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Sangue e suolo. Le radici esoteriche del Nuovo Ordine Europeo nazista
«Un nuovo Eden». Così Adolf Hitler, nel luglio del 1941, descriveva lo stato dell'Europa dopo la prevista vittoria nazista: un continente ripulito da tutti gli individui razzialmente indesiderabili e unificato politicamente ed economicamente, un continente in cui le merci avrebbero viaggiato senza limiti, ma le persone (quelle vive, almeno) sarebbero state segregate. Questa futura condizione fu l'oggetto di una meticolosa pianificazione da parte delle SS ed esitò nel Generalplan Ost, il progetto nazista per la nuova Europa. Questa sinistra visione non nacque dal nulla; si alimentò nelle credenze della destra tedesca pre-nazista, legata ai miti esoterici della purezza del sangue e del ritorno alle radici razziali del popolo ariano. La prima generazione di nazisti, formatasi in quegli ambienti, portò quei temi all'interno del movimento nazionalsocialista e delle SS in particolare per la creazione di un nuovo Rinascimento europeo, colonizzare i territori che appartenevano di diritto a quel sangue; fino a che, nelle seconde generazioni di nazisti, quest'idea divenne pura tecnica di dominio dello spazio: il Generalplan Ost. -
Archeologia urbana a Borgo Terra. Muro Leccese. Vol. 1
Il lavoro presentato in questo volume è frutto di un progetto nato nel 1999 che, attraverso vari interventi eseguiti principalmente nel primo decennio di questo secolo, con ricerche tuttora in corso, è attivo da più di 15 anni, le cui motivazioni e la cronistoria vengono raccontate nella sezione 1. L'attuale volume è da intendersi come il primo di una serie che, man mano, presenterà i vari dati e le riflessioni di un gruppo di studiosi attraverso questi anni. Non è stato, purtroppo, possibile presentare tutto in questa pubblicazione, né impiegare una logica ferrea nell'ordine di presentazione dei contributi programmati, perché non tutti gli studi sono ancora conclusi. -
Pensare in rete, pensare la rete per la ricerca, la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico. Atti del 4° Convegno di Studi SITAR (Roma, 14 ottobre 2015). Ediz. italiana e inglese
Il volume sancisce una nuova tappa nell'attività di studio e ricerca della Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma e raccoglie i contributi presentati durante il IV Convegno di Studi SITAR ""Pensare in rete, pensare la rete per la ricerca, la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico"""", tenutosi in Roma il 14 ottobre 2015, con l'intento di illustrare i progressi nell'evoluzione progettuale della piattaforma pubblica del Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma. Il focus del libro è centrato sull'esame delle nuove modalità di divulgazione del patrimonio archeologico che le istituzioni pubbliche e gli enti culturali sono tenuti a conseguire attraverso azioni condivise, in uno scenario che si articola tra nuovi traguardi comunicativi (open data, open access, condivisione di piattaforme applicative e informative) e spazi di interazione digitale ove perseguire una informazione democratica attraverso la libera circolazione dei dati."" -
Monte Giovi. «Fulmini e saette»: da luogo di culto a fortezza d'altura nel territorio di Fiesole etrusca
Il secondo volume della collana «IdA» vuole offrire un'analisi critica delle evidenze archeologiche emerse sulla vetta di Monte Giovi e presentare alcune considerazioni sulla natura del sito etrusco che, nel nome come nelle testimonianze, rimanda indubbiamente alla sfera religiosa. Negli ultimi decenni importanti ricerche hanno modificato profondamente il quadro delle conoscenze di questo territorio posto nella parte più settentrionale dell'Etruria propria, terra di passaggio e giunzione con il mondo padano. La nuova fase della ricerca archeologica, iniziata da Giuliano De Marinis negli anni Novanta del secolo scorso, dopo le indagini a I Monti (San Piero a Sieve) si è intensificata con gli scavi pluriennali condotti a Poggio Colla (Vicchio) e a San Martino a Poggio (Frascole), entrambi compresi nella valle del Mugello e contemporanei alle scoperte e alle ricerche effettuate sul versante fiorentino, come quelle a Pietramarina e a Gonfienti. Accanto agli isolati nuclei dell'aristocrazia orientalizzante nel territorio fiesolano sono così apparsi nuovi insediamenti e santuari, diversificate produzioni artigianali e importazioni. -
Un emporio e la sua cattedrale. Gli scavi di piazza XX Settembre e Villaggio San Francesco a Comacchio
Questo libro contiene l'edizione di due scavi condotti a Comacchio tra il 2006 e il 2009. All'edizione di scavo e allo studio dei materiali si accompagnano studi sull'ambiente, sul commercio e l'economia, sulle tecniche costruttive, sull'alimentazione, sulla ritualità funeraria, sui modi di vita: in sostanza tratteggiano il profilo di una comunità marittima tra Tarda Antichità ed epoca moderna. Uno dei più importanti snodi commerciali dell'alto Medioevo adriatico e Mediterraneo, antagonista di Venezia, raccontato per la prima volta attraverso l'archeologia. -
San Paragorio di Noli. Le fasi del complesso di culto e l'insediamento circostante dalle origini all'XI secolo
L'area archeologica circostante la nota e importante chiesa di San Paragorio di Noli (SV), databile ai primi decenni dell'XI secolo, si è rivelata da tempo di primario interesse per la conoscenza dell'insediamento umano nel Ponente ligure, dall'età imperiale al primo Medioevo, con particolare riguardo allo studio della cristianizzazione del territorio. Scopo di questo volume è dar conto degli esiti delle campagne di scavo che hanno interessato il sito già alla fine del secolo XIX e nei primi anni Settanta del Novecento, con il ritrovamento di un battistero paleocristiano ad aula rettangolare absidata e delle prime tracce di frequentazione di età romana. Tema centrale è l'edizione complessiva dei dati emersi dalle indagini archeologiche svoltesi dal 1987 ai primi anni Duemila, dapprima collegate a esigenze di archeologia preventiva, poi programmate in estensione, grazie anche alla rimozione del terrapieno della ex ferrovia che occultava gran parte della facciata e del fianco meridionale dell'edificio religioso. -
Fragmenta Mediterranea. Contatti, tradizioni e innovazioni in Grecia, Magna Grecia, Etruria e Roma. Studi in onore di Christoph Reusser
Il volume racchiude una serie di contributi di alta caratura scientifica di amici, colleghi e compagni di strada di Christoph Reusser per l'occasione del suo 60° compleanno e vuole rappresentare una sorta di metafora della sua attività versatile, impegnata e multiculturale. Dal punto di vista dei contenuti, i lavori sono infatti dedicati ai suoi interessi più cari, la scultura romana, la produzione di ceramica nell'Atene antica e la sua distribuzione, l'Etruria preromana, oltre agli scavi e alle ricerche condotte sul campo, in Sicilia come in Etruria. L'attenzione mirata a pochi, ma precisi temi di ricerca, alla loro circoscritta localizzazione e a specifiche aree disciplinari ha permesso di ottenere un volume omogeneo, che evita la dispersione che spesso caratterizza il discusso formato degli 'studi in onore'. Tutto questo è stato possibile grazie a specialisti con i quali Christoph Reusser è in stretto rapporto scientifico e che hanno voluto presentare, per la prima volta, dati e reperti inediti, discutere questioni centrali per l'archeologia classica e presentare nuovi spunti di ricerca per le discipline archeologiche proiettate nel futuro. -
Ricerche e studi sul Quartiere ellenistico-romano: la casa II L
Il volume fornisce un contributo allo studio e alla conoscenza del Quartiere ellenistico-romano della città di Agrigento attraverso l'esame dettagliato di una delle più ricche e interessanti domus dell'Isolato II, la Casa II L, denominata convenzionalmente Casa del Maestro Astrattista. Viene svolta un'analisi attenta e puntuale di tutti gli aspetti, pressoché inediti, caratterizzanti tale abitazione, partendo dalla composizione della sua planimetria e delle strutture edilizie, per continuare con le partiture architettoniche e decorative dell'allestimento di ciascun vano, come gli intonaci parietali dipinti e, soprattutto, i bellissimi pavimenti a mosaico, di cui si possono ammirare foto d'insieme e di dettaglio. A ciò si aggiunge lo studio completo dei materiali archeologici rinvenuti al momento dello scavo all'interno della struttura e qui finalmente catalogati. I risultati raggiunti prevedono una proposta sulla scansione delle fasi edilizie della casa e sulla destinazione d'uso dei vani, mirando ad ampliare notevolmente il panorama delle conoscenze sull'edilizia domestica della Agrigento di età greco-romana e della Sicilia in generale. -
Spina. Scavi nell'abitato della città etrusca 2007-2009
Il volume illustra i recenti scavi archeologici, tra il 2007 e il 2009 dell'importante città di Spina. Essa rappresentava una porta dell'Etruria padana verso la Grecia e l'Oriente, una città cosmopolita tra Po e Adriatico, punto d'incontro di uomini e merci. Tutto questo è stata Spina, la città portuale etrusca sorta negli ultimi decenni del VI secolo a.C. alla confluenza tra un fiume appenninico e un ramo del Po, a breve distanza dal mare. Vengono qui pubblicati i materiali rinvenuti durante le campagne di scavo, dalle ceramiche (alle quali viene dato grande risalto), ai metalli, alla coroplastica, oltre alle analisi di archeozoologia e archeobotanica per la ricostruzione del paesaggio antico. -
S. Elia di Monte Santo. Il primo cenobio benedettino della Sardegna tra storia, arte e devozione popolare
Nel 1065 i giudici di Torres donavano all'ordine di San Benedetto le chiese di S. Maria di Bubalis e S. Elia di Monte Santo con l'intero monte, costituendo così la dotazione del primo cenobio cassinese dell'isola. Quel gesto significava la loro fedeltà al Papa e il loro schierarsi dalla parte della riforma ecclesiastica. Il loro diploma di donazione, ancora oggi conservato a Montecassino, costituisce il più antico documento scritto del Medioevo sardo, ma la vicenda ci è testimoniata anche nelle suggestive pagine della Chronica Casinensis di Leone Marsicano. I nomi delle chiese di S. Elia e S. Maria, presso l'attuale Siligo, vennero incisi assieme a quelle degli altri beni posseduti dai Cassinesi sul portone bronzeo del monastero laziale, come ad affermarne l'eterna stabilità. Il presente volume, che raccoglie saggi di specialisti di diverse discipline, descrive il territorio di Monte Santo e le sue chiese dalla fase di età bizantina fino a quella tardo-medievale, con un'incursione nella storia otto-novecentesca relativa alle dispute per la gestione della festa campestre di Sant'Elies. -
Raccontare l'archeologia. Strategie e tecniche per la comunicazione dei risultati delle ricerche archeologiche. Nuova ediz.
Le strategie di comunicazione dei risultati delle ricerche archeologiche sono al centro di un acceso dibattito, che sta animando i difficili anni della crisi economica. La necessità di superare i limiti di un sistema basato su una visione elitaria della disciplina ha prodotto la sperimentazione di nuove tecniche e la nascita di nuove figure professionali, che stanno trasformando l'immagine pubblica dell'archeologia, integrandola progressivamente all'interno dei tessuti culturali, economici e sociali dei territori in cui si trova a operare. In quest'ottica e in queste circostanze storiche nasce il progetto di questo volume, che si sviluppa a lato di un convegno svoltosi a Policastro Bussentino nel maggio 2016 e che si propone di raccogliere e mettere a confronto alcune significative esperienze di ricerca, condivisione e comunicazione dell'archeologia che, in questi anni, si stanno sperimentando in varie parti della penisola. -
Nonantola. Vol. 5: comunità all'ombra dell'abate. I risultati degli scavi di piazza Liberazione (2015), Una.
Dal 2001 Nonantola è al centro di un importante progetto di ricerca archeologica che ha consentito di acquisire molte informazioni su una delle più importanti strutture insediative del Medioevo italiano: il monastero di San Silvestro, il suo borgo e il territorio circostante. Il quinto volume relativo a questo progetto riguarda i risultati degli scavi eseguiti in una delle piazze centrali del centro storico di Nonantola: Piazza Liberazione. Questo luogo era già stato oggetto nel 2004 di limitati sondaggi archeologici da cui era emersa una porzione della chiesa di San Lorenzo e del cimitero di pertinenza. Nell'estate del 2015 è stato così possibile scrivere un'altra inedita pagina della storia di questo luogo, che acquista ancora più significato e valore se messa in rapporto con quella del grande cenobio. Sono state portate alla luce le fondazioni della chiesa di San Lorenzo, di cui sono state documentate due fasi costruttive (XI-XII secolo e XII-XIV secolo) con le sepolture dell'area cimiteriale circostante. Andando oltre i confini dell'edificio di culto - e scendendo in profondità - sono emerse tracce dell'insediamento più antico. -
La cattedrale e la città. Il cantiere del duomo di Siena tra XI e XIV secolo. Nuova ediz.
Il volume documenta l'origine e l'evoluzione della cattedrale di Santa Maria Assunta a Siena tra la fine del X-inizi dell'XI secolo e il XIV secolo. Partendo da un'analisi di tipo archeologico dell'edilizia storica, le vicende costruttive dell'edificio sono inquadrate all'interno dell'evoluzione del colle del duomo e del contesto urbano di riferimento, con l'obiettivo di ricostruire i processi storici che ne hanno determinato la formazione, individuare gli scambi tra il cantiere, l'ambiente urbano e il territorio limitrofo, principale bacino di approvvigionamento di maestranze, manodopera e materiali. -
In limine. Storie di una comunità ai margini della laguna
Il volume correda un breve percorso espositivo a pannelli (testi e immagini) per presentare i risultati delle ricerche e degli scavi svolti dal 2011 ad oggi nel sito archeologico 'Antiche Mura' di Jesolo. Se l'antica Equilo era stato un insediamento sul confine instabile tra mare e laguna, la moderna Jesolo, che ne ha ereditato il nome, ha lasciato che i ruderi della sua memoria restassero al di fuori del centro abitato: nel punto dove la città diventa campagna, lì sorgono le rovine dell'antica cattedrale, lì rimane il reliquiario della comunità, come una sorta di giardino 'dove affonda un morto viluppo di memorie' (E. Montale). Così, il progetto nato qualche anno fa per iniziativa del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Ca' Foscari di Venezia, non costituisce che l'ultimo atto di un percorso che ha inizio dalla metà del secolo scorso. I contributi che si pubblicano in questa circostanza raccontano e sintetizzano i risultati degli ultimi anni di scavi. L'interconnessione tra le varie strategie di indagine ci ha consentito di proporre una ricostruzione storico-insediativa del sito del tutto inedita e sorprendente. -
Vita d'un direttore di museo scritta da lui medesimo
È la storia del direttore ottocentesco del Museo di Antichità dell'Università di Cagliari, Gaetano Cara, invischiato in accuse di traffici illegali di reperti archeologici, scavati con il danaro del Regno di Sardegna, e di falsificazione di circa 330 idoli sardo-fenici spartiti tra il Museo cagliaritano e la collezione privata del re Carlo Alberto. Il curatore dell'opera è riuscito a trovare una miriade di documenti (autentici) in archivi italiani sulle storie straordinarie di questo personaggio della Cagliari del XIX secolo e tali documenti costituiscono il solido apparato critico del manoscritto ""Vita d'un direttore di museo scritta da lui medesimo"""". I 330 idoli sardo-fenici sono presentati ora nell'Antiquarium Arborense di Oristano e nel Museo archeologico di Torino nel quadro della mostra """"Carlo Alberto archeologo in Sardegna"""" a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari e del Comune di Oristano e dei Musei Reali di Torino."" -
Scudi di frontiera. Dinamiche di conquista e di controllo normanno dell'Abruzzo aquilano
L'incastellamento verificatosi durante il periodo normanno ha profondamente segnato l'Abruzzo aquilano, provocando un sostanziale riassetto dell'organizzazione territoriale precedente, contraddistinta da un numero limitato di fortificazioni. La ricerca archeologica, in questo caso, diviene uno strumento cruciale per comprendere fino in fondo le dinamiche e l'evoluzione nel tempo di questo fenomeno, in un'area troppo spesso considerata liminare sia in senso geografico che politico. In questo peculiare periodo storico il territorio vide la nascita di nuovi insediamenti fortificati, sulla base di modelli normanni già sperimentati con successo in altre aree di confine. Questa ipotesi trova forza e conferme nella prassi operativa normanna che prevedeva la realizzazione in aree di frontiera di un particolare modello insediativo, la motte and bailey, considerato il più funzionale per il controllo e l'amministrazione dei nuovi possessi, nonché una chiara affermazione dell'identità e del potere dei nuovi conquistatori. -
8° congresso nazionale di archeologia medievale. Atti del congresso (Matera, 12-15 settembre 2018). Vol. 23: Territorio e paesaggio.
Il volume contiene i testi delle relazioni che sono presentate e discusse all'VIII congresso nazionale della Società degli Archeologi Medievisti Italiani (Matera, 12-15 settembre 2018), articolate in 1 sezione: Territorio e paesaggio. -
8° congresso nazionale di archeologia medievale. Atti del congresso (Matera, 12-15 settembre 2018). Vol. 34-6: Luoghi di culto e Archeologia funeraria-Archeologia degli insediamenti rupestri-Pro...
Il volume contiene i testi delle relazioni che sono presentate e discusse all'VIII congresso nazionale della Società degli Archeologi Medievisti Italiani (Matera, 12-15 settembre 2018), articolate in 3 sezioni: Luoghi di culto e archeologia funeraria; Archeologia degli insediamenti rupestri; Produzioni, commerci, consumi. -
Dalle fonti alla narrazione. Ricostruzione storica per il racconto della quotidianità
Il volume raccoglie gli atti di due seminari svoltisi nel 2017 all'Università di Siena, incentrati sulla ricostruzione storica intesa nelle sue diverse e complementari declinazioni: con il primo incontro si sono infatti affrontati i temi del reenactment e della living history, mentre il secondo ha approfondito la rappresentazione dei risultati delle indagini archeologiche su specifici contesti materiali. Archeologi e ricostruttori si incontrano e si confrontano, traendone reciproco vantaggio e mirando a un obiettivo comune ambizioso: coinvolgere il pubblico in una comunicazione archeologica di qualità superiore, in grado di coniugare eccellenza scientifica e vena narrativa. Si passa quindi dalla ricostruzione del volto a partire dal cranio di individui scavati, alla rappresentazione della cultura materiale di casi specifici e archeologicamente noti. Vengono trattate ricostruzioni di singoli personaggi reali o immaginari (riproducendone l'abbigliamento, gli accessori, le armi, ma anche il comportamento, la condizione sociale, la vita quotidiana) e di intere strutture e insediamenti (in scala reale come in plastico), arrivando a operare sintesi su particolari contesti e periodi. -
«Costruire lo sviluppo». La crescita di città e campagna tra espansione urbana e nuove fondazioni (XII-prima metà XIII secolo). Nuova ediz.
In questo volume, che raccoglie gli atti del convegno tenutosi a San Miniato (PI) nel 2016, abbiamo cercato di dare delle risposte a queste domande, creando un'occasione di confronto tra ricerche, per lo più interdisciplinari, che riguardano siti di diverso tipo recentemente indagati o riletti: città, grandi borghi di pianura, terrenuove e castelli. Partendo da questi contesti abbiamo voluto ridiscutere il ritmo e le forme della crescita che caratterizzò i secoli XII e XIII osservandola nella sua declinazione urbanistica (cantieri, tipologie edilizie, materiali da costruzione), economica (produzioni, circolazione e consumo di merci) e nelle modalità di celebrazione e propaganda politica (epigrafia).