Sfoglia il Catalogo feltrinelli028
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5681-5700 di 10000 Articoli:
-
Gli inquilini del cervello
Il volume presenta, estratto dal ""Quaderno di Psicologia, Analisi Transazionale e scienze umane"""" la traduzione italiana, la prima ufficiale, di un testo di Mary Goulding, che con uno stile colloquiale e fruibile conduce il lettore alla radice dei nostri """"inquilini interni"""", così legati ai pregiudizi, agli stereotipi, agli slogan genitoriali, così influenzanti una modalità di valutare sia noi che gli altri un po' dall'alto, più legata a ciò che si """"dovrebbe"""" essere e fare che non a ciò che siamo e facciamo in realtà."" -
Centodue storie dell'antica Cina. Testo cinese a fronte
Come forma umoristica di letteratura popolare, le storielle comiche hanno sempre goduto di ampia popolarità per la loro brevità e il linguaggio semplice. Profondamente radicate nella società cinese, queste storielle evidenziano ogni genere di sgradevoli fenomeni sociali quali avidità e falsità, lusinghe e crudeltà, pedanteria e ignoranza. Nel frattempo, rispecchiano anche l'ingegno e il senso dell'umorismo delle persone. In questo libro sono state scelte con cura e compilate oltre cento storielle umoristiche delle diverse dinastie. Illustrato, il libro può essere una lettura utile per gli studenti della lingua cinese. Inoltre queste storielle offrono una visione della prospettiva cinese sulla moralità e l'etica che può essere di aiuto nella reciproca conoscenza fra il popolo cinese e gli altri popoli del mondo. -
Le profezie di Malachia. I papi e la fine del mondo
Intorno al 1140 il vescovo Irlandese Malachia profetizzò le successioni papali, sino al tempo in cui Pietro sarebbe ritornato sulla terra per riprendere le chiavi della Chiesa. Secondo alcuni queste profezie sono state scritte con la collaborazione ispirata di San Bernardo. Furono pubblicate per la prima volta dal benedettino Arnold Wion nel 1595 nel suo libro ""Lignum Vitae"""". Quello che è strano è che, finora, la stragrande maggioranza di queste profezie si è avverata. Le profezie di Malachia si riferiscono per lo più al luogo di provenienza dei pontefici, allo stemma della famiglia o anche a eventi storici che caratterizzeranno il suo pontificato. Esse sono costituite da 111 motti latini che descrivono in maniera impressionante i 111 papi che si sarebbero avvicendati sul trono di Pietro dal 1143 fino alla fine dei tempi. Che pensare di questo singolare elenco di profezie? Siamo di fronte al divertissement di un monaco o, come suggerisce Vittorio Messori, siamo di fronte a qualche enigmatico """"segnale"""" dall'alto?"" -
Il simposio o I lapiti. Testo greco a fronte
Il dialogo fa parte dei cosiddetti ""dialoghi liciniani"""", che vedono come narratore e personaggio interno agli eventi Licino, una delle maschere principali dell'autore. Tali scritti vennero presumibilmente composti nel periodo successivo al soggiorno di Luciano ad Antiochia (163 d.C.). Il dialogo è costruito sulla traccia del """"Simposio"""" di Platone, ma ne rappresenta il rovesciamento comico. L'esposizione dei fatti, poiché prodotta da una testimonianza autoptica, spesso viene interrotta da considerazioni, impressioni e giudizi di carattere personale del narratore. Dal punto di vista contenutistico il rovesciamento attuato da Luciano è evidente: i convitati non discutono tra loro all'insegna del rispetto e dell'equilibrio, ma si insultano e si accapigliano, complice anche il troppo vino, fino ad arrivare alla vera e propria rissa. Un'attenzione particolare è poi rivolta alla descrizione dell'ingordigia dei filosofi: c'è addirittura chi ruba gli avanzi da tavola con la complicità dei domestici. Tra i personaggi messi in scena, si ritrovano i ruoli caratteristici della letteratura simposiale: il convitato che giunge a banchetto senza essere stato invitato, il ritardatario e l'ubriacone."" -
Camminare. Testo inglese a fronte
Thoreau è una personalità estrosa e originale, moderno al punto tale da precorrere i tempi. Con toni profetici invita i suoi lettori a contrapporre alla ""macchina della civiltà"""" la propria interiorità, celebrando un matrimonio con la natura fondato sull'ampliamento della propria visione e non sul possesso. In particolare in """"Camminare"""", indica nella prassi del vagabondaggio e nell'impulso migratorio il rimedio all'ansia che la macchina del progresso finisce per generare. Il pensiero corre naturalmente all'idea, tipicamente americana, della frontiera e lo stesso Thoreau associa spesso una visione mitica del West alla """"terra del domani, del progresso, della speranza""""."" -
Centoundici haiku. Testo giapponese a fronte
La poesia di Bashò, frutto di una serrata ricerca letteraria e linguistica, condotta con gli strumenti colti propri della cultura classica cinese e giapponese e della filosofia Zen, è caratterizzata da un linguaggio chiaro e conciso, quasi rarefatto nella sua liricità. La compresenza di elementi del vivere quotidiano, spesso umili, e dei segni delle emozioni del poeta, immerso nella natura e in colloquio con gli antichi, in una mescolanza di bellezze universali e di oggetti comuni, di banale e caduco e di sublime ed eterno, è forse la massima espressione dell'opera di Bashò. -
Casting
In questa raccolta di poesie,""Casting"""", i dialoghi si mangiano a vicenda, in stanze strette, nelle quali le persone sono corpi, anime nel retro e nello sfondo, arrivati al dunque. Qui eros amore è chiamato perché il tatto abbia il suo limite e la sua gioia, che non si spaventi, assicurato dalla consistenza altrui, se non fosse che il limite introduce a mondi nei quali la storia è già passata, lasciando aspirazioni incompiute, desideri in cammino verso altrove, grida congiunte per una liberazione ulteriore. In queste poesie, fondate sull'addio, nelle quali la fine viene insieme all'inizio, o prima, dove l'inizio è la cura del già accaduto, con il verso che incede tra gli anfratti del dialogo, si scopre che la misura dell'anima è presa dalla parte bassa, dal livello del suolo, vertiginosa su tutti, capace di rendere onore a ogni sconfitta, innamorati e amanti che fanno l'ultimo acquisto, una lotta che anticipa la carità."" -
Viaggio in Italia. Venezia. Testo francese a fronte
Solo una settimana per attraversare l'Italia settentrionale è poca cosa rispetto ai tre mesi che durerà complessivamente il viaggio e all'importanza dei luoghi da visitare. Il turismo verteva intorno alle grandi metropoli, Venezia, Firenze, Roma e Napoli, ed è rilevante che lo scrittore-turista abbia tratto, da ciò che doveva essere solo un mero approccio a Venezia, molto più di una semplice prefazione al suo soggiorno. Sebbene attraversi frettolosamente la Lombardia e il Veneto, Gautier è già pronto a ""fare in piena coscienza il mestiere di viaggiatore"""" e a trascrivere le sue impressioni in tanti feuilletons quante sono le tappe. I capitoli sposano i ritmi della diligenza o del treno, che diventa qui un nuovo referente letterario, decisamente assai moderno. Il tempo della narrazione è visibilmente regolato sul tempo del viaggio il che ha, tra gli altri vantaggi, quello di ricavare per Milano, e in particolar modo per l'arrivo a Venezia, uno spazio privilegiato. Prefazione di Marie-Hélèn Girard."" -
L' arte della virtù. Testo inglese a fronte
Nel 1732, all'età di ventisei anni, Benjamin Franklin concepisce l'idea di scrivere una guida del buon vivere intitolata ""L'arte della virtù"""". Credeva, infatti, che vi fossero molte persone che, avendo vissuto male la propria vita, volessero migliorarla pur non sapendo come fare. Era intimamente convinto che tutti fossero dotati di qualche virtù, anche se non di tutte. Opera portata avanti per quasi cinquant'anni, ma non completata a causa di altri impegni e responsabilità, rappresenta la più chiara e concisa espressione della filosofia di vita di Benjamin Franklin."" -
Sulla lingua e sulle parole. Testo tedesco a fronte
"Nel pensiero di Arthur Schopenhauer un posto particolare viene occupato dalla riflessione attorno al linguaggio, quale veicolo della comunicazione umana e soprattutto quale abito del pensiero; ma è anche una riflessione sulle lingue stesse, intese come idiomi. Risulta abbastanza facilmente comprensibile come, all'interno di un modello di filosofìa quale quella del Nostro, tale tema assuma un carattere del tutto particolare. Nei Parerga, di cui qui presentiamo un capitolo (i paragrafi dal 298 al 303a) riuniti sotto il titolo Uber Sprache und Worte, si assiste a una ampissima analisi non tanto riferita al """"Che cos'è"""" della lingua e dei suoi oggetti (e, sottinteso, del suo soggetto, il parlante), ma volta a - per così dire - circoscrivere, attraverso il riverberare di mille sfumature concettuali, il """"Come"""" il linguaggio si struttura e si dispone, nell'azione stessa del pensiero."""" (Andrea Felis)" -
Per la voce. Testo russo a fronte
Nel 1923 Majakovskij si trovava a Berlino, centro dei costruttivisti russi all'estero dove, nel 1922, alla Galleria Van Diemen, aveva avuto luogo la prima esposizione d'arte russa. Nello stesso periodo Lisitskij e Ehrenburg pubblicavano il primo numero della rivista ""Vesc"""". Majakovskij non mancò di ammirare lo straordinario talento di Lisitskij e si rivolse a lui per dare forma a una selezione di tredici sue poesie destinate a essere lette ad alta voce. Da qui il titolo """"Per la voce""""."" -
Sessantasei haiku. Testo giapponese a fronte
Senza dubbio, gli haiku di Buson si annoverano tra i più belli mai scritti. Grande pittore, oltre che poeta, Buson giunge ad abbozzare, con la stessa grazia che trasmette alla punta del suo pennello, questi ""quasi niente"""" che si trovano alla soglia dell'esperienza immediata, inafferrabile. Rimanendo sempre il più vicino possibile alla realtà e alla natura, egli riesce a trascendere il quotidiano e il banale, a oltrepassare la trivialità, così da cogliere un sentimento di totalità essenziale - vicino alla bellezza stessa. Artista eccezionale di questo XVIII secolo giapponese ove l'arte di numerosi pittori e poeti giunge al culmine, e del resto apprezzato sia per la sua pittura che per la sua poesia, Buson è considerato, con Basho e Issa, come uno dei tre più grandi maestri dell'haiku che il Giappone abbia mai conosciuto."" -
Apologia dell'ateismo
"Questo libretto di Rensi è un aiuto per chi non crede e un buon testo di verifica per chi la pensa in modo opposto; soprattutto è utile per taluni laici frequentatori di salotti televisivi, coccolati dalla cultura giornalistica, che non hanno grandi idee a loro disposizione per tenersi lontani dalla rivelazione e dalla fede."""" (Dall'introduzione di Armando Torno)" -
La tavola e la cucina nei secoli XIV e XV
"È un'opera insospettabilmente preziosa, questa di 'Lorenzo Stecchetti' uno dei tanti pseudonimi usati dal critico letterario e poeta Olindo Guerrini, vissuto a cavallo degli ultimi due secoli (1845-1916). Preziosa non solo perché rappresenta la prima rigorosa indagine sull'arte culinaria italiana del tardo Medioevo (1300 e 1400), che basterebbe sol questo a farne un grande libro. Ma anche e soprattutto per lo sguardo curioso e attento del Guerrini sulle abitudini alimentari, le mode e le idiosincrasie di quel tempo; per la capacità ch'egli dimostra - da critico raffinato e ghiottone impenitente quale era -, di saper leggere e interpretare il 'linguaggio della tavola' medievale."""" dalla prefazione di Ezio Santin" -
Dialogo su Lisia. Testo greco a fronte
Dionigi è stato autore di diversi trattati di retorica, con i quali dimostra di aver studiato approfonditamente i migliori modelli attici: tra questi Sugli oratori antichi, un trattato sui dieci oratori secondo il canone di Cecilio di Calatte. Ci è giunto per intero il primo libro, contenente le parti che riguardano Lisia, Isocrate e Iseo. Del secondo libro ci è giunta una breve parte che riguarda Demostene: Sullo stile di Demostene. La nostra casa editrice pubblica il breve trattato su Lisia, famoso oratore del IV secolo, riguardante il modo di unire le parole e di formare discorsi efficaci affinché l'oratore riesca a esercitare la massima influenza sul pubblico ascoltatore. (Introduzione di Paolo Scaglietti) -
L'esagono d'argento
Matteo De' Valzi, un ragazzo in cerca di lavoro, accetta una proposta allettante: contribuire alla ricerca di un oggetto arcano, raro e misterioso. Parte per un meraviglioso viaggio, ma non si immagina lontanamente quali saranno i guai e i rischi che dovrà affrontare. Incontrerà personaggi senza età e senza tempo, in mondi paralleli e città sotterranee; scoprirà che la linea che divide l'ordine dal caos è molto più sottile di quanto avesse mai pensato. Età di lettura: da 12 anni. -
La fine dei libri. Testo francese a fronte
"Credo che se i libri hanno un loro destino, questo destino, ora più che mai è prossimo a compiersi, il libro stampato sta per scomparire... Dopo di noi... la fine dei libri!"""" Internet, l'e-book, le immense biblioteche virtuali? Macché! Non è di ieri questa previsione ma di più di cento anni fa e i nuovi media destinati a sostituire i libri si chiamano fonografo, telefono, cinematografo, anzi Kinetografo. Il problema della fine dei libri si pose a Londra due anni fa, scrive l'autore. Due anni fa, nel 1894! I libri deprivati delle loro funzioni, attaccati da potenti nemici esterni, uccisi dall'indifferenza e dall'ignoranza. Gli incubi peggiori di un bibliofilo prendono corpo in questa brillante fantasia masochistica che si snoda lungo tre racconti dove farsa, noir, sogno fantascientifico, riflessione storica travestita da commedia brillante, si alternano." -
Paradosso sull'attore. Testo francese a fronte
Nella forma serrata del dialogo, che nel suo movimento dialettico esprime al meglio la complessità del pensiero diderotiano, il «Paradosso sull'attore» affronta il problema, cruciale nell'estetica, del modello ideale e della sua funzione nella rappresentazione della realtà. Prendendo posizione contro la sensibilità, Diderot rifiuta ogni forma passiva di imitazione della natura: l'arte non può ridursi al puro e semplice effetto psicologico dell'immedesimazione, ma deve essere adeguazione critica a un modello, a un fulcro ideale, risultato di un complessivo lavoro di osservazione e di riflessione sui dati del reale. -
Il sorriso della Gioconda. Testo inglese a fronte
Pubblicato originariamente nel numero di aprile 1921 di «The English Review» e incluso da Aldous Huxley in Mortal Coils l’anno successivo, ""Il sorriso della Gioconda"""" è ispirato alla storia di Harold Greenwood, un uomo che era stato assolto dall’accusa di aver avvelenato la moglie. Il titolo del racconto allude al sorriso enigmatico della Gioconda di Leonardo da Vinci. Grazie all’adattamento della storia per lo schermo nel 1948 da parte dello stesso autore con il titolo A Woman’s Vengeance – il film diretto da Zoltán Korda e realizzato dagli Universal Studios – e alla successiva drammatizzazione per il palcoscenico nel 1950, """"Il sorriso della Gioconda"""" è diventata una delle opere più famose di Huxley."" -
Lettere a un guaritore non ferito
"Quello che unisce 'Lettere a un guaritore non ferito' al libro precedente di Isabella Vincentini - che ho letto con stupore e smarrimento per la tensione emozionale e la trasfigurazione lirica; poesie ardenti e sognanti, dolorose (non c'è conoscenza senza sofferenza) e luminose - è la sua immaginifica percezione della dimensione segreta e insondabile della vita: invisibile ad ogni ragione. La climax è radicalmente diversa, certo, e mi chiedo: quante anime vivono in Isabella Vincentini? Il tema della sofferenza, del dolore dell'anima, si snoda in queste lettere con una straordinaria incandescenza tematica - con una grande originalità. Ho letto questo testo con stupefatta ammirazione: le cose che scrive della malattia, della malinconia, della morte sono indice di una vasta conoscenza dell'anima, della sua e di quella degli altri."""" Eugenio Borgna"