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I sardi della Brigata Reggio. Storia del 46° Reggimento Fanteria nella guerra del 1915-1918
Durante la guerra del 1915-1918 furono diverse le unità del Regio Esercito in cui gli effetti di un reclutamento «semi-territoriale» furono evidenti. Tra gli esempi più importanti rientra la Brigata Reggio, che attinse i propri uomini prevalentemente dai distretti militari sardi. Le sue vicende belliche, svoltesi perlopiù in un settore considerato d'importanza ""secondaria"""", quello dolomitico, sono state piuttosto trascurate dalla storiografia. Tutto ciò ha contribuito alla relegazione dell'unità sarda in uno sfondo indistinto della memoria collettiva isolana, relegazione accentuata da una massiccia opera di propaganda che esaltò le virtù della Brigata Sassari (diretta filiazione della Reggio), diventata soggetto unico nella narrazione del coinvolgimento dei sardi nella Grande Guerra. Attorno a essa si sono consolidati non pochi luoghi comuni, ancora oggi saldamente ancorati nell'immaginario popolare isolano e non solo. Nonostante la più volte rimarcata «straordinarietà» dei combattenti sardi, la Reggio non ebbe particolare visibilità, anzi, fu considerata alla stregua di qualsiasi altra brigata. Il suo impiego si ebbe soprattutto in impervie zone d'alta quota, con condizioni climatiche proibitive, a cui si aggiunse la tenace resistenza avversaria. Una situazione simile causò perdite piuttosto elevate. Malgrado le difficoltà notevoli, non mancarono episodi di valore sia umano, sia militare, così come le manifestazioni più tipiche di debolezza, talvolta pienamente comprensibili in tale contesto. Si è cercato qui di ripercorrere le vicende vissute dai Reggimenti «Bianco-verdi», in particolare del 46°, caratterizzate da tanti episodi che, con luci e ombre, sono parte integrante della storia della Sardegna."" -
Bollettino di studi sardi (2020). Vol. 13
Giovanni Lupinu e Sara Ravani. Gli Statuti di Castelsardo (Castelgenovese): saggio di una nuova edizione critica Giuseppe Mele. L'Amministrazione delle torri del regno di Sardegna (1583-1842). Istruzioni Generali di Sua Eccellenza il Signor Viceré Conte Valperga di Masino. -
Su pisittu Efis. Il gatto Efis. Ediz. sarda e italiana
Sa vida de unu pisittu podit èssiri benturosa meda, pruschetotu cussa de unu pisittu speziali comenti a Efis. Ddu scit e beni puru Conchimurru, chi at connotu a Efis candu fiat ancora unu cacciucciu, in domu de Basili, a pustis dd'at accasaggiau in su giardinu suu e s'est apegau a issu, dd'at scabulliu de àterus pisittus, dd'at bistu sezziu a giostra e bolendi in d'un'aeriu. Ma cantu àteras cosas si podit contai Efis chi Conchimurru no scit! La vita di un gatto può essere molto avventurosa, soprattutto quella di un gatto speciale come Efis. Lo sa bene Conchimurru, che Efis lo ha conosciuto quando era ancora cucciolo, a casa di Basili, poi lo ha ospitato nel suo giardino e ci si è affezionato, lo ha difeso dagli altri gatti, l'ha visto andare sulla giostra e volare in aeroplano. Ma quante altre cose Efis ci può raccontare che Conchimurru non sa! Età di lettura: da 6 anni. -
Dove... e con chi? Consigli ai promessi sposi
"""""Oggi comincio"""", dev'essere lo slogan del vostro matrimonio. Se ci sarà quest'impegno a ricominciare ogni giorno, l'espressione """"Ti amo"""" sfiderà l'eternità!"""" (padre Lorenzo Montecalvo)" -
Dove vanno le nuvole
Una nuvola osserva il mondo dall'alto, ne è affascinata. Tutto laggiù è movimento, respiro, colore e suono. Una mamma e un bambino mentre osservano il cielo sono presi dal divertimento e dalla curiosità e liberano la loro fantasia nel dialogo. -
Cooperative learnig a misura di bambino. Riflessioni e suggerimenti operativi per l'applicazione del cooperative learning nella scuola dell'infanzia
In un momento storico caratterizzato da repentini e numerosi cambiamenti nel campo culturale e sociale si assiste ad una crescente richiesta di formazione che consenta agli individui di essere all'altezza e al ""ritmo"""" di una società conoscitiva, in continuo progresso e mutamento. Il """"Cooperative learning"""" si inserisce in questa ricerca di una scuola """"a misura di allievo"""" suggerendo ai docenti degli obiettivi formativi che promuovano lo sviluppo olistico della personalità e, nel contempo, rispondano alle esigenze di una didattica sempre attuale, rispondente e al servizio dei bisogni formativi di ciascun allievo. Questo libro offre alcuni spunti di riflessione sulla condizione dell'infanzia di oggi e sui fondamenti teorici del """"cooperative learning"""" cercando di suggerire, anche attraverso molteplici spunti operativi, come questo metodo possa coadiuvare, fin dalla scuola dell'infanzia, l'azione del docente per costruire un ambiente educativo di apprendimento nel quale le azioni del """"fare, del pensare e dell'agire relazionale. dell'esprimere, del comunicare"""" diventano prodromi di un equilibrato ed armonico sviluppo della persona. Destinato a Dirigenti scolastici e ad insegnanti di ogni e grado."" -
La maieutica kierkegaardiana
Da Socrate a Kierkegaard: un salto di millenni per ritrovare la maieutica, chiedendosi come mai un modello alto di comunicazione umana resti così trascurato. Destinato a professori universitari e studiosi di filosofia. -
Ptak19. Un amore spaziale
Età di lettura: da 6 anni. -
Archeologie della formazione occidentale
Il lungo tragitto della formazione dell'uomo occidentale nel corso dei secoli della storia dell'Occidente rappresenta l'essenza di questo libro. La sua sostanza è dunque riposta in quel complesso intreccio di fatti storici, visioni del mondo, eventi politici, contesti economici, condizioni sociali, codificazioni giuridiche, sensibilità artistiche, sviluppi scientifici e linguaggi culturali nella cui tramatura compare costantemente anche la componente della formazione umana. L'archeologia qui tentata si propone di penetrare nella cultura materiale, nella storia delle idee e nell'articolazione delle conoscenze attraverso una tecnica di prospezione e una di scavo. Con ""prospezione"""" s'intende l'indagine preliminare allo scavo, e cioè quel sondaggio operato sulle forme di vita che dal mondo antico a quello moderno sono venute emergendo nel quadro di tutte le realtà umane. Con """"scavo"""" si vuole evocare un'operazione tipicamente archeologica mirata al recupero della sostanza profonda del passato, affinché le testimonianze più originarie e più originali non subiscano il peso dell'obsolescenza."" -
Narrazione e diversità
L'ipotesi di partenza di questo lavoro si fonda sulla convinzione delle potenzialità formative, ""terapeutiche"""" possedute dall'uso della narrazione, concepita come interazione di ascolto tra persone e contesti, nei particolari ambiti della pedagogia speciale e della didattica dell'integrazione delle diversità intese in chiave euristica, fenomenologico-ermeneutica ed ecologico-sistemica ove le storie di vita dei soggetti diversamente abili o in situazioni di marginalità contribuiscono alla ricostruzione della loro identità storico-civile e personale. Raccontare la propria disabilità, il proprio disagio, dunque, rappresenta di per sé un processo squisitamente formativo, in quanto implica l'adozione di un innovativo progetto generatore di senso e di significato, realizzato mediante un itinerario che permette sia all'educatore che all'educando di riqualificare le personali esistenze uscendo dal silenzio della solitudine e dell'emarginazione. Con l'ausilio delle pratiche narrativoautobiografiche ogni persona impara ad accettare i propri punti-forza e debolezza: le complesse situazioni esistenziali legate al deficit, al dolore, all'emarginazione, riescono ad uscire dall'oscurità e dalle pericolose logiche dell'indifferenza e della dimenticanza."" -
Ho visto una pinna nel mare
Età di lettura: da 3 anni. -
Itinerari filosofici in pedagogia
Amici e colleghi di diverse generazioni si sono incontrati, nel giugno del 2008, per rendere omaggio a Mario Manno, in occasione del suo LXXX compleanno. Un omaggio che ha voluto evitare, nei limiti del possibile, le vacue retoriche dell'elogio. Perciò si è pensato, per la circostanza, di approfondire temi da lui trattati e di dialogare con lui su problemi aperti e snodi concettuali ancora vivi nel panorama pedagogico e filosofico. Ed è quanto il presente volume vuole per la circostanza testimoniare. Il profilo storico-concettuale di Manno non troverà certo piena luce in questi scritti interroganti, ma su alcuni passaggi critici della sua opera si è tentato di gettare uno sguardo di curiosa amicizia ricercante: con il proposito, si spera non del tutto vano, di offrire un contributo non pleonastico ad alcuni passaggi significativi del suo itinerario teoretico. Del resto, troppo caratterizzato è il suo apporto alla riflessione filosofico-pedagogica per restringerlo in sguardi volutamente incompleti. I suoi contributi alla tematizzazione del personalismo e della configurazione della persona fanno ormai parte di una tradizione culturale consegnata alla storia dell'educazione. Come pure i suoi contributi critici su Platone, Kant, Dewey, Marx, Rosmini o della Volpe: i compagni di strada che, in fasi diverse del suo percorso, hanno delineato la fisiognomica del suo personalismo critico. Compagni esigenti, questi auctores, come esigente è il nucleo teoretico trattato. -
La danza delle volpi e altri racconti
In che modo leggere i cinque racconti brevi raccolti in questo libro unico senza confonderli tra loro e mischiare storie e personaggi? È facile, basta seguire alcune semplici ma efficaci istruzioni. Ti sdrai sul letto e fai finta di leggere distrattamente, poi lasci cadere il libro sul naso e ti concentri al massimo aspettando di veder arrivare i personaggi delle storie... Eccoli! Li vedi? C'è un cane che indossa le pantofole, ci sono delle volpi che ballano, c'è un bambino che gioca in giardino e c'è una mamma piccola come una bambola... Devi prendere un personaggio per mano e zac! Sei dentro la storia! Età di lettura: da 7 anni. -
La formazione professionale. Appunti teorici su dispositivi didattici, pratiche sociali e politiche formative
Nel presente saggio si tenta un inquadramento teorico generale della formazione professionale, alla luce di quindici anni di militanza e per dissodare un terreno reso arido da mancanza di decisioni (in Italia) o dalla debolezza delle politiche educative (Europa). La riflessione categoriale sull'educativo, intesa a chiarire l'atteggiarsi della formazione professionale come categoria paidetica, ispira il tentativo di precisare alcuni usi terminologici di merito - possibile phàrmacon contro la vigente babele nomenclatoria. La formazione professionale, letta in chiave sistemica, riveste un ruolo centrale nei conflitti che segnano la contemporaneità e, assieme al mercato del lavoro, è interfaccia tra sistema produttivo e sistema formativo. Da qui la rielaborazione del principio dell'eguaglianza delle opportunità come eguaglianza di risultato, e il ripensamento dei segmenti tecnico-professionali dell'offerta formativa e le specifiche ricadute didattiche. Lo scavo non conduce naturalmente a risultati definitivi. Apre però a dubbi e inserisce nel dibattito pedagogico un tema troppo a lungo trascurato. -
Mimopaideia. Buone pratiche per una pedagogia dell'espressione
Rendersi simile nella voce e/o nel gesto a qualcuno o a qualcosa è fare la mímesis di quel qualcuno o di quel qualcosa. Cosa succede se l'azione formativa, educativa, terapeutica insiste su questo esercizio? Anoressia, bulimia, malattia psichiatrica, ma anche bambini della scuola dell'infanzia, adulti che vogliono imparare a scrivere, e un'antropologa compongono l'eterogenea umanità coinvolta in questa ricerca. -
L' educazione ambientale tra biodiversità e intercultura
Il saggio scientifico affronta il tema della biodiversità e dell'intercultura proponendo dei percorsi didattico-pedagogici tentando una pista di ricerca che, da una parte, conduca alla consapevolezza dell'enorme importanza del rispetto e del valore della biodiversità naturale e, dall'altra, ad una graduate costruzione di relazioni educativamente significative, fondate sulla solidarietà e sulla reciprocità, basate sul confronto e sul dialogo di soggetti differenti per caratteristiche individuali e/o socio-culturali. Il legame che caratterizza questi due importanti e inscindibili ambiti e rappresentato dall'educazione ambientale: un campo didattico-educativo capace di sviluppare atteggiamenti, comportamenti, valori, conoscenze e abilita indispensabili per vivere in un mondo interdipendente. La ricerca si arricchisce di alcuni percorsi epistemologici di esperienze che coniugano biodiversità e intercultura mettendo al centro l'ecologia e le relazioni, il senso di responsabilità nell'affrontare molte problematiche come quelle connesse al riconoscimento dell'esistenza di una straordinaria diversità di culture e di forme di vita, che costituiscono un'unica famiglia umana. -
Progettualità educativa e qualità pedagogica. Una antologia di testi
Studiare e valutare la qualità pedagogica della formazione, oggi significa prima di tutto considerare la progettazione educativa come momento centrale di ogni azione formativa, ovvero considerare l'insieme delle condizioni (criteri, modalità, visioni, strategie, risorse, processi) utili per favorire uno sviluppo dell'apprendimento del soggetto, considerato come protagonista del proprio percorso formativo e come detentore del diritto all'accesso alle competenze, necessarie per assumere ruoli professionali e di cittadinanza nella società. Obiettivo di questo volume è, dunque, la definizione e la messa a punto di una base teorica da cui ricavare un modello di progettazione che abbia a suo fondamento il paradigma concettuale ed operativo della qualità. -
Come in uno specchio. Teatro e formazione dell'Io. Figure e percorsi del Novecento
Come in uno specchio, titola questo studio. E il sottotitolo (""Teatro e formazione dell'io. Figure e percorsi del Novecento"""") specifica senza ambiguità che ci si muove in area di formazione e di educazione. Si è cioè in un contesto di riflessione critica sull'educazione. E qui, per la strada del teatro, si tenta di riflettere sulla composizione e scomposizione dell'Io in un Novecento segnato da grandi fratture e da grandi rappresentazioni sceniche di quelle fratture. Ma, forse, è originale, in questo studio, l'ampio spettro dei palcoscenici calcati e dei grandi maestri chiamati a testimoni. Si pensi a Brecht e Artaud, a Kraus e Ionesco, a Jarry e Vitrac, a Copeau e Stanislavskij. E, naturalmente, al sempreverde Pirandello e alle maestre che a scuola hanno fatto e """"fanno teatro"""". Ma il tutto suona anche come un tentativo di dare senso nuovo alla parola pedagogica, una parola che ha forse perso, nel tempo, parte della sua carica semantica. Saprà il teatro, nella sua necessaria enfasi sul mestiere e sulla maestria della parola e della sua dizione, restituire forza alla parola educativa? È l'auspicio, non utopistico, che qui si tenta di formulare."" -
Dalla meraviglia al sapere. Lineamenti e itinerari di didattica generale
Tra la meraviglia che suscita un moto intenso verso il sapere e i protagonisti dell'istruzione e della formazione che desiderano di raggiungerlo, interviene un ""terzo incluso"""", la didattica, i cui presupposti teorici e criteri pratici si dispiegano nello scenario della germinazione, nel triangolo della identità, nella sfida dell'azione, nel volto dei problemi, sempre e tutti attinenti ai lineamenti e agli itinerari della didattica generale. Il volume, infatti, oltre a focalizzare le questioni riguardanti la natura della disciplina, affronta con ampiezza di argomentazioni e con precisione di linguaggio, i temi didattici relativi all'educazione, all'apprendimento, all'insegnamento, al dialogo, al curricolo, ai saperi, alla creatività, alla valutazione, i quali soffiano come vento favorevole al docente che sa dove andare."" -
Formare il cittadino europeo
Nel corso degli ultimi due decenni alcune fondamentali trasformazioni hanno scandito tappe decisive del processo di integrazione europea, imprimendo ad esso impulsi determinanti. Alla luce di tali progressi, le strategie comunitarie volte ad affrontare le principali sfide poste via via dalle dinamiche evolutive interne al ""sistema Europa"""" - ma inserite nella più ampia cornice del """"sistema-Mondo"""" - hanno affermato in misura crescente la necessità di inquadrare le attività educative nella dimensione europea e di promuovere al massimo grado lo sviluppo dell'identità e della cittadinanza europee. In questo libro viene sviluppata un'estesa e approfondita disamina critica di tali questioni, articolata su una varietà di piani di indagine, e perciò di approcci metodologici e strumentari tecnici: quello storiografico-critico, quello teoretico-problematico e quello empirico-sperimentale. Sulla scorta dei risultati di tale analisi viene altresì proposto un originale modello pedagogico di educazione alla cittadinanza europea, un progetto che assume una valenza-chiave nell'ulteriore prospettiva a breve e medio termine dell'unificazione europea.""