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Mente e luoghi. Un approccio multidisciplinare al design della città contemporanea
Questo libro si propone di esplorare le possibilità che un approccio transdisciplinare può aprire al design della città contemporanea, a partire da contributi offerti da prospettive psicologiche, neuroscientifiche e filosofiche. Abitare è una forma di conoscenza e di reinvenzione della realtà che coinvolge sia gli aspetti tangibili dei luoghi sia la loro rappresentazione mentale. Le scoperte in campo neuroscientifico presentano orizzonti sempre più stimolanti alla progettazione degli spazi e mettono in evidenza come la nostra capacità di comprendere le altre persone sia fortemente legata alla corporeità. La prima parte è volta a promuovere un'integrazione fra la dimensione estetica e quella culturale nell'ambito dell'Interior Design, affrontando il tema della rigenerazione urbana e del riuso non solo come alternativa sostenibile nell'attuale società consumistica, ma anche come occasione per valorizzare memorie e significati stratificati negli edifici esistenti. La seconda porta il contributo di diverse discipline che si sono confrontate con questioni spaziali e mette a fuoco il processo creativo unico che sta all'origine di sogni, di opere d'arte, della maggior parte delle imprese umane e che consente lo sviluppo di comunità vive. -
Uno alla volta. Comunità e partecipazione
Fin dall'inizio della mia esperienza come artista e come educatore, per indole e attitudine, ho attivato un dialogo personale con i miei interlocutori, a partire dalla pratica dell'ascolto attivo, dell'auto-osservazione, dell'immedesimazione, dell'identificazione delle urgenze e della gestione dei processi di mediazione. In Italia, negli Stati Uniti, a Cuba, in India, in Spagna, in Corea del Sud e in Palestina, in ogni territorio in cui mi sono ritrovato a vivere e lavorare, ho creato piccole comunità di pratica attraverso sodalizi generati dalla fiducia e da uno spirito di reciprocità. Che si tratti di una scuola, di un museo o della cosa pubblica, è necessario instaurare un rapporto più umano con le istituzioni, considerando la controparte non alla stregua di un'entità astratta, ma come un individuo, piuttosto, con cui innescare uno scambio tra pari. -
Hic sunt Dracones. Ediz. italiana e inglese
Hic sunt dracones è un libro d'artista realizzato da Francesco Bertelé come parte integrante dell'omonimo progetto curato da Chiara Pirozzi e realizzato grazie al sostegno dell'Italian Council. Il libro d'artista si struttura in una prima parte che raccoglie testi scientifici e saggi critici di approfondimento sui temi proposti dall'opera e una seconda parte composta da sedici cards fronte/retro affiancabili, nelle quali, grazie a una lettura ipertestuale e stratificata, sono definiti numerosi elementi testuali, immagini, citazioni, links e codici QR che rimandano alla ricerca teorica elaborata dall'artista nei due anni di lavoro al progetto. Il libro è da considerarsi come espansione e parte integrante dell'opera Hic sunt dracones, in collezione al Museo Madre di Napoli e dunque attivabile nel momento dell'esposizione. Francesco Bertelé (Canzo, 1978) è un artista visivo e muove la sua ricerca fra esplorazione, esperienza e percezione. Nel suo lavoro la sperimentazione pratica si fonde con un'etica di relazione empatica fra uomo e natura, percorrendo limiti e concependo fusioni. -
Il progetto del reale. Il design che non torna alla normalità
L'emergenza sanitaria del Covid ha messo in rilievo criticità e precarietà del nostro quotidiano; in che maniera risponde il design? Come affrontare le tensioni esistenti tra le solitudini tecnologiche dell'individuo contemporaneo, e la materia viva del pianeta, ferito a morte dall'economia capitalista? Domande che scorrono tra le pagine di questo libro nel tentativo di accordare il mondo del progetto con le ineludibili questioni del nostro tempo. Una mappatura di spazi, esperienze, visioni unite dall'obiettivo comune di creare altri mondi possibili sempre più necessari per la sopravvivenza del pianeta. Entra in gioco anche l'azione politica vissuta come pratica/progetto attraverso cui I'essere umano conferisce senso alla sua esistenza. Contro una riduzione del design a un'analisi di risultati oggettuali su varia scala o come infrastruttura migliorativa dei contesti si dà vita a domande che interrogano nel profondo la natura di questa disciplina ridefinendo i confini e le implicazioni con altri ambiti. Le parole chiave per orientarsi in questo intreccio complesso di questioni sono: spazio pubblico, conoscenza, rivoluzione. -
Forward. 5 conversazioni con Hans-Ulrich Obrist. Ediz. illustrata
In questo libro il curatore Hans Ulrich Obrist incontra per cinque volte Eugenie Paultre rispondendo a domande sulla sua carriera e sul suo rapporto con l'arte ribaltando così i ruoli tra ""intervistatore"""" e """"intervistato"""": infatti Obrist, dopo aver intervistato centinaia di artisti, architetti, scrittori e musicisti, accetta di impegnarsi con semplicità e sincerità nel ribaltamento dei ruoli. Nel corso di queste conversazioni Obrist ricorda le tante personalità che lo hanno influenzato nel corso della sua carriera e mostra come sono gli incontri con artisti e scrittori, ma anche i curatori, come Harald Szeemann o Kasper König che gli hanno permesso di forgiare la sua vocazione. Famoso per la sua frenetica attività che lo vede protagonista di mostre, incontri e pubblicazioni, Obrist ribadisce l'urgenza che lo guida e quella che attraversa il nostro tempo, testimoniando, a modo suo, la necessità dell'arte come principio di speranza. Queste conversazioni forniscono anche una panoramica delle pratiche artistiche contemporanee mostrando come si sono evolute dagli anni Novanta a oggi. Il libro è illustrato con 5 tavole dell'artista libanese Etel Adnan."" -
Hopeful Monsters. Pablo Echaurren e i mostri del movimento del '77
Nella tumultuosa primavera del 1977, su Lotta Continua e sulle fanzine dell'area creativa Pablo Echaurren inizia a rappresentare la gioventù ribelle che agita le piazze e le università. Dal suo lavoro di quei mesi scaturisce una ""teratologia politica"""" che registra la radicalità del movimento del 1977, ma segnala, al contempo, la crisi di un'idea di militanza."" -
Dario Trento. Una storia aperta
Questo libro è stato voluto dall'Accademia di Belle Arti di Brera per rendere omaggio alla figura di Dario Trento, stimato docente per molti anni e impegnato anche sul fronte dello studio e della valorizzazione del patrimonio storico. Il libro, che riunisce contributi di chi - artista, storico dell'arte, ex allievo - ha avuto con Dario scambi intellettuali frequenti oppure ha condiviso con lui interessi per medesimi argomenti, è testimonianza della sua ampiezza di interessi e della sua profondità di pensiero. I suoi studi si rivolgono alla pittura del Cinquecento lombardo (i leonardeschi e in particolare Bernardino Luini) e a quella toscana (specialmente Pontormo) come alla scultura dei Sacri Monti. Interessi coltivati parallelamente a quelli per l'arte contemporanea, da Vasco Bendini a Sergio Romiti, da Carol Rama a Vittoria Chierici, da Pirro Cuniberti a Beppe Devalle. Con i contributi di: Giovanni Iovane, Elisabetta Longari, Claudio Lapesa, Lorenzo Gatti, Gianni Contessi, Emi Ligabue, Carlo Falciani, Ivo Bonacorsi, Flavio Fergonzi, Nataly Maier, Giacomo Agosti, Claudio Cerritelli, Massimo Maracci, Vincenzo Gheroldi, Mauro Manzoni, Giovanni Hänninen, Marco De Sanctis, Giovanni Meda Riquier, Sandro Scarrocchia, Riccardo Garolla, Leonardo Genovese, Anna Mariani, Guido Scarabottolo, Chiara Nenci, Roberto Casiraghi, Emanuel Sacchini, Vittoria Chierici e Dario Trento. -
Inclusioni. Estetica del capitalocene
Leggendo la società e l'arte di oggi secondo una chiave di lettura innovativa, Inclusioni segna una svolta nel pensiero di Nicolas Bourriaud.«Tra i più originali teorici del mondo contemporaneo, Nicolas Bourriaud pubblica un testo che è anche un manifesto contro il capitalocene, ultimo guaio dell'antropocentrismo predatorio. Qui riflette su un mondo promiscuo in cui trovare nuove forme di resistenza, in cui gli artisti devono contaminarsi, essere militanti e fuori luogo, proprio perché l'opera d'arte è uguale alla sporcizia» - la Lettura Dopo il relazionale, la postproduzione, il meticciato, esplorati nei suoi precedenti volumi teorici, è ora il momento di includere le categorie marginalizzate dall'ideologia occidentale e capitalista. Ovvero le minoranze, i popoli considerati ""primitivi"""", gli animali, le piante e persino le molecole: insomma il vivente, nel suo senso più ampio. Delineando un percorso erudito ed eclettico che attraversa storia, filosofia, antropologia e arti visive, l'autore evidenzia la necessità di una svolta nel pensiero e nella pratica che rinnovi le categorie tradizionali dell'umanesimo e che aiuti a interpretare l'attuale epoca del """"capitalocene"""". Numi tutelari come Lévi-Strauss, Foucault, Bataille e Guattari e pensatori contemporanei come Emanuele Coccia, Levi Bryant, Viveiros de Castro... vengono affiancati ad artisti come Tomás Saraceno, Philippe Parreno, Pierre Huyghe e Anicka Yi: ne risulta un percorso di interpretazione del contemporaneo..."" -
L' impatto dell'arte. Ricerche sul contemporaneo e strategie d'impresa
Cultura d'impresa, sostenibilità, innovazione: attraverso la voce di 21 autori. ""L'impatto dell'arte"""" intende mappare una nuova geografia del contemporaneo, coniugando ambiti apparentemente inconciliabili. L'impatto delle nuove tecnologie sulle organizzazioni culturali sta modificando l'esperienza delle arti, imponendo l'adozione di nuovi format comunicativi e di management. L'impact economy sta plasmando nuovi modelli di impresa più sostenibili, inclusivi, rispettosi dell'ambiente e dei diritti delle persone. La ricerca sul contemporaneo (arte, design, architettura, musica, moda, cinema, performing arts e new media arts) diventa il laboratorio privilegiato di riflessione e sperimentazione capace di disegnare nuovi scenari di convergenza tra economia e cultura, competitività e sviluppo sostenibile, marketing e innovazione sociale."" -
Arte e telepatia. Comunicare a distanza
Strano argomento la telepatia, ma ricorrente nell'arte del XX e XXI secolo e tornato di grande attualità in questi tempi di ""comunicazione a distanza"""". Se ne sono occupati artisti a loro volta particolari, non integrati nei gruppi o correnti a cui sono tradizionalmente assegnati. In comune hanno una rivendicazione del legame tra arte e vita, e per questo una ricerca di margini di libertà di comportamento sempre più ampi e profondi. La telepatia si inserisce in questa verifica dei limiti della vita, dell'arte, della comprensione, della comunicazione. Si va da scrittori (Robert Desnos) a musicisti (John Cage, Karlheinz Stockhausen), ad artisti che hanno lavorato con il suono (Pauline Oliveros, Robert Filliou, Davide Mosconi), ad artisti visivi (Robert Barry, Susan Hiller, Joan Jonas, Sigmar Polke, Ulay-Abramovic), per citare solo i più noti. La telepatia si rivela in loro non essere solo un """"tema"""" di qualche opera, ma una chiave di lettura di un modo di intendere l'arte, e di intendere il significato singolare che in essa assume la """"comunicazione"""". Elio Grazioli è critico d'arte contemporanea e fotografia, insegna Storia dell'arte contemporanea all'Università degli Studi di Bergamo."" -
Mind the Gap. La vita tra bioarte, arte ecologica e post internet
La tecnologia applicata alla biologia, il suo estendersi all'ecologia, il confluire del tutto nel paesaggio algoritmico si ritrovano in sperimentazioni artistiche riconosciute in generi come: nanoarte, bioarte, arte meteorologica ed ecologica, arte del network (net art e post-Internet). ""Mind the Gap"""" rilegge i cambiamenti epocali che hanno seguito l'era informatica nello sguardo caleidoscopico dell'arte. Coltivati per lo più in un contesto di nicchie specialistiche, si rivelano punti di vista preziosi per ripercorrere la storia a ritroso, per poterla rallentare e soffermarsi su alcuni aspetti e momenti, prima inosservati, in realtà centrali. Il testo corre a ritmo serrato, oscillando tra ciò che l'arte vede e i metodi impiegati; sguardi che hanno saputo cogliere l'invisibile molto prima che si restituisse prova della sua esistenza. Adottarli può significare cambiare il modo di vedere e di raccontare. Questa è una di tante storie possibili."" -
Arte americana dal 1945
Nessun altro manuale di storia dell'arte presenta la diversità e la complessità dell'arte americana del dopoguerra, dall'espressionismo astratto al presente, in modo così chiaro e sintetico come ha fatto David Joselit con questa innovativa ricerca. Joselit traccia e analizza le condizioni formali, ideologiche e politiche spesso contraddittorie della seconda metà del Novecento che hanno reso l'arte americana predominante nel mondo. Le trasformazioni sociali e culturali radicate nelle tecnologie dei mass-media - fotografia, televisione, video e Internet - hanno elevato i beni di consumo allo status di soggetti artistici legittimi, come nell'arte Pop e nelle installazioni, e hanno portato a una meccanizzazione dell'atto creativo. Gli artisti, inoltre, verso la fine del secolo si sono sempre più impegnati su questioni di genere, razza, identità e potere. Si discute di movimenti e figure canoniche - Pollock, Rothko, Krasner, Oldenburg, Johns, Rauschenberg, Warhol, Twombly, Paik, Ruscha, Sherman, Holzer, Koons e Barney - alternati ad artisti e pratiche contemporanee meno note. David Joselit insegna dal 2014 al Ph.d. Program di Storia dell'Arte di The City University of New York. -
Manuale per giovani artisti (italiani semplici). Meme e sistema dell'arte italiano
Insomma, come fa il ""sistema dell'arte"""" a funzionare se è proprio il """"sistema Italia"""" che dimostra i suoi limiti? Cosa deve fare un giovane artista italiano ai nostri giorni? E il curatore? E il gallerista? E il collezionista? E i musei che fanno? Ce lo racconta Giulio Alvigini attraverso uno spaccato irriverente e ironico sul sistema dell'arte contemporanea e sugli attori che lavorano al suo interno, tenendo presente anche le nuove criticità emerse con la crisi generale vissuta nel 2020. Ecco perché, questo (semplice) libro d'artista vi svelerà più cose di un indagine del MiBact."" -
Performance come metodologia. Gesti e scritture. Ediz. illustrata
Cos'è una metodologia? Performance come metodologia non si pone l'obiettivo di rispondere a questa domanda, ma vuole mettere in atto (quindi performare) una serie di interrogativi attorno all'uso della performance come pratica artistica ma soprattutto conoscitiva. Per far ciò il volume prende in esame alcuni metodi d'indagine che analizzano il medium espressivo della performance e, contemporaneamente, guarda a come la ricerca e l'esperienza conoscitiva presentino di per sé dei tratti rapportabili alla performance. Il testo intreccia percorsi di ricerca diversi che si relazionano tra di loro attraverso una doppia trama: si guarda alla performance come oggetto di studio e allo stesso tempo si mettono in evidenza gli aspetti performativi della metodologia di ricerca. La scrittura, come gesto, si lega a specifici contesti spazio-temporali e alla lettura di documenti, foto, tracce e come azione cambia continuamente forma. Il volume si compone di diverse tipologie testuali che vanno dall'analisi dei testi all'interpretazione personale, dal disegno grafico alla presentazione di esercizi performativi che potranno essere messi in atto da un ipotetico gruppo di persone. -
L' Exploding Plastic Inevitable di Andy Warhol. Ediz. illustrata
Andy Warhol l'artista, Andy Warhol il filmaker, Andy Warhol il divo tra i divi. Dell'artista si è conosciuto ogni sfaccettatura della sua produzione: dai primi passi nel campo pubblicitario alla sua morte tutto è stato passato al setaccio della storia e della storia dell'arte. Forse meglio dire quasi tutto, perché di questo intenso percorso artistico esiste ancora qualche angolo oscuro, qualcosa alla quale la critica ha dato, per varie motivazioni, poca importanza, ponendola come esperienza marginale e non significativa nella messa a punto dell'estetica warholiana: l'Exploding Plastic Inevitable, uno spettacolo di luci, musica, colori e danza messo in scena, tra l'aprile del 1966 e il maggio del 1967, in varie città americane. La critica lo considera quasi un aneddoto, una sorta di sfondo per le ricerche filmiche di Warhol, ma l'Exploding Plastic Inevitable, è un'entità a sé stante in grado di anticipare le teorizzazioni che Debord raccoglierà in La società dello spettacolo, trampolino di lancio per Lou Reed e i Velvet Underground, la ricerca di un format artistico inedito e sperimentale. -
Black Sabbath. Storia illustrata. Ediz. illustrata
"Un must per i fan dei Black Sabbath. . . tutti gli appassionati di letteratura rock dovrebbero dare un'occhiata a questo libro"""". _PiercingMetal.com """"Così come i punk circa sette anni dopo di loro, i quattro ragazzi conosciuti come Black Sabbath non avevano la minima idea del segno che stavano lasciando nella Storia. Si i Sabs hanno inventato l'Heavy Metal. Semplice, inattaccabile, inopinabile"""". _ Martin Popoff Quasi 40 anni di droga, depressione, depressione, alcol, bestia e paranoia sono a vostra disposizione in questo fantastico viaggio nel malvagio mondo del Black Sabbath. Con tanti album nelle """"top list"""" della storia del rock, l'influenza sulle band contemporanee, gli eccessi del famigerato Ozzy Osbourne (ancora oggi in circolazione) e le invenzioni di Tony Iommi, i Black Sabbath hanno continuato a riempire le arene di tutto il mondo fino alla decisione finale del tour di addio con data conclusiva il 4 febbraio del 2017 a Birmingham, lì dove tutto era nato nel 1968. Sono stati classificati da MTV come la più grande Metal Band di tutti i tempi, mentre la rete televisiva VH1 li piazza al secondo posto nella lista dei """"100 migliori artisti di Hard Rock""""." -
Tracce di BLU. Ediz. illustrata
Fabiola Naldi ha raccolto i suoi testi critici su BLU, lo street artist italiano più noto al mondo; sono raccontati eventi espositivi ai quali ha partecipato, i momenti più o meno rilevanti della sua carriera, ma questo non è un libro su Blu. Dalla prima (e unica) personale presso la Galleria Patricia Armocida nell'estate del 2008 alle collettive in spazi pubblici e privati, fino alla clamorosa cancellazione di Bologna nella primavera del 2016. Dai muri dipinti spontaneamente o in occasione specifiche in molte città d'Italia, ai disegni su carta o su qualsiasi altra superficie disponibile, fino alle acclamate video animazioni. Fabiola Naldi (PhD) è storica dell'arte, critica e curatrice. Docente presso l'Accademia di Belle Arti - L'Aquila, l'Accademia di Belle Arti - Bologna e l'Università di Bologna. Scrive per la rivista Flash Art. ""Molti degli operatori culturali attivi in strada a partire dai primi 2000 hanno modificato la percezione, l'occupazione e la condivisione di ciò che fino a quel momento veniva considerato lo spazio pubblico. La fisionomia della città, e alcune sue parti divenute """"celebri"""" proprio per gli interventi di autori come Blu..."""" (dall'introduzione)."" -
Teoria e pratica del ready-made. 100 voci sul bell'e pronto
Cos'è un ready-made? Come si fa? Perché si fa? Questo libro spiega la teoria del ready-made attraverso la pratica del ready-made: è composto da citazioni e commenti ai testi citati; è frutto di letture male interpretate che è come dire: interpretate in maniera diversa; ed è frutto di osservazioni non pertinenti, spesso impertinenti, travisamenti, depistaggi e détournement. Per semplificare: l'autore guarda un orinatoio e vede una fontana. Teoria e pratica del ready-made è un libro è consigliato non solo agli amanti di Duchamp ma agli amanti dell'arte in genere che tra le cento voci del libro - tra un rimando e l'altro - si ritroveranno a ripercorrere sensazioni e letture del loro vissuto. -
I viaggi di Brek. Ediz. in facsimile
Considerato uno tra i più interessanti esempi di graphic novel italiano, ""I viaggi di Brek"""" di Gastone Novelli, pubblicato nel 1967 dall'editore Alfieri, viene oggi riproposto nella collana Quaderni della Fondazione Echaurren Salaris in edizione limitata, una nuova edizione curata da Raffaella Perna in collaborazione con l'Archivio Gastone Novelli. Con """"I viaggi di Brek"""" Novelli sconfina nel linguaggio delle bandes dessinées, ma porta con sé le idee, le forme e il vocabolario della sua pittura. Insieme alle venticinque tavole del fumetto, la nuova edizione propone uno studio che analizza la storia e il contesto culturale entro cui il libro di Novelli ha visto la luce, approfondendo aspetti ancora poco indagati del lavoro dell'artista."" -
My new office
Come scrive Eugenio Alberti Schatz... Pasquale Leccese da anni trasforma sedute e poltrone abbandonate in piccoli uffici provvisori. My New Office, recita la didascalia su facebook come un mantra su immagini in epoche e luoghi diversi, in qualsiasi stagione e ora del giorno e della notte. Small business, direbbero gli americani. Seguiamo Leccese nei suoi spostamenti nelle città, nelle spiagge, nei cortili delle accademie d'arte, e soprattutto per strada, dove capita capita. È un format che gira intorno allo spaesamento, e ogni nuovo set procura sorpresa e ammirazione per l'intensità del gesto, a fronte di una semplicità assoluta.