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Il riparatore di libri
Basta una manciata di secondi per dire di un'esistenza e vedere scorrerne gli episodi più significativi: più belli, più brutti, più esaltanti, più umilianti. La vita è la somma di tanti sedicesimi, che compongono un libro. Con una differenza: gli strappi, le lacune e le sfilacciature di un volume possono essere riparati, ma gli strappi, le lacune e le sfilacciature della vita no: stanno lì dove stanno. Immobili. Solo il senso e l'interpretazione di quello che è stato, che hanno portato al presente, possono essere cambiati. E questo può farlo soltanto il riparatore. -
Santità faccia finta di pregare. Racconti di un inviato
In queste storie Giorgio Moscatelli ripercorre momenti della sua vita che hanno incrociato gli eventi più significativi della Storia degli ultimi quaranta anni. Con toni lievi, con ironia e autoironia, racconta situazioni drammatiche o emozionanti vissute da inviato speciale dei telegiornali della Rai, trasformandoci in lettori partecipi. Attraverso l'obiettivo della telecamera, con occhi turbati, ci parla delle migliaia di morti del terremoto dell'Irpinia; del suo avventuroso viaggio aereo in Angola, una delle tante guerre dimenticate; dell'importanza del calcio italiano in una Beirut semidistrutta dai bombardamenti; dei momenti bizzarri con Papa Paolo VI; di un incontro curioso sul fiume Giordano; della terribile siccità che ha mietuto migliaia di vittime in Etiopia; del suono lamentoso delle sirene d'allarme durante la guerra del Golfo; della felicità tra la popolazione alla liberazione di Kuwait City, dell'angoscia per due fidanzati uccisi dai cecchini a Sarajevo. Ci emoziona con Imagine di John Lennon mentre cade il muro di Berlino, tra gli applausi e le lacrime di tutto il mondo; ci lascia con il fiato sospeso nell'esplorazione dei cunicoli di Cu Chi non lontano da Saigon o nel penetrare in una miniera di carbone a Novokuznetsk in Siberia; ci inquieta con la tragedia di Chernobyl. -
Erba di vento
Nonna Maria, Luisa, il Re e la Regina, lo Smemorato, e ancora La Palma, Fata Occhiolina e Strega Parola... sono i personaggi che animano i dieci brevi racconti di questo libro. Ognuno di loro sperimenta la mancanza di qualcosa, ma non si perde d'animo. Tutti rimangono dentro il solco della loro vita, con coraggio e determinazione, per germogliare, rinnovarsi e rinascere. Anche altrove. Altra storia è quella di Oumar, protagonista del racconto lungo Il sentiero dell'asino, che narra le vicissitudini di un ragazzo maliano a caccia di sogni. Il percorso doloroso, disumano e spesso rischioso di chi decide di autodeterminarsi, anche a costo di rinunciare a tutto. ""Mi ha generato la terra. Ingoiato il deserto. Vomitato il mare"""". Con la benedizione di Nnah."" -
Opus metamorphicum
Opus Metamorphicum è il secondo elemento di una diade composta da monologhi o racconti brevi di cui il primo, intitolato Opus Metachronicum, uscì sette anni fa. Dopo la metacronicità, concepita come un passare attra- verso il tempo, è la volta del metamorfismo, dell'oltrepassamento della forma e della sostanza. Dando voce a personaggi tratti dalla storia della letteratura, del pensiero e dell'arte e catapultandoli ironicamente in un'epoca e in un contesto straniante e straniato, Sonia Caporossi mostra senza pietà le idiosincrasie e gli orrori della nostra società post-contemporanea e porta a un livello estremo la commistione tra momento narrativo e riflessione filosofica che caratterizza da sempre la sua scrittura in prosa. -
Gli amori di Cucù
Una donna sensuale e naif è alla ricerca della sua anima gemella. Attraverso la sua innocenza è in grado di capire il lato oscuro di ogni uomo che incontra. Cucù Salami, un'attrice quarantenne, adorabile e disarmante, sta cercando l'amore in una società cinica. Dopo una disastrosa storia con Antonio Boni, brillante regista ma tremendamente geloso, si innamora di Bernardo, un uomo apparentemente riservato, un vero gentleman. Finché una notte, Bernardo si presenta con un 'oggetto' tra le lenzuola e Cucù scopre che non era per lei, ma per lui. Per un sogno premonitore, si trasferisce a Los Angeles. In bilico tra la commedia e il dramma, prende forma la storia di Cucù e dei suoi amanti: lo stalker, il bisessuale, lo sciamano, il narcisista, il gigolò, etc. Altra componente fondamentale della storia è il tentativo della protagonista di diventare un'attrice di successo. Tra redcarpet, audizioni, feste, rituali religiosi e corruzione si comprende lo spaccato della società contemporanea. -
Fuori posto
Due amici vanno a vivere insieme formando una coppia ben assortita, costruendo un rapporto paritario. Con il divertente lessico familiare di ciascuno, la tendenza al non spreco e al riciclo, alle manie, pur nelle differenze torna il conto della vita, del tempo, nelle sfumature delle relazioni. -
Crudeli tenerezze
Ventitré racconti dialogano con opere pittoriche di artisti contemporanei siciliani: brani e tele che dicono e dipingono scambiandosi messaggi sul mondo, aprendo l'orizzonte oltre l'isola. Un precipitare di compenetrazione tra due arti: la pittura e la parola che sono così legate da una reciproca comunicazione. Il fascino che le tele offrono, incantando lo spettatore, le leggiamo attraverso la lente visionaria dello scrittore che suggerisce una possibilità, che non è né traduzione né analisi. Libertà di creazione pittorica e poetica e libertà che si concede a chi legge e osserva, proponendo un gioco: se il pennello anticipi o segua la penna. Con uno stile commovente e musicale, immaginativo e potente quanto le opere scelte, Giuseppe Bella emoziona e trascina nel sogno e nella realtà, accompagnando il lettore in una galleria d'arte che dall'interno va verso l'esterno e viceversa, coinvolgendo tutti i sensi. -
La banda Brancati
A sessant'anni dalla morte di Vitaliano Brancati, in un piccolo paesino alle pendici dell'Etna qualcuno pare essere ancora interessato alle sue vicende. Il protagonista di questa storia, un quarantenne che vive alla maniera di uno dei personaggi dello scrittore, rivela a un amico la volontà di lavorare a un romanzo che abbia come fulcro gli ultimi anni di vita dell'autore de Il Bell'Antonio. La confessione, origliata casualmente da un'ambigua signora, diviene motivo di conoscenza e scambio fra i due. Pare infatti che la misteriosa forestiera sia in possesso di aneddoti inediti circa la complessa figura dello scrittore. Dopo qualche iniziale ritrosia, il ragazzo, in cambio delle informazioni, accetta di fare da accompagnatore alla donna in quei posti che furono tanto cari alla madre di lei. Nell'innesto di indimenticabili gite lungo i fianchi del vulcano viene così ripercorso un pezzo di storia della letteratura italiana, con quelli che ne furono i maggiori esponenti: da Brancati, appunto, a Ercole Patti, da Moravia a Cardarelli, da Flaiano a Sciascia. Il tutto sostenuto da episodi (reali e frutto di una ricerca ventennale) che mettono in luce diversi aspetti, ora sconosciuti, ora insoliti, dello scrittore. Un crescendo di tensione fino al sorprendente finale. -
L' eruzione del 1950. Memorie e immagini di un evento
L'eruzione del 1950-51 è stata tra le più lunghe e distruttive del secolo scorso. In particolare per gli abitanti di Milo fu un evento gravido di sofferenza che turbò la loro tranquilla quotidianità per oltre un anno. Attraverso una meticolosa ricerca delle fonti e delle immagini d'epoca, e un attento esame degli articoli che numerosi apparvero sulla stampa locale e nazionale, l'Autore ricostruisce momento per momento l'evolversi del fenomeno vulcanico, le ansie, le paure, le tribolazioni di tutta una comunità. Dal 25 novembre 1950 a tutto il mese di marzo del 1951, Milo apparve una zona di guerra, con centinaia di camion militari e civili, centinaia di soldati, poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, un distaccamento della Prefettura, decine di migliaia di curiosi, ministri, alte cariche civili, militari e religiose. Gli articoli riportati dei giornali dell'epoca offrono uno spaccato della quotidianità violata dei milesi: processioni, preghiere, l'esodo, matrimoni mancati, altri celebrati frettolosamente, vino svenduto, vigneti e case rurali distrutti. A dare corpo ai documenti, un centinaio di immagini, molte delle quali inedite, che raccontano meglio delle parole questa piccola odissea. -
Persone andate a male
L'assurdo fa parte della quotidianità delle nostre vite. Si manifesta attraverso una sensazione di angosciosa incomprensione che lascia l'amaro in bocca. In questi racconti ci viene presentato con una sottile ironia che sa farci sorridere nonostante la brutalità degli avvenimenti. Un libro che vi farà divertire e inorridire allo stesso tempo. Forse un senso di colpa vi accompagnerà nel corso della lettura, perché ridere della crudeltà... ma in fondo, è quello che accade ogni giorno nella realtà. Tuttavia, la dolcezza e l'umanità trovano posto in queste pagine, tramite la narrazione di alcuni eventi tragici ma inevitabili nella vita: la perdita di persone care. E così, questa raccolta di racconti ci fa prendere coscienza del nostro essere umani. -
L' icona di ghiaccio
Tratto da un fatto di cronaca, il romanzo ha come protagonista un commerciante torinese che si trova, suo malgrado, al centro di un traffico internazionale di diamanti. Dopo aver compiuto viaggi in Russia, come turista, avvia un'attività di commercio tra l'Italia e l'impero sovietico. Sono gli anni della svolta gorbacioviana, mesi cruciali nei quali la macchina burocratica e organizzativa inizia a scricchiolare: in questo scenario, dopo un inaspettato arresto all'aeroporto di Mosca, Giulio si troverà al centro di un complicato intrigo che vede protagonisti funzionari, contrabbandieri di pietre preziose, agenti dei servizi dei due paesi ma soprattutto Maria, la donna amata, che inizia una lunga battaglia legale per liberare il suo uomo. -
Bovetto e Pecuscardo. Tre dialoghi sulla stupidità
I dialoghi di questo strano libro si svolgono in situazioni estreme: i primi due a Palermo, rispettivamente in una giornata di afa e in una notte di tempesta, il terzo in paradiso a protagonisti defunti. Apparvero in rivista negli anni Novanta e nel 2001 erano stati approntati nella forma attuale dall'autore stesso, il quale poi cambiò idea e li lasciò inediti. Vengono ripresi oggi perché, in una scrittura che equilibra ammiccamento e ragionamento, sul fenomeno della stupidità offrono tuttora riflessioni godibili e acute, non superate, a distanza di vent'anni, dai contributi frattanto usciti. -
Spazi di conversazione
I nove testi teatrali proposti in Spazi di conversazione, alcuni in tre atti, altri in due e altri ancora in forma di monologo, pur considerando diverse tematiche, mettono soprattutto in evidenza lo smarrimento e la solitudine dell'uomo moderno, privo di quei valori fondanti che hanno caratterizzato la società delle precedenti generazioni. Tutte le pièces, infatti, a cominciare dalle più complesse e articolate, come A proposito di Narciso, La logica degli scarti e Ideali, compromessi e luoghi comuni per finire con i monologhi, compresi gli ultimi tre dagli andamenti marcatamente classicheggianti, sottolineano in modo drammatico l'incapacità di molti personaggi di dare un senso alle loro esistenze, frustrati nella loro incessante ricerca della verità, del bello e dell'assoluto da una società che, con distratta superficialità, preferisce annegare nella consolante dolcezza dell'effimero e dell'apparenza. Tuttavia, a farci sperare in un mondo migliore saranno i personaggi femminili, a cui non mancano la tenacia, il coraggio, la forza d'animo e anche una buona dose di sano pragmatismo per cercare di conseguire appaganti, futuri traguardi. -
Fino a quando esisto
Il vuoto, di cui rimane solo l'essenza, in questi versi che hanno una mancanza. Dell'amore. Rincorso e richiesto. Quello che sostiene e fa vivere, quello che dona giorni. E invece lui, fra negozi e non luoghi e manichini, fra stanze e ore e oggetti e sciarpe e il senso del freddo, non esiste più, e lo si cerca con accoramento, consci che ormai non si incontrerà. C'è troppo inverno in queste poesie. Troppa solitudine. E un ''tu'' che si vorrebbe vicino, che fosse finalmente reale. Che si chiama insistentemente. Che è. Solo che tutto ciò che si cerca si perde nello stesso istante, una consapevolezza del perduto che si fa malessere ma anche accettazione. Dolorosissima. Rimangono lo scrivere, il desiderare, e quella che più di ogni cosa si teme: la fine. Fin quando però si esiste, tragica speranza. -
Liriche
Frederik Rreshpja è stato il più acclamato poeta albanese del secondo Novecento, ma, per ragioni politiche, visse da emarginato. La sua opera poetica, di non sicura datazione, parte dagli anni sessanta per giungere alle soglie del 2000. I suoi versi esprimono tutta la semplicità e il dolore profondo dell'anima albanese. -
Frederik Rreshpja. La notte del delirio
Frederik Rreshpja è stato uno dei maggiori poeti albanesi di tutti i tempi. Nato a Scutari il 19 luglio del 1940, viene arrestato nei primi anni Settanta dopo la pubblicazione di favole e raccolte poetiche con l'accusa di ""agitazione e propaganda"""". Passerà la maggior parte della sua vita incarcerato, trovando rifugio nella poesia. Petrit Palushi ne narra i ricordi scioccanti, drammatici e poetici pochi mesi prima della sua morte. È l'ultimo viaggio che il poeta percorrerà nel suo triste tempo."" -
Il fulmine danzante. Quasi un romanzo
L'autobiografia di un danzatore e coreografo nato in USA nel dopoguerra, paese travolto dai problemi interrazziali e spinto dal boom economico che lo porterà a essere la potenza più forte al mondo. Joseph Fontano racconta le sue avventure familiari e artistiche intrecciate al mondo che cambia e di una società che gli va stretta. Un ragazzo alla ricerca delle sue radici italo-americane; un uomo alla conquista del mondo, che da New York si trasferisce in Italia nel '71: qui costruisce una nuova strada, quella della danza contemporanea. Il tutto raccontato attraverso gli incontri, il lavoro e gli amori di chi non aveva mai immaginato di entrare nei libri di storia come uno dei pionieri di un nuovo modo di vedere l'arte coreutica, un teatro di danza che l'Italia non aveva mai visto prima. Prefazione di Leonetta Bentivoglio. -
Questo è il mio sangue
Yeshùa ha spesso mal di piedi, ma è camminatore infaticabile; è permalosetto col piglio del comando. Lo considerano ribelle o riformatore. È un uomo che soffre e gioisce, s'imbizzarrisce e si diverte. È litigioso, dispotico, implacabile; il linguaggio della Missione è violento, indivisibile, esasperante, l'amore che lo caratterizza è un rischio: l'esistenza n'è annientata. I seguaci devono rallegrarsi ed esultare di insulti e persecuzioni causati dall'unica scelta possibile. Chi lo segue non si sentirà dire ""ti amo"""". Eppure, Myriam ne è innamorata, così altre donne. Pietro, pur essendo designato, stenta a decifrare il suo messaggio; mentre Giuda ne intuisce il senso profondo e accetta il sacrificio estremo. Tutti fino alla morte e oltre."" -
Perché la sua vita è stata un'impresa. Biografia autorizzata di Carlo Alberto Tregua
Questa biografia-puzzle unisce le testimonianze di studiosi e personaggi che hanno inciso sulla realtà siciliana e il racconto diretto di Carlo Alberto Tregua, legandoli con il fil rouge delle canzoni simbolo di cascina epoca. Ecco dunque il protagonista della storia alle prese con studio e lavoro nella futura Milano del Sud, tra vendita di corredi e Università, fino al boom economico con le industrie di televisori e la nuova crisi. E poi l'insegnamento e l'idea dell'associazionismo d'impresa, fino al giornalismo economico e all'editoria. E alle fondazioni per aiutare i meritevoli a studiare. Continuando a sognare una Sicilia unita all'Italia. Non solo attraverso il Ponte sullo Stretto. -
In nessun luogo
È la storia di un sopravvissuto, indeciso se continuare a vivere o anche solo sopravvivere, oppure di smettere di vivere o di sopravvivere, se continuare a soffrire o farsene una ragione e fare un passo in avanti verso un possibile futuro o anche solo un esile presente fatto di piccoli passi, perfino verso una direzione ignota, incerta, oscura e un po' paurosa. Forse un romanzo di formazione minima, una bizzarra educazione sentimentale che nasce dalla perdita della moglie e da un dolore troppo grosso per essere veramente sopportato. Un viaggio fatto di false partenze, ripensamenti e dubbi, anche fisico, in giro per l'Europa, in luoghi ricchi di passato e di ricordi. Mentre i non-luoghi, come gli aeroporti e gli alberghi, diventano terre di mezzo che danno una sorta di consolazione, che non obbligano il protagonista a delle vere scelte, a procrastinare qualunque decisione, a cercare risposte dove però ci sono solo domande.