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Sonate per clavicembalo
Il volume raccoglie una trascrizione moderna delle dodici Sonate per clavicembalo, ma adatte anche al fortepiano, pubblicate dal bolognese Santo Lapis nel 1746 a L'Aia. Dedicate alla contessina ""Lisette Golowkin"""", nipote di un importante personaggio attivo in Austria e in Russia come Gran cancelliere, Gavrila Ivanovic Golowkin, le sonate - bipartite e ritornellate alla maniera di Domenico Scarlatti - sono frutto di un gusto solido e leggermente conservatore, assai ricco di fantasia e di brillante manualità."" -
Storie pallide
"Storie pallide"""" racconta di apparizioni, presenze evanescenti e prede fugaci che interagiscono con il mondo di oggi, nel paesino di Borca di Cadore. Sono interazioni tra la Borca scelta da Enrico Mattei per la costruzione del villaggio Eni, sconvolta negli anni da frane e tempeste, e quella leggendaria e favolosa dei miti e del folclore, del Diavolo e del trono di Dio, delle anguane e dei prodigiosi roseti luminosi. Undici storie di rivelazioni inquietanti, corpi consunti, ironici contrappassi ed effimere conquiste." -
Tutta colpa dei tarli
Il ritrovamento di un cadavere, un furto inaspettato, il divertito tentativo di accasare un'amica, inviti a pranzo, audaci illusioni, colpi di scena e disastrose rivelazioni ci portano in un giallo inusuale ambientato nella Udine del 1930. Il gustoso concatenarsi di episodi rocamboleschi costringerà la protagonista Isotta Canciani ad affrontare le bizzarrie della vita con la sua proverbiale ironia. -
L'ora blu
"L’ora blu"""" è una storia ambientata nel mondo della danza e della fotografia d’arte che si articola dagli anni Novanta ai giorni nostri. Ritroviamo Adele e Diego, ora genitori di Sophia, e li seguiamo attraverso anni di cambiamenti e sfide globali e individuali, sullo sfondo di Milano, Parigi, Marrakech e Miami, tra un passato che riemerge in circostanze apparentemente casuali e un intrecciarsi di destini diversi, ma accomunati da una stessa dignità e costante ricerca di identità e amore, che altro non sono che il significato della vita stessa." -
Il cammino di San Martino sulle vie di Aquileia. La «Via Sancti Martini» in Friuli
Nei primi anni Venti del IV secolo, al tempo di Costantino, il giovane Martino partì dall'antica Sabaria in Pannonia (Ungheria). Le strade romane lo portarono a passare ad Aquileia, dove poté vedere il grande ciclo dei mosaici della Basilica teodoriana appena concluso. Tutto era ancora all'inizio. Non c'erano altre chiese sul suo cammino. Presto le prime avrebbero preso il suo nome. La presente guida descrive le tappe del Cammino di San Martino in Friuli, con una premessa sulle antiche vie dell'area aquileiese, e invita a conoscere la figura sorprendente del Santo, con alcuni cenni al contesto culturale e religioso dell'epoca. La Via Sancti Martini giunge da Lubjana, attraversa il Friuli da Gorizia passando per Aquileia, Marano Lagunare e Latisana, per poi proseguire in direzione di Concordia Sagittaria, Verona, Pavia e Tours. San Martino con quella spada ha tagliato il suo mantello per il povero e ha cucito l'Europa in pieno Impero romano. Riprendiamo ora, a 1700 anni dalla sua nascita, il Cammino di San Martino dove era stato interrotto: sulle vie di Aquileia. Prefazione di Alessio Persic. -
Punti di vista. Ediz. a colori
“Cosa ci fa una giraffa a spasso per la savana? Una storia di incontri, emozioni ed empatia, per scoprire sè stessi e gli altri”. Età di lettura: da 5 anni. -
Le ferrovie Decauville nella Grande Guerra
Questo breve saggio sulla ferrovia da campo denominata Decauville Isonzo e la sua importanza durante la prima guerra mondiale vuole essere un piccolo apporto a chi desidera approfondire alcuni aspetti tecnici dei mezzi a disposizione dei protagonisti del conflitto. La versatilità e l'ingegno di questi strumenti atti al trasporto di uomini e mezzi meraviglia per la capacità dell'uomo di trovare soluzioni ai più ardui problemi. Presentazione di Paolo Gaspari. -
Pillole per migliorare il tuo inglese. A cure for unhealthy English
Come avrà fatto Marco Polo a viaggiare senza App e traduttori online? Come hanno fatto milioni di italiani ad andare all’estero a cercare lavoro parlando solo il loro dialetto, finendo poi per arrangiarsi con un misto di americano italianizzato e inventare il “broccolino” che poi ha avuto più lustro e diffusione del più colto Esperanto? Quando programmi un viaggio, in attesa di partire, perché non affinare il proprio inglese, la lingua “passepartout” del turista? Ma l’idea migliore è quella di affrontare questa rifinitura con il sorriso, tanto per partire col piede giusto. E questo “bagaglio culturale” non poteva che celebrare il famoso spago utilizzandolo come segnalibro. E quando sarà il momento di partire, prima di allacciare la cintura, sarà meglio allacciarsi le scarpe! -
L'incrociatore Aurora. Nella storia della Russia e dell'Unione Sovietica
Se le navi avessero un’anima o uno spirito bisognerebbe pensare che l’incrociatore Aurora ha avuto l’istinto di trovarsi nei luoghi dove si fa la Storia: a Tsushima nel Mare del Giappone nel 1905, quando la flotta russa fu distrutta; a Pietrogrado nel 1917 a meno di un chilometro dal Palazzo d’Inverno dove il suo cannone diede il segnale per l’assalto; a Kronstadt nel golfo di Finlandia nel 1921 durante la guerra civile e infine ancora a Leningrado nel 1941-1944. Questa è la storia dell'incrociatore emblema della Rivoluzione d'Ottobre. Prefazione di Giulia Lami. -
Le termopili e la nascita del mondo libero
Due millenni e mezzo fa, una Grecia frazionata e divisa trovò una inattesa convergenza nel contrastare l'espansione di un superstato dispotico e potentissimo (Persia), e creò una sorta di UE (Unione Ellenica) basata su interessi economico-strategici comuni e su una stessa visione politico-culturale. Rileggendo le fonti, si scopre che i famosi Trecento che combatterono con Leonida alle Termopili non erano trecento, ma mille; che non si trattava solo di Spartani; che il loro sacrificio non fu un atto di cieco eroismo, ma l'esito di un piano razionale e di un rischio calcolato, grazie al quale sfiorarono la vittoria. Non sapevano che, pur morendo, stavano dando vita ad un'epoca nuova, a una storia che non è ancora finita: la nostra. -
Delitto a Santa Maria Formos. Appuntamento col destino nella Venezia del 1944
Due ragazze, uscite dal cinema, rientrano a casa prima del coprifuoco. L'improvviso sparo proveniente da una calle veneziana laterale che stanno superando colpisce a morte una di loro, una sartina. Il caso archiviato senza colpevoli. A guerra finita, il commissario in pensione Luigi Sordello decide di indagare prendendo le mosse in un paese di montagna dove le amiche avevano soggiornato nel Preventorio. Trova solo reticenza, ma continua a indagare in solitudine scandagliando sospetti, trame e coincidenze. -
Aquileia capitale «spirituale» della prima guerra mondiale
Corrado Ricci, direttore generale nel Ministero della Pubblica Istruzione e presidente dell'Istituto di archeologia di Roma, ebbe una corrispondenza con i personaggi incaricati di tutelare il patrimonio archeologico della metropoli dell'impero romano. L'opera di propaganda ideologica della mistica cristiano-massonica nazionalista vide Gabriele D'Annunzio e Ugo Ojetti, letterati di regime, assieme a Celso Costantini, esperto d'arte sacra e futuro cardinale in Cina, elaborare la nuova mistica del sistema della Vittoria italiana sugli imperiali. -
Cime tempestose. Alpinismo al femminile e storie d'amore
Le sorelle Grassi, Annina e Angelina, tra amori impossibili e imprese alpine epiche, rappresentano una peculiarità nella storia dell'alpinismo italiano. I contatti con Giovanni Marinelli, Egidio Feruglio, Ardito Desio, Lodovico di Caporiacco e altri grandi alpinisti dei loro tempi ci svelano una montagna fatta di emancipazione e di potenti contrasti ideologici che si rarefanno nel silenzio dell'altitudine. -
Un romanzo in venti case e un giardino
Nel racconto della prima casa, fino alle ultime due, quella di campagna e quella di Venezia, c'è un susseguirsi di storie a volte ironiche, altre gioiose, altre dolorose, comprese le complicazioni nel mondo del lavoro. Gli alti e i bassi, le sconfitte e le rinascite che si alternano in queste pagine sono un esempio di come si può vivere una vita, nel bene e nel male, come un grande regalo. -
La frontiera inaspettata
Le vicende di giovani che da sudditi dell'Impero si trovano cittadini italiani dopo il 1918. La ricerca della giustizia, l'espressione poetica, l'amicizia e l'amore sono i temi che s'intrecciano nel Friuli Austriaco del primo dopoguerra, divenuto territorio ""redento"""", dove la realtà delle campagne non era quella che i soldati italiani si aspettavano di trovare. Una storia friulana raccontata sottovoce, come facevano i contadini di allora, ma senza più alcun timore che possa essere considerata """"austriacante""""."" -
Il cavaliere di Codroipo nella battaglia del 30 ottobre 1917
Un racconto che ripercorre la vita codroipese del primo trentennio del ‘900. Il focus è rappresentato dalla battaglia di Codroipo che precedette la caotica ritirata delle truppe italiane verso il Tagliamento il 30 ottobre 1917. Un fervente combattente del Regio Esercito ritorna dieci anni dopo per rievocare quegli avvenimenti assieme al possidente, cav. Daniele Moro, assurto a icona dell’immaginario locale. Emergono due difformi ricostruzioni storiche corrispondenti ad altrettante visioni della società locale e della storia nazionale. -
Acque e terre scomparse nella storia dell'isola di Grado
Le nuove scoperte Ad Aquam Gradatam. Assieme ad Aquileia, Grado è uno dei luoghi termali più antichi, ma il suo passato millenario nasconde sprofondamenti e riemersioni, vicende geologiche e storiche sconosciute che ne fanno l'area d'eccellenza in termini paesaggistici, geologici, archeologici e ambientali. -
Il partigiano nel comando delle SS
La vicenda dell'interprete delle SS del Litorale Adriatico nel 1944 che accettò di passare le informazioni ai partigiani e tenne un diario prezioso sia per conoscere la vita all'interno delle SS, sia dei partigiani cattolici e comunisti. . -
Un orribile sogno. L'attacco con i gas sul San Michele il 29 giugno 1916
Rimasto incolume nel terremoto del 28 dicembre 1908 di Reggio e Messina, Francesco Villari dallo scoppio della Prima guerra mondiale è al fronte, telegrafista del Genio comunicazioni. Il suo diario comincia con l'orrore dell'attacco con i gas, il 29 giugno 1916 sul San Michele. Lì ""assiste a scene tremende, uomini che lottano tra loro per un pezzo di cotone imbevuto d'alcool, che fuggono senza poter trovare salvezza, che si contorcono impotenti, che aspettano la fine con gli occhi sgranati e una fotografia in mano, che si uccidono sbattendo la testa sui macigni del Carso per farla finita prima. Dopo nemmeno due ore, furono migliaia i morti""""."" -
Dizionario della resistenza alla frontiera alto-adriatica 1941-1945
L'opera si configura una sintesi aggiornata su un tema complesso e controverso quale la Resistenza alla frontiera alto-adriatica e punto di approdo di una stagione pluridecennale di studi condotta dagli esperti dell'Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell'Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia. Complesso e controverso perché si tratta di una Resistenza di frontiera e perciò multinazionale, attraversata da linee di divisione diverse e più profonde del discrimine fascismo-antifascismo che ispira la Resistenza nel resto d'Italia. Nelle terre alto-adriatiche, infatti, la Guerra di liberazione assume i contorni radicali dello scontro finale fra nazismo e comunismo in atto nell'Europa orientale, mentre le contrapposizioni ideologiche si complicano presto nel precoce antagonismo fra comunismo e anticomunismo. Inoltre, su di esse si innesta il groviglio di conflitti sociali e nazionali di cui è carica la storia contemporanea delle regioni di frontiera europee. Di queste problematiche inscritte nella memoria collettiva e di rilievo sempre attuale nel dibattito pubblico del Paese, il Dizionario mira a offrire una ricognizione agile e rigorosa al tempo stesso, mediante un'esposizione strutturata per schede tematiche e di approfondimento su luoghi, protagonisti ed eventi, redatte dai più affermati specialisti della materia. Con contributi a firma di Fulvia Benolich, Gian Carlo Bertuzzi, Franco Cecotti, Anna Di Gianantonio, Patrick Karlsen, Ravel Kodric, Luca Giuseppe Manenti, Tristano Matta, Gloria Nemec, Luciano Patat, Raoul Pupo, Marina Rossi, Federico Tenca Montini, Fabio Todero, Fabio Verardo, Anna Maria Vinci.