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La pietra ollare nelle Alpi. Coltivazione e utilizzo nelle zone di provenienza. Atti dei Convegni e guida all'escursione (Carcoforo, 11 agosto-Varallo, 8 ottobre-Ossola, 9 ottobre 2016)
La pietra ollare, vero tesoro localizzato su tutto il settore alpino europeo è il tema centrale di questo volume che raccoglie i risultati degli studi compiuti nei territori alpini e padani della penisola italiana (aree piemontesi, valdostane, lombarde, emiliane) e transalpini (Svizzera meridionale?-?vallese) in cui sono stati individuati manufatti e ambiti di estrazione di questo particolare tipo di roccia metamorfica con alta potenzialità termica - da sempre importante nella vita quotidiana delle popolazioni dei due versanti alpini - contraddistinto da quattro caratteristiche principali, ossia facile lavorabilità, riscaldamento rapido, mantenimento della temperatura costante e capacità di lenta restituzione del calore accumulato. -
Il monastero di San Benedetto di Leno. Archeologia di un paesaggio in età medievale. Nuova ediz.
I monasteri sono stati tra i grandi protagonisti della società e dell'economia altomedievale in tutta Europa. Il monastero di Leno, fondato dall'ultimo dei re longobardi Desiderio, fu uno dei più importanti centri monastici dell'epoca: dalla seconda metà dell'VIII secolo per tutto il Medioevo segnò la vita di un territorio e più in generale fu attivo protagonista della vita politica, culturale ed economica di tutta l'Italia settentrionale. Le sue strutture, demolite in larga parte durante l'età moderna, sono state rimesse in luce dopo anni di ricerche archeologiche condotte dalla Soprintendenza e dall'Università di Verona e in questo volume, per la prima volta, vengono illustrate le evidenze emerse nel corso degli scavi. Il volume raccoglie i contributi di vari autori e restituisce i risultati provenienti dalle indagini territoriali, dagli scavi e dalle ricerche sull'ambiente antico. -
Un mito solare. Otto Rahn dai catari alle SS
Nell'Europa della fine degli anni Venti, attanagliata dalla crisi economica e sociale, dalla dilagante violenza nelle strade, dall'avvento del fascismo, un pugno di intellettuali francesi identificò la via di uscita nel ritorno ai princìpi di un'oscura setta ereticale francese del XIII secolo: i catari. Quel ritorno avrebbe assicurato la nascita di un'Europa unita, tollerante, pacifica. Fu un sogno che attrasse molti, persino figure del calibro di Simone Weil, fino alla venuta di Otto Rahn, un mitografo tedesco che riunì il racconto dei catari alla leggenda del Graal. -
Una favola breve. Archeologia e antropologia per la storia dell'infanzia. Ediz. italiana, inglese e francese
Il volume Una favola breve riunisce una serie di contributi scientifici che in prospettiva diacronica affrontano il tema della salute dell'infanzia, dell'abuso sul minore e della morte prematura, dal mondo antico (greco, italico e romano) fino all'era moderna. Il volume è parte di un più ampio progetto, intitolato Mors immatura, nato nel 2017 con l'obiettivo di costruire un fecondo dialogo interdisciplinare su temi delicati e non privi di ricadute nell'attualità: archeologia, antropologia, storia del diritto e della medicina possono scrivere pagine importanti sull'infanzia, contribuendo alla formazione di una coscienza civica e di un'attenta responsabilità sociale rispetto a tematiche tuttora di grande urgenza. Se di bambini vissuti secoli o decenni fa è spesso molto difficile, se non impossibile, ricostruire sentimenti, paure ed emozioni, è vero che dei subadulti ci resta spesso il corpo, lo scheletro, che non è solo un'entità materiale, ma è anche un prodotto culturale, da cui dedurre informazioni dirette (non mediate quindi dal mondo degli adulti) sullo sviluppo biologico, sullo stato di salute e sulle forme di interazione socio-culturale con il mondo esterno. -
Theaomai. Teatro e società in età ellenistica. Atti delle XI Giornate gregoriane (Agrigento, 2-3 dicembre 2017)
Il volume raccoglie gli atti della undicesima edizione delle Giornate Gregoriane, organizzate dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi nel 2017, un anno dopo la felice scoperta del teatro antico di Agrigento. I contributi, suddivisi in sezioni tematiche, presentano alcuni casi studio che evidenziano, alla luce delle fonti storiche ed archeologiche, il ruolo dell'edificio teatrale, pensato non solo per lo spettacolo, ma anche come luogo di aggregazione sociale e spazio privilegiato per l'epifania del potere. Il titolo delle Giornate, ""Theaomai"""", riassume in modo pregnante l'esperienza contemplativa dell'andare a teatro, momento fondamentale della dimensione comunitaria e partecipata della vita della polis."" -
Carlo Alberto archeologo in Sardegna. Gli idoli bugiardi. Nuova ediz.
L'episodio più celebre di falsificazione archeologica avvenuto in Sardegna è quello degli «idoli sardo-fenici» entrati nel Regio Museo di Cagliari poco dopo la sua fondazione del 1800 ed accreditati, nonostante una serie di dubbi e di fiere dichiarazioni di falsità, nella esposizione museale cagliaritana per ben sessantaquattro anni, sino a quando, per merito del giovane neo direttore del Museo di Cagliari, Ettore Pais, nel 1883 vennero rimossi dalle vetrine. La storia di questa falsificazione iniziò nel 1819, quando un docente di Scienze Naturali della capitale della Norvegia, Oslo (allora Christiania), il Professor Jacob Keiser, intraprese un viaggio in Italia, comprendendovi, per la prima volta tra i suoi connazionali, anche l'isola di Sardegna. -
«Pro maiore sanitate hominum civitatis...et borgorum». Lo smaltimento dei rifiuti nelle città medievali dell'Emilia Romagna
Ma è proprio vero che il Medioevo fosse così ""lurido"""" e soprattutto che il problema non fosse avvertito? Per rispondere a tali domande questo libro tenta di indagare proprio il rapporto del cittadino medievale con l'igiene e lo fa attraverso l'analisi delle strategie per lo smaltimento dei rifiuti messe in atto in contesti di tipo urbano diversi geograficamente (rivolgendo la propria attenzione all'Emilia Romagna), cronologicamente (si va dal XIII secolo, momento della comparsa negli statuti cittadini di precise norme riguardanti il problema affrontato, al XVI secolo) e socialmente. Non solo immondizie, quindi, non solo oggetti scartati, ma """"butti"""", discariche, latrine, fogne considerati non più solo dei contenitori, ma soggetti autonomi di ricerca, parti di processi e di complesse strategie di smaltimento che permettono di far luce su vari aspetti legati alla vita quotidiana degli uomini del passato. Allo studio delle fonti materiali si affianca poi l'analisi delle fonti scritte, per comprendere quali meccanismi e quali logiche abbiano guidato l'agire pubblico nel momento in cui, attraverso statuti e legislazioni, si tentò di affrontare il problema del decoro e della pulizia."" -
Firenze e la cultura islamica. Una guida essenziale
Una lunga tradizione di scambi politici e culturali con l'Oriente ha portato a Firenze, dal Medioevo al Novecento, opere di eccezionale valore prodotte dalla cultura islamica medievale e rinascimentale, oltre che influenzato alcune delle più importanti produzioni locali. Laboratori Archeologici San Gallo ha curato l'edizione di una nuova guida su Firenze per far conoscere al turista, o al fiorentino curioso, la lunga storia che lega Firenze al mondo Mediterraneo medio-orientale, attraverso il racconto delle collezioni degli splendidi manufatti islamici che, fin dal tempo dei Medici, fanno parte del patrimonio della città e sono attualmente vanto dei maggiori Musei fiorentini. -
Storie d'Egitto. La riscoperta della raccolta egiziana del Museo Civico di Modena
Catalogo della mostra - Modena, Museo Civico Archeologico Etnologico - 16 febbraio 2019-7 giugno 2020Il progetto Storie d'Egitto, con la pubblicazione e la mostra preceduta e accompagnata da un articolato programma di indagini diagnostiche, coniuga discipline umanistiche e scientifiche interpretando efficacemente uno dei più importanti obiettivi del nuovo progetto culturale Ago. Fabbriche culturali. Prevede infatti lo studio collezionistico e storico-archeologico, oltre a un articolato programma di diagnostica e manutenzione conservativa dell'intero nucleo di antichità egiziane, una piccola raccolta composta da un'ottantina di reperti che si è costituita alla fine dell'800, negli anni successivi alla fondazione del Museo. La storia della sua formazione rappresenta un'interessante chiave di lettura dell'idea di Museo che guidò le scelte dei suoi fondatori e ci fa comprendere come già nella concezione museografica dell'epoca convivevano e si intrecciavano interessi umanistici e discipline scientifiche. I Musei quindi con questa operazione culturale attualizzano, rilanciandola all'interno di un nuovo importante progetto, la loro vocazione originaria. -
Di tutti i colori. Racconti di ceramica a Montelupo dalla «fabbrica di Firenze» all'industria e al design. Catalogo della mostra. Ediz. illustrata
Con il progetto ""di Tutti i Colori"""" la Fondazione Museo Montelupo continua e completa, con l'esposizione di manufatti otto-novecenteschi che raccontano la società toscana moderna attraverso gli oggetti ceramici, la ricerca iniziata quindici anni fa con la mostra dedicata a sette secoli di ceramica a Montelupo Fiorentino, il cui esito ha alimentato il percorso del Museo della Ceramica, l'attuale MMAB-Montelupo Museo Archivio Biblioteca."" -
Scavi di Ostia. XVII. I ritratti. Vol. 3: ritratti romani dal 250 circa al VI secolo d.C., I.
Nel considerare i ritratti ostiensi tra la metà del III e il VI secolo d.C., questo lavoro intende portare a compimento le ricerche inaugurate dalla indimenticata Raissa Calza. Nei primi due volumi, editi rispettivamente nel 1964 e nel 1978, la studiosa analizzò le testimonianze note sino al 250 d.C., fornendo un contributo importante alla conoscenza della ritrattistica romana, e di Ostia in particolare. La consapevolezza della rilevanza dei materiali tardoantichi ostiensi condusse chi scrive a intraprendere, già nel 2004, la ricerca i cui esiti sono qui presentati. Questi nuovi dati consentono di affrontare il tema dell'ultima ritrattistica ostiense da una nuova e stimolante molteplicità di prospettive. Il volume ha dunque potuto arricchirsi di maggiore complessità, affrontando l'oggetto della ricerca in costante dialogo con l'evolversi delle conoscenze sull'urbanistica, la società e l'economia di Ostia e di Roma stessa, tra il 250 e il 500 d.C. -
Doppio Circuito. Cantieri d'arte contemporanea e artigianato a Scandicci e Montelupo Fiorentino. Ediz. illustrata
"Doppio Circuito"""" è un eterogeneo viaggio nei materiali e nelle atmosfere della più pura contemporaneità, in cui le opere, nella loro spesso delicata e fragile presenza, danno vita ad un leggero e profondo intreccio narrativo da cui emerge l'universo espressivo, la storia e la cifra stilistica dei tre artisti e di ogni virtuosa realtà artigianale coinvolta in questo complesso percorso. Percorso nel quale pare riemergere in più punti l'elemento di cui, per antitesi, l'operosità artigianale ha maggiore necessità: un momento di attesa, di ripensamento che riempia di senso il fare ed il virtuosismo tecnico o, trasferendo la stessa necessità dal tempo allo spazio, uno sguardo di contemplazione sul vuoto, considerato come elemento di riflessione e fonte dialettica di ogni materia che si trasforma in espressione tangibile. Gli artisti hanno bisogno degli artigiani, e gli artigiani hanno molto bisogno dell'arte, in particolar modo contemporanea." -
Montelupo Rosso Secret. Nine centuries of Tuscany Ceramics-Crvena iz Montelupa. Devet stoljeca toskanske keramike. Ediz. bilingue
"La Scuola ceramica di Montelupo, in cui giovani allievi continuano ad apprendere i metodi di lavorazione e decorazione, ha naturalmente un'importanza primaria per mantenere viva e tramandare questa antica e splendida tradizione. Per questo abbiamo deciso di accompagnare la mostra con alcuni laboratori tenuti da artigiani montelupini: vi parteciperanno anche gli studenti della Scuola e dell'Accademia d'arte di Zagabria e ci è sembrato il modo migliore per ricostruire l'atmosfera della """"bottega"""", per promuovere momenti di incontro e di scambio di esperienze. Sono davvero grata a tutti coloro che in vario modo hanno contribuito alla realizzazione di questa iniziativa, e auspico che Zagabria sia solo la prima tappa di un più vasto """"tour"""" europeo""""." -
Geografia del postumano. Linguaggio e separazione. Nuova ediz.
Comunemente la realtà terrestre viene concepita come un contenitore di oggetti. Il linguaggio e la classificazione rappresentano un riflesso istintivo di questo processo di separazione. Ma, oltre alla suddivisione in atomi, parti o individui, esiste anche la possibilità di interpretare la realtà come unità. Essa assume l'aspetto di un vasto tessuto di relazioni sostanzialmente non scomponibile. Che implicazioni ci sono a livello scientifico se - al di là di ciò che suggeriscono il linguaggio e la capacità discriminatoria della mente - si giunge a contemplare una trama composta esclusivamente da relazioni e non più da oggetti? Può la specie umana essere considerata non separabile dall'ecosistema terrestre? Può un paradigma basato sulla reciprocità di rapporti essere applicato alla comprensione della società dalle sue origini fino alle più recenti fasi della civiltà tecnologica? -
Il colore interiore. Cromatismi e apparenze della ceramica contemporanea. Catalogo della mostra (Montelupo Fiorentino, 21 giugno-28 luglio 2019). Ediz. italiana e inglese
Alcuni tra i più utilizzati colori della produzione ceramica (il bianco e il nero, il rosso e la terracotta) e alcuni più inediti (il blu e il rosa) costituiscono in questa mostra trampolini poetici e narrativi verso installazioni in cui, spesso, i lavori realizzati dagli artisti invitati indagano l'aspetto cromatico in profondità, tra colori, argille, virtuosismi plastici e richiami narrativi. -
Scavi di Ostia. XVII. I ritratti. Vol. 3: ritratti romani dal 250 circa al VI secolo d.C., I.
Nel considerare i ritratti ostiensi tra la metà del III e il VI secolo d.C., questo lavoro intende portare a compimento le ricerche inaugurate dalla indimenticata Raissa Calza. Nei primi due volumi, editi rispettivamente nel 1964 e nel 1978, la studiosa analizzò le testimonianze note sino al 250 d.C., fornendo un contributo importante alla conoscenza della ritrattistica romana, e di Ostia in particolare. La consapevolezza della rilevanza dei materiali tardoantichi ostiensi condusse chi scrive a intraprendere, già nel 2004, la ricerca i cui esiti sono qui presentati. Questi nuovi dati consentono di affrontare il tema dell'ultima ritrattistica ostiense da una nuova e stimolante molteplicità di prospettive. Il volume ha dunque potuto arricchirsi di maggiore complessità, affrontando l'oggetto della ricerca in costante dialogo con l'evolversi delle conoscenze sull'urbanistica, la società e l'economia di Ostia e di Roma stessa, tra il 250 e il 500 d.C. -
Il castello di Monte Lucio. La chiesa e la necropoli
Sui primi rilievi collinari degli Appennini emiliani, nel comune di Quattro Castella (RE), su di una piccola altura, immersa in un bosco di querce, si trovano i resti di Monte Lucio. Di questo sito fortificato poco si conosceva. La sua storia era solo in minima parte nota, nascosta all'ombra dei più imponenti castra limitrofi di Monte Zane e Bianello. Oggi fortunatamente non è più così. Le indagini archeologiche hanno messo in luce un castello di nuova fondazione, eretto nel Duecento su di un poggio, fino ad allora, non abitato. Risalgono al primo impianto la torre, la cinta muraria e un piccolo oratorio dedicato a San Leonardo. La piccola chiesa alla metà del Trecento assunse funzioni cimiteriali del tutto particolari: all'interno furono deposti bambini e donne, all'esterno solo uomini adulti, la probabile guarnigione militare. Quanto emerso rende Monte Lucio un caso del tutto particolare, ricostruito attraverso l'analiticità dell'archeologia (che passa per lo scavo stratigrafico, l'archeologia dell'architettura, l'analisi dei reperti ceramici fino allo studio delle sezioni sottili, ed altro ancora) integrata con una analisi a tappeto delle fonti scritte disponibili. -
Un paesaggio medievale tra Piemonte e Liguria. Il sito di Santa Giulitta e l'Alta Val Tanaro. Ediz. illustrata
L'Alta Val Tanaro, e in particolare il sito di Santa Giulitta nel comune di Bagnasco (CN), iniziano a disvelarsi nella loro multiforme complessità. Infatti, da un lato il fulcro dell'indagine è costituito dall'insieme di edifici e ruderi che testimoniano il susseguirsi di un elemento fortificato di origine altomedievale, forse bizantino, e di un complesso religioso che, a partire da un momento che si colloca tra fine dell'XI e l'inizio del XII secolo fino a oggi, è stato importante luogo di devozione per la comunità che si riuniva, e ancora si riunisce, intorno al culto dei Santi Giulitta e Quirico. Ma dall'altro lo studio a cura della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino - che con questo volume rinnova la sua collana - ha analizzato vari aspetti della valle nella sua interezza con ottica multidisciplinare e in una dinamica di lungo periodo, tra l'età romana e l'epoca contemporanea: dai dati archeologici alle emergenze architettoniche e artistiche, dal tessuto insediativo ai centri produttivi, dalle caratteristiche geomorfologiche al patrimonio arboreo, dai siti industriali dismessi alle ipotesi di valorizzazione del territorio. -
I castelli della Romagna. Indagini di archeologia dell'architettura
Nel Medioevo la costruzione o la ricostruzione di un luogo fortificato avveniva in tempi brevissimi. Solo una cosa contava: occupare rapidamente una posizione strategica. Le abilità tecniche dei costruttori erano dunque importantissime. Quali rocce sceglievano per ottenere il materiale edilizio? E quali tecniche utilizzavano per costruire le strutture di un castello? Il libro presenta i risultati di un'indagine condotta in Romagna su 34 siti, scelti in ambiti territoriali diversi tra loro. Un'opera che affronta con uno sguardo complessivo il tema dell'incastellamento a partire da una buona campionatura di siti; e li sottopone ad un'analisi approfondita che ne individua gli elementi costitutivi e li mette a confronto tra loro: materiali, paramenti, aperture, apparati decorativi ed altro ancora. Un testo ricco di grafici, tabelle, foto e rilievi stratigrafici inediti. -
Edilizia residenziale medievale dell'Appennino reggiano (secoli XI-XIV). Maestranze, committenti e ambienti tecnici
Questo lavoro riassume e presenta i risultati di tre anni di ricerche condotte nei territori dell'Appenino tosco-emiliano, con particolare attenzione per le zone comprese entro i limiti della provincia di Reggio Emilia. L'oggetto principale dell'indagine sono le architetture domestiche medievali, tanto quelle ancora conservate in elevato quanto quelle emerse nel corso delle campagne di scavo archeologico, da quelle più risalenti nel tempo fino alla svolta tardomedievale. L'attenzione è stata rivolta non solo a uno studio tipologico dei modelli architettonici e alla loro evoluzione, ma anche alla comprensione del potenziale bacino di informazioni che questo particolare tipo di fonte rappresenta per la storia sociale, economica, insediativa e culturale del territorio. Attraverso lo studio intrecciato tra testimonianze archeologiche e fonti scritte si sono messe in luce alcune peculiarità insediative proprie dell'Appennino reggiano, derivanti dagli eventi che hanno plasmato le comunità umane che lo hanno abitato nel corso dei secoli medievali.