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Nati per combattere dalla «Sapienza» a «Regina Coeli»
Il libro ""Nati per combattere, dalla 'Sapienza' a 'Regina Coeli'"""" è una nuova edizione del volume """"Regina Coeli. Ritratti dal carcere"""", di Duilio Marchesini (L'Aquila 1999), arricchito dai racconti di Giancarlo Scafidi che narrano delle esperienze del '68. Questa edizione ha lo scopo di aggiungere i motivi che portarono i due protagonisti alle esperienze raccontate nel testo, così da dare una visione completa di cause ed effetti, un'aggiunta funzionale che ha il fine di precisare il contesto storico dell'intera vicenda. La parte letteraria resta quella originaria, tanto per il numero delle pagine che per le riflessioni a carattere religioso ed esistenziale, ma viene abbinata alle vicende del '68, racconti dedicati all'Università della Sapienza e al Post Concilio a Roma, avventure che in determinati casi portarono anche alla detenzione. Marchesini, umanista, è attento alla descrizione degli ambienti e alla psicologia delle persone; Scafidi è un ingegnere, più interessato alla narrazione degli avvenimenti e all'essenzialità dei fatti, ma la loro collaborazione consente di presentare il testo come un'unica esperienza, narrata in modo completo anche grazie ai diversi punti di vista. Il volume così strutturato diventa una sorta di romanzo-verità sul '68, vissuto fra rivoluzioni e contestazioni, con una conclusione centrata sull'attualità, la vita ordinaria, il lavoro, la cultura e la politica. Non solo ricordo e storia del passato, ma anche un insegnamento per il presente, rivolto ai giovani animati da ideali e spirito di avventura."" -
Paneolio
Un percorso identitario, un ""libro di famiglia"""" carico di suggestioni e ricordi personali, in cui l'autore con umorismo ed espressioni dialettali rievoca un passato di aneddoti al servizio della memoria collettiva. La distanza dagli eventi ne accresce infatti la valenza universale, travalicando i confini dell'esperienza soggettiva per assurgersi a narrazioni indispensabili per la costruzione di una cultura popolare ancora oggi cifra della nostra esistenza. Un passato rivendicato con orgoglio, quello di Alfredo Di Gregorio, indissolubilmente legato ai ricordi della naja e al profumo del mare, a vino e gazzosa, alla pesca di cannolicchi e paparazze n'chi li caze curciate e ai pericolosissimi tuffi dai travocchi. Racconti tranche de vie, scorci narrativi tanto brevi quanto epifanici, nei quali si rivela una realtà tenace che fatica a scomparire, storie di terra e di """"contadini di mare"""" sullo sfondo di un'epoca fatta di vita di contrada, di piazzette e antichi mestieri, con l'immancabile """"richiamo della vigna"""" al quale nessuno sembrava resistere. Un libro nato dallo sguardo di un autore allenato a custodire la bellezza di un mondo piccolo e destinato a non scomparire."" -
Errando nella verità
Un filo sottile lega questi densi e numerosi aforismi, frutto di un lungo lavoro di sedimentazione, di attenta e circospetta analisi della realtà odierna, e non solo. A dimostrazione che questo tipo di sentenza o massima letteraria o filosofica, qual è appunto l'aforisma, unico nel suo genere, non è mai il risultato di stati d'animo estemporanei o improvvisati. E non è un caso che il libro di Claudio Amicantonio sia infatti dedicato a Emanuele Severino, tra i pensatori più acuti e rigorosi. Errando nella verità può quindi voler dire due cose: o sbagliare, cadendo appunto continuamente in errore e precludendosi quindi la possibilità di attingerla, o vagare alla ricerca di una verità che si dà da sempre, sol che lo si sappia e se ne sia in qualche modo consapevoli. Presentazione di Giuliano Biagi. -
Che cos'è la poesia? Itinerari, riflessioni, teorie
"Tanti - troppi - pubblicano libri di poesia o postano poesie sui social senza sapere nulla. Pensando che la poesia sia soltanto una libera espressione di sentimenti. E non è affatto così. E, quindi, rivalorizzando Facebook come strumento di trasmissione culturale e indotto da una mia propensione a insegnare (nel senso di voler comunicare ad altri interessati l'esito di ricerche, studi, letture), ho dato mano a un vero e proprio corso di mini-lezioni attorno alla poesia, che vuol essere - dunque - una specie di vademecum per chi si dedica a quest'arte, soprattutto i giovani, gli esordienti o - comunque - tutti coloro che non hanno riflettuto abbastanza sull'essenza della poesia. Con autentico spirito 'di servizio' - quindi - (verso la poesia stessa e verso i suoi 'cultori', autori e lettori), licenzio questo piccolo libro. Che vada libero per il mondo."""" (L'autore)" -
L' uomo del destino e altre storie western
C'era una volta il West... il West sconfinato dove galoppavano i cavalli e s'impiccavano agli alberi coloro che li rubavano. Terra di giustizia rapida e sbrigativa. Il West dove ingenui giocatori di poker si facevano spennare da smaliziati bari. Il West dove galoppavano i tutori della Legge e i fuorilegge che cercavano di fuggire quando il terreno scottava loro sotto i piedi. Il West dei giustizieri mascherati e non, di vendette private e di pubbliche esecuzioni. Il West delle lunghe carovane e dei fuochi di bivacco e delle malinconiche canzoni di chi cercava nuove terre e nuove possibilità. Il West dei predicatori e dei ciarlatani... il West dove tuonavano Colt e Winchester e sibilavano le frecce degli indiani. Il West, terra di infiniti duelli con tutte le armi possibili o anche con la sola astuzia. Il West, terra di uomini veri, induriti dal sole e dalle fatiche, sempre pronti a scatenare una rissa nei saloon o a bere pacificamente in compagnia di amici. La grandiosa epopea del West rivive in questa raccolta di racconti di Antonio Bellomi. -
Un' eco a Eco. L'Ur-Comunismo o il Comunismo eterno
Nel 2019 uscì un pamphlet di Umberto Eco titolato ""Il fascismo eterno"""", pubblicato da """"La nave di Teseo"""". Il breve scritto del 1997, una cinquantina di pagine, aveva lo scopo di elencare una lista di caratteristiche tipiche di quello che Eco chiama """"Ur-Fascismo o Fascismo eterno"""", con lo scopo di mettere in guardia chiunque sulla possibilità di un rigurgito del fascismo che a suo dire è - se non in tutti - latente in tanti di noi. Questo saggio è una risposta al suo pamphlet, una sorta di eco a Eco per constatare quanto possa essere opinabile la sua interpretazione. Giacché, sempre a suo dire, «l'Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti (e) il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l'indice su ognuna delle sue nuove forme ogni giorno, in ogni parte del mondo.»"" -
Sotto l'albero dei limoni
Una delicata favola sul rapporto con lo ""straniero"""", ma anche una riflessione sul potere e la manipolazione dell'informazione. Dalla data della prima pubblicazione nel 2009, le avventure della gattina siamese Gya, fuggita dal Nepal in cerca di fortuna in Occidente, e del suo incontro con il cagnetto Pol e con gli altri gatti che vivono nel cortile di Matteo hanno appassionato lettori di ogni età e, in particolare, gli alunni e i docenti di diverse scuole italiane. Sotto l'albero dei limoni è stato selezionato dalla provincia di Siena per la manifestazione nazionale """"Leggere e volare 2009"""" e, adattato in forma teatrale, è stato rappresentato nell'ambito della rassegna Teatrando organizzata dalla città di Torino nel 2010. Adesso viene riproposto in una edizione aggiornata e rinnovata con illustrazioni originali. Età di lettura: da 7 anni."" -
Altrove
Esistono momenti nella vita in cui si avverte inestirpabile il bisogno di un ""altrove"""" che somigli alla fuga, al sogno, al desiderio, alla salvezza. Ma la necessità di restare dove ci ha spinto una mano invisibile - non importa che si chiami destino imponderabile, scelta consapevole, convenzione sociale o ruolo assunto - può produrre esplosioni devastanti o sottili malesseri che rodono incessantemente. """"Altrove"""" è il filo conduttore che lega la produzione drammaturgica, assai diversa per toni e motivi, di circa un decennio (1998/2009) di Agata Motta. """"La Croce"""" mette in scena una discesa agli inferi senza possibilità di redenzione sullo sfondo della problematica realtà delle """"scuole a rischio"""". La vittima designata diventa per un attimo carnefice e ciò segnerà radicalmente il destino di una donna votata al successo e quello di un ragazzo predestinato al male. """" La seconda primavera"""" si ispira ad un fatto di cronaca: l'adolescente Anna venne rinchiusa per disturbi nervosi in manicomio negli anni Quaranta, ma per un errore burocratico ai familiari giunse poco dopo la comunicazione del decesso della ragazza. Sulla nuda cronaca si è costruito l'ipotetico vissuto scaturito da un atroce scherzo del destino. """" Viaggio nei tuoi occhi"""" presenta tre modi diversi di essere e non-essere madri e sviscera alcune tematiche attuali - la gestione dei genitori affetti da demenza, le caparbie maternità tardive e l'uso distorto dei social - in una narrazione che sconfina nel surreale. """"Donna felice"""" narra di una cartomante che regala ai passanti speranze di felicità future, ma lentamente emergerà il tragico passato che ha sbriciolato le sue piccole certezze borghesi."" -
Il castello di Tripoli. Storia e Architettura
Il Castello di Tripoli è uno dei monumenti storico-architettonici più importanti della costa mediterranea del Nordafrica. Nel corso degli anni Novanta del Novecento Rodo Santoro ha potuto studiarlo a lungo grazie ad una missione archeologica specifica affidatagli da parte di un consorzio culturale internazionale. Cosa è stato questo castello nel corso dei secoli? Era un luogo di molli delizie ""orientali"""" oppure un tetro carcere per i prigionieri fatti negli abbordaggi navali dai corsari tripolini e trattati come schiavi? Le sue mille stanze e anditi oscuri erano luogo di segreti intrighi politici o centro di attività economiche per il progresso dell'immenso territorio geografico da qui amministrato? Il suo """"Divano"""" ospitava serenamente la vita familiare di chi governava oppure era luogo di efferati delitti perpetrati all'interno delle stesse famiglie dominanti? Infine, i sotterranei inesplorati del castello custodiscono ancora i tesori accumulati nei secoli grazie alla pirateria marittima e protetti da feroci animali mostruosi, oppure sono un grandioso deposito di relitti archeologici prodotto da un sisma che fece crollare un edificio pubblico nella tarda romanità?"" -
L' isola dei racconti
L'isola è sempre un'Itaca. Vi si deve giungere dal mare, spinti non solo dai venti della memoria e della sorte ma anche dal desiderio di un nostos che dà vigore all'anima e slancio creativo al filo del narrare. Così accade in questo secondo libro di Pina Allegrini, complementare e speculare al primo Racconti dell'isola. I personaggi sono gli stessi, ma ad essi si è aggiunto un nuovo protagonista, il piccolo Pacifico che, come succedeva a Felicino, cresce nello stupore delle scoperte e nell'acquisizione di una maggiore abilità linguistica, imparando a relazionarsi col fratello più grande, che lo aizza, lo riprende e lo stimola. L'isola si tramuta allora in luogo, emblematico e totalizzante, dei molti racconti e, nello stesso tempo, costituisce un approdo sicuro per maturare e perfezionare un viaggio di conoscenza. Non c'è, in essa, la solitudine del ritiro, animata com'è dalle tante voci della natura, dalle mutazioni atmosferiche, dall'andirivieni delle persone, dall'intrecciarsi di storie, dai numerosi avvenimenti che scandiscono un tempo denso di suggestioni pur nel suo scorrere quotidiano. C'è, invece, la condivisione con gli altri familiari della scoperta e dell'avventura e l'isola, divenuta essa stessa protagonista, costituirà nel futuro un forziere prezioso cui attingere per affrontare il viaggio della vita. -
Insonnia
Un uomo gira per la città deserta, di notte, cercando di sconfiggere l'insonnia; un misterioso oggetto metallico sospeso sul campo di grano di un anziano agricoltore; un inquietante inseguimento nella notturna Parigi di fine Ottocento; un imprenditore ossessionato dalla sua nuova pistola. I racconti di Andrea La Rovere si collocano tra la lezione di Edgar Allan Poe e atmosfere carveriane, in una dimensione notturna dove tutto può accadere. È un mondo cinico e cattivo, sospeso tra squallida realtà di provincia e improvvisi lampi di surreale poesia. -
La libertà di Elisabetta
Malibu è un'occasione per ricominciare, dove nessuno la conosce, dove non conosce quasi nessuno. L'opportunità di lasciare Firenze arriva così, quasi per caso, per Elisabetta. La sua vita americana comincia in sordina, fra viste spettacolari e panorami mozzafiato come da copione, ma in poche settimane mette radici. L'America è dove lei vuole stare. L'affetto degli zii e del cugino Albert la fortifica, la sostiene in un cammino sulle prime ostacolato dai suoi, che la rivorrebbero a casa al più presto. Ma Beth - la nuova Elisabetta - non può tornare, soprattutto perché a Firenze ha lasciato il suo tormento, un incubo che la perseguita e le succhia la gioia di vivere, e di cui nessuno è al corrente. -
Cronache di un tempo senza tempo
Un disturbo di cui soffriremo tutti, dopo che questa lunghissima parentesi Covid-19 sarà finita, riguarderà lo sforzo di rientrare nel tempo. Ne abbiamo tanto ora, tantissimo, specialmente chi non lavora agile. E perfino chi lo fa ogni tanto rifugge dall'agilità stakanovista e si rifugia in un tempo senza tempo, senza ore a battere il ritmo, senza minuti. Un tempo vuoto, tutto da riempire. Di tempo disteso, dilatato. Tempo di cose da non fare più che da fare, al cui pensiero cerchiamo di soprassedere, di convincerci ad accettare questa solitudine imposta, convincerci che anche così è comunque vivere: da soli, in due, per piccoli nuclei, sebbene separati da altri che sono anche la nostra vita. Separati da figli e nipoti, soprattutto, la cui distanza diventa, per un attimo bruttissimo, reale. Se tutte le altre assenze si tollerano, a questa si fatica ad adattarsi: se non ci ammazza il virus lo farà la nostalgia. Ventisei piccoli modi di dire la difficoltà di ritrovarsi all'improvviso in un mondo nuovo e ostile, di fronteggiare nuovi timori e proteggere la speranza. -
La grande battaglia. Kate e il regno dimenticato
La battaglia finale per il trono di Emmelz si sta avvicinando. L'esercito di Kate è ancora troppo esiguo e sconclusionato per permetterle anche solo di pensare seriamente alla vittoria. Inoltre, le trappole disseminate sui territori per i quali lei e i suoi amici vagano alla ricerca di nuove alleanze stanno fiaccando la piccola squadra. Angela ferita, Timoteo e Auren rientrati nei loro regni, Mirrow confuso e sempre più incerto e Anthony che per lunghi periodi scompare senza spiegazioni, non aiutano il morale di Kate, che ancora non sa governare i recenti poteri, né attivare la Chiave. Dalla sua frustrazione emerge sempre più spesso la Dea Oscura, una bomba a orologeria se non saprà imparare a controllarla. Diversa è, invece, la situazione nei ranghi avversari, dove l'armata dei maghi oscuri ha trovato temibili e inaspettati alleati. Il terzo libro della saga di Kate ci riporta nei territori magici del regno di Emmelz, al quale Kate è comunque destinata, vincente o battuta. -
Melodie notturne
Delicata e al tempo stesso appassionata, questa silloge di Alessandra Nepa. Si tratta di un testo organico, nella coerenza con la quale affronta il valore essenziale del tema di fondo, l'amore in senso lato. L'Autrice non si esaurisce in mollezze sentimentali e stabilisce anche un rigoroso confine nel quale non trovano spazio sperimentalismi e formalismi. Facile, in un canzoniere d'amore, cadere nel già detto, nell'usurato, nell'ovvio. Pericolo evitato. La leggerezza delle immagini e il soffio di malinconia che pervade i versi consentono alla poetessa di offrirci la traccia di un'esperienza di vita lieve e allo stesso tempo forte, capace di slanci e di ripiegamenti. Ecco allora il disegno di ""fazzoletti di gabbiani"""" che giocano nel vento, il tentativo di """"respirare il vento dei ricordi""""; ecco ancora la malinconica visione di una rosa che sfiorisce, la calda immagine di mani che si uniscono e che consentono di sentirsi al sicuro. Non si tratta però di un ripiegamento sterile e privo di nerbo."" -
Fate, pandafeche e mazzamurelli. Storie di miti, superstizioni e leggende d'Abruzzo
Nelle lunghe sere d'inverno intorno al focolare si ascoltava. Erano storie che provenivano dal passato, impastate di pietre di montagna e acqua gelida di fiume, trasportate dal vento. Il mago 'Viddie, lu lope menare, lu mazzamurille, la grotta dello Scapigliato, la dea Maja e suo figlio Ermes, il fantasma della Ritorna, le fate, lu bascialische, la fossa del Currìo di Giannandrea, lu scijjone, la scurnacchiera, la pandafeche, sono alcuni dei soggetti più noti dei racconti dei nostri avi. Attraverso la narrazione il popolo ha tramandato il proprio semplice sapere alle generazioni. In questo libro si prosegue la tradizione di quel racconto per ricordare i miti, le leggende e la cultura di una terra. Ogni scrittore si è seduto davanti al camino degli antenati per ascoltare ciò che hanno conservato per secoli, per poi riproporre al lettore una storia vissuta attraverso le parole da loro sussurrate e oramai lontane. Dodici autori hanno riletto queste storie affinché le loro parole continuino ad accarezzare le foglie di un antico bosco. Autori: Giovanni D'Alessandro, Laura Di Nicola, David Ferrante, Fabio Ferrante, Melania Fusconi, Silva Ganzitti, Annalisa Marcellini, Angelo Marenzana, Carlo Menzinger di Preussenthal, Annarita Petrino, Nicoletta Romanelli, Manuela Toto. -
Sparta ovunque. Sette racconti ambientati nell'universo di Via Da Sparta
"Sparta ovunque"""" è una delle formule di saluto in uso nell'Impero di Sparta, che nella sua plurisecolare storia si è esteso quasi """"ovunque"""" nel mondo, dominando gran parte dei continenti. L'antologia Sparta ovunque raccoglie sette racconti di altrettanti autori ambientati nel mondo ucronico della saga Via da Sparta ideata da Carlo Menzinger di Preussenthal. Un mondo attuale ma del tutto diverso dal nostro, a causa di una divergenza ucronica: Sparta, contrariamente a quanto avvenuto nel nostro flusso temporale, sconfigge Tebe a Leuttra nel 371 a.C. e diventa un impero che domina su metà del mondo. I racconti di questa raccolta, si svolgono in epoche e zone diverse. L'ucronia richiama la storia, ridisegna la geografia e si mescola alla fantascienza, immaginando diversi sviluppi della scienza, ma anche viaggi nel tempo e tecnologie di altri mondi, facendo incontrare, in un oggi alternativo, civiltà scomparse come quelle di spartani, samurai, aztechi e vichinghi, generando suggestioni inedite. Massimo Acciai Baggiani, Donato Altomare, Sergio Calamandrei, Linda Lercari, Carlo Menzinger di Preussenthal, Paolo Ninzatti e Pierfrancesco Prosperi reinterpretano a modo loro l'universo immaginario di """"Via da Sparta"""", in cui ventiquattro secoli di storia, hanno cambiato ogni aspetto, dalla società, all'economia, alla famiglia, al sesso, all'arte, alla scienza, alla tecnica, alla religione, agli usi e costumi, alla politica, all'alimentazione, all'urbanistica e architettura." -
Diònysos. Arte, architettura, musica e blablabla (2017). Vol. 3
Mishima, il suicidio come forma d'arte, di Italo Inglese; Morte della città, di Ettore Maria Mazzola; Lammermoor, di Mario Del Bello; L'ascesa, di Massimo Selis; La Morte: Mistica e Crudeltà, di Vitaldo Conte; Un'urgente necessità del concetto di morte, di Enrico Rulli; Dell'oscura Morte al passo andare, di Dalmazio Frau; Morte, Mito e persuasione, di Giovanni Sessa; Pie Jesus, dona eis requiem, di Gabriella Solari; 'Amorte 'o sai ched'è? È una livella, di Angelo De Sio; La Morte nell'Opera, di Domenico del Nero; Il cibo dell'Oltretomba, di Ines Doffini; Giocando a scacchi con la Morte, di Antonino Anzaldi; Martirio pagano, di Elena Cristina Bolla; Il giorno dei vivi e dei morti, di Loredana Dattilo; Mortacci de Pippo!, di Lemmonio Boreo -
Domus. Parole e suggestioni
"Domus"""" è un progetto artistico dell'Associazione Culturale Ponti Erranti, nato durante il tempo faticoso della pandemia da Covid-19. I testi raccolti in questo libro raccontano la vulnerabilità, la fatica ma anche le risorse emerse in quei giorni difficili. """"Domus"""" è una playlist di video raccolta nel canale youtube dell'associazione e diffusa attraverso i social per permettere a questo messaggio di arrivare a tutti nei giorni del lockdown. """"... meravigliatevi della connessione universale che lega le nostre vite. Che ha legato le nostre paure.""""" -
Intarsi
Quattro i temi della narrazione, come in un abbecedario: A come Amicizia; B come Bellezza di ogni stagione della vita; C come Condivisione di esperienze; D come Diario scolastico, storie di allievi che hanno il volto di allora e il significato di sempre. Quattro i livelli di lettura, come altrettanti sono i piani temporali su cui è costruita la storia: uno lontanissimo, che racchiude le esperienze di due giovani insegnanti alle prime armi e dei loro allievi; uno più ravvicinato, che le vede attraversare momenti anche critici della loro vita più matura; un terzo, il più recente, contrassegnato dallo stigma della malattia, e infine uno trasversale che li interseca tutti, quello che ripercorre il tracciato della loro profonda, inalterata amicizia.