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Bad new days. Arte, critica, emergenza
Uno dei principali teorici analizza un quarto di secolo di pratica artistica. ""Bad new days"""" percorre gli ultimi venticinque anni di evoluzione dell'arte e della critica d'arte in Europa e Nord America esplorandone la loro relazione dinamica con le condizioni generali di emergenza inculcate dal neoliberismo e dalla guerra al terrorismo. Prendendo in analisi il lavoro di artisti quali Thomas Hirschhorn, Tacita Dean, Mike Kelley, Sam Durant, Isa Genzken, Robert Gober... e gli scritti di teorici come Jacques Rancière, Bruno Latour e Giorgio Agamben, Hal Foster mostra i modi attraverso i quali l'arte ha anticipato questa condizione, resistendo a volte sia alle speculazioni sul collasso del contratto sociale sia ai buoni propositi di chi intendeva ripararlo; altre volte facendone una parodia."" -
Adrian Paci. Prova. Ediz. italiana e inglese
Catalogo multilingue della restrospettiva di Adrian Paci alla Galleria Nazionale di Tirana (Galeria Kombëtare e Arteve, ottobre - dicembre 2019). ""L'intera produzione artistica di Paci è da considerarsi un'anatomia del desiderio politico: dal tema dello sradicamento e dell'esilio, passando per i rituali che sanciscono l'appartenenza e l'identificazione, fino ai processi che conducono all'autodeterminazione e all'emancipazione. Prova è una sfida - un atto di mappatura di potenzialità e possibili percorsi. Nato nel 1969 a Scutari, nel 1997 Paci lascia l'Albania in seguito a un periodo di grande incertezza e instabilità politica per il Paese. Da allora, avvalendosi di un approccio prettamente autobiografico, indaga nel proprio lavoro temi quali lo sradicamento e la perdita..."""" (dall'introduzione di Adam Budak)"" -
La casa editrice Trieb. Accademia di Belle Arti di Brera 1970-1978
La Casa Editrice Trieb, con sede a Crema, viene fondata nel 1970 dagli studenti Patrizia Gillo, Aldo Spoldi e Loredana Parmesani. Possedeva un'importante biblioteca, una macchina da scrivere Olivetti, svariati timbri, un prestigioso archivio e una troupe di collaboratori. Le sue pubblicazioni, strettamente collegate alla Banda del Marameo, rappresentano, infatti, la poetica e la teoria della scapigliata Banda. Scrive Aldo Spoldi che ""non c'è rivoluzione che non abbia un testo che l'accompagna. Si edita così come si fanno le bandiere e si suonano le fanfare prima degli agguati"""". Gli avventurosi giornalini, le riviste, i manifesti si evolvono presto in una carrellata di prestigiose mostre."" -
Raymundo Sesma. Campo Expandido, Campo Espanso, Expanded Field. Ediz. multilingue
Questo libro è dedicato all'opera architettonica di Raymundo Sesma, ai suoi campos expandidos, al design di Advento, e presenta qui il lavoro degli ultimi dieci anni tra Italia, Messico e resto del mondo. All'interno saggi in tre lingue (italiano, spagnolo e inglese) di Donald Kuspit, Michelangelo Pistoletto, Marcela Quiroz, Gonzalo Ortega e Fortunato D'Amico. Un documento importante per chi si occupa di arte e architettura e delle sue implicazioni sul tessuto sociale. ""L'attività artistica di Raymundo Sesma mi pare di grande valore perché rigenera interi quartieri attraverso il coinvolgimento dei cittadini, e così attiva la partecipazione della società locale in un progetto pienamente democratico"""". (Michelangelo Pistoletto)."" -
Le scarpe rosse di Elina Chauvet
Le scarpe rosse sono il simbolo della lotta al femminicidio più diffuso nel nostro Paese. L'emblema deriva dal progetto d'arte partecipativa Zapatos Rojos di Elina Chauvet, nato nel 2009 nel contesto di Ciudad Juárez, realizzato in Italia per la prima volta nel 2012 e poi in numerosi altri Paesi. Con questo saggio, Francesca Guerisoli riprende e aggiorna parte della ricerca affrontata nel suo libro Ni una mas. Arte e attivismo contro il femminicidio (2016), con cui ha elaborato il primo e più approfondito inquadramento critico di Zapatos Rojos, ottenendo il patrocinio di Amnesty International ""per la capacità di andare oltre i fatti del femminicidio, sapendo ispirare nel lettore un desiderio concreto di cambiamento"""". Il saggio mette in rilievo il significato della marcia di scarpe rosse e il valore che il progetto, nato in una realtà specifica, esprime in tutti quei contesti in cui la relazione asimmetrica tra i sessi porta al femminicidio. Attraverso numerosi esempi, presenta inoltre la diffusione virale avuta dall'opera in Italia e apre a nuove modalità di azione sociale ed estetica dell'arte nello spazio urbano."" -
Le ragioni del gruppo. Un percorso tra gruppi, collettivi, sigle, comunità nell'arte in Italia dal 1945 al 2000. Ediz. illustrata
Quanti artisti che lavorano in coppia o in gruppo vi vengono in mente? Questo libro propone un percorso storico, dal secondo dopoguerra al Duemila, che attraversa la fenomenologia dell'arte di gruppo, inteso come formazione definita dall'adesione dei singoli membri a un'ipotesi fondativa di natura collettiva. Il lavoro di gruppo, che esplode con le avanguardie storiche del Novecento, appare come il segno del moderno e verrà interpretato, nel bene e nel male, come portatore di ideologie. Se la prima caratteristica dell'arte di gruppo consiste nell'affermazione di un impianto programmatico, reso pubblico attraverso manifesti e dichiarazioni di poetica firmati collettivamente e nella sua storia la critica per solito non è protagonista del suo atto di fondazione, nel corso del tempo la sua fenomenologia si modifica profondamente. -
Spacism. Gordon Matta-Clark e le politiche dello spazio condiviso
Figura centrale della scena artistica newyorkese negli anni Settanta, Gordon Matta-Clark coinvolgeva direttamente le comunità all'interno degli spazi urbani nei quali interveniva, tanto che in un'epoca di rinnovato interesse per le politiche di sviluppo urbano sostenibile la sua opera diventa un modello di collaborazione con le comunità esistenti. Matta-Clark ha sviluppato un metodo singolare con azioni e opere sperimentali che comprendono interventi architettonici su larga scala grazie ai quali tagliava materialmente edifici destinati alla demolizione. Il suo lavoro supera i confini della performance, dell'arte concettuale, dell'arte processuale e della Land art, rendendolo uno degli artisti più innovativi e autorevoli della sua generazione. Come ha scritto Roberta Smith, Matta-Clark ""ha usato le sue abilità per rimodellare e trasformare l'architettura in un'arte di interpretazione strutturale e rivelazione spaziale""""."" -
Isa Genzken. Per una continuità critica dell'architettura moderna. Ediz. illustrata
Impegnata nella riflessione sulle origini dell'arte contemporanea, con riferimenti che vanno dalla Teoria estetica di Theodor W. Adorno, alle opere del Bauhaus, alle sculture riflettenti di László Moholy-Nagy, alle manifestazioni degli assemblaggi degli anni Sessanta, alle opere di Bruce Nauman e di Carl Andre, Isa Genzken è alla ricerca di una scultura che ridefinisca di volta in volta i propri confini e i propri obbiettivi, nell'assenza, a tratti percepita come drammatica, di un contesto politico che richieda alle espressioni artistiche la ragione della loro esistenza nella società. -
Stato di grazia
Questo piccolo testo è un viaggio nei pensieri e nelle immagini di una donna che ha in atto una trasformazione. Alla soglia dei quarant'anni, dopo molti viaggi e altrettanti progetti artistici in giro per il mondo, Laura Cionci deve fermarsi per la seconda volta. Nel 2015, infatti, un cancro al pancreas l'aveva portata ad iniziare un percorso alla ricerca del mistico ancestrale (affiancato dalle cure mediche e da una importante chirurgia), percorso che inizia a cogliere solo nel 2018, con il secondo cancro. Incomincia a vivere in un mondo parallelo a quello in cui aveva vissuto fino a poco tempo prima ed è come se le si svelassero dei piccoli segreti lungo tutta l'esperienza che in un solo anno la portano in questo stato di grazia saltando dal dolore alla gioia, dal reale all'assurdo, sentendo che tutto, almeno nelle parole, le può essere concesso. ""Mi sento una donna del futuro. Non è facile vivere in Italia essendo donna del futuro, lo ammetto. (Laura Cionci). Questo libro è il secondo titolo di Sartoria editoriale."" -
Gerhard Richter. Ediz. illustrata
Questa collezione di saggi comprende scritti di importanti critici, tra cui Hal Foster, Gertrud Koch e Thomas Crow; un saggio di Rachel Haidu sulle foto di famiglia di Richter che viene pubblicato qui per la prima volta; e un saggio e due interviste all'artista da parte di Benjamin H. D. Buchloh, ""sparring partner di Richter"""" (come lo ha definito Robert Storr). Questi scritti esaminano l'opera di Richter nel suo insieme, dal 18 ottobre 1977, l'onirica serie di dipinti raffiguranti la banda morta dei Baader-Meinhof, ai dipinti astratti del trio astratto Abstract Paintings; dall'inquietante ritratto dello """"Zio Rudi"""" in abiti nazisti alla serie tardiva di ritratti della moglie e del figlio."" -
Adriano Altamira. Ediz. illustrata
Questo libro indaga l'opera di Adriano Altamira mettendone in luce il carattere di originalità rispetto al contesto in cui egli si muove, pur evidenziandone anche la piena consonanza culturale con lo spirito dei tempi, e in taluni casi anche la capacità di anticipare modalità espressive che sono diventate diffuse e ricorrenti nell'arte di fine millennio. A partire da Area di Coincidenza, la ricerca di critica visuale che lo impegna sin dagli anni Settanta, l'autore ha condotto un'analisi dell'immagine artistica e mediatica prestando grande attenzione alla diffusione, alla ricorrenza di alcuni ""topoi"""" visivi e alle motivazioni culturali sottese alle convenzioni visive. In questo volume Cristina Casero ed Elisabetta Longari ripercorrono decenni di produzione dell'artista attraverso una serie di giochi di riflessi e di rimandi senza perdere il filo rosso che lega le differenti esperienze che caratterizzano il variegato percorso espressivo di Altamira."" -
Indisciplinata
Per Manuela Piccolo questo è il tentativo di tracciare una teoria dell'indisciplina, scardinando la logica del termine, scavandone le radici e coinvolgendo artisti e critici, personalità all'interno del sistema italiano dell'arte. Individui consapevoli che le strategie artistiche debbano lasciare spazio alle strategie concettuali. Le interviste nel libro sono quelle di Franco Vaccari, Premiata Ditta, Armando Marrocco, Cesare Pietroiusti, e Lea Vergine. Per Pippa Bacca e Giuseppe Chiari il racconto è stato elaborato su testimonianze. La somma delle esperienze raccolte, composta dai concetti espressi e delle interviste svolte, vuole creare una cornice teorica che cerca di destabilizzare e poi riabilitare i rapporti tra sistema dell'arte, pratiche artistiche e forme di attivismo socio-culturale-politico. Non è attraverso la poetica degli artisti contemporanei che si può pretendere di capire cosa succede all'interno del sistema dell'arte. Piuttosto bisogna osservare la complessità dei rapporti indisciplinati esistenti: Artista/Opera. Artista/Luogo. Luogo/Opera. Artista/Istituzioni. -
Documentario interattivo. Design e spazio del reale espanso
"Chi opera nell'ambito del documentario sente oggi la necessità di appropriarsi di questi strumenti, sperimentando nuove forme, pratiche e linguaggi. Gli artefatti documentari diventano così progetti multiformi, all'interno dei quali l'esperienza del fruitore si fa componente strutturale, un elemento manipolatorio con diversi gradi di interattività, agency e immersività. L'operazione documentaristica parla un linguaggio inedito, diventando una modalità per costruire e sperimentare la realtà piuttosto che per rappresentarla. Nel contesto teorico e operativo del documentario interattivo la user experience, il design della comunicazione e delle interfacce assumono un ruolo nuovo: quale? In questo libro, il documentario che nasce storicamente dalla cultura della narrazione lineare del racconto viene rimesso in discussione e reinterpretato attraverso gli strumenti dell'interazione. La metodologia di analisi, basata sull'osservazione di molteplici forme di sperimentazione, restituisce i contorni di uno strumento in piena evoluzione."""" (Michele Zannoni)" -
Marcel Duchamp. Le interviste pomeridiane
Nel 1964, Calvin Tomkins trascorse alcuni pomeriggi a intervistare Marcel Duchamp nel suo appartamento nel Greenwich Village. Casuale e perspicace, Duchamp si rivela un uomo e un artista i cui principi ludici verso la vita lo hanno liberato per fare un'arte imprevedibile, complessa e sorprendente come la vita stessa. Queste interviste non sono mai state editate né rese pubbliche fino alla pubblicazione per Badlands Unlimited nel 2013. The Afternoon Interviews, comprende un'intervista introduttiva a Tomkins realizzata da Paul Chan che riflette su Duchamp come artista, guida e amico, reintroduce il lettore nelle idee chiave del suo mondo artistico e all'importanza della sua figura per un decennio fertile quanto gli anni Sessanta. ""Io non credo nell'arte. Credo nell'artista.""""(Marcel Duchamp, 1964). Il libro termina con una postfazione di Marco Senaldi."" -
Radicale e radicante. Sul pensiero di Nicolas Bourriaud. Ediz. a caratteri grandi
Diventato celebre a fine anni Novanta per la sua teoria dell'arte relazionale, Nicolas Bourriaud è certamente tra i critici più importanti degli ultimi anni. Curatore di mostre dall'impianto innovativo e sperimentale nonché di diverse biennali e triennali, è considerabile un ""attivista"""" dell'arte anche grazie a iniziative come la creazione del Palais de Tokyo di Parigi. Postmedia Books ha tradotto tutto il lavoro teorico di Bourriaud: Estetica relazionale (1998), Forme di vita (1999), Postproduction (2002), Il Radicante (2009) e L'exforma (2015), alcuni dei quali tradotti in svariate lingue."" -
L' altra metà dell'avanguardia quarant'anni dopo
Nel febbraio del 1980 si aprì a Palazzo Reale a Milano L'altra metà dell'avanguardia 1910-1940, mostra curata da Lea Vergine, con allestimento di Achille Castiglioni, che presentava le opere di oltre cento artiste attive all'interno dei movimenti d'avanguardia d'inizio Novecento e che vennero ingiustamente cancellate dalla storiografia. Si trattò di un'esposizione tutt'oggi ritenuta fondamentale rispetto agli studi relativi a storia dell'arte e questioni di genere. Attraverso la ricostruzione di quel progetto (concepito a partire dal 1975), il modo in cui venne accolto dal pubblico e dai media dell'epoca e la sua ricollocazione all'interno del contesto storico-critico internazionale e dei movimenti femministi italiani degli anni Settanta, si tenta di analizzare quale sia l'eredità dell'enorme lavoro condotto da Lea Vergine. -
Prisa Mata. Diario marocchino. Nuova ediz.
È vero che si può viaggiare anche con la mente ma se ci andate è meglio. È una geografia molto personale quella che si delinea in questo diario marocchino, così come è molto intimo il racconto. Da Tangeri a Marrakech, passando per il deserto di Merzouga scalandone a piedi le sue dune; dalla bianca Tétouan alla blu Chefchaouen ai colori dell'Atlante, senza nascondere la fascinazione per la strada. Non è il resoconto di un viaggio ma il risultato, messo nero su bianco, dell'impellenza di fissare sensazioni, l'ostinazione di trattenere bellezza attraverso una narrazione semplice e partecipata. Accantonate immediatamente l'idea di entrare nelle pagine di una guida turistica, e tantomeno quella di scoprire novità trendy: qui siamo di fronte alla semplice esperienza, all'imprevisto all'angolo, a un totale libero arbitrio rispetto a tempi e spazi da indagare. -
Teatro di Oklahoma
Il libro Teatro di Oklahoma è la tesi dello studente Aldo Spoldi sostenuta nell'aula dell'Accademia di Belle Arti di Brera con il Professor Alik Cavaliere. Un tesi che, su indicazioni di Franz Kafka, offriva spregiudicatamente l'arte a tutti, studenti e professionisti. Facendo loro le parole di Kafka, Aldo Spoldi, Loredana Parmesani e Patrizia Gillo invitano amici, studenti, artisti e critici d'arte a partecipare alla loro avventura. Offrono così loro alcune pagine dove ognuno possa presentare ed esporre le proprie ricerche. In tal senso il Teatro di Oklahoma non solo anticipa l'attualità dove tutti sono artisti, ma anche il valore d'asta che oggi sembra legittimare l'opera d'arte. Il libro viene messo in vendita come un Worrant, con contratto a termine, un'asta spericolata che fa ""marameo"""" al sistema dell'arte e che darà poi vita alla mitica Banca di Oklahoma."" -
Lezioni di interior design
Questo libro raccoglie le lezioni di design tenute al Politecnico di Milano nello scorso decennio che sviluppano i temi progettuali tramite un uso particolare delle figure. Il presupposto di questa forma didattica è di non intendere il progetto solo come la realizzazione di un contenuto tecnico e programmatico, ma che nelle immagini stesse si riconosca un pensiero, ritenendo in definitiva l'arte del progettista un pensare per immagini. Il modo di lavorare per immagini è esemplificato nel metodo stesso delle lezioni dove le figure sono mostrate non solo per il loro valore espressivo e artistico ma per suggerire a chi sta sviluppando il progetto una data direzione. A differenza di una lezione di storia dell'arte non si tratta solo di spiegare delle immagini quanto di giungere a quella interpretazione metaforica da cui inizia il trasferimento di significato dell'immagine originaria verso quella di un progetto ancora in formazione. Pierluigi Nicolin ha tenuto corsi di interior design presso il Politecnico di Milano, sviluppando una ricerca particolare sulle tematiche a cavallo fra design e ambiente. -
Slittamenti della performance. Ediz. illustrata. Vol. 1: Anni 1960-2000.
Slittamenti della performance è un progetto editoriale, sviluppato in due volumi, che ha l'intento di narrare analiticamente la nascita, lo sviluppo e le varie articolazioni della performance art internazionale dagli anni Sessanta ai giorni nostri. Slittamenti della performance, Volume I. Anni 1960 - 2000 tratta l'avventura performatica dalla sua nascita alla fine del millennio, seguendone le vicissitudini, le significazioni e gli sconfinamenti che ha sviluppato negli anni. Il saggio è un excursus critico e non edulcorato che si insinua nelle esasperazioni fisiche di Gina Pane, Ulay e Marina Abramovic, Vito Acconci, Chris Burden, Guerilla Art Action Group e gli Azionisti viennesi, nel femminismo radicale di Judy Chicago, Carolee Schneemann, Yayoi Kusama, Valie Export ed altre, passando per artisti apolidi come i Coum Transmission, Leigh Bowery, Joan Jonas, Luigi Ontani, Urs Lüthi, Rebecca Horn, James Lee Byars, Hélio Oiticica, Rebecca Horn, Jannis Kounellis e molti altri e fino alla ridiscussione corporea della Black Identity di David Hammons, Adrian Piper, Senga Nengudi e Lorraine O'Grady. Negli anni Novanta, il corpo è slittato dalla sua fissità organica alla mutevolezza folgorante dell'epoca postumana dove Matthew Barney, Jana Sterbak, Janine Antoni, Paul McCarthy, Mike Kelley, Bruce Nauman, Félix González-Torres e altri esplorano le geometrie corporee per caricarle di nuovi significati. Con il corpo postorganico l'incessante ricerca biotecnologica e neuroscientifica cambiano prospettiva alla funzionalità corporea sublimando il suo desiderio di mutazione.