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La danza d'arte. Balanchine, Cunningham, Forsythe. Tre maestri della danza formale
Il libro è dedicato alla danza teatrale contemporanea come disciplina a pieno titolo, autonoma nella sua ragion d'essere, arte della mente e del corpo. In un panorama italiano solitamente attento alla danza moderna e ai suoi pionieri, al teatrodanza di Pina Bausch, all'universo espressivo di Carolyn Carlson e ultimamente alla performance, la ""danza-danza"""", cioè la """"danza pura"""", non è stata molto presente nelle nostre librerie. """"La danza d'arte"""" intende perciò colmare una lacuna occupandosi di tre giganti del Novecento: George Balanchine, il maestro russo-americano del balletto neoclassico, Mercè Cunningham, il capofila della postmodern dance statunitense, William Forsythe, la figura di prua del balletto postclassico e post-postmodem. Questo volume inquadra le loro figure offrendo ai lettori estratti scelti dai testi firmati dai coreografi stessi, in quanto chiavi d'autore per la comprensione e l'apprezzamento della danza principalmente non narrativa. Le introduzioni critiche all'opera di ciascuno di essi, visti nel contesto e nel tempo in cui hanno sviluppato la propria poetica e la propria opera, focalizzano un tema di grandissima portata: la danza formale e i suoi valori. Come guardare, la danza? Come intenderne la concezione e i meccanismi compositivi? Come capirne le logiche? Come entrare nella sua """"fabbricazione""""? Come giudicarne le idee è le motivazioni, oltre che l'esecuzione?"" -
Vedute di Torino tra '600 e '700. L'antico fascino della capitale sabauda in un'antologia di stampe d'epoca
Dalla rassegna delle più suggestive immagini di Torino tra Sei e Settecento circa ottanta rare incisioni di grande qualità - scaturisce il racconto singolare ed emblematico delle idee, dei progetti, delle ingegnose invenzioni che caratterizzano la lunga fertile stagione barocca della capitale sabauda. Costretta per lunghi secoli entro le mura tracciate lungo il perimetro angusto del quadrato romano, la città, nei primi decenni del XVII secolo, comincia la sua progressiva espansione, regolata da un perseverante programma elaborato dalla Corte. Attraverso tre successivi ""ingrandimenti"""" l'antica Augusta Taurinorum, protetta dalla cittadella cinquecentesca e circondata da una robusta cinta fortificata adattata via via ai nuovi ampliamenti, accoglie la """"Città nuova"""", con la splendida piazza di San Carlo, gli isolati in direzione del mitico fiume, con la bella via Po, i solidi quartieri verso porta Susina, e assume la caratteristica forma a mandorla, che serberà fino agli inizi dell'Ottocento. Nei cantieri ferve il lavoro degli architetti e delle maestranze, dei pittori, degli stuccatori, dei tappezzieri. Torino, capitale di un piccolo territorio a cavallo delle Alpi, si arricchisce dei palazzi per il Duca e per il governo della Città, delle residenze dei nobili; le sponde del Po e la collina si animano delle maisons de plaisance per il diletto delle Madame Reali; i boschi del vasto territorio accolgono sontuose residenze di caccia per gli svaghi del principe."" -
Paradosso sull'attore
Denis Diderot, una delle grandi menti dell'Illuminismo, ideatore e fondatore dell'""Encyclopédie """", tra le sue molteplici attività e interessi ebbe un amore per il teatro che durò tutta la vita e che lo portò a scrivere e mettere in scena, con alterna fortuna, diversi drammi. Ma il suo capolavoro, in questo campo, consiste nel """"Paradoxe sur le comédien"""" all'epoca (1770-1773) la più importante teorizzazione sull'arte dell'attore. Un libro fondante che sta alla recitazione come la """"Poetica"""" di Aristotele sta alla drammaturgia. Scritto in forma dialogica e discorsiva, di facile lettura, """"Il paradosso"""" deve il titolo a un'affermazione controcorrente rispetto alle idee del suo tempo. Diderot sostiene infatti che l'attore è tanto più grande quanto più usa la testa e meno la sensibilità innata. Il talento da solo non basta, serve l'innesto della tecnica è della cultura. Il grande attore non è colui che si lascia andare alle proprie istintive emozioni, ma chi sa ricostruirle attraverso un lavoro a mente fredda. L'unico metodo necessario a garantire la possibilità di interpretare più ruoli e differenti sensibilità e soprattutto capace di emozionare ogni volta gli spettatori. Per questo, dice Diderot, sarebbe necessario creare scuole di teatro che preparino gli attori al fine di non considerarli soltanto bruti dalla straordinaria e istintiva sensibilità. Come si vede, """"Il paradosso dell'attore"""" è un trattato ancora attuale... Postfazione di Jacques Copeau. Con un saggio introduttivo e cura di Paola Degli Esposti."" -
Vedute di Firenze nel '700. L'Arno, le piazze, le chiese, i palazzi nella prima serie di incisioni della città granducale
Nel 1744, nel pieno sviluppo del ""vedutismo"""", che aveva soprattutto a Roma e a Venezia i suoi più originali e significativi rappresentanti, anche Firenze, con l'opera di Giuseppe Zocchi riproposta in queste pagine, ebbe l'occasione di offrire al pubblico di amatori e viaggiatori del Grand Tour la propria immagine. Questa venne fissata in una serie di moderne vedute che, nel rispetto della rigorosa tradizione artistica locale, mostrano un carattere lucidamente realistico e razionale tenendo, nell'ambito più vasto del loro genere, al gusto per l'esattezza della visione e la precisione topografica piuttosto che al """"capriccio"""" o all'vocazione poetica dei luoghi raffigurati. Giuseppe Zocchi, nato a Firenze nel 1717, aveva manifestato fin da ragazzo un notevole talento artistico, tanto che non aveva ancora venticinque anni quando il suo protettore, il marchese Gerini, gli commissionò le tavole su Firenze che noi oggi conosciamo. Incise nel 1744, le Vedute di Firenze, al di là del debito pagato al vedutismo romano e veneto, in particolare a Giuseppe Vasi e a Michele Maneschi, contengono un elemento di indubbia originalità in quella descrittività minuta e realistica con cui Zocchi animò le sue tavole. Accanto alla ricostruzione architettonica e urbanistica della sua città, Zocchi tende a restituirne anche le atmosfere sociali con un tratto analitico che mette in scena strade, piazze e fiume, in cui accanto a carrettieri, pescatori, venditori e popolani scorrono gentildonne e nobili, carrozze e prelati."" -
Recitare davanti alla macchina da presa
L'attore Michael Caine, affronta la delicata differenza tra la recitazione cinematografica e quella teatrale. Utilizzando come base la sua decennale esperienza sia nel teatro che nel cinema, Caine guida il lettore attraverso tutte le tappe che un attore deve superare per raggiungere il successo. Accanto agli aspetti tradizionali della recitazione come lo studio della psicologia del personaggio, la ricerca della spontaneità e l'uso del corpo, Caine affronta questioni pratiche come il primo approccio con lo staff, il delicato rapporto con colleghi e registi fino a come vincere la tensione nelle scene imbarazzanti o come acquisire confidenza con un costume particolarmente scomodo. -
Vedute di Venezia alla fine del '600. Chiese, ponti e palazzi: la vita quotidiana a Venezia nelle incisioni del primo grande vedutista veneto
"Vedute di Venezia alla fine del '600"""" è il titolo con il qual ripubblichiamo, integralmente a quasi tre secoli di distanza dalla prima edizione, la raccolta di centocinque incisioni su rame di Luca Carlevarijs, edita a Venezia nel 1703 sotto il titolo """"Le fabriche et vedute di Venetia"""". È una raccolta di straordinaria importanza sia dal punto di vista documentario che da quello artistico. Lo scrupolo scientifico e la capacità tecnica con cui Carlevarijs riproduce chiese, palazzi, ponti, calli hanno permesso a generazioni di architetti e storici dell'arte di ricostruire l'esatta fisionomia di Venezia nel '600. Al tempo stesso lo stile con cui l'incisore veneto, nel tracciare i contorni dei monumenti, sostituisce la linea ferma e continua, usata dai vedutisti romani, con un tratto mosso e spezzato che, invece di racchiudere le cose le mette in comunicazione tra di loro, costituisce un elemento fortemente anticipatore del linguaggio vedutistico del '700 veneziano. Il risultato complessivo è di grande fascino, perché alle splendide architetture Carlevarijs ha dato calore contornandole di personaggi, attività, traffici, cerimonie. Così ci ha restituito non solo l'immagine originale degli edifici nel contesto che li vide nascere ma ci ha trasmesso il clima, il costume, il colore della vita veneziana in uno dei periodi più significativi della storia della città." -
Il metodo delle azioni fisiche. Teoria e pratica di un approccio alla recitazione che parte dall'ultimo Stanislavskij
"Questo è quanto facciamo ora: oggi leggiamo un nuovo dramma e domani lo stiamo già recitando. Cosa possiamo recitare? Nel testo si dice il signor X entra e trova la signora Y... Sai come si entra in una stanza? Allora fallo. Nel dramma, poniamo, si incontrano due vecchi amici. Sai come si incontrano i vecchi amici? [...] Cogli il succo dei toro discorsi? Allora di' questo succo. Conosci le parole? Non importa, usa le tue. [...] Entriamo nel dramma in questa maniera perché è più facile controllare e dirigere il corpo rispetto alla mente, che è più capricciosa. [...] la linea fisica del corpo evoca simultaneamente la linea interiore del personaggio. Questo metodo distrae l'attenzione dell'attore dai sentimenti, li lascia al subconscio, che è il solo a poterli controllare e dirigere nella maniera giusta"""". Era il 1933 e Stanislavskij scriveva così cinque anni prima di morire. Era il nuovo metodo, il punto di arrivo del suo Sistema. Partendo dall'approccio finale di Stanislavskij, ma anche dalle intuizioni dell'ultimo Brecht, Carlos Maria Alsina indica un percorso di formazione dell'attore basato sul metodo delle azioni fisiche. Un percorso costruito attraverso un'elaborazione concettuale profonda, che si esprime però in modo diretto ed empatico attraverso il racconto di esempi pratici e concreti tratti dalle lezioni e dalle prove teatrali realizzate dall'autore." -
Vedute di Roma nel '700. Vol. 2: Chiese, conventi, ville, giardini in cento incisioni tratte dalle «Magnificenze di Roma» (voll. 6-10).
Con la presentazione delle 200 stampe numerate, nucleo essenziale dell'opera ""Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna """"di Giuseppe Vasi (1710-1782), pubblicata in 10 libri tra il 1747 e il 1761, si intende restituire il volto e la struttura urbanistica della capitale cristiana nel momento in cui si stava trasformando in una città """"moderna"""", arricchendosi, per volontà di pontefici e mecenati, di luoghi utili allo svolgimento dei complessi rapporti sociali e di opere funzionali, oltre che al decoro urbano, alle attività lavorative e commerciali. Pur mostrandosi aperto e sensibile allo spirito dei nuovi tempi, nel carattere documentativo delle sue incisioni, nella lucidità della visione e nel suo vivace senso di concretezza, l'artista rimane tuttavia legato allo spirito ancien régime che informa la corte pontificia e gli esponenti più in vista della società romana nel XVIII secolo. Il suo amore disincantato per la città, il suo interesse contemplativo per le antichità, il suo febbrile ed originale modo di lavorare all'acquaforte 'per coperture', affascineranno in particolar modo il giovane Piranesi che, giunto a Roma nel 1740, prenderà lezioni di incisione proprio presso il laboratorio del Vasi, ma supererà poi il maestro offuscandone meriti e peculiarità. Ad una resa della città fredda e analitica e alla veduta particolaristica delle emergenze monumentali ed architettoniche, tipica degli incisori che lo avevano preceduto, Vasi contrappone infatti una veduta più fine..."" -
La grammatica del montaggio. Il manuale che spiega quando e perché tagliare
Strumento per imparare la ""grammatica"""" del linguaggio cinematografico alla base di tutte le grandi drammaturgie, questo libro, offre una panoramica chiara ed esaustiva dei principi del montaggio. Concepito come una guida facile da usare e scritto in modo da poter essere consultato anche rapidamente, il testo tratta ciascun argomento in modo sintetico ma completo e ricorre all'ausilio di immagini e diagrammi pev illustrare i concetti chiave. Ciascun capitolo si conclude con le due sezioni """"Esercizi e progetti"""" e """"Test"""", che suggeriscono come mettere in pratica le tecniche e le linee guida analizzate e costituiscono uno strumento per misurare il livello di comprensione raggiunto."" -
La qualità del perdono. Riflessioni sul teatro a partire da Shakespeare
Le regie di Peter Brook hanno trasformato, nel corso degli ultimi decenni, il modo di concepire Shakespeare e il suo teatro. Le illuminazioni del grande maestro inglese hanno, rischiarato e reso palpitanti moltissime delle pagine scritte dal più grande drammaturgo di tutti i tempi. Da ""Re Giovanni"""" del 1945 fino al suo ultimo """"Amleto"""" in francese, Brook non ha, mai smesso di scandagliare le profondità del genio di Stratford. Le sue esperienze di lavoro e dj passione, maturate in oltre un cinquantennio, si ritrovano distillate nelle riflessioni proposte in questo volume, piccolo solo nel formato, curato e tradotto in italiano da Pino Tierno. Un dramma di Shakespeare può racchiudere le esperienze di una vita intera. Il doloroso quanto necessario conflitto fra opposti è alla base dell'opera del Bardo. Ordine e Caos, Dentro e Fuori, Luce e Oscurità: sono solo alcune delle dicotomie ricorrenti nelle opere di Shakespeare. Non c'è impulso o sentimento umano che nelle sue opere non sia stato riflesso e analizzato. Fino ad arrivare a """"La tempesta"""", dove la qualità del perdono sembra trascendere e vivificare ogni nostra possibilità di comprensione."" -
Sei lezioni sulla recitazione
Scritte sotto forma di dialogo tra un insegnante di teatro e un'allieva, queste ""Sei lezioni"""" espongono con chiarezza ed efficacia i punti fondamentali dell'elaborazione stanislavskijana all'inizio degli anni '20, Boleslavskij, che ha lavorato a Mosca per quindici anni con Stanislavskij, nel 1922 si stabilisce negli USA. Qui, attraverso conferenze, lezioni e articoli, diventa il maggior divulgatore del Sistema e forma quella generazione di attori e registi da cui nascerà l'Actors Studio. In """"Sei lezioni"""" si trovano spiegati passi importanti su come allenare la concentrazione, l'osservazione, il ritmo e soprattutto come utilizzare la """"memoria emotiva"""" per il proprio lavoro sul personaggio. Un libro di grande impatto didattico, testimonianza di una transizione già in atto in cui non è difficile riconoscere i segni precorritori del coach di concezione americana, al servizio non più dell'opera d'arte da allestire, ma del giovane attore di talento, a cui spalancare le porte del successo. In altri termini, il primo grande classico di una nuova pedagogia teatrale in cui Boleslavskij si pone come anello di congiunzione tra il Sistema di Stanislavskij e il Metodo di Strasberg."" -
Leggere con il corpo. Per una tecnica di lettura ad alta voce
L'attore ha a che fare con le parole: le ""maneggia"""" fino a farle proprie. Il linguaggio verbale può però trasformarsi in una specie di inferno che risponde al nome di testo e per gli aspiranti attori costituisce spesso uno scoglio non facile da superare. Chi recita non sempre riesce a destreggiarsi nei meandri dei testi scritti di notevole complessità che costituiscono il suo repertorio. Nel caso delle performance dal vivo poi, ai problemi di lettura e comprensione si possono aggiungere quelli legati all'imbarazzo di leggere ad alta voce e di fronte agli altri, alla paura dell'uditorio, al fastidio per la propria voce, all'ansia da prestazione. Questo manuale nasce perciò per aiutare gli attori ad affrontare i testi. E parte da due presupposti: per arrivare a un'interpretazione brillante bisogna reimparare a leggere; per reimparare a leggere serve l'uso del corpo, perché senza specifici gesti legati al discorso non si può interpretare in maniera davvero efficace dal punto di vista sia cognitivo che comunicativo. Attraverso riflessioni, principi linguistici ed esercizi, """"Leggere con il corpo"""" propone un'efficace tecnica di lettura ad alta voce. Per gli allievi attori il percorso proposto sarà un modo progressivo e organico di esercitarsi, per gli attori professionisti un nuovo punto di vista (ad esempio sul funzionamento delle intonazioni e su come trovare quelle più pertinenti al materiale linguistico che si ha di fronte)."" -
Training forever! Oltre cento esercizi per allenare il corpo e sviluppare la creatività
Il training è il fattore più importante per fare l'attore e, se praticato regolarmente, garantisce longevità artistica. Tutti gli esercizi qui proposti hanno lo scopo di predisporre l'attore non soltanto all'esecuzione ma anche, e soprattutto, allo sviluppo della sua creatività; preparando il suo apparato psicofisico all'incontro artistico con la scena e con i partner. Questo libro costituisce un seminario sull'arte dell'attore e raccoglie più di cento esercizi, con le rispettive varianti. La maggior parte degli esercizi nasce dalla collaborazione con i teatri e con le scuole teatrali dei molti paesi in cui Alschitz ha insegnato negli ultimi vent'anni, a partire dal GITIS e dalla Scuola di Arte Drammatica di Anatolij Vasil'ev. Il testo è strutturato in dieci sezioni che prendono in esame i singoli elementi del training dell'attore: la liberazione dai riflessi della vita quotidiana, la ricerca e l'organizzazione dell'energia recitativa, le leggi sceniche, la sintonizzazione dell""Io"""" artistico, la preparazione alla recitazione con il partner, i principi dell'accordo collettivo e della recitazione d'ensemble e così via. Si tratta di esercizi elaborati sia per le lezioni di gruppo, sia per la preparazione individuale. Prefazione di Anatolij Vasil'ev."" -
Fare il rap
Partendo dall'assunto che è inconcepibile e forse quasi blasfemo tentare di ""manualizzare"""" una disciplina che nasce dalla strada e che si apprende solo sul campo, con il contatto diretto e il confronto con gli altri rapper, questo libro si propone di sintetizzare poche indiscutibili regole. La scansione del tempo, l'impostazione vocale, la grammatica e le dinamiche del racconto, cioè regole che sono trasversali al genere rap perché valide anche per le altre forme di scrittura musicale odi narrazione in assoluto. Il valore aggiunto è rappresentato dall'esperienza, maturata in anni di attività, che l'autore, esponente della scena italiana, mette, a disposizione. Il manuale non offre risposte esaustive e assolute certezze, ma umilmente propone un punto di vista concreto e fondato. E, per non cadere nella trappola dell'univocità, è colorato dagli interventi di vari rapper - Bassi Maestro, Gemitaiz, Ghemon, Jesto, Johnny Marsiglia, Kiave, Madbuddy, Mecna, Mistaman, Musteeno, Nitro, Shade, Stokka, Tormento, Turi e Willie Peyote -, che contribuiscono ad ampliare lo spettro dell'analisi suggerendo la vastità della materia e la varietà degli angoli da cui può essere affrontata. Ulteriore punto di forza del libro è il rimando continuo ai brani rap (disponibili sul sito della casa editrice), utili a formare un """"bagaglio"""" di ascolti formativi e ad associare la propria sensazione alla teoria esposta."" -
Sul teatro. Scritti 1907-1912
Questo libro, uscito a Pietroburgo nel 1913, raccoglie testi, in parte ritradotti in questa nostra edizione presentata da Raissa Raskina, che sono considerati fondamentali per il teatro d'avanguardia del Novecento. Si tratta di scritti che segnano il progressivo distacco dal teatro naturalista della tradizione per aprire verso una concezione astratta e stilizzata della messinscena. Testi che innovano anche sul piano metodologico perché nulla si narra né si teorizza se non è stato prima sperimentato sulla scena personalmente dall'autore. In sostanza, ""Sul teatro"""" permette di farsi un'idea del percorso di Mejerchol'd che, da un teatro carico di simbolismo visivo, passando per lo studio dei greci e della Commedia dell'Arte, condurrà alla """"biomeccanica"""" e alle storiche regie degli anni Venti."" -
Registrare il suono per cinema e tv. Vol. 1: La bibbia del suono in presa diretta
Il sonoro è un universo affascinante e sempre ricco di nuovi stimoli. Eppure spesso viene dato per scontato e ci si accorge della sua esistenza solo quando si sente qualcosa che non va. Non si apprezzano mai i singoli suoni capaci di raccontare tanto quanto ciò che si vede, né ci si sofferma sull'abilità alla base della registrazione e della riproduzione di qualcosa di talmente ""naturale"""" da diventare """"impercettibile"""". Ecco perché il manuale di Ric Viers - diviso in due volumi nell'edizione italiana, curata e prefata dal fonico/microfonista cinematografico Edgar Iacolenna - è utile: sviscera il tema della registrazione sonora nel cinema e in tv, mostrando che si tratta di un compito arduo che coinvolge tecnica, gusto, esperienza e fortuna. È uno strumento prezioso perché raramente i testi dedicati alla registrazione del suono sono esaustivi senza abusare di tecnicismi e analizzano chiaramente le difficoltà che si possono incontrare sul campo. Rivolgendosi sia ai neofiti sia ai professionisti che vogliono consolidare o ampliare le proprie conoscenze, l'autore dedica il libro alla parte """"live"""" della registrazione del suono, focalizzandosi su set cinematografici e televisivi, su troupe ENG e su tutto quanto richiede una registrazione sonora in presa diretta. Il primo volume fornisce le nozioni di base del settore e analizza il modo in cui il suono è catturato e trasportato fino a un mixer o a un registratore (ovvero microfoni, radiomicrofoni e così via)."" -
Il punto in movimento
Peter Brook non è stato solo uno dei più grandi registi teatrali del Novecento ma anche uno dei più lucidi narratori di esperienze all'interno di quel mondo. Questo libro raccoglie scritti che si snodano durante quarant'anni tra incontri straordinari - dall'ormai vecchio Gordon Craig al giovane Grotowski e altrettante straordinarie messe in scena - da Re Lear a Marat/Sade a Il Mahabharata. Ma la cosa che in questa narrazione più colpisce è la capacità che Brook ha di metabolizzare ogni vicenda vissuta per restituirla sotto forma di spunto critico sull'opera di un grande autore o come riflessione alta sui più diversi momenti della pratica registica e attoriale. In questo modo ""Il punto in movimento"""", nato come una sorta di viaggio autobiografico, si trasforma per il lettore in uno dei più bei libri di pratica e teoria teatrale dell'ultimo secolo."" -
Respiro e voce. Manualetto di istruzioni per usare bene la voce
"Parlare in modo corretto non è un lusso, e non è importante solo per gli attori. È invece un mezzo utile ad ogni individuo per conservare la salute degli organi vocali e una chiave per i contatti interpersonali"""". Questa frase contiene il senso del libro di Horst Coblenzer - pedagogista e logopedista, ideatore del metodo - e Franz Muhar - fisiatra della respirazione. I due studiosi, apprezzati docenti universitari a Vienna, hanno esposto i fondamenti di un sistema che produce eccellenti risultati non solo sulla voce, ma sull'intero organismo, grazie all'equilibrio della funzione respiratoria. Il testo descrive con accuratezza il percorso di esercizi semplici, eseguibili da chiunque nella maniera più naturale, grazie ai quali si ottiene e si mantiene un efficiente modo di parlare. Seguendo i consigli di Coblenzer e Muhar si riduce notevolmente l'affaticamento dell'oratore, che viene messo in grado di parlare a lungo senza risentirne. Lo scopo dei docenti è essenzialmente pratico e la sequenza degli esercizi è stata messa a punto nel corso di centinaia di sedute sperimentali. Ma nelle pagine sono contenute anche importanti informazioni scientifiche sugli organi coinvolti e sulla dinamica delle azioni proposte. Tutto in un linguaggio piano e comprensibile sotto ogni aspetto, arricchito da qualche notazione ironica che rende piacevole la lettura." -
Registrare il suono per cinema e tv. Vol. 2: La bibbia del suono in presa diretta
Il sonoro è un universo affascinante e sempre ricco di nuovi stimoli. Eppure spesso viene dato per scontato e ci si accorge della sua esistenza solo quando si sente qualcosa che non va. Non si apprezzano mai i singoli suoni capaci di raccontare tanto quanto ciò che si vede, né ci si sofferma sull'abilità alla base della registrazione e della riproduzione di qualcosa di talmente ""naturale"""" da diventare """"impercettibile"""". Ecco perché il manuale di Ric Viers - diviso in due volumi nell'edizione italiana, curata e prefata dal fonico/microfonista cinematografico Edgar Iacolenna - è utile: sviscera il tema della registrazione sonora nel cinema e in tv, mostrando che si tratta di un compito arduo che coinvolge tecnica, gusto, esperienza e fortuna. È uno strumento prezioso perché raramente i testi dedicati alla registrazione del suono sono esaustivi senza abusare di tecnicismi e analizzano chiaramente le difficoltà che si possono incontrare sul campo. Rivolgendosi sia ai neofiti sia ai professionisti che vogliono consolidare o ampliare le proprie conoscenze, l'autore dedica il libro alla parte """"live"""" della registrazione del suono, focalizzandosi su set cinematografici e televisivi, su troupe ENG e su tutto quanto richiede una registrazione sonora in presa diretta. Il secondo volume esamina le apparecchiature di elaborazione e registrazione del suono (mixer, registratori, cuffie, alimentazione in corrente, rapporto con la macchina da presa) e l'attrezzatura del fonico."" -
Lezioni di batteria. Guida completa per imparare a suonare lo strumento
"Lezioni di batteria"""" nasce dal desiderio di riunire in un unico volume la totalità delle tematiche pratiche e teoriche relative allo strumento e mettere a disposizione degli studenti un manuale completo. Il libro coniuga la completezza all'agilità, perché riduce all'essenziale i vari' argomenti, indirizzando verso una comprensione globale del ruolo musicale del batterista e offrendo le conoscenze necessarie per eseguire a un buon livello i diversi stili: pop, rock & roll, rock, hard rock, blues, dance, R&B, funk, hip hop, reggae, latin. Le lezioni che compongono il testo sono adatte al principiante assoluto e autodidatta, grazie alla spiegazione delle conoscenze musicali strettamente necessarie e all'aumento graduale della difficoltà. Anche il più esperto però troverà chiarimenti o spunti interessanti, spesso trascurati nei manuali per batteria, che tendono a trattare solo singoli aspetti o addentrarsi in tecnicismi, allontanando dalla pratica reale dello strumento e dal suo aspetto propriamente ludico e creativo. La parte pratica è costituita da esercizi che comprendono tecnica, lettura e, soprattutto, studio e analisi degli stili ritmici e fanno riferimento a brani e artisti famosi del genere musicale in questione. Gli stessi ritmi citati sono eseguiti dall'autore e resi disponibili in formato video sul sito della casa editrice."