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Il pettine lungo il fiume e altre storie improbabili
La realtà, quando si muove ai margini dell'improbabile, è più incredibile di quanto si possa immaginare; Michele Piccolino la presenta in una raccolta di otto racconti brevi. Le storie sono raccontate in uno stile asciutto ma non per questo meno evocativo: un padre ogni giorno rende omaggio alle vittime della strada; una madre decide di diseredare i figli ingrati; un pescatore trova lungo il Piave un ciondolo d'oro e parte alla ricerca di chi l'ha perduto; un ragazzo non manca mai di presenziare a un funerale; se vi hanno rigato la macchina, vi verrà spiegato chi e perché lo ha fatto; una nonna insegna alla nipote i segreti della cucina; l'amicizia a distanza tra un ergastolano e una bambina dona speranza ai carcerati; le stelle segnano il comune destino di due ragazzi. -
Ombre sul sole. Storie di uomini-contro. Giuseppe Bottai, Folco Lulli e Frédéric Rossif
Che cosa avevano in comune Giuseppe Bottai, Folco Lulli e Frédéric Rossif? Che cosa poteva tenere assieme un gerarca del regime fascista che la notte del 25 luglio 1943 votò contro Mussolini provocandone la caduta, un attore specializzato nel ruolo del ""vilain"""" e un regista di fama internazionale, noto soprattutto come documentarista? Bottai, Lulli e Rossif erano tre """"ronin"""", samurai il cui signore e padrone era finito nella polvere abbandonandoli al proprio destino. E per questo bisognosi di un riscatto morale in grado di poter loro restituire una nuova identità recuperabile soltanto attraverso una testimonianza di fede e di eroismo. Bottai e Rossif trovarono questa identità arruolandosi nella Legione Straniera, Folco Lulli militando nelle formazioni partigiane monarchiche e in seguito, dopo essere stato catturato dai tedeschi e rinchiuso in un campo di concentramento in Polonia, inquadrato nell'Armata Rossa. Tre storie sconosciute, che attendono di entrare nella leggenda."" -
Il marchese che seminava libri
Un valido libro di racconti può nascere quando concorrono due circostanze: la voglia dello scrittore di dar vita con la fantasia a vicende e figure che s'intreccino come accade nella realtà e la sua capacità di comunicare agli altri, attraverso il linguaggio letterario, con immediatezza ed efficacia, il frutto della propria creatività. Entrambe queste condizioni possono rintracciarsi nella raccolta narrativa di Stefano De Sanctis, una silloge che spazia, si direbbe, nel tempo e nei luoghi per mettere a fuoco tutta una serie di situazioni tra loro diverse, ma pure convergenti entro uno stesso orizzonte di idee, di sentimenti, di giudizi. -
Spazio pubblico e desiderio
È la mente l'alcova di pensieri espliciti, ma anche di pensieri intimi ed arditi, quelli che nella prosa poetica di Giovanni Dursi sono descritti e comunicati. Pensieri che svelano l'arcano dell'universo umano e danzano sotto forma di parole, dapprima, per diventare, in seguito, respiro, pulsioni, azioni. Una vera e propria ricostruzione di senso. Parole quasi anacronistiche, come se l'autore di ""Spazio pubblico e desiderio"""" fosse riuscito ad """"evitare"""" lo squallore guardandolo negli occhi. A tratti, i vocaboli in uso nella silloge riescono, sollecitando l'onirico, a far dormire senza morire (Amleto, Shakespeare), a distanziarci dal presente, ma, non per questo, evocano un improponibile romanticismo patetico. Piuttosto, s'avverte lo sforzo autentico che riesce ad inventare per sé e per gli altri un altro mondo. Poesia, in fondo, è procreazione, per cui nessun particolare requisito si chiede, eccetto che sia generatrice ed inventrice. Gli aedi di regime sono avvertiti. Immergendosi convinti nella prosa poetica, il silenzio scoppia tra le dilatate grida dell'autore che giungono al lettore. Ciò punge assai."" -
Ombra e il vecchio
Il romanzo è costituito da due storie parallele, una legata a una dimensione onirica, l'altra a una dimensione reale, che solo nel finale s'incontrano e permettono al lettore di connettere tutti i pezzi - o, se vogliamo, indizi seminati nel corso della narrazione. Un anticipo della storia reale è dato dal dialogo concitato con cui si apre il romanzo. Subito dopo, il lettore è catapultato nella dimensione onirica, il cui protagonista è Ombra, un'entità che lentamente prende coscienza di sé e di ciò che lo circonda. Inizialmente, Ombra è connotato come un sogno che sogna se stesso: è puro e ingenuo come un bambino appena nato e, come fanno i bambini, si entusiasma per ogni piccola scoperta. Mentre osserva il buio in cui si trova immerso, Ombra vede una lucina: raggiungerla e scoprire di cosa si tratta diventa il suo obiettivo. Intraprende un viaggio che lo porterà alla scoperta di se stesso. -
Antichi giardini italiani
Tra storia e affabulazione, e in una lingua, l'inglese, spinta a un massimo livello di eleganza e di complessità morfologico-sintattica, la geniale Lee ci schiude visioni di quelle elette alleanze tra la natura e l'umano che sono certi spazi floreali di un tempo, brulicanti delle presenze che vi aleggiavano, e che oggi... Edito per la prima volta nel 1897, finora mai tradotto in italiano, ""Antichi giardini italiani"""" è un riferimento prezioso per coloro che vogliano scoprire il prodigio di una prosa in cui saggistica e narrazione si fondono, quasi a configurare una """"terza"""" forma letteraria dalle molteplici capacità di suggestione, e suggerimento, per la nostra contemporaneità. """"I must protest against such a state of things"""", strepita l'indomabile scrittrice non troppo dopo le prime battute - confermando l'anticonformismo e lo spirito d'indipendenza che animano la sua parola fiammante, continuamente rinvigorita dall'erudizione e dalla poesia."" -
Il baffo del diavolo
L'autore ci mostra un angolo di provincia abruzzese conservatosi integro nella sua ""terrignità"""", pur essendo stato attraversato dalla guerra, dalle """"pattuglie d'assalto"""" della ricostruzione e del boom economico, dagli echi e dai lasciti degli anni di piombo. Per farlo, l'Autore deve passare subito ai fatti. Articola dunque la narrazione secondo un percorso che abbraccia due piani espositivi: l'uno riguarda la """"presentazione"""" di ambienti, persone e tradizioni locali, l'altro lo sviluppo e le conseguenze di una vicenda elettorale in cui confluiscono apporti di natura storiografica ed antropologica. Si può dire che la disposizione a scrivere qui è sollecitata da un robusto empito politico, di impegno civile, che nutre ininterrottamente il pensiero di Marciani. Tra l'altro, non possiamo sottacere il suo pluriennale attivismo nelle campagne ambientaliste, in manifestazioni contro guerre, genocidi, violenze e altri misfatti che hanno insanguinato l'Africa, il Medio Oriente, il Mediterraneo."" -
Il naufragio dell'utopia. Il Titanic degli abruzzesi dimenticati. 17 marzo 1891
Il libro percorre un ideale viaggio di trent'anni a partire dal 17 marzo 1861, data dell'Unità d'Italia. Richiama con particolare interesse il pomeriggio del 17 marzo 1891, momento in cui il piroscafo Utopia, partito alla volta di New York, si inabissò nella baia di Gibilterra. 563 furono le vittime del tragico viaggio a bordo di una nave dal nome premonitore, a cui più di 800 italiani avevano affidato gli auspici per una rinascita, emigrando lontano dalla miseria in cui era disgraziatamente piombato il Sud del neonato Regno d'Italia. La ferita più profonda inferta a questi emigranti non fu tanto quella che ne causò la morte, quanto la fredda dimenticanza per la loro triste storia, che li fece simbolicamente annegare una seconda volta nell'indifferenza delle cronache contemporanee e postume nei 120 anni trascorsi dalla sciagura. In questo risiede lo scopo principe del libro, nell'esigenza di rimarginare una ferita che ancora sanguina, restituendo al contempo dignità umana ai protagonisti del naufragio. -
La signora in giallo. Che fine ha fatto Jessica Fletcher?
Nella storia delle serie TV c'è un personaggio universalmente conosciuto che rassicura e inquieta allo stesso tempo: quel personaggio è Jessica Fletcher meglio nota in Italia con ""La signora in giallo"""". Nella realtà fittizia delle serie televisive Jessica Beatrice Fletcher (J.B. per i suoi lettori) è un'icona. Rassicurante nella sua immagine di signora perbene, vedova non più giovanissima, Jessica vive a Cabot Cove, nel Maine, senza figli ma circondata da numerosi nipoti, in visita o al seguito, da amici sparsi per il mondo, da vicini impiccioni e soprattutto da cadaveri e assassini. Rassicurante, dunque, ma anche inquietante perché Jessica sembra portarsi dietro l'omicidio, ovunque lei vada. Da supplente del liceo di Cabot Cove diventa autrice di bestseller acclamata in tutto il mondo e viaggia per promuovere i suoi libri e per incontrare parenti e amici e dove arriva lei arriva anche il delitto!"" -
Lo splendore dell'aquila nell'orso. L'Italia di Enrico VII di Lussemburgo
Perché Enrico VII di Lussemburgo, Imperatore e Re d'Italia, continua a essere pressoché sconosciuto da noi? Eppure Dante assegna alla sua figura un posto ai massimi vertici del Paradiso - e con tanti intellettuali dell'epoca plaudì alla sua discesa in Italia per drizzarla. Scomodo a entrambe le spadroneggianti fazioni guelfe e ghibelline, dopo tre anni di permanenza nel nostro paese Enrico venne neutralizzato e - ancor peggio - sottoposto a una ""damnatio memoriae"""" che dura tuttora. Riluttanti gli storici italiani, di ieri e di oggi, a restituire all'Alto Arrigo la giusta dimensione morale - e biografica - che merita."" -
Il teorema di Gödel
"Paraguai"""" e """"Il teorema di Gödel"""" sono due romanzi complementari che abbisognano di una lettura consequenziale. Non volumi di una saga, ma l'uno la necessaria continuazione dell'altro per ottenere la quadratura del cerchio. Questioni irrisolte: la vita di Luca Anselmi gravita intorno a dilemmi che lo dilaniano, come uomo e come libero professionista. Nella soluzione del suicidio di Emiliano Schiaffino, gemello del più famoso Diego, al centro del primo dei due volumi, è insita la ricerca della verità, che si sviluppa nel secondo come un teorema matematico, inspiegabile e inspiegato, coinvolgendo la sua vita personale, professionale ed emotiva. I temi della gemellarità, del doppio significato, della presenza e dell'assenza sono tutti ugualmente importanti e concorrono a determinare approfondimenti del caso e della vita di Luca, in una serie di concatenazioni associative che lo portano a comprendere come niente sia mai quello che sembra." -
Tridollars
Dieci racconti di varia struttura, ambientati in differenti periodi della storia italiana. In essi l'autore, seguendo i percorsi di un fervido immaginario, vuol dimostrare come la narrazione possa di volta in volta adottare una forma aderente ai fatti, puntando soprattutto sulle risorse creative della lingua e sulla inderogabile priorità dello stile. La parola attraversa la penisola, da Lentini a Cinisello Balsamo, passando per Roma, Viareggio, Pescara, Ancona e deviando, una sola volta, nel Mediterraneo centrale, per seguire una rotta che conduce fino all'Oceano Indiano, determinando occasioni di ""altre vite"""", di altri possibili alternative alla macerante realtà degli ultimi anni del secondo millennio. La traiettoria coglie il sorgere di una civiltà, nell'ottavo secolo, e giunge fino alle stagioni più problematiche della storia sociale del paese, ma con allusività e leggerezza, senza peraltro cadere nei parametri del """"relazionabile"""", del """"sociologismo"""" e del razionalismo obiettivo. Essa segue i movimenti, talvolta sventati, di un pugno di uomini, ragazzi, sognatori e deliranti artefici della comunicazione, i quali si muovono in un carosello di arrivi e partenze..."" -
La mia vita giaceva dentro di me
Il mondo contadino con i suoi valori saldamente ancorati alla tradizione e la guerra assurda e brutale che sconvolge una quotidianità fatta di fatica, di rinunce, ma pervasa di cristiana serenità, fanno da cornice alla narrazione. Personaggi umili nella loro semplicità ma tenaci nell'affrontare con pacata determinazione le tante avversità che la vita riserva loro. In essi non c'è mai rassegnazione ma, in ogni situazione, la speranza di riuscire grazie ad una fede incrollabile che diventa, come dice l'autore, ""strumento di crescita e cibo di vita"""". La natura, poi, consola ogni tristezza e rassicura l'animo, funzioni queste tanto care all'autore che indugia con le sue descrizioni particolareggiate proprio con l'intento di catturare l'emotività del lettore e renderlo partecipe dei momenti più significativi della storia. Ilenia, ragazza semplice e ingenua, """"intraprende il viaggio della vita volando sulle ali della fantasia e della speranza con una scorta di ideali e desideri"""", ma ben presto si accorge che tante sono le asperità da superare nel percorso di crescita che dall'adolescenza la porterà ad essere donna."" -
Cherosene
Nelle rapide annotazioni di ""Cherosene"""" Beniamino Biondi ci offre il suo frammentario rapporto sul mondo come l'ha conosciuto nei suoi trentacinque anni di vita di siciliano impegnato culturalmente nella scrittura e nella critica. Qual è il risultato di questo Piccolo Testamento di Biondi in versi franti? Piuttosto sconsolante, parrebbe. È un mondo urbano abitato da larve al limite della sopravvivenza, fatto di periferie industriali, bidonville, bassi, interni cupi. É un inventario da cui trapela poca luce, condotto nel corso di una trentina di schegge frammentarie, anche lapidarie. Predomina il senso di un discorso, o chiacchiera, dal carattere fatico, cioè quasi più orale che scritta. L'estro formale, sempre contenuto, sottolinea quelle che sono in effetti delle microstorie di un mondo banale senza redenzione. Prevale il sentimento di un inventario del caos in tonalità saturnina o malinconica, con una presenza ricorrente della morte, anch'essa anonima."" -
Brasil. Profundo
"Un paese nuovo, un porto magnifico dove approdare, distante dall'Europa meschina, una natura esotica ed esuberante: questo mi parve il Brasile quando ci arrivai per la prima volta. Mi ci buttai anima e corpo e per dodici anni respirai integralmente l'aria di quel paese-promessa, terra del niente, nazione del domani. Lo visitai in lungo e in largo per foreste e metropoli, lo vissi nelle sue contraddizioni. Il risultato della malinconica allegria che ha caratterizzato la mia lunga parentesi brasiliana sono questi resoconti e alcune considerazioni che li accompagnano."""" Nei testi di Stefano Coali siamo trascinati quasi senza accorgercene a seguire i passi del narratore, le sue scorribande per i meandri delle città sudamericane, in favelas e vicoli scuri, bar malfamati e botteghe decadenti, tutti luoghi frequentati da un'umanità eterogenea e da personaggi improbabili. Il percorso è un tuffo nelle vertigini della sua scrittura, candidamente cinica a tratti e intrecciata di elementi autobiografici. Resoconti irritati, violenti o irriverenti mostrano l'altra faccia del mondo, quella che non vediamo, o spesso non vogliamo vedere, per evitare di sentirci coinvolti." -
L'uomo perfetto
Questa è la storia del mio ultimo contratto. Un contratto professionale. Non vi nascondo che avevo molte perplessità in merito quando lo firmai, ma le clausole erano intriganti e mi sono sempre lasciato facilmente allettare dalle novità. Non mi sono mai tirato indietro di fronte alle stranezze, era il mio ultimo contratto, e dopo una carriera di tutto rispetto mi sembrava giusto chiudere alla grande. Che diamine! Il lavoro è lavoro e i soldi fanno gola a tutti. C'è gente che ammazza per denaro, io almeno mi faccio pagare per dare felicità. Mi chiamo Drake Vörson e sono un uomo perfetto. -
Presuntuoso come il pranzo di Natale
Seguire il protagonista nel suo addentrarsi tra le pieghe della vita è come assistere a una scissione dell'atomo; a un'operazione a cuore aperto e senza anestesia. Le vicende camminano attraverso una quotidianità contemporanea, luci e ombre che appartengono a chiunque e che pure qui vengono anatomizzate, scrutate microscopicamente dal protagonista che paradossalmente fa della sua miopia una lente di ingrandimento. Non c'è tregua, gli eventi che normalmente accadono nella vita di un uomo qui si condensano quasi a voler mettere alla prova la fibra umana; come se in un solo giorno facesse estate e inverno, vincere la lotteria e scoprire di avere il cancro. Non c'è tregua, le parole trasportano immagini ed emozioni che quasi si accalcano, spingono per ""passare avanti"""" e l'uso ricercato delle espressioni non è mai un vano compiacimento letterario, ma solo il frutto di chi si sforza di rendere il senso delle cose e della vita senza infingimenti, cruda, bella, terribile, senza sconti né sovraprezzi, senza retorica né ambiguità. Un fiume che va dalla sorgente alla foce senza fermarsi."" -
Piratino incontra robot
Un nonno ""marinaio"""", una nonna amorevole, un nipotino che viene dalla città tutte le estati per vivere vacanze indimenticabili e un personaggio strano, incontrato per caso sulla riva di un ruscello. Grazie a lui le giornate di Tino si riempiono di entusiasmo e allegria, mentre insieme vanno in giro per... la Storia! """"Pira-Tino"""" dà il titolo a una serie di racconti fantastici, adatti ai bambini delle prime classi della scuola elementare, attraverso i quali l'apprendimento della Storia, Geografia e delle Scienze diventa divertente e appassionante. Età di lettura: da 6 anni."" -
I diamanti di Kesselring
Al confine con la Francia, sulla riviera ligure di Ponente, torna a profilarsi l'esistenza di un tesoro di diamanti finissimi, il prezzo stimato nel 1944 per la corruzione del feldmaresciallo Kesselring e la resa delle forze armate tedesche in Italia. Un buon piano in cui qualcosa non ha funzionato: i preziosi non arrivarono mai a destinazione. La caccia a quegli stessi diamanti si scatena dopo circa settant'anni, in un'aspra contesa senza esclusione di colpi. Il commissario Roberto Pollini e il cronista Giovanni Rosaspina seguono le indagini, affiancati ben presto da due giornaliste inglesi. Teatro della vicenda sono la cittadina di Rivamare e la catena montuosa delle Alpi Marittime dove, con tutta probabilità, si è interrotto il viaggio delle pietre preziose. Come figure spettrali, da un remoto passato emergono ombre inquietanti. Segreti rimasti a lungo sepolti come scheletri nell'armadio, patti infami e scellerati saranno al centro di una ragnatela e di una beffa dalla quale sarà difficile uscire. -
La montagna di luce
All'improvviso, superata l'ennesima curva della strada verso Enna, una visione meravigliosa. Una montagna che splende come gemma sotto i raggi del sole morente. Il duca di Sanseverino e la giovanissima Elena Gherardi rimangono affascinati. Non è possibile che un Rosicchiatore si celi sotto quella meraviglia, non è possibile che debbano cercare lì la sua tomba per distruggerlo. Ma i segnali sono troppo forti per andare oltre. Poi c'è una gara, incredibilmente cruenta, in quella terra dimenticata da Dio. Il vincitore, oltre a un considerevole premio in denaro, passerà un anno intero in compagnia di sette splendide fanciulle. Per poi sparire nel nulla. Bellissime le fanciulle, bellissima la montagna, bellissima Elena che scalda il cuore al duca cinquantenne. C'è troppa bellezza in giro. Troppa. Lì è celata la terza tomba. Nelle viscere della Montagna di Luce un'avventura orrenda e mortale li attende.