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Noi
Se consolidiamo la nostra fiducia, sarà difficile il fallimento. Risvegliamoci! Svegliarsi vuoi dire mantenere una continuità del cuore, incontrare ciò che si presenta. Tutto quello che cerchiamo è contenuto nei sentimenti, nei valori universali, in quel senso di ""presenza"""" che ci fa sentire vivi. I pensieri e le emozioni passano, galleggiando, momento per momento, nella spaziosità dell'essere e in """"Noi""""."" -
Pensieri e gesti... liberati
"Pensieri e gesti... liberati"""" nasce dal desiderio dell'autore di manifestare il proprio stato d'animo, le sensazioni del suo io più intimo, frutto della sua passione per le arti, la """"bellezza"""", i rapporti personali e tutte quelle circostanze in cui viene coinvolta la sua emotività. Il filo conduttore è sempre il sentimento in tutte le sue espressioni, dall'amore per la famiglia a quello per gli amici. Analizzando situazioni reali o immaginarie, l'autore desidera trasmettere al lettore il proprio imprescindibile rispetto per quella che dovrebbe essere la componente principale dell'animo della persona: la pienezza dei sentimenti." -
La mia Mammola. Dialoghi tra sindaci, monsignori e personalità della politica mammolese
«...""Delrio servus servorum dei,' """"Servo dei servi di Dio""""... di fronte ad un branco di schiavi che a Mammola ai suoi piedi strisciò (...)». Con questo titolo il socialista anarchico Nicola Del Pozzo si rivolge all'alto Presule Giorgio Delrio nella sua pubblicazione 'Ad un Vescovo"""". La convinzione che il Vescovo di Gerace Delrio potesse influenzare le sorti politiche dell'elettorato di Mammola è sicuramente forte e presente nella mente di Nicola Del Pozzo. Analogamente, negli ambienti della politica mammolese, era diffusa l'opinione che il futuro Vescovo di Mammola Mons. Cosimo Agostino, legato con il Sindaco Francescantonio Argirò da un rapporto di stima e amicizia, influenzasse le scelte politiche - elettorali. L'Autore in questo saggio annota avvenimenti irrilevanti o considerevoli e vicende vissute facendo riemergere dallo studio di """"lettere aperte"""" e spesso anonime, missive, libelli datati e manifesti elettorali, un mondo variegato e affascinante che vide protagoniste tante personalità della storia politica di Mammola. Il metodo utilizzato, quello della ricostruzione degli accadimenti, delle narrazioni, delle trame dei periodi di preparazione al voto delle elezioni politiche e amministrative, senza mai seguire un ordine rigorosamente cronologico, permette all'autore di fare luce su quel quarto di secolo che dalla fine del 1800 ai primi decenni del 1900 ha influenzato le sorti politiche e sociali di Mammola. Emergono anche molti aspetti suggestivi e singolari dello scenario politico di Mammola dalla fine degli anni '60 agli inizi degli anni '80, legati agli amministratori dello Scudo Crociato e ai Comunisti di quell'epoca fino ad analizzare, inoltre, alcuni aspetti dei nostri giorni."" -
Report sanità Calabria dopo il piano di rientro
Dopo dieci anni di piano di rientro la riorganizzazione della geografia dei servizi sanitari è stata insufficiente a intercettare i due obiettivi strategici: l'equilibrio economico e l'offerta dei livelli essenziali assistenziali. Il taglio delle risorse professionali e tecnologiche ha impoverito e reso non equa l'offerta sanitaria sulle diverse aree della Regione. Elemento caratterizzante è stato la mancanza di una visione strategica e di una metodologia finalizzate a un recupero di efficacia ed efficienza della filiera sanitaria. Cambiare è possibile mediante un intervento culturale, ai diversi livelli dell'organizzazione, capace di recuperare competenze relazionali e professionali. Tali cambiamenti richiedono un'azione sinergica istituzionale tra funzione politica e struttura commissariale, che attivi e realizzi un'azione di governance del sistema sanitario garantendo un'offerta adeguata a intercettare i livelli essenziali dell'assistenza. -
Quando a partire eravamo noi
È un racconto che, nella forma della rappresentazione teatrale, ripercorre il fenomeno dell'emigrazione italiana dialogando con i diretti protagonisti del tempo. Ci accompagna in questo viaggio una famiglia di emigranti, partita negli ultimi decenni dell'Ottocento dalla piccola comunità calabrese di Castagna per l'America e fatta idealmente ritornare in Italia ai giorni nostri. Attraverso il dialogo finale tra nonno e nipote, rivivremo la loro storia e non sarà difficile rivedere nel nostro presente molto del loro passato. Alla fine del viaggio, nel ripensare ai tanti sacrifici sofferti dagli immigrati italiani, uno dei protagonisti si lascerà andare a una amara considerazione: «Oggi l'Italia è diventata una terra d'immigrazione. Oggi in Italia arrivano molti uomini che, come noi tanti anni fa, cercano una seconda possibilità. Però sembra che molti hanno dimenticato quando a partire eravamo noi""»."" -
Rufina
"Rufina"""" è un romanzo postumo di Giacomo Vigna. È la storia di una bambina che vive in una cittadina italiana e cresce all'interno di una famiglia medio-borghese guardando alla vita con estrema curiosità. La filosofia evocata nel romanzo, emerge prepotentemente con postulati relativi alla concezione sull'uomo. L'uomo è il più intelligente degli altri organismi biologici, ma è il più solo e il più responsabile di tutti; non ha sopra di sé una specie superiore che possa sostenerlo nel bisogno. È padrone di se stesso e di tutto quel che ha intorno in relazione alla sua forza; oltre quel limite, però, è come tutti gli altri viventi. È anche egoista, perché la sua, nei confronti degli altri viventi, non è pietà, né solidarietà: è quel che resta della sua voglia smodata di essere superiore. Tale presunzione, unitamente a quella di poter esercitare la supremazia sugli altri, è un'illusione che può condurre alla perdizione dell'uomo. I suoi eccessi non derivano dall'essere illogici, ma dalla delusione derivata dalla consapevolezza di quella illusione." -
Ricordati di viverla
Quante volte ci lamentiamo per piccoli problemi che spesso ingigantiamo? Quante volte ci fermiamo davanti ad un ostacolo e, per colpa dello stesso, abbandoniamo il nostro progetto dicendo addio al nostro obiettivo? In questo libro troveremo le risposte appropriate grazie alle diverse testimonianze di persone che, nonostante siano state colpite e condizionate da malattie limitanti, sono riuscite a trovare la soluzione: adesso amano la vita, apprezzano le piccole cose e ringraziano ogni giorno per essere vive. Francesco Criniti ha la fortuna di incontrare quotidianamente queste persone speciali, dalle quali riceve quel tanto che vale più di qualsiasi cosa materiale, e lo trasferisce al lettore con le parole dei protagonisti e alcune esperienze a livello personale. -
La svolta a sinistra in Calabria. Cattolici al bivio tra aperture e incomprensioni
Nella storia politica dell'Italia del secondo dopoguerra l'apertura della Democrazia Cristiana alle forze popolari di sinistra costituisce un episodio cruciale. Tale apertura trova corrispondenza nel XXXI Congresso socialista del 1955, a Torino, nel quale Nenni, segretario in carica del Partito Socialista Italiano, abbandona la linea dell'alternativa socialista e avvia, pur confermando il patto di unità d'azione con il Partito Comunista, il dialogo democratico con la Democrazia Cristiana. L'autore, con il rigore e l'obiettività che distinguono le sue ricerche, compone un quadro ampio e dettagliato degli effetti che il nuovo corso politico determina nel territorio regionale della Calabria. L'attenta analisi ricostruttiva, condotta attraverso lo spoglio sistematico della stampa quotidiana, in particolare Gazzetta del Sud, evidenzia le difficoltà del dialogo tra le istanze politiche delle classi operaie e le resistenze ideologiche delle forze cattoliche, timorose verso le nuove aperture. Dai timori degli esordi alla linea Moro-Fanfani, le città calabresi cercano nuovi equilibri che vincono finalmente le resistenze e le opposizioni cattoliche, prevalentemente ecclesiastiche, terrorizzate dal ""pericolo marxista"""". Il terreno d'incontro tra le forze popolari cattoliche e le forze popolari socialiste sarà il comune ideale democratico e antifascista, senza trascurare gli interessi clientelari e trasformistici."" -
L' ultima Ruffo. Una storia d'amore nel marchesato Crotonese del 1400
Un romanzo storico ambientato nel Marchesato di Crotone del 1440-1465, in quel lembo di terra a sinistra e a destra del fiume Neto, che ha per protagonisti la Marchesa Enrichetta Ruffo, ultima discendente diretta della dinastia Ruffo di Calabria e Don Antonio Centelles, vicerè di Calabria. Dal ritrovamento del corpo della nobildonna e di un diario si ricostruirà il loro meraviglioso matrimonio, contrastato, però, per motivi politici, prima dal re di Napoli, Alfonso d'Aragona, poi da suo figlio illegittimo, Ferdinando. I due innamorati cercheranno in tutti i modi di realizzare il sogno di affrancare la Calabria dalla soggezione al Regno di Napoli e dalle angherie dei prepotenti Aragonesi Catalani. Andranno, tuttavia, incontro a una serie di disavventure e saranno costretti a continue peregrinazioni, che aggraveranno lo stato di salute già precario di Enrichetta fino alla morte nel Castello di ""Crepacore"""", presso Crotone."" -
Coro meticcio
Questo lavoro vuole rappresentare uno spaccato del mondo della sanità e della società italiana nell'ultimo trentennio, dentro i cambiamenti politici del mondo e delle istituzioni italiane nel contesto europeo. Vi è la Milano grande città metropolitana con le sue opportunità evolutive e di progresso, pur dentro contraddizioni talora spaventose, nel contrasto con la Lombardia degli ultimi 20 anni, affetta dal localismo e dal leghismo col loro modello di regressione sociopolitica ed evolutiva che ha ostacolato il progresso e la vita civile e culturale del Paese. Per il mondo della sanità e della psichiatria, dei medici e del welfare sono stati anni molto duri, con gravi danni al sistema sanitario e ai suoi operatori in Lombardia. Ma la salute mentale è necessaria: dalla psicoanalisi come disciplina che deve aiutare le persone con un modello democratico, aperto ai bisogni e non alla burocrazia, alla psichiatria, che ha sempre più bisogno dell'opera di Basaglia e non di contenzione e TSO. -
Le figlie del vento
Le suggestive bellezze naturali del territorio calabro, le superbe vestigia di un glorioso passato, 'ndrangheta, malaffare, diffusa illegalità, disoccupazione giovanile, compongono il contesto socio-economico-culturale, dove si consumano le vite di Mena, Giulia e Federica, tre donne del Sud, travolte da un crudele destino, accomunate dall'amore nelle sue diverse declinazioni. Il romanzo ci consegna la vita come un puzzle, dove le tessere vanno incastrate al momento giusto ed al posto giusto. Ritardi, negligenze, approssimazioni, o peggio, omissioni ed abusi, impediscono il perfetto incastro, stravolgendo la vita dei soggetti. Difficilmente le opportunità, se non colte al volo, si ripetono. Tale rara occasione è privilegio di pochi, ma una eventuale e reiterata sciatteria, viene vendicata dalla vita stessa. -
Fosfeni
"Un'opera d'arte è buona se è nata da necessità"""". (R.M. Rilke) Necessità proveniente inevitabilmente dalle profondità dell'animo umano che, partendo dal proprio vissuto emotivo, offre all'altro immagini e suggestioni capaci di suggerire un contatto con il proprio mondo interno, aprendo a ventaglio e creando uno spazio per conoscersi di più e meglio. La poesia regala la possibilità di """"stupirsi"""" ancora di fronte alla bellezza e alle dimensioni non direttamente empiriche e sensibili nelle quali siamo sommersi e che delimitano troppi confini mentali e fisici. Il sole bambino ma intenso rischiara, attraverso queste poesie, i nostri occhi appannati dal quotidiano e li rende liberi di compiere un viaggio attraverso il groviglio dei sentimenti. Prefazione Angela Ferraro." -
Accadde una notte
"Avevo sentito parlare degli angeli, ma che esistessero era tutt'altra cosa"""". L'azione si svolge in un luogo imprecisato, in cui può accadere di tutto. Anche storie come questa..." -
I limiti sono pulcini al buio. Poesie dall'abisso
«Floriano Lamanna, l'ateo in bugia, mi ha spiazzato di nuovo. Anche stavolta sono costretto a rincorrerlo nel suo mondo fatto di ""crocifissi sacri"""" e di """"pulcini al buio"""", con liriche che provengono direttamente dall'abisso, dal quale emerge l'anima di un poeta che non è un fingitore, ma che, come spiega Ferdinando Pessoa, si immedesima talmente in quanto scrive che finisce per viverlo. Per Floriano invece il poeta è un fuggitivo, che percepisce così intensamente la realtà da volersi rifugiare nell'altrove. E l'altrove, com'è noto, non è per tutti, perché è accessibile solo agli dei. E da quel caos sublime ci ha regalato versi luminosi come stelle danzanti.» (dalla prefazione di Mario Caligiuri)"" -
Fiori... del prato
«Il Proc. Mario Zangari Del Prato, è un uomo dallo sguardo acuto e fiero che rivela intelligenza e volontà. È un pensionato che, ancor oggi, pur con le fattezze infiorate dall'età, rimane il ritratto di un viso deciso, che manifesta ancora un severo vigore giovanile. Una severità, però, che sa unire il senso della giustizia, con la clemenza; la mitezza dell'animo suo generoso, con una rigida disciplina. Sa acquistare, cioè, la serena luminosità, al par del suo severo paesaggio montano, allorché viene illuminato improwisamente dal sole. Vive nell'antico borgo natio di Spadola, nella appenninica conca settentrionale del massiccio delle Serre calabresi, genuino ancora e spesso carezzato dalla brezza che i vicini ed equidistanti mari Tirreno e Jonio lasciano pervenire, aromatizzata di salsedine. Una conca inghirlandata dalla catena appenninica, e serpeggiata dal fiume Ancinale che lambisce, a guisa di lavacro, i piedi del Colle della Minerva, antico sito del borgo. Abita, nel cuore dell'accogliente suo Prato; in una dimora, lontana dai rumori della comunità; nel silenzio di uno studio ricco di libri vari. E qui legge, riflette e scrive. Un giorno, così manifestò alla sua consorte, l'appagamento che ne riceve: ""...Gioia qui vive l'olmo, in grande oblio/ d'ogni contesa, d'ogni affanno umano!! Begli anni, lungi da/ tumulto vano/ e sempre anelando, qui li sto vivendo io,/ assieme al bacio tuo ed al sorriso/ che di dolcezze il cuore mio nutrisce,/ come serenità di paradiso!..."""", La vocazione per le lettere, arricchita negli anni con l'appassionato studio dei classici, spronò la sua ferrea volontà, a spulciare, leggere ed approfondire, in tante biblioteche, gli eventi che interessarono, in particolare, la storia del suo borgo; e si appassionò tanto, da realizzare un libro, esauriente di peculiari tradizioni antiche e di piacevoli aneddoti curiosi. Ma dalla sua penna è nata una interessante attività letteraria, che l'eloquente Marco Flavio Quintiliano direbbe: """"non multa, sed multum"""". Annovera, infatti, ottimi saggi ed articoli giornalistici; appassionanti studi, ricchi di valori etici; una esemplare autobiografia sentimentale, tanto intensa di sogni, di ideali e di pensieri affettuosi, che si fa leggere tutta d'un fiato.» (Gregorio Maiolo)"" -
Oltre la scalinata. Il fantasma invaghito
Può esistere l'amore anche oltre la vita? Sì, certo, tutti noi ricordiamo con nostalgia e amore i nostri cari che non ci sono più, ma è possibile che una persona non più in vita continui a manifestare il suo amore verso la persona con cui ha vissuto insieme un'esistenza? La razionalità ovviamente ci porta a rispondere negativamente. La stessa Ester, la protagonista del romanzo, ad un certo punto teme che gli altri la possano prendere per pazza se dovesse confessare quello che sente e percepisce intorno a lei in ragione delle ""attenzioni"""" che le riserva Alessandro, il suo defunto marito. Ma l'amore segue altre vie, non così logiche e lineari, come quelle dettate dalla razionalità, vie che risultano spesso incomprensibili alla nostra parte razionale e che sembrano portare a labirinti dentro cui è facile perdersi. D'altro canto lo stesso Shakespeare diceva: «E cos'altro può essere l'amore se non una segreta pazzia?». Leo Maviglia ci regala una storia che ci introduce nei complessi meandri dell'amore, raccontando l'intenso rapporto che lega Alessandro ed Ester, marito e moglie, anche dopo che il primo ha lasciato la vita terrena in seguito ad un grave malore. Alla struggente fase di rifiuto della perdita della persona amata, seguiamo le vicende di Ester che cerca di dare una parvenza di normalità alla sua vita, caratterizzata dal profondo senso di vuoto derivante dall'assenza di Alex. Dal canto suo, anche Alex sente, forse in forma ancor più dolorosa, l'assenza di Ester, anche se nel suo caso è quasi un ossimoro parlare di """"assenza"""" in quanto è lui stesso """"assente"""", in un altrove tragicamente lontano...» (Dalla Prefazione di Mario Maviglia)"" -
Ambrosia
Ambrosia è un dialogo immaginario con un amico d'infanzia, Luca, che emigrò nel '56 in Argentina, ma anche l'occasione di ripercorrere la vicenda di un popolo che nelle ristrettezze e nei disagi sa mantenere decoro e fierezza. Allora il paese era ancora senza strada rotabile, e remoto perciò, non solo rispetto alla città ma anche ai mutamenti economici e sociali di quegli anni, conservava una sorta di aurorale innocenza. I due bambini vivono un'infanzia felice, in una natura ancora benigna e inviolata. Tutto però è minuto e ristretto e l'emigrazione è, per i più, la sola occasione di progresso. Luca, come Vincenzo, sembra andare incontro al successo ma, quasi ad avverare un oscuro presagio, la fortuna ben presto lo abbandona. -
Il profumo della pioggia d'autunno
Tre giovani uomini si affacciano alla vita adulta in una Calabria sospesa tra le tradizioni arcaiche e un doloroso presente, guidati da una mente evoluta che cercherebbe di realizzare il bene comune in una terra aspra e difficile. Storie parallele che hanno come collante i profumi degli agrumeti, dei cibi, delle prime piogge. La lotta per la sopravvivenza delle generazioni passate, a confronto con le contraddizioni della modernità. Una sfida tra bene e male, in cui predomina l'amore per la propria terra. Il profondo rispetto tra uomo e donna. L'apertura verso un mondo nuovo. Una sottile analisi psicologica, individuale e sociale, che coinvolge gli archetipi, descritti attraverso i personaggi, alla ricerca di un varco verso il futuro. ""Il Profumo della pioggia d'autunno"""" è una dichiarazione d'amore dell'autore verso un mondo in via di estinzione, ma sempre attuale e dalle tinte vivide e accese."" -
Alla scoperta di Zagarise
Oggi la globalizzazione sta portando ad una standardizzazione di tutti gli uomini mettendo in secondo piano le radici di ognuno che, lentamente ma inesorabilmente, tendono a essere dimenticate. Eppure, l'apprendimento del passato serve per accettare la realtà del presente e costruire un futuro, per quanto possibile, migliore, credendo nei valori in base ai quali regolare il proprio comportamento. Attualmente sempre più spesso i giovani perdono la consapevolezza del proprio territorio, della propria comunità e delle proprie origini mentre ricordarle e identificarsi in una comunità è molto importante. -
Codice criceto
«In un equilibrato, armonioso e incalzante gioco di incastro di parole, suoni e metafore, fin dalle prime battute, si è trascinati in un coinvolgente viaggio... È un viaggio di introspezione psicologica di una giovane donna alla ricerca di se stessa. Una donna, soffocata, persa, prigioniera e oppressa dal non detto di ieri e la mancanza di dialogo di oggi. Anna, la protagonista, dovrà fare i conti con i segreti del suo passato per farci pace; per riappropriarsi della sua autonomia e l'autodeterminazione dovrà comprendere il subdolo processo di erosione della propria autostima a cui la espone la sottile manipolazione della mente di una relazione sbilanciata e perversa. Uno di quegli amori malati che, usando l'arma della denigrazione, afferma l'egoistico ed egocentrico potere dell'Io. E questo ""perché solo un idiota non riesce a mettersi in discussione"""". Quello di Anna sarà un viaggio verso la libertà, alla riconquista dei propri spazi, del proprio tempo, alla scoperta dei valori del silenzio, dei gesti, delle persone, del sorriso e della vita. La sua.» (dalla prefazione di Margherita Esposito)""