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Calannarie tarandine. Calendario 2023
Calendario 2023 12 mesi ricco di immagini antiche, proverbi tarantini, curiosità, ricette, modi di dire, curato e ideato da Enzo e Rosa Risolvo. -
Favulette pe ciuccione granne
"Favulette pe ciuccione granne"""" è la rivisitazione, sia in chiave linguistica che narrativa, delle 10 fiabe più famose. Le storie, che talvolta prendono altre direzioni rispetto alla trama tradizionale, sono scritte in dialetto tarantino, così come in genere lo si pronuncia con qualche inevitabile assonanza con l'italiano. Un tentativo per cercare di uscire dagli schemi un po' accademici e molto difficili da seguire della """"corretta"""" scrittura della nostra parlata. Le favole sono raccontate come farebbe la nostra nonna o la colorita vicina di casa, tra detti, proverbi ed espressioni tipiche. Il testo ha come unico scopo divertire i lettori (sia grandi che piccini) e, perché no, l'umile ambizione di avvicinare i ragazzi di Taranto alla lettura. Età di lettura: da 11 anni." -
Il Capitano Pietro. Il contributo del Sud alla lotta di liberazione. Pietro Pandiani e la brigata giustizia e libertà ""Montagna"" sui monti dell'alto Reno in Emilia-Romagna
«Mario Guadagnolo, nell'enarrare fatti e luoghi, volti e documenti d'epoca, ci riporta a un tempo che ci pare lontano ma che rappresenta le radici di questa nostra repubblica, di questa nostra Italia che, unita, si risvegliò dall'incubo del ventennio sconfiggendo la sua parte più violenta e un nemico dall'ideologia feroce, per dire ""basta"""" ai soprusi e alla sopraffazione scegliendo la democrazia e la libertà. Un omaggio a Pietro Pandiani, figlio del Sud che combatté al Nord, per un Paese migliore.» (Pier Giorgio Ardeni) «Il volume di Mario Guadagnolo su Pietro Pandiani dà la possibilità di guardare il fenomeno della Resistenza da un osservatorio molto particolare: Sud-Nord e viceversa…. Il volume di Mario Guadagnolo su """"Il capitano Pietro"""" contribuisce ad arricchire la storiografia sulla Resistenza e compie questa operazione meritevole focalizzando l'attenzione su Pietro Pandiani, un figlio del Sud che ha combattuto per la liberazione dell'Italia intera.» (Riccardo Pagano)"" -
Taranto: l'industria del Mar Piccolo da Filippo Cacace alla Comios (1861-1966)
Taranto ha avuto, nei millenni, nelle attività economiche legate al mare una delle sue caratteristiche fondamentali; di assoluto rilievo quelle legate alla mitilicoltura ed ostricoltura. La ricerca sviluppata si muove lungo alcune direttrici principali che si intrecciano: l’aspetto economico e politico, l’impatto del settore con i cambiamenti industriali e le due guerre mondiali, il permanere del problema dell’inquinamento. Emerge uno spaccato significativo della realtà complessiva della città di Taranto, nel contesto regionale e nazionale da cui la Storia di Taranto non può prescindere, proprio per il suo ruolo fortemente nazionale che è andato rafforzandosi nell’800 con l’Arsenale Militare e nel ‘900 con lo stabilimento siderurgico. L’opera prende le mosse dall’Unità d’Italia per concludersi nel 1966 con la fine dell’esperienza della Comios (Cooperativa Mitilicoltori e Ostricoltori) e la successiva sottoscrizione di una convenzione tra il Centro Ittico Tarantino Campano, subentrato alla Comios, e l’Italsider con la quale tutti i dipendenti del Centro Ittico vengono assunti dall’Italsider, sancendo il prevalere della “monocultura dell’acciaio” su mitilicoltura ed ostricoltura. -
Chiamatemi Leo
Biografia di Leo Pantaleo scritta da Roberta Morleo. «Il volume tratta la figura di Leo Pantaleo nato ad Alberobello il 27 dicembre del 1939 e morto a Taranto il 13 aprile del 2017. Attore, regista, costumista, pittore. È stato autore di numerosi testi teatrali e ha operato in numerosi teatri italiani. Leo Pantaleo, è stato inserito tra i personaggi illustri del MUDIT (Museo dei personaggi illustri tarantini). Prima appunti, poi diario, questo testo è stato per anni cantiere, sempre aperto, di annotazioni veloci, percezioni scolpite a penna e tumulti del cuore. È diventato libro solo grazie ai miei tanti amici, agli amici di Leo e al tempo, che ha reso ancor più grande, sempre di più, tutto ciò che ho avuto la fortuna, immensa, di conoscere da molto vicino.» (l'autrice) -
Cento malinconie
"Nei momenti di malinconia si ha modo di scendere nel profondo del proprio cuore, che ama il raccoglimento ed il silenzio. L’esercizio del ricordo, nella vita, è un balsamo per tutto quanto è accaduto; ricordare mitiga i rimpianti, valorizza le scelte fatte, dona una serenità dimenticata a causa degli affanni quotidiani. La mente e il cuore ricordano anche le cose terribili, per riconciliarsi con la propria esistenza che a suo tempo, forse sbagliando o forse no, ha scelto. Il ricordo non riavvolge il film della vita, lo rivede lentamente e permette di scrivere un commento più sereno a tante circostanze che vorremmo non fossero mai esistite, ma che, come fotografie, sono appese al muro della vita e che si palesano tutti i giorni ai nostri occhi. L’ultima malinconia accompagnerà la vita di ognuno verso l’epilogo, il commiato dall’esistenza terrena.""""" -
Il rosa dei garofani
Vito Sgobba è nato a Taranto il 20 aprile del 2004. Diciotto anni, ancora studente del liceo. Da molti anni fa parte della Compagnia teatrale Anna De Bartolomeo come attore e aiuto regista. Inoltre ha diretto due testi teatrali molto importanti come il ""Giardino dei Ciliegi"""" e """"Natale in Casa Cupiello"""". Ha sempre dedicato tantissimo tempo alla scrittura, studiando e leggendo per ore e ore vocabolari della lingua italiana, fin da molto piccolo, restando completamente affascinato dai suoni, sapori e odori che essi emanavano."" -
Pane e politica. Il viaggio della mia tribù
“Alfredo Venturini, con questo libro, dedica alla sua famiglia, agli amici, ai parenti e ai socialisti un ricordo di vita vissuta, fa un regalo di futuro: il passato che non passa, quello che diventa parte di te giorno dopo giorno e vive con te. Attinge alla sua grande cultura umanista per raccontarsi e raccontare momenti significativi della storia d’Italia nel dopoguerra, che hanno concorso a formare la classe dirigente, e da lui vissuti a Pane e Politica. Come tanti di noi, ciascuno nel proprio mondo nel concreto della vita, e tutti insieme in una comunità ideale, dell’appartenenza identitaria socialista che “è” condivisione e divisione, conoscenza ed emozione, reciprocità e solidarietà, intelligenza del cuore, per dirla in sintesi. Alfredo lo fa rivivendo il viaggio della sua famiglia dal Nord al Sud, da Parma a Taranto. Racconta il divenire del suo passato familiare e ambientale che diventa, nel suo ricordo, il suo presente e il suo futuro. È un richiamo al moto della storia, alla continuità e alla discontinuità dei fatti attraverso i quali essa si compie. (…) “(Avv. Carmelo Conte già ministro per i Problemi delle Aree Urbane) -
Palcoscenico del Settecento. I restauri della basilica: storie di pietre e di comunità 1993-2019 Martina Franca
Il volume “Palcoscenico del Settecento”, racconta i restauri della Basilica dei martinesi, avvenuti dal 1993 al 2019. Gli autori, l’ex rettore della Basilica don Franco Semeraro e l’architetto Gianfranco Aquaro, con questo prezioso volume celebrano il lavoro della comunità martinese che ha permesso alla Colleggiata di tornare a splendere candida dopo il rischio di crollo.“Nelle vicende che si raccontano in questa rilettura riguardante la Basilica di San Martino vi sono state situazioni, opportunità, passaggi che definirei storici, epocali, in cui i martinesi hanno fatto comunità, hanno fatto progetti, sono stati creativi. È dovere custodire, non smarrire la memoria. È suggestivo e stimolante quell’invito del Maestro, narrato nell’evangelo di Giovanni, un attimo dopo la moltiplicazione dei pani, “raccogliete i pezzi avanzati perché niente vada perduto” scrive don Franco Semeraro nella sua introduzione, celebrando quella laboriosità e concretezza della comunità martinese che riconosce nella Basilica il suo simbolo. -
L'illusione realista ovvero lo specchio deformante
Quali dunque le categorie della scrittura, si domanda con pregevole ansia l'autore di questo libro? Egli conclude sin dall'inizio che l'opera non può essere che aperta, mutevole, in movimento come l'essere umano, nel tempo e nello spazio. Appare qui tutto un mondo di intenzionalità, di soggettività, di linee essenziali del visto, e di punti di fuga che si perdono all'infinito, nei meandri del cuore e dell'occhio. Può lo scrittore avere una visione oggettiva del reale? Può questa visione essere complessiva? Quale rapporto ha essa con l'immaginazione? Quale la percentuale di soggettività? Ecco allora spuntare, per Mario Iazzolino, il senso di un realismo soggettivo. -
Complessità delle relazioni sociali. Tra logica e filosofia
Che tipo di oggetti sono le relazioni sociali? Quali problemi emergono in una possibile descrizione e definizione sintattica e semantica di questi oggetti? Quali sono le coordinate logiche, epistemologiche e teoretiche dello sfondo dal e nel quale questi oggetti si stagliano; sfondo dal quale sono formati e che contribuiscono, a loro volta, a formare? Qual è il ruolo del linguaggio delle e nelle relazioni sociali? Relazioni sociali che, tuttavia, sono anche vissuti e costrutti di soggetti che non solo le studiano, ma le vivono, le determinano e ne sono a loro volta determinati. Il testo affronta queste domande e questi problemi, la loro vaghezza e la loro complessità, attraverso un dialogo che coinvolge la filosofia, la logica, la sociologia delle relazioni sociali. Un dialogo che ha per protagonisti, tra gli altri, il concetto di vaghezza e alcune sue analisi in relazione al concetto di verità, il I Teorema di Incompletezza di Gödel del 1931, il concetto di habitus e quello di rete sociale. -
Tra gli ulivi
La vita scorre noiosa nella stazione dei carabinieri di un piccolo paese calabrese. Fino a quando due sorelle, figlie di una delle famiglie più in vista, spariscono nel nulla. Scappate? Rapite? Uccise? Di mezzo ci s'infila anche un omicidio dal probabile movente passionale. Per il maresciallo Calabrò il lavoro non sarà facile, anche perché pian piano cominciano ad emergere verità scabrose, recenti e antiche, che qualcuno vuole restino consegnate al silenzio degli ulivi. -
Religione e rivoluzione nel Mezzogiorno preunitario: Carlo Pisacane
Il volume raccoglie gli atti del convegno di studi sul tema Religione e rivoluzione nel Mezzogiorno preunitario: Carlo Pisacane, presso la Scuola Militare ""Nunziatella"""" di Napoli."" -
Mimi Bluette fiore del mio giardino
L'avventurosa parabola erotica di Mimi Bluette, al secolo Cecilia Malespano, ha inizio quando uno ""Studente in medicina"""" invero alquanto improbabile, coglie """"la sua prima verginità"""" durante """"una sera del mese d'Aprile"""", e prosegue nella """"Città immensurabile"""" di Parigi, ammaliata dall'intenso fascino della provinciale che decide di trasferirsi nella capitale francese, laddove suscita intensi desideri. La sua strada è costellata da una sequela di amanti che, però, non lasciano in lei alcuna traccia poiché quasi tutti privi di un significativo spessore individuale. Un bel giorno ella incontra Hilaire Castillo, del quale si innamora perdutamente: a partire da questo momento, la sua vita subisce un mutamento radicale che la spingerà ad attraversare l'Africa alla ricerca dell'uomo misteriosamente scomparso. Tale metamorfosi, che culminerà in un gesto estremo, viene raccontata in pagine dense di grande pathos dalle quali emerge l'abilità narrativa dell'autore, lungamente ed ingiustamente negata da corrucciate schiere di critici."" -
Responsabilità e comunità
I saggi raccolti in questo volume sono il frutto di studi maturati nell'ambito di un Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN) su ""Responsabilità e Comunità"""", e per gran parte corrispondono alle relazioni presentate al Convegno Nazionale che, nel quadro delle attività di tale progetto, si è svolto nell'Università della Calabria nelle giornate del 24 e 25 settembre 2004. La nozione di responsabilità viene qui analizzata sia sotto il profilo storico, attraverso l'esame dei significati dottrinali che essa assume in differenti contesti culturali, a partire da quello antico, che sotto il profilo teorico, con ampi riferimenti a problematiche etiche e giuridiche della cultura contemporanea, sempre affrontate sotto il profilo della loro rilevanza filosofica. Curatori del volume sono il Prof. Franco Bianco, già ordinario di Storia della Filosofia nell'Università Roma Tre e il Prof. Marcello Zanatta, ordinario di Storia della Filosofia Antica nell'Università della Calabria."" -
Il destino delle immagini
"Uno dei segni di ciò che si è chiamato modernità è stato il superamento della grande tradizione dell'estetica classica, che, a partire da Aristotele, è nata e si è sviluppata sotto il segno delle """"poetiche"""". Questa tradizione ha definito un """"regime mimetico"""" dell'arte1, fondato sul rapporto fra costruzione dell'intreccio, mythos, e azione, praxis, il primo essendo pensabile proprio come mímesis praxeos. Il regime mimetico dell'arte ha contrassegnato tutta l'estetica classica perché fondato su una concezione della forma come principio attivo da applicare alla passività della materia. Questo modello classico dell'attività dell'idea (e della sua dicibilità), e della ricettività della materia (e della sua visibilità), ha avuto diverse """"riprese"""" in questo secolo, anche da parte di filosofi che si sono occupati occasionalmente di cinema. Tra gli altri, è sufficiente pensare alla ripresa di Aristotele operata da Galvano della Volpe nel Verosimile filmico, incentrata sulla """"discorsività"""" delle immagini, o alla matrice platonica della concezione di Alain Badiou del cinema come """"luogo"""" di """"visitazione"""" dell'idea"""". (da """"Il regime estetico delle immagini"""" di Roberto De Gaetano)." -
Il grande inganno. I falsi valori della 'ndrangheta
La 'ndrangheta e i suoi falsi valori è il filo rosso del nuovo libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso che Michele Borrelli arricchisce con la sua competenza didattico-pedagogica. Un grande e mostruoso inganno la 'ndrangheta, che intesse trine e orditi così spessi da rendere la matassa indipanabile e inquietante. Nella tramatura l'ultimo terrificante episodio che ha provocato un vero e proprio movimento tellurico a Duisburg trasformando l'estate agostana in un ""inferno"""" di sangue senza che la matassa si sfilacciasse di una maglia. Tanto è lo spessore della 'ndrangheta contemporanea, spaventosamente postmoderna, capace d'imbastire """"abiti"""" di sartoria così perfetti e inimitabili da rendere impossibile ogni smagliatura: cinquantanove colpi esplosi nella cittadina tedesca da uomini allenati ad odiare e a mantenere la sagomatura dell'abito mentale in perfetta forma ne è la prova. E, dunque, proprio dalla strage di Duisburg, ripartono le penne di Gratteri e Nicaso per ripuntare l'attenzione sulla 'ndrangheta nella sua essenza fenomenologica sì da riproporre l'idea chiave che la mafia calabrese non è né isolata né isolabile ma è presente in maniera onnicomprensiva e pervasiva, ovunque."" -
Cosentini in bianco e nero. Vol. 2: I luoghi, gli uomini, le cose.
"Un libro da sfogliare come un album. Un album da leggere come un libro"""". Come in tutti gli album si arricchiscono i tasselli della storia comune di tanti cosentini, vissuta nella familiarità dei luoghi, delle atmosfere e delle cose che li circondavano e mutavano con il tempo." -
Islamica. Crisi e rinnovamento di una civiltà
Il fondamentalismo è uno dei problemi del mondo moderno, forse il principale. Si manifesta come ideologia radicale e, allo stesso tempo, come movimento politico estremista. Nato sul modello dei partiti totalitari occidentali, ha assunto progressivamente una colorazione religiosa. Finora pochi sono stati i rimedi efficaci contro tale pericolo, particolarmente in ambito islamico, poiché i molti pregiudizi che gravano sui musulmani hanno impedito una presa di coscienza della sua reale ampiezza e gravità. L'Europa rappresenta oggi un'importante frontiera del confronto tra Islam e fondamentalismo. Il senso dello Stato e la democrazia, la libertà religiosa e i diritti umani, il carattere e l'organizzazione della comunità, sono il terreno in cui avverrà uno scontro decisivo. -
Indagine all'ombra del Mab
Il Mab è il Museo all'aperto di Cosenza. In questa città Chiara, Carlo, Pietro e Claudio, quattro persone che non si conoscono, si troveranno al centro di un'indagine della DDA sulla più grande, potente e crudele organizzazione criminale del nostro Paese e forse del mondo, la 'ndrangheta. Sullo sfondo della storia, la Calabria ed i suoi abitanti, sospesi sull'eterno dualismo tra la voglia di andare via e la paura del nuovo. E l'assoluta necessità di cambiare.