Sfoglia il Catalogo feltrinelli029
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7521-7540 di 10000 Articoli:
-
Sull'orlo dell'abisso
Nel novembre del 1917 Stefan Zweig ottenne un permesso dall'archivio di guerra di Vienna, dove prestava servizio, e si recò in Svizzera con lo scopo di tenere alcune conferenze e di assistere alle prove del suo dramma Geremia, che venne messo in scena a Zurigo nel febbraio 1918. La sua permanenza in Svizzera doveva limitarsi soltanto a due mesi, ma Zweig riuscì a ottenere alcune proroghe e infine venne totalmente esentato dall'obbligo del servizio militare. In cambio, si impegnò a scrivere regolari corrispondenze per un giornale di Vienna e poté rimanere in Svizzera fino al marzo 1919, soggiornando prima a Zurigo e poi a Rüschlikon. I quindici mesi trascorsi in Svizzera coincisero con la fine del primo conflitto mondiale e marcarono una svolta decisiva nella sua vita. È infatti nel periodo trascorso in Svizzera, segnato in particolare dallo stretto rapporto di amicizia e dal fitto scambio epistolare con Romain Rolland, che Zweig prese piena coscienza del crollo della vecchia Europa e cominciò il lungo cammino sull'orlo dell'abisso che lo portò infine all'esilio e al suicidio. Questa presa di coscienza di Zweig emerge soprattutto dai diari del periodo trascorso in Svizzera, qui proposti in versione integrale, e dalla sua corrispondenza, della quale si propone una vasta scelta. -
Questa valle
"E oggi, noi che vediamo sempre più arretrare la natura e con essa la vita, noi che abbiamo perduto il silenzio, pensiamo con rapace nostalgia a che cosa doveva essere la valle quando era intatta da cima a fondo, e la gente e le cose sue facevano parte di quella natura""""." -
Anime rubate. Bambini svizzeri all'asta
Hanno sofferto, taciuto e sopportato. Sono stati sfruttati, umiliati, tormentati. Migliaia di bambini in appalto hanno vissuto in Svizzera privati del diritto alla dignità, di calore e sicurezza affettiva, per lo più con un grado di istruzione minimo. Non pochi di loro hanno subito abusi. In una società povera erano loro a soffrire più di chiunque altro: dovevano aiutare i genitori ""affidatari"""" ben oltre le proprie forze, creature senza diritti e oberate di doveri. Oggi Lotty Wohlwend e Arthur Honegger danno la parola ai bambini di ieri. L'indagine riguarda la vita di quei bambini negli ultimi cento anni: sono riusciti a voltare pagina, oppure no? Gli autori cercano di dare una risposta, e analizzano uno dei capitoli più contestati della storia sociale svizzera."" -
Le dita rosse e blu. La pittura di Hermann Hesse
Della vita e delle opere di Hermann Hesse (1877-1962) si è scritto molto; meno conosciuta è l'attività pittorica dello scrittore premio Nobel nel 1946. Parallelamente alla scrittura Hesse agli esordi disegnò schizzi a matita, poi passò al colore e all'acquerello che divenne la sua espressione privilegiata. Non vi è però una diretta corrispondenza tra letteratura e pittura: per quanto nella parola Hesse si logora e si affatica, tanto nella pittura trova ristoro e pace, come prevede anche la terapia junghiana cui si sottopose. Benché autodidatta, è amico di molti pittori - Cuno Amiet, Jean Lurçat, Louis Moilliet, Marianne von Werefkin - che influiscono sul suo linguaggio artistico. I tre saggi che compongono questo volume ripercorrono il viaggio artistico di Hesse dal nord al sud - analogo per molti versi a quello di Goethe - alla ricerca di una natura incontaminata con la quale entrare in profonda comunione. Lo scrittore viaggia in Italia, affascinato dalla luce e dai colori, e nel Ticino si innamora di Casa Camuzzi - eletto a buen retiro - tema di alcuni fra i suoi più celebri testi e acquerelli. -
Il Ticino e la lotta al fuoco. Storia sociale di un rischio collettivo (1803-1918)
Grazie al concetto di «culture del rischio» la storiografia più recente ha ormai conferito agli eventi catastrofici piena legittimità come oggetto di ricerca, svelandone la ricchezza e le potenzialità. La percezione e la gestione di un rischio sono infatti legate al contesto storico in cui esso si manifesta, alle caratteristiche della società che vi è confrontata e al rapporto di quest'ultima con il proprio territorio. Dalla prevenzione alla reazione, l'attitudine di una comunità di fronte al pericolo presenta implicazioni di carattere politico, sociale, economico e culturale. È soprattutto nel corso dell'Ottocento che la gestione dei rischi, naturali e non, s'impone come vero e proprio problema pubblico. Nella Confederazione svizzera, i processi di formazione cantonale seguenti l'Atto di mediazione napoleonico costituiscono in questo senso dei casi di studio molto proficui e interessanti. Il presente volume analizza l'evoluzione della gestione del rischio d'incendio nella storia ticinese (1803-1918), illustrando il valore del tema come «rivelatore» sociale e offrendo al lettore un percorso nuovo e originale attraverso lo sviluppo del Cantone. -
San Nicolao. La meravigliosa storia del santo della Flüe
Nel 2017 cade il 600° anniversario della nascita di Nicolao della Flüe. Un divertente fumetto racconta la vita di un uomo toccato da Dio fin dalla più tenera età. Paesano, soldato, uomo politico, eremita; tanti sono i volti del santo patrono della Svizzera. Età di lettura: da 7 anni. -
Epper, Pauli, Schürch. I tre «espressionisti neri»
Dopo le esposizioni dedicate a Ugo Zaccheo, Oskar Dickmann, Silvestro Mondada, Wilhelm Schwerzmann e Max Uehlinger, quest'anno l'attenzione è stata rivolta a tre espressionisti giunti da oltralpe per stabilirsi nel nostro territorio tra i monti sopra Locarno, Brione, Ascona e Cavigliano - a cavallo delle due guerre mondiali: Johannes Robert Schürch, Ignaz Epper e Fritz Pauli. Denominati ""espressionisti neri"""" in ragione della loro comune predilizione per l'utilizzo di tecniche grafiche quali la silografia, l'incisione, il carboncino o il disegno a inchiostro, la loro arte riflette la sofferenza individuale e il malessere sociale di un'epoca segnata indelebilmente dai due conflitti mondiali e dall'instaurazione di tre dittature (fascista, nazista e franchista) ma anche un sentimento di solitudine interiore legata alla percezione d'impotenza di fronte a questi tragici eventi."" -
La Svizzera. Il paese più felice del mondo
La Svizzera è il paese più felice del mondo, lo dice uno studio internazionale. Eppure non mancano le accuse: corruzione, evasione fiscale, islamofobia... A cosa si deve dunque il miracolo svizzero? Alle votazioni: quattro volte l'anno il popolo è chiamato a esprimersi su temi che vanno dall'immigrazione alla religione, dall'energia alla fiscalità, dalla protezione degli animali al rumore degli aerei! Unica nel suo genere, questa democrazia partecipativa suscita la curiosità di democratici e repubblicani del mondo intero per i suoi incredibili risultati: disoccupazione quasi inesistente, gestione dell'immigrazione, elevata competitività e il miglior sistema educativo del continente. Coniugando il rigore dello storico con la spietatezza del saggista, François Garçon esprime il proprio schietto giudizio: indebolita da una crisi dalla quale non sembra più uscire, è ora che l'Europa la smetta di disprezzare la Svizzera per trarne invece ispirazione. -
Un silenzio di pietra. Giallo ticinese
Semionico: nella banca Ratteisen sparisce un milione di franchi e muore improvvisamente l'unico impiegato. Alla direzione, che non ha nessun indizio sul furto, conviene fare ricadere la colpa sul defunto. La vedova, sola e straniera, chiama in soccorso Egidio Martinelli, un salumiere in pensione senza nessuna esperienza investigativa. Il compito è arduo: Egidio è ostacolato dalla banca, spiato da misteriosi occhi e il paese intero sembra volerne al defunto per oscure ragioni. Il salumiere può contare solo sulla sua conoscenza del dialetto e delle abitudini dei ticinesi ma non ha che una settimana a disposizione, il tempo concessogli dalla banca prima di denunciare il defunto impiegato. -
Lettere iperboliche
Pubblicate sulle pagine di una smilza rivista locale alla fine dell'Ottocento, le «Lettere iperboliche» di Francesco Chiesa sono state di volta in volta interpretate come un pamphlet scagliato da un giovane «enragé» contro la classe dirigente del tempo, come una radiografia impietosa e sarcastica del malcostume ticinese, come un abbozzo di antropologia culturale. Le «Lettere» - che l'autore, successivamente, preferì affidare alla critica roditrice dei topi - meritano ancora oggi un'attenta lettura, non foss'altro perché taluni vizi sono rimasti incistati tra le articolazioni della società, come la proliferazione della «classe avvocatesca» (categoria alla quale lo stesso Chiesa apparteneva per formazione), l'ampollosità dei proclami, la retorica dei discorsi politici, le logiche di stampo familistico. Spesso citate ma raramente lette, queste «Lettere» ritornano oggi riviste e corredate di una serie di note esplicative. -
Il buio tra le montagne
Inizio del XIX secolo, Canton Grigioni: saccheggiato dalle truppe napoleoniche, il paese soffre la povertà, è ostaggio di una giustizia arbitraria e degli abusi dei potenti. Due dozzine di gendarmi al comando del giudice istruttore barone Johann Heinrich von Mont devono fronteggiare bande di disertori, ladri, vagabondi, riscossori delle imposte abusivi, chirurghi improvvisati. Quando nell'estate del 1821 il mulino dello stagno nei pressi di Bonaduz diventa il teatro di un triplice omicidio, il barone svolge le indagini con l'aiuto di due reduci mercenari. La ricerca dell'assassino nelle valli difficilmente accessibili e nei villaggi, a piedi o a cavallo, è di estrema difficoltà. Per i montanari è più facile convivere con la paura di un criminale a piede libero piuttosto che fidarsi dei tutori della legge giunti dalla capitale. Tuttavia il barone von Mont e i suoi uomini riescono a scovare diversi sospetti e a portarli davanti alla corte criminale di Coira. Basandosi su un fatto storico mai completamente chiarito, Huonder crea un romanzo avvincente sugli esordi della criminologia. -
I miti svizzeri. Realtà e retroscena
Balivi stranieri, neutralità perpetua, caso eccezionale in Europa: i miti schiudono varchi di accesso alla cultura storica del passato e sono espressione della consapevolezza storica di una comunità. Ma sono anche un'apprezzata fonte di semplificazioni e di mezze verità utili nello scontro elettorale. Thomas Maissen, che nel 2010 ottenne un grande successo con la sua Svizzera. Storia di una federazione, rivolge qui, in quindici capitoli, uno sguardo oggettivo alle storie eroiche svizzere, dal giuramento di alleanza al ridotto nazionale, dalle tradizioni libertarie e umanitarie alla «nazione fondata sulla volontà». L'autore spiega come storiograficamente sono nati questi luoghi comuni e quali nozioni possediamo oggi del reale contesto storico, quindi fornisce un orientamento in una fase in cui la Svizzera deve indagare il proprio immaginario storico se non vuole incorrere nel rischio che la memoria pubblica entri in conflitto con la scienza e con la percezione all'estero. -
Noi. Racconti a due voci tra Italia e Canton Ticino
Giulia abita a Milano e insegna tedesco in una scuola del Mendrisiotto; vive sospesa fra due realtà, tanto vicine quanto distanti fra loro, e il suo sguardo verso la Svizzera italiana è ora ironico, ora ammirato, a volte indispettito, ma sempre privo di pregiudizi.Marco è un giornalista ticinese e un attento osservatore degli italici costumi. I suoi viaggi lo portano spesso in Italia e in giro per il mondo, e la sua graffiante penna è sempre pronta a cogliere impressioni e raccontare esperienze.Le voci Giulia e Marco si intrecciano in un duetto ricco di piacevoli sorprese e colpi di scena. -
Giornalismo nella Svizzera italiana (1950-2000). Vol. 2
Degli anni successivi al secondo dopoguerra gli storici parlano come delle «trente glorieuses», per il Ticino di una «età dell'oro», del «paradiso della crescita economica» (Angelo Rossi). In quel periodo, nella piccola Svizzera italiana, è morta la tipografia di Gutenberg, alla radio si è aggiunta la televisione, il giornalismo è diventato una professione, il numero degli addetti si è decuplicato, è scomparsa la stampa quotidiana di partito e si discute se i giornali ormai si leggeranno sul web. Di questa stagione intensa e appassionante è stato riferito finora con saggi parziali, limitati per esempio alla crescita della radiotelevisione di servizio pubblico o alla storia di singoli giornali. Il lavoro di Enrico Morresi ha l'ambizione di leggere tale periodo da un punto di vista originale: la nascita, lo sviluppo e il consolidarsi di una professione - il giornalismo - dotata di proprie specificità, ideali e sistemiche. -
Vedova con bambino
In pieno XIX secolo, don Tommaso Barbisio, un raffinato prete piemontese, cade in disgrazia e viene relegato in una parrocchia di paese nella Svizzera italiana, in fondo a una valle remota. Qui prende a servizio Anna Maria, un'anziana vedova che vive sola con un bambino, della quale progressivamente scoprirà il passato misterioso. Se il personaggio di don Tommaso è frutto della fantasia dell'autore, Anna Maria invece è realmente esistita. Così come suo marito, i cui misfatti sono all'origine di una leggenda che si tramanda da generazioni, discende da un albero genealogico frondoso quanto un nocciolo mai potato, e i suoi contrasti con la nuora hanno lasciato traccia nell'archivio dell'emigrazione ticinese in Australia. Sul crinale tra racconto storico e invenzione romanzesca, Vedova con bambino mette in scena due personaggi enigmatici e profondamente umani, le cui vite saranno segnate dal loro incontro. -
Quando tutto va male e altri racconti tristi
Il nome di Guido Calgari è oggi maggiormente legato alla sua attività culturale, più che alla sua produzione letteraria. Meritano quindi di essere riscoperti questi ""racconti tristi"""", pubblicati nel 1933 e ampliati nel 1968, col titolo """"Quando tutto va male!. Fin dalla novella eponima l'autore mette in scena - in aperto contrasto con una «concezione arcadica della montagna» allora in voga - l'asprezza del mondo alpino, la tragedia sempre dietro l'angolo, la minaccia dell'emigrazione, l'incontro con una modernità a tratti incomprensibile. Eppure c'è attaccamento a questo mondo, caratterizzato da uno spirito comunitario che va man mano perdendosi, ora che «le rascane sono ormai tutte crollate»."" -
Guida grotti e osterie del Ticino e Mesolcina. Ediz. italiana, tedesca e francese
In questa guida: la descrizione di 80 grotti e osterie con le loro specialità, orari di apertura, indirizzi e numeri di telefono. Inoltre indicazioni necessarie per raggiungerli, menu, ricette tipiche. -
Crisi della parrocchia
Con il suo studio Ilaria Macconi Heckner ci offre uno spaccato inedito della storia sociale, religiosa e culturale del Ticino del secondo dopoguerra. Le trasformazioni intervenute nel Cantone a partire dai primi anni Cinquanta, portarono non solo a nuovi sviluppi in campo economico produttivo e a un diverso assetto demografico-sociale. Influirono anche sulle dinamiche familiari e sui tradizionali modelli di comportamento della popolazione della diocesi di Lugano, intaccando profondamente le antiche pratiche religiose e i valori alla loro base. Nell'emergente società dei consumi, la ricerca del benessere materiale diventava sempre più l'ideologia dominante, mentre la dimensione spirituale dell'esistenza veniva progressivamente relegata in secondo piano. Di conseguenza la parrocchia, un tempo il luogo privilegiato per la trasmissione e la condivisione della fede, fu coinvolta in pieno in questo generale processo di modernizzazione. Nella ricerca qui presentata si analizzano i fattori scatenanti della crisi che investì l'istituzione parrocchiale, le sue strutture e il messaggio proposto, ma anche i suoi pastori e la comunità dei fedeli. -
Amore di fondo
E c'era l'amore al fondo di ogni cosa: stupore, splendore, spicciolo di petali d'onda, vortice di valzer ballato su tacchi altissimi, cadute, voce e mutismo; urlo e canzone, abbraccio come d'ala d'angelo, respiro che ci teneva attaccati a qualche senso della vita là dove non si vede. E d'estate c'era sempre il fiume col suo eterno movimento; alcuni pesci avevano l'abitudine di girarsi su un fianco mostrando le scaglie dai riflessi metallici della pancia prima di sparire scintillando nel mistero dei fondali. -
L' economia svizzera nella globalizzazione. Problemi e opportunità di un sistema-paese
Il volume offre un insieme di contributi di analisi economica per capire i problemi contemporanei del ""sistema-paese"""" Svizzera. Fra i temi affrontati figurano il mercato del lavoro, il tessuto imprenditoriale, lo sviluppo dell'industria e dei servizi, il sistema finanziario, la fiscalità e i flussi finanziari tra i Cantoni e la Confederazione, la sanità, la protezione sociale, l'invecchiamento, i processi migratori, la formazione, la ricerca, l'innovazione, i trasporti e le grandi infrastrutture. Quali sono i punti di forza e i nodi problematici dell'economia svizzera? Quali le opportunità che si prospettano sul piano nazionale e regionale, nel contesto della globalizzazione e del progresso tecnico? Come può l'economia svizzera rispondere alle sfide contribuendo all'interesse generale e al benessere della popolazione? Cosa rende peculiare, dal punto di vista economico, il """"sistema-paese"""" Svizzera?""