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Il cero nascosto
Un romanzo denso di suggestioni di sicuro interesse sin dall'incipit contraddistinto dalla raffigurazione di un ambiente connotato dall'irruzione dell'irrazionale, dal carattere certamente non accessorio, a dilatare i contorni dello scenario circostante fino a fissarli ad un'inesistenza temporanea, nonostante l'agnizione da dove hanno origine i vari movimenti narrativi, attestando, non soltanto la presenza di una dimensione parallela a quella reale, mai persa di vista dallo scrittore, oltre ad una serie di molteplici e strane combinazioni, unitamente alla presenza di rapporti incredibili, relazioni bizzarre, contatti ripugnanti, ripetizioni, coincidenze fatali, fondanti il nucleo centrale di un'opera che si colloca agevolmente all'interno del panorama letterario calabrese e nazionale, dato il respiro decisamente ampio assunto dalla narrazione, e l'uso di un linguaggio privo di inopportuni ingorghi descrittivi, sacrificati per dare spazio alla decisa volontà dell'autore di estendere lo sguardo oltre la superficie. -
Clint Eastwood
Un nuovo libro su un autore classico. Un libro che affronta in forma imprevista e sorprendente uno dei grandi registi del cinema contemporaneo: Clint Eastwood. Quello che ne esce è l'immagine nuova di un autore, guardato sotto il filtro di prospettive eterogenee ma integrate (che giungono fino al suo ultimo film ""J. Edgar""""), capaci di collocarsi oltre le più usuali etichette, che fanno di Eastwood e del suo cinema uno dei luoghi più intensi per pensare le forme di esistenza nella contemporaneità. Come dice De Gaetano nell'Introduzione: """"Eastwood in un esercizio di tessitura simbolica dell'immaginario classico, che ne spiega la sua """"inattualità"""", ci fa vedere all'opera il costituirsi o il dissolversi di un soggetto alle prese con la vita colta nei momenti che mettono alla prova, e dunque che mettono in condizione il soggetto di cambiare o perdersi, fino a morire""""."" -
Cosa nuova. Viaggio nei feudi della 'ndrangheta con lo squadrone cacciatori
"Cosa Nuova. Pensavo e ripensavo. Così spaventosamente simile a Cosa Nostra, eppure così sideralmente lontana dai suoi modelli verticistici e stragisti. La 'Ndrangheta ha avuto una infinità di nomi nel corso del tempo, tutti molto indicativi del periodo che l'organizzazione attraversava: """"Famiglia Montalbano"""", """"Picciotteria"""", """"Onorata Società"""", """"La Santa"""", segnano momenti diversi di un filo criminale mai interrotto. E oggi Cosa Nuova è l'etichetta che riesce a contenerne molte altre: quella di una organizzazione trasversale nelle alleanze e negli affari, di una mafia globale proiettata nel futuro, di un sistema perfetto e inattaccabile. Sarà pur vero che, come diceva George Orwell, per vedere quello che abbiamo davanti serve uno sforzo costante, eppure a me fu subito chiaro, e senza che mi sforzassi troppo nell'analisi, che quella che mi si era parata davanti fin dall'inizio del viaggio era davvero cosa nuova; anche se, prima che il Cacciatore M. me lo confessasse, quasi segretamente, non potevo immaginare che il nome coincidesse con la categoria mentale che ne avevo tratto. Già, il mio viaggio. Sembrava fosse finito. O forse no, un viaggio non finisce.""""" -
I diari di mio padre 1938-1946
L'autore propone in questo volume i diari di guerra di suo padre, scritti a cavallo tra il 1938 e il 1946. Partito per il servizio militare, Antonino Corigliano, viene inviato a svolgere la missione di ufficiale dell'Esercito in Libia. Ed a Bengasi dove era di stanza, viene colto dallo scoppio della seconda guerra mondiale. A conclusione del conflitto, viene fatto prigioniero e trascorre tra reticolati di guerra, a Yol (Kangra Valley), in India, cinque anni. È in quel periodo che ha pensato di scrivere i diari sulla sua esperienza di allievo ufficiale, sottotenente dell'Esercito, prigioniero di guerra. Attente riflessioni dalle quali traspare la gioia iniziale, l'impegno in guerra, le terribili sofferenze della prigionia. Prefazione di Vittorio Zucconi. -
Elogio di Filangieri
Da diversi punti di vista assume valore questo Elogio composto da Salfi, patriota esule a Parigi, e pubblicato nel 1822 assieme ad un ""commentario"""" di Benjamin Constant, in una edizione francese delle """"Opere"""" di Gaetano Filangieri. Prima di tutto, questo scritto salfiano permette di ricostruire più compiutamente il percorso intellettuale dello stesso esule napoletano; consente poi di avere un attendibile criterio di lettura dell'ideologia politica del Filangieri differenziandola dal liberalismo costituzionale di Constant per il maggior peso delle idee illuministiche e democratiche che ne sono al fondo. In ultimo, aiuta a risalire alle fonti ideologiche delle democrazie liberali contemporanee. Per tutto ciò, riproporre questo Elogio salvandolo dalla dispersione e dalla dimenticanza, è parso quanto mai necessario e utile per chi vuole accostarsi ai grandi dibattiti sulle forme migliori di governo, i quali, tra '700 e '800, animano la cultura europea."" -
Pietro Bucci. Un ponte verso il futuro
Questo libro raccoglie i contributi commemorativi di colleghi ed amici di Pietro Bucci, uno dei padri fondatori dell'Università della Calabria, e personaggio di altissimo profilo umano e scientifico. Il curatore dell'opera ha sicuramente colto nel ricordo di colleghi, allievi, ed amici gli aspetti fondamentali e caratterizzanti della personalità di quest'uomo, che seppure non più presente nell'immanente, rimane una figura vivida ed ispiratrice per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di incrociare la sua avventura umana. Emblematico è il titolo che l'autore ha scelto. Pietro Bucci: ""un ponte"""" verso il futuro. È un ponte questo, che rappresenta sicuramente l'emblema dell'Università che Bucci ha contribuito a realizzare, dando un apporto fondamentale e determinante, ma è anche un ponte che proietta le nuove generazioni calabresi verso un progresso di cultura e consapevolezza di un futuro migliore."" -
Codice rosso. Sanità tra sperperi, politica e 'ndrangheta
"Codice Rosso"""" è un viaggio da incubo nella Sanità calabrese che porta il lettore a sprofondare nelle malebolge dell'inferno dantesco. E sono vere e proprie trivelle le penne dei due attenti giornalisti calabresi, Arcangelo Badolati e Attilio Sabato, che scavano in un sistema putrido e putrescente e ne tirano fuori esalazioni nocive e mortifere che fanno rabbrividire. C'è di tutto nel sistema sanitario calabrese: ruberie, sprechi indicibili, conclamati sistemi clientelari, infiltrazioni mafiose strategiche, ritardi inspiegabili, immobilismo atavico, ospedali fatiscenti, disinteresse e disattenzione e tante, forse troppe, morti in corsia. La Sanità calabrese è da sempre un pozzo senza fondo che consuma tre quarti del bilancio regionale e spende più della metà di quanto incassa. È un sistema rimasto imbrigliato nelle maglie di una politica pasticciona che ha inaugurato ospedali mai aperti e strutture mai utilizzate. Un pianeta diventato appannaggio dei partiti che ne controllano la gestione attraverso l'occupazione sistematica delle aziende diventate vere e proprie """"fabbriche del consenso"""". L'inferno." -
La costruzione dello spazio sociale. Il caso di piazza Armerina
Il mutamento sociale legato al vissuto di un aggregato umano - con le sue componenti e dinamiche socio-culturali - emerge come campo d'interesse specifico della sociologia, permettendo di affrontare in maniera scientificamente fondata la relazione fra spazio sociale e substrato materiale della società. Questo focus analitico, già esplorato dalla sociologia classica, ed in modo particolare dagli autori della Scuola di Chicago, trae origine dalla volontà di riflettere criticamente sulle traiettorie evolutive del pensiero sociologico, dei suoi paradigmi interpretativi, dei suoi strumenti di ricerca empirica. -
Giustizia islamica
La 'ndrangheta è frutto di una concezione arcaica e violenta della Società: le sue leggi sono ferree e le punizioni comminate senza alcuna pietà. Ma cosa può accadere quando questa organizzazione criminale si scontra con una civiltà integralista come quella islamica, con leggi altrettanto spietate? Attentati, omicidi, rapimenti e vendetta: in mezzo a questo epico scontro si troveranno Pietro, Chiara, Antonio e Claudio, con il loro amico Kabir, ancora una volta in prima linea a rischiare la loro vita per affermare la necessità dell'impegno personale nella lotta per la legalità. -
Il concetto giuridico di responsabilità. Rilevanza e funzione nel diritto canonico
Il lavoro intende evidenziare la specifica rilevanza della ""responsabilità del fedele"""", nella sua duplice accezione di responsabilità-imputazione e responsabilità-impegno attivo. La dimensione giuridica della responsabilità vocazionale, in cui si sostanzia l'appartenenza alla Chiesa, realizza il carattere di impegno e di vincolo sacrale proprio del significato originario del termine. La prima accezione, invece, pur nella peculiarità che assume nel diritto canonico, è ascrivibile al modello di responsabilità giuridica comune anche agli altri rami del diritto. Le radici storiche, teologiche e filosofiche della responsabilità, e le attuali problematiche della categoria in ambito giuridico, costituiscono le premesse necessarie per lo specifico oggetto di questa ricerca finalizzato ad evidenziare il contributo peculiare all'analisi del concetto che può derivare dalla rilevanza della dimensione essenzialmente giuridica dell'appartenenza religiosa del fedele all'ordinamento canonico latino."" -
Guagliuni i malavita. Cosenza 1870-1931
Francesco Caravetta descrive ogni ombra del paesaggio, riporta le voci che vi risuonano, cataloga ogni oggetto d'indagine. È un cesellatore di notizie, le incastra una dietro l'altra per raccontare le origini della malavita cosentina, sfatando il mito della provincia felice. Sfogliando questo libro si coglie lo spaccato di una città, con le sue teste calde e i tanti delitti che fanno da boa ai tempi, in una sorta di via crucis del crimine organizzato dal 1870 al 1931. Una trama da romanzo d'appendice, ricostruita grazie a una rigorosa ricerca d'archivio. -
La regina delle nevi
"Pensarci? E a cosa Lucy?"""". La bambina si voltò verso di lei, leggermente sorpresa di non capire, non era solita lasciarsi sfuggire ciò che le persone volevano esprimere a parole: """"Come cosa Selene? Andiamo, non prendermi in giro, sto parlando di ..."""". La voce della ragazzina sfumò, così come il suo ricordo, mentre le strade della Londra ottocentesca riprendevano la consueta fattezza, tipica del nuovo secolo. Selene si guardò intorno constatando di essere rimasta sola, una mano in lontananza si agitava cercando di attirare la sua attenzione: """"Selene sbrigati oppure ci lasciano indietro! Chi lo vuole sentire Smacker dopo?"""", la voce di Amy era poco meno di un urlo; la ragazza sorrise al vedere la reazione della gente, le persone non cambiavano più di tanto anche dopo secoli." -
Vita di Fortunato Seminara scrittore solitario
...un altro punto ci sembra fondamentale per evocare correttamente Seminara, quello che consiste nel finirla una volta per tutte con la ""calabresità"""". La ricostituzione d'una vita è soprattutto una messa in evidenza della libertà del soggetto di fronte al reale; fra gli elementi di questo reale la Calabria è un dato che Seminara, durante la sua esistenza, dovrà affrontare e usare, ma non costituisce una fatalità. Per ogni uomo, la vera tragedia è il carattere, e questa tragedia è universale ma, contemporaneamente, mette in scena la nostra libertà. Questa lotta di uno contro se stesso, e poi contro gli altri, è propria di ognuno di noi, sempre e ovunque, e può essere capita da tutti. Il luogo della nostra nascita è un incidente, e restiamo liberi di farne ciò che vogliamo, l'elemento determinante (ma anche misterioso) è l'io."" -
Il fantastico mondo di Giuseppe Pederiali
Il volume presenta una selezione-percorso della narrativa di Giuseppe Pederiali, corrispondendo in ciò all'invito di Calvino di ""liberarsi liberando"""", cioè di lasciare spazio alla magia e al fascino dei racconti fantastici, delle leggende, delle fiabe. Il libro è diviso in cinque capitoli: Fantasie di animali meravigliosi, Storie di magia e superstizioni, Leggende delle acque, nate nella tradizione popolare tra il Po e il Panaro, Favole, Racconti inverosimii."" -
Il viaggio di Abdu. Dall'Oriente all'Occidente
Un libro a metà strada fra racconto di viaggio, fiction e lezione di geografia. Abdu è un giovane suonatore di sitar, la chitarra indiana, originario delle valli del Karakorum, con cui l'autore ha fatto amicizia e viaggiato, lasciandolo poi libero di tentare il volo verso l'Occidente, dove cercherà vanamente di inserirsi come suonatore professionista nei complessi più in voga negli anni Settanta e Ottanta. Al centro del racconto sono i viaggi di Abdu in Asia, in Europa, in Africa e in America, la sua constatazione dell'impossibilità di armonizzare la sua visione del mondo e la sua cultura mistica, con la religione laica e materialista dell'Occidente, di cui aveva subito il fascino delle grandi conquiste tecnologiche. -
Natura d'acqua. Itinerari ciclo-turistici lungo il Po
Questa guida dedicata al fiume Po attraversa nove Province e un numero elevato di Comuni e propone dieci itinerari cicloturistici tra natura, storia e arte. L'autore accompagna alla scoperta delle terre piacentine, pavesi e lodigiane, lungo il parco dell'Adda, o l'argine tra le cascine a corte padana e paesi rurali del Cremonese o ""delizie d'acque"""" della terra dei Farnese. Per approdare nell'area oltrepadana mantovana o nella terra reggiana della Bonifica Bentivoglio e della piccola """"capitale"""" Gualtieri. Si passa poi al percorso nella pianura e litorale di Ravenna e in mezzo al delta ferrarese. Segue un itinerario circolare sul percorso della ciclabile, conosciuta in tutta Europa, """"Destra Po"""". Chiude un itinerario nel Polesine occidentale."" -
Breve trattato delle sensazioni
In fondo, non si può dire nulla della sensazione, se non che colma. Ma quale vuoto riempie? In una serie di digressioni apparentemente capricciose, creando una fitta rete di rimandi fra un tema e l'altro, la narrazione di Clair si muove fra la statua di marmo di Condillac e le cere della Specola di Firenze, il clavicembalo di Diderot e un sexy shop della rue Saint-Denis, un'incisione di Rembrandt e un dipinto di Vermeer. Un libro che segue le tracce del sapere fondato sui sensi. -
La devozione alla croce
Il 14 giugno 1953 Camus mette in scena l'adattamento della ""Devozione alla croce"""" di Pedro Calderón de la Barca. La pièce trova con la versione di Camus una consacrazione nella contemporaneità. """"Lo stravagante capolavoro"""" di """"uno dei più grandi geni drammatici che la Spagna abbia mai generato"""" innalza quale emblema paradossale e violento - una croce che imperscrutabilmente salva o danna. Il """"tutto è grazia"""" che investe gli eroi di Calderón ha il volto di un Dio misterioso: """"Angelo cattivo precipitato dal cielo, mi addentro cieco in questa notte profonda. Ma non ho più la speranza di tornare indietro e non mi pentirò..."""", dice la protagonista. Camus coglie infallibilmente l'ambiguità di un testo che trasforma la grazia in paradosso violento."" -
Racconti dalla Bosnia
In Bosnia raccontare si dice ""divaniti"""", dalla radice del turco """"divan"""" sofà, canapé, ottomana - per alludere a un raccontare disteso, lento, da fare (e ascoltare) in compagnia, come un rito. Chi racconta bene è tenuto in grande considerazione, come una specie di eroe nazionale. L'antologia presenta al lettore italiano le prose di diciannove scrittori del Novecento, autori che hanno lasciato una traccia indelebile nella letteratura bosniaco erzegovese del Novecento."" -
Spazio globale: politica etica e religione
La globalizzazione è un fenomeno di inarrestabile portata con molteplici e potenzialmente pericolose conseguenze, che necessita di essere affrontato attraverso un'ampia ridefinizione delle categorie concettuali entro cui la modernità ha organizzato la vita sulla terra. In un mondo che sembra divenire di giorno in giorno più piccolo, più uniforme, ma non per questo più pacificato, è necessario fermarsi a riflettere sul concetto di spazio, cioè sul ""vivere insieme in uno stesso luogo"""". Ciò implica riflettere su ciò che era e su ciò che è diventato lo spazio pubblico, ovvero lo spazio della politica e porsi il problema della pace e del raggiungimento di una situazione di pacificazione stabilizzata una volta per tutte.""