Sfoglia il Catalogo feltrinelli027
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 801-820 di 10000 Articoli:
-
L' umano dei sacramenti
Il problema maggiore di cui la pratica dei sacramenti oggi soffre sembra riguardare il loro radicamento e la loro rilevanza sul piano antropologico. Nella loro costituzione teandrica, essi si connettono in modo decisivo con diversi aspetti della vita umana, aprendola all'incontro con la salvezza in Cristo. Tuttavia proprio questo legame risulta problematico e spinge continuamente verso la ricerca di nuovi correttivi pastorali. Si rende necessario ripensare e approfondire la dimensione antropologica dei sacramenti. In questo testo alcuni studiosi intervengono presentando diverse ipotesi di ricerca. Contributi di: Bruno Baratto, Gianni Cavagnoli, Loris Della Pietra, Luigi Girardi, Andrea Grillo, Angelo Maffeis, Roberto Tagliaferri. -
Dove sono due o tre riuniti nel mio nome (Mt 18, 20). Comunità, liturgie e territori
Il libro pubblica gli Atti della 71ª Settimana Liturgica Nazionale tenutasi a Cremona, dal 23 al 26 agosto 2021. La triste esperienza del ""digiuno"""" liturgico dello scorso anno, di riscontro, ha fatto risaltare la bontà del molto cammino compiuto a partire dal Concilio Vaticano II, sulla vita tracciata dalla Costituzione Sacrosanctum Concilium. Il tempo di privazione ha consentito di avvertire «l'importanza della divina liturgia per la vita dei cristiani, i quali trovano in essa quella mediazione oggettiva richiesta dal fatto che Gesù Cristo non è un'idea o un sentimento, ma una Persona vivente, e il suo Mistero un evento storico. La preghiera dei cristiani passa attraverso mediazioni concrete: la Sacra Scrittura, i Sacramenti, i riti liturgici, la comunità. Nella vita cristiana non si prescinde dalla sfera corporea e materiale, perché in Gesù Cristo essa è diventata via di salvezza. Potremmo dire che dobbiamo pregare anche con il corpo: il corpo entra nella preghiera» (Papa Francesco, Udienza Generale del 3 febbraio 2021). Relatori - Introduzione di Giovanni Di Napoli - Ina Siviglia - Paolo Tomatis - Paolo Carrara - Mons. Giampiero Palmieri - Anna Morena Baldacci - Don Angelo Lameri - Mons. Daniele Giannotti"" -
Opere. Vol. 6: Corrispondenza (1656-1657)
Le lettere, le conferenze e i documenti relativi alle sue opere costituiscono la testimonianza del generarsi del carisma vincenziano della carità. Il piano dell’opera prevede la pubblicazione nella traduzione italiana dei 12 volumi dell’opera omnia pubblicata negli anni 1920-1921 da Pierre Coste. -
Marco Antonio Durando. Un vangelo vivente per i poveri
Nella nostra epoca della spettacolarità, dove si esiste solo se una persona appare, padre Durando si presenta come un personaggio controcorrente. È un santo antispettacolare. Ma proprio per questo si raccomanda come modello di umanità nel nostro tempo. Poiché l'apparire inganna, se non è contrassegnato dalla verità di quello che si è. Fosse anche solo per questa singolarità, la memoria di padre Durando fa bene alla nostra epoca e ad ogni persona del nostro tempo. Il beato Durando è stato attratto dall'amore crocifisso e umiliato del Cristo e ha saputo vederlo nei poveri che ha servito e fatto servire. Lo ha fatto con una grande intensità missionaria e con un'umiltà amabile propria dello stile vincenziano. È stato chiamato, a ragione, ""il piccolo san Vincenzo d'Italia""""."" -
Federico Ozanam. Politica e cultura nella carità
Il breve profilo biografico di Federico Ozanam ci mostra una personalità viva, grande maestro di spiritualità e di cultura, che continua a parlare agli uomini del nostro tempo. Un uomo dalla fede genuina che, percependo i problemi sociali che si stavano delineando nella Francia e nell'Europa dell'Ottocento a seguito della rivoluzione industriale e della nascita del proletariato, non solo ne ha approfondito le cause, ma li ha denunciati, affrontati e vissuti con spirito cristiano, offrendo una risposta concreta, ispirando e fondando le Conferenze di San Vincenzo de' Paoli. Un docente universitario appassionato della sua professione, che ha vissuto come missione e per la quale ha consumato la sua giovane esistenza. Un fratello che ha saputo mettersi con altri amici a servizio dei fratelli più poveri, attento alle loro fragilità e desideroso di una loro rinascita. -
Riforma della liturgia e riforma della Chiesa
Se ""la liturgia è il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia"""" (SC 10), l'""""accurata riforma generale della liturgia"""" (SC 21), voluta dal Concilio Vaticano II e attuata con immane sforzo, con la collaborazione di numerosi storici, biblisti, studiosi di liturgia, teologi e pastori di tutto il mondo, implica una riforma e un rinnovamento della Chiesa, della sua coscienza, della sua spiritualità, del suo modo di presentarsi al mondo e della sua prassi pastorale. Il volume, nei suoi cinque capitoli percorre il cammino, non privo di difficoltà e di resistenze, della riforma liturgica, per concludere che la liturgia come la Chiesa è semper reformanda."" -
Il Museo civico archeologico di Castro dei Volsci
"L'articolazione del volume à stata concepita in modo da comporre, attraverso l'evidenziazione di singoli contesti, un quadro storico topografico complessivo, il più possibile organico, da cui emerge, nettamente, l'importanza dell'apporto della ricerca archeologica a fronte della scarsità di fonti letterarie, o epigrafiche. Un risalto particolare è stato conferito al complesso di Madonna del Piano, cui il Museo è contiguo e strettamente collegato. In vita dall'età repubblicana fino, almeno, all'alto medioevo, il complesso offre uno spaccato della vita, delle modalità d'insediamento, degli adattamenti e trasformazioni delle strutture in un comparto del Lazio che non ha conosciuto intensità e sistematicità della ricerca archeologica e che invece ha molto da offrire. Per estensione, qualità dell'impianto e dell'apparato musivo e decorativo, la villa costituisce uno splendido esempio del livello di residenze """"di campagna"""", certamente inserite in ampi possedimenti, dotate d'impianti produttivi non solo agricoli, in questo caso con buona probabilità le fornaci in località Selvotta. Non possiamo dimenticare che, se fosse provata l'identificazione dell'abitato di Monte Nero con la Satricum Volsca saremmo in prossimità del Laterium, possedimento di Cicerone e di suo fratello Quinto. Contesto di grandissima rilevanza, in un """"territorio di frontiera"""", la necropoli di età medievale.""""" -
Il museo civico «Pietro e Turiddo Lotti» di Ischia di Castro. Dal paleolitico all'epoca romana
Il secondo volume della collana ""I musei del Lazio e il loro territorio. Approfondimenti"""", a cura della Regione Lazio, Assessorato cultura, arte e sport, è dedicato al Museo civico di Ischia di Castro (VT). In questo volume vengono illustrati i contesti e materiali preistorici, quelli etruschi e quelli dell'età romana. Contiene saggi generali e schede di singoli reperti che contribuiscono a ricostruire la storia del territorio e delle genti che vi abitarono. L'epoca etrusca è particolarmente ben rappresentata dall'esposizione di numerosi e ricchi corredi funebri della necropoli di Castro e soprattutto dalle splendide statue funerarie di animali fantastici posti a guardia della cosiddetta """"Tomba dei bronzi"""". Il sepolcro ha restituito numeroso e pregiato vasellame in metallo e ceramica ed in previsione di esporlo nel museo si è ritenuto opportuno proporne l'edizione nel volume."" -
La Croce. Iconografia e interpretazione (secoli I-inizio XVI). Vol. 1: Dal mondo pagano al cristianesimo. Croce e iconografia nel periodo patristico.
I volumi raccolgono gli studi degli studiosi della materia e sono stati ideati e realizzati quale contributo scientifico dell'Università di Napoli Federico II al Giubileo del 2000. -
Le grotte vaticane. Memorie storiche, devozioni, tombe dei papi
Con questo libro la Fabbrica di San Pietro in Vaticano vuole presentare uno degli spazi più significativi per l'arte e la tradizione cristiana. Le ""Grotte"""", ossia lo spazio sacro tra il pavimento dell'antica chiesa e il piano della nuova basilica, si sono arricchite nel tempo di preziose cappelle, di cimeli d'arte e fede e, soprattutto, delle tombe dei pontefici, a cominciare dal luogo originario della sepoltura di Pietro per giungere a quella di papa Giovanni Paolo II. Il libro si distingue per la novità dei contenuti, basati su documenti d'archivio, e per il ricco apparato illustrativo con moltissime immagini inedite, tavole didattiche e antiche stampe. Il volume comprende due sezioni: la prima dedicata alla storia del luogo e al suo articolato sviluppo dalla fine del Cinquecento ad oggi e la seconda, in cui il lettore è accompagnato in un itinerario di visita con esaurienti spiegazioni di ogni settore, cappella, tomba e opera d'arte. Da segnalare, infine, i numerosi approfondimenti dei box illustrati e l'aggiornata bibliografia."" -
Napoli sacra. Guida alle chiese della città
Una guida completa alla scoperta dei tesori d’arte, cultura e fede rappresentati dagli oltre 400 edifici di culto della città di Napoli, attraverso immagini, storie, documenti e contributi dei maggiori esperti della materia. In essa vengono descritti i tesori musivi, pittorici, scultorei, decorativi e di arredamento che completano le architetture degli edifici di culto, col proposito di far conoscere questo enorme patrimonio anche ai “non addetti ai lavori”. Un’opera unica rieditata dopo molti anni in un nuovo formato e raccolta in cofanetto. Una collana che continua a suscitare interesse tra gli studiosi e gli amanti della città e delle bellezze storico artistiche racchiuse nelle numerose chiese e cappelle della città. -
Antonio Asturi. Una vita per la luce. Catalogo delle opere. Ediz. illustrata
A trent'anni dalla morte Vico Equense, cittadina della costiera sorrentina che ha dato i natali ad Antonio Asturi (1904-1986), dedica all'artista vicano un Museo Aperto. Si tratta di una istallazione in pianta stabile di un ""percorso museale diffuso"""" all'interno dell'edificio della Casa Comunale di Vico Equense in cui le opere del maestro donate dalla famiglia vengono collocate in ambienti destinati a funzioni tutt'altro che artistiche: l'arte in empatia con le funzioni amministrative per stimolare il dialogo con la cittadinanza, diminuendo le distanze culturali e sociali. Il volume illustra, con una serie di saggi e il catalogo delle opere, l'attività dell'artista particolarmente segnata dall'incontro con Antonio Mancini e dai viaggi, in Italia ed all'estero, dove ebbe modo di conoscere gli artisti ed intellettuali più importanti dell'epoca. Asturi ha incarnato la sintesi fra il genius loci e l'internazionalizzazione del pensiero fino a rappresentare la contemporaneità del vivere e le emozioni dei luoghi."" -
I palazzi della Borsa nella storia. Le stampe della collezione Vertis
In questo volume viene presentata la collezione, di proprietà della società finanziaria Vertis SGR SpA di Napoli, di oltre 80 stampe antiche che riproducono i palazzi delle borse nel mondo. Un insieme variegato di raffinati edifici monumentali, arricchiti da pregiati interventi artistici che nel corso dei secoli gli operatori della finanza hanno promosso e realizzato, dapprima in Europa e poi nel resto del mondo, come luoghi di scambio ufficiali e internazionali. La qualità dell'architettura, il prestigio delle decorazioni pittoriche e scultoree interne ed esterne stanno a marcare e sottolineare il grado di ""sacralità"""" di questi edifici che erano considerati veri e propri templi della finanza. Il volume si avvale dei contributi di eminenti studiosi: Fabio Mangone descrive l'evoluzione, funzionale e architettonica, degli edifici che, nel tempo e nei principali centri della finanza, hanno accolto la Borsa Valori; Francesco Balletta analizza l'evoluzione storica delle Borse e delle negoziazioni dei titoli con particolare riferimento ai principali paesi europei e agli Stati Uniti; Claudio Porzio si sofferma sull'evoluzione della Borsa da luogo fisico a luogo virtuale."" -
Carlo Improta. Arte essenziale
Carlo Improta, pittore e scultore contemporaneo, ha compiuto un percorso travagliato e impervio, frequentando generi e stili diversi non accettando mai di rinchiudersi in uno schema espressivo, in un recinto estetico replicando stancamente la stessa forma, riproponendo meccanicamente un'idea, ma ha spinto la sua ricerca sempre su nuovi territori. In questo catalogo vengono riproposte le sue opere: dai ritratti, realizzati con la matita, col pastello o con la pittura, nei quali coglie caratteri e significati, ai paesaggi, espressione di armonia e quiete; dai ""geografismi"""", una sorta di """"neo graffitismo"""", alla scultura."" -
Donnaregina Vecchia a Napoli. La Chiesa della regina. Ediz. illustrata
La chiesa vecchia di Santa Maria Donnaregina a Napoli, eretta per volontà di Maria d'Ungheria, regina consorte di Carlo II d'Angiò, è l'esempio meglio conservato e meno modificato di un organismo ecclesiale di età angioina. Storia, origini e trasformazioni della chiesa e del monastero; la figura della regina Maria e il suo sepolcro scolpito dal senese Tino di Camaino; e poi l'originale architettura di questa chiesa monastica e la pittura napoletana del Trecento; la decorazione a fresco che ricopre le pareti e le opere d'arte che l'arricchirono nel corso dei secoli, prima della costruzione della nuova chiesa barocca che l'avrebbe sostituita; il magnifico soffitto rinascimentale in legno intagliato, dipinto e dorato e i pavimenti maiolicati, gli affreschi e le sepolture che non più soltanto la regina, ma ormai le varie badesse e i vari membri di alcune famiglie nobili napoletane vollero far realizzare nell'antica ""chiesa della regina"""". A conclusione un'ampia bibliografia."" -
Capolavori dai Musei Vaticani a Donnaregina. Poussin a Napoli. Catalogo della mostra (Napoli, 16 dicembre 2019-16 marzo 2020)
Volume realizzato in occasione dell'esposizione al Museo Museo Diocesano di Napoli della grande pala, prestata dai Musei Vaticani, ""Il martirio di sant'Erasmo"""" di Nicolas Poussin. Il dipinto, che un tempo ornava uno degli altari della Basilica Vaticana, è un potente racconto agiografico immortalato dal pennello di uno dei più grandi artisti francesi che tanta influenza ha avuto sull'arte napoletana del Seicento. E proprio il rapporto del pittore con la città di Napoli viene messo in evidenza nel volume, ricercandone l'influsso e i punti di contatto con la cultura artistica partenopea. A conclusione un'ampia bibliografia."" -
Aniello Falcone. Il Velázquez di Napoli
Aniello Falcone (1607-1656) è uno dei più grandi pittori napoletani della prima metà del Seicento; e tuttavia a lui non è mai stata dedicata sin qui una mostra e nemmeno uno studio monografico. Prendendo spunto dal restauro appena concluso del suo capolavoro, il Riposo nella fuga in Egitto del Museo Diocesano di Napoli, la mostra, curata da Pierluigi Leone de Castris, ambisce a riunire attorno ad esso oltre 20 sue opere, dalle tele di soggetto sacro alle battaglie e alle nature morte, e a ricostruire il suo percorso fra l'eredità di Caravaggio e la pittura, a Roma, dei ""bamboccianti"""" fiamminghi, degli artisti neoveneti e del grande pittore spagnolo Diego Velázquez."" -
L'immagine di Napoli nella cartografia europea dal Cinquecento all’Ottocento. Ediz. italiana e inglese
Il mito della città di Napoli e delle sue innumerevoli fonti di attrazione per regnanti, mercanti, viaggiatori e studiosi ha radici lontane. Mario Manuli, colto e lungimirante imprenditore, ne è stato da sempre un grande estimatore, tanto da voler creare una delle raccolte di incisioni cartografiche della città tra le più complete a livello internazionale. Il volume presenta due testi introduttivi e settantacinque schede storico-scientifiche delle opere di questa prestigiosa raccolta: piante e vedute, dal Cinquecento all'Ottocento, realizzate dai più importanti disegnatori, incisori e stampatori europei che raccontano trasformazioni urbanistiche, accadimenti storici, aggiornamenti delle tecniche, evoluzioni del gusto estetico. Molti i fogli poco conosciuti ed anche inediti. Testo in italiano e inglese con un corredo di immagini di alta qualità. -
San Gennaro devozione e culto popolare a Napoli e nel mondo
Parlare di san Gennaro significa addentrarsi su un terreno complesso che investe molte discipline, dalla storia alla teologia, dall’arte alla liturgia e all’antropologia culturale. Su tale articolata vicenda si è sviluppata un’ampia riflessione che conta al suo attivo una bibliografia di oltre duemila titoli. Qui tenteremo di delineare il suo profilo teologico, che descrive le valenze “immateriali” della figura del santo e il perché è entrato nel cuore del suo popolo, fino a diventarne una componente identitaria. San Gennaro è il patrono della città. Ma per i napoletani è molto di più. È vivo tra le strade e i vicoli, nella vita profonda dei bassifondi e sulla soglia di palazzi signorili. se ne percepisce la presenza, il sostegno, la complicità. Ogni nuova dinastia regnante, ogni nuovo sindaco, non importa se laico o credente, ha dovuto fare i conti, ieri come oggi, con questo reciproca irriducibile appartenenza. San Gennaro è nel comune sentire la prima istituzione socialmente riconosciuta, il vero difensore della popolazione, la sola figura mai messa in discussione, cui il popolo napoletano si rivolge con fiducia nei periodi di difficoltà. Questo progetto editoriale nasce a sostegno della richiesta all’Unesco di riconoscimento del culto di san Gennaro come patrimonio dell’umanità. -
Antonello da Messina a Napoli. Ediz. illustrata
Il Duomo di Siracusa conserva uno dei dipinti più antichi, affascinanti e però meno noti del più celebre pittore del rinascimento meridionale, Antonello da Messina (1430 circa-1479), una grande figura di San Zosimo su fondo d’oro, già attribuito all’artista messinese e considerato un caposaldo della sua attività giovanile. La mostra, presso il complesso monumentale Donnaregina di Napoli, è dunque l’occasione non solo di far conoscere e di celebrare la figura del maggior artista meridionale del Quattrocento, Antonello da Messina, ma anche di confrontare la sua opera con quella degli altri protagonisti della cultura artistica nella Napoli aragonese, rimettendo al centro dell’attenzione uno dei momenti di più alto significato europeo nella storia del Meridione d’Italia e dell’allora capitale del regno, al centro di un vasto dominio mediterraneo e ponte fra il Sud e il Nord dell’Europa.