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L' eskimo in redazione. Quando le Brigate Rosse erano «sedicenti»
Se si leggono le ricostruzioni che storici e giornalisti fanno degli anni di piombo, sembra che i brigatisti rossi e i loro stretti parenti siano sempre stati considerati dei folli, isolati da tutto il resto del Paese. Sembra che il progetto di una società comunista, da realizzare attraverso una rivoluzione, sia stata una pazza idea nelle menti di pochi. Ma non andò così. Per una decina d'anni, diciamo dal 1968 in poi, l'estremismo di sinistra poté godere della benevolenza, del consenso, e a volte della complicità della maggior parte dei giornali e del mondo della cultura ufficiale. Ci volle il cadavere di Moro fatto trovare a metà strada fra le sedi della Dc e del Pci per interrompere una mistificazione che i mass media conducevano dal tempo della scoperta dei primi covi delle Brigate Rosse. Per dieci anni gli italiani furono ingannati dai nove decimi della stampa nazionale, che chiamò ""sedicenti"""" le Brigate Rosse e nascose e negò qualsiasi episodio di violenza e di estrema sinistra. Perché accadde tutto questo? Molti giornalisti agirono per fede politica. Ma molti altri, più semplicemente, si accodarono seguendo il vento, che in quel momento sembrava portare a un immancabile trionfo del marxismo. Così, legioni di cronisti """"borghesi"""" si misero l'eskimo, confermando una vecchia battuta di Leo Longanesi, e cioè che lo stemma al centro della bandiera italiana dovrebbe essere la scritta: """"Ho famiglia""""."" -
La lampada sopra il moggio. Le ragioni della Chiesa nei secoli della modernità
Dagli eccidi della Rivoluzione francese ai totalitarismi del XX secolo; dalle persecuzioni anticristiane alla vicenda di Eluana Englaro, attraverso la crisi delle ideologie: Vincenzo Merlo ripercorre con il rigore dello storico e la convinzione del credente alcuni passaggi chiave degli ultimi due secoli, mettendo in luce mediante l'analisi puntuale delle grandi encicliche della Chiesa cattolica le ragioni dell'umanesimo cristiano, contro i guasti della modernità laicista che si adopera, oggi come ieri, per estirpare Dio dall'orizzonte dell'uomo. Il pantano odierno è la conseguenza di una serie di errori commessi tutti a danno dell'uomo, scrive Rosa Alberoni nella Prefazione, perché, con le parole di Henri De Lubac, ""non è vero che l'uomo non possa organizzare la terra senza Dio. Quel che è vero è che, senza Dio, egli non può in fin dei conti che organizzarla contro l'uomo"""".Il titolo stesso ribadisce che il Vangelo e la tradizione cristiana rimangono riferimenti certi, fari luminosi per chi ha smarrito la via nella notte del mondo."" -
Il vestito di Arlecchino
"Raccontare l'amore attraverso le piccole cose"""" potrebbe sembrare a prima vista il tema del libro, e in effetti gli episodi narrati, ricordi di una famiglia numerosa e vivace, pervasi spesso da un piacevole umorismo, sembrano le tessere colorate di un mosaico, apparentemente slegate tra di loro; ma, inoltrandosi nella lettura, si comprende che esse compongono in realtà una variopinta mappa temporale che prende in prestito alcuni colori (il bianco, il giallo, il grigio, il rosso, i colori dell'autunno e il colore del vento) per ridisegnare il sentiero attraverso il quale sono passati tanti amori della vita, prima ricevuti e poi, nel tempo, elaborati e offerti. Il libro, con uno stile semplice e immediato, non di rado parla al cuore, suscitando emozione e condivisione; con un garbo tutto femminile, porge inoltre uno stimolante invito: esaminare quale sia il ruolo che ciascuno assegna all'amore nella propria esistenza e il senso che decide di dargli." -
Liberi dal sarcasmo. Come prevenire le derive negative del gruppo di coetanei
Tutti da ragazzi abbiamo preso in giro gli amici o siamo stati oggetto di canzonature, ma oggi questo modo di fare tutto sommato innocuo è diventato sarcasmo, vera e propria arma impugnata dal gruppo per asservire i suoi adepti al potere interno: una violenza acutissima (spesso banalizzata come ""bullismo"""") che giunge a corrompere giovani ben educati e di per sé ben intenzionati. Se si riesce a liberarsi dal sarcasmo, allora si prova l'ebbrezza della libertà che Dio ci ha dato per scegliere il bene, e si cresce con vera personalità senza tanti rischi: una bella avventura, in cui vale la pena di impegnarsi, per provare la gioia di essere padroni delle proprie scelte."" -
Antidizionario dell'Occidente. Stili di vita nella tarda modernità
Attraverso ottantasette voci, da Agnello a Voto, Gianfranco Morra svolge un corredo di riflessioni, tra antropologia e sociologia, che illuminano la condizione attuale dell'uomo occidentale, immerso in un contesto politico-culturale dove evidenti sono i segni di decadenza. Se in Europa invertebrata (Ares, 2006) Morra aveva denunciato limiti e insufficienze della costruzione politica europea, in questo saggio interpreta le trasformazioni avvenute nel costume e nell'etica dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri. Le voci qui accolte fotografano infatti i valori prevalenti nel nostro Paese, assai simili a quelli degli altri Paesi occidentali. È giudizio comune che l'Occidente, nel secolo appena trascorso, sia cambiato più che nei due millenni precedenti, e che i fondamenti della civiltà occidentale si siano oggi indeboliti al punto da produrre crisi di identità e paralisi della solidarietà. Questi valori costituiscono lo sfondo dell'Antidizionario, il riferimento a un lascito del passato indebolito e dimenticato, ma non ancora estinto. In un presente nel quale prevalgono l'eclissi della ragione, lo sfascio morale, la morte del diritto e l'assenza di Dio; e nel quale tuttavia non è difficile scorgere nostalgie di senso e attese di un recupero nel futuro. Non si tratta dunque di un ""dizionario"""", ma di un """"antidizionario"""", che intende cogliere gli aspetti più evidenti dell'antioccidentalismo dell'Occidente."" -
Libertà vissuta con la forza della fede
Le innovazioni scientifiche che configurano la società contemporanea dischiudono all'uomo del XXI secolo una rete di possibilità eticamente arricchenti, senza precedenti nella storia della civiltà. E tuttavia, in un mondo sempre più tecnologizzato e in tumultuoso divenire, di relazioni liquide e fuggevoli, sembra che il sogno della libertà interiore sia ogni giorno più difficile, insidiato di continuo dalle seduzioni del conformismo e del relativismo. In queste pagine Jutta Burggraf riflette sulla nozione di libertà e sulle questioni che ne conseguono alla luce della fede cristiana. L'autrice sottolinea come la libertà sia apertura all'infinito e illustra in qual modo da essa dipenda la piena realizzazione della persona, o, al contrario, la sua ""dissoluzione"""". Con un illuminante e vario campionario di consigli, guida alla ricerca della vera autonomia, a dispetto delle pressioni esterne o del giudizio altrui, delle ansie e degli insuccessi: attraverso un delicato ma profondo esame di coscienza il lettore affronta un itinerario alla riscoperta del proprio """"sé"""", tornando certamente a scoprire la coincidenza tra la propria felicità e l'adesione alla chiamata paterna di Dio."" -
La favola dei fatti. Il giornalismo nello spazio creativo
Oltre un secolo di letteratura, dalla fine dell'Ottocento agli esordi del 2000, ha dialogato con la realtà dell'informazione giornalistica, sia facendo rivestire i panni del giornalista ai protagonisti di romanzi e racconti, sia vedendo gli autori stessi impegnati contemporaneamente sul fronte della letteratura e su quello giornalistico, come è il caso di Poe, Maupassant, Capuana, D'Annunzio, Matilde Serao, Sibilla Aleramo, Oriana Fallaci, Luce D'Eramo, Buzzati, Landolfi, Moravia, Palumbo, Piovene, Virgili, Doni, Pirandello, Prisco... Tutti autori indagati in queste pagine alla luce del dialogo e della contaminazione tra letteratura e giornalismo. L'afflato delle loro opere, anche quando si muove sulla falsariga di moduli realistici, riveste di surrealismo fatti ed eventi di attualità, di allegorismo la cronaca, di simbolismo la rappresentazione mediatica; opere quasi sempre inclini a tessere la favola della notizia, a discutere del giornalismo in uno spazio che si fa spesso significativamente fantastico. -
«Amor che move il sole e l'altre stelle». L'uomo, l'amore, l'Infinito
Non c'è, nella realtà, legge più forte dell'amore, come afferma Dante in uno dei versi più belli che siano mai stati scritti: ""Amor che move il sole e l'altre stelle"""". In un suggestivo incrocio tra il macrocosmo del sapere e il microcosmo del vissuto quotidiano, l'opera da un lato esplora il cambiamento della cultura, della visione dell'uomo, del mistero, degli dèi, dell'aldilà, dell'amore stesso all'avvento di Cristo in mezzo a noi; dall'altro si confronta con alcune delle manifestazioni dell'amore nell'avventura umana, dal senso della nascita all'incontro con il maestro, alla scoperta del talento e della vocazione all'amicizia, all'affettività e al matrimonio, alla paternità e maternità. """"È la scoperta dell'iniziativa di Dio per me che rende possibile l'iniziativa per il mondo"""", scrive Eugenio Nembrini nella Prefazione. Costante, in questo intreccio, è il dialogo dell'autore con la tradizione classica (Omero, Platone, Cicerone, Orazio...) e cristiana (san Paolo, Dante, Shakespeare, Lagervist, Faustina Kowalska...), con i giganti della modernità (Dostoevskij e Péguy, Mounier, Ungaretti, Saint-Exupéry, Montale, Testori...) e con il magistero della Chiesa. Fighera, annota Riccardo Caniato nell'Invito alla lettura, """"ci fa capire che lo scibile non è distinto dalla vita, dandoci il peso [...] di un giudizio consapevole sulla realtà e incarnato nel quotidiano""""."" -
Antonio Rosmini. Ragione & libertà
Domenica 18 novembre 2007, nel duomo di Novara, l'abate Antonio Rosmini (Rovereto 1797 - Stresa 1855) è stato accolto tra i beati della Chiesa cattolica. All'Angelus di quel medesimo giorno, nel ricordare l'evento da qualche ora conclusosi, papa Benedetto XVI sottolineava come il nuovo beato costituisca un significativo esempio per la comunità ecclesiale a crescere nella consapevolezza che la luce della ragione umana e quella della grazia, quando camminano insieme, diventano sorgente di benedizione per la persona e la società. A mostrare l'armonia tra ragione e fede Rosmini lavorò tutta la sua vita, percorsa in queste pagine da Maurizio De Bortoli, il cui orizzonte abbraccia un'intera epoca, quella del diciannovesimo secolo, una età di profondi mutamenti in ogni ambito dell'esistenza. La narrazione di De Bortoli non delinea un semplice ritratto biografico, né è riconducibile al genere devoto dell'agiografia, che scade facilmente in sentimentali discorsi su pregi e virtù, davanti ai quali il lettore potrebbe sentirsi depresso più che spronato. Il libro, infatti, nasce da una grande passione e ne ispira una ancora maggiore: quella per Cristo, che animò tutta l'esistenza di Rosmini. Introdotto da Massimo Camisasca, il volume accoglie in fine una lettera di Pier Paolo Ottonello, che plaude con generose parole alla fatica dell'autore. -
Voci dall'aula. I giovani oltre il nichilismo
Noi adulti sappiamo davvero poco dei ragazzi di oggi, di come vedono se stessi e il mondo, di come giudicano i grandi e la società, delle loro paure, sofferenze, desideri, bisogni, sentimenti. Ci accorgiamo raramente di quanto sono intelligenti, autentici, maturi. Solitudine, disorientamento, delusione, paura, mancanza di prospettive, noia, percezione del non senso, aridità nelle relazioni, apatia, scetticismo, sfiducia: questo è il terreno nichilista nel quale crescono i ragazzi. Ma in essi c'è una profonda attesa, di felicità e di pienezza: quello che Nietzsche definiva ospite inquietante - e che si annida nel loro cuore - attende l'Ospite dolce dell'anima, che bussa alla porta di ciascuno di noi. Questo libro è la risposta scritta di un Professore di Liceo alle domande e alle riflessione che i suoi ragazzi gli hanno posto attraverso i temi, le lettere, i dialoghi in aula. Cultura, esperienza, senso religioso, sono la materia che l'umanità dell'educatore plasma in queste pagine, offrendo la sua chiave di lettura sul senso e il buono della vita. -
I cancelli d'Europa. Quando l'unità non è stata una parola
Dalle guerre persiane e puniche alla battaglia di Poitiers, dalle rivolte dei Comuni contro Federico II di Svevia alla Battaglia di Lepanto e all'assedio di Vienna del 1683, dalla ""caduta degli dei"""" sancita dalla prima guerra mondiale alla fine del totalitarismo simbolizzato con l'abbattimento del Muro di Berlino nel 1989... queste pagine - illustrate da Elena Gualandris - offrono i fatti epocali della Storia dell'Occidente europeo, rivolgendosi a quanti nello studio del passato cercano le radici dell'umanità di oggi. Soffermandosi sugli snodi della Storia in cui i popoli d'Europa hanno ciclicamente e puntualmente fatto quadrato a difesa di un orizzonte geografico e valoriale comune, rivendicando fieramente tradizioni e supremazia culturale, l'autore dimostra come pur in presenza di un crogiolo di nazioni e di culture, il Vecchio Continente abbia permeato e mantenuto, attraverso i secoli, un'identità, a volte sfuggevole e latente, ma precisa, che ha permesso, fino a oggi, l'affermarsi di un sentire comune."" -
John Henry Newman. La ragionevolezza della fede
Questo libro offre un ritratto vivo e completo del beato John Henry Newman (1801-1890), del modo in cui sono maturate le sue e di come queste siano divenute degli atti concreti in sintonia con quanto ha sempre sostenuto, e cioè che ""la vita è per l'azione"""". Quello che risulta toccante nella vicenda umana di Newman - che Fidel González Fernández, Consultore nel processo per la sua beatificazione e canonizzazione, nella prefazione definisce """"uno dei maggiori e più significativi teologi cristiani moderni dal tempo della Riforma e dal Concilio di Trento"""" - è proprio come il sentimento di sé sia alimentato da quella tensione verso Dio che lo ha portato a fare scelte difficili e scomode. Prima di abbandonare la Chiesa d'Inghilterra egli può ambire a una carriera di grande soddisfazione; nel momento in cui ha la certezza che questa non sia la vera Chiesa e che sia in gioco la salvezza della sua anima - """"Sarei salvo se morissi questa notte?"""" è l'interrogativo che lo angoscia - si spoglia di ogni onore e ricomincia un percorso di fede nella vera Chiesa. Chi leggerà questa biografia comprenderà che per Newman non ci saranno scorciatoie; il cammino riprenderà dall'inizio e Newman si troverà a fianco di altri giovani novizi a lavare i pavimenti del monastero di Santa Croce. Egli, però, non ha paura di cambiare perché - come sostiene nel Saggio sullo Sviluppo - """"vivere è mutare; ed essere perfetti è avere molto spesso mutato!""""."" -
Così normale, così speciale. Vita di Marcello Marano
Marcello Marano, nato a Milano e vissuto a Cinisello, dopo il diploma di liceo classico è diventato un brillante ingegnere delle Telecomunicazioni, apprezzato ricercatore sui laser e sulla fotonica, docente di Fisica al Politecnico di Milano; è mancato all'affetto dei suoi cari e dei suoi numerosi amici a soli 28 anni, nel dicembre 2002, in maniera improvvisa. La sua storia, breve ma ricca di significato, è stata di esempio per molti che l'hanno conosciuto e, senza troppa agiografia, meritava di essere conusciuta e, speriamo, apprezzata ed emulata, anche da chi non lo ha direttamente frequentato. Quando Marcello ci ha lasciato era, da quasi sei anni, fedele ""aggregato"""" dell'Opus Dei, una vocazione al celibato apostolico, rimanendo a pieno titolo nel mondo e nel suo ambiente sociale, che egli abbracciò e visse con convinzione e generosità."" -
Dimensione casa. Cultura e cura della vita domestica
"Questo libro parla del nostro 'mondo vitale'"""", scrive Pierpaolo Donati nella Prefazione, """"cioè di quel mondo della vita quotidiana da cui traiamo il senso più profondo della nostra esistenza e dei rapporti sociali. Lo fa da una angolatura particolare, che è quella della donna e della famiglia. Alla donna e alla famiglia, infatti, appartiene in modo speciale quella 'cultura della cura' senza cui non c'è umanità. L'autrice ha scelto una strategia originale per parlarci di questo nostro mondo vitale: lo coglie dal punto di vista femminile, ma vuole parlare a tutti, uomini e donne, di ogni età e condizione sociale, e lo fa attraverso una serie di immagini tratte da poeti e scrittori antichi e moderni che suggeriscono pensieri e sentimenti da cui ricevere un alimento prezioso: l'attenzione all'altro, la cura dell'altro, nella casa. La casa è infatti il centro di quel mondo, e la donna è 'il centro di questo centro', il perno attorno a cui ruotano le relazioni di cura"""". E da queste fioriscono, giorno dopo giorno nelle piccole cose della quotidianità, l'intimità e l'accoglienza, la collaborazione e la creatività, la gratuità, la condivisione, la libertà partecipata, il sapore della festa, il senso della vita." -
Invito alla lettura della Bibbia
L'Esortazione apostolica postsinodale Verbum Domini di Benedetto XVI (30 settembre 2010) invita autorevolmente a riflettere sulla Parola di Dio nella Chiesa, a riscoprire la grandezza, la straordinarietà del fatto che Dio si rivela agli uomini: ""Dio si fa conoscere nel dialogo che desidera avere con noi. Il Verbo, che dal principio è presso Dio ed è Dio, ci rivela Dio stesso nel dialogo di amore tra le Persone divine e ci invita a partecipare ad esso"""". La conversazione dell'uomo con Dio si realizza anche attraverso le pagine della Sacra Scrittura. """"Umberto De Martino"""", scrive Michele Dolz nella Prefazione, """"offre pagine semplici, per facilitare una lettura intelligibile della Scrittura. Scopo principale del libro, infatti, è invitare alla lettura della sacra pagina, fornendo elementi storici e dottrinali per un'efficace comprensione del testo. Qui non si tratta dell'analisi dei singoli testi biblici quanto del metodo per affrontare positivamente la Bibbia: l'inquadramento storico dei libri, le necessarie precisazioni filologiche e, soprattutto, il rapporto tra i due Testamenti, perché l'Antico Testamento aiuta a comprendere meglio il Nuovo che, a sua volta, illumina l'Antico"""".Il volume si compone di tre parti. Nella prima vengono svolte alcune agili considerazioni metodologiche; la seconda parte contiene rapide introduzioni ai libri dell'Antico Testamento; nella terza parte vengono commentati alcuni passi scritturistici, come esemplificazione del metodo interpretativo."" -
Il paradiso
Il Paradiso è un tema fondamentale della fede cristiana. Basti pensare che la Bibbia si apre con il Paradiso terrestre e si chiude con l'immagine della nuova Gerusalemme che scende dal cielo, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Il Paradiso è all'inizio e al termine della storia della salvezza: la cacciata dal Paradiso contrassegna quella fase della storia dell'umanità sottoposta all'impero delle tenebre; nessun uomo è mai potuto entrare in Paradiso prima che Gesù Cristo redimesse il mondo con la sua morte in croce. Il ladrone pentito è entrato con Gesù in Paradiso con tutta la schiera degli uomini giusti, che avevano atteso a partire dagli albori della storia dell?umanità. Gesù Cristo ha riacquistato il Paradiso perduto versando il suo sangue. -
Alla scoperta dei «Promessi sposi». Dalla lettura integrale del testo un'inattesa interpretazione del romanzo
Il volume di Aldo Spranzi ""L'altro Manzoni"""", pubblicato dall'Ares nel 2008, ha suscitato scalpore fra i critici e i lettori. La rivoluzionaria tesi di un Manzoni che avrebbe sotterrato nei Promessi sposi, sotto le apparenze di un cattolicissimo romanzo, una vicenda tutta diversa, è stata discussa dal Presidente e dal Direttore del Centro studi manzoniani di Milano, ed è stata condivisa dal prof. François Livi, italianista della Sorbona di Parigi. Il metodo adottato da Spranzi, di affidarsi esclusivamente all'autorità del testo del romanzo, senza illazioni biografiche e stratificazioni critiche, trova ora esauriente applicazione in questa edizione commentata del capolavoro manzoniano. La tesi spranziana risulta dunque dalle note al testo, che accompagnano il lettore pagina dopo pagina, verso un epilogo che ribalta centocinquant'anni di critica letteraria. Ecco perché """"dalla lettura integrale del testo"""", qui fedelmente riprodotto, """"emerge un'inattesa interpretazione del romanzo""""."" -
Via crucis
La Via Crucis è una devozione triste; San Josemaría Escrivá ha insegnato spesso che la gioia cristiana ha le radici a forma di croce. Se la Passione di Gesù è via dolorosa, è anche cammino della speranza e della sicura vittoria. -
La preghiera & le virtù in san Tommaso d'Aquino
Il domenicano Antonin Massoulié (1632-1706) visse in una Francia agitata da importanti tensioni religiose che in qualche maniera coinvolgevano l'orbe cristiano. Sotto Luigi XIV si pose la questione del gallicanismo sul grado di autonomia della Chiesa in Francia. Con questo s'intrecciavano le dottrine eterodosse del giansenismo e del quietismo. Fu in quei frangenti che padre Antonin, forte della fiducia dei suoi superiori, fu inviato a Roma, dove ricoprì vari incarichi all'interno dell'ordine. Difese con zelo la causa tomista come soluzione a quei problemi e come via per attuare nella vita personale una sintesi autenticamente domenicana fra preghiera e scienza.Direttamente coinvolto nel dibattito teologico sul quietismo, nel 1692 pubblicò la sua opera fondamentale, in due tomi, Divus Thomas sui interpres de divina motione et libertate creata. E nel 1697 papa Innocenzo XII lo chiamò a far parte della commissione straordinaria incaricata di esaminare le Maximes di Fénelon. La presente opera, frutto di profonde riflessioni sulle massime del dottore Angelico, fu un prezioso ausilio per le pratiche più ordinarie della vita spirituale, denso di considerazioni solide e toccanti, specie quando trattano dell'amor di Dio. Fu pubblicata nel 1678, quando Padre Antonin insegnava teologia presso il convento di Tolosa. Delle sue tre opere a carattere spirituale, le Méditations godettero del maggior successo ed ebbero innumerevoli riedizioni. -
Come Gesù. L'amicizia e il dono del celibato apostolico
"Come Gesù"""" è il primo libro sul celibato apostolico del laico che vive nel mondo, coniugando la dimensione civile dell'esistenza mondana con quella della gratuità. Mauro Leonardi disvela questi nuovi orizzonti del cristianesimo con una prosa diretta e fortemente evocativa, affrontando il tema dell'innamoramento come dell'amore sponsale, ma concentrandosi in primo luogo sull'amore di amicizia. Infatti, proprio in quest'ultimo risiede l'essenza del celibato apostolico ed è alla base delle altre forme di amore e delle relazioni interpersonali in quanto tali. Ogni persona che si incontra nel cammino della vita è un dono: questa è la tesi fondamentale del libro che trova arricchimento e ulteriore sostegno nella meditazione di Giovanni Paolo II (""""Il dono disinteressato"""") che conclude il percorso dell'autore. Il card. Julián Herranz, presidente emerito del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, così scrive nella Prefazione: """"l'Autore espone con elegante vivacità le principali caratteristiche del 'celibato laicale', che mi pare si potrebbero sintetizzare così: la completa donazione personale a Cristo 'amicizia indiviso corde con lo Sposo della Chiesa', la filiazione divina vissuta come Lui nella perfetta obbedienza alla volontà del Padre e il costante impegno apostolico di diffondere il messaggio cristiano 'in' e 'attraverso' il lavoro e le altre ordinarie circostanze della vita secolare""""."