libertà del soggetto alla base della matematica e della filosofia occidentali.