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Il fascino indiscreto dell'impermeabile bianco
Quello che sembrava un tentativo di stalking ben presto si palesa come una disperata richiesta di aiuto. Dietro ai misteriosi messaggini criptati, affidati al parabrezza della macchina di Francesco, si cela una donna allo sbando. La storia muove i suoi primi passi in una Roma frenetica, dove può diventare stressante persino fermarsi per una pausa caffè. L'intricata vicenda, preceduta da una serie di avvenimenti rocamboleschi nella capitale e nell'alto Lazio, sfocia nel placido Abruzzo, dove si consuma un femminicidio. ""Il fascino indiscreto dell'impermeabile bianco"""" non lascia scampo al lettore, lo coinvolge senza tregua fino al suo epilogo."" -
Il bianco degli occhi e altre storie nere di Cavafratte
«Per raccontare un evento, se questo evento nasce dall'oscurità di passioni che scorrono sotto la superficie di un'apparente normalità, serve molto amore. È il sacrificio più grande, il regalo più prezioso che può fare un autore ai propri lettori, immedesimarsi in una passione deviata, in un'emozione velenosa. (...) Nei racconti il viaggio nell'inferno di un delitto è senza remissione. Michele Piccolino ha una scrittura dolce e partecipata. Segue il più importante dei principi necessari al racconto, che è quello di non esprimere giudizi ma di percorrere l'anima di ognuno tra i personaggi, anche quelli che si rendono responsabili, magari proprio malgrado, di azioni sulle quali il giudizio morale non potrebbe che essere di condanna. (...) Lo scrittore è uno affacciato a una finestra, che racconta a chi sta all'interno quello che vede accadere. Può interpretare, al limite: non cambiare gli eventi. È per questo che la raccolta di racconti che avete fra le mani vi terrà sospesi, lungo un percorso sulle montagne russe che farete bendati. Vi mancherà il fiato, sarete ingannati dal vostro stesso sorriso prima di precipitare, di nuovo, nell'abisso nero dell'anima altrui.» [Maurizio de Giovanni] -
Museo pandemia. Il compleanno
"Alfredo Vasco non cerca alibi. Il teatro non è un alibi, è una lente di ingrandimento. Squarcio deformato su una realtà deformata. Pandemia! Pandemia! Il mondo soffoca. Le voci restano senza voce. Pandemia! Pandemia! Il virus s'insinua nei corpi e nelle menti. Il contagio è inarrestabile. Il grido si fa afono e il mostro ghermisce: subdolo, silenzioso, crudele. ... Questo tentano di raccontare i due testi: lo sgomento. Forse la fine dell'umanità come fino ad oggi l'avevamo conosciuta. Il museo degli orrori è aperto. Benvenuti.""""" -
Scelta dal cielo. Biografia di Carmen Dina Mattioli
Chi era Dina? Attraverso gli scritti della protagonista, questo libro si propone di mettere a fuoco la vita di una donna non comune. Carmen Dina, nota col solo nome di Dina, era assetata di conoscenza in ogni suo aspetto, dalla conoscenza di sé alla luce dell'amore di Dio, alla conoscenza degli anfratti più reconditi dell'essere umano. Per Dina, infatti, ogni persona ha un potenziale positivo da scoprire e da coltivare, anche quando l'impresa appare difficile. La vita di questa è donna, che gradualmente si abbandonava alla fiducia nel Padre Celeste, è stata un dono per coloro che l'hanno conosciuta. Ma Dina era ancora di più. Una prescelta? Presentazione di Emiliano Antenucci. -
Nulla due volte
Nel luogo sospeso dell'elaborazione di un distacco, il nostro cervello cerca riparo e dimentica le immagini più dolorose, a volte spezzando il legame che lo allaccia al corpo, in attesa del passo più coraggioso, l'accettazione di quello che è stato e infine il perdono di sé, che ricompone senso e ragione, il corpo al pensiero. Il viaggio di Caterina alla ricerca di un frammento di memoria dura da mesi, da quando ha smarrito l'attimo in cui sua figlia Livia è morta. È un percorso di sofferenza sorda a tutto il resto, che giunge al termine nella notte più lunga dell'anno, quando il mondo fuori corre veloce e il suo mondo dentro si ferma, per lei e per Livia. Il nostro cervello: una massa gelatinosa di un chilo e mezzo consapevole di sé, che può contemplare il senso dell'infinito, ama, compatisce. Il nostro corpo: solo ricettore di impulsi nervosi o primo percettore del mondo e quindi vero decisore? Il corpo è cosciente? Nulla due volte esplora la misteriosa relazione mente-corpo alludendo all'arto fantasma, sindrome per certi versi ancora oscura in cui sembrano più che mai interconnesse la dimensione psichica e quella fisiologica della non accettazione di una perdita. -
Dimensione cosmica. Rivista di letteratura dell'immaginario (2018). Vol. 1
Rivista di letteratura dell'immaginario. -
Dimensione cosmica. Rivista di letteratura dell'immaginario (2018). Vol. 2
Rivista di letteratura dell'immaginario. -
Dimensione cosmica. Rivista di letteratura dell'immaginario (2018). Vol. 4: Autunno.
Ai Lettori, di G. de Turris e A. Monti-Buzzetti; Scientifinzione: Storia alternativa della Fantascienza italiana, di G. de Turris; Apocalisse, di A. von Turm; Ursula K. Le Guin: fu vera gloria?, di Errico Passaro; Primavera del mondo, di Riccardo Valla; Riccardo Valla, o delle Eleganze della Fantascienza, di Massimo Scorsone; Cronotopofinestra, di Renato Pestriniero; Fantastico ""Made in Italy"""" e mercato estero: conversazione con Alessandro Manzetti, di Adriano Monti-Buzzetti; L'universo non nasconde segreti, di Giandomenico Antonioli; Ventura e sventura di Túrin, di Jean Chausse; L'araldo della morte, di Mirko Sgarbossa; 1828-2018: Verne è morto, viva Verne!, di Enrico Rulli; Qualcuno tra noi, di Donato Altomare; Frazetta: quando la Carne diventa Arte, di Alessandro Bottero; Nella testa della nonna, di Marco Di Giaimo; Poseidonis, l'ultima isola di Atlantide, di Francesco La Manno; La Biblioteca dell'Altrove, di A. Gualchierotti, A. Guarnieri, A. Pagani, E. Passaro, M. Serra."" -
Dimensione cosmica. Rivista di letteratura dell'immaginario (2019). Vol. 5
Ai Lettori, di G. de Turris e A. Monti-Buzzetti; Tolkien tra Mito, Simbolo e Letteratura, di Chiara Nejrotti; Una vecchia spada, di Adriana Comaschi; Racconto del Santo Graal e Signore degli Anelli: due storie ""a intreccio"""", di Giovanni Costabile; Terra 6, di Pierfrancesco Prosperi; """"L'Uomo è Forte"""" - una dimenticata distopia italiana del 1938, di Umberto Sisia; Due favole insolite, di Bruno Lazzari; Fitz-James O'Brien tra Occulto, Fantastico e Fantascienza, di Pietro Guarriello; Dati, di Carmine Villani; Maniac - tra 2001 e Inception, una farsa che non convince, di Enrico Petrucci; Il regno del silenzio, di Andrea Gualchierotti; The Sound of Future, di Alessandro Bottero; Lo schermo della morte, di Sandro D. Fossemò; Speculative Fiction, ovvero la dimensione filosofica della Fantascienza, di Andrea Tortoreto; Zoogler & Softer, di Massimiliano Prandini; Sale rosso, di Emiliano Mecati; La Biblioteca dell'Altrove, di A.Gualchierotti, M.Maggi, E.Passaro, V.Piccirillo, G. Sessa; I fumetti di """"Dimensione Cosmica"""": Jack Kirby, """"Forbidden Journey"""", di Alessandro Bottero."" -
Dimensione cosmica. Rivista di letteratura dell'immaginario (2019). Vol. 6: Primavera.
Ai Lettori, di G. de Turris e A. Monti-Buzzetti; Un fosco scrutare, di Jari Padoan; Il violino a corde umane, di Antonio Ghislanzoni; Mr. Urania: ricordo di Giuseppe Lippi, di G. de Turris, D. Altomare, F. Pagan, L. Codelli, D. Terzoli, F. Staglianò, S. Fusco, S. Proietti, A. Castelli; Cogito ergo sum, di Annarita Petrino; Del tentativo di oscurare Tolkien, di Giovanni Costabile; I Daeva di Gaugamela, di Fabio Andruccioli; ""Lo Smeraldo"""": il viaggio onirico-apocalittico di Mario Soldati nell'Italia del futuro, di Umberto Sisia; Tentacoli in cucina, di Antonio Bellomi; Il vecchio faro, di Antonio Bellomi; Scrivere fantascienza per ragazzi italiani, di Franco Piccinini; Nel tempo, di Antonio Tentori; Nostra Signora Selene, di Enrico Rulli; Il banchetto lunare, di Max Gobbo; Robert E. Howard e gli scrittori italiani del Fantastico, di Francesco La Manno; Il ritorno di Adonis, di Enrico Zini; Rogue One e Solo, di Enrico Petrucci; Providence: tra Lovecraft e Moore, di Alessandro Bottero; La Biblioteca dell'Altrove, di A. Gualchierotti, M.L. Moretti, E. Passaro."" -
Dimensione cosmica. Rivista di letteratura dell'immaginario (2020). Vol. 10: Primavera.
Ai Lettori, di G. de Turris e A. Monti-Buzzetti; Una fondazione per il Fantastico e la Fantascienza, di Alberto Terenzi; Il giorno del fuoco, di Euro Carello; Danza macabra - I romanzi, di Andrea Gualchierotti; Chta, la fiamma, di Lorenzo D'Andrea; Danza macabra - I film, di Enrico Petrucci; Squilla il telefono, di Giulio Leoni; L'incubo architettonico e sociale delle monadi urbane, di Jean-Pierre Laigle; Affinità Elettive, di Andrea Coco; Cavalcare il tempo - Tra filosofia, scienza e fantascienza, di Luca Ortino; La rinuncia, di Adriana Comaschi; Il barile di Amontillado di Poe, di Sandro D. Fossemò; Orobosco, di Claudio Foti; Carlo Rambaldi - Creatore di mostri, di Antonio Tentori; Ufficio reclami, di Elisabetta Amoroso; La Biblioteca dell'Altrove, di A. Gualchierotti, A. Monti-Buzzetti, E. Petrucci, A. Casati. -
L'arca della civiltà
Anno 2022: lavorando alla creazione del super-soldato, una sezione ultrasegreta della CIA ha iniettato minuscoli robot in cavie umane. Ma la microtecnologia robotica, chiamata in gergo ""poltiglia grigia"""", si diffonde come un vero e proprio virus quando alcune cavie sfuggono al controllo, assumendo presto i tratti di un'inarrestabile pandemia. Ai responsabili del disastro non resta che avvertire il presidente degli Stati Uniti, finora all'oscuro di tutto, e prendere atto che la Terra è condannata. Per salvare la nostra civiltà c'è una sola soluzione: caricare i superstiti della razza umana, insieme ad animali, vegetali e reperti artistici selezionati, su un'immensa astronave destinata a intraprendere il più epico e incredibile dei viaggi, mentre sullo sfondo veglia un'invisibile intelligenza aliena... Ne L'Arca della Civiltà tutto si tiene: distopia, apologo catastrofico, viaggio generazionale, thriller ufologico, in una narrazione che ha il respiro dei grandi romanzi dell'Età dell'Oro della fantascienza."" -
Fantasie d'Oriente
Storie sull'Oriente. Nelle sue innumerevoli declinazioni: prettamente fantastiche, altre autobiografiche, storiche, avventurose, ecc.; ambientate in un remoto passato, in un ipotetico futuro o anche ai giorni nostri in Paesi diversi, reali o immaginari, ma tutti con una chiara impronta orientale. ""Di quale Oriente?"""" Negli undici racconti qui riuniti il lettore potrà trovare storie dell'Estremo Oriente, a cominciare dalla Cina, da un Giappone delicatamente evocato o delineato, futuristico e un poco inquietante fino all'India ricca di leggende e miti; o ambientati in un Medio Oriente a volte realistico, a volte immaginario. Gli autori: Fiorella Borin, Adriana Comaschi, Valentino Di Persio, Renzo Maltoni, Chiara Negrini, Luisa Paglieri, Annarita Petrino, Anna Maria Pierdomenico, Mariano Rampini, Loretta Tobia e Enrico Zini."" -
Odi alimentari
Si sa che i laboratori di poesia non servono a far divenire poeta chi non lo è, ma sono estremamente utili a far emergere le potenzialità che si annidano latenti in tante persone che affidano i propri pensieri e le proprie emozioni ai versi. Questo laboratorio - che si è rivolto a una quarantina di persone - ha visto, come sempre accade in questi casi, l'emergere di scritture poetiche a volte straordinarie, altre volte assai belle o efficaci, altre volte ancora piuttosto gradevoli. Tra i vari ""momenti"""" del laboratorio (giochi linguistici, metafora, similitudine, haiku) ve n'è stato uno che ha suscitato particolare interesse e ha dato notevoli frutti. È il passaggio dell'invitare i partecipanti a scrivere un'ode a un cibo. Ed è così che quasi tutti i testi prodotti sono stati di ottimo livello, tanto da far balenare l'idea di pubblicare un volumetto di """"Odi alimentari"""", quasi in contrapposizione alle """"Odi elementari"""" di Pablo Neruda. In questo volumetto il lettore troverà l'ode al pane e pomodoro e l'ode alla pasta al forno; l'ode alle tagliatelle e l'ode alla parmigiana, con un miscuglio di versi e di sapori da leccarsi le dita e da """"gustare"""" gli scritti poetici."" -
Spacefood
Era stata una giornata bella quanto il tramonto. Nessun ristoratore aveva chiamato per lamentarsi, nessun lettore e nessun collega avevano disturbato Aner Sims con i loro consigli. Nulla e nessuno sembravano in grado di rompere la pace interiore che il critico enogastronomico del giornale ""The Times of Hibernia"""" stava meritatamente assaporando. Nessuno tranne un titano, Sun il disintegratore, che indossava una corazza spaziale e aveva ben altri progetti per lui. In men che non si dica, Aner Sims si ritroverà catapultato in una rocambolesca avventura, tra sedicenti ristoratori di un'improbabile """"Taverna Galattica"""", pub irlandesi dove ostili tucani non desiderano avere imbucati, e un """"Ristorante che non c'è"""" dove tutti vogliono entrare ma non è detto che ci riescano. Così Aner Sims, in compagnia della responsabile del Servizio di Protezione Aziendale di una multinazionale, Scilla Aliprand, innamorata di lui, e del Comandante della Flotta Spaziale, Augusto """"Rock"""" Parboni, un amante della buona cucina con una naturale tendenza a combinare disastri, si recherà al """"Ristorante ai confini della Galassia"""". Un posto meraviglioso: peccato che, prima di potersi sedere a tavola, dovrà scoprire che fine ha fatto il cuoco."" -
La tisana di Ippocrate
"La tisana di Ippocrate"""" è una raccolta di brevi storie, dal rosa al noir al surreale, che si ispirano a intrecci familiari o a fatti sociali, a momenti vissuti o di pura fantasia. La brevità è una forma voluta dall'autrice: in un contesto storico dove tutto è precario, dove poco si legge, forse è più efficace il detto in poche parole, la brevità, la storiella da """"toccata e fuga"""" da leggere velocemente in bus o in treno. Così i ventitré racconti qui presentati, al pari dei precedenti raccolti in Il caffè e altre storie, si esauriscono nello spazio della degustazione di un buon caffè o di una tisana d'Ippocrate. Ma che cos'è la tisana di Ippocrate? Non è altro che il decotto d'orzo, la bevanda che il medico-filosofo Ippocrate, vissuto tra il 460 a.C. e il 377 a.C. e considerato il padre della medicina moderna, usava come rimedio per taluni mali fisici e mentali, tanto da essere per l'appunto nota come la """"tisana d'Ippocrate"""". Sono note le proprietà della tisana di Ippocrate: concentrazione e calma. Proprio come questi racconti che, oltre a divertire il lettore, si propongono lo scopo di indurlo a riflettere sui casi della vita, strappandogli a volte un sorriso." -
La mammina
L'arrivo della nuova levatrice in un piccolo paese dell'Appennino abruzzese apre scenari insoliti nella vita dei personaggi, svelandone i segreti fino ad allora rimasti attutiti dalle consuetudini e dal silenzio, come quei paesaggi di montagna lo erano dalla neve. La Mammina è una giovane donna forte e appassionata che non rinuncia al desiderio di essere se stessa neanche quando si scontra contro i muri alzati dagli stereotipi di un ambiente chiuso e ancora ferito dalla miseria causata dalla guerra. La sua ricerca di libertà e il prezzo che dovrà pagare, passano attraverso storie aride e infruttuose come la terra coltivata a fatica dai contadini; come la rassegnazione e il silenzio. La Mammina è un romanzo che racconta il desiderio di libertà con la delicatezza di una protagonista, Anticlera Massari, che rifiuta di riconoscersi in un ruolo che non sente suo e che lotta per sfuggire dalle trame di una violenza taciuta e capillare. Con la vitalità, la sfrontatezza e le vulnerabilità di tante altre donne che non hanno voce. È un romanzo che affronta, con un'ironia mai rassegnata, la ricerca di un finale diverso. -
Café de Flore. Lacan e gli altri
E poi ricordo, quello stesso anno, il 1971, Luigi Tenco al Café de Flore. Una canzone straziante. ""E lontano, lontano nel tempo Qualche cosa negli occhi di un altro Ti farà ripensare ai miei occhi i miei occhi che t'amavano tanto."""" Luigi Tenco non mi dava pace, prima, dopo e durante la seduta. Il Café de Flore, come già il Café Museum per Elias Canetti a Vienna e il Caffè Greco per Roma, è luogo di incontri. Più o meno profondi, ma tutti meritevoli di almeno un pensiero seppur fuggevole, di un ricordo gentile. Un florilegio d'incontri: Jacques Lacan, ma anche Michelangelo Antonioni e Federico Fellini, Giorgio Agamben, Jean Oury e Felix Guattari, Laura Betti, Alberto Moravia, Mariangela Melato, François Tosquelles e Jacques Schotte, Gilles Deleuze, Gisela Pankow, Alain Cuny, Salomon Resnik, Jean-Bertrand Pontalis e Leopold Szondi, Bernardo Bertolucci, Andrej Tarkovskij, Maria e Manlio Amati, Tonino Guerra, Florence Delay, Federico Fellini, Gianfranco Angelucci, Giulio Einaudi, Oscar Piattella, Augusto Zucchi, Luca Cesari e Fabio Scotto. Piccoli camei. Amarcord."" -
Ali di seta in fiamme
In una notte carica di mistero il vecchio acrobata Remo Balestra, detto Lucertola, trova una cesta in una pozzanghera. Dentro c'è un bambino di pochi mesi. Convinto che il neonato sia il pupillo della Fata Lacrimosa, decide di adottarlo. L'arrivo nella tribù circense del piccolo, cui viene dato il nome di Sigismondo, non è affatto gradito al direttore don Callisto Robusti. L'uomo è convinto che su Sigismondo gravi una sorta di maledizione che lo porterà ad essere la rovina sua e del circo. Così si apre Ali di Seta in fiamme: un romanzo di genere onirico-fantastico ambientato in una città senza nome che rappresenta il ventre apolide della terra. Sigismondo, divenuto un giovane acrobata di successo, resta vittima di uno Spirito-Demone che lo allontana da ogni dimensione predeterminata permettendogli di capovolgere la realtà e vederla dalla parte del sogno oltre che dell'incubo. Le sue vicende forniscono lo spunto per narrare un universo popolato da circensi in bilico sull'orlo del fallimento, piccoli delinquenti brechtiani, estremisti ridicoli, trafficanti di ""gioielli"""" improbabili, illusioniste blasonate, ex prostitute veggenti. Siamo chiamati, con Sigismondo, a fare una scelta radicalmente etica oltre che esistenziale. Divenuto """"clandestino dell'anima"""" egli sperimenterà lo sfruttamento e la marginalizzazione forzata, ma anche la solidarietà e l'amore più incondizionati."" -
Prove tecniche di solitudine. Un viaggio fuori e dentro di me
Un viaggio in solitaria all'altro capo del mondo può intimorire, angosciare, perfino imbarazzare, specie se sei donna e non l'hai mai fatto prima. Ma Eleonora avverte la necessità di staccare la spina dalla quotidianità. Vuole mettersi alla prova, sconfiggere le proprie paure e, soprattutto, vuole trovare la risposta alla domanda: si può essere felici anche stando da soli? Per questo parte per un incredibile viaggio di cinquantaquattro giorni e ottomila chilometri alla scoperta della Nuova Zelanda. Troverà una terra di travolgente bellezza e, soprattutto, troverà se stessa.