Sfoglia il Catalogo feltrinelli029
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2661-2680 di 10000 Articoli:
-
Le «Cronache Sociali» 1947-1951. Ristampa anastatica
Rivista politico-culturale fondata e diretta da Giuseppe Dossetti, Cronache Sociali nasce nel 1947, dopo l'estromissione delle sinistre dal governo De Gasperi, e cessa nel 1951. La rivista si pone al di là delle semplici appartenenze ideologiche dell'Italia del secondo dopoguerra, e si confronta con la modernità, con i mutamenti della società, con la crescita economica, con i suoi problemi e le sue necessità, con l'esigenza di un rinnovamento del corpo sociale nelle sue varie articolazioni. La modernità non rappresentava un problema, ma un'opportunità, un magma da interrogare con tenacia, competenza e passione. Palestra per una parte importante della classe dirigente del Paese, Cronache Sociali ha lasciato in eredità non solo al cattolicesimo democratico, ma anche a tutto il riformismo italiano, la voglia di approfondire e di aggiornare le posizioni: la volontà di un impegno politico più ampio del semplice lavoro partitico parlamentare, la lettura coraggiosa della realtà italiana, la grande forza progettuale per incalzare il governo. Cronache Sociali è stata testimone di fondamentali e indimenticati avvenimenti storici: la fine del Tripartito, la politica economica Einaudi-Pella, le riforme per il Mezzogiorno, la pericolosa avanzata elettorale della destra conservatrice, la guerra di Corea, la politica per il riarmo. -
Lessico per un'Italia civile
2004-2007. Passato prossimo. Forse è utile estrarre, dalle aggrovigliate discussioni degli anni scorsi, alcune indicazioni che permettano di entrare nel nuovo periodo che si apre, liberi dalla sensazione di aver perso come cittadini il nostro tempo: molte contraddizioni sono scoppiate e molti problemi rimangono aperti, ma è cresciuta un'Italia civile che può cominciare a dialogare intorno a parole il cui senso può essere compreso e condiviso. Questo libro riunisce quarantadue testi, fra articoli e saggi brevi, che Paolo Prodi ha pubblicato negli ultimi quattro anni in diverse sedi. A ognuno degli interventi è stata apposta una titolazione brevissima (talvolta di un'unica parola), con l'obiettivo di dar vita a una sorta di dizionario, ordinato in senso alfabetico, che desse conto dei vocaboli e dei concetti comunemente utilizzati - non di rado in maniera impropria - nell'affrontare le principali questioni religiose, politiche, sociali ed etiche sollevate dal nostro tempo. Il volume si apre con una lunga conversazione, avvenuta nel gennaio 2008, tra Prodi e il curatore del libro, Piero Venturelli, sul mestiere dello storico e sull'importanza della storia di lungo periodo per la comprensione del presente. -
Il gigante non addormentato
Una favola ambientata nell'Appennino Tosco Emiliano. Protago nista è il piccolo Tommaso, che attraverso i racconti della nonna impara i nomi delle località di montagna: il Cusna, il Ventas so, i Prati di Sara, le Alpi di Vallestrina, la Pietra di Bismantova, Monte Ravino. Così affascinanti e pieni di poesia, i monti dell'Appennino sono il ""Parco del Gigante"""", un gigante buono che ama i boschi, il vento, la natura. E che va conosciuto, rispettato, amato."" -
Secolo. Cento e una storia di un secolo
Una raccolta di racconti con un'ambizione enciclopedica: tenere insieme un intero secolo, il Novecento, fra le pagine di un libro, in un centinaio di brani, ambientati ognuno in un anno del ventesimo secolo, in varie città, da Belgrado a Londra, da Roma a Parigi, Mosca, Vienna, L'Avana, Bombay, Berlino, Saigon, Buenos Aires... Sono racconti, evocazioni, frammenti, saggi: difficile definirli in una sola parola. L'autore non si pone l'obiettivo di restituire tutte le tensioni del ventesimo secolo, ma le conosce, non domina tutto lo scacchiere mondiale, ma lo controlla, attraverso vicende che si intrecciano con la Storia. -
La bellezza della persona buona
I saggi raccolti nel volume documentano una parte significativa della riflessione più recente della filosofa ungherese. L'elemento di continuità è dato da una progressiva apertura all'alterila. La presenza dell'altro e il rapporto con l'altro sono declinati in un primo tempo nel linguaggio della teoria dei bisogni e poi mediante la categoria della responsabilità. Ciò che si delinea nell'etica della personalità proposta da Heller è così una forma di individualismo che, lungi dal ripiegarsi in se stesso, trova un momento essenziale nell'incontro con l'altro. -
Stato mondiale o «nomos» della terra. Carl Schmitt tra universo e pluriverso
A distanza ormai di quasi sessanta anni dalle pagine dedicate da Schmitt al Nomos della terra, la «grande antitesi della politica mondiale» tra pluriverso e universo, lungi dall'aver trovato soluzione, è divenuta, semmai, di ancor più scottante attualità con il sopraggiungere dell'età globale. Pur con tutti i suoi limiti intrinseci, la teoria schmittiana dei grandi spazi ha l'indubbio merito di porre l'accento sulla necessità di pensare a un pluriverso in grado di contrastare le spinte universalistiche della potenza imperiale di turno, oltre a smascherare il carattere ideologico dell'attuale ""umanitarismo"""". Tuttavia, oltre l'antitesi schmittiana tra universo e pluriverso, se davvero si vuole fugare lo spettro di un Impero universale o quello, altrettanto minaccioso, di una guerra civile mondiale, nell'epoca della globalizzazione universo e pluriverso non sono i termini di un'alternativa, ma vanno pensati insieme. Solo una politica dell'ospitalità può ispirare il pluriverso di una confederazione di grandi spazi, i quali si riconoscono nell'universale con-vivenza che consente a ciascuno di scoprire quell'estraneo che è e quell'ospite che è chiamato a diventare."" -
La democrazia e i suoi dilemmi
I saggi raccolti in questo volume sono stati scritti in luoghi e momenti diversi, ma sono tutti legati a circostanze difficili per la democrazia. Il primo e il secondo nascono dal confronto con condizioni di oppressione (gli ultimi anni della dittatura di Pinochet e del regime comunista polacco), il terzo risale a qualche anno dopo ed è un tentativo di esaminare il ""lato oscuro della democrazia"""": l'insofferenza verso la diversità profonda. Le parole chiave della riflessione di Charles Taylor in questo libro - comunità, solidarietà, esclusione - convergono nel definire il profilo di una forma di vita sociale e di governo non conciliata: con grandi potenzialità, ma anche piena di difetti. La tesi dell'autore, uno dei più influenti filosofi politici viventi, è che proprio nell'imperfezione della democrazia debba essere ricercato il segreto della sua vitalità, che di norma sfugge sia ai cinici sia ai puristi. Se un possibile motto del libro è: """"non pretendete l'impossibile dalla democrazia"""", a esso va affiancato un altro slogan, meno austero e castigato: """"non mettete però limiti al suo futuro""""."" -
Il coraggio di scrivere
In una serie di articoli pubblicati fra il 1974 e la fine degli anni Ottanta, Molossi ci fa capire, in maniera chiara, come e perché l'Italia è arrivata a questo punto del guado. Forse potevamo fare qualcosa prima? Molossi s'interroga e dai suoi editoriali ne esce una nazione che fra terrorismo, compromesso storico e politica estera ha perduto quel ruolo strategico che aveva fatto dell'Italia il Paese più importante nel Mediterraneo. Prefazione di Antonio Patuelli. -
La rivoluzione
Ne ""La rivoluzione"""" (1907) Landauer ricostruisce un processo che attraversa i tempi moderni, aperto a esiti imprevedibili. In esso è sempre attiva la forza dell'utopia, ma i termini """"utopia"""" e """"rivoluzione"""" non si corrispondono pienamente. Se la prima rimanda al ruolo attivo dell'impossibile nel determinare realtà nuove in ogni tempo, la rivoluzione in senso proprio appartiene solo all'epoca moderna dell'individualismo. E di questo mantiene l'ambivalenza. Essa si serve di strumenti politici e quindi non è in grado, come tale, di risolvere la questione sociale. Può conseguire risultati duraturi e non essere esposta a involuzioni oppressive a condizione che abbia luogo parallelamente, nella vita sociale, una """"rigenerazione"""",ovvero la ricostituzione di una comunità spirituale in cui si conservi il ricordo di precedenti comunità. L'appendice di questo volume contiene un discorso tenuto nel 1919 da Martin Buber, discepolo di Landauer, per commemorare l'amico trucidato a Monaco dai """"corpi franchi"""" dopo la breve esperienza della Repubblica dei Consigli."" -
Terrorismo umanitario. Dalla guerra del Golfo alla strage di Gaza
Il volume raccoglie una serie di saggi sul tema delle guerre di aggressione scatenate nell'ultimo ventennio dalle potenze occidentali in violazione del diritto internazionale. Le guerre ""umanitarie"""" - dai Balcani all'Iraq, all'Afghanistan - sono state presentate come lo strumento principe della tutela dei diritti dell'uomo e dell'espansione della libertà e della democrazia. Si è trattato in realtà di conflitti fortemente asimmetrici, nei quali gli strumenti di distruzione di massa sono stati usati per fare strage di civili inermi, per diffondere il terrore, per distruggere le strutture civili e industriali di intere città e di interi paesi. Il fatto che in Occidente ci sia ancora chi continua a definire queste guerre """"umanitarie"""" e persino """"democratiche"""" - sostiene Zolo - chiarisce molto bene perché il global terrorism si sia diffuso in tutto il mondo sino a diventare la sola risposta tragica, impotente e nichilista - dei popoli oppressi. Sul piano teorico Zolo elabora una nozione di """"terrorismo internazionale"""" profondamente diversa rispetto alle formule varate dagli Stati Uniti e accolte dalla maggioranza dei paesi europei e dei loro giuristi accademici."" -
Per il bene comune. Dallo stato del benessere alla società del benessere
Una rilettura critica delle esperienze di welfare europeo e dei contributi teorici che hanno posto le basi per la loro trasformazione dallo Stato del benessere alla Società del benessere. Questi processi e elaborazioni vengono approfonditi alla luce della nuova fase dello sviluppo capitalistico imposto con la globalizzazione, con il suo tentativo di imporre una decrescita infelice, e dell'insorgenza di comunità e movimenti sociali che hanno rielaborato il progetto di welfare in direzione del Bene comune e dell'idea alternativa della Mondialità. Riflessione teorica e progetto politico si fondono in un testo scritto per chi vuole capire per agire. -
Paesaggi d'autore. Itinerari sul Po
Suoni e silenzi del grande fiume capaci di raccontare storie dense e ammalianti, visioni nitide o sfumate in cui si percepiscono i profumi d'acqua e di terra, pensieri d'autore e vite di personaggi illustri che hanno attinto a piene mani dalle atmosfere tutte speciali che avvolgono il Po dell'Emilia. Un viaggio che attraversa paesi, città e campagne ricche di memorie vicine e lontane, luoghi fecondi di piacevolezze del cuore e del palato, fino a raggiungere la pianura liquefatta e misteriosa dove il Delta si scioglie nell'Adriatico. Itinerari sentimentali tracciati dalle voci di scrittori e artisti che ci portano a scoprire una delle terre meno conosciute, discrete, eppure per molti aspetti più affascinanti d'Italia. Un libro per vagabondare nel mondo vero e magico del Po. -
Sacerdoti nella città. Esperienze di umanesimo cristiano
Il volume è dedicato a due figure di sacerdoti che hanno profondamente segnato la società e la storia di Genova, rendendosi protagonisti di straordinarie esperienze di solidarietà (non da ultimo con la Caritas), di impegno civile, di insegnamento e di fede vissuta sempre ""sul campo"""" e in un'ottica di condivisione, di dialogo interculturale e di apertura verso il prossimo. Le testimonianze di queste due """"avventure"""" di umanesimo cristiano - le vite di Antonio Balletto e di Piero Tubino, entrambi celebrati dalla loro città con il conferimento del Grifo d'Oro - sono qui rivissute attraverso i testi suggestivi e commoventi della loro vita: interviste, articoli su periodici, discorsi, singoli ricordi, saggi, omelie."" -
Identità dell'architettura italiana. Vol. 7
Un catalogo-mappa che raccoglie progetti e realizzazioni dei maggiori architetti italiani, su di un tema prima di allora mai affrontato nella complessità. Un evento senza precedenti - promosso dall'Università di Firenze, facoltà di Architettura, dipartimento di Progettazione dell'architettura e dottorato di ricerca in Progettazione architettonica e urbana - per riflettere sulla situazione dell'architettura italiana, presentando le più significative opere di architetti conosciuti a livello nazionale e internazionale. -
Il mestiere di capo. Essere manager, diventare leader
Un vademecum per il ""nuovo"""" capo e per tutti coloro che devono raggiungere obiettivi nella vita professionale. Muovendo da una efficace analisi degli aspetti tecnici, psicologici e organizzativi che sovrintendono il comando e il coordinamento di altre persone, questo manuale fornisce le indicazioni necessarie per svolgere il mestiere di leader senza perdere di vista il fattore umano. Con esposizione semplice e discorsiva il libro affronta i diversi aspetti del """"mestiere"""": programmare e poi coordinare il lavoro delle organizzazioni complesse e di un gruppo ristretto; analisi e elaborazione di un piano finanziario; lavorare con le risorse che si hanno e con quelle che... non si hanno; decidere e applicare la decisione; come si diventa leader; come si scelgono e come si valutano i collaboratori."" -
Paolo Pompei. Scritti giovanili. 1955-1962
«La lettura dell'opera postuma ha risvegliato in noi l'interesse per quel giovane professore, dall'aspetto dinoccolato, che, con poche e misurate parole, ha cercato d'infonderci curiosità e interesse per il mondo. In buona sostanza ci ricordavamo un uomo sì di profonda cultura, ma anche attento agli sviluppi della società e della politica.» (Dalla Presentazione). Di Paolo Pompei il libro presenta quattro scritti: T. S. Eliot, Donne e la tradizione della poesia; Lettura della Vita Nuova; Merleau-Ponty, politica e morale e Per l'abolizione della censura, e una lettera inedita. A conclusione del volume una testimonianza di Renato Barilli. -
Impresa sociale. Idee e percorsi per uscire dalla crisi
Come tutti i fenomeni innovativi, anche quello dell'impresa sociale suscita entusiasmi e perplessità, non essendo esente da criticità. L'impresa sociale, come peraltro stabilisce la normativa, è costitutivamente un'impresa plurale, un soggetto che propone integrazioni e interazioni tra public, profit e non profit. La cosa di per sé non è nuova. I rapporti tra non profit e public sono all'ordine del giorno e, in questi anni, anche il profit ha riscoperto funzioni e sinergie possibili con il non profit. Ciò che può essere nuovo, invece, è la ""ricomprensione"""" di sé da parte di questi attori dentro un compito comune: quello di dare un futuro credibile, cioè equo e sostenibile, a un'economia che ha perso la sua bussola e che fatica, senza averne forse neppure voglia, a ritrovarla. Cosa che per l'appunto cercano di dimostrare, con un'angolazione il più possibile concreta, i contributi qui raccolti. Sintetizzando, e per forza di cose semplificando la ricchezza di cui sono portatori, essi si muovono su un asse che parte dalla rivisitazione dell'idea di responsabilità sociale di impresa (Borzaga) per arrivare a una possibile agenda di lavoro su come costruire una adeguata politica per l'impresa sociale che veda protagonisti prima di tutto i soggetti che appartengono al Forum del terzo settore (Olivero). In mezzo a questo percorso ci sono idee e proposte che possono dare forza a tale prospettiva."" -
La crisi dell'individuo
La crisi del liberalismo e della famiglia borghese, gli esperimenti totalitari del nazionalsocialismo e del capitalismo di stato sovietico, l'avvento della società di massa e dell'industria culturale sono per Theodor W. Adorno momenti di una grande trasformazione, destinata ad abbattere la struttura psicologica tradizionale del soggetto autonomo. La disarticolazione dell'esistenza singolare è così la chiave per decifrare le patologie sociali del presente e per delineare i tratti del nuovo tipo umano in formazione. Gli scritti qui raccolti documentano come le meditazioni di Adorno sulla crisi dell'individuo e sulla distruzione dell'esperienza si intreccino con il progetto di una ""nuova antropologia"""" che faccia i conti con la metamorfosi bio-politica in atto. Nel mondo delle grandi organizzazioni i dispositivi di amministrazione della vita plasmano sempre più dall'interno il soggetto sin nel suo elemento naturale. Di tale mutazione è segno la centralità del corpo nudo che si manifesta in fenomeni diversi ma convergenti quali l'estetica mortuaria del fascismo, la fisicità anestetizzata del cinema, l'igiene sportiva di massa. Ma questo profondo rivolgimento non comporta solo la liquidazione della vecchia forma di vita e della struttura monadica dell'io. La crisi è anche l'occasione per un ripensamento ex novo dell'individualità sia nel suo potenziale critico sia nel suo ruolo creativo di forme inedite di azione solidale."" -
Nella città del pane e dei postini
Da una stanza situata nel cuore di Tashkent, in Uzbekistan, Giorgio Messori resiste al disagio di una guerra invisibile scrivendo: del suo arrivo nella Città del pane e dei postini, del lavoro di insegnante, dei viaggi e degli incontri nelle città uzbeke e poi fra i laghi e le montagne kirghise. Primo, vero esordio di uno scrittore di talento allevato alla scuola di Gianni Celati e Luigi Ghirri, Nella città del pane e dei postini narra di un uomo che ha viaggiato a lungo nello spazio e nel tempo della propria memoria prima di incontrare la sua vera casa, «il grande cielo dell'Asia»: chi si abitua al cielo non contemplerà più confini; poiché la terra è come il mare, le montagne le sue onde. -
Il soffio dell'organante. Storie intorno a un capodoglio
"Il soffio dell'organante"""" (nome popolare siciliano del mammifero, per la musica che emette nelle emersioni) intreccia le vicende di un giovane capodoglio, che incrocia le acque dell'arcipelago e poi prende l'Oceano, con quelle di un giovane liparoto che affronta la vita, entrambi tra conoscenza e insidie. Questo piccolo libro, opera prima, finisce per rivelarsi un inatteso romanzo di formazione alla biodiversità del mare e della Sicilia. Sicilia di mare, di pesca, di cucina."